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A Londra i disegni dei capolavori

Se andate a Londra, non mancate di andare a vedere la mostra Master of design, organizzata da Sotheby’s in New Bond Street su alcuni dei più grandi disegni di gioielli. Ma i protagonista, una volta tanto, è il lavoro di preparazione per la realizzazione dei gioielli: in particolare, i disegni che raffigurano anelli, bracciali e orecchini prima della loro lavorazione nei laboratori di oreficeria. Da ammirare ci sono centinaia di disegni inediti delle più prestigiose Maison, come Cartier, Van Cleef & Arpels, Boucheron, Verdura, Rubin e Bolin. Il periodo è quello che va dal 1890 al 1960. Potrete vedere, per esempio, i disegni di pezzi storici, come i gioielli Tutti Frutti di Cartier o le creazioni di Van Cleef & Arpels del periodo Art Deco. Ci sono anche delle curiosità, come i progetti per gioielli creati su misura per clienti famosi, come i Vanderbilt o la principessa Marie Bonaparte, che hanno contribuito al progetto di gioielli che non sono stati commercializzati per il normale pubblico. Da non perdere. Federico Graglia

I maestri del design
Sotheby, Londra
34-35 New Bond Street, W1S 2RT
Metro: Oxford Circus
Orario: 9:30-04:30, tutti i giorni
Fino all’8 marzo

Cartier, disegno per una collana con ghirlanda
Cartier, disegno per una collana con ghirlanda
Van Cleef & Arpels, collana, 1930
Van Cleef & Arpels, collana, 1930
Decorazioni in stile egizio di Cartier
Decorazioni in stile egizio di Cartier
Spilla firmata Bolin, 1900
Spilla firmata Bolin, 1900
Spilla in stile piramide di Cartier
Spilla in stile piramide di Cartier
Spilla scarabeo in stile egizio di Cartier
Spilla scarabeo in stile egizio di Cartier
Diesgno per tiara Tutti i frutti di Cartier
Diesgno per tiara Tutti i frutti di Cartier
Disegno per collana di Van Cleef & Arpels
Disegno per collana di Van Cleef & ArpelsSot

Sorprendente Cardillo

Dall’industrial design ai gioielli, quelli di AMCardillo, marchio italiano surrogato dal nome della sua creatrice, Anna Maria Cardillo, di professione architetto e designer. La progettista ha messo la sua professionalità al servizio dei bijoux. Il suo stile è fatto di geometrie sottolineate, ma anche portabilità, unite a una realizzazione artigianale e quindi composta quasi da pezzi unici. La designer ha così creato una serie di gioielli che utilizzano materiali a volte sorprendenti, come la rafia, spesso lavorata a crochet, filati in lurex e laminati, corda di juta o di puro lino, legni, vetro soffiato e persino il cemento. Non sono bizzarrie: Anna Maria Cardillo, tra l’altro, è stata selezionata a gennaio 2015 per il Progetto Dialoghi AGC-JJDA, mostra itinerante sul gioiello contemporaneo in Giappone e in Italia.

Veniamo ai suoi gioielli. La prima collezione, Zero, girava intorno alla elaborazione della catena, elemento principe nel mondo del bijoux, con collane composte da anelli e/o maglie di una catena dalle volumetrie esuberanti, lunghe o girocollo, tutte realizzate con pelle e rafia lavorata a crochet. Gli anelli della collezione Come tu mi vuoi, invece, sono stati realizzati a mano assemblando stringhe elastiche, per indossare l’anello in modi differenti, in modo da evidenziare un colore piuttosto che un altro. L’ultimo progetto è City, una serie di capsule collection tributo ad alcune tra le più importanti città, la prima è Melbourne. Ecco una selezione del suo lavoro.

La collana Cappio
La collana Cappio
Bracciali collezione Masai
Bracciali collezione Masai
Collezione Masai
Collezione Masai
Bracciale Masai
Bracciale Masai
Masai Double
Masai Double
Collane Masai Light
Collane Masai Light

Faraone debutta con Margherita

È uno dei marchi storici della gioielleria: Faraone, però, ora è anche una Casa d’Aste. L’azienda che ha avuto tra i suoi clienti la Regina Margherita di Savoia, la Famiglia Reale Monegasca, Maria Callas, Anna Magnani, Ava Gardner e Ingrid Bergman, ha deciso di affiancare alla attività tradizionale anche quella delle vendite all’incanto. Il servizio prevede quindi la valutazione, acquisto o permuta di preziosi, gioielli e orologi, oltre alla possibilità di porli in vendita mediante la propria casa d’aste, al fine di garantire al cliente la migliore valutazione, ovvero quella del mercato. Un team di specialisti valuterà i gioielli di tutti i periodi, sia della Maison che di altri marchi, singoli pezzi o intere collezioni. L’idea è quella di cogliere un trend nell’utilizzo dei preziosi, secondo l’amministratore delegato di Faraone, Vittoria Bianchi: «Le occasioni per indossare gioielli di una certa importanza sono ormai rare. Oggi, il gioiello è portato diversamente: un solo pezzo, neppure troppo vistoso, da poter essere indossato tutti i giorni, e uno o due, purissimi, ma al tempo stesso discreti, per le grandi occasioni. È così che le parure e le spille delle nostre nonne sono uscite di scena. Perché non venderle, o trasformarle in qualcosa di più portabile? Le opportunità che offriamo ai nostri clienti sono molteplici: dalla vendita all’asta, alla permuta del gioiello con una versione più attuale dello stesso, all’acquisto diretto da parte nostra nel caso di capolavori di grande valore sia firmati dalla nostra Maison che da altri marchi».

