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Gli otto colori dell’oro di Annamaria Cammilli

Annamaria Cammilli è l’unica Maison a proporre gioielli in oro con otto diverse tonalità.

C’è chi punta tutto sull’oro bianco, magari accompagnato da un piccolo diamante. C’è chi amplia la scelta ai tre classici colori del metallo: giallo, rosa e bianco. Ma solo una Maison si è allargata oltre questi confini e ha ampliato la palette di colori dell’oro. Con quattro? Macché. Cinque? Neppure. Annamaria Cammilli si era spinta fino a sette colori dell’oro. Ma poi il brand di Firenze ha ulteriormente allargato la tavolozza dei colori con il Brown Chocolate. I colori dell’oro per cui il brand è famoso, insomma, sono diventati otto.

Orecchini della collezione Velvet in oro Natural Beige
Orecchini della collezione Velvet in oro Natural Beige

L’oro cambia colore in esclusive sfumature che sono il risultato di fusioni di leghe speciali. Ma tutti i colori sono rigorosamente 18 oro carati.

Anello della collezione Aqua in oro 18Kt Giallo Lemon Bamboo e Giallo Sunrise (al centro) con diamanti
Anello della collezione Aqua in oro 18Kt Giallo Lemon Bamboo e Giallo Sunrise (al centro) con diamanti

Gli otto colori dell’oro proposti da Annamaria Cammilli sono: Giallo Lemon Bamboo, Giallo Sunrise, Bianco Ice, Rosa Champagne, Brown Chocolate, Nero Lava, Arancio Apricot, Natural Beige.

Anello della collezione Premiere in oro Bianco Ice 18Kt con diamanti
Anello della collezione Premiere in oro Bianco Ice 18Kt con diamanti

Le sfumature introdotte negli anni da Annamaria Cammilli vanno dal giallo sunrise al rosa champagne, fino ad arrivare al nero, passando per il bianco e il beige natural. Anche i nuovi gioielli nella sfumatura cioccolato utilizzano la classica finitura della superficie dell’oro satinata, uno dei segni distintivi della Maison. La speciale lavorazione in cui il brand è  famoso si trova, inoltre, nelle nuove collezioni, di cui parleremo in altri articoli su gioiellis.com. M.B.

Anello della collezione Premiere in oro Rosa Champagne con diamanti
Anello della collezione Premiere in oro Rosa Champagne con diamanti
Anello della collezione Serie Uno in oro Brown Chocolate con diamante
Anello della collezione Serie Uno in oro Brown Chocolate con diamante
Anello della serie Regina in oro Giallo Lemon Bamboo 18Kt con Brillanti
Anello della serie Regina in oro Giallo Lemon Bamboo 18Kt con Brillanti
Orecchini della collezione Premiere in oro Nero Lava con diamanti
Orecchini della collezione Premiere in oro Nero Lava con diamanti
Orecchini della collezione Velvet in oro Arancio Apricot
Orecchini della collezione Velvet in oro Arancio Apricot

Che cosa sono i carati?

Di quanti carati è il vostro diamante? E di quanti carati è, invece, il vostro anello d’oro? Per chi non è un esperto di gioielleria o non conosce le regole base del mondo dei gioielli, i carati sono un gran pasticcio. I carati, l’unità di misura utilizzata per pietre preziose e perle, infatti, sono una cosa completamente diversa dai carati che si riferiscono all’oro. Lo sapevate? In lingua inglese è tutto più facile: i carati che misurano i diamanti iniziano con la lettera C mentre quelli per l’oro iniziano con la K. In altre lingue, invece, si scrive allo stesso modo ed è tutto più complicato.

Ecco, quindi, perché bisogna fare attenzione a non confondere i diversi concetti: i carati dei diamanti (oppure di rubini, smeraldi, zaffiri eccetera) con i carati che sono relativi all’oro. Ecco come distinguere i due diversi carati.

Diamante a cuore di Recarlo
Diamante a cuore di Recarlo

I carati delle pietre

Il carato (l’abbreviazione è ct) è un’unità che indica la massa di una pietra o di una perla. Si utilizzano i carati per comodità, dopo che per secoli ogni Paese si regolava in modo diverso. Per chi commerciava in diamanti o altre pietre era difficile, quindi, regolarsi. A Firenze, per esempio, l’unità di misura base equivaleva a 197,2 milligrammi, mentre a Londra era di 205,49. Dopo tante discussioni, alla fine, nel 1907 è stato deciso di adottare come misura del carato 200 milligrammi. Un singolo carato, quindi, equivale a un quinto di 1 grammo.

