Unisci un prezioso diamante blu al nome di un’attrice di Hollywood come Shirley Temple. Risultato: si accenderà un faro mediatico. Ed è quello che accade con l’asta che si terrà a New York, il 19 aprile, nel salone di Sotheby’s. All’asta, infatti, andrà il prezioso anello appartenuto alla ex bambina prodigio soprannominata riccioli d’oro (un destino, quindi, che le piacessero i gioielli), scomparsa nel 2014. L’anello appartenuto all’attrice (ed ex ambasciatrice Usa in Cecoslovacchia) ha un diamanti di 9,54 carati, Fancy Deep Blue. Il padre di Shirley Temple aveva acquistato l’anello di diamanti nei primi mesi del 1940, per festeggiare i 12 anni della piccola artista e l’uscita film L’uccellino azzurro. Lo stesso colore del diamante incastonato nell’anello. Da aggiungere che allora i diamanti colorati non erano considerati, come oggi, delle rarità e, quindi, ancora più preziose delle gemme incolori. Il diamante, taglio cuscino, è rimasto nella collezione di Shirley Temple fino alla sua scomparsa e ha uno stile Art Déco. La stima oscilla tra 25 e 35 milioni di dollari. Scommettiamo che sarà richiestissimo? Federico Graglia
Tutti al circo di Copenhagen
Published on
Da Copenhagen a Basilea: ecco presentate le ultime collezioni di Ole Lynggard, brand danese che si distingue per una immagine piuttosto raffinata rispetto ad altri concorrenti nati nella stessa città. La novità del 2016 si chiama Magic Circus e, come indica il nome, si ispira al mondo circense. Ma quello di un tempo. Tanto che Ole Lynggard ha deciso di ambientare la campagna di presentazione della collezione in un vecchio carrozzone del 1950, con una modella (dall’aspetto poco circense, per la verità) che indossa i gioielli. La collezione comprende collier a catena in oro giallo, braccialetti con piccole stelle di diamanti, anelli con pietre preziose. All’interno di Magic Circus si distinguono diverse linee: Elephant, Stelle cadenti, Blooming, tutte ideate dal direttore creativo, Charlotte Lynggaard. L’atmosfera esotica e un po’ sensuale, tra ambienti retrò, è stata ritratta dal fotografo di moda Anders Overgaard, mentre la modella è svedese, e si chiama Mona Johannesson. Difficile, però, che si possa incontrarla al circo. Rudy Serra
Larry Jewels e Picchiotti
Published on
A Hong Kong a febbraio si è celebrato un piccolo matrimonio (a tempo) tra Larry Jewels e Picchiotti. Il brand italiano, infatti, è stato ospitato per mettere in mostra i suoi pezzi migliori, presentati da Filippo e Umberto Picchiotti, due vice presidenti dell’azienda italiana. Ma perché proprio da Larry Jewels? Be’ perché c’è una certa visione comune nel modo di concepire la gioielleria. Fondata nel 1967, Larry Jewels vanta meticolosa tecnica e materiali di altissima qualità. Con l’utilizzo di diamanti, soprattutto. Secondo quanto affermano nell’azienda di Hong Kong, il marchio orientale è uno dei pochissimi gioiellieri che continuano a puntare sul lavoro artigianale con i più severi standard. Nel corso di mezzo secolo questa capacità è stata riconosciuta, anche con premi internazionali, e ora l’azienda ha boutique a Hong Kong e Singapore, con sale Vip per offrire una «ultimate luxury experience» e fornire servizi personalizzati. Ora il marchio presenta una nuova collezione, la Nature Bridal Collection 2016, composta da tre differenti linee. Lavinia Andorno
Via a Baselworld (con selezione)
Published on
Fiato alle trombe: è l’ora di Baselworld 2016, il salone leader per orologeria e gioielli. Gli inviati di Gioiellis.com vi racconteranno le novità (abbiamo già iniziato, in effetti). Per quanto riguarda la gioielleria, il mercato mondiale continua a credere che un diamante (o un anello, una collana, un paio di orecchini) è per sempre, a patto che sia di buona qualità. Gli orologi, invece, soffrono, ma non per colpa dell’ora legale. L’industria orologiera svizzera ha visto calare l’export del 3,3% a 21,5 miliardi di franchi nel 2015. E anche se bisogna ricordare che dal 2010 le vendite erano aumentate del 20%, oggi gli smartwatch, come AppleWatch, attirano molti clienti, a scapito degli orologi tradizionali. I gioielli, invece, piacciono proprio perché mantengono le loro caratteristiche fisiche, se non quelle estetiche.
