Verde e azzurro tropicali, palme e tartarughe: come ogni anno Pandora propone una collezione per l’estate ricca di colori e temi marini, che questa edizione sono ancora più scintillanti. Infatti, l’azienda danese sembra avere quasi abbandonato l’argento liscio per il pavé che ricorre anche nel disegno del serpente, della tartaruga e delle palme. Per chi vuole qualcosa di diverso c’è il charm Mosaico in colori accessi, che mischia sfumature di verde e di azzurro insieme in due combinazioni che ricordano le acque degli oceani, ma con un tocco brillante. Il colore del mare trasparente è anche nelle sfere in quarzo sintetico con una sfaccettatura più piccola rispetto ai charm in vetro di Murano. Serpenti e openwork sono trasversali e decorano anche gli anelli. Ecco immagini e prezzi della collezione estate 2015. Giulia Netrese
Natsuko Toyofuku, novità in network
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Natsuko Toyofuku, designer giapponese con base a Milano, si allea con Hands on Design, brand nato quest’anno da un’idea di Kaori Shiina e Riccardo Nardi. L’idea è mettere in contatto e far conoscere l’industria artigiana e dei singoli laboratori, italiani e non solo. Insomma, un network di designer, artigiani e artisti che producono pezzi unici fuori serie, manufatti di alta qualità tecnica ed estetica. E in questa connection Natsuko ha studiato due collezioni ad hoc. Nello stile tipico della artigiana-artista giapponese, la prima è una piccola linea di anelli e ciondoli molto lineari e semplici, dal sapore artigianale. Sia nella prima fase, quella della fusione a cera persa, che nella seconda con l’intervento dell’orafo, le capacità e il know-how derivano dalle cosiddette eccellenze. Come nel caso di Raffaele Calzolari, orafo con cui Natsuko collabora da anni. Il secondo incontro è stato invece con i Moretti della Ercole Moretti, azienda storica di Murano specializzata nella lavorazione della murrina (oggetti di vetro ottenuti saldando con il calore diverse canne vitree monocrome o colorate nel senso della lunghezza, oppure fondendo sezioni di canne millefiori). L’operazione che Natsuko ha fatto in questa seconda collezione è stata quella di trattare le murrine come gemme create dall’uomo per dare loro rilievo in una chiave attuale. «Quando mi sono stati spiegati e mostrati gli innumerevoli passaggi di lavorazione artigianale non ho potuto fare altro che constatare che queste murrine meritano di essere messe in risalto», è il commento di Natsuko. G.N.
Dal 9 al 15 luglio 2015, i gioielli di Natsuko Toyofuku per Hands on Design, saranno visibili ed acquistabili al nuovo evento Hands on Design per Expoincittà, in concomitanza col Japan Day dell’11 Luglio, presso lo Show Room di Slow Wood, Foro Bonaparte 44/A, 20121 Milano.
Trasloco in vista per il negozio milanese di Tiffany & Co, che dovrebbe lasciare via Spiga per via Montenapoleone, almeno secondo un’indiscrezione pubblicata da Pambianco News, l’agenzia di stampa e notizie specializzata nel settore moda. Il colosso americano non ha confermato, ma nemmeno smentito la notizia, quindi è molto probabile che segua l’esempio di altri gioiellieri che prima di lui nel giro degli ultimi 12 mesi hanno deciso di avere una vetrina nel salotto di Milano: Vhernier, che da via Santo Spirito ha inaugurato la sua nuova boutique al numero 10, e Van Cleef & Arpels, che da via Pietro Verri si è spostato al 21. Tiffany invece, dovrebbe andare nello stesso edificio dove ora, ancora per pochi giorni, c’è Ralph Lauren, all’angolo con via Baguttino, in uno spazio di 1.500 metri quadrati, su quattro piani. Pochi però ricordano che prima dello stilista americano, in quelle sale, tra stucchi dorati e velluti, c’erano le vetrine di Mastro Paragon Coppella, come Gabriele D’Annunzio amava chiamare il gioielliere Mario Buccellati. Tornano i gioielli, anche se con uno stile completamente diverso. M.d.B.
