Nella storia della gioielleria c’è anche una collana speciale che ha una storia speciale: si chiama Belle de Jour ed è stata realizzata da Van Cleef & Arpels. È una realizzazione ad hoc. Cioè è una collana realizzata su misura per un cliente facoltoso. Il nome non si conosce. Ma per mezzo secolo, dal 1930, è rimasta solo ed esclusivamente ammirata dalla sua anonima proprietaria. Poi, qualche anno fa, il committente ha concesso a Van Cleef & Arples il permesso di riprodurla. Ed eccola nella sua bellezza.
La collana è uno degli 11 pezzi della collezione Tresors Reveles, tutti creati dai bozzetti realizzati dagli archivi della maison risalenti dal 1920 al 1960. Il gioiello è straordinario: forma un drappeggio che si indossa anche sulle spalle. È realizzata in oro bianco, con oltre 100 carati di diamanti in vari tagli, e interrotto con cabochon turchesi. La collana può essere trasformata anche in due braccialetti, orecchini oppure può diventare una cintura.
C’è, però, un aspetto che è meno noto. La storia segreta della collana. Il nome, Belle de Jour, si riferisce al romanzo scritto nel 1929 da Joseph Kessel. Belle de Jour, Bella di giorno, è poi diventato anche un film diretto da Luis Buñuel nel 1967, con Catherine Deneuve. È la storia di una donna della buona società che fa la prostituta per tre ore, durante il giorno. E lo fa per se stessa, per soddisfare non il suo desiderio o per denaro, ma la sua inquietudine esistenziale, per un disagio psicologico. Insomma, il romanzo, e il film, non sono un romanzo erotico classico, ma anche un viaggio nei risvolti psicologici della sessualità e della solitudine di Séverine, la protagonista, che incontra i suoi clienti ogni pomeriggio dalle 14 alle 17. Al tempo il libro fece scandalo e, forse, spiega anche perché nel 1930 il committente (e la destinataria del regalo) siano rimasti anonimi. Forse oggi belle de jour si chiamerebbe escort e amerebbe farlo sapere, chissà…