Nel 2016 Faraone Casa d’Aste ha già in programma due appuntamenti. Il primo è fissato per  giugno: tra i pezzi in vendita c’è la parure di diamanti appartenuta alla Regina d’Italia Margherita di Savoia e ricevuta in dono dal consorte Re Umberto I d’Italia. La parure è composta da una collana con 38 diamanti per un totale di 55 carati e orecchini con due diamanti del peso di 5,30 carati ciascuno. Ci sarà anche un rubino Burma, non scaldato, di 15 carati circa, montato su una spilla di diamanti dei primi del Novecento. Federico Graglia

parure di diamanti appartenuta alla Regina d’Italia Margherita di Savoia
parure di diamanti appartenuta alla Regina d’Italia Margherita di Savoia
Anello con rubino birmano da oltre 15 carati
Anello con rubino birmano da oltre 15 carati
Anello con rubino birmano e diamanti
Anello con rubino birmano e diamanti
La Regina d’Italia, Margherita di Savoia
La Regina d’Italia, Margherita di Savoia

Mezzo secolo di arte del bijou

Chi ama gli accessori non può perdere la mostra L’arte del bijou italiano, che si tiene al Palazzo Reale a Milano dal 18 febbraio e fino al 2 marzo con ingresso libero. Oggetti unici o produzioni serali, 300 monili raccontano la storia del costume in un percorso espositivo che parte dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri. Nella prima sala c’è la sezione battezzata La Dolce Vita, quando il miracolo economico era imminente e la bigiotteria italiana, bella, ben fatta e conveniente, era prodotta con le tecniche della gioielleria. Protagonisti dell’epoca Luciana Aloisi di Reutern, Giuliano Fratti, Canesi, Unger, Maria Vittoria Albani per Ornella Bijoux, Ferenaz, Ottavio Re, Bijoux Cascio, Ercole Moretti, Coppola e Toppo, Bozart. L’altra stagione felice del bijou è quella degli anni Ottanta, con l’affermazione della moda italiana e non a caso la sezione è intitolata Prêt-à-porter. Le teche ospitano bracciali, collane e orecchini firmati dai grandi stilisti: Valentino, Walter Albini, Giorgio Armani, Gianfranco Ferrè, Gianni Versace, Missoni, Franco Moschino, Elio Fiorucci, Krizia, Fendi, Soprani, Laura Biagiotti, Romeo Gigli, Enrico Coveri. Ci sono tutti i rappresentati di quella stagione irripetibile che sancì il legame strettissimo tra bijou e moda e fu il trampolino di lancio del made in Italy.

Tra l’edonismo degli anni Ottanta e il minimalismo odierno, c’è la tradizione artigianale milanese con marchi come Bozart, Ornella Bijoux, Sharra Pagano, Ottavio Re e Unger, che sono riusciti a coniugare la qualità artigianale con l’accessibilità della produzione industriale, la sperimentazione dei nuovi materiali con le tendenze del fashion. A loro è dedicata la seconda sezione. E a noi che abbiamo visitato la mostra in anteprima ci chiediamo perché nella capitale della moda, una manifestazione del genere debba durare così poco e soprattutto perché sia un evento a termine. In fondo il quadrilatero e gli stilisti sono una delle attrazioni della città, un museo dedicato agli accessori non stonerebbe. Anzi.

L’arte del bijou italiano
19 febbraio al 2 marzo 2016
Palazzo Reale, Milano
Ingresso libero
Lunedì ore 14:30-19:30
Tutti i giorni 9:30-19:30
Giovedì e sabato fino alle 22:30

La mostra L'arte del bijou italiano
La mostra L’arte del bijou italiano
Collana Sharra Pagano per Moschino. Ottone, vetro.  Anni Ottanta
Collana Sharra Pagano per Moschino. Ottone, vetro. Anni Ottanta
Collana firmata Bozart, 1968
Collana firmata Bozart, 1968
Versace, collana Conchiglie e stelle marine    metallo dorato, strass
Versace, collana Conchiglie e stelle marine metallo dorato, strass
Lino Raggio, Sharra Pagano. Collana Vittoriana. Vetro, anni Novanta
Lino Raggio, Sharra Pagano. Collana Vittoriana. Vetro, anni Novanta
Collana Stefano-Anna Piaggi, Ugo Correani per Versace. Metallo dorato, plastica. Anni Ottanta
Collana Stefano-Anna Piaggi, Ugo Correani per Versace. Metallo dorato, plastica. Anni Ottanta
Collana di Maria Vittoria Albani per Ornella Bijoux. Metallo, strass jais, Swarovsky. Anni Settanta
Collana di Maria Vittoria Albani per Ornella Bijoux. Metallo, strass jais, Swarovsky. Anni Settanta
Unger, spille, 1986
Unger, spille, 1986

CRMilano porta i gemelli al museo

Carolina Ravarini Milano è una giovane designer di gioielli (attività che ha preferito alla professione di avvocato), conosciuti con il brand CRMilano. Il Museo Bagatti Valsecchi è, invece, una raccolta nel palazzo milanese nel bel mezzo del quadrilatero della moda. Assieme, designer e istituzione hanno progettato una serata per raccogliere fondi a favore del museo, che conserva le storiche raccolte della famiglia Bagatti Valsecchi. Carolina Ravarini Milano ha realizzato per l’occasione una linea di tre gioielli per l’uomo. Un modo, spiega, anche per ricordare lo stile aristocratico dei due baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. La collezione comprende gemelli, bottoniere e ciondoli, nei due colori, giallo e blu, la cui combinazione ricorda lo stemma della famiglia Bagatti Valsecchi.

