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Jacob & Co, lusso che ondeggia 




Gli orecchini Lustre di Jacob & co: una cascata di diamanti che ondeggiano ♦︎

Estroso, visto con perplessità dai gioiellieri con lungo pedigree, amato da artisti rap: Jacob Arabo e la sua Jacob & co costituisce un caso unico nel mondo del lusso. E dopo anni è ancora capace di stupire, come per creazioni come gli orecchini Lustre in stile Art Déco, che luccicano con 200 diamanti taglio baguette appesi singolarmente (da 23,53 a 26,89 carati in totale),su  oro bianco e con oltre 400 diamanti bianchi per il pavé. Gli orecchini, inoltre, sono leggeri e ondeggiano a ogni movimento di chi li indossa, con un effetto accattivante.

Orecchini Lustre, con 200 diamanti taglio baguette
Orecchini Lustre, con 200 diamanti taglio baguette

Il successo del gioielliere, in effetti è dovuto proprio a queste sue creazioni fuori dal comune. E anche la storia del designer è unica. Dopo essersi laureato in progettazione di gioielli nel 1981, a New York, Arabo ha aperto un piccolo negozio nel Diamond District della città, dove ha iniziato a progettare per clienti privati e gioiellierie. Nel 1986, Arabo ha aperto la sua società, chiamata Diamond Quasar, e ha iniziato a progettare con la sua etichetta, denominata Jacob & Co. I gioielli, molto vivaci, hanno inizialmente attirato l’attenzione della cantante Faith Evans, che in seguito ha portato nella boutique suo marito, il rapper Notorious BIG. È iniziato un passaparola nell’ambiente musicale di New York e i gioielli di Jacob sono diventati popolari nell’ambiente. Grazie ai suoi prodotti unici e alla sua clientela famosa, il marchio ha quindi guadagnato popolarità, fino a espandersi anche nell’orologeria di lusso a partire dal 2002. Ma senza scordare i gioielli. Lavinia Andorno





Anello in titanio con rubini e diamanti
Anello in titanio con rubini e diamanti

Orecchini in titanio verde e diamanti
Orecchini in titanio verde e diamanti

Orecchini in titanio, rubini e diamanti
Orecchini in titanio, rubini e diamanti

Orecchini in oro rosa, diamanti, zaffiri rosa
Orecchini in oro rosa, diamanti, zaffiri rosa

Anello con diamante fancy yellow
Anello con diamante fancy yellow







Gioielli e allergia





Avete gioielli che provocano allergia o irritazione alla pelle? Ecco come risolvere il vostro problema ed evitare una allergia da nichel ♦︎

Qualcuno sostiene che le allergie sono in aumento. Per quanto riguarda i gioielli, purtroppo, sono sempre state un problema. Il motivo è semplice: ci sono metalli che a contatto con la pelle provocano reazioni allergiche. Ma ci sono anche metalli meno pericolosi per chi soffre di allergie, come l’oro o l’acciaio.

Leggi anche: Come evitare le allergie da nichel

Per questo motivo chi soffre di allergie sceglie gioielli in oro. Il metallo giallo, infatti, è anallergico, cioè provoca raramente reazioni a contatto con la pelle. Ma, allora, perché capita anche chi indossa un gioiello in oro di soffrire per arrossamenti o irritazioni sulla parte del corpo a contatto con orecchini, bracciali o collane?

Come evitare allergie e vivere felici
Come evitare allergie e vivere felici

L’irritazione causata dai gioielli: si tratta di una reazione allergica chiamata dermatite da contatto ed è provocata quando non si utilizza oro puro. È un problema che, secondo alcuni calcoli, interessa il 10% delle donne. Questo metallo, allo stato naturale (24 carati) è troppo morbido e si deforma facilmente. Per questo motivo i gioiellieri lo hanno legato assieme ad altri metalli, come il nichel. In questo modo il gioiello d’oro diventa più resistente. In Europa, però, ormai da oltre 20 anni la Ue ha emanato una direttiva, che si è trasformata in legge nei Paesi aderenti, che riduce in modo drastico l’utilizzo del nichel nella gioielleria. Il nichel, però, continua a essere presente nei gioielli realizzati prima delle nuove regole. In Italia, per esempio, l’utilizzo del nichel deve essere non solo nei limiti di legge, ma anche indicato nell’etichetta.

Orecchino con allergia
Orecchino con allergia

In ogni caso, il nichel non è l’unico metallo contenuto in lega nei gioielli che può causare una allergia. Infatti, bisogna ricordare che tutti i gioielli in oro a 18, 14 oppure 9 carati, sono in lega con altri metalli. Oro a 18 carati, per esempio, significa che su 10 grammi di metallo, solo 7,5 sono in oro puro, mentre a 14 carati si scende circa al 50%.

I trucchi per evitare allergie. Come evitare l’allergia al nichel? La prima risposta è ovvia: nel caso acquistiate un gioiello vintage chiedete al gioielliere se la lega di metallo del gioiello contiene nichel.

Se a casa avete già dei gioielli che provocano irritazione alla pelle o allergia, un semplice trucco è utilizzare lo smalto per le unghie: spennellato sul gioiello eviterà il contatto del metallo con la pelle. Dovete utilizzare quello trasparente, ovvio. Questo sistema non funziona bene con le collane a catena, ma può risolvere il problema con un anello o un bracciale. Basta ricoprire la parte interna del gioiello, quella a contatto con la pelle, con lo smalto. In questo modo si evita che il nichel sia a contatto con la pelle delle mani o del polso. Naturalmente bisogna verificare nel tempo che lo smalto non si consumi con l’utilizzo del gioiello.

Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze
Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze

Altri metalli. Un altro modo, più costoso, per evitare allergie è scegliere gioielli in platino o in titanio, due metalli ipoallergenici. Il rame, consigliato da molti, non è certo una vera alternativa all’oro: non solo non ha la stessa lucentezza (anche se costa molto meno), ma a contatto con il sudore della pelle può rovinarsi e tingere la pelle. Anche l’argento, a patto che sia sterling (puro al 92,5%) è spesso tollerato da chi ha allergia al nichel, ma va costantemente pulito per evitare che si annerisca.

Leggi anche: I gioielli a basso prezzo sono pericolosi?