In ogni caso, il Gruppo MCH (che organizza Baselworld) oggi festeggia il centesimo anniversario del suo primo salone, la Mustermesse di Basilea (Muba) e il ceo, René Kamm ne ha rivendicato la discendenza diretta. Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, davanti ai circa 3000 giornalisti che hanno seguito in diretta la conferenza stampa, ha rivendicato l’unicità dell’evento: «Per otto giorni l’anno Baselworld diventa il centro nevralgico dell’industria mondiale dell’orologeria e della gioielleria, che viene a tastare il polso della sua attività». La manager ha anche ammesso che, come si legge nel comunicato ufficiale, Baselworld aveva percepito l’incertezza di alcuni espositori, principalmente tra le piccole e medie imprese, meno pronte a far fronte a un calo della domanda sul medio termine. Il risultato è che la «quasi totalità» degli espositori dell’anno precedente è presente a questa nuova edizione. Tra le defezioni è difficile non notare un gruppo come Lvmh, per esempio. Certo, il rallentamento dell’economia cinese, la discesa del prezzo del petrolio e la stagnazione in Europa e Giappone non aiutano a incrementare la spesa. Inoltre, dato che Baselworld si concentra sempre di più sul lusso, è stato aumentato anche il costo per ottenere uno spazio. E questo ha tagliato fuori o, perlomeno, scoraggiato molti espositori, in particolare della gioielleria. Così se nel 2010 le aziende presenti erano circa 2.000, oggi i brand sono scesi a 1500. Ma la discesa, secondo l’organizzazione, è una selezione pianificata. Dopotutto la Svizzera è la patria dell’organizzazione. Monica Battistoni
Un diamante blu da 35 milioni
Published on
Vi piacciono i diamanti blu? Avete sul conto in banca almeno 35 milioni di dollari? Sì? Allora potete partecipare, il 5 aprile, all’asta che si tiene a Hong Kong. In vendita, da Sotheby’s, c’è il De Beers Millennium Jewel 4. All’asta al Magnificent Jewels, che comprende anche gioielli in giada, spicca questo fancy blu internamente perfetto, di 10,10 carati, tra i più grandi mai proposti in un’asta. Il diamante ha un peso di poco più di 10 carati, circa le dimensioni di una grande mandorla. È l’unica pietra di forma ovale tra la dozzina di rari diamanti della collezione De Beers Millennium Jewels, ognuno dei quali è stato acquistato dalla famosa miniera di Cullinan del Sud Africa. La gemma ha fatto parte di una collezione privata poco dopo la sua presentazione pubblica, nel 2000. Il suo valore è stimato tra 30 milioni e 35 milioni di dollari. Il diamante ha anche una storia avventurosa: assieme ad altre 11 pietre rare della collezione era stato messo nel mirino da una banda di ladri, che voleva rubarlo nel novembre 2000 con un raid sul Tamigi, a Londra. Il colpo è stato poi sventato dalla polizia. Federico Graglia
Ore brillanti con Chanel
Published on
Per inizio 2016 Chanel ha presentato Signature de Chanel (ne abbiamo parlato qui). A Baselworld la Maison ha deciso di insistere sullo stile matelassé, cioè il trapuntato che caratterizza la borsa 2.55. Ma questa volta i protagonisti sono gioielli-orologi (più gioielli che orologi per la verità). I segnatempo di alta gioielleria fanno parte della linea The Eternal Chanel. Due modelli che utilizzano la trama a rombi sono pezzi eccezionali, come potete vedere dalle immagini. La Montre à Secret Signature Diamant prende la forma di un bracciale piuttosto ampio, in oro bianco 18 carati con un pavé di diamanti e 16 triangoli, anch’essi di diamanti. E al centro c’è un altro diamante, questa volta a taglio briolette di 5,26 carati, che cela un quadrante rotondo. L’altro modello si chiama Montre à Secret Signature Morganite, anche questo a forma di largo bracciale in oro bianco con diamanti. Ma in questo caso al centro c’è una piramide morganite rosa di 43.66 carati che copre il quadrante. A proposito, che ore sono? Margherita Donato