I gioielli sostenibili di Jennifer
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Paladina della gioielleria sostenibile, Jennifer Dawes è una dei quattro designer dell’edizione 2015 di Diamonds With A Story, il progetto di Rio Tinto per sdoganare i diamanti con delle collezioni dal design molto contemporaneo e a un prezzo accessibile: tra i 500 e i 5 mila dollari. Dei quattro ambiti a cui ispirarsi suggeriti dal colosso minerario Rio Tinto, quello di Dawes non poteva che essere Cutting inpact, ossia l’importanza di usare diamanti provenienti da miniere e lavorazioni socialmente sostenibili, visto che lei porta avanti questa istanza fin dal 2005, quindi da tempi non sospetti, quando questi temi non erano di dominio comune. In questo caso i diamanti sono certificati dalla miniera fino al taglio, fase che di solito non è tracciata, e invece sappiamo che tutte le pietre usate sono state lavorate con un taglio rosa in India e nel suo studio in California e montate su oro riciclato o Fairmined. E allora ecco una collezione, Leaves, che non sono i soliti diamanti della mamma, di una trasparenza davvero brillante. Matilde de Bounvilles
Queriot gioca al lotto
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Se esistono dei numeri fortunati, Queriot ne ha molti: 90. Sono le monete d’argento e oro con minuscolo cornetto in smalto rosso, una cifra da 1 che rappresenta l’Italia a 90. Numero che, secondo la Smorfia Napoletana, l’interpretazione usata per trarre dai sogni le cifre da giocare al lotto, corrisponde alla paura. Un piccolo oggetto quello di Queriot, che gioca sulla tradizione: alcuni fanno risalire il significato del numero 90 alla Cabala, ai sogni e alle coincidenze della vita. Piacerà sia alle persone scaramantiche sia agli scettici, che magari in segreto almeno un numero fortunato ce l’hanno pure loro. Per il lancio della nuova collezione, battezzata Nummeri (scritto con due emme), con un’evidente inclinazione napoletana, è stata creata una campagna pubblicitaria con sei soggetti reinterpretati in chiave artistica dal fotografo e artista Mauro Balletti. Per esempio il numero 5, A’ mano, si ispira a celebre autoritratto di Balthus, mentre il 79, ‘O mariuolo, al Baro del Caravaggio. Ecco alcune immagini e prezzi. Matilde de Bounvilles
Cocktail d’estate con Bliss
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Cocktail estivo con Bliss, marchio del gruppo Damiani, specializzato in gioielli per un pubblico più giovane. Il brand ha miscelato fantasia e colori. Il risultato è la collezione che si chiama, appunto, Mix Up. È composta da anelli in oro e diamanti, ma anche con tanti colori. La linea è proposta in tre differenti design. Cherry Bliss ha un design avvolgente e utilizza quarzi con taglio a cupola «dome cut». Hanno tonalità profonde con varianti di azzurro, arancione e rosa. Si possono in montature di oro bianco, giallo o rosé. La linea Mint Bliss, come rivela il nome, ricorda l’aroma pungente della menta: hanno un design morbido e lineare, con pietre a taglio cabochon. Anche in questo caso si possono scegliere in oro bianco, giallo e rosé, con piccoli diamanti sul gambo e pietre dai colori vivaci (rosso, verde acqua, blu, rosa, giallo e lilla). Infine, la linea Ice Bliss, con anelli grandi, oversize e colori intensi: ametista, quarzo fumé e topazio, tagliati con lavorazione sfaccettata e semopre nelle tre tonalità di oro. Ecco le immagini e prezzi della collezione. Giulia Netrese
I diamanti di Camelot
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Una collezione per i collezionisti che amano la leggenda di Camelot, quella di Matthew Campbell Laurenza (lontane origini italiane) per il marchio Diamond with a story di Rio Tinto (https://gioiellis.com/rio-
Rio Tinto ha una story