Anello con diamante bianco ovale da 31,82 carati
Anello con diamante bianco ovale da 31,82 carati

Ora sapete esattamente quanto pesa il diamante che avete al dito: dividete per cinque il numero di carati e avrete il peso in grammi. O, più facilmente, in milligrammi, visto che non è frequente indossare un diamante che pesa 5 carati (e quindi 1 grammo). proprio per questo il carato è divisibile in 100 punti di 2 milligrammi.

Anello di Van Cleef & Arpels a forma bombata con diamanti
Anello di Van Cleef & Arpels a forma bombata con diamanti

A proposito, perché il carato si chiama così? L’origine pare sia legata ai semi di carruba. La parola carato deriva dall’arabo qīrāṭ قيراط, che però è deriva dal greco kerátion κεράτιον, che indica i semi di carruba. E questi semi erano utilizzati anticamente per pesare i gioielli, grazie alla loro forma sempre regolare. Poi il termine carato è stato utilizzato in Italia e, in seguito, nel resto del mondo. L’utilizzo della unità di misura carato per pesare i diamanti risale al 1570.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

I carati dell’oro

I carati di diamanti, pietre preziose e perle si riferiscono al peso. I carati dell’oro, invece, indicano la percentuale di metallo giallo presente in un gioiello, la sua purezza. Il termine carato è prevalso tra i tanti sistemi adottati in passato e, in particolare, sulla misura di libbre e once, che sono ancora utilizzati per il peso dell’oro, del platino o dell’argento. Perché questa confusione, quindi? Semplice: l’origine antica della parola è la stessa, cioè i carati utilizzati per misurare i materiali preziosi.

Nel caso dei carati che si riferiscono all’oro, però, indicano i millesimi di quantità di oro (o altri metalli preziosi) contenuta in una lega. Il massimo, per quanto riguarda l’oro, è 24 carati. Non troverete mai oro a 25 o più carati. I 24 carati indicano che l’or è al 100% puro. I 24 carati sono la base per calcolare il resto (sempre per l’oro). I gioielli a 18 carati, quindi, sono al 75% d’oro. Si calcola così: 18 : 24 = 0,75. Analogamente, un gioiello con oro al 14% significa che contiene poco più della metà di oro, il resto sono altri metalli (14 : 24 = 0,58).

Anello a fascia in oro 22 carati
Anello a fascia in oro 22 carati

I carati d’oro possono essere indicati, in alcuni casi, anche con il numero che si riferisce alla percentuale (il risultato della divisione aritmetica). Per esempio, l’oro a 18 carati può essere indicato anche con la sigla 750, quello a 14 carati con 583 e così via. Se, ancora, in un gioiello leggete il numero 375 sappiate che equivale a 9 carati.

I carati si utilizzano anche per l’argento. Quello sterling, per esempio, contiene il 92,5% di argento e il 7,5% di altri metalli, generalmente rame. È indicato generalmente come argento 925.

Anello Wave Stacking in oro 24 carati
Menē, anello Wave Stacking in oro 24 carati
Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello in oro rosa 14 carati
Anello in oro rosa 14 carati
Anello in oro rosa 9 carati e diamante ice
Anello in oro rosa 9 carati e diamante ice
Anello in argento satinato e lucido
Anello in argento 925 satinato e lucido

L’oro d’Italia si chiama Marchisio




La storia della gioielleria italiana ha un nome: Marchisio. Anche se ora l’azienda torinese lavora per conto terzi, ha una storia alle spalle che vale la pena di raccontare: comincia addirittura nel 1649, quando Gian Piero Marchisio, lavorando con Joannin Marchisio, fu nominato gioielliere della famiglia reale. Nel 1859 nacque la Marchisio Giovanni, ditta individuale, e la gioielleria ottenne dalla città di Torino il primo prestigioso punzone 1TO, che attesta le radici storiche dell’impresa. Anni dopo, il suo discendente, Felice Marchisio, anche lui orafo a Torino, si trasferì a Parigi per imparare le nuove tecniche di lavorazione. Non a caso gran parte dei termini che si usano ancora nella gioielleria italiana sono di origine francese.

