Giorgio, Silvia, Gabriella e Guido Grassi Damiani

Damiani, conti rosso rubino

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I conti di Damiani non sono molto brillanti. Il consiglio di amministrazione del gruppo di Valenza ha approvato il resoconto di bilancio al 31 dicembre 2012, relativo ai primi nove mesi dell’esercizio 2012-2013 (l’anno fiscale si concluderà a fine marzo). Risultato: crescita delle vendite nel segmento retail, ma rosso nei conti. I negozi monomarca Damiani gestiti direttamente, in Italia e all’estero, è scritto nella relazione, hanno registrato ricavi in incremento del 26%. In Italia vanno bene le boutique multimarca Rocca, però le vendite all’ingrosso risultano fortemente penalizzate «a causa della cautela negli acquisti da parte dei dettaglianti». E purtroppo il fatturato del gruppo è circa per il 70% realizzato in Italia. La conseguenza è che i conti non vanno per niente bene: la crisi dei consumi nei primi nove mesi ha depresso i ricavi a 107,5 milioni di euro, con una discesa del 9,1% (erano 118,2 milioni di euro nell’analogo periodo dell’esercizio precedente). Ragione per cui nel bilancio c’è il segno rosso: Damiani registra un Ebitda (cioè un margine lordo) consolidato negativo per 1 milione di euro, rispetto ai 1,4 milioni di euro positivi dell’anno precedente. E i Damiani fanno sapere anche che il segno negativo è contenuto grazie ai risparmi per alcune componenti di costo. Male anche il risultato operativo consolidato, che è negativo per 3,2 milioni di euro, peggio rispetto ai –0,8 milioni di euro al 31 dicembre 2011.

Che bisogna aspettarsi per la fine dell’anno fiscale? L’azienda ha implementato, spiega una nota di bilancio, «una serie di azioni che si completeranno entro la fine dell’esercizio, con la finalità di razionalizzare alcuni processi aziendali». I benefici di queste non meglio precisate mosse, però, «saranno visibili solo nel prossimo esercizio 2013-2014, mentre il conto economico al 31 dicembre 2012 già registra i correlati costi». Infatti il gruppo Damiani deve registrare una perdita netta, sempre nei nove mesi 2012-2013 pari a –4,7 milioni di euro. Male, insomma, anche se meno tosta rispetto ai –5,3 milioni di euro al 31 dicembre 2011. In precedenza, Damiani ha chiuso il bilancio 2011 con una perdita di 11,9 milioni e quello 2010 con un rosso di 14,5 milioni. Così, poco corroborante è l’aumento dell’indebitamento: la posizione finanziaria netta negativa è di 36,7 milioni di euro (contro i 28,6 milioni di euro al 31 marzo 2012).

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