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Piaget ha il volto di Olivia

Pensate di essere la bella figlia di un ricco costruttore americano di immobili (di origini italiane) e di una interior designer. Di fare di professione la invitata speciale. Poi di sposare un fotografo che ama scattare immagini in cui indossate costosissimi gioielli. E, infine, di ricevere anche un ricco compenso per questo «sacrificio». Un sogno? No, è la storia di Olivia Palermo, modella e reginetta social, ora ingaggiata da Piaget per indossare la collezione Possession. Olivia ha indossato braccialetti, anelli, orecchini e collane pendenti, mentre il marito, Johannes Huebl, ha girato le immagini della campagna pubblicitaria.

«Il mio amore per i gioielli è iniziato in tenera età», ha raccontato la fortunata Olivia. «Mi ricordo che guardavo mia madre e mia zia mentre si preparavano ed entrambe avevano collezioni di gioielli d’epoca. Mi piace anche andare alle mostre di antiquariato per strada, in fiere e case d’aste dove si possono vedere bei pezzi d’epoca». Giulia Netrese

Olivia Palermo ritratta da Johannes Huebl
Olivia Palermo ritratta da Johannes Huebl
Olivia Palermo nella campagna di Piaget
Olivia Palermo nella campagna di Piaget
Collezione Possession per Olivia Palermo
Collezione Possession per Olivia Palermo
Olivia Palermo
Olivia Palermo

Van Cleef & Arpels a passo di danza con Fedora

Van Cleef & Arpels è una Maison famosa anche per le sue spille-ballerina. Non stupisce, quindi, che appoggi un premio per il balletto. In particolare, il Premio Fedora-Van Cleef & Arpels è stato assegnato, al Teatro alla Scala, a Christian Rizzo, coreografo di Le syndrome ian e direttore del Centre Chorégraphique National de Montpellier. Il Premio Fedora, sostenuto dalla Maison di alta gioielleria  francese è arrivato alla sua seconda edizione ed è  stato creato per sostenere e contribuire al futuro del balletto. Fedora è un circolo filantropico che si dedica con passione a riunire le eccellenze del balletto europeo.

A proposito delle spille: la prima clips a ballerina è stata creata da Van Cleef & Arpels nel 1940. Monsieur Arpels ha poi dialogato con George Balanchine, che nel 1967 ideò la coreografia per Jewels, famoso balletto ispirato ai diamanti, agli smeraldi e ai rubini che il grande coreografo aveva ammirato nella boutique di Van Cleef & Arpels sulla 5th Avenue.

Guria del Premio Fedora
Francesc Casadesús Calvó
Direttore de Mercat de les Flors- Spagna
Roberto Giovanardi
Direttore della Associazione Teatrale Emilia Romagna- Italia
Benjamin Millepied
Direttore di Ballet del’Opera Nazionale di Parigi- Francia
Johannes Öhman
Direttore del Balletto Reale Svedese- Svezia
Nicolas Payne
Direttore di Opera Europa- Belgio
Alistar Spalding
Direttore artistico del Teatro Sadler’s Wells a Londra- Reino Unito

La premiazione al Teatro alla Scala
La premiazione al Teatro alla Scala
Clip Ballerina di Van Cleef & Arpels
Clip Ballerina di Van Cleef & Arpels
Clip Ballerina di Van Cleef & Arpels
Clip Ballerina di Van Cleef & Arpels
Christian Rizzo
Christian Rizzo

Da Hollywood ad Asti 500 bijoux

Oltre 500 esemplari di Gioielli Fantasia in mostra. Ma forse l’aspetto più sorprendente è che questo esercito di gioielli arriva da un’unica collezione, quella di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che oltre a essere una cultrice dell’arte è anche un’appassionata di collane, spille e bracciali. La mostra è organizzata ad Asti a Palazzo Mazzetti, che conserva anche raccolte di intagli, tessuti antichi e ceramiche, si intitola Gioielli Fantasia. Sogni americani. È un’occasione per guardare l’evoluzione della Costume Jewelry, dai gioielli classici alle creazioni pop degli anni Cinquanta e Sessanta, create da designer come Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Eugène Joseff, Kenneth J. Lane, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini. La costume jewelry è un fenomeno socio-culturale nato negli Stati Uniti dopo la grande crisi del 1929-1939: dato che i soldi scarseggiavano, i prodotti di lusso sono stati soppiantati da gioielli con materiali non preziosi. Una scelta che ha stimola la fantasia e condotto a nuove tecniche. Anche la finzione di Hollywood ha dato una mano alla creazione di grandi gioielli con materiali meno nobili di quelli dei gioielli di alta gamma. Per esempio, quelli indossati sugli abiti di scena dalle dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh. Joseff, designer che ha inventato bijoux per centinaia di film di successo (come Via col Vento), ha firmato gioielli indossati anche da first lady, come Mamie Eisenhower e Jacqueline Kennedy Onassis.

Secondo Patrizia Sandretto Re Rebaudengo questi gioielli fantasia «rappresentano un patrimonio culturale che ci riporta a tempi difficili e a grandi cambiamenti sociali». Insomma, spiega, sono «poveri ma belli», accessibili e alla portata di tutti.