Sintomi allergici
Sintomi allergici






I nuovi gioielli hi-tech




Non solo oro e argento: ecco perché i materiali super tecnologici sono sempre più utilizzati in gioielleria

Fibra di carbonio, titanio, nanoceramica, lava vulcanica e persino la riscoperta dell’alluminio: è sempre più frequente l’utilizzo della tecnologia e di materiali di nuova generazione nel mondo della gioielleria. I motivi sono diversi. Un metallo come il titanio, per esempio, è resistente e molto leggero.  Non solo: il titanio può anche assumere colori diversi senza doverlo smaltare o placcare con qualche galvanica. Per contro, è molto difficile da lavorare: ecco perché non è facile trovare un gioiello in titanio.

Suzanne Syz, bracciale Asparagus in titanio, oro, diamanti, ametiste
Suzanne Syz, bracciale Asparagus in titanio, oro, diamanti, ametiste

Il titanio, in ogni caso,  è uno dei materiali che negli ultimi anni è diventato simbolo di ricerca e innovazione nella gioielleria. Lo utilizzano maestri come Wallace Chan, Suzanne Syz, oppure Maison come Giovanni Ferraris, o aziende orafe come la vicentina Mattia Cielo, che dopo aver sperimentato i fili di titanio per esaltare la flessibilità dei suoi prodotti ha puntato anche sul carbonio. Così come un altro designer di avanguardia, Fabio Salini: anche lui usa la fibra di carbonio accanto al titanio.

Anello titanio, diamanti, zaffiri blu
Giovanni Ferraris, anello titanio, diamanti, zaffiri blu

Il carbonio piace anche alla Maison austriaca Adler, che crede molto in questo materiale grigio cenere e ha creato un’intera collezione, battezzata Eclipse, costituita da microscopiche fibre di carbonio intrecciate, dalla patina serica e leggermente argentata. Il contrasto del fondo scuro con i diamanti incolori e l’oro bianco e rosa danno ai gioielli un aspetto quasi lunare. Gli svizzeri di Bogh-Art, invece, utilizzano fili ultrasottili di titanio «cuciti», ossia compattati, con raggi di fibra ottica a una precisa temperatura e pressione. Lo strato ricavato viene poi tagliato per dare forma alle ali e ai petali di farfalle, libellule e fiori che compongono anelli e orecchini. Un modo per rendere più scintillanti disegni e montature classici.

Mattia Cielo, bracciale Vulcano con fibra di carbonio
Mattia Cielo, bracciale Vulcano con fibra di carbonio

Un’altra frontiera della gioielleria è la resina nanoceramica, frutto di una miscela di acqua, alcol butilico e il sovente metossipropanolo, copre come una pellicola sottilissima anelli, orecchini e pendenti della collezione Mistero di De Grisogono, con il vantaggio di renderli inscalfibili. Ma è utilizzata anche da Roberto Demeglio, oppure da Vhernier, anche se in modo diverso. Infine, la tecnologia può essere utilizzata per poter lavorare un materiale antico come la lava vulcanica solidificata, ancora poco diffusa, ma utilizzata da David Yurman, che ha trasformato i detriti di un’eruzione in perle per una collana con diamanti.

Orecchini Mistero di de Grisogono, con zaffiri rosa rivestiti di nanoceramica
Orecchini Mistero di de Grisogono, con zaffiri rosa rivestiti di nanoceramica

Un altro materiale antico, ma riscoperto grazie alla tecnologia che lo trasforma è l’alluminio. Lavorato e fuso con raffinati metodi che ne permettono la colorazione, anche l’alluminio si è trasformato in metallo prezioso. Leggero, resistente, molto malleabile, è stato scelto per esempio da un giovane designer d’avanguardia come Emmanuel Tarpin, ma in via sperimentale anche da Vhernier per alcune collane della collezione Calla. E anche una Maison di alta gioielleria come la tedesca Hemmerle propone gioielli come gli orecchini in alluminio anodizzato con cavità nelle quali sono inserite acquamarine. Federico Graglia





Niarchos, collezione Reptilia, collier Lady Caiman in argento placcato con rodio nero e nanoceramica verde e 415 diamanti
Niarchos, collezione Reptilia, collier Lady Caiman in argento placcato con rodio nero e nanoceramica verde e 415 diamanti

Roberto Demeglio, bracciali della collezione Scacco in ceramica nera e diamanti
Roberto Demeglio, bracciali della collezione Scacco in ceramica nera e diamanti

Garavelli, collier della collezione Drago, in oro rosa e ceramica
Garavelli, collier della collezione Drago, in oro rosa e ceramica

Calla in titanio e diamanti
Vhernier, collana Calla in titanio e diamanti

Hemmerle, orecchini in alluminio anodizzato con cavità in cui sono inserite acquamarine
Hemmerle, orecchini in alluminio anodizzato con cavità in cui sono inserite acquamarine

Orecchini a forma di foglie di geranio venduti da Christie's, alluminio e diamanti
Emmanuel Tarpin, orecchini a forma di foglie di geranio venduti da Christie’s, alluminio e diamanti

Collana con perle di lava vulcanica diamanti di David Yurman
Collana con perle di lava vulcanica diamanti di David Yurman

Orecchini Eclipse in fibra di carbonio, oro bianco e diamanti di Adler
Orecchini Eclipse in fibra di carbonio, oro bianco e diamanti di Adler

Anello in oro bianco, diamanti e titanio di Bogh-Art
Anello in oro bianco, diamanti e titanio di Bogh-Art

Wallace Chan, anello Onde. Diamanti e titanio
Wallace Chan, anello Onde. Diamanti e titanio







Vhernier allunga Calla




Una nuova collana in kogolong e zaffiri si aggiunge alla collezione Calla di Vhernier ♦︎

Sapete qual è il fiore che non sfiorisce mai? La calla. O, meglio, la Calla con la lettera C maiuscola. La collezione di Vhernier, dopo aver spento un anno fa le prime 20 candeline, ha continuato a evolversi in tante varianti, con la medesima ambizione di accostare il classico, puro, semplice design Calla con nuovi esperimenti sia estetici che tecnici.

Leggi anche: I bracciali Calla di Vhernier 

collana CALLA in oro bianco, diamanti, zaffiri grigi e kogolong
collana CALLA in oro bianco, diamanti, zaffiri grigi e kogolong

Tale è stata, per esempio, l’introduzione di Eyeliner, una tecnica per realizzare un pavé artigianale composto da un tappeto di diamanti o zaffiri di misure differenti, disposti in maniera apparentemente casuale. Questo tipo di pavé è ora proposto, per esempio, in una nuova collana one-of-a-kind, realizzata con elementi in kogolong, pietra lavica caratterizza dal colore bianco puro, accostati ad altri tre elementi in oro bianco con Eyeliner pavé di zaffiri grigi.