Swarovski smart con Federica
Published on
Indossare un gioiello mentre si nuota o si fa jogging? Adesso si può: a garantirlo è la donna acquatica per eccellenza, Federica Pellerigrini. La campionessa italiana di nuoto è il volto in Italia di Swarovski Activity Tracking Jewelry, dispositivo-gioiello indossabile. «Federica è il personaggio ideale per il lancio di questa collezione in Italia. Ambasciatrice dello sport italiano nel mondo, è anche una donna moderna, attenta al benessere, senza peraltro rinunciare al glamour e alla femminilità», chiarisce Michele Molon, managing director di Swarovski Italia. Il bracciale è un mix tra tecnologia e bijoux. Si presenta come una largo bracciale arricchito da cristalli, con uno più grande al centro. Ne sono proposte diverse versioni, in colori differenti. La collezione, disegnata in collaborazione con Misfit, integra infatti nell’Activity Crystal, il cristallo centrale, una tecnologia di tracking, che registra l’attività fisica sia di giorno che di sera. Swarovski Activity Tracking Jewelry, insomma, serve a chi corre o va in palestra (e, ovviamente, in piscina): memorizza gli obiettivi di fitness per aiutare l’utente a concentrarsi sul traguardo. Per verificare l’attività svolta, il cristallo si sincronizza in modalità wireless con lo smartphone di chi lo indossa, fissa traguardi e tiene un diario (potete anche condividerlo con gli amici). Come detto, il cristallo tecnologico va in acqua fino a 50 metri di profondità. Il prezzo del set base è 169 euro (con smart Crystal, bracciale in gomma e bracciale slake). Poi ci sono i carrier di ricambio che costano 69 euro l’uno.
L’anello di Giovanna d’Arco
Published on
Ci sono anche anelli leggendari. Non per la loro bellezza, per il materiale o le pietre con cui sono realizzati, ma per la loro storia. È il caso dell’anello appartenuto (assicurano) a Giovanna d’Arco. L’anello era stato rubato dal vescovo Cauchon durante il processo alla Pulzella d’Orleans, tenuto a Rouen nel 1431. Il vescovo parteggiava (forse ben retribuito) per gli inglesi. E da allora, il prezioso gioiello è rimasto nelle mani della perfida Albione. Fino ad adesso. Perché in febbraio è arrivata la notizia che l’anello sarebbe stato messo all’asta, a Londra, da Timeline Auction. A quel punto Philippe de Villiers, fondatore del Puy du Fou, in Vandea, ha iniziato una raccolta di fondi per acquistare lo storico anello. La Fondazione Puy du Fou ha così raccolto 80.000 euro, ma con l’aiuto di una schiera di donatori i fondi sono arrivati a 350.000. E all’asta il figlio del promotore, Nicolas de Villiers, è riuscito ad aggiudicarsi l’anello per 376.833 euro. L’anello, donato alla giovane Giovanna d’Arco dai suoi genitori in occasione della sua prima comunione, tornerà in Francia. Considerato una reliquia, l’anello è in ottone e decorato con tre croci. Ha inciso le lettere JM, per Gesù Maria. Secondo la leggenda, Giovanna d’Arco guardava l’anello prima di ogni battaglia.
Salone del Mobile e gioielli
Published on
Se siete a Milano per il Salone del Mobile, potete approfittarne per visitare il progetto Ridefinire il Gioiello. L’evento è dedicato al viaggio e alle culture diverse. La mostra è curata da Sonia Patrizia Catena, ed è organizzato dal 17 marzo alla Galleria Rossini: sarà visitabile con il Fuorisalone. La mostra propone i sette vincitori del Premio Speciale Rossini, gioielli che hanno ridefinito il concetto stesso di monile prezioso attraverso differenti materiali. In esposizione le creazioni di Nelly Bonati (nel_nel), Valentina Cecconi (Filiforme), Mariolina Mascarino (Quasi Caramelle), Emanuela Mezzadri, Alessandra Pasini (Pasa Gioielli), Gabriella Poglianich, Elisabetta Portinari e Daniela Paolucci – gioielli in pietra di Vicenza.