Girocollo in oro messo all'asta da Dorotheum
Girocollo in oro messo all’asta da Dorotheum

Ma da Parigi il gioielliere italiano fuggì a causa dell’assedio dell truppe Prussiane (1870). Tornato a Torino, fondò la Marchisio Bros, che è poi diventata la più grande e più importante gioielleria della città: nel 1880 aveva oltre cento lavoratori. La storia della gioielleria, tra alti e bassi, guerre e crisi, è comunque proseguita. Fino alla Seconda guerra mondiale, che ha ha segnato una battuta di arresto. Ma nel 1968 la Giovanni Marchisio & co ha riaperto i battenti con la famiglia Mattioli.

Bracciale in oro giallo con piastra decorativa
Bracciale in oro giallo con piastra decorativa

Nel 2013 un nuovo passaggio: il Gruppo Richemont ha acquistato lo storico marchio. Il colosso svizzero del lusso, infatti, ha rilevato le quote dell’Antica Ditta Marchisio, acquisita dalla famiglia Mattioli. Marchisio è rimasta, comunque, produttore per diversi grandi marchi internazionali del settore, tra cui alcuni di Richemont stessa (Cartier, Piaget, Buccellati, Van Cleef & Arpels). Luciano Mattioli e la figlia Licia hanno poi creato una nuova azienda, la Mattioli.  Federico Graglia

Orecchini in oro giallo
Orecchini in oro giallo
Bracciale con oro e diamanti
Bracciale con oro e diamanti
Bracciale in oro
Bracciale in oro
Bracciale con diamanti
Bracciale con diamanti
Bracciali di Marchisio Giovanni
Bracciali di Marchisio Giovanni






La filosofia acquatica di Ondyn

I gioielli di Ondyn, vincitrice al Couture Design Awards nella categoria Best in Diamonds Below $40,000 Retail.

Ondyn, creatura della newyorkese Tara Maria Famiglietti, ha origini lontane. Il padre di Tara ha creato abiti e scarpe su misura per Eric Clapton, Mick Jagger, John Lennon e Jimmy Hendrix. Sua madre e sua zia erano proprietarie della Boutique Menage a Trois in Madison Avenue,New York, e disegnavano abiti per Diana Ross, Bianca Jagger, Barbara Streisand e Diane von Furstenberg. Lei, la fondatrice di Ondyn, ha iniziato a creare gioielli all’età di vent’anni. La sua Maison di gioielleria contemporanea utilizza diamanti e oro a 14 o 18 carati, accompagnato da diamanti incastonati a formare lunghi fili che servono a collane, anelli oppure orecchini.

Anello con sirena in oro 14 carati e diamanti
Anello Siren in oro 14 carati e diamanti

Tara si è laureata in design di gioielli al Fashion Institute of Technology di New York, ha collaborato con alcuni dei grandi nomi dell’industria della moda per creare pezzi che sono stati venduti in boutique esclusive e grandi magazzini in tutto il mondo. Accanto ai gioielli coltiva anche un’altra passione: il mare. Per un certo periodo la designer ha vissuto in barca a vela, viaggiando attraverso la Costa Azzurra, la Costiera Amalfitana, le Isole Baleari, la Costa Africana e i Caraibi. E non a caso il suo brand si chiama Ondyn (nome che assomiglia alla parola italiana onda, cioè wave). E, dopotutto, anche New York è una città di mare.

Anello Avalon in oro 14 carati e diamanti
Anello Avalon in oro 14 carati e diamanti
Bracciale Magisterial in oro 14 carati e diamanti
Bracciale Magisterial in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Eminence in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Eminence in oro 14 carati e diamanti
Orecchini con frange in oro 14 carati e diamanti
Orecchini con frange in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Dalliance in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Dalliance in oro 14 carati e diamanti
Collana Zen in oro 14 carati e diamanti
Collana Zen in oro 14 carati e diamanti

 

Si possono bagnare i gioielli?

Si possono bagnare i gioielli? I gioielli si possono rovinare? Di sicuro il mare è un pericolo per i gioielli: ne abbiamo parlato qui  Ma non c’è solo il mare. Ci sono molte occasioni, a cominciare dalla propria vasca da bagno, la doccia al mattino o semplicemente il lavandino della cucina, in cui i gioielli si possono bagnare. Ecco, appunto: si possono bagnare i gioielli? Dipende. L’aspetto principale da considerare è il materiale con cui sono composti. Ma, in ogni caso, ricordate che il sale del mare e il cloro o le altre sostanze disinfettanti delle piscine possono sempre rovinare i vostri gioielli.