Accanto a questo pezzo unico, Vhernier ha allargato il suo catalogo per introdurre pezzi realizzati in alluminio, che si aggiunge al titanio utilizzato ormai da tempo, e alla nanoceramica. Da notare che Calla è declinata anche in versione uomo, con bracciali e anelli in titanio satinato, metallo resistente quanto l’acciaio ma molto più leggero, che interagiscono con la morbidezza dell’oro rosa.

Bracciale Calla uomo platino, titanio
Bracciale Calla uomo platino, titanio

Per la donna, invece, accanto ai bracciali la collezione Calla prevede la possibilità di scegliere anche anelli e orecchini. Naturalmente gli elementi che compongono i gioielli sono di dimensioni più piccole e consentono la curvatura. Anche in questo caso titanio e oro rosa sono i materiali che si accompagnano ai diamanti.





Orecchini Calla, diamanti, titanio
Orecchini Calla, diamanti, titanio

Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti

Orecchini  Calla in oro rosa
Orecchini Calla in oro rosa

Anello Calla  in oro rosa e diamanti
Anello Calla in oro rosa e diamanti

Catena Calla in oro rosa
Catena Calla in oro rosa

Bracciali Calla
Bracciali Calla







I bracciali Calla di Vhernier

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I bracciali Calla di Vhernier, i nuovi arrivati nella collezione più classica della Maison ♦︎

Si chiamano Calla, perché la forma dei gioielli ricorda quella deI delicato fiore con i petali che formano una campana allungata. Ma la collezione Calla di Vhernier, anche se ha compiuto 20 anni, non è appassita. Lo dimostra la nuova raffica di gioielli che ampliano la linea della Maison con il laboratorio a Valenza e il cuore a Milano. Dopo le collane in nanoceramica e titanio dello scorso anno, ecco i bracciali Calla, che assomigliano in tutto e per tutto alle collane, ma in scala ridotta.

Bracciale Calla in oro bianco
Bracciale Calla in oro bianco

La Maison sottolinea come lo sforzo creativo sia stato rivolto a mantenere il design classico delle collane, i pezzi classici della collezione, ma concedendo una portabilità che consente di infilare la Calla al polso. Il bracciale è proposto nel classico oro rosa Vhernier o bianco, ma in due diverse varianti: lucido a specchio oppure spazzolato, finitura meno consueta, ma anche in titanio. Piccoli diamanti sono incastonati nel metallo in una sorta di pavé oppure segnano il contorno dei diversi elementi. Da notare: la chiusura è invisibile, ma c’è: il bracciale si apre con facilità.




Bracciale Calla in oro bianco e diamanti
Bracciale Calla in oro bianco e diamanti
Bracciale Calla in titanio e diamanti
Bracciale Calla in titanio e diamanti
Bracciale Calla in oro rosa satinato
Bracciale Calla in oro rosa satinato
Bracciale Calla in oro rosa lucido e diamanti
Bracciale Calla in oro rosa lucido e diamanti
Bracciale Calla in oro rosa lucido
Bracciale Calla in oro rosa lucido
Bracciale Calla in oro bianco satinato e diamanti
Bracciale Calla in oro bianco satinato e diamanti
Bracciale Calla in oro bianco satinato
Bracciale Calla in oro bianco satinato
Bracciale Calla in oro rosa e diamanti
Bracciale Calla in oro rosa e diamanti
Bracciale Calla con pavé Eyeliner
Bracciale Calla con pavé Eyeliner







Syz Fireworks, la fantasia raddoppia

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I gioielli del nuovo brand Syz Fireworks, fondato da Suzanne e Isabelle Syz. Con il debutto a GemGèneve ♦︎

Qualcuno dice che nuora e suocera non vanno mai d’accordo. Non è vero, almeno nella gioielleria. Volete la prova? Quella di Suzanne e Isabelle Syz, che hanno fondato Syz Fireworks. Il nuovo brand ha debuttato a GemGèneve e con un trunkshow su Moda Operandi. I gioielli di Syz Fireworks affiancano quelli già osannati di Suzanne Syz, che ha inventato uno stile allegro, trasgressivo, innovativo anche dal punto di vista tecnico, visto che ha puntato tutto sull’utilizzo del titanio e su forme non convenzionali.

Orecchini di Syz Fireworks
Orecchini di Syz Fireworks

I gioielli della Maison originaria, però, sono in una fascia di prezzo che non tutti possono raggiungere. Syz Fireworks promette la stessa verve creativa, ma con una spesa più abbordabile, in media dai 2.500 agli 8.000 euro. I gioielli sono sempre in titanio, con piccoli diamanti incastonati. La vita è troppo breve per indossare gioielli noiosi, dicono le due Syz. E di sicuro anche i gioielli del brand neonato non annoieranno nessuno.





Orecchini in oro rosa e diamanti
Orecchini in oro rosa e diamanti

Anello in titanio, diamanti e oro rosa
Anello in titanio, diamanti e oro rosa
Anello per capelli in oro giallo e diamanti
Anello per capelli in oro giallo e diamanti
Collana con ciondolo in oro rosa, titanio e diamanti
Collana con ciondolo in oro rosa, titanio e diamanti







Giovanni Ferraris allunga Titanium

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Nuovi anelli della collezione Titanium presentati da Giovanni Ferraris a Baselworld ♦︎

Il titanio è un metallo leggero, ma molto resistente. E a giudicare dalla collezione Titanium di Giovanni Ferraris, è anche in grado di stimolare la fantasia dei designer, nonostante la difficoltà di lavorazione di questo materiale per la gioielleria. La collezione Titanium della Maison di Valenza sta per compiere dieci anni, eppure tutti gli anni questo metallo rifiorisce nei laboratori Giovanni Ferraris per ripresentarsi con colori e forme diverse. A Baselworld 2019, per esempio, si è aggiunto al giardino di Titanium un anello dalla forma a foglia, disponibile in versione zaffiri blu o verdi. Un perfetto complemento ai gioielli a forma di farfalla presentati pochi mesi prima.

Giovanni Ferraris, anelli in titanio con zaffiri blu o verdi
Giovanni Ferraris, anelli in titanio con zaffiri blu o verdi

Il titanio è un metallo che possiede anche alcune caratteristiche preziose per la gioielleria:  un peso specifico inferiore a quello di altri materiali e le proprietà anallergiche. Inoltre, possiede anche la capacità di poter assumere colorazioni diverse durante le fasi di lavorazione. Nel caso dell’anello, per  esempio, il metallo è blu con la versione con zaffiri della medesima tonalità, mentre l’altra è verde oliva, proprio come le farfalle della stessa collezione.