Ridefinire il Gioiello
Opening: 17 marzo 2016 dalle ore 18.00
Galleria Rossini
Viale Monte Nero 58, Milano
La mostra resterà aperta fino al 17 aprile
Orari: da Mar. a Sab. dalle 10.00 alle 19.00
Informazioni:
www.ridefinireilgioiello.com
In 100 bijoux la storia d’Italia
Published on
Se vi piacciono i bijoux, se vi piace la moda, se vi piacciono le idee originali, ecco un’occasione: una mostra dedicata alla cugina della gioielleria. Da vedere ci sono 100 bijoux selezionati dalla storica e critica del gioiello Bianca Cappello. Il titolo della mostra è Indossare la Bellezza. La grande bigiotteria italiana ed è organizzata al Museo del Bijou di Casalmaggiore dal 19 marzo al 26 maggio. Si tratta di una ripresa dell’evento organizzato lo scorso anno all’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. La mostra è organizzata dal Comune di Casalmaggiore, con la partecipazione della associazione Amici del Museo del Bijou, il patrocinio di Fondazione Cologni Mestieri d’Arte e l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. Che cosa si vede in questa mostra? Semplice: i bijoux ideati e realizzati in Italia dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. C’è di tutto, comprese le lavorazioni tipiche della tradizione regionale italiana (tra cui il vetro di Murano, il corallo di Torre del Greco, la paglia di Firenze, il micro mosaico romano): una piccola cavalcata nella storia attraverso i gioielli. Dai sautoir decò con perle millefiori di Ercole Moretti, alle spille inizio secolo dei Fratelli Traversari, i girocolli firmati Moschino, Armani e Ugo Correani, i bijoux di Bozart per Tita Rossi alta moda, quelli di Luciana de Reutern e Coppola e Toppo per Ken Scott e gli splendidi bijoux di Pellini che, da Emma Caimi a Donatella, è oggi alla terza generazione di una gloriosa stirpe di bigiottieri milanesi, le creazioni di Giuliano Fratti, uno dei più importanti bigiottieri italiani insieme agli ornamenti per il corpo firmati Bijoux Cascio, Sharra Pagano, Angela Caputi, Carlo Zini, Unger, Ornella Bijoux, De Liguoro, Artigiana Fiorentina Bigiotteria, Sorelle Sent. Una sezione a parte è dedicata ai bijoux pezzi unici realizzati da Corbella negli anni Trenta per il teatro la Scala di Milano.
Indossare la Bellezza. La grande bigiotteria italiana
A cura di Bianca Cappello
Museo del Bijou di Casalmaggiore
19 marzo – 29 maggio 2016
Via Azzo Porzio, 9 – 26041 – Casalmaggiore (Cremona)
Dal lunedì al sabato: 10.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00; domenica e festivi 15.00 – 19.00
Ogni prima domenica del mese, ingresso e visita guidata (ore 16.00) gratuiti. #domenicalmuseo
Il Museo è accessibile anche a persone con disabilità
Ingresso intero: euro 3,00
Ingresso ridotto: euro 2,50
Percorsi tematici e laboratori (su prenotazione): euro 3,50 ad alunno (min 15 persone)
Supplemento visita guidata (su prenotazione, min 12, max 25 persone): euro 35 a gruppo
Bolaffi, gioielli tra Storia e occasioni
Published on
Si preannuncia un’asta per tutti quella di Bolaffi, in programma il 15 marzo a Milano. Al Grand hotel et de Milan di via Manzoni, infatti, la casa d’aste torinese mette in vendita gioielli delle Maison più note, come Cartier, Buccellati, Tiffany, Buccellati, Van Cleef & Arpels. Ma le basi d’asta sono davvero interessanti: accanto a gioielli che partono da 130.000 euro, ci sono anche pezzi che si possono contendere a partire da qualche centinaio di euro. Inoltre, saranno vendute pietre, oggetti di oreficeria in stile Art Deco. Dai top lot del catalogo, come l’anello di platino con diamante da 5,29 carati, il diamante sciolto rotondo da 7,25 carati o lo smeraldo colombiano purissimo incastonato in un anello degli anni Settanta, ai gioielli di Pina Maule Fin, battuti all’asta per beneficienza: sono oltre 400 i lotti in catalogo, per una base complessiva di oltre 870 mila euro. Tra i pezzi pregiati ci sono i doni di nozze commissionati da re Umberto I alla storica gioielleria Musy, per il matrimonio di una famiglia della nobiltà piemontese, o un Patek Philippe di fine Ottocento, orologio da tasca in perfette condizioni. C’è anche il lascito dell’imprenditrice Pina Maule Fin, 80 gioielli eccentrici e originali, i cui proventi andranno alla onlus torinese Area. Ci sono, inoltre, un bracciale rigido del 1925 in platino con elemento centrale in giadeite, onice e diamanti (4.000 euro di base d’asta), e un bracciale in diamanti del 1935, con il punzone con lo stemma fascista: risale all’epoca del regime autarchico, quando la commercializzazione dei gioielli era proibita dal regime. «I conferenti sono tutti privati, spesso famiglie importanti, italiane o straniere», ha spiegato l’esperta della casa d’aste Bolaffi, Maria Carla Manenti. «Sono gioielli tirati fuori dai cassetti di famiglia e in gran parte mai visti sul mercato». La nascita del dipartimento gioielli è una novità per Bolaffi. Federico Graglia