Gioielli Fantasia. Sogni americani
16 aprile – 2 ottobre 2016
Palazzo Mazzetti, Corso Vittorio Alfieri 357, Asti
Orari: da martedì a domenica ore 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30), chiuso il lunedì ad eccezione del 25 aprile e del 15 agosto.
Biglietto intero € 5.00, ridotto € 3.00
www.palazzomazzetti.it

Ballerina, spilla
Ballerina, spilla
Bijoux a forma di rana
Bijoux a forma di rana in mostra ad Asti
Spilla in mostra «Gioielli Fantasia. Sogni americani»
Spilla in mostra «Gioielli Fantasia. Sogni americani»
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo con collana fantasia
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo con collana fantasia
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo con una delle collane della sua collezione

Tiffany, nuova collezione a Milano

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Niente pensione per i gioielli e gli oggetti di Tiffany & Co. È il messaggio che la Maison newyorkese spedisce al Salone del Mobile di Milano, la grande kermesse dedicata al design (8-18 aprile). Lo dimostra la prima collezione Out of Retirement, che comprende pezzi che dopo anni di ibernazione «tornano al lavoro». Nella boutique milanese di Tiffany in via della Spiga, quindi, per il periodo in cui si volge la Design Week la collezione sarà presentata attraverso un’installazione ispirata a Gene Moore, l’ideatore delle vetrine di Tiffany a New York dal 1955 al 1994. La Limited Edition comprende 21 creazioni: nove gioielli e 12 oggetti da regalo, tutti ispirati al design degli archivi Tiffany e reinterpretati. «Amo moltissimo l’idea della collezione Out of Retirement», è il commento della design director Francesca Amfitheatrof. «La modernità e la bellezza dei materiali sono sempre stati l’essenza di Tiffany e questi pezzi sono tutt’oggi assolutamente contemporanei, così come lo erano quando sono stati creati per la prima volta. Sono ricchi del fascino e dello spirito che fanno da sempre parte del DNA del brand». Per i gioielli Francesca Amfitheatrof si è ispirata alle creazioni in oro giallo dei primi anni Settanta, per realizzare tre anelli-scultura e due bracciali, uno decorato da un motivo lineare di diamanti e l’altro caratterizzato da ritagli grafici dall’appeal unisex. Completano la collezione orecchini in oro giallo con diamanti e tsavorite ispirati a gemelli del Blue Book del 1971.

Gli articoli da regalo in argento comprendono una fiaschetta a forma di pesce, un portapillole in argento a forma di piccolo contenitore per il cibo cinese take away e una clip ferma pantaloni dedicata ai ciclisti più eleganti, un puzzle da scrivania e tre fermasoldi in argento con il simbolo del dollaro o di busta da lettere, introdotti nella collezione proprio in occasione del Salone del Mobile. Infine, un cappellino da party in argento. Rudy Serra

Collezione Out of Retirement, bracciale in oro e diamanti
Collezione Out of Retirement, bracciale in oro e diamanti
Tiffany, collezione Out of Retirement
Tiffany, collezione Out of Retirement
Finestra  ispirata a Gene Moore
Finestra ispirata a Gene Moore

Entomologica Daniela Villegas

Affascinata dalla natura e soprattutto dagli insetti, Daniela Villegas (ne abbiamo già parlato qui: https://gioiellis.com/la-fauna-di-daniela-villegas) con i suoi gioielli crea un mondo permeato da creature preziose, ma insolite. A volte riproduce esemplari che si trovano in natura, alla designer messicana è capitato spesso di viaggiare solo visitare fiere ed eventi dedicati all’entomologia, altre volte sono esercizi di fantasia che fanno comunque riferimento ad animali selvatici e più in generale alla fauna e alla flora, ai suoi colori e alle sue forme. Le bestioline che popolano l’ultima collezione battezzata Backyard (cortile) sono animate dall’amore e dalla cooperazione. Un tripudio di cuori e frecce perché questo sentimento è sempre un’opzione possibile e la natura stessa è un lavoro di squadra. Tra le pietre sue preferite ci sono l’opale perché sembra un cielo attraversato dall’arcobaleno, la tormalina per sue infinite varietà e lo zaffiro perché al contrario dell’opale è molto resistente e quindi più facile da lavorare in gioielleria. E infine, per dare un piccolo tocco di brillantezza usa i diamanti. Non si sa utilizzerà queste gemme nelle collaborazione con Ferragamo, ma quello che è certo che tra fine aprile e maggio verrà presentata al pubblico una collezione. Intanto, non resta che scovare i piccoli animaletti da cortile inteso non solo come spazio fisico ma come un terreno che appartiene tutti. Matilde de Bounvilles

Collezione Backyard, anello Devi in giallo, blu zaffiro, peridoto, zaffiri verdi, tormaline
Collezione Backyard, anello Devi in giallo, blu zaffiro, peridoto, zaffiri verdi, tormaline
Collana Be Love, in oro giallo, opale nero, ametista, zaffiro e smalto
Collana Be Love, in oro giallo, opale nero, ametista, zaffiro e smalto
Bracciale Cupid, in oro giallo, smalto, diamanti neri e zaffiri blu
Bracciale Cupid, in oro giallo, smalto, diamanti neri e zaffiri blu
Orecchini Flechados, in oro giallo, zaffiro, tormalina e rodoliti
Orecchini Flechados, in oro giallo, zaffiro, tormalina e rodoliti
Anelli Khepri Love, in rosa e oro giallo, smalto, rodoliti zaffiri
Anelli Khepri Love, in rosa e oro giallo, smalto, rodoliti zaffiri
Anello Stroked by love, in oro giallo, diaspro oceano, zaffiri gialli e zaffiri rosa
Anello Stroked by love, in oro giallo, diaspro oceano, zaffiri gialli e zaffiri rosa
Collana Amour, in oro giallo, opale, diamanti, peridoto, zaffiri gialli, tormalina
Collana Amour, in oro giallo, opale, diamanti, peridoto, zaffiri gialli, tormalina
Collana Be Love in giallo oro, smalti, granati, zaffiri e diaspro oceano
Collana Be Love in giallo oro, smalti, granati, zaffiri e diaspro oceano