Anelli a forma di farfalla, in titanio e zaffiri verdi, gialli, viola
Anelli a forma di farfalla, in titanio e zaffiri verdi, gialli, viola
Orecchini titanio, diamanti, zaffiri blu
Orecchini titanio, diamanti, zaffiri blu
Orecchini vincitori al Couture di Las Vegas 2014. Oro bianco, titanio, diamanti, zaffiri blu
Orecchini vincitori al Couture di Las Vegas 2014. Oro bianco, titanio, diamanti, zaffiri blu
Anello titanio, diamanti, zaffiri blu, tormalina rosa. Anello titanio, diamanti, diamanti gialli, rodolite
Anello titanio, diamanti, zaffiri blu, tormalina rosa. Anello titanio, diamanti, diamanti
gialli, rodolite
Anello titanio, diamanti, zaffiri blu
Anello titanio, diamanti, zaffiri blu
Orecchini titanio, oro rosa, diamanti
Orecchini titanio, oro rosa,
diamanti
Anello in titanio, diamanti, acquamarina
Anello in titanio, diamanti, acquamarina







Le nuove straordinarie creazioni di Hemmerle

Le straordinarie creazioni di Hemmerle, regina dell’alta gioielleria di design ♦︎

Non è un caso quando un matrimonio dura 22 anni. Se, poi, l’unione non è condizionata da vincoli giuridici o religiosi, il matrimonio vale ancora di più. Infatti, non è un caso che la Maison tedesca Hemmerle sia stata presente da 22 anni al Tefaf di Maastricht, raffinato appuntamento per chi ama l’antichità ma, più in generale, l’arte. Qui approdano solo pochi gioiellieri, solo quelli che fanno della propria produzione un’opera che sta alla pari con un quadro o una scultura. E Hemmerle è una di questi.

Il gioielliere di Monaco di Baviera è uno straordinario creatore di raffinati pezzi unici.

Hemmerle, orecchini in alluminio anodizzato con cavità in cui sono inserite acquamarine
Hemmerle, orecchini in alluminio anodizzato con cavità in cui sono inserite acquamarine

Nata 126 anni fa, Hemmerle è gestita ancora dalla famiglia, in particolare da Christian Hemmerle, e produce circa 200 pezzi all’anno. Pezzi unici non solo per lo stile, ma anche per l’utilizzo di materiali sorprendenti e lavorazioni d’avanguardia. Per esempio, l’alluminio. Grazie a un processo di anodizzazione, Hemmerle crea un alluminio con tonalità che ricordano i colori che si trovano in natura nelle pietre preziose. Gli orecchini presentati al Tefaf che assomigliano a piccoli asteroidi azzurri , per esempio, sono stati realizzati in alluminio anodizzato e acquamarina.

Orecchini ispirati al pittore svizzero Paul Klee. Argento annerito, filo in oro, diamanti
Orecchini ispirati al pittore svizzero Paul Klee. Argento annerito, filo in oro bianco, diamanti

Ma Hemmerle riesce a nobilitare anche l’argento, magari in lega con altri metalli fino a renderlo irriconoscibile. Al Tefaf, per esempio, il brand ha presentato due orecchini in argento annerito che si ispirano a un quadro di Paul Klee del 1927, Schwarzer Fürst, con un volto stilizzato in cui l’occhio è costituito da un diamante. Ma anche il titanio, metallo leggero e robusto, ma difficile da lavorare, è tra i materiali preferiti dalla Maison. Davvero un caso unico nel mondo della gioielleria.

Orecchini di giada su argento annerito e oro
Orecchini di giada su argento annerito e oro
Orecchini in bronzo, oro bianco e diamanti
Orecchini in bronzo, oro bianco e diamanti
Anello in alluminio, oro bianco e tsavorite
Anello in alluminio, oro bianco e tsavorite
Anello in bronzo, oro bianco e diamante brown
Anello in bronzo, oro bianco e diamante brown

 

Busatti Milano tra titanio e virtuosismo

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Titanio e virtuosismo orafo segnano il ritorno a Baselworld della Maison Busatti Milano ♦︎

Busatti Milano torna a a Baselworld con l’aggiunta di una novità, introdotta recentemente dal brand di gioielleria: l’utilizzo di titanio, un metallo che è diventato una specie di frontiera per molte aziende della gioielleria. Dall’utilizzo industriale, infatti, il titanio si è trasferito nei laboratori orafi con qualche difficoltà: è leggero, flessibile, anallergico. Ma è anche difficile da lavorare. Ora, però, l’utilizzo del titanio si diffonde, come nel caso del set che Busatti ha deciso di presentare alla fiera svizzera di gioielleria e orologeria.

Il set in titanio comprende un bracciale, un anello e un paio di orecchini. Sul metallo sono montati diamanti e zaffiri di un blu intenso.

Orecchini in titanio, diamanti, zaffiri
Orecchini in titanio, diamanti, zaffiri

Ma non sono questi gli unici gioielli in titanio. Ci sono anche altri pezzi che utilizzano questo metallo, come l’anello con al centro uno smeraldo taglio cuscino incastonato in una spessa corona di cristallo di rocca e circondato da una cornice che, come in un fumetto, sembra indicare un tuffo della pietra: splash. Virtuosismo orafo. Giulia Netrese

Anello in titanio, diamanti, zaffiri
Anello in titanio, diamanti, zaffiri
Bracciale in titanio, diamanti, zaffiri
Bracciale in titanio, diamanti, zaffiri
Anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca
Anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca
Set in titanio, diamanti, zaffiri
Set in titanio, diamanti, zaffiri
Bracciale con diamanti e zaffiri
Bracciale con diamanti e zaffiri
Anello con diamanti, smeraldi e opale al centro
Anello con diamanti, smeraldi e opale al centro
Orecchini con diamanti taglio marquise
Orecchini con diamanti taglio marquise
Orecchini con diamanti stile arabo
Orecchini con diamanti stile arabo
Anello secret con diamanti e zaffiro
Anello secret con diamanti e zaffiro







Il viaggio di Suzanne Syz

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I nuovi gioielli dell’artista-designer Suzanne Syz: fantasia, ironia e un po’ di nostalgia ♦︎

Viaggio nel tempo con l’arte di una designer svizzera davvero diversa dagli altri. Anche se la sua specialità è quella di proporre tecniche nuove e forme sorprendenti, il suo viaggio nel tempo è rivolto all’indietro, agli anni Cinquanta, Sessanta, Ottanta. Insomma, forme nuove per strizzare l’occhio al recente passato, con un po’ di nostalgia.

