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Esclusivo: la prima immagine dell’anello piscatorio

[wzslider]Ecco le prime immagini dell’anello piscatorio. La consegna è avvenuta nella cerimonia che dà avvio all’insediamento di Papa Francesco. Il Papa, indossato il pallio, ha ricevuto l’anello piscatorio d’argento dorato. La consegna dell’anello del pescatore è stata seguita da un lungo applauso. Il gioiello è stato presentato al Papa in questi giorni dal maestro delle cerimonie, Guido Marini. Si chiama così «perché San Pietro era un pescatore e Gesù lo ha fatto diventare pescatore di uomini», secondo le parole del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Ma, questa volta, sull’anello è rappresentato San Pietro con le chiavi. Si tratta di un’opera realizzata in argento dorato dallo scultore, Enrico Manfrini. Il modello originale era stato disegnato per Paolo VI e a consegnarlo è stato il decano del sacro collegio, Angelo Sodano, primo tra i cardinali dell’ordine dei vescovi.

Niente oro per il Papa

[wzslider]Niente oro per l’anello piscatorio. Papa Francesco non ha voluto che l’anello del Pescatore che porterà nel suo Pontificato sia del metallo più prezioso. Sarà invece semplicemente d’argento, anche se dorato. L’anello riporterà l’immagine di San Pietro con le chiavi, su disegno di Enrico Manfrini, scultore scomparso nel 2004, che ha studiato all’Accademia di Bologna e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Brera presso la cattedra dello scultore Francesco Messina. Al conseguimento del diploma, Manfrini è diventato l’assistente di Messina per un quarto di secolo, succedendo infine al suo maestro, di cui ha conservato la cattedra fino al 1984. Il portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, ha raccontato ai giornalisti che al Papa erano stati sottoposti diversi possibili anelli, e ha scelto quello di Manfrini su suggerimento del cardinale Giovanni Battista Re, che aveva l’anello realizzato da Manfrini per Paolo VI, conservato dal segretario del Papa Montini, monsignor Macchi, e poi da monsignor Malnati. Padre Lombardi ha anche precisato che Papa Francesco riceverà lo stesso pallio con le croci rosse che fu imposto a Benedetto XVI nell’inaugurazione del 2005.

Van Cleef & Arpels sceicchi a Dubai

[wzslider]Van Cleef & Arpels da tempo guarda a Dubai come una delle piazze più importanti. Forse la più importante. Così non passa stagione che non organizzi qualcosa per ribadire il suo link con la terra degli sceicchi. Ora, dal 18 al 21 marzo, nell’ambito della Design Exhibition di cui Van Cleef & Arpels è sponsor, propone un evento in cui si potranno ammirare pezzi unici della gioielleria, come la collana Souffle des Nuages. L’esposizione  è prevista al Palais de la chance e include la possibilità di ammirare 11 smeraldi eccezionali, da 112 carati, con una gradazione naturale di intensità singolare.

Questi gioielli sono opere d’arte

[wzslider]Se passate da Miami, nuova capitale dell’arte assieme a Basilea, ecco un’occasione unica: la mostra «Da Picasso a Koons: l’artista come gioielliere», aperta al pubblico dal 15 marzo fino a 21 luglio. La mostra presenta oltre 200 opere d’arte, ma interpretate come gioielli da indossare create da 135 artisti, tra cui Roy Lichtenstein, Man Ray, Claude Lalanne, Yoko Ono e Louise Bourgeois oltre, naturalmente, Picasso e Koons. Molte delle opere esposte provengono dalla collezione privata della curatrice della mostra, Diana Venet. «Sto attenta a chiedere la creazione di gioielli solo a quegli artisti che credo trovino l’idea impegnativa e divertente. Il gioiello deve essere visto come un’estensione del loro fare arte», spiega Diana Venet. L’indirizzo del Bass Museum of Art è: 2100 Collins Avenue, a Miami Beach. Per i biglietti o informazioni, visitare il sito o chiamare 305-673-7530 www.bassmusuem.org. Matilde de Bounvilles

 

Da Nardelli un anello-rosario per il Papa

Un nuovo anello per il Papa. Lo propone Nardelli Gioielli, che ha realizzato un anello-rosario personalizzato per Papa Francesco. È in oro giallo, con croce in diamanti bianchi. Il brand napoletano vuole così rendere omaggio al nuovo Pontefice. «Vorremmo donare a Papa Francesco l’anello Rosario, simbolo dell’arte orafa napoletana, come testimonianza dell’affetto delle nostre maestranze», spiega Domenico Nardelli. «Le capacità dei nostri artigiani sono riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo, sono un dono di Dio e per questo intendiamo rendere omaggio al nuovo Pontefice».