Anche Tiffany nell’asta per il Duomo

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Se non siete nati a Milano non conoscete il classico modo di dire: quando qualcosa va per le lunghe si dice che «è come la fabbrica del Duomo». Perché la maggiore chiesa di Milano è stata completata con un lavoro lungo secoli. E ha bisogno di manutenzione continua. Che c’etra tutto ciò con i gioielli? Martedì 19 aprile il nesso ci sarà. La Veneranda Fabbrica, con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, e il sostegno di Tiffany & Co, oltre che la collaborazione di Christie’s, hanno organizzato un progetto di raccolta fondi a sostegno dei restauri del Duomo. L’idea si chiama Adotta una Guglia e coinvolge un settore per il quale Milano è famosa: la moda. Alcuni brand del fashion hanno scelto di aderire all’iniziativa La Moda aiuta il Duomo, mettendo generosamente a disposizione le proprie creazioni. Che due passi dal Duomo, a Palazzo Reale, saranno messe all’asta: il ricavato sarà interamente destinato al Duomo. Le griffe che partecipano sono Giorgio Armani, Brunello Cucinelli, Cividini, Corneliani, Costume National, Etro, Salvatore Ferragamo, Genny, Gucci, Isaia, Krizia, Loriblu, Martino Midali, Missoni, Moncler, Moreschi, OTB Diesel, Prada, Emilio Pucci, Roberto Cavalli, Tod’s, Trussardi, Vicini, Vivienne Westwood. Tiffany, ovviamente, partecipa donando un gioiello. Inoltre, a partire da giovedì 14 aprile, coloro che entreranno all’interno del Grande Museo del Duomo, tra le sale del palazzo visconteo, troveranno esposti dieci abiti destinati all’asta impreziositi dai gioielli scelti per l’occasione da Tiffany. Per l’occasione, nelle giornate del 14 e del 16 aprile, il Museo resterà aperto fino alle 22. Federico Graglia

Esposizione aperta al pubblico
14 aprile 2016, dalle ore 13.00 alle ore 22.00
16 aprile 2016, dalle ore 10.00 alle ore 22.00
15-17-18 aprile 2016, dalle ore 10.00 alle ore 18.00
19 aprile 2016, dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Ultimo accesso un’ora prima della chiusura
Asta (su invito)
Grande Museo del Duomo di Milano |Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12
La Moda aiuta il Duomo
Martedì 19 aprile 2016, ore 19.30
Sala delle Colonne del Grande Museo del Duomo di Milano
Ingresso con visita in Museo da Piazza del Duomo, 12

Abito di Vivienne-Westwood
Collier Bean in legno giapponese laccato disegnato da Elsa Peretti per Tiffany & Co., abito Vivienne Westwood
Bracciali Bone in argento disegnati da Elsa Peretti per Tiffany & Co., abito Etro
Bracciali Bone in argento disegnati da Elsa Peretti per Tiffany & Co., abito Etro
Collier Tiffany 1837 in argento e RUBEDO Metal Tiffany & Co., abito Genny
Collier Tiffany 1837 in argento e Rubedo Metal Tiffany & Co., abito Genny
Collier Smile della collezione Tiffany T in oro bianco e diamanti e bracciale Tiffany Atlas in oro bianco e diamanti, abito Roberto Cavalli
Collier Smile della collezione Tiffany T in oro bianco e diamanti e bracciale Tiffany Atlas in oro bianco e diamanti, abito Roberto Cavalli
Collier Tiffany T in argento e bracciale alto Tiffany T in argento, abito Genny
Collier Tiffany T in argento e bracciale alto Tiffany T in argento, abito Genny

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All’asta il diamante blu da record

Oppenheimer Blue è il nome di un diamante, ovviamente blu, di 14,62 carati ed è, pare, il più grande fancy vivid blu mai messo all’asta. Sarà in vendita il prossimo 18 maggio da Christie’s a Ginevra nell’asta di Magnificent Jewels (di cui vi abbiamo già parlato: https://gioiellis.com/gioielli-aga-khan). La pietra è stata classificato dal Gia (Gemological Institute of America) e ha un valore stimato tra i 38 e i 45 milioni di dollari. Si chiama così perché prende il nome del precedente proprietario, sir Philip Oppenheimer. Se il nome vi suona familiare è perché la famiglia Oppenheimer è stata leader nel settore dei diamanti per 80 anni con la De Beers, che poi ha venduto nel 2012. La febbre del diamante blu, insomma, continua: giusto un anno fa sempre Christie’s e sempre a Ginevra aveva venduto The Blue Winston, diamante fancy da 13,22 carati, per 23,8 milioni di dollari. Il 5 aprile, invece, all’asta di Sotheby’s che si tiene a Hong Kong c’è in vendita il De Beers Millennium Jewel 4, diamante blu di 10 carati che ha un valore stimato tra 30 e 35 milioni di dollari. E il 19 aprile è in vendita il diamante blu appartenuto a Shirley Temple. Federico Graglia

Oppenheimer Blue
Oppenheimer Blue
Oppenheimer Blue visto di lato
Oppenheimer Blue visto di lato