Come negli anelli All Tired Up, che hanno al forma di pneumatici. Quasi una provocazione se si pensa che sono frutto di una raffinata tecnica di gioielleria.

Anelli All Tired Up, titanio e diamanti
Anelli All Tired Up, titanio e diamanti

Gli anelli sono realizzati in titanio (ma sono disponibili anche in versione oro o in titanio dorato), un metallo difficile da lavorare, che è prediletto da Suzanne Syz. Le tracce di neve tra le fessure del pneumatico sono invece piccoli diamanti. L’anello Arctic Ice, in argento e smalto, utilizza invece la ceramica per ricordare il giaccio del Polo Nord, con una tormalina paraiba che sembra un piccolo iceberg. Un’altra caratteristica della designer è la buona dose di ironia che utilizza per i suoi gioielli. Un esempio è il grande paio di orecchini con la clip a forma di rubinetto: non mancano neppure le scritte hot e cold. Anche in questo caso a rendere l’idea delle gocce d’acqua che scendono sono tormaline paraiba, accanto a piccoli diamanti. Giulia Netrese

Anello Artic Ice, con tormalina paraiba
Anello Artic Ice, con tormalina paraiba
Orecchini Tyre con titanio dorato
Orecchini Tyre con titanio dorato
Suzanne Syz, orecchini in titanio, oro, diamanti
Suzanne Syz, orecchini in titanio, oro, diamanti
Orecchini Rock Baroque in alluminio e tormalina
Orecchini Rock Baroque in alluminio e tormalina
Orecchini a clip a forma di pillole
Orecchini a clip a forma di pillole
Suzanne Syz, orecchini a forma di rubinetto con tormalina paraiba e diamanti
Suzanne Syz, orecchini a forma di rubinetto con tormalina paraiba e diamanti







Un nuovo Tourbillon per Vhernier

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L’anello Tourbillon di Vhernier si rinnova con una versione in oro e titanio. E Drew Barrymore… ♦︎

L’anello Tourbillon di Vhernier è un classico che si rinnova con il tempo. La Maison piemontese con base a Milano punta tutto su un design raffinato, per veri amanti della sofisticata esclusività dell’essenziale. È anche il caso della collezione Tourbillon: due ampie fasce sovrapposte e sfalsate si fondono in una forma dal design pulito, una composizione fluida, una forza in perenne movimento.

La novità è che Vhernier per la prima volta abbina la sua caratteristica tonalità di oro rosa con il grigio opaco del titanio.

Vhernier, Tourbillon ring, rose gold, titanium
Vhernier, Tourbillon ring, rose gold, titanium

Anche questo è un abbinamento sofisticato, come prevede lo stile del brand. La nuova versione si aggiunge alle versioni più classiche composte da due fasce in oro rosa e in oro bianco, talvolta illuminate da sottili pavé di diamanti. Tra le amanti dello stile Vhernier c’è anche Drew Barrymore, attrice e regista, che ha indossato l’anello Abbraccio per la prima di The World’s Best, competizione internazionale di talenti che ha debuttato sulla rete televisiva Usa Cbs dopo il Super Bowl del 2019. Lavinia Andorno





Anello Tourbillon in oro bianco e diamanti
Anello Tourbillon in oro bianco e diamanti

Orecchini Tourbillon in oro rosa e bianco
Orecchini Tourbillon in oro rosa e bianco

Orecchini Tourbillon in oro rosa e diamanti
Orecchini Tourbillon in oro rosa e diamanti

Drew Barrymore con l'anello Abbraccio
Drew Barrymore con l’anello Abbraccio







DiaColor e i colori del titanio

Una collezione in titanio con tante sfumature arriva dall’India: la propone DiaColor ♦︎

Chi pensa ancora all’India come il Paese in cui ci si sposta a dorso di elefante deve cambiare idea. L’India non solo è una potenza economica mondiale, ma sta rapidamente mutando anche la sua cultura e, quindi, i suoi canoni estetici. Lo testimonia questa collezione intitolata The Many Shades of Titanium. A proporla è una Maison di New Delhi, DiaColor.

Bracciale in titanio e diamanti
Bracciale in titanio e diamanti

A fondare DiaColor è stato un gioielliere di terza generazione, Rishabh Tongya.

Anche se la maggior parte della produzione di DiaColor è piuttosto tradizionale, con grandi motivi floreali, tanto oro finemente cesellato, e con molte pietre di colore, la collezione The Many Shades of Titanium è innovativa nel panorama della gioielleria indiana. Intanto, non utilizza come base il metallo adorato dagli indiani, l’oro. Forse anche perché la politica del governo indiano scoraggia da tempo l’importazione del metallo giallo. Ma in ogni caso utilizzare il titanio non è semplice per nessuno. E la collezione di DiaColor presenta bracciali, orecchini, anelli realizzati a mano, con molti colori (è proprio una caratteristica del titanio poter essere colorato) e con diamanti di prima scelta.

Nei toni del rosa, del blu profondo, dell’oro profondo e delle acquamarina, la collezione si distingue nel panorama della gioielleria del grande Paese asiatico, ma può essere interessante anche per il mercato occidentale. Vale la pena di dare uno sguardo. Alessia Mongrando

Anello con fiore arcobaleno con diamanti gialli e bianchi
Anello con fiore arcobaleno con diamanti gialli e bianchi
Orecchini in titanio colorato e diamanti
Orecchini in titanio colorato e diamanti
Anello Fiore in titanio colorato, occhi di gatto, diamanti gialli e bianchi
Anello Fiore in titanio colorato, occhi di gatto, diamanti gialli e bianchi
earrings carry diamonds over bronze coloured titanium
Orecchini a sfere con titanio color bronzo e diamanti
Bracciale con titanio color bronzo e diamanti
Bracciale con titanio color bronzo e diamanti
Orecchini con titanio color bronzo e diamanti
Orecchini con titanio color bronzo e diamanti

 

Wallace Chan inventa la super porcellana





Wallace Chan inventa una super porcellana per la sua alta gioielleria ♦︎

La gioielleria? Un’attività per duri. Materiali duri, of course. Ne sa qualcosa il gioielliere-artista Wallace Chan, che ha rivelato al New York Times di essere riuscito a inventare un materiale ancora più duro dell’acciaio: porcellana. Ma non la porcellana che si utilizza per le tazze da tè. Si tratta, infatti, di una porcellana creata per essere utilizzata in gioielleria e con una resistenza maggiore di quella dell’acciaio.