I gemelli disegnati da Carolina Ravarini Milano
I gemelli disegnati da Carolina Ravarini Milano
La mini collezione di CRMilano
La mini collezione di CRMilano

Charriol in meta con Alexandra

Gioielli e rugby, uno strano binomio unito da Alexandra ♦

I gioielli (e gli orologi) firmati Charriol hanno una data di nascita: il 1983, quando Philippe Charriol ha lasciato la carica di direttore esecutivo di Cartier e ha fondato la propria azienda, che porta il suo nome. Lo descrivono come un uomo del Rinascimento, con i suoi pregi e forse con i suoi eccessi: ambizioso, sicuro di sé, provocatorio per natura e intenditore di belle arti e corse automobilistiche. Nato a Marsiglia, Charriol da allora ha fatto base a Ginevra. È un brand molto noto nel segmento degli orologi, ma ha da tempo allargato l’attività , tra l’altro, anche alla gioielleria, con una serie di gioielli basati sulla forma del cavo. Cioè una serie di fili intrecciati e arrotolati, proprio come i grandi cavi metallici. Così orologi e gioielli si sono affiancati e ora sono presentati assieme, come oggetti complementari. Il brand ha ora deciso di affidare alla modella francese Alexandra Rosenfeld, il ruolo di ambasciatrice in Europa. Miss Francia 2006 e Miss Europa 2006, Alexandra è nota al pubblico maschile non solo per la sua bellezza, ma anche per un altro aspetto: è la moglie (e madre di una bimba di cinque anni) del più famoso rugbista italiano, Sergio Parisse. Federico Graglia





Alexandra Rosenfeld (a destra) assieme a Marie Olga Charriol, direttrice creativa del brand
Alexandra Rosenfeld (a destra) assieme a Marie Olga Charriol, direttrice creativa del brand

Alexandra Rosenfeld
Alexandra Rosenfeld
Anello della collezione Celtic
Anello della collezione Celtic
Bracciale Cable
Bracciale Cable

Bracciali e orologio Charriol
Bracciali e orologio Charriol







Baselworld countdown

Baselworld, appuntamento principe per gioielleria e orologeria, fa già parlare di sé. La grande kermesse (17-24 marzo), è pronta a ospitare 150 000 partecipanti e 4000 giornalisti (tra cui, ovviamente, gli inviati di gioiellis.com). Nel frattempo, la Fiera anticipa alcuni elementi. Prendiamo nota. «A Baselworld sono continuamente presentate novità che catturano l’interesse dei nostri clienti», rivela Greg Simonian, presidente dell’americana Westime (azienda di orologeria). «Dal primo giorno di Baselworld ricevo spesso messaggi di miei clienti che mi chiedono di riservare loro l’una o l’altra novità che hanno individuato al momento del lancio avvenuto tramite stampa o social media». Baselworld è anche un punto d’incontro per i commercianti di diamanti, i venditori di perle o pietre preziose. In tutto ci saranno più di 1500 espositori provenienti da 40 paesi, con stand distribuiti su una superficie di circa 141 000 metri quadri. Insomma, una fiera in grande stile. Per sottolineare il peso anche economico della manifestazione, l’inaugurazione di è affidata a un Consigliere Federale svizzero. Per questa edizione il compito toccherà a Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, che inaugurerà ufficialmente Baselworld giovedì 17 marzo 2016. Come si dice nei Paesi anglosassoni, stay tuned, state sintonizzati: sono in arrivo tanti nuovi gioielli. Monica Battistoni

La hall di Baselworld
La hall di Baselworld
Interno di Baselworld
Interno di Baselworld
Baselworld 2013. Fonte: Baselworld
Baselworld 2013. Fonte: Baselworld
Baselworld 2014
Baselworld 2014

Le ghirlande di Roberto Bravo

Roberto Bravo è un nome italianissimo ed è anche il brand di un’azienda di gioielleria a Vicenza, che ha sede nel centro storico della città, in corso Palladio. Premesso questo, è anche un’azienda che in Italia non ha neppure un negozio. Il più vicino è in Svizzera, a Ponte Tresa, tra le montagne dell’Engadina. In compenso, Roberto Bravo è un nome molto noto e con molte boutique sparse in Turchia, Grecia e buona parte dell’Est ex sovietico. Tra l’altro è anche un brand che ha esteso parecchio il suo raggio d’azione, perché accanto ai gioielli propone anche accessori come borse, portachiavi e cinturini. Ma la gioielleria rimane il suo business principale, che ha diviso in due filoni. Quello con il marchio Roberto Bravo, più sofisticato, e quello battezzato con un numero, 935, che si rivolge a un pubblico più vasto. Il numero si riferisce all’argento (di solito contrassegnato come 925), e allude a un gradino più alto nella qualità del metallo. I gioielli, a giudicare dalla collezione Arca di Noè che proponiamo in questa pagina, sono delle composizioni. Come le «nature morte» della pittura, comprendono tanti elementi assieme: fiori, animali, foglie, realizzati con oro e smalti, uniti a formare un unico gioiello. Si fanno vedere. Rudy Serra

Anello della collezione Arca di Noè
Anello della collezione Arca di Noè
Anello con ametista
Anello con ametista
Anello doppio della collezione Arca di Noè
Anello doppio della collezione Arca di Noè

ciondolo-arca

Ciondolo della collezione Arca di Noè
Ciondolo della collezione Arca di Noè
Collana di Ghirlanda
Collana di Ghirlanda
Roberto Bravo, orecchini
Roberto Bravo, orecchini
Orecchini della collezione Arca di Noè
Orecchini della collezione Arca di Noè
Orecchini della collezione Arca di Noè, con ametiste
Orecchini della collezione Arca di Noè, con ametiste
Orecchini della collezione Arca di Noè
Orecchini della collezione Arca di Noè

In Angola super diamante da 404 carati

Un diamante da record: 404 carati. La pietra è stata trovata nel campo diamantifero di Lulo, nel nord-est della provincia di Lunda, in Angola. Proprietaria è la australiana Lucapa Diamond Company. Il valore del diamante è stimato in 14 milioni di dollari. Per la precisione la pietra pesa 404 carati, è lunga 6,8 centimetri e pesa circa 79,2 grammi. La pietra frantuma il precedente record per un diamante trovato sempre in Angola da 217,4 carati nel 2007.