L’Italia dei gioielli in mostra

Tanti gioielli e un allestimento albino: dal 2 aprile al 12 settembre, a Milano c’è da vedere la mostra Brilliant! I futuri del gioiello italiano, organizzata alla Triennale nell’ambito della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, dal titolo 21st Century. Design After Design, che comprende 20 mostre in giro per la città nell’arco di sei mesi. Oltre ai gioielli, insomma, c’è un sacco di altre cose da vedere: se vi piace il design è un’occasione (vi raccomandiamo di visitare comunque tutta la mostra). La parte dedicata ai gioielli è curata da Alba Cappellieri. L’obiettivo è collegare il gioiello tra arte e design, con in più le tentazioni dettate dalla moda. Tra artigianato e tecnologia, sono in mostra gioielli italiani indossati da busti di gesso bianco: l’insieme è davvero sorprendente. A proposito: abbiamo detto busti di gesso, perché i gioielli sono tutti dello stesso tipo, cioè collane. Pezzi unici o di particolare interesse. Un esempio: la Calla in ebano con tre elementi in pavé di diamanti di Vhernier. È composta da un unico elemento che, ripetuto, si rincorre. Realizzata in diverse varianti, fra cui una versione con tutti gli elementi in oro rosa, una in kogolong e oro rosa, una in full pavé di diamanti, è diventata un’icona del marchio. Ma i brand rappresentati sono tantissimi, da Bulgari a Crivelli, da Antonini a Pomellato. Monica Battistoni

Brilliant! I futuri del gioiello italiano
Palazzo della Triennale
Viale Alemagna, 6
20121 Milano, Italia
Biglietti: ticket singolo 15 euro, consente di entrare una volta in ciascun luogo nell’arco dei sei mesi. Season pass 22 euro: permette di accedere a tutte le sedi quante volte si desidera da aprile a settembre.

La mostra «Brilliant! I futuri del gioiello italiano»
La mostra «Brilliant! I futuri del gioiello italiano»
Antonini, pendente Anniversary
Antonini, pendente Anniversary
Il collier Calla, di Vhernier
Il collier Calla, di Vhernier
Il collier Sophia Loren di Damiani
Il collier Sophia Loren di Damiani
Roberto Coin, Black Jade
Roberto Coin, Black Jade
Minica Castiglioni, collana realizzata con stampante 3D per bijouets
Monica Castiglioni, collana realizzata con stampante 3D per bijouets
Margherita Burgener, Blooming
Margherita Burgener, Blooming
Marco Bicego, collana Marrakerch Supreme
Marco Bicego, collana Marrakerch Supreme
Giancarlo Montebello, Superleggeri
Giancarlo Montebello, Superleggeri
Giampiero Bodino, collana Corona
Giampiero Bodino, collana Corona
Collana di Crivelli
Collana di Crivelli
Bulgari, Diva Gingko
Bulgari, Diva Gingko
Barbara Paganin, More
Barbara Paganin, More

 

In vendita i gioielli dell’Aga Khan




Sarà un’asta principesca quella programmata per il 18 maggio a Ginevra da Christie’s. In vendita, infatti, ci saranno i gioielli di Sua Altezza Serenissima la Principessa Gabriela zu Leiningen, ex moglie (fino al 2014) per 16 anni dell’Aga Khan. Il capo della comunità ismailita, ricco imprenditore internazionale, ha staccato un assegno da 65 milioni di dollari in occasione del divorzio. Ma la principessa, che ha tenuto il titolo Begum Inaara Aga Khan, durante gli anni accanto al suo ex marito,ha messo assieme una vasta collezione di gioielli. Molti di loro faranno parte dell’asta di Magnificent Jewels a maggio. Per esempio, il Diamond Pohl: un anello di diamanti di oltre 36 carati montato da Cartier. È stato ricavato da una grande pietra grezza di 287 carati. La gemma, colore D, è stata venduta a Bernice Chrysler Garbisch, della famiglia Chrysler, nel 1943.

Spilla a forma di violino con orologio, oro, rubini e diamanti. Stima: 10-15mila dollari
Spilla a forma di violino con orologio, oro, rubini e diamanti. Stima: 10-15mila dollari

È stato acquistato poi dalla principessa, tramite Cartier, nel 1998. La stima e di 3,8-5,5 milioni di dollari. Oppure una collana a cinque fili di perle, stimata 350-500mila dollari. Non vale la pena di tenere troppi gioielli in cassaforte, sostiene la principessa. Tra i pezzi più pregiati ci sono una collana di diamanti con un grande smeraldo pendente del peso di 39,70 carati di Cartier: la pietra, staccabile, può essere scambiata con uno zaffiro birmano. La stima e di 2,5-3,5 milioni di dollari. Una spilla spilla di rubino e diamanti a forma di fiore realizzata con la tecnica del mistery-set, di Van Cleef & Arpels ha un valore stimato in 150-200.000 dollari. Un altro mistery-set con rubino e diamanti, sempre di Van Cleef & Arpels è offerto a 40-60.000 dollari. Da notare anche la spilla di Cartier a forma di violino, in rubini e diamanti, che nasconde un piccolo orologio. Stima: 10-15.000 dollari. Federico Graglia

Pohl Diamond, anello di Cartier con diamante da 36 carati. Stima: 3,8-5,5 milioni di dollari
Pohl Diamond, anello di Cartier con diamante da 36 carati. Stima: 3,8-5,5 milioni di dollari
Spilla (stima: 150-200mila dollari) e anello (40-60mila) di Van Cleef & Arpels
Spilla (stima: 150-200mila dollari) e anello (40-60mila) di Van Cleef & Arpels
Collana con grande smeraldo staccabile di Cartier. Stima: 2,5-3,5 milioni di dollari
Collana con grande smeraldo staccabile di Cartier. Stima: 2,5-3,5 milioni di dollari
Orecchini mistery-set di Van Cleef & Arpels, rubini e diamanti. Stima: 40-60mila dollari
Orecchini mistery-set di Van Cleef & Arpels, rubini e diamanti. Stima: 40-60mila dollari
Collana a cinque fili di perle e diamanti. Stima: 350-500mila dollari
Collana a cinque fili di perle e diamanti. Stima: 350-500mila dollari






