L’arte incontra il gioiello con la collezione 2019 di Palmiero, pezzi di alta scuola ♦︎
Quando l’arte incontra il gioiello? Scritta così è una domanda che affiora quando si osserva una collezione o un singolo pezzo di gioielleria, in particolare quelli di alta gioielleria. Dunque, quando l’arte incontra il gioiello? Quando un bracciale, un anello o una collana possono essere considerati opere d’arte? È la stessa domanda che si è posto chi gioielli che sono opere d’arte li disegna e li produce, Carlo Palmiero, uno dei nomi blasonati della gioielleria made in Valenza, Piemonte, Italy. Infatti il gioielliere ha intitolato la sua collezione, presentata a Baselworld 2019, proprio così: Quando l’arte incontra il gioiello (senza punto di domanda). Ma la risposta è: sì, la incontra.
Perché questi gioielli possono essere considerati come piccole (per dimensioni) opere d’arte?
Innanzitutto si tratta di pezzi unici. Non sono imitabili, hanno un loro inconfondibile stile, per essere realizzati hanno bisogno di manualità esperta, come quella di un pittore che colora con il pennello. E, ancora, sono indiscutibilmente frutto della creatività. E, oltre al design dell’oggetto, anche la scelta delle pietre è frutto di una attitudine creativa: sono diverse e uniche per la loro purezza e la loro qualità. Diamanti bianchi, neri, cognac, azzurri, verdi, gialli, viola, zaffiri che sfumano come colori su una tela in blu, rosa, gialli, topazi reali, tanzaniti, rubelliti, opali, servono a Palmiero come i colori sulla tavolozza. Alessia Mongrando