L'anello-rosario di Nardelli
L’anello-rosario di Nardelli

Il rebus del sigillo del Papa

[wzslider]I Papi indossano gioielli d’oro e d’argento. Anche se, più che estetico, possono avere un significato simbolico. È il caso dell’anello piscatorio: realizzato in oro, è in realtà un sigillo utilizzato fino al 1842 per sigillare ogni documento ufficiale redatto dal Papa, o da lui controfirmato. Ora che non ha più funzioni pratiche, ne è stata comunque conservata la tradizione. Alla morte del Papa, l’anello del pescatore viene distrutto dal cardinale camerlengo alla presenza degli altri cardinali, utilizzando un martelletto d’argento e poi conservato nei musei vaticani. L’azione serviva un tempo per prevenire l’uso improprio del sigillo, per esempio per impedire di retrodatare gli atti. Quello del Papa uscente è comunque già stato rigato per renderlo inutilizzabile. Oggi sottolinea solo che nel periodo di sede vacante nessuno può assumere le prerogative del Pontefice. La tradizione si rinnoverà anche con il neo eletto papa Francesco? «L’anello del pescatore potrebbe anche essere realizzato in bronzo o in leghe di rame, come gli anelli cardinalizi dell’epoca rinascimentale, o addirittura in ferro, come nell’epoca della Roma Repubblicana», sostiene Claudio Franchi, l’artigiano storico dell’arte che insieme al fratello Roberto ha creato per Benedetto XVI l’anello del pescatore in oro. Il messaggio dell’anello del pescatore di Benedetto XVI sintetizza, nelle intenzioni, la presenza della Chiesa attraverso il simbolo dei pesci; mentre il rapporto tra pontefice e fedeli è rappresentato dal Colonnato di S.Pietro, dal disegno traforato del disegno della piazza e dal pescatore, ovvero il vicario di Cristo.Franchi, che ha un laboratorio nel centro di Roma, è anche vicepresidente dell’Associazione Romana Orafi. «La scelta del materiale è quindi secondaria rispetto a quella del contenuto simbolico, che è il vero valore pregiato immateriale. E potrebbe coniugare il messaggio di semplicità e di attenzione ai più poveri di papa Francesco, e al tempo stesso quanto detto da padre Lombardi nei giorni scorsi, e cioè che l’anello del pescatore sarebbe stato identico a quello di Benedetto XVI anche per il suo successore», aggiunge Franchi. Secondo l’artigiano, che impiegò circa 300 ore per realizzare quello del papa emerito, l’anello del pescatore è «prima di tutto un potente veicolo simbolico. Per papa Francesco l’uso di un metallo non nobile contribuirebbe a rafforzare maggiormente il messaggio evangelico affidato all’anello, pur rimanendo fedele al rituale che lo vedrebbe legato alla personalità e alla sensibilità del nuovo Pontefice». Ma l’anello non è l’unico monile, seppure sacro, indossato dal Papa. Sopra l’abito bianco di Francesco I, infatti, spicca una croce, che alcuni hanno detto essere di ferro. Ma non è così. «In realtà si tratta di una croce in argento annerita dal naturale processo di ossidazione, caratteristico di questo metallo», rivela l’orefice. Ora l’Associazione Romana Orafi è in attesa di sapere se anche papa Francesco sceglierà di affidarsi a loro e incaricarli di fare un nuovo anello del pescatore. M.d.B.