Il super diamante da 404 carati
Il super diamante da 404 carati
Il diamante da record
Il diamante da record

A Sanremo in gara anche i gioielli

Festival di Sanremo o Festivale dei gioielli? Sul palco dell’Ariston, per la gara canora che ha inchiodato davanti al televisore 10 milioni di italiani, non sono sfilati solo cantanti e soubrette, ma anche gioielli. Ecco alcune delle scelte: Virginia Raffaele, attrice-imitatrice che ha scatenato l’entusiasmo con i suoi personaggi, ha scelto Salvatore Ferragamo Jewels (ovviamente non quando era in scena travestita da Carla Fracci o Donatella Versace). In particolare, l’attrice romana ha indossato il ciondolo Rainbow della collezione Miniature Preziose della Maison Fiorentina per la sua prima apparizione pubblica in veste di co-conduttrice. Madalina Ghenea, che ha affiancato Carlo Conti nella conduzione  della 66esima edizione del Festival, invece, ha optato per la Maison Damiani. La prima sera per il primo abito ha indossato il bracciale Piovra (quello che ha vinto il Diamonds International Award nel 1990), realizzato in platino e oro giallo, assieme agli orecchini Sorgente in oro bianco e diamanti. Il secondo abito è stato abbinato da Madalina alla collana Masterpiece Sophia Loren in oro bianco e diamanti, orecchini Sophia Loren in oro bianco e diamanti e l’anello Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti. La modella rumena ha replicato in Damiani anche per la seconda serata: in questo caso ha scelto prima gli orecchini Masterpiece Shirodara in oro bianco, brillanti ed acquamarina ed il bracciale Masterpiece Juliette in oro bianco e diamanti. Poi, per il secondo abito, ha indossato gli orecchini Masterpiece Juliette in brillanti e granato ed anello Masterpiece Juliette con diamanti brown ed ametiste. Infine, per l’ultimo mise, gli orecchini Masterpiece Sophia Loren di brillanti ed anello Sophia Loren in oro bianco e diamanti. Nella terza serata, l’attrice e modella ha scelto gli orecchini Marrakech (sempre Damiani) con brillanti e prasiolite e anello Masterpiece Jueliette in oro bianco e brillanti. Per il secondo abito ha indossato gli orecchini Swan ed anello in oro rosa brillanti brown ed ametista, e per l’ultimo abito gli orecchini Eden in oro bianco e diamanti e Masterpiece Vulcania. La collana Damiani Vulcania è stata realizzata con 1.370 diamanti in diverse tonalità e sfumature di colore, per un totale di oltre 110 carati. La collana ha richiesto circa 530 ore di lavorazione.

Infine, per per l’ultimo abito ha indossato gli orecchini Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti ed il bracciale Belle Epoque in oro bianco e diamanti. Gioielli anche per le interpreti: Noemi ha debuttato all’Ariston con Stroili. Annalisa, invece, ha preferito Pandora.

Madalina Ghenea cin anello Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti orecchini Sophia Loren e collana Sophia Loren in oro bianco con brillanti e perle
Madalina Ghenea cin anello Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti orecchini Sophia Loren e collana Sophia Loren in oro bianco con brillanti e perle
Orecchini Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti e anello Eden in oro bianco e brillanti
Orecchini Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti e anello Eden in oro bianco e brillanti
Madalina Ghenea in Damiani: collana Masterpiece Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti con orecchini Eden in oro bianco e brillanti e anello Eden in oro bianco e brillanti
Madalina Ghenea in Damiani: collana Masterpiece Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti con orecchini Eden in oro bianco e brillanti e anello Eden in oro bianco e brillanti
Ultima serata di Sanremo: collana Sophia Loren in oro rosa e diamanti con anello coverfinger Sophia Loren in oro rosa e diamanti e gli orecchini Sophia Loren in oro rosa e diamanti
Ultima serata di Sanremo: collana Sophia Loren in oro rosa e diamanti con anello coverfinger Sophia Loren in oro rosa e diamanti e gli orecchini Sophia Loren in oro rosa e diamanti
Madalina Ghenea: orecchini Shirodara in oro bianco con brillanti e acquamarina con anello coverfinger Juliette in oro bianco e diamanti ed anello Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti
Madalina Ghenea: orecchini Shirodara in oro bianco con brillanti e acquamarina con anello coverfinger Juliette in oro bianco e diamanti ed anello Notte di San Lorenzo in oro bianco e diamanti
Bracciale D.Lace in oro bianco e brillanti e orecchini Sophia Loren in oro bianco e brillanti
Bracciale D.Lace in oro bianco e brillanti e orecchini Sophia Loren in oro bianco e brillanti
Madalina Ghenea, prima serata di Sanremo
Madalina Ghenea, prima serata di Sanremo
Annalisa in Pandora
Annalisa in Pandora
Noemi in Stroili
Noemi in Stroili
Il ciondolo Rainbow della collezione Miniature Preziose di Ferragamo
Il ciondolo Rainbow della collezione Miniature Preziose di Ferragamo
Virginia Raffaele con il ciondolo Ferragamo
Virginia Raffaele con il ciondolo Ferragamo
Damiani, collana Masterpiece Sophia Loren in oro bianco e diamanti
Damiani, collana Masterpiece Sophia Loren in oro bianco e diamanti
Bracciale Piovra di Damiani, in platino e oro giallo
Bracciale Piovra di Damiani, in platino e oro giallo
Madalina Ghenea, terza serata di Sanremo
Madalina Ghenea, terza serata di Sanremo
Madalina Ghenea, seconda serata di Sanremo
Madalina Ghenea, seconda serata di Sanremo