Bisogna credergli? In effetti, Wallace Chan è un gioielliere di Hong Kong che non si ferma di fronte a nessuna difficoltà tecnica. I suoi gioielli-sculture sono esempi del virtuosismo creativo di cui è capace. A testimonianza della sua invenzione, il designer ha mostrato un grande anello blu di porcellana sormontato da un diamante e lo ha picchiato violentemente sul tavolo. Il gioiello non si è fatto neppure un graffio. Per realizzare questo materiale Chan ci ha messo sette anni, ma ha ottenuto una porcellana cinque volte più dura dell’acciaio. Il gioielliere gli ha anche dato un nome: Wallace Chan Porcelain. Come si ottiene? È un segreto industriale, dice lui. Si sa solo che questa porcellana per gioielli è realizzata in due fornaci tedesche a circa 1.650 gradi Celsius (3.000 gradi Fahrenheit), una temperatura più alta di circa 200 gradi Celsius rispetto al processo tradizionale. La porcellana super resistente è la seconda grande innovazione di Chan, che negli anno Settanta ha introdotto il Wallace Cut, un metodo per intagliare le gemme preziose come fossero camei e che lo ha reso famoso.

L'anello di porcellana realizzato da Wallace Chan
L’anello di porcellana realizzato da Wallace Chan

Chan utilizza la super porcellana assieme al titanio, il metallo che è stato impiegato spesso per i suoi elaborati gioielli, tanto da rappresentare una caratteristica del suo stile. Ora la porcellana potrebbe essere la nuova frontiera, perché secondo Chan oltre a essere resistente può essere colorata. Il gioielliere ha raccontato di subire il fascino della porcellana fin da quando era piccolo. È nato in una famiglia poverissima, dove gli adulti condividevano un unico cucchiaio di porcellana, mentre lui e i fratelli ne utilizzavano uno di plastica, in condivisione. Un giorno Chan ha voluto provare l’ebbrezza di impugnare il cucchiaio di porcellana, ma l’ha fatto cadere e si è rotto. Un’emozione che, racconta, è stata uno stimolo a inventare la super porcellana. Anche se adesso i cucchiai non gli mancano. Giulia Netrese





A tale of two dragons, spille. Periodo Qianlong (1736-1795) bianco, gancio Jade Dragon cintura, smeraldo, rubino, zaffiro, zaffiri rosa e diamanti fancy
A tale of two dragons, spille. Periodo Qianlong (1736-1795) bianco, gancio Jade Dragon cintura, smeraldo, rubino, zaffiro, zaffiri rosa e diamanti fancy

A Lyrical Moment, bracciale con zaffiri colorati, granat,i tsavorite, diamanti bianchi e giali, rubini e ametiste
A Lyrical Moment, 2016. Bracciale con zaffiri colorati, granat,i tsavorite, diamanti bianchi e giali, rubini e ametiste
Ruby Castle, anello. Rubino birmano di forma esagonale, zaffiri rosa, titanio
Ruby Castle, anello. Rubino birmano di forma esagonale, zaffiri rosa, titanio
Stilled Life, spilla scultura. Spilla: giadeite imperiale, giada lavanda, rubino e diamanti fancy. Scultura di bambù: cristallo, diamante giallo, zaffiri rosa, granati, tzavorite
Stilled Life, spilla scultura. Spilla: giadeite imperiale, giada lavanda, rubino e diamanti fancy. Scultura di bambù: cristallo, diamante giallo, zaffiri rosa, granati, tzavorite

Wallace Chan qualche anno fa. Photo: Christie's
Wallace Chan qualche anno fa. Photo: Christie’s







Mattia Cielo per 16

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Mattia Cielo presenta il bracciale Rugiada, che si avvolge per 16 volte attorno al polso ♦︎
Se qualcosa piace, piace. E se un gioiello piace, perché non riproporlo? Ma, allo stesso tempo, cercando di sorprendere ugualmente. Possibile? Possibile. Ed è quello che ha fatto Mattia Cielo in occasione di Baselworld 2018. Invece di proporre qualcosa di completamente diverso ha mostrato qualcosa di completamente sorprendente. Cioè un pezzo speciale della collezione Rugiada. Si tratta di un bracciale a filo che si arrotola attorno al braccio per ben 16 giri. È un pezzo unico, che completa una delle collezioni di maggior successo del gioielliere veneto. Che, è bene ricordarlo, è anche uno di quelli che uniscono la gioielleria alla tecnologia.

La collezione Rugiada, come molte altre del brand, utilizza oro rosa, giallo, bianco, assieme a diamanti o, in altri casi, pietre di colore. Sono spirali che si snodano e avvolgono il braccio quando si indossano, per poi tornare alla forma originale. Un effetto che Mattia Cielo ottiene utilizzando all’interno dei gioielli un’anima in una speciale lega di titanio utilizzata anche dall’industria aerospaziale. Lavinia Andorno





Mattia Cielo, bracciale Rugiada, oro e diamanti
Mattia Cielo, bracciale Rugiada, oro e diamanti

Rugiada versione tennis
Rugiada versione tennis
Bracciale Rugiada, oro rosa e diamanti
Bracciale Rugiada, oro rosa e diamanti
Il bracciale a 16 giri di Mattia Cielo
Il bracciale a 16 giri di Mattia Cielo

Bracciale della collezione Rugiada
Bracciale della collezione Rugiada







Mattia Cielo: il mio tech-design




L’intervista rilasciata tempo fa a Gioiellis.com di uno dei designer italiani più innovativi: Mattia Cielo ♦

«Se pensate che la gioielleria sia immutabile nel tempo, figlia di antiche tradizioni e basta, vi sbagliate», esordisce Mattia Cielo. Il designer e orafo vicentino è, in effetti, quasi un’anomalia nel panorama italiano della gioielleria. A differenza della maggior parte dei suoi colleghi, infatti, non ha paura di legare il tema del lusso e del bello con quello della tecnologia. Ma la strada non è inserire l’elettronica nella collana o nell’anello: sarebbe un’idea semplice. L’idea perseguita (con successo) da Mattia Cielo, infatti, è un’altra, più complessa ma anche più affascinante. «La verità è che siamo fortunati: da Torino a Venezia è un susseguirsi di aziende capaci di utilizzare la tecnologia e innovare. Basta cercarle e andarle a trovare, verificare sul posto le loro proposte, le invenzioni, gli strumenti. Perché in molti settori l’Italia ha la leadership mondiale. Per questo ho pensato che utilizzare nuovi materiali e soluzioni d’avanguardia potesse essere una reale innovazione nella gioielleria. Per esempio, micro viti, fili in titanio o elementi che sono utilizzati nei settori aerospaziale, micromeccanica e automazione, offrono la possibilità di un design diverso e una maggiore creatività», spiega il gioielliere vicentino, che ha alle spalle una lunga storia familiare all’insegna della classica lavorazione di oro e gemme.