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Rio Tinto, uno dei maggiori produttori di diamanti al mondo con miniere in Canada, Australia e Zimbawe, vuole ringiovanire il mercato e affiancare alle famose 4 C di scelta i veri motivi d’acquisto: amore, emozione e, perché no?, la bellezza del gioiello che non sta solo nella pietra, ma anche nel design. Per farlo ha promosso il marchio Diamond with a story e ogni anno incarica quattro valenti gioiellieri di creare una caspsule collection (i prescelti dell’edizione 2015 sono Sandy Leong, Jennifer Dawes, Suzanne Kalan e Matthew Campbell Laurenza), da esibire al Jck di Las Vegas. L’idea alla base del progetto è quella di fornire ai commercianti gioielli a un prezzo molto ragionevole per dei diamanti, si va dai 500 ai 5 mila dollari, dal design più contemporaneo rispetto ai classici e indossabili tutti i giorni tutto il giorno. Qualcosa che per i Millennials, i clienti con massimo trenta anni sono il target dichiarato, sia diverso da ciò che indossano i genitori, senza essere ostentato o bling bling. Dei quattro i temi suggeriti da Rio Tinto, quello di Sandy Leong è Shaped by origin, letteralmente modellato dalle origini, e la stilista ha scelto la pioggia come motivo creativo per ricordare l’immanenza della natura. Anelli, collane orecchini e bracciali prendono forma con lunghe gocce di pioggia in oro riciclato con finitura setata collegate da diamanti grigi o champagne provenienti dalle miniere di Argyle in Australia. Ecco le prime immagini della collezione Rain, nei prossimi articoli i temi e le proposte degli altri tre designer. Monica Battistoni
La magia di Noor Fares
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Esoterismo, simboli e ironia nei gioielli di Noor Fares, la designer globetrotter nata in Libano, cresciuta a Parigi, laurea in storia dell’arte a Boston e master in Jewel Design, alla St. Martin School di Londra dove vive. L’esoterismo è quello delle forme geometriche sacre MerKaBa, che compongono il fiore della vita e nel nome della collezione Tilsam la parola araba che significa amuleto, i simboli sono i solidi platonici con i diamanti, agenti formativi dell’universo, che si trovano nelle collezioni Geometry 101 tempestate di diamanti e l’ironia è nella collezione Fly me to the moon, come la canzone di Frank Sinatra, con orecchini a forma di ali che sembrano usciti dai fumetti di Asterix. Ma a dispetto dei nomi delle collezioni e delle sue fonti d’ispirazione (la prossima collezione 2016 Kristallos è il frutto di una ricerca sulle proprietà dei cristalli nelle varie culture), Fares sembra invece essere una giovane donna piuttosto concreta con uno spiccato senso anche commerciale, visto che a 23 anni è riuscita a convincere i responsabili acquisti di Harrod’s a esporre la sua collezione. Sei anni dopo è nei negozi più fashion di Londra, Parigi e New York e nelle piattaforme e-commerce più trendy come net-a-porter e Moda Operandi. Ecco le immagini della primavera estate 2015. Matilde de Bounvilles
C’è chi dice che i loghi nella moda non sono più di moda, eppure Tiffany & Co con il lancio della nuova linea T Collections dimostra il contrario. Lo dicono i numeri dell’ultimo bilancio presentato dalla multinazionale americana, come spiega bene l’analisi di Jenni Avins in un articolo scritto per Quartz, il giornale digitale di notizie economiche del gruppo Atlantic Media (http://qz.com/414624/tiffanys-has-found-the-way-to-sell-logo-emblazoned-jewelry-quietly/). Non che prima dell’avvento del nuovo direttore creativo Francesca Amfitheatrof le vendite andassero male, ma i gioielli di fascia prezzo più bassa, al di sotto dei 500 dollari, non facevano certo i grandi fatturati degli anni passati, afflitti anche da un dollaro troppo forte. Alla manager stilista il compito di introdurre delle novità per invertire la tendenza negativa. E così è stato: i nuovi bracciali rigidi con due semplici T e più in generale tutta la linea sono piaciuti e parecchio, poiché i clienti di Tiffany stanno spendendo molto di più per la T Collection che per qualsiasi altra collezione fashion mai realizzata in passato secondo quanto ha affermato Mark Aaron, responsabile investor relations della società, in una dichiarazione raccolta dalla giornalista Jenni Avins. Che rileva come la peculiarità questo successo stia in un design molto discreto, a volte a un punto tale da non essere nemmeno riconoscibile come marchio, per esempio nelle collane e nei bracciali a catena con le maglie formate da sottili T difficilmente individuabili da un occhio inesperto. Insomma, una mossa audace che ha dato i suoi frutti. E che, aggiungiamo noi di Gioiellis, è stata fortemente sostenuta e lo è ancora da una campagna pubblicitaria imponente su tutti i possibili mezzi di comunicazione a livello globale, dalla stampa alle affissioni alla tv e su tutti i social media, sfruttando al massimo le possibilità di coinvolgimento offerte dalla tecnologia. Monica Battistoni