Alessandra Amoroso in concorso con lolaandgrace

Avviso ai fan di Alessandra Amoroso: per San Valentino, ma non solo, lolaandgrace, brand giovane del gruppo Swarovski, lancia un concorso con il volto della sua ambassador. Fino al 28 febbraio nei negozi e punti vendita lolaandgrace si può compilare una cartolina per partecipare al concorso #vivereacolori con Alessandra Amoroso. Il concorso mette in palio la possibilità di passare una giornata con la cantante insieme alla persona del cuore: amica, sorella, fidanzato/a, mamma, eccetera. Per acquisti pari o superiori ai 45 euro, i clienti potranno partecipare all’estrazione di biglietti esclusivi per la preview del Tour Vivere A Colori, in programma a maggio con due sole date a Roma e Milano, o vincere i gioielli più glamour della nuova collezione SS16.

Alessandra Amoroso in lolaandgrace
Alessandra Amoroso in lolaandgrace

Damiani al telefono con Microsoft

Se avete intenzione di comprare uno smartphone Lumia e vi piacciono i gioielli firmati Damiani, avete la possibilità di unire le due cose: la Maison di Valenza ha siglato un patto con Microsoft (che produce i Lumia, ex Nokia) per una limited edition di cover personalizzate e per il modello Lumia 950. Saranno vendute con un esclusivo package dedicato. Le cover sono impreziosite con oro e diamanti e si ispirano alla collezione D.Side: per chi non se lo ricorda, si tratta della linea realizzata a quattro mani dai maestri orafi valenzani e da Brad Pitt. La forma prevede due anelli concentrici in oro, uniti da diamanti taglio brillante incassati in speciali castoni a mezzaluna che evocano la promessa d’amore che unisce due persone. Le cover hanno anche una targhetta in oro bianco e in oro rosa con il numero dell’esclusiva edizione limitata da 1 a 99. Le cover saranno vendute nelle boutique Damiani in tutta Italia. E se si cambia telefono? Niente paura: al momento della sostituzione dello smartphone, Damiani offrirà la possibilità ai clienti di restituire in boutique la cover e avere in cambio un ciondolo D.Side.

«La stessa dedizione che gli artigiani pongono nel realizzare i meravigliosi gioielli, apprezzati in tutto il mondo, sono stati impiegati in quest’opera che ha permesso di coniugare DSide un’iconica collezione di Damiani con il top della tecnologia offerto da Microsoft», è il commento di Giorgio Damiani, vice presidente del Gruppo. «Siamo, inoltre, particolarmente orgogliosi di offrire ai nostri clienti un telefonino che ha la possibilità di trasformarsi in un gioiello per la vita oltre a un servizio di assistenza post vendita dedicato dal nostro partner ai clienti che compreranno lo smartphone».  Analoghe le parole di Carlo Purassanta, ad di Microsoft Italia: «La collaborazione con Damiani è la celebrazione dell’eccellenza, della creatività e del design, Damiani nei gioielli e Microsoft nella tecnologia. Oggi le persone cercano prodotti sofisticati ed esclusivi ed è quello che vogliamo offrire, perché nessuno più di Damiani mette l’innovazione nell’arte, così come Microsoft mette arte nell’innovazione».

La cover di Damiani con oro e diamanti per il Lumia 950
La cover di Damiani con oro e diamanti per il Lumia 950
Carlo Purassanta (a sinistra) con Giorgio Damiani
Carlo Purassanta (a sinistra) con Giorgio Damiani

Lolaandgrace and Alessandra Amoroso

Lolaandgrace, brand di gioielleria fashion del gruppo Swarovski, ha un nuovo volto, quello di Alessandra Amoroso. È lei la brand ambassador per il 2016, protagonista di una campagna scattata da Giovanni Gastel. Alessandra Amoroso ha vinto l’edizione 2009 del talent show Amici di Maria De Filippi e nel 2014 è diventata la prima artista italiana a vincere il Mtv Europe Music Award. Ora aggiunge al curriculum quella di volto del marchio di bijoux.

Alessandra amoroso ritratta da Giovanni Gastel
Alessandra amoroso ritratta da Giovanni Gastel
La campagna per lolaandgrace
La campagna per lolaandgrace

Affari più brillanti a VicenzaOro January

A Fiera finita è il momento dei bilanci: VicenzaOro January 2016 ha visto la partecipazione di 19.381 buyer (8774 quelli stranieri, +5%, mentre 10.607, con +4,3% quelli italiani), con 35mila presenze, traffico complessivo cresciuto del 5%. Già nota, invece, l’offerta della manifestazione fieristica: 1500 brand di 31 Paesi distribuiti in nove padiglioni e su 29mila metri quadrati di superficie netta. Molte le novità presentate (che pubblichiamo ogni giorno su gioiellis.com). Secondo gli organizzatori una particolare attenzione è stata riservata al mondo della tecnologia: in parallelo si è svolta anche la 39esima edizione di T-Gold, Salone internazionale dedicato ai macchinari per oro e gioielli, con 133 aziende, di cui 111 italiane.