Iridescenze a New York

Opale mon amour, a New York. Se passate nella Grande Mela, fino al 23 aprile la Aaron Faber Gallery ha organizzato Phenomenal Jewelry. Come è semplice intuire dal titolo, si tratta di una mostra con pezzi fuori dal comune, spesso realizzati con l’innesto di pietre opale (ma non solo). Secondo quanto ha detto al sito BlouinartInfo (www.blouinartinfo.com) Patricia Faber, co-proprietaria della galleria, «queste gemme fenomenali presentano proprietà ottiche uniche, da iridescenza a stelle alle mutevoli luci simili a l’aurora boreale. Ci chiediamo se i nostri antenati le consideravano magiche, per la loro potenza metaforica cosmica. Suggeriscono i riflessi della luce della luna e del sole, arcobaleni e le stelle, visualizzano colori e giochi di luce». Oltre agli opali, nei gioielli in mostra sono utilizzati altri elementi speciali, come pietre di luna, perle, zaffiri stella, e alessandriti. Riflessi, bagliori, colori che sfumano o cangiano, iridescenze sono il loro comune denominatore. I gioielli esposti alla Faber Gallery sono stati realizzati da 21 artisti, tra cui Claudio Pino, Glenda Arentzen, Tom Munsteiner, e Katherine Jetter. Federico Graglia

Beth Farber, collana con opale viola e spinello nero
Beth Farber, collana con opale viola e spinello nero
Glensa Arentzen, orecchini in oro giallo e opali
Glensa Arentzen, orecchini in oro giallo e opali
Claudio Pino, anello con opale immerso in oro e argento
Claudio Pino, anello con opale immerso in oro e argento
Katharine Jetter, anello Angolo, in oro con opale con zaffiri viola e granati verdi
Katharine Jetter, anello Angolo, in oro con opale con zaffiri viola e granati verdi
Paula Crevoshay, orecchini in oro con opale
Paula Crevoshay, orecchini in oro con opale
Sydney Lynch, bracciale Rainbow, con oro, argento ossidato, pietraluna
Sydney Lynch, bracciale Rainbow, con oro, argento ossidato, pietraluna

 

Ombre e gioielli a Milano

Ombre e gioielli, legati da un grande evento come il Salone del Mobile, che torna a Milano e la trasforma in capitale mondiale del design. Shadows Wood & Jewellery ha già avuto il suo battesimo nel 2015. Ora torna nel loft Spazio Tortona 26. Proprio al centro di uno dei punti caldi del Fuorisalone, cioè degli eventi collegati con la Fiera del mobile. L’allestimento è curato da Plano. Anche il gruppo degli orafi che espongono le loro opere è lo stesso dell’anno scorso, con l’aggiunta di alcune new entry. Oltre ai singoli orafi ci sarà la presenza anche della Galleria Rossini di Milano, e della Scuola Orafa Ambrosiana. Tra le novità 2016, Controluce e Vetroscatola, scatole luminose e trasparenti i cui contenuti, per l’occasione, verranno dal mondo del gioiello e della stampa 3d.
Shadows Wood & Jewellery
Via Tortona 26, Milano
Design Week dal 12 al 17 aprile
Orario: dalle 10.00 alle 19.00

Andrea Lazzerini, pearls fantasy necklace
Andrea Lazzerini, pearls fantasy necklace
Antonella Ferrara, Stele
Antonella Ferrara, Stele
Averla gioielli
Averla gioielli
Caterina Galvano, tris knot
Caterina Galvano, tris knot
Daniela Repetto, collier
Daniela Repetto, collier
Francesca Mazzotta, anello Frame
Francesca Mazzotta, anello Frame
Limodoro, anello in argento e spinello sintetico
Limodoro, anello in argento e spinello sintetico
Marinella Inzirillo, anelli in argento oro e diamanti
Marinella Inzirillo, anelli in argento oro e diamanti
Mikky Eger
Mikky Eger
Sheila Cunha
Sheila Cunha
Simona Materi, spilla in argento patinato e tormaline cabochon
Simona Materi, spilla in argento patinato e tormaline cabochon
Stella Gnesutta Pedina
Stella Gnesutta Pedina

Un rubino eccezionale da Christie’s

Un anello con un grande rubino, il Jubilee Ruby, sarà il pezzo di spicco dell’asta di Magnificent Jewels programmata da Christie’s per il 20 aprile. Perché giubileo? Be’, perché Christie’s compie 250 anni. E forse non a caso saranno in vendita gioielli davvero eccezionali, 250 lotti, tra cui diamanti rari e pietre colorate, e pezzi firmati anche da Buccellati, Cartier, David Webb, Graff, Harry Winston, Van Cleef & Arpels. Dell’asta fanno parte gioielli della collezione di Carroll Petrie, ricca ereditiera scomparsa due anni fa lasciando un patrimonio valutato in 100 milioni di dollari. Secondo Chtisti’es, il Jubilee Ruby è il più importante rubino birmano messo all’asta negli Stati Uniti da oltre 25 anni. Il gioiello è firmato da un designer di eccezione, Verdura. La pietra è di 15.99 carati ed è considerata una rarità per le sue eccezionali dimensioni. È stimato tra 12 e 15 milioni di dollari. Un’altra pietra su cui si concentrerà l’attenzione è un diamante Fancy Intense viola-rosa di 10,07 carati, colore perfetto D, taglio circolare di 40,43 carati.