7 incredibili gioielli
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Ogni tanto è bene passare qualche minuto ad osservare il meglio che c’è: abbiamo scelto questi 7 eccezionali gioielli, tutti venduti da Artcurial, perché sono un esempio efficace di che cosa può diventare un gioiello. Cioè un piccolo capolavoro di tecnica, composizione, fantasia. Sono tutti esempi diversi l’uno dall’altro, proprio perché alcuni esaltano il colore di una pietra, altri puntano sulla difficile arte di raffigurare oggetti o animali, altri ancora sono un volo di creatività astratta. I 7 gioielli che abbiamo scelto sono anche stati realizzati in momenti diversi della storia della gioielleria, e sintetizzano, dunque, anche mode e stili, ma anche storia del costume e dell’arte, che sono i principali elementi culturali che si riflettono nella gioielleria. Certo, sono pezzi di particolare rilevanza e solo pochi possono permettersi di possederli, ancora meno le donne che hanno l’occasione (e un po’ di coraggio) di indossarli. Guardateli bene. Giulia Netrese
Stella Jean in India
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Estate al mare, quello di Haiti, inverno in montagna sulla catena himalayana per Stella Jean, la stilista diventata famosa per i suoi vestiti realizzati con stoffe dal disegno decisamente etnico, ma costruiti con un taglio sartoriale, e anche vintage tra gonne a palloncino e ampi e lussuosi cappotti maschili. Abbandonate le stampe africane, la collezione autunno inverno 2016 è un viaggio ideale sul tetto del mondo con relativa iconografia indiana. E naturalmente anche gli accessori si adattano al tema: i bracciali in ferro battuto alti e spessi, i cuff per intenderci, sono decorati con l’animale simbolo della nazione, la tigre rossa, o con la testa del dio indù Ganesh, quello con il volto da elefante. Animale che è stato anche una delle cavalcature preferite dai monarchi, per esempio gli imperatori moghul, la dinastia mussulmana che regnò per quasi tre secoli, generando un’epoca definita dagli storici l’età dell’oro dell’India. Pietre colorate come smeraldi, zaffiri rubini ricordano i passati fasti, mentre le perline che compongono la spilla con il muso di uno yak, essenziale per la sopravvivenza sui monti dell’Himalaya, riecheggiano un’altra India, quella rurale simile per semplicità a quella delle antiche tribù come i Banjara con i loro coloratissimi pon pon che pendono da orecchini e bracciali. E, per finire, non poteva mancare un tocco kitsch: il ritratto di una danzatrice tutta agghindata, incastonato come un cameo in un medaglione riccamente decorato. Ma attenzione: anche se la stilista ha cambiato continente per la produzione si avvale sempre della collaborazione di artigiani haitiani. Ecco le immagini in anteprima. Lavinia Andorno
Un arcobaleno per Tuum
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Tuum, il brand di bijoux che imprime una preghiera su anelli e bracciali, aggiunge una nuova linea: Iris. Si ispira ai colori dell’arcobaleno. In sostanza, si tratta di una versione colorata di modelli precedenti e che hanno riscosso successo. Nella linea Iris, per esempio, si trovano anelli ed bangle delle collezioni Decem, e Origine. I bijoux sono realizzati in argento rodiato, e arricchiti da topazi nei colori dell’iride. Le pietre, spiegano a Tuum, non sono alloggiate secondo i criteri della gioielleria tradizionale, al centro, nel punto più in vista: sono invece incastonate nelle lettere «o» della preghiera, il Pater Noster. La spiegazione è che così danno maggior valore e risalto al messaggio, rendendo anche ovviamente, più prezioso il gioiello. Non mancano i riferimenti biblici: nel libro sacro del cristianesimo l’arcobaleno è il simbolo del patto tra Dio e l’uomo, la promessa a Noè che non avrebbe mai più inviato un diluvio per distruggere l’umanità. Insomma, l’arcobaleno è un sinonimo di serenità. Il prezzo dei gioielli varia tra i 195 e i 345 euro. Ecco immagini e prezzi. Cosimo Muzzano