Un altro dato interessante sotto il profilo economico è la performance di operatori di alcuni Paesi del Medio Oriente, come l’Egitto, l’Iran e gli Emirati Arabi Uniti, tra i primi partner commerciali del Made in Italy in questo settore. In forte crescita anche il numero di operatori provenienti dagli Usa, che conferma la fase di ripresa dell’economia statunitense. E buona presenza anche dei paesi dell’Europa (Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Polonia), che hanno compensato il calo di arrivi dalla Russia, Cina e Hong Kong.

Commento affidato al presidente di Fiera di Vicenza, Matteo Marzotto: «Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati e dell’affluenza durante questa edizione di VicenzaOro. Ci gratificano del grande lavoro svolto negli ultimi anni in termini di investimenti, visione, coraggio nell’innovazione del format e nella creazione di un network sempre più qualificato. Sia a livello nazionale, penso alla recente alleanza con Arezzo per un sistema fieristico italiano del settore, che a livello globale, grazie a cui nel 2016 saremo direttamente presenti nei principali mercati esteri. Fiera di Vicenza affronterà tutte queste nuove sfide con consapevole spirito di servizio, per fare di VicenzaOro non solo il brand di Vicenza e dell’Italia, ma, soprattutto, il simbolo di tutti i protagonisti del sistema jewellery mondiale, a partire dalla prossima nuova edizione di VicenzaOro Dubai». A Fiera Vicenza i gioielli torneranno dal 3 al 7 settembre. Federico Graglia

VicenzaOro January 2016
VicenzaOro January 2016
VicenzaOro January 2016
VicenzaOro January 2016
L'ingresso a VicenzaOro January 2016
L’ingresso a VicenzaOro January 2016
Matteo Marzotto
Matteo Marzotto

Gioielli per la pelle in mostra

Sabato 23 gennaio, mentre i padiglioni di VicenzaOro erano attraversati da una folla di buyer assatanati, in centro, nella nobile Basilica Palladiana, veniva inaugurata la mostra Skin: la superficie del gioiello, allestita nelle sale del Museo del Gioiello. L’inaugurazione più che un successo è stata un eccesso: una folla non sazia degli ori pregustati negli stand si è riversata nelle belle, ma relativamente piccole sale del Museo. La mostra, che resterà allestita fino al 1 maggio 2016, ha come filosofia la considerazione che il primo incontro con gli oggetti, di qualsiasi natura essi siano, è prettamente superficiale, e solo in seguito si possono apprezzare o meno elementi come l’indossabilità, la materialità e il peso. Curata da Alba Cappellieri e Livia Tenuta, la mostra si affianca alla esposizione permanente (potete quindi vedere tutte e due). I gioielli hanno tutti una superficie, ma in particolare la mostra si occupa delle spille, attraverso l’utilizzo di tecniche tradizionali e innovative, il colore, le strutture e i volumi. Non a caso la spilla sta conoscendo un revival anche nel mondo della gioielleria commerciale. Sono esposti i gioielli prodotti da oltre 70 artisti affermati e designer orafi italiani e internazionali.
Ecco l’elenco degli artisti con opere in mostra: Senay Akin, Barbara Antolini, Alessia Ansaldi, Francesca Antonello, Sanae Asayama, Rosalba Balsamo, Silvia Beccaria, Emanuela Bergonzoni, Maura Biamonti, Dana Bloom, Giulia Boccafogli, Patrizia Bonati, Massimiliano Bonoli per Mattia Cielo, Fabrizio Bonvicini, Luisa Bruni, Margherita Burgener, Fabio Cammarata, Maria Jennifer Carew, Alessandro Cremonesi, Isabella Del Bono, Elviro Di Meo e Antonio Rossetti, Sandra Dipinto, Anna Fornari, Laura Forte, Emma Francesconi, Stefano Fronza, Francesca Gabrielli, Lucilla Giovanninetti, Heidemarie Herb, Laura Lanaro, Marta Laudani e Marco Romanelli, Benjamin Lignel, Limodoro, Eliana Lorena, Stefania Lucchetta, Letizia Maggio, Laura Magro, Alba Rosa Mancini, Manuganda, Stefano Marchetti, Alberto Mariani, Mattioli, Tomoko Mizu, GianCarlo Montebello, Nach Bijoux, Kazumi Nagano, Olga Noronha, Barbara Paganin, Jinbi Park, Ricardo Peiro, Marco Picciali, Alba Polenghi Lisca, Patrizia Pompeo, Patricia Posada, Paolo Quagliotto, Claudio Ranfagni, Daniela Repetto, Carla Riccoboni, Ivana Riggi, Roberta Risolo, James Rivière, Maddalena Rocco, Stenia Scarselli, Gianluca Staffolani, Barbara Uderzo, Silvia Valenti, Federico Vianello, Francesca Villa, Violavaleriano, Cristian Visentin, Laura Volpi, Andy Yuk, Chiara Zanetti, Cristina Zani, Roberto Zanon.

