D’ora in avanti potete chiedere il passaporto al diamante. A patto che abbia un marchio che ha un nome che è già un programma: Hauthentic. A proporlo è la società di diamanti e gioielli Raoul Beck di Anversa, Belgio, e base a Ginevra, in Svizzera, che ha lanciato l’iniziativa. Le pietre con il brand Hauthentic consentono di far conoscere la storia specifica di ogni diamante centrale dei gioielli proposti. La tracciabilità dei diamanti era finora garantita dal processo di Kimberley applicato alle sole gemme grezze: è un accordo di certificazione, che consente di stabilire che gli esportatori di diamanti non finanzino guerre civili. Ora, invece, la trasparenza si estende ai diamanti tagliati venduti in gioielleria. Beck documenta tutte le fasi di lavorazione di ogni singolo diamante venduto dall’azienda. Dall’estrazione della gemma grezza nel paese d’origine fino al taglio e alla rifinitura eseguita dall’esperto, e alla successiva incastonatura nel gioiello, questo viaggio peculiare viene illustrato con precisione nel Passaporto del diamante. La Maison Raoul Beck ha radici antiche: fondata nel 1860, è alla quinta generazione. Federico Graglia
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