 

 

 

Christie’s sfida il re dei diamanti

È considerato uno dei diamanti perfetti: 101,7 carati, trasparente, taglio a pera. La casa d’aste Christie’s lo metterà all’asta a Ginevra il prossimo 15 maggio. Il diamante, classificato dall’Istituto americano di gemmologia nella categoria D, cioè quella con massima trasparenza, e scolpito come un’opera d’arte, in assoluta simmetria, era inizialmente, nella sua forma grezza di 236 carati quando fu estratto dalla miniera di Jwaneng, in Botswana. A Ginevra sarà in vendita per la prima volta per sfidare il re dei diamanti, il Cullinan Diamond, gemma da oltre 530 carati parte dei gioielli della corona inglese. A novembre scorso Christie’s ha venduto il diamante Arciduca Joseph, 76 carati, a Ginevra per la cifra di 16,5 milioni di euro. A New York, nel dicembre 2012, fu invece venduto il diamante di Elisabeth Taylor, 33,19 carati, a circa 7 milioni di euro. Prima della vendita il diamante andrà in tour a New York e a Hong Kong.

Il diamante che sarà battuto all'asta di Christie's
Il diamante che sarà battuto all’asta di Christie’s

Recarlo incorona Fbr

Francesca Bellini Richards
Francesca Ballini Richards

Recarlo sul piede di guerra. Ma per comunicare. L’azienda, una delle portabandiera della cultura del gioiello artigianale italiano, ha infatti deciso di ampliare gli orizzonti della propria comunicazione e si è affidata alla Fbr-Francesca Ballini Richards per svolgere una consulenza strategica sulla comunicazione del marchio. FBR, ufficio di comunicazione integrata da lei fondato nel 2004, seguirà per il nuovo cliente l’ufficio stampa, la web strategy, le relazioni pubbliche  e la pianificazione di eventi speciali ed altre iniziative a supporto del brand. Si attendono notizie… M.d.B. 

Solitaire firmato Recarlo
Solitaire firmato Recarlo

Ombre cinesi su Milano (ma a Parigi)

[wzslider]Gioielli cinesi. Ma ispirati a Milano. Chow Tai Fook, colosso mondiale nella distribuzione di gioielleria, ha presentato a parigi la propria collezione che si intitola Ombre di Milano, ispirata al gusto e al design della città. Tanto che ha ambientato le fotografie della presentazione, nonché il party di presentazione, tra Galleria Vittorio Emanuele e i cortili della città lombarda, che è anche la capitale della moda. Il marchio cinese, sinonimo di lusso e qualità in Oriente, ha invitato circa 300 persone a scoprire le sue creazioni proprio a due passi dalla lussuosa Place Vendome, cuore delle più note Maison europee di gioielleria. Ombre di Milano fa riferimento alla capitale dello stile in Italia: «Farsi apprezzare per creazioni 100% cinesi, dal design alla realizzazione, non prescinde da un sincero omaggio alla qualità del Made in Italy», spiegano in azienda. Chow Tai Fook crea gioielli da più di 80 anni ed è una delle colonne portanti di New World Development, gigante economico cinese attivo in svariati settori, dall’immobiliare al mecenatismo artistico via la fondazione K11. A capo di questo impero si trova Adrian Cheng, rampollo trentaduenne con uno sguardo aperto sul mondo. Formato ad Harvard, recentemente nominato tra gli astri nascenti del business mondiale da Fortune Magazine, Adrian Cheng si è detto ispirato da Milano per la sua ricchezza culturale e creativa. La presentazione parigina della collezione è avvenuta in contemporanea all’esposizione di opere di giovani artisti cinesi sostenuti dalla fondazione K11. Matilde de Bounville

 

 

Rebecca diventa nera?

[wzslider]Rebecca diventa nera? Il post di una cliente del brand di gioielleria tra i più gettonati, pubblicato sulla pagina Facebook di Rebecca, potrebbe farlo sospettare. Anche perché il post è datato 4 febbraio e non ha ricevuto nessuna risposta da parte dell’azienda. Ma, allora, a che serve la pagina di Facebook se in oltre un mese Rebecca non ha avuto tempo di rispondere? Forse è impegnata a lucidare i gioielli, chissà, ma poteva almeno scusarsi, no? In ogni caso è bene leggere quanto scrive la cliente in questione, Tiziana Montenegro, che abita a Empoli. Di seguito il post pubblicato sulla pagina Facebook di Rebecca, giudicate voi…