La primavera colorata di David Yurman
Published on
Perché i gioielli devono essere in metallo bianco, giallo o rosa? È l’ora del metallo colorato: l’idea è di David Yurman, gioielliere di New York che attraverso un innovativo trattamento termico del titanio leggero ha trasformato il classico disegno della catena in una serie di gioielli dove il colore è il dato principale. Il trattamento termico adottato, infatti, cambia il colore del metallo in modo duraturo. « sempre stati di esprimere gli elementi classici del design attraverso materiali e tecniche moderne», ha spiegato Yurman a Robb Report. Un esperimento non semplice, visto che il titanio è un materiale molto resistente. La catena, inoltre, ha incastonati zaffiri rosa che rendono più brillante il gioiello. La catena è utilizzata per una collana e per un bracciale, ma con la stessa tecnica è stato realizzato anche un anello. Oltre al colore violetto, la stessa suite è stata prodotta in metallo blu con diamanti bianchi, in metallo color cognac con diamanti brown e oliva con granati. David Yurman e la moglie, Sybil, sono gioiellieri, ma anche artisti. Lei è anche una pittrice, ma insieme hanno lanciato il marchio di David Yurman nel 1980. Il primo gioiello famoso del brand è stato il bracciale a forma di cavo ritorto ornato di gemme. Introdotto nel 1983, è stato un successo immediato, e rimane a tutt’oggi uno dei disegni dei monili più amati al mondo. Il brand è famoso anche per aver scelto famose modelle come volti per le campagne pubblicitarie. Cosimo Muzzano
Se il collier è succulento
Published on
Ok, ogni tanto a gioiellis.com ci lasciamo incantare da qualcosa di bizzarro, come i gioielli succulenti. Non nel senso che sono buoni da mangiare: si chiamano così perché sono composti da un tipo di piante che è definito come succulenta. In sostanza stanno a metà tra le piante grasse (ma senza spine) e quelle più comuni. L’idea è di Susan McLeary che coltiva, ops, crea gioielli che crescono mentre si indossano. Susan è una fiorista-gioielliera che abita in Michigan, Usa. Utilizza le piante succulente per comporre collane, anelli, bracciali, orecchini. Ogni gioiello vegetale può essere indossato da due a quattro settimane, poi le piante diventano troppo ingombranti e occorre trapiantarle in un vaso. Insomma, potete far crescere i vostri gioielli, innaffiare orecchini e bracciali. È possibile acquistare le creazioni di Susan McLeary sulla piattaforma online Etsy. Lavinia Andorno
VicenzaOro in trasferta a Hong Kong
Published on
Come nei programmi, Fiera Vicenza e, in particolare VicenzaOro, guarda oltre confine. Per questo VicenzaOro T-Gold International, fiera specializzata organizzata dall’ente fieristico veneto, partecipa a Hong Kong International Jewellery Show, evento dedicato alla gioielleria evento commerciale (3-7 marzo) e in particolare alla tecnologia e ai macchinari utilizzati per la produzione di preziosi. La novità è che VicenzaOro T-Gold International si unisce a Mets, prima fiera professionale internazionale in Asia per il commercio di gioielleria e orologeria, macchinari, attrezzature, tecnologia e materiali di consumo, organizzata da HKJJA Exhibition Services. Il risultato del matrimonio si chiama VicenzaOro T- Gold International + Mets. Il padiglione che lo ospita accende un faro sul processo di produzione, dai macchinari, alle tecnologie di produzione, alle soluzioni di prototipazione rapida, attrezzature e forniture di laboratorio, eccetera. Un riconoscimento importante per la fiera italiana leader nel business dei gioielli, che a Hong Kong porta anche Trendvision Jewellery + Forecasting, think tank indipendente che studia i le tendenze del settore. Secondo la promotrice e creatrice del pensatoio, Paola De Luca, le tendenze per 2017 sono state codificate come Sea Life, che presenta linee fluide che ricordano il mare, o Gioielli della corona, che sono «regali e frizzanti», mentre il settore di diamante sarà dominato da «Below Zero», cioè linee essenziali che vedono la pietra come vera protagonista e, infine Cruda sofisticazione, dove il colore e l’astrazione organica esaltano la bellezza dei diamanti colorati.
