Il bilancio preventivo sembra andare, forse, oltre le aspettative degli organizzatori: Vicenzaoro (17-21 marzo), a cui si aggiunge la parallela T-Gold, ha raggruppato un migliaio di brand espositori e 300 buyer da 50 Paesi. Un buon segnale, a maggior ragione se si pensa al terremoto geopolitico causato dall’invasione e dalla guerra in Ucraina. Dopo due anni di covid (anche se rimane il consueto protocollo di sicurezza) c’è voglia di tornare alla normalità. Il salone internazionale del gioiello organizzato da Ieg (Italian Exhibition Group) in contemporanea con il salone internazionale per i macchinari e le tecnologie per la gioielleria e a Vo’Clock Privé (orologeria contemporanea e vintage) vede il ritorno di aziende da Paesi come Hong Kong, Thailandia, India.
Oltre 140, invece, i brand espositori di T.Gold provenienti da 15 nazioni. I buyer arrivano da Usa (17%), Emirati (7%), Israele (5%), Arabia Saudita ed Egitto. Attiva anche la piattaforma The Jewellery Golden Cloud, per fissare gli incontri d’affari in fiera e per le occasioni di business da remoto. Fitto il programma di eventi e convegni collegati: il programma potete trovarlo qui.
Secondo le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Federorafi, il 2021 del settore in Italia si è chiuso con una crescita di oltre il 54% sul 2020 (+11,9% rispetto al 2019), con un giro di affari di quasi 8,8 miliardi di euro e attese positive anche per il 2022.