Tropical Misis
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Il brand vicentino Misis propone Moorea Island, una collezione in argento placcato oro e cabochon di corallo e opalino bianco. Come spiega Wikipedia, «Moorea è un’isola vulcanica nella Polinesia francese, parte delle Isole della Società, a circa 17 km a norodovest di Tahiti. L’isola si trova nella fascia tropicale a circa 17 gradi di latitudine sud. Moorea significa ramarro giallo in tahitiano». Insomma, spiagge mare e corallo. Ed è proprio questo il soggetto della collezione ispirata al paradiso acquatico tropicale. Argento placcato oro, cabochon di pasta di corallo, opalino bianco e smalti per collane, orecchini, anelli e bracciali di questa collezione dai colori caldi e che ha come unico riferimento stilistico la stella marina. Qui immagini e prezzi. Lavinia Andorno
Roberto Coin e la trendsetter etrusca
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Tanaquilla, moglie del quinto re di Roma Tarquinio Prisco (600 a.C.) e sua consigliera politica: Roberto Coin dedica a questo personaggio storico la sua collezione, che adotta una raffinata tecnica di lavorazione dell’oro già utilizzata dagli Etruschi. Anche perché, secondo la leggenda, Tanaquilla sarebbe stata la prima donna a indossare gioielli come manifestazione di moda. Insomma, la regina è stata una trendsetter del suo tempo. Bracciale, collana e orecchini della collezione sono realizzati in oro giallo e nero. La collana-pettorina Tanaquilla è del genere girocollo ed valorizzata da diamanti brown e Danburite: una pietra gialla rara, che prende il nome dalla città di Danbury, nel Connecticut, Stati Uniti. Ecco le immagini e i prezzi. Giulia Netrese
La Palma? È verde e l’ha vinta Chopard
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I gioielli etici sono ormai una consuetudine per Chopard, che ogni anno dedica una parte della collezione Red Carpet a oggetti realizzati con materiali provenienti da fonti legittime e certificate Fairmined, ossia che rispettano rigorosi requisiti di sviluppo sociale, tutela ambientale, condizioni di lavoro e sviluppo economico. Di solito la selezione di anelli, orecchini e pendenti battezzata Green Carpet collection riprende tutti gli standard dell’alta gioielleria per lavorazione e uso di pietre preziose, ma per la prima volta quest’anno è stata realizzata anche una linea in oro giallo pensata per una distribuzione più capillare. La presentazione durante il Festival del Cinema di Cannes non è stata un caso: come la Green Carpet 2015 si ispira alla Palma d’Oro, ma nella collezione Palme Verte le sue foglie sono molto simili a quelle del premio riservato al vincitore del Festival. Il riconoscimento è stato ridisegnato nel 1998 proprio da Chopard, che da allora è sponsor ufficiale della manifestazione e a ogni edizione fornisce le ambite palme. Ecco le immagini della nuovissima Palme Verte. Giulia Netrese
Un’idea chiamata Prospero
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Prospero: è inconsueto il nome per la nuova collezione di gioielli di Sabine G. La spiegazione è nella foto di Slim Aarons che ritrae nel 1960 la principessa Colonna di Stigliano con il figlio Prospero. Sullo sfondo, la maestosa sala grande della Galleria Colona, in un trionfo di marmi, specchi e stucchi: da questa immagine è nata l’ispirazione per una collezione della designer americana, che celebra il barocco romano e la città eterna. La terza per la anglo libanese Sabine Ghanem, nata a Beirut, cresciuta in Egitto, vissuta tra New York (dove ha studiato gemmologia alla Gia) e Londra, dove attualmente vive. Nel 2012 Slim (che è anche moglie del magnate Joseph Getty) ha iniziato a disegnare gioielli con il suo omonimo marchio e in soli tre anni ha conquistato molti fan, tra cui Emma Watson, Leandra Medine e Catherine Deneuve. Colorata e illuminata da pietre di luna opalescenti, zaffiri rosa, tsavoriti verdi come il lime e granati rossi brillanti, la collezione Prospero riprende elementi architettonici come le tre pietre dell’anello Navona, riferimento alle tre fontane della piazza o decorativi come le foglie smaltate tipiche delle palmette barocche, appunto. Ecco immagini e prezzi. Matilde de Bounvilles