I gioielli possono rovinarsi a contatto con l'acqua
I gioielli possono rovinarsi a contatto con l’acqua

Oro. Il metallo allo stato naturale non si ossida perché non reagisce chimicamente all’ossigeno. Non teme, quindi, il contatto con i liquidi. Ma, attenzione: spesso l’oro è rivestito con una sottile patina di rodio che serve a renderlo più brillante oppure a fargli cambiare colore (come nel caso dell’oro annerito). In questo caso il gioiello immerso spesso nell’acqua potrebbe perdere la sua brillantezza. C’è, poi, un altro problema: i gioielli in oro quasi sempre non utilizzano il metallo allo stato naturale, cioè a 24 carati. In particolare, i gioielli d’oro più a rischio sono quelli che contengono una quantità maggiore di altri metalli in lega. Per esempio, l’oro a 14 carati oppure, ancora più diluito nella lega metallica, quello a 9 carati. Anche in questo caso il contatto con l’acqua o altri liquidi può far perdere la lucentezza al metallo.

Anello Wave Stacking in oro 24 carati
Menē, anello Wave Stacking in oro 24 carati

Placcatura d’oro. Ci sono casi di ossidazione dell’oro quando questo è una placcatura su un altro metallo. Questo fenomeno avviene, per esempio, quando si utilizza un processo di doratura al mercurio, che si basa sull’applicazione di un amalgama di mercurio-oro su un metallo, seguito dal riscaldamento per rimuovere il mercurio: si ottiene così uno strato d’oro poroso, che può far penetrare i liquidi. In questo caso una reazione chimica sul metallo usato come supporto può causare un fenomeno di ossidazione che si riflette su tutto il gioiello, anche sulla parte in oro. In ogni caso, una placcatura d’oro è più fragile e tende a usurarsi nel tempo. Il questo caso i liquidi possono ossidare il metallo sottostante: se avviene, l’unico rimedio è procedere a una nuova placcatura. Meglio non esporre gioielli placcati oro, con qualsiasi metodo siano stati realizzati, a prolungati contatti con l’acqua.

Bracciale bronzo placcato oro
Bracciale bronzo placcato oro

Vermeil. Stesso discorso della placcatura: il vermeil, in effetti, è argento placcato oro. È considerata una formula abbastanza raffinata, ma è facile rovinare la placcatura, magari con piccoli graffi che possono mettere a contatto l’acqua con l’argento.

Anello Round Trip in vermeil
Anello Round Trip in vermeil by Charlotte Chesnais

Argento 925 o sterling silver. È l’argento più puro, un metallo piuttosto robusto, ma che può perdere la patina di lucentezza a contatto prolungato con l’acqua, specialmente in ambienti come la piscina, oppure con i solventi utilizzati per la pulizia. Il contatto occasionale con l’acqua pulita, non salata, non ha un effetto negativo, ma il gioiello può rovinarsi se viene a contatto con la crema solare, profumi o altre sostanze detergenti. In commercio ci sono anche i gioielli con argento 075, che contiene germanio, che previene l’ossidazione e può contribuire a conservare il metallo con l’aspetto originale. È un po’ più resistente, ma fino a un certo punto.

Collana in argento della collezione Amatum
Collana in argento della collezione Amatum by Pianegonda

Ottone. È una lega piuttosto robusta, ma può ossidarsi a contatto prolungato con l’acqua. L’ottone può corrodersi a causa dei componenti di zinco, rame e stagno. In questo caso il metallo diventa progressivamente nerastro, verde o blu, con un rivestimento ossidato che, però, può essere rimosso.

Anello in ottone
Anello in ottone by Ambush

İTÄ dal Gran Bazar ai Caraibi

Compagne di stanza alla Syracuse University. E, poi, amiche e partner di İTÄ, un brand di gioielleria che costituisce un inedito ponte tra Porto Rico, isola caraibica che oggi fa parte degli Stati Uniti, e la Turchia. Le protagoniste sono Inesita Capó e Äfet Burcu Salargil. Prima di dedicarsi alla gioielleria Inés si è occupata di giornalismo di moda e Äfet di fashion design. Per quasi vent’anni le strade di Inés e Äfet si sono incrociate e separate. Ma i viaggi assieme, lo scambio culturale e l’amicizia nel 2019 le hanno convinte a lanciarsi nell’avventura. La tecnologia ha aiutato a sorvolare Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo.

