I misteri, il fascino e l’ambiguità di una gemma che si differenzia completamente dalle altre: l’opale. L’ottava edizione di GemGèneve (9-12 maggio 2024, padiglione 1 del Palexpo, Ginevra) offrirà anche una mostra dedicata alla pietra più enigmatica. L’iridescenza dell’opale è uno degli aspetti più suggestivi. È stata soprannominata regina delle pietre preziose da William Shakespeare, e ha conquistato le preferenze dell’imperatrice Giuseppina e dalla regina Vittoria.
La mostra, Flames of Opal Essence, è articolata in una selezione di circa 50 gioielli e opere d’arte con un viaggio attraverso i misteri dell’iridescenza. La scenografia progettata dall’agenzia Autre Idée mette in luce tutte le proprietà di questa pietra. La mostra è curata dal direttore di GemGenève, Mathieu Dekeukelaire, con il sostegno del Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Piaget, Imagem e di Boris Chauviré, dottore in mineralogia presso GeoGems, in qualità di collaboratore scientifico.
Grazie al dialogo tra gioielli e arte contemporanea, Flames of Opal Essence traccia un viaggio sensoriale, grafico e iniziatico per svelare tutti i misteri dell’iridescenza.
Nadège Totah, membro del Consiglio di amministrazione
Nelle sue collezioni, il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra (MAH) possiede numerosi pezzi antichi con opali incastonati. Alcuni saranno esposti nella mostra, come un bracciale con medaglione, probabilmente realizzato tra il 1800 e il 1850, con un’opale incastonato, che nasconde un minuscolo scomparto segreto in cui è conservata la sottile ciocca di capelli di un bambino.
L’opale, proprio per le sue caratteristiche, nell’antichità è stato a lungo considerato una pietra maledetta, poco amata. Per questo è stata raramente utilizzata in gioielleria prima del XIX secolo.
Thomas Faerber, cofondatore di GemGenève