Disegnare gioielli, creare anelli, collane, orecchini, progettare intere collezioni di gioielleria: è un sogno che qualche volta diventa realtà. Ma come si diventa designer di gioielli?
Diventare designer di gioielli non è difficile, ma non è neppure facile: dipende da molti fattori. Ma, prima di tutto, perché volete diventare designer di gioielli? Avete intenzione di aprire la vostra boutique e di trasformarvi anche in gioiellieri? Oppure pensate di cercare lavoro in una grande azienda che produce gioielli? O, infine, vi piacerebbe semplicemente dimostrare la vostra creatività con gioielli artigianali progettati da voi?
Diverse opzioni. Anche se progettare gioielli può sembrare un’attività precisa, ideare anelli, orecchini e collane non è sempre la stessa cosa: dipende dal contesto in cui vi potete trovare. Un’attività artigianale, in cui si progettano pochi gioielli realizzati a mano è differente da preparare il design di una collezione per un grande brand. Nel primo caso, per esempio, un artigiano può adattare più facilmente il progetto di un gioiello ai materiali di cui dispone, come la dimensione o la foggia delle pietre. Un’azienda di grandi dimensioni, invece, ha bisogno di progettare gioielli sempre uguali, con dimensioni di pietre standard e più facilmente realizzabili in fase di produzione su larga scala. Inoltre, in una grande azienda il designer crea dopo aver ricevuto le indicazioni sul tipo di gioiello creare, anche sotto il profilo del costo.
Disegnare gioielli. Insomma, se immaginate l’attività di designer come quella di un pittore che disegna su un cartoncino meravigliosi gioielli con tante pietre colorate, sappiate che non è così. Ma, certo, i designer spesso utilizzano uno schizzo preparatorio per i loro migliori gioielli. Ci vuole una mano d’artista per disegnare un collier con matita e colori a tempera. Tenete conto, però, che non è facile: lo schizzo deve essere molto proporzionato, perché anche la differenza decimo di millimetro, nella realtà, è di grande importanza. Bisogna saper valutare bene le dimensioni di una pietra che si vuole inserire: la maggior parte dei gioielli, per esempio, utilizza gemme di dimensioni predefinite. In ogni caso, nessuno vi impedirà mai di progettare le vostre collezioni partendo da un foglio di carta, una matita e un sottile pennello. Ma, poi, bisogna saper fare anche altro.
Dopo il bozzetto. Naturalmente, per creare un gioiello si deve partire da un’idea. In questa fase disegnare dei bozzetti su carta con la matita può essere utile. Ci si avvicina, così, alla progettazione finale del gioiello. Lo schizzo preliminare sarà la base su cui lavorare. Questo è l’inizio del processo creativo. Il secondo passo, invece, è trasformare l’idea, l’estetica del gioiello, in un progetto che sia realizzabile. Il gioiello non deve essere solo piacevole da guardare, ma anche abbastanza robusto nonostante sia composto da pochi grammi di metallo. Inoltre, deve anche essere piacevole da indossare, non troppo pesante o fastidioso a contatto con la pelle. Tutti aspetti che devono essere affinati.
Progettazione 3D. Dopo un eventuale schizzo su carta, nella maggior parte dei casi il gioiello deve essere progettato per una produzione industriale. Ci voglio misure precise, che devono essere trasferite ai macchinari di produzione. Ovviamente, il lavoro del designer consiste nel proporre qualcosa di originale, ma anche realizzabile con gli strumenti di cui dispone l’azienda. Naturalmente, se il gioiello è realizzato a mano in modo artigianale sarà importante soprattutto l’occhio esperto di chi lo realizza. Ma normalmente il lavoro artistico su carta è trasformato in uno speciale file Cad (Computer Aided Design) 3D con utilizzo di appositi software. In un determinato tipo di produzione, per esempio, il file può essere successivamente utilizzato per creare un modello in plastica realizzato con una stampante 3D. Questo prototipo è poi utilizzato per realizzare uno stampo in gesso che sarà utilizzato per procedere alla successiva lavorazione del gioiello. Anche quest’ultima parte deve essere ben conosciuta al designer, che deve progettare gioielli che possano effettivamente lavorati. Ma a quel punto il designer sta già pensando alla prossima collezione.
La formazione. Insomma, come si diventa designer? Nel mondo della gioielleria non mancano i grandi designer con un percorso autodidatta. Ma sono eccezioni. Per diventare bravi designer non bisogna essere capaci soltanto nel disegno. La fantasia non è sufficiente. Bisogna conoscere tutto il ciclo produttivo del gioiello e, meglio ancora, avere almeno cognizioni di gemmologia. Bisogna sapere, per esempio, la differenza di trattamento tra un opale e un diamante. Inoltre, è evidente, occorre conoscere come si progetta un gioiello. È possibile imparate tutto questo, o quasi, con un apprendistato in una bottega orafa, o direttamente in un’azienda di gioielleria. E sono molti quelli che hanno seguito questa strada, specialmente nei distretti del gioiello, come Valenza in Italia, Ginevra in Svizzera o Pforzheim in Germania. Ma la soluzione migliore è iscriversi a una scuola di gioielleria. Ce ne sono molte, in tutti i grandi Paesi e nelle maggiori città. Una volta usciti dalla scuola, infatti, un piccolo marchio di gioielli potrebbe limitarsi a richiedere un periodo di prova per saggiare le vostre capacità. Ma le grandi aziende del settore possono chiedere prova pratica, organizzare diversi colloqui per saggiare la vostra preparazione e anche un esame scritto. Anche per diventare designer di gioielli, insomma, non basta la creatività: bisogna ampliare le proprie conoscenze.