Secondo Rahul Kadakia, responsabile internazionale dei gioielli di Christie’s, «i rubini birmani di qualità e di oltre 15 carati sono una rarità assoluta nel mondo delle gemme colorate e il prezzo record di 18,3 milioni per una pietra di 15,04 carati all’asta di Christie’s a Hong Kong nel dicembre 2015 esemplifica l’appetito vorace di collettori per queste gemme». I gioielli dell’asta saranno in mostra pubblico dal 15 aprile al 19 aprile nelle gallerie del Rockefeller Center a New York. Federico Graglia

Spilla Belle Epoque di Cartier. Stima: 100-120.000 dollari
Spilla Belle Epoque di Cartier. Stima: 100-120.000 dollari
Carroll Petrie (a destra) con Joan Rivers
Carroll Petrie (a destra) con Joan Rivers
Anello con diamante colorato. Stima:150-200.000 dollari
Anello con diamante colorato. Stima:150-200.000 dollari
Spilla di diamanti firmata Harry Winston. Stima: 120-180.000 dollari
Spilla di diamanti firmata Harry Winston. Stima: 120-180.000 dollari
Anello con diamanti bianchi e diamnte colorato rosa-violetto. Stima: 8-12 milioni di dollari
Anello con diamanti bianchi e diamnte colorato rosa-violetto. Stima: 8-12 milioni di dollari
Anello con zaffiro cabochon. Stima: 800.000-1,2 milioni di dollari
Anello con zaffiro cabochon. Stima: 800.000-1,2 milioni di dollari
Jubilee Ruby, anello firmato Verdura. Stima: 12-15 milioni di dollari
Jubilee Ruby, anello firmato Verdura. Stima: 12-15 milioni di dollari
Spilla Panthere di Cartier. Stima: 280-320.000 dollari
Spilla Panthere di Cartier. Stima: 280-320.000 dollari

Baselworld fa il pieno di giornalisti

A Basilea suonano le campane a festa: l’edizione 2016 di Baselworld si è chiusa positivamente. Otto giornate che gli organizzatori definiscono «memorabili». Se il business è stato di conseguenza lo diranno i 1.500 marchi che hanno partecipato, tra produttori di orologi e gioielli, oltre a macchinari e i fornitori di materie prime, come le pietre preziose. Ecco i numeri elencati dalla Fiera della città svizzera: oltre 145.000 partecipanti da 100 Paesi, tra rappresentanti dei marchi espositori, rivenditori e visitatori (con una discesa, però, del 3% rispetto al 2015), mentre è aumentata la presenza dei media, compresi gli inviati di gioiellis.com (+2,3% rispetto al 2015).

«Baselworld è un appuntamento imperdibile per il settore dell’orologeria», ha assicurato Philippe Mougenot, presidente della divisione orologeria e gioielleria di Chanel. «Di anno in anno questo evento continua a essere un’occasione senza pari per mostrare la portata della nostra creatività e del nostro know-how di fronte a un pubblico qualificato, composto dai principali opinion leader internazionali e rivenditori del settore». «Se volete essere leader sui vostri mercati, dovete venire a Baselworld», altro commento positivo, questa volta di Hank Siegel, presidente e proprietario di Hamilton Jewelers, Sati Uniti d’America. «Non esiste un altro luogo in cui sia possibile incontrare in una volta sola dirigenti da tutto il mondo, creatori delle nuove tendenze, i migliori designer e i marchi più conosciuti, tutti nello stesso posto. Questa è l’essenza stessa di Baselworld». Appuntamento al 23 marzo 2017. Federico Graglia

Baselworld 2016
Baselworld 2016
Interno dello stand di Swarovski
Interno dello stand di Swarovski
Visitatori a Baselworld 2016
Visitatori a Baselworld 2016
La sala stampa (in alto)
La sala stampa (in alto)
Modelle allo stand Jacob
Modelle allo stand Jacob

Indossare la Bellezza, 300 bijoux in mostra

Avete tempo fino al 29 maggio per visitare la mostra Indossare la Bellezza. La grande bigiotteria italiana (https://gioiellis.com/in-100-bijoux-la-storia-ditalia). Inaugurata sabato 19 marzo, la mostra è organizzata nel Museo del Bijou di Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Se vi piacciono i bijoux, ne trovate selezionati 300, selezionati da Bianca Cappello. In mostra , tra gli altri, un sautoir decò con perle millefiori di Ercole Moretti, le spille in micro mosaico di inizio secolo dei Fratelli Traversari, i bijoux del periodo autarchico e bellico, quelli sartoriali del Dopoguerra, e della dolce vita firmati Giuliano Fratti, Ottavio Re, Ornella Bijoux e Ferenaz. I girocolli firmati Moschino, Armani, Valentino, Ferrè, Rocco Barocco, Coveri e Ugo Correani, i bijoux creati da Bozart per Tita Rossi ed i luminosi abiti gioiello per Fashion TV, i bijoux di Luciana de Reutern e Coppola e Toppo per Ken Scott e gli splendidi bijoux di Pellini che, da Emma Caimi a Donatella, è oggi alla terza generazione di una stirpe di bigiottieri milanesi. E, poi, i collier firmati Bijoux Cascio per Emilio Pucci, i bijoux di Sharra Pagano, Angela Caputi – Giuggiù, Carlo Zini, Unger, le corone di Miss Italia realizzate da De Liguoro, gli orecchini a cascata degli anni Sessanta di Viganò e Artigiana Fiorentina Bigiotteria, gli eleganti bijoux in vetro soffiato di Sorelle Sent. Una sezione a parte è dedicata ai bijoux pezzi unici realizzati da Corbella negli anni ’30 per il teatro la Scala di Milano.