Di seguito, l’elenco degli espositori a VicenzaOro T- Gold International + Mets:
• 3D PLUS STAMPA Hong Kong Limited (Hong Kong),
• A.F.E.M.O. (Italia),
• ALLPOWER DISPLAY CO., LTD. (Cina),
• ALPRESS KALIPÇILIK DAN. ITH. IHR. SAN. VE TIC. LTD. STI (Turchia),
• BOSA KUYUMCULUK KALIP VE DIS TIC. LTD.STI (Turchia),
• BULUNMAZ KUYUMCULUK LTD STI (Turchia),
• C.I.M.O SRL (Italia),
• CARIMA CO., LTD. (Corea),
• CIEMMEO SRL (Italia),
• ATTREZZATURA COSMO LASER (Cina),
• DONGGUAN SANHE tecnologia laser CO., LTD. (Cina),
• EST SYSTEMS TECHNOLOGY LIMITED (Hong Kong),
• FAVOLA APPLICATA Technology Company limitata (Hong Kong),
• FASTI INDUSTRIALE SPA (Italia),
• Flex Line Tech Limited (Hong Kong),
• FOSSATI F.LLI SRL (Italia),
• FUZHOU TECNOLOGIA TDRFORCE CO., LTD. (Cina),
• GUANGZHOU BIAOQI ELECTRONICS TECHNOLOGY CO., LTD. (Cina),
• GUANGZHOU VIVID materiale di stampa CO., LTD. (Cina),
• HONG CHEK (HK) Company Limited (Hong Kong),
• HONG KONG GIOIELLI & JADE ASSOCIAZIONE PRODUTTORI (HKJJA) (Hong Kong),
• INVIMEC SRL (Italia),
• JEWELCAD PRO LTD. (Hong Kong),
• JIANGSU SKYRAY INSTRUMENT CO., LTD. (Cina),
• KINGSWAY LEGENDA TECHNOLOGY LIMITED (Hong Kong),
• KUTEZ MAKINA SAN.TIC. LTD.STI. (La Turchia),
• LEGOR GROUP HONG KONG LTD (Hong Kong),
• LORENZATO SRL (Italia),
• MATTEO ORO SRL (Italia),
• O.M.P.A.R. SRL (Italia),
• OMBI SRL (Italia),
• Orfin TRADING LIMITED (Hong Kong),
• PANDORA LEGHE SRL (Italia),
• PINO Aliprandini (HK) LTD. (Hong Kong),
• STAMPA 3 LIMITED (Hong Kong),
• SAFEWELL EQUIPMENT LTD. (Hong Kong),
• SANEI MONILI MACHINERY CO., LTD. (Cina),
• SEVE STUDIO Company Limited (Hong Kong),
• SHENZHEN Baoguang SCIENTIFICO-INSTRUMENTS CO., LTD. (Cina),
• SHENZHEN chinasky tecnologia laser CO., LTD. (Cina),
• SHENZHEN Longxing meccaniche tecnologia Company Limited (Cina),
• SHENZHEN PRINCIPALMENTE I monili il CO., LTD. (Cina),
• SHENZHEN Superwave TECNOLOGIA LASER Company Limited (Cina),
• SISMA SPA (Italia),
• VICMARK Asia Limited (Hong Kong),
• WING WO PRODOTTI HONG INDUSTRIAL LTD. (Hong Kong),
• Yubao HOLDINGS (HK) Limited (Hong Kong),
• YUEN KEE HO accessori in oro monili il CO., LTD (Hong Kong),
• YUEN KEE HO MACHINERY LTD. (Hong Kong).
