Cartier al Tefaf di New York, pezzi eccezionali con una storia straordinaria ♦︎
Al Tefaf edizione autunnale che è alla seconda edizione, a New York, il catalogo ha mostrato diversi pezzi di Cartier che valgono una particolare attenzione. Si tratta, infatti, di gioielli (più un box) che si distinguono per storia e qualità artistica. È il caso, per esempio, di un braccialetto che si ispira a due chimere, in corallo intagliato, con smeraldi cabochon rotondi e ovali e diamanti quadrati, rotondi e circolari, le cerniere con diamanti rotondi in oro giallo. Ognuno si apre nel senso opposto. Il gioiello ricorda la forma degli antichi bracciali con teste di animali rinvenuti dagli archeologi: erano utilizzati soprattutto dalle civiltà mediorientali e mediterranee, dall’Assiria alla Grecia. Il bracciale di Cartier è montato su platino e oro giallo. Ha anche una storia che vale la pena di raccontare.
La duchessa di Windsor
Nel 1923, Louis Cartier creò un fermaglio con una testa di chimera (testa di un leone, corpo di una capra e coda di drago) intagliata in corallo, con diamanti e smeraldi in oro e platino. È stata la prima chimera Art Déco: sarebbe diventato una forma iconica di Cartier. La chimera è anche un simbolo di longevità e successo. Cartier ha creato diversi braccialetti con la forma di chimera dal 1927 al 1929. Nel 1933 Jeanne Toussaint ha assunto la carica di direttore del reparto di gioielli di lusso. Alla fine degli anni Quaranta la figura della chimera è tornata alla ribalta quando la duchessa di Windsor ha acquistato un braccialetto corallo rosa molto simile a quello esposto al Tefaf. Jeanne Toussaint ha poi modernizzato il design con motivi decorativi di ispirazione indiana, e con diamanti e smeraldi. Federico Graglia
Il Rinascimento di Alessandro Dari” (Modifica)”>