Anelli in oro 14 carati con diamanti
Anelli in oro 14 carati con diamanti

I gioielli di İTÄ Fine Jewelry sono realizzati in oro giallo, bianco o rosa 14 carati e utilizzano smalto o pietre preziose. I gioielli sono realizzati a mano negli atelier dell’azienda vicino al Grand Bazaar di Istanbul. Come nella collezione Caona, parola che si ritiene significasse oro nella lingua taina utilizzata dalle popolazioni indie dei Caraibi. I gioielli si ispirano a conchiglie e oggetti di arte pre-colombiana. Ma nelle collezioni del brand trovano posto anche i classici gioielli tipo amuleto portafortuna, come quelli ispirati alla forma dell’occhio.

Collana in oro con ciondolo della collezione Caona
Collana in oro con ciondolo della collezione Caona
Orecchino singolo Tona in oro e diamanti
Orecchino singolo Tona in oro e diamanti
Anello in oro 14 carati della collezione Caona
Anello in oro 14 carati della collezione Caona
Anello Acu (occhio) con pavé di zaffiri blu e ametista
Anello Acu (occhio) con pavé di zaffiri blu e ametista
Äfet Burcu Salargil (a sinistra) e Inesita Capó
Äfet Burcu Salargil (a sinistra) e Inesita Capó

Thais Bernardes, il Brasile in Italia

Thais Bernardes, i gioielli del Brasile che hanno un po’ di Italia ♦︎

Ci sono tanti cittadini brasiliani di origine italiana. Ma ci sono anche designer che prendono semplicemente esempio dagli italiani, quelli che lavorano nella gioielleria. È il caso di Thais Bernardes, che dice: “Ho imparato dagli italiani a valorizzare i dettagli e ad investire sulla qualità. I miei gioielli seguono uno stile contemporaneo per donne che desiderano, allo stesso tempo, dettare moda con eleganza e leggerezza”.

Collana di Thais Bernardes indossata
Collana di Thais Bernardes indossata

Cioè il luogo dove sono estratte più pietre preziose naturali tra gli stati del Brasile. E crescere a contato con le pietre per gioielleria le ha fornito un imprinting decisivo. Anche se ha iniziato la carriera come modella. Poi, però, ha studiato gemmologia e jewelry design, con una specializzazione in Fashion Brand Management a Milano. Finalmente, nel 2015 ha fondato il brand Thais Bernardes, presente ora anche a VicenzaOro September. I suoi gioielli sono tutti realizzati in argento, oro e pietre preziose e semi-preziose, “dove la mano d’opera italiana unita alla tradizione brasiliana, crea oggetti inimitabili”.

Choker con pappagallo, argento e cubic zirconia
Choker con pappagallo, argento e cubic zirconia
Anello in argento, smalto e zirconia cubica
Anello in argento, smalto e zirconia cubica
Anello in argento, rodiato o placcato oro e zirconia cubica
Anello in argento, rodiato o placcato oro e zirconia cubica
Anello in oro giallo 18 carati con smalto verde e zaffiro
Anello in oro giallo 18 carati con smalto verde e zaffiro
Orecchini in oro rosa 9 carati con smalto verde e zaffiro giallo
Orecchini in oro rosa 9 carati con smalto verde e zaffiro giallo
Anello in oro rosa 9 carati con smalto nero e peridoto
Anello in oro rosa 9 carati con smalto nero e peridoto

Gli anelli bicolore di Fope Essentials

Perché scegliere tra oro rosa e bianco, oppure tra rosa e giallo, quando si possono indossare tutti e due i colori assieme? La soluzione individuata da Fope è quella di realizzare gioielli composti da oro di due differenti nuance. Si tratta della collezione Essentials, introdotta nel 2021, che ha rappresentato da subito un grande successo grazie alla trasversalità degli anelli Flex’it e degli orecchini. Due anni dopo la casa veneta di gioielleria presenta una estensione della linea di gioielli con nuovi anelli. Sono gioielli estremamente versatili, che utilizzano la tecnica della maglia Novecento.