A New York gioielli in passerella
Published on
Uno sguardo a un po’ di fashion jewelry avvistata alle recenti sfilate di New York per la stagione autunno-inverno 2016. Difficile trovare un filo comune tra le proposte, sempre un po’ appariscenti, indossate dalle modelle. Bottega Veneta, che ha esibito lunghe sciarpe avvolte intorno al collo, ha puntato su una collana multistrand verde, composta da tante pietre di diversa foggia e dimensione unite come in un patchwork. Ferragamo ha scelto lunghi orecchini pendenti, in un vago stile geometrico e minimalista. La collana più eclettica, però, è quella che ha accompagnato una sfilata di Prada, probabilmente non troppo comoda da indossare per più di qualche minuto. Essenziale e, forse, il meno sorprendente è stato Calvin Klein, con una rivisitazione del choker anni Novanta, con annesso lucchetto a cuore. Si adattava, comunque, al look compassato della modella. E Tommy Hilfiger? Anche lui ha scelto uno stile che guarda al passato, con orecchini che sembrano usciti dal cassetto della zia. Tutto il contrario di Zimmermann, che ha fatto tintinnare la modella con indosso una collana di acciaio, forse uscita da un campo di bocce. Non passerebbe senza destare sospetti al metal detector dell’aeroporto. Margherita Donato
Aste, Sotheby’s riapre le danze
Published on
Si riapre la stagione delle grandi aste di gioielli. A Londra, il 16 marzo, Sotheby’s mette in vendita gioielli Art Deco, pietre preziose, piccoli capolavori di oreficeria. La selezione di gioielli comprende pezzi che vanno dall’Ottocento ai giorni nostri. In media la stima oscilla da 1.000 a 60.000 sterline. Nessun diamante milionario, insomma, ma comunque gioielli firmati Van Cleef e Cartier, Raymond Yard e Marcus e Co. Le pietre, in ogni caso, non mancano: ci sono diamanti e gemme colorate, tra cui alcuni rubini birmani, smeraldi colombiani, e uno zaffiro del Kashmir. Il pezzo che ha la stima di partenza più alta è un bracciale di diamanti e zaffiri del 1930, valutato 60-80000 sterline. Segue una collana degli anni Trenta di diamanti e rubini, valutata 50-70000 sterline. Un diamante fancy yellow montato su un anello oscilla sui 45-65000 euro. Interessanti anche un pendente in diamanti e zaffiro del 1910 e la collana con un ciondolo intagliato pietra lunare di Janesich. Federico Graglia
Tefaf, conto alla rovescia
Published on
Se adorate i gioielli di alta classe, magari d’epoca, ecco che si ripresenta un’occasione d’oro: il Tefaf di Maastricht, grande kermesse dedicata all’antiquariato. Al Tefaf si trova di tutto, della più alta qualità: mobili, dipinti, ceramiche, e anche gioielli eccezionali, come quelli che pubblichiamo in anteprima. Il Tefaf 2016 si terrà dall’11 al 20 marzo al Mecc (Maastricht Exhibition and Congress Centre) della città olandese. Avete tempo, quindi, per prepararvi a una visita. Ne vale la pena: oltre ai gioielli che vedete in questa pagina (è una selezione di quelli che saranno esposti), la mostra olandese è anche l’occasione per numerosi appuntamenti culturali. Una zona della fiera, per esempio, sarà curata da Mark Kremer: lo spazio è intitolato Zeige Deine Wunde / Mostra la tua ferita, riferimento a un’opera scultorea presentata da Joseph Beuys in un passaggio sotterraneo a Monaco nel 1974-5. L’installazione mostrerà il lavoro di artisti che continuano a esplorare e dare espressione alla idee su morte, decadimento, espropriazione e al senso di trauma (ferita), come suggerito nel lavoro originale Beuys. Inoltre, è prevista la mostra di una raccolta di stampe e disegni dal Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, con opere di Bellini, Grünewald, Dürer, Fra Bartolomeo, Tintoretto, Rubens e Rembrandt essere integrate da opere moderne e contemporanee di artisti come Degas, Cézanne, Dalì, Magritte, Fontana e Kusama. Federico Graglia
Tefaf
Mecc (Maastricht Exhibition & Congress Centre)
Hours: 11am to 7.00pm (on 20 March the Fair closes at 06.00pm)
Entrance € 40
Catalogue € 25
Entrance (1 person including 1 catalog) € 60
Passepartout € 125 (including 1 catalog)
Children under 12 accompanied by 12-18 years € 20
Children an adult free entrance
A Damiani il premio Azienda Etica
Published on