Da sinistra: Livia Tenuta, Matteo Marzotto, Alba Cappellieri
Da sinistra: Livia Tenuta, Matteo Marzotto, Alba Cappellieri
Inaugurazione della mostra Skin: la superficie del gioiello
Inaugurazione della mostra Skin: la superficie del gioiello
Skin: la superficie del gioiello
Skin: la superficie del gioiello
Una bacheca della mostra a Vicenza
Una bacheca della mostra a Vicenza
Bachece della mostra a Vicenza
Bachece della mostra a Vicenza
Skin: la superficie del gioiello allestita nelle sale del Museo del Gioiello
Skin: la superficie del gioiello allestita nelle sale del Museo del Gioiello
Skin: la superficie del gioiello allestita nelle sale del Museo del Gioiello
Skin: la superficie del gioiello allestita nelle sale del Museo del Gioiello
Inaugurazione della mostra
Inaugurazione della mostra

La Dolce Vita di Messika

Messika, brand parigino nato nel 1972 e ora guidato da Valérie Messika, si ispira a Federico Fellini, al film La Dolce Vita, e agli anni Sessanta. Seguendo questa linea la campagna di comunicazione 2016 per il secondo anno consecutivo ha come ambasciatrice Malgosia Bela. La modella è ritratta dal fotografo di moda e artista Mikael Jansson, che ha esposto al MoMA di NewYork e Spiral Garden inTokyo. La scelta del set è della stessa Valérie Messika, direttore creativo. Al centro delle immagini, però, non c’è la modella, ma i diamanti allineati sui gioielli della Maison. Il brand, infatti, è famoso per la scelta e l’offerta di gioielli con diamanti. Nelle immagini sfilano collezioni come Skinny, Glam’Azone e Angel. Spazio anche all’Alta Gioielleria con il bracciale Madison e la collana in stile tribale Maya, in cui si alternano tre file di pietre con tagli e lavorazione differente: 377 diamanti per 5176 carati. Ecco le immagini della campagna. Matilde de Bounvilles

Collezione Glamstone
Collezione Glamstone
Collana Maya, 377 diamanti per 5176 carati
Collana Maya, 377 diamanti per 5176 carati
Anello della collezione Move
Anello della collezioen Malgosia
Bracciale Madison, composto da 120 diamanti
Bracciale Madison, composto da 120 diamanti

VicenzaOro al traguardo

Attesa, prevista, immaginata: si è aperta VicenzaOro Janaury 2016. A fare gli onori di casa il presidente di Fiera Vicenza, Matteo Marzotto, e il direttore generale, Corrado Facco. La fiera parte secondo i buoni auspici di una ripresa economica incipiente. L’eventu dura fino a mercoledì 27 gennaio. Come abbiamo già raccontato, ci sono da vedere 1500 brand per quasi un migliaio di aziende da 31 paesi e da tutti i principali distretti orafi italiani, 22mila buyer da 120 nazioni, giornalisti (tra cui quelli di Gioiellis.com). L’apertura ha ripreso i temi già affrontati a Milano due giorni prima (https://gioiellis.com/torna-vicenzaoro): «Con questa edizione VicenzaOro si conferma la capitale internazionale della gioielleria, grazie alla nostra capacità di coinvolgere tutti gli attori protagonisti del comparto e di metterci al servizio della filiera. Crediamo molto nel fare network, a livello globale e nazionale. Prova ne sono le partnership siglate con i più autorevoli player mondiali e, di recente, l’accordo con Arezzo Fiere e Congressi, favorito e supportato dal Ministero dello Sviluppo Economico, grazie al quale valorizzeremo ancor più la gioielleria italiana. A conferma del nostro ruolo di aggregatori globali e di ambasciatori del Well Done in Italy nel mondo», ha spiegato Marzotto. L’apertura è stata anche un’occasione per un riepilogo dell’agenda, affidata a Facco: dal 3 al 7 marzo 2016 VicenzaOro parteciperà all’HKIJS di Hong Kong con i brand Trendvision Jewellery + Forecasting, l’osservatorio sulle nuove tendenze del mondo del gioiello, e T-Gold International, la vetrina internazionale per l’intero settore dei macchinari e dell’innovazione tecnologica del comparto orafo-gioielliero. Dal 14 al 17 aprile 2016 si svolgerà la seconda edizione di VicenzaOro Dubai, organizzata da DV Global Link, joint-venture tra Fiera di Vicenza e il Dubai World Trade Centre. Dal 31 maggio al 6 giugno 2016 Fiera di Vicenza parteciperà al Jck Show di Las Vegas con il nuovo format VicenzaOro Italian Passion. Made with Love, per promuovere le produzioni orafo-gioielliere e i valori del “Made in Italy” nella Manifestazione di punta in Nord America. Infine, ad agosto 2016 la Società presenterà Trendvision Jewellery + Forecasting e VicenzaOro Italian Passion. Made with Love all’India International Jewellery Show di Mumbai.

La Fiera in sei

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Corrado Facco (a sinistra) e Matteo Marzotto
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I padiglioni di VicenzaOro 2016
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Vetrina a VicenzaOro

Come lo scorso anno, VicenzaOro January 2016 ripropone il format The Boutique Show, introdotto a gennaio 2015: sei cluster di aziende omogenee e riconoscibili per valori di riferimento, posizionamento, sistemi di organizzazione, tipologia di produzione ed immagine complessiva. Le community offrono una visione completa dell’offerta espositiva, dei trend e del mercato globale. Buyer e gruppi d’acquisto vengono facilitati nell’identificazione delle aziende target più appropriati.

Tiffany non molla Verona

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Notizia che interessa chi abita in Veneto: Tiffany & Co. comunica che, nonostante il multibrand Excelsior Milano abbia chiuso i battenti, la boutique di Verona inaugurata nel maggio del 2013 continuerà a rimanere aperta. «In questi due anni la nostra presenza a Verona ci ha consentito di creare un rapporto di affezione sempre più stretto con la clientela della città e di tutto il Nord Est. Per questo motivo la boutique di Verona rimane per noi un imprescindibile punto di riferimento: tra i nostri clienti ci sono infatti veri e propri appassionati sia delle collezioni in platino e diamanti che di quelle più fashion in oro e in argento», è il commento di Raffaella Banchero, managing director di Tiffany & Co. Italia.