Anello della collezione Essentials in oro giallo e rosa
Anello della collezione Essentials in oro giallo e rosa

Come negli altri gioielli di Fope, il sistema brevettato Flex’it consente agli anelli, proposti in tre differenti spessori, una piacevole flessibilità, con una migliore indossabilità del gioiello, che si adatta meglio alle dimensioni delle dita. le combinazioni sono oro bianco e giallo, oro bianco e rosa, oro rosa e giallo: la trama del metallo è divisa in due colori a metà della circonferenza.

Anello della collezione Essentials in oro bianco e rosa
Anello della collezione Essentials in oro bianco e rosa
Orecchini in oro bianco
Orecchini in oro bianco
Orecchini a lobo in oro e diamanti
Orecchini a lobo in oro e diamanti

Il barocco marino di Massimo Izzo




I pezzi unici di Massimo Izzo, gioielliere e scultore di Siracusa ispirato alla tradizione e al Mar Mediterraneo ♦

Di Massimo Izzo ha scritto anche il New York Times. Da Siracusa a Manhattan la distanza è molta. Eppure la fama del gioielliere siciliano è come quelle onde che partono da un capo della Terra e attraversano tutti gli oceani. La metafora marina non è un caso: il gioielliere-artista è, infatti, un estimatore dei flutti e della natura celata sotto la superficie del mare. Gran parte delle sue creazioni, celebrate in tutto il mondo e vendute nelle due boutique di Siracusa e Milano, è dedicata o ispirata a quello che il mare offre. Recentemente Massimo Izzo è stato invitato dalla galleria Elisabetta Cipriani, a Londra, a creare una serie di opere seguendo la sua estetica originale e la superba maestria che avrebbero spinto ulteriormente la sua immaginazione e creatività. Il risultato sono sei anelli di grande impatto, realizzati con argento annerito, zaffiri e ipnotici opali.

Sciara, Blackened-silver, Australian opal, blue-sapphires ring
Anello con argento annerito, opale australiano e zaffiri blu

Una storia davvero sorprendente, quella di Izzo. Nato a Messina, ma cresciuto a Siracusa, racconta che a 14 anni era già affascinato dalla gioielleria. Prima di passare dalla scuola d’arte di Stato di Siracusa, dove ha seguito un programma sperimentale in oreficeria, al palcoscenico internazionale ha lavorato per Salvatore Cassone, il gioielliere più importante di Siracusa. Dopo aver imparato il mestiere fino in fondo, il designer siciliano ha spiccato il volo grazie a un ordine singolare: la incisione di un piatto d’argento in occasione della visita in città di Papa Giovanni Paolo II. Ha anche lavorato con un altro siciliano famoso, il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che gli ha commissionato i gioielli indossati da Monica Bellucci nel film Malena.

Anello in argento brunito, zaffiri orange e opale di fuoco
Anello in argento brunito, zaffiri orange e opale di fuoco

I gioielli della collezione Mare sono realizzati in oro 18 carati e rappresentano polpi, ricci di mare, granchi, stelle marine. Tutti i pezzi sono una raffinata ed elaborata rapsodia di colori e forme, spesso utilizzando pietre preziose grezze: assomigliano più più a sculture che a bijoux. Il suo lavoro è stato accostato a quello di un altro grande gioielliere siciliano Fulco di Verdura, sebbene lo stile sia completamente differente. Certo, si può leggere nel lavoro di Izzo un profumo del barocco siciliano che ha dato un’impronta nell’architettura di interi quartieri delle città dell’Isola. Ed è uno stile che ha affascinato, secondo il suo racconto, anche Santo Versace, Tim Burton e JK Rowling. Non è difficile crederlo.

Guscio di riccio di mare dorato con diamanti
Guscio di riccio di mare dorato con diamanti
Anello per due dita Cut not Cut con diamanti taglio brillante e una acquamarina naturale brasiliana
Anello per due dita Cut not Cut con diamanti taglio brillante e una acquamarina naturale brasiliana
Collana con ciondolo della collezione I Gioielli del Mare. Oro bianco 18 kt, diamanti taglio brillante
Collana con ciondolo della collezione I Gioielli del Mare. Oro bianco 18 kt, diamanti taglio brillante
Orecchini con cavalluccio marino in oro rosa e diamanti
Orecchini con cavalluccio marino in oro rosa e diamanti
Collana con antico corallo di Sciacca, oro e acquamarina brasiliana
Collana con antico corallo di Sciacca, oro e acquamarina brasiliana

 

I segreti dell’oro nero

Come si fa a trasformare l’oro, che in natura è giallo, in un metallo nero? Ecco come si ottiene l’oro di colore nero e come si pulisce ♦︎

L’oro in natura è giallo. Ma da tempo la gioielleria ama impiegare anche oro con colorazioni diverse. Le principali, oltre al colore naturale, sono la lega di oro rosa e di oro bianco. Ma non solo: ci sono tanti colori dell’oro, che dipendono dai metalli con cui viene fuso. Uno dei principali è il colore nero, o annerito.