Bijoux a Casalmaggiore
Bijoux a Casalmaggiore
Particolare della mostra
Particolare della mostra
Alcuni dei 300 nijoux selezionati
Alcuni dei 300 nijoux selezionati
Copricapo con bracciale
Copricapo con bracciale
Bracciale in metallo e cristalli
Bracciale in metallo e cristalli
Il team che ha curato la mostra
Il team che ha curato la mostra
Inaugurazione di «Indossare la Bellezza. La grande bigiotteria italiana»
Inaugurazione di «Indossare la Bellezza. La grande bigiotteria italiana»

Barakà al tavolo verde

Barba d’ordinanza, seduto al tavolo da gioco con copiose fiche e, soprattutto, con indosso bracciale al polso e anello al dito: l’uomo nella visione di Barakà, brand della Muraro Lorenzo, azienda di gioielleria vicentina, ha presentato la sua nuova immagine a Baselworld. In un grande stand con tanto di roulette e vero croupier pronto a far rotolare la pallina. Se finora i gioielli per uomo di Barakà erano più orientati all’ambiente marino, con moschettoni e ancore che pendevano da lacci come quelli che si usano in barca per le vele, ora i gioielli e, soprattutto, l’idea che accompagna il brand, è più simile a quella di un uomo un po’ hipster, ma forse anche pronto a fare i conti con la Spectre. «Sono molto orgoglioso di questo rinnovamento, che ci dà un nuovo stimolo per fare di più e meglio», commenta Alberto Muraro, brand manager del marchio Barakà. Ogni collezione del brand si ispira a elementi architettonici, snodi e movimen­ti abbinati a materiali preziosi, e realizzati a mano per ogni pezzo. Federico Graglia

La nuova immagine di Barakà
La nuova immagine di Barakà
Lo stand di Barakà a Baselworld
Lo stand di Barakà a Baselworld
Lo stand a Baselworld
Lo stand a Baselworld
Collezione 8848, dedicata alla conquista dell'Everest
Collezione 8848, dedicata alla conquista dell’Everest
Portachiavi firmato Pininfarina
Portachiavi firmato Pininfarina
Space Run collection
Space Run collection
Space Run è una collezione ispirata all'uomo sulla Luna
Space Run è una collezione ispirata all’uomo sulla Luna
Collezione 316L, acciaio usato per costruire grattacieli negli anni Trenta
Collezione 316L, acciaio usato per costruire grattacieli negli anni Trenta
Barakà Clipper, ispirato al famoso idrovolante
Barakà Clipper, ispirato al famoso idrovolante

I nuovi zirconi di Swarovski

Conoscere oggi quello che propone Swarovski significa sapere quello che vedremo domani su una lunga serie di gioielli. A Baselworld l’azienda austriaca a presentato il nuovo assortimento di Zirconia Swarovski. Cioè i nuovi cristalli di ossido di zirconio, sempre più simili ai diamanti, come ha stabilito anche il Gia (Gemological Institute of America). E come i gioielli, anche i cristalli sono riuniti in collezioni: in questo caso la novità si chiama Swarovski Zirconia Cut Dahlia. Questo zircone ha dieci sfaccettature perfettamente armoniose, per creare un effetto cluster nel centro della pietra ispirata al fiore. Un altro riferimento botanico è Swarovski Zirconia Rosebud Cut,  ispirato ai giardini inglesi. Una new entry è Swarovski Zirconia Antique Cushion Checkerboard, che unisce figure geometriche rettangolari con un centro pietra ovale. Swarovski Zirconia Cut Bloom si ispira invece agli anni Settanta. Tra le tonalità introdotte ci sono, invece il colore Caramel, Green Light, Frosty Mint, Fancy Champagne: tutte sfumature che vedrete presto trasformate in nuovi gioielli. Federico Graglia

Lo stand di Swarovski a Baselwo
Lo stand di Swarovski a Baselwo
I nuovi zirconi Swarovski
I nuovi zirconi Swarovski
I nuovi zirconi Swarovski presentati a Baselworld
I nuovi zirconi Swarovski presentati a Baselworld

Baselworld: Zaha Hadid con Jensen

Fate incontrare un maestro del design danese, Georg Jensen, con una star internazionale dell’architettura, l’iraniana Zaha Hadid. Il risultato è un matrimonio celebrato a Baselworld. Un matrimonio professionale, intendiamoci, siglato con una collezione di gioielli firmata da Zaha Hadid, che per sottolineare meglio la novità ha anche disegnato il padiglione che ospita il brand danese alla fiera internazionale del gioiello. E la forma dello spazio è simile allo stile con cui è concepita la collezione di gioielli: tante lamelle allineate a formare onde, sinusoidi, parabole di metallo luccicante. Le forme scultoree e curve sono realizzate in da argento e rodio nero con diamanti neri. Se vi piace il design e volete correre ad acquistare i pezzi della collezione di gioielli di Georg Jensen e Zaha Hadid dovrete però aspettare settembre. I prezzi vanno da 500 a 25.000 dollari. La collezione sarà in vendita nelle boutique Georg Jensen tra cui il flagship store di Londra in Mount Street, che ha aperto lo scorso autunno. Giulia Netrese