Medaglietta in oro. Prezzo: 600 dollari
Medaglietta in oro. Prezzo: 600 dollari
La boutique di Tiffany, a Verona
La boutique di Tiffany, a Verona

VicenzaOro torna e sposa OroArezzo

VicenzaOro, conto alla rovescia. Quest’anno la fiera di gennaio avrà come sottotitolo The Golden Voices, cioè dare spazio a tutti i protagonisti della filiera della gioielleria, in una specie di coro intonato sulla stessa musica. Attesi tra gli stand ci sono oltre 1500 brand, oltre 400 buyer provenienti da oltre 23 Paesi, nonché giornalisti provenienti da 15 Paesi (ovviamente anche quelli di Gioiellis.com).VicenzaOro, però, sarà anche la fiera del matrimonio tra Vicenza e Arezzo, tema di una alleanza attesa da anni dagli operatori del settore. «Una decisione in qualche modo inevitabile, dettata dai tempi», l’ha definita, presentando l’accordo, il presidente di Fiera Vicenza, Matteo Marzotto. «È necessario fare sistema: le aziende italiane e gli operatori esteri hanno la necessità di un unico interlocutore. L’accordo con Arezzo, scavalca i localismi e permette di coordinare le forze. La promessa di matrimonio è regolata da un contratto, che servirà a suggellare il fronte comune tra le due realtà fieristiche. Quest’anno VicenzaOro, con i suoi 1.500 espositori, farà solo due fiere anziché tre, una a gennaio e una a settembre, mentre Arezzo, che conta 650 espositori, ne farà una a maggio. Insomma, non ci faremo più concorrenza a vicenda». Argomento condiviso da Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere e Congressi: «Le sinergie tra Vicenza e Arezzo sono necessarie e serviranno a dare ancora più forza al settore», ha detto ricordando che l’alleanza è importante anche sul fronte della presenza all’estero, da VicenzaOro Dubai come Jck di Las Vegas. Un settore quello della gioielleria e oreficeria che, tra parentesi, vale circa 6 miliardi ed è il quarto per export: da qui l’impegno concreto del ministero dello Sviluppo economico, e in particolare del viceministro (e ora ambasciatore Ue) Carlo Calenda. Il governo, infatti, ha messo sul piatto parte dei fondi necessari per riorganizzare il sistema fieristico e promuoverlo all’estero.

Secondo il direttore generale di Fiera di Vicenza, Corrado Facco, il momento peggiore della crisi dell’economia sembra alle spalle, perlomeno in Italia, ma il mondo dei gioielli deve fare i conti con le tensioni nel mondo: dal Medio oriente, alla Russia, fino alla instabilità finanziaria in Cina: «L’instabilità geopolitica ha creato un importante calo del turismo. Allo stesso tempo si è quasi dimezzato il prezzo del petrolio. Due fattori che hanno inciso sull’economia dei paesi arabi, che principalmente vivono di questo. Gli imprenditori di Arezzo hanno risentito di questo, vendevano parecchio nel Nord Africa. Ma con la Libia in guerra, con la Tunisia, il Marocco e l’Egitto che hanno perso flussi turistici, vendono molto meno. Il fatto è che i gioielli vengono acquistati soprattutto dagli stranieri in visita in quei Paesi». Ma i conti veri si faranno alla fine della Fiera. Anzi, delle fiere.

Vicenza Oro
Orari di apertura
22 – 26 Gennaio 2016: 9.30–18.30
27 Gennaio 2016: 9.30–16.00
http://january.vicenzaoro.com/

Lo stand di Pasquale Bruni nella passata edizione di VicenzaOro
Lo stand di Pasquale Bruni nella passata edizione di VicenzaOro
Incontri inconsueti
Incontri inconsueti
Matteo Marzotto, presidente della Fiera Vicenza
Matteo Marzotto, presidente della Fiera Vicenza
Matteo Marzotto, Presidente di Fiera di Vicenza (a destra), e Andrea Boldi, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi
Matteo Marzotto, Presidente di Fiera di Vicenza (a destra), e Andrea Boldi, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi
VincenzaOro, edizione di settembre 2015
VincenzaOro, edizione di settembre 2015
Redattrice di Gioiellis.com al lavoro
Redattrice di Gioiellis.com al lavoro
VicenzaOro 2015
VicenzaOro 2015

Swarovsky, una stagione per due

Gli scatti di Barnaby Roper e la firma della stylist Jessica Diehl per Swarovski. A questa coppia il gruppo austriaco ha affidato la sua campagna Primavera/Estate 2016. Quello che invece non è cambiato è il volto della ambasciatrice del brand: Miranda Kerr. A lei il compito di indossare gioielli e orologi della collezione PE 2016 Sea of Sparkle, nel rispetto dei consigli di stile ideati per la prossima stagione da Nathalie Colin, direttore creativo della Maison, come l’abbinamento di più bracciali, la combinazione di orologi e bracciali, il mix di anelli di diverse dimensioni. Protagonisti della campagna televisiva saranno gli orologi, in particolare Daytime Heart per San Valentino e il nuovissimo City, insieme ai bracciali Slake e Slake Dot, rivisitazione del grande successo delle passate stagioni, e diversi pendenti a forma di cuore.

Campagna Swarovski 2016
Miranda Kerr nella campagna Swarovski 2016
1 90 91 92 93 94 138