“mi dispiace dovere fare questa critica, ma con i gioielli della linea half moon mi sto trovando malissimo. dopo averli acquistati, l’anello e il bracciale sono diventati neri, così li ho portati al negozio, la commessa li ha fatti riparare e mi è stato detto in quella occasione che non li avrei dovuti esporre all’acqua, al profumo, al sudore ecc. ecc… in seguito, nonostante le mie accortezze, l’anello e il bracciale si sono anneriti di nuovo. ora io che cosa dovrei fare? se all’improvviso comincia a piovere io li dovrei togliere? e in estate li dovrei conservare per evitare di metterli a contatto col sudore? già la prima volta la commessa mi aveva detto che forse avrei dovuto pagare qualcosina per la sistemazione e poi non ho pagato niente. e se li riporto?? mi costerà qualcosa? comincio a pensare che per il futuro farò bene a comprarli nelle bancarelle, per lo meno se diventeranno neri non avrò speso 300 euro come ora”

Sotheby’s: omaggio alla regina

[wzslider]Alcuni gioielli recentemente esposti a Londra, al Royal Kensington Palace, andranno all’asta a Hong Kong nell’incanto che Sotheby ha previsto per l’8 aprile. Tra i preziosi, un anello di diamanti giallo e rosa, chiamato Blushing Gold, e un paio di orecchini di diamanti sorprendentemente rosa, battezzati The Regalia. Tutti e due i gioielli sono stati realizzati in omaggio alla regina britannica in occasione del Diamond Jubilee. All’asta anche diamanti blu e incolore, rubini birmani, smeraldi colombiani, zaffiri del Kashmir, perle naturali e gioielli di giada. Complessivamente la vendita vedrà battuti circa 330 lotti, stimati per circa 65 milioni di dollari. Se volete dargli un’occhiata da vicino dovete andare, prima della vendita, dal 3 al 7 aprile all’Hong Kong Convention and Exhibition Centre. Indirizzo: 1 Harbour Rd, Hong-Kong, telefono: +852 3111 9660.

Damiani diventa Damianoff

[wzslider]Adesso chiamateli Damianoff. Pochi giorni fa Damiani ha aperto un nuovo flagship store a Mosca, accrescendo ancora il peso del brand in Russia. Visto che i consumi italiani non danno molte soddisfazioni, meglio buttarsi sull’export: questa è la 65esima boutique Damiani. L’azienda di Valenza, d’altra parte, ha a Mosca già dieci i rivenditori autorizzati. Il negozio appena aperto ha le vetrine affacciate su Stoleshnikov Pereulok, al numero 11/1. «Questa nuova boutique Damiani rappresenta un passo importante per la nostra strategia di espansione nell’area. Stoleshnikov è la via migliore di tutta Mosca e da tempo cercavamo lì la location giusta», ha commentato ha affermato Guido Grassi Damiani, presidente e amministratore delegato del gruppo. Che ha immortalato l’avvenimento su Twitter. «Siamo già presenti in diverse zone dell’Ex Urss, abbiamo boutique a Kiev e Odessa in Ucraina, ad Almaty e Astana in Kazakhstan, a Baku in Azerbaijan e apriremo a breve in Kirghizistan, e i nostri gioielli sono distribuiti in tutta l’area. Aver trovato una clientela così attenta alla qualità e alla tradizione non può che trovarci orgogliosi e soddisfatti», ha concluso il manager e azionista. F.G.

 

Ecco i gioielli da collezione del Tefaf

[wzslider]Arriva il Tefaf, la fiera di Maastricht (Olanda) che è considerata la leader a livello mondiale nel mercato dell’arte. Ma non ci sono solo mobili antichi e dipinti in vendita. Tra i 260 espositori c’è anche chi propone gioielli antichi. Di primissimo piano, ovviamente. Gioiellis.com ve ne presenta in anteprima alcuni.

Quello che c’è da sapere sul Tefaf

Orari di apertura

Periodo 15-24 marzo 2013

Orario 11:00-07:00

Domenica 24 Marzo 11:00-06:00

Biglietto

€ 55 a persona, incluso un catalogo

€ 90 Biglietto doppio (per 2) incluso un catalogo

110 € abbonamento, incluso un catalogo

€ 20 bambini 12-18 anni

(I bambini sotto 12 anni gratis)

20 € catalogo

Cani, macchine fotografiche, ombrelli, borse e zaini di grandi dimensioni non sono ammessi.