Damiani è buona. Non solo per la qualità dei gioielli che produce, ma anche perché rispetta i principi della morale. L’azienda piemontese, infatti, ha ricevuto il premio Azienda Etica. L’ottava edizione del Congresso sulla responsabilità da reato degli enti, accoglie ogni anno circa 700 presenze. Il risultato sono dei premi, gli Award 231, che hanno l’obiettivo di indicare le imprese e i professionisti che si sono particolarmente distinti per la loro condotta finalizzata all’etica di impresa. Damiani, in particolare, ha vinto «per aver dimostrato che la passione, la serietà e l’impegno costante nel lavoro conducono a risultati di eccellenza. Tale eccellenza ha caratterizzato il Gruppo anche in ambito benefico: tra le tante iniziative, solo per citarne alcune, degne di menzione appaiono i progetti per il sostegno alle vittime dello tsunami, per la fornitura di pozzi di acqua potabile in Africa e per il reperimento di fondi per la ricostruzione del Nepal dopo il terremoto del 25 aprile 2015, a riprova del fatto che il grande impegno che contraddistingue il Gruppo nel proprio lavoro, lo caratterizza anche nelle attività di solidarietà». Soddisfatto Guido Damiani, presidente della azienda: «È un grande onore ricevere questo premio che rappresenta un’ulteriore conferma di quanto Damiani sia apprezzata non solo per le sue creazioni ma anche per l’impegno umanitario che riesce a profondere a fianco della propria attività caratteristica. Damiani vanta una lunga tradizione di attenzione e sostegno al sociale e alle questioni femminili. Inoltre, è nostra convinzione che un’attività di governo societario trasparente e di corporate social responsability siano fondamentali per consentire all’azienda una continua simbiosi con l’’ambiente in cui intende operare e per assicurare al futuro proprio e della società condizioni degne della sua storia e della sua tradizione quasi centenaria».
I gioielli della linea giovane di Giovanni Ferraris, con il brand Minù ♦
Giovanni Ferraris è un nobile e pregiato brand dell’omonima azienda piemontese. Ma è anche il «papà» di un brand dedicato ai più giovani o, perlomeno, dai prezzi più accessibili, senza però perdere di vista quello che è il marchi di fabbrica del gioiello made in Valenza. La via giovane di Giovanni Ferraris, da tempo, si chiama Minù. Ma non pensiate sia una delle tante proposte di gioielli in argento (o addirittura acciaio), magari con un po’ di galvanica per rendere le dorature. No, qui l’oro c’è, anche se è possibile scegliere due versioni: una a 9 carati, meno costosa, e una a 18 carati. Minù propone gioielli veri, con pietre preziose come diamanti e topazi, assieme a pietre semi preziose naturali. Una gioielleria di rango, insomma, ma con una accessibilità maggiore rispetto alle elaborate e preziose proposte della casa madre Giovanni Ferraris. Basta osservare alcuni dei gioielli firmati Minù che pubblichiamo in questa pagina, e che fanno parte di collezioni che giocano anche sulle assonanze con il nome del brand: SognaMi, DoreMinù, amaMi, MInuetto, MInousa… Margherita Donato
A Londra i disegni dei capolavori
Published on
Se andate a Londra, non mancate di andare a vedere la mostra Master of design, organizzata da Sotheby’s in New Bond Street su alcuni dei più grandi disegni di gioielli. Ma i protagonista, una volta tanto, è il lavoro di preparazione per la realizzazione dei gioielli: in particolare, i disegni che raffigurano anelli, bracciali e orecchini prima della loro lavorazione nei laboratori di oreficeria. Da ammirare ci sono centinaia di disegni inediti delle più prestigiose Maison, come Cartier, Van Cleef & Arpels, Boucheron, Verdura, Rubin e Bolin. Il periodo è quello che va dal 1890 al 1960. Potrete vedere, per esempio, i disegni di pezzi storici, come i gioielli Tutti Frutti di Cartier o le creazioni di Van Cleef & Arpels del periodo Art Deco. Ci sono anche delle curiosità, come i progetti per gioielli creati su misura per clienti famosi, come i Vanderbilt o la principessa Marie Bonaparte, che hanno contribuito al progetto di gioielli che non sono stati commercializzati per il normale pubblico. Da non perdere. Federico Graglia
I maestri del design
Sotheby, Londra
34-35 New Bond Street, W1S 2RT
Metro: Oxford Circus
Orario: 9:30-04:30, tutti i giorni
Fino all’8 marzo