Bracciale disegnato da Zaha Hadid per Georg Jensen
Bracciale disegnato da Zaha Hadid per Georg Jensen
Bracciale disegnato da Zaha Hadid per Georg Jensen
Anello disegnato da Zaha Hadid per Georg Jensen
Il padiglione di Zaha Hadid per Georg Jensen a Baselworld
Il padiglione di Zaha Hadid per Georg Jensen a Baselworld

Platino stampato in 3D

La stampa 3D è da tempo utilizzata per i gioielli. Ma nella maggior parte dei casi i gioielli sono di plastica, anche se di buona qualità. Ora, però, si potranno creare gioielli in platino con una stampante di Cooksongold, azienda britannica che ha ha sviluppato un dispositivo in gradi di realizzare gioielli partendo dalla polvere del prezioso metallo. Il sistema offre la possibilità di produzione di gioielli complessi in platino, un metallo abbastanza difficile da lavorare a causa della sua resistenza: è brillante, malleabile, ipoallergico ed è un materiale molto forte e anche più durevole dell’oro. Il metallo, dicono i gioiellieri, è incline alla rottura o al restringimento durante il processo di fresatura. Creare gioielli con una stampante 3D potrebbe risolvere il problema. La polvere di platino può essere stampata in 3D e poi il gioiello può essere fresato e lucidato. Non c’è bisogno di utensili e stampi, e i prototipi possono essere realizzati in poche ore. La stampante, che può anche essere utilizzata per creare gioielli in oro o argento, è stata presentata a Baselworld. Per dimostrare l’efficacia del nuovo metodo, Cooksongold e Platinum Guild International hanno anche incaricato due designer britannici di disegnare e realizzare alcuni gioielli di prova, come si vede nel filmato in questa pagina. Federico Graglia

Gioielli di platino realizzati con la stampante 3D
Gioielli di platino realizzati con la stampante 3D
La successiva lavorazione di un bracciale di platino
La successiva lavorazione di un bracciale di platino
Il progetto Cad del gioiello
Il progetto Cad del gioiello

Aprea presidente del Club degli Orafi

Il numero uno di Chantecler, Gabriele Aprea, diventa presidente del Club degli Orafi Italia. Il Club è una specie di pensatoio che riunisce i principali operatori della filiera dei gioielli. L’idea è quella di fare squadra, mentre all’estero i grandi gruppi fanno sentire una pressione sempre più forte. «Ci tengo molto anche ad allargare il dialogo con il dettaglio, che molto ha sofferto in questi anni di difficile congiuntura economica», è il commento di Aprea. «Con la sua specificità di grande diffusione territoriale rappresenta un patrimonio da valorizzare per la sua storia unica di servizio e attenzione al cliente imparagonabile che va preservato e riproposto anche ai giovani come un’occasione di possibile impiego e sviluppo professionale. Soltanto nell’incontro nella filiera e nelle alleanze tra i diversi attori attraverso momenti di acculturamento imprenditoriale e manageriale, di scambio e di servizi ci possono essere occasioni di crescita reciproca in un mondo sempre più sfidante. Inoltre, la lunga collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo permette al Club di avere un ruolo di protagonista per le informazioni del settore».

Il settore orafo ha registrato nel 2015 un miglioramento nel fatturato (+3,8) rispetto all’anno precedente. La spinta è arrivata, ancora una volta, dai mercati esteri con un incremento dell’8,8 % Nel 2015, le esportazioni hanno registrato un andamento favorevole verso la Svizzera (+12,9%), tornata al primo posto tra gli sbocchi commerciali, Hong Kong (+12,9%), Stati Uniti (+10,4%) e Francia (+37,2%), dove spiccano, in particolare, i flussi di gioielli originati dalla provincia di Alessandria. Continua invece il rallentamento delle vendite verso gli Emirati Arabi Uniti (-10,8%).

Le prospettive per il 2016, secondo Stefania Trenti, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, «appaiono molto simili a quanto già visto nella seconda metà del 2015: la domanda interna dei paesi più maturi appare infatti solida mentre maggiori sono le incertezze per le economie dei paesi emergenti, in particolare i produttori di materie prime energetiche, forti acquirenti di gioielli made in Italy negli scorsi anni».

Gabriele Aprea
Gabriele Aprea

All’asta il diamante di Shirley Temple

Unisci un prezioso diamante blu al nome di un’attrice di Hollywood come Shirley Temple. Risultato: si accenderà un faro mediatico. Ed è quello che accade con l’asta che si terrà a New York, il 19 aprile, nel salone di Sotheby’s. All’asta, infatti, andrà il prezioso anello appartenuto alla ex bambina prodigio soprannominata riccioli d’oro (un destino, quindi, che le piacessero i gioielli), scomparsa nel 2014. L’anello appartenuto all’attrice (ed ex ambasciatrice Usa in Cecoslovacchia) ha un diamanti di 9,54 carati, Fancy Deep Blue. Il padre di Shirley Temple aveva acquistato l’anello di diamanti nei primi mesi del 1940, per festeggiare i 12 anni della piccola artista e l’uscita film L’uccellino azzurro. Lo stesso colore del diamante incastonato nell’anello. Da aggiungere che allora i diamanti colorati non erano considerati, come oggi, delle rarità e, quindi, ancora più preziose delle gemme incolori. Il diamante, taglio cuscino, è rimasto nella collezione di Shirley Temple fino alla sua scomparsa e ha uno stile Art Déco. La stima oscilla tra 25 e 35 milioni di dollari. Scommettiamo che sarà richiestissimo? Federico Graglia

Shirley Temple e l'anello con diamante blu
Shirley Temple e l’anello con diamante blu
1 88 89 90 91 92 136