Visite guidate possono essere prenotati solo tramite Tefaf, non è consentito ricorrere ad altre guide alla Fiera.

App compatibile con Android, iPhone, iPod touch e iPad. http://www.tefaf.com/mobile

Indirizzo

MECC (Maastricht Exhibition & Congress Centre)

Forum 100

6229 GV Maastricht

Olanda

Una farfalla con 2.328 gemme

[wzslider]Lo Smithsonian Museum  svela al pubblico la più recente novità della sua collezione: una spilla a farfalla composta da 2.328 gemme. La Spilla Farfalla Royal è stata creata nel 2009 a Taiwan dall’artista Cindy Chao, che ha donato il pezzo al museo americano, diventando così il primo prezioso taiwanese che fa parte della Gem Collection. Le pietre preziose dell’oggetto sommano un totale di 77 carati: sono compresi zaffiri colorati e cangianti, diamanti, rubini e granati.

Monsieur Pinault compra Pomellato

[wzslider]Pomellato o Pomellatò, con l’accento sull’ultima lettera? L’azienda di gioielli sembra aver imboccato la strada che porta in Francia, nelle braccia del gruppo Ppr di Francois Pinault. Swarovski e Prada (https://gioiellis.com/e-se-diventasse-pradellato) avrebbero invece ammainato la bandiera. Anche perché il gruppo Ppr sembra disposto a sborsare uno sproposito, pardon, una cifra molto elevata per conquistare il gruppo italiano che fa affari d’oro (150 milioni di fatturato nel 2012) con il brand Dodo. Monsieur Francois Pinault, secondo le ultime indiscrezioni, sembra infatti disposto a pagare un multiplo di 15 volte l’ebitda, che in gergo finanziario sta grosso modo a indicare l’utile lordo. Il fondatore Pino Rabolini, alla soglia degli 80 anni, ha infatti deciso di mollare. Anche perché ha ormai piena disponibilità solo del 10% del capitale, mentre la quota di maggioranza è nelle mani di Unicredit e il 18% è della famiglia Damiani con la holding Sparkling (https://gioiellis.com/ghizzoni-indossa-dodo). E anche loro sono intenzionati a mollare il colpo. Il gruppo Ppr, da parte sua, ha bisogno di rafforzarsi nella gioielleria (e rispondere, anche se su piani diversi) all’acquisto di Bulgari da parte di Lvmh. A Ppr, al momento, fanno capo Boucheron e Girard Perregaux (con Jean Richard), che sul bilancio 2012 di Ppr (6,2 miliardi di euro), pesano solo per il 5 e il 4% dei ricavi. F.G.

 

La carica dei 148 a Hong Kong

[wzslider]Gioiellieri italiani alla conquista di Hong Kong. Campo di battaglia per 148 gladiatori dei preziosi: la 30esima edizione della Hong Kong International Jewellery Show, manifestazione che porta in scena, fino al 9 marzo, l’eccellenza della gioielleria mondiale: un palcoscenico di importanza strategica per l’intera area Asia-Pacifico. L’Ice-Agenzia per la promozione all’estero delle imprese italiane ha organizzato per l’occasione una Collettiva Italiana, con la presenza di 148 aziende, da quelle artigiane a quelle industriali. Per cinque giorni, oltre 3.200 espositori provenienti da 49 paesi saranno protagonisti di quella che è la seconda fiera più grande al mondo per il settore dei gioielli e oreficeria, immancabile vetrina visitata da buyer internazionali e piattaforma di scambio per aggiornarsi sulle ultime tendenze e sulle più recenti tecniche produttive. La manifestazione ha cadenza annuale ed è coordinata dall’Hong Kong Trade Development Council in collaborazione con le maggiori associazioni di categoria locali e cinesi. I principali canali distributivi locali sono rappresentati da grossisti e dettaglianti che svolgono attività di importazione diretta mentre si moltiplicano, nei centri commerciali, le gioiellerie che offrono una gamma completa di gioielli e accessori abbinati alle tendenze e allo stile dell’abbigliamento proposto. Grazie all’assenza di dazi, di restrizioni al commercio e agli investimenti esteri, le importazioni continuano ad avere un peso crescente ad Hong Kong; nel periodo gennaio-novembre 2012 l’Italia si è posizionata al sesto posto nella graduatoria dei fornitori di gioielli, con una quota di mercato del 5,1% mentre la Cina, al primo posto, detiene una quota del 42,1% e l’India, secondo paese fornitore, una quota del 15,4%. F.G.