Mattia Cielo
Mattia Cielo

Il risultato della ricerca di Mattia Cielo è sorprendente. Uno dei primi esperimenti fu Armadillo, un anello con un’inconsueta corazza che si muove, simile a quella dell’animale a cui si ispira: delle molle interne controllano il movimento degli scudi d’oro con viti a vista che compongono l’anello. Poi venne la lega in titanio dell’industria aerospaziale, con la sua capacità di cambiare forma ma poi tornare alla posizione originaria applicata ai bracciali a spirale della collezione Rugiada. «Ecco, il movimento: solo il matrimonio tra materiali preziosi e la tecnologia più avanzata permette di raggiungere certi risultati. Ma non è facile spiegare ad aziende impegnate in settori industriali così differenti le esigenze di un orafo, come il limitato numero di pezzi, il materiale da impiegare o il design che deve rispettare ovviamente quello che rende bello e prezioso un gioiello», aggiunge Cielo. «Il confronto però, alla fine, dà i risultati giusti». Come nel caso del nuovo bracciale Pavone, formato da archetti collegati tra loro che oscillano, perfettamente sincronizzati, seguendo il movimento del corpo. O le new entry della collezione Vulcano, grandi volumi in oro 18 carati resistenti ma confortevoli sempre grazie alla tecnologia: una sorta di tessuto fatto fibre di carbonio modellato in stampi rivestiti di resina consente di realizzare gioielli sovradimensionati senza avere il problema del vuoto interno che li rende fragili o del pieno che li rende pesanti. La prova concreta sono gli ampi bracciali e le donanti collane groumette impreziositi di diamanti, piacevolissimi da guardare e da indossare. Monica Battistoni



Bracciale Ghiaccio
Bracciale Ghiaccio
Bracciale Nebula in oro rosa con elementi scorrevoli anulari in oro e diamanti della collezione Nebula
Bracciale Nebula in oro rosa con elementi scorrevoli anulari in oro e diamanti della collezione Nebula
Vulcano, bracciale in oro rosa e diamanti
Vulcano, bracciale in oro rosa e diamanti
Collana Vulcano
Collana Vulcano
Bracciale Pavone in oro rosa e diamanti
Bracciale Pavone in oro rosa e diamanti
Anello Armadillo by Mattia Cielo
Anello Armadillo by Mattia Cielo
Mattia Cielo Les Facettes
Mattia Cielo, anelli
Mattia Cielo, bracciale con pitre
Mattia Cielo, bracciale con pitre
Mattia Cielo 3
Mattia Cielo, bracciale in oro e diamanti
Mattia Cielo 1
Mattia Cielo, bracciale







Suzanne Syz per tre



Gli ultimi gioielli di Suzanne Syz, tra materiali inconsueti, pop e un design sempre sorprendente ♦︎

Nata a Zurigo, cresciuta a Parigi, si trasferisce a New York negli anni Ottanta e frequenta Andy Warhol, Jean Michel Basquiat, Julian Schnabel, Francesco Clemente e Jeff Koons. Qualcuno si stupisce se Suzanne Syz definisce la sua attività come Gioielli d’arte? Fa parte, ovviamente, del suo destino, della sua attitudine, delle sue capacità. Lo testimoniano sempre più i gioielli che presenta. Gli ultimi sono stati mostrati a fine luglio all’Hotel Bergues, a Ginevra. E, come sempre, hanno saputo stupire anche chi conosce Suzanne Syz molto bene.

I gioielli potrebbero essere collocati in tre diverse tipologie: quelli dalle geometrie inconsuete, che in qualche modo sembrano alludere a volumi senza fine come Nastro di Möbius, i gioielli dal lusso esuberante, come l’anello con smalto, tormalina e diamanti, e quelli di ispirazione pop. È il caso, per esempio, dei divertenti orecchini a forma di borse di paglia, realizzati con diamanti e zaffiri. Anche per questi gioielli Suzanne Syz utilizza spesso materiali non tradizionali, come l’alluminio o il titanio. Prossima tappa: il Salon Art + Design NYC dal 9 a 13 novembre. Margherita Donato





Suzanne Syz, Basket earrings, con diamanti e zaffiri
Suzanne Syz, Basket earrings, con diamanti e zaffiri

Bracciali in titanio
Bracciali in titanio
Bracciale in alluminio anodizzato e diamanti
Bracciale in alluminio anodizzato e diamanti
Orecchini in titanio, platino, oro bianco, diamanti, tormalina
Orecchini in titanio, platino, oro bianco, diamanti, tormalina
Anello in bronzo, zaffiri rosa e tormalina rosa
Anello in bronzo, zaffiri rosa e tormalina rosa
Bracciale in alluminio con granati, peridoti, tormalina e diamanti champagne
Bracciale in alluminio con granati, peridoti, tormalina e diamanti champagne
Anello con tormalina Paraiba circondata da diamanti su titanio blu
Anello con tormalina Paraiba circondata da diamanti su titanio blu
Anello in alluminio, oro e diamanti, pezzo unico
Anello in alluminio, oro e diamanti, pezzo unico

Suzanne Syz, anello cin oro con tormalina, diamanti e smalto
Suzanne Syz, anello cin oro con tormalina, diamanti e smalto







Nuovi orecchini Vhernier

Una nuova versione degli orecchini Vhernier della collezione Vague, con pasta turchese. Immagini e prezzo ♦︎