Dauphin, collezione regale
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Ha debuttato l’anno scorso con il suo marchio di gioielli Dauphin, portando nel panorama francese una ventata di novità nella tendenza minimalista. Infatti, i bracciali di Charlotte Dauphin de la Rochefoucauld, nipote di Jacques Dauphin, pioniere della pubblicità e imparentata con una delle più nobili famiglie di Francia, sono modellati come una gabbia che avvolge il polso in modo quasi regale. Le sbarre sono curve, occupano spazio e sporgono. Eppure l’aspetto è lieve, anche nella versione in oro blu, di una tonalità quasi nera rafforzata dai diamanti scuri. Una sfumatura inchiostro applicata su oro 18 carati, con l’idea di renderlo un colore neutro che è piaciuta molto agli addetti ai lavori. Affascinata dalla geometria e dall’astrazione, la giovane designer, con showroom in place Vendôme a Parigi, si ripresenta quest’anno con la collezione II, dalle linee più strutturate, decisamente architettoniche con pavé di diamanti posizionati in modo da movimentare i piani di luce, un po’ come i volumi disposti in maniera asimmetrica dei nuovi grattacieli firmati dalle archistar. Torna il blu, ma è più chiaro, e anche il nero laccato insieme alle tre colorazioni dell’oro. Ecco immagini e prezzi. Matilde de Bounvilles
Suzanne Kalan reinventa l’anello
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Se i gioielli da sposa tradizionali vi annoiano, guardate la collezione che Suzanne Kalan ha presentato al Couture Show di Las Vegas. Ci sono anelli di fidanzamento ultra femminili, moderni e gioiosi con i diamanti taglio baguette montati in ordine sparso intorno a una pietra centrale a forma di pera, con le griffe in oro giallo in contrasto con il bianco delle gemme, che sembrano sprizzare scintille, oppure circondano un classicissimo brillante tondo, o sorreggono il solitario dal gambo formato da diamanti incastonati in modo asimmetrico. La linea, battezzata Devoted, riprende il tema della collezione Fireworks lanciata dalla designer americana di origine armena, in attività da più di 27 anni, che del taglio baguette ha fatto la sua firma stilistica. Per esempio le fedine in oro rosa e pietre incolori o champagne sempre taglio baguette di diverse misure, messe in fila un po’ storte, l’anello tondo tempestato di pietre. Fuochi d’artificio realizzati con vere e proprie esplosioni di colore. Ecco le immagini della collezione per la prossima stagione. Lavinia Andorno
Charlotte in passerella
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Non ci sono solo i grandi nomi sulla Croisette, ma anche i gioielli di Charlotte Chesnais, la giovane stilista cresciuta alla scuola di Nicolas Geshquière quando era da Balenciaga e di Julien Dossena da Paco Rabanne. Di lei tutti parlano nel mondo della moda, perché per la sua prima collezione sarà venduta in esclusiva da Colette a Parigi, uno dei concept store più selettivi e di ricerca in fatto di design e conosciuto in tutto il mondo. Una certificazione di talento, insomma. Certo è che il bracciale-anello indosso a Maïwenn Le Bosco in posa per le foto a Cannes non è passato inosservato. Sarà per l’attenzione dedicata alla regista francese in gara con Mon Roi, protagonista Vincent Cassel, uno dei due film in concorso diretti da una donna, (l’altro è Marguerite e Julien di Valérie Donzelli), ma anche per la linea minimalista e allo stesso tempo molto seducente del gioiello. Infatti, il bracciale è un ornamento che avvolge il polso e come una spirale gira intorno al pollice. Altri anelli e altri bracciali volano leggeri in forme circolari in oro e argento. Ecco immagini e prezzi. Matilde de Bounvilles