 

Oro Trend brilla nel Golfo

[wzslider]Semplici e con un design unico: Oro Trend da Valenza a Doha, per la Jewellery & Watches Exhibition negli Emirati. Il proprietario dell’azienda, Aldo Bellotto, ha confidato a «Gulf Times» la filosofia dell’azienda: «Le nostre collezioni fanno parte della moda di tutti i giorni, si possono indossare con i jeans o con gli abiti da sera. Sono semplici e facili da indossare», ha spiegato alla testata araba, sottolineando l’utilizzo di diverse pietre dure e colorate, oltre alla proposta di un full-set con bracciali, collane e anelli di oro, diamanti, rubini, smeraldi e zaffiri. Tutti fatti a mano. «Usiamo molto la pietra di luna e il calcedonio», ha aggiunto. Trend Oro è operativa dal 1980. «La gente ci conosce a causa dei nostri disegni unici», ha aggiunto Bellotto. Che non ha sprecato il tempo per volare fino al Mar Rosso: pare che gli affari siano andati bene. La società, d’altra parte, ha clienti abituali nei paesi arabi, come Dubai, Abu Dhabi, Arabia Saudita e Bahrain. F.G.

Wow, le scarpe di diamanti!

Chissà se le scarpe in mostra fino al primo agosto al Leon di Beverly Hills, troveranno un acquirente. Un milione di dollari  per un paio di decollté tempestate da 11 mila diamanti di varie dimensioni a partire dai 0,03 ai 0,4 carati.  «Solo una regina le può indossare e se il valore dei diamanti è reale, quello che non ha prezzo è la qualità nell’applicazione delle pietre, così come la calzata, il comfort e la costruzione di queste  scarpe», ha affermato (con una punta d’ironia?) Evelyn Fox  fondatrice di Crystal Heels, l’azienda americana specializzata in calzature di lusso. «Peccato ci sia una sola misura, il 7 e mezzo, e non è la mia». Ma niente paura, c’è sempre la versione Swaroski a 500 dollari. Fatevi sotto. M.d.B.

Million-Dollar Shoes from Crystal Heels

 

Incomparable a Doha: costa 15 milioni

Se ne erano perse le tracce dal 2002 quando era stato messo in vendita su eBay, senza trovare acquirenti disposti a pagare a una base d’asta di 15 milioni di dollari.  La gemma, battezzata Incomparable, è stata trovata in Congo nel 1980, pesa 407,48 carati ed è il terzo diamante sfaccettato più grosso al mondo e il primo nella categoria diamanti fancy naturali gialli. Ora la gemna  è riapparsa alla decima edizione della Fiera internazionale della gioielleria di Doha (https://gioiellis.com/forza-vendeteli-anche-a-loro). La montatura a ciondolo su una spettacolare collana di 91 diamanti di tagli diversi intrecciati con oro rosa per un totale di 635.4 carati, è opera è dei famosi gioiellieri Mouawad, multinazionale privata della gioiellieria, con sede a Ginevra e uffici in tutto il mondo. M.d.B.

Dettaglio L'incomparable
Dettaglio L’incomparable

 

La collana di diamanti sui cui è montato l'Incomparable
La collana di diamanti sui cui è montato l’Incomparable

 

Ecco i gioielli che piacciono ai cinesi

[wzslider]Saranno in mostra alla più grande fiera della gioielleria dell’Asia, Hong Kong International Jewellery Show dal 5 al 9 marzo. Un vetrina prestigiosa per i sei vincitori del concorso Jewellery Competition 2013, promosso dall’ Hong Kong Trade Development Council (Hktd), dall’associazione gioiellieri e dalla federazione diamanti, giunto alla quattordicesima edizione, che ha premiato studenti e operatori di settore. E tre di loro parteciperanno per cinque giorni a un corso di design del gioiello in Giappone, organizzata dall’ Hiko Mizuno College of Jewellery.