Cinque anni fa Vhernier ha proposto un paio di orecchini in edizione limitata in abbinata con la più famosa marca italiana di imbarcazioni, Riva. Erano orecchini della classica collezione Vague di Vhernier, ma asimmetrici: uno era realizzato con pasta turchese, l’altro in oro bianco. Ora il brand di Valenza e flagshipstore in via Monte Napoleone, a Milano, rilancia orecchini di colore azzurro. Ma l’occasione è l’apertura dello store a Porto Cervo, approdo della Costa Smeralda, Sardegna, frequentato da turisti notoriamente con ampie disponibilità economiche. Gli orecchini Vague sono forse fra le collezioni di Vhernier, quella che resiste da maggior tempo. Sono però rinnovati non nel design che simula una morbida onda, ma nei materiali. A settembre 2016, per esempio, sono stati aggiunti anche quelli in titanio, uno dei materiali utilizzati dalla Maison per le proprie collezione. Questa nuova versione di monoboccola in pasta di turchese è venduta singolarmente (cioè non a coppia) a 900 euro. Alessia Mongrando

Leggi anche: Titanio di velluto con Vhernier





Vhernier, orecchini con pasta turchese. Prezzo: 900 euro l'uno
Vhernier, orecchini con pasta turchese. Prezzo: 900 euro l’uno

Vhernier, orecchini Vague con pavé di diamanti
Vhernier, orecchini Vague con pavé di diamanti
Vhernier, orecchini Vague in oro e diamanti
Vhernier, orecchini Vague in oro e diamanti
Orecchini Vague in titanio e diamanti
Orecchini Vague in titanio e diamanti

Orecchini Vague Volta Celeste, con zaffiri e diamanti
Orecchini Vague Volta Celeste, con zaffiri e diamanti







Piero Milano si tuffa a Goa

Piero Milano lancia la collezione Goa: un sottile filo d’oro è intrecciato attorno a un’anima di titanio

Dopo una visita a Marrakech, un salto a Roma e una scalata al monte Fuji, tutti nomi di collezioni storiche, Piero Milano ha deciso di concedersi un relax sulle spiagge di Goa, India. È dedicata alla città colonizzata dai portoghesi quattro secoli fa e diventata poi un punto di approdo per hippy e, ora, per lo svago di migliaia di turisti la nuova collezione della Maison di Valenza.

La nuova collezione Goa utilizza tecniche di gioielli tradizionali coniugate alle nuove tecnologie. Per i gioielli è utilizzato un singolo filamento di oro, che si avvolge attorno a un nucleo di titanio, che serve come «scheletro» del pezzo. Un bracciale, per esempio, riuscirà a essere robusto, ma anche leggero. L’oro, giallo come le spiagge di Goa, è ulteriormente scaldato da piccoli diamanti o da pietre preziose.

L’azienda, che ha laboratorio nella città piemontese e uffici nel capoluogo della Lombardia, è stata fondata nel 1953 da Piero Milano e Luigi Benzi. Marchio iconico della Maison è una piccola farfalla d’oro con incisa la firma del brand, segno che distingue ogni pezzo prodotto. Alessia Mongrando

Leggi anche: Le novità di Piero Milano 




Collezione Goa, bracciale
Collezione Goa, bracciale
Piero Milano, bracciale e anello della collezione Goa
Piero Milano, bracciale e anello della collezione Goa
Cracciale in oro e diamanti
Cracciale in oro e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti

Bracciale in oro bianco e giallo con diamanti
Bracciale in oro bianco e giallo con diamanti







I nuovi Fuseau di Vhernier

Per Vhernier una primavera con Fuseau in titanio e diamanti ♦

Il termine fuseau è una parola francese che significa fuso, cioè allungato. Ma è anche il nome di una collezione tra le più iconiche di Vhernier, brand italiano di gioielleria che punta su due fattori: un design inconfondibile e materiali ricercati. Questo non significa per forza pietre dalle dimensioni mammut, ma raffinati accostamenti, lavorazioni certosine, ricerca di laboratorio. Come nel caso della collezione Fuseau, appunto. Proposta negli anni scorsi in diverse versioni, per esempio in oro, con madreperla, quarzo fumé, oppure giada e cristallo di rocca, ricompare nel 2017 con una nuova veste. Questa volta il materiale utilizzato è il titanio: un elemento metallico leggero, resistente, inossidabile. Ma anche molto difficile da lavorare. Ancora di più se sulla superficie di titanio sono incastonati piccoli diamanti che compongono una piccola galassia. Come nelle migliori tradizioni della Maison, le linee di diamanti, che a prima vista sembrano casuali, sono in realtà studiatissime. Anche queste piccole pietre sono della qualità migliore e sono affusolate sulla forma del classico anello Fuseau, che è leggermente obliquo per rimanere in linea con la forma della mano, oppure su tre paia di orecchini. Oltre al titanio in versione grigia, si aggiungono i pendenti in rosa e blu. Ma non è questa l’unica novità di Vhernier per il 2017 (ne riparleremo presto).

Anello Fuseau in titanio grigio e diamanti
Anello Fuseau in titanio grigio e diamanti
Orecchini Fuseau in titanio rosa e diamanti
Orecchini Fuseau in titanio rosa e diamanti
Orecchini Fuseau in titanio grigio e diamanti
Orecchini Fuseau in titanio grigio e diamanti
Orecchini Fuseau in titanio grigio e diamanti
Orecchini Fuseau in titanio blu e diamanti
Anello Fuseau in oro giallo
Anello Fuseau in oro giallo
Anello Fuseau in oro bianco e diamanti bianchi e neri
Anello Fuseau in oro bianco e diamanti bianchi e neri

Velluto blu per Vhernier

A New York la nuova collana di Vhernier, Blue Velvet, in titanio, diamanti e tanzanite.

Si chiama Blue Velvet, come il titolo di una famosa canzone e di un film. Ma non è di velluto: Blue Velvet New York è il nome della nuova collana di Vhernier, concepita per festeggiare l’apertura delle due boutique monomarca nella Grande Mela. Per la precisione, i due store sono al 783 di Madison Avenue, nel cosiddetto Golden Mile, e al 55 di Wall Street, nel cuore del Financial District. La collana, interamente realizzata a mano, è in titanio, con 1.698 diamanti incassati (16,88 carati complessivamente) e tre straordinarie tanzaniti taglio cabochon dal blu intenso (34,04 carati per la pietra centrale, 20,88 e 21,72 carati per le due laterali). Il colore blu del metallo mette in evidenza l’eccellenza delle pietre e dei diamanti. Il gioiello, precisa l’azienda, è frutto di oltre due anni di studio e ricerca per lavorare il titanio in modo inedito. E il risultato che coniuga la tecnologia con l’estetica, in perfetto stile Vhernier.

La collana Blue Velvet
La collana Blue Velvet