Anello di Nemesi
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(Italiano) OroArezzo ha fatto boom

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Bilancio prezioso per OroArezzo: secondo gli organizzatori l’evento quest’anno si è chiuso con un bilancio record: 17mila operatori (+33% rispetto all’edizione 2014), un successo inaspettato e migliaia di contatti business attivati. È davvero finita la crisi? I numeri sembrano dare una risposta affermativa. La 36esima ha visto la partecipazione di 650 aziende di tutti i distretti orafi italiani: Arezzo, Vicenza, Valenza, Napoli, Milano (+35% rispetto al 2014) e una delegazione di 550 buyer provenienti da oltre 80 Paesi. Legittima la soddisfazione del presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi: «Un bilancio ottimo, mi aspettavo un successo, ma non di queste proporzioni: una fiera è veramente valida, se ci sono imprese valide». Secondo Boldi, «l’obiettivo è fare di oroArezzo la fiera più bella, non la fiera più grande, e questi risultati mi confermano che la strada intrapresa è quella giusta, il primo passo per avere una mostra ancora più attrattiva per i compratori internazionali». Un po’ di merito, forse, va anche al ministero dello Sviluppo Economico ha  ha inserito la mostra fra le 30 manifestazioni internazionali italiane strategiche per la valorizzazione e la promozione del made in Italy, stabilendo che OroArezzo è l’unico appuntamento nazionale in programma tra la fine di gennaio e gli inizi di settembre dedicato alla promozione del gioiello italiano nel mondo. Insomma, VicenzaOro a parte. Il viceministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha confermato che lo stanziamento per il prossimo anno è confermato: «visto che il potenziale qui è grandissimo, i contributi per l’incoming dei buyer sarà raddoppiato da 500 mila euro di questa edizione a 1 milione di euro».

Certo, la cancellazione dal calendario di VicenzaOro Spring può anche aver favorito la manifestazione fieristica toscana. D’altra parte, sfatando il luogo comune del campanilismo italiano, OroArezzo e Fiera Vicenza hanno siglato a gennaio un patto di coesistenza che sembra aver dato i suoi primi frutti.

Il restyling funziona

Tra i protagonisti di questo percorso di rinnovamento c’è anche il restyling dei padiglioni del nuovo Contemporary dove sono stati protagonisti 60 aziende di oreficeria e argenteria di Arezzo, Vicenza, Valenza, Napoli, concepiti dall’art director Beppe Angiolini. Nuovo anche OroArezzo/Tech, open space di 2mila metri quadrati con 70 aziende produttrici delle migliori tecnologie orafe, realizzato in collaborazione con Afemo (Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine per Oreficeria).

Prossimo appuntamento del 2015 per Arezzo Fiere e Congressi è Gold/Italy, secondo trade show sull’oreficeria organizzato da Arezzo Fiere e Congressi, dedicato esclusivamente al Made in Italy del gioiello e al connubio oro e moda:si svolgerà dal 24 al 26 ottobre.

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A sinistra, Carlo Calenda. A destra, Andrea Boldi
A sinistra, Carlo Calenda. A destra, Andrea Boldi

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