Leggi anche: I 9 colori dell’oro

Collezione Imperium, anello in oro nero, diamanti bianchi e rubini
Ortaea, collezione Imperium, anello in oro nero, diamanti bianchi e rubini

Tra i colori utilizzati per l’oro c’è anche il nero. È quasi un paradosso, perché l’oro, a differenza dell’argento o del ferro, non si ossida a contatto con l’aria. Ma l’idea di indossare oro nero piace a molte donne e a tanti designer che realizzano gioielli con questa tonalità scura del metallo.

Ma non tutto l’oro nero è uguale. Per trasformare l’oro giallo in metallo scuro ci sono diversi metodi. Questo significa anche una differente durata o robustezza della colorazione dell’oro.

Anello per lo zodiaco cinese, Cavallo
Anello in oro nero per lo zodiaco cinese, Cavallo

Il primo modo è quello di realizzare una patina mediante l’applicazione di composti contenenti zolfo e ossigeno, oppure rutenio.

Un altro sistema è quello di procedere a una deposizione chimica con il vapore: si ottiene con l’utilizzo di plasma e carbonio amorfo. Infine, si può indurre nell’oro una ossidazione artificiale con una lega di cobalto oppure cromo, di solito al 25%. A questo punto si porta questa lega a una alta temperatura fino a che si forma uno strato nero di ossido nero.

Anello Dawn, in oro nero, diamanti, perle di Tahiti, granati e citrini
Anello Dawn, in oro nero, diamanti, perle di Tahiti, granati e citrini

Metodo ultra tecnologico
Lo tesso effetto si ottiene unendo l’oro in lega con rame, ferro o titanio oppure con un mix si tre metalli diversi, per esempio 75% oro, 15% cobalto, 10% cromo. Cambiando metallo, però, la sfumatura scura dell’oro può tendere al marrone o al verde.

Più raro è, invece, un trattamento ultra tecnologico, che prevede la creazione di nanostrutture sulla superficie. Si ottiene così: un impulso laser colpisce l’oro per la durata di 1 milionesimo di miliardesimo di secondo. Una durata minima, che però che deforma la superficie del metallo creando un’area che assorbe praticamente tutta la luce, che così appare come nera. Ma è un sistema difficilmente utilizzato in gioielleria.

Deefine, orecchini in oro rodiato nero, diamanti neri
Deefine, orecchini in oro rodiato nero, diamanti neri

Pulire l’oro nero

Pulire un gioiello in oro nero è semplice: basta immergerlo in un recipiente con un po’ di acqua tiepida e qualche goccia di sapone liquido. Dopo una decina di minuti, il gioiello si può pulire con l’aiuto di uno spazzolino da denti a setole morbide. Strofinare con cautela, specialmente se l’oro è placcato: la superficie potrebbe rovinarsi. Infine, risciacquare. Meglio evitare stress a gioielli con pietre particolarmente delicate, come l’opale, oppure le perle.

Collezione Staple, orecchino in oro annerito e diamanti
Repossi, collezione Staple, orecchino in oro annerito e diamanti
Anello Crescendo Flare, in oro annerito lucido e diamanti
Kat Kim, anello Crescendo Flare, in oro annerito lucido e diamanti
Anello in oro rodiato nero e diamante nero
Borgioni, anello in oro rodiato nero e diamante nero
Anello della collezione Just Rebel Star, in oro nero e diamanti gialli
Anello della collezione Just Rebel Star, in oro nero e diamanti gialli

Come riconoscere se un gioiello è d’oro

Alzi la mano chi non ha almeno un gioiello d’oro. Un anello, un paio di orecchini, una collana o un bracciale d’oro sono forse il regalo più comune che è riservato per anniversari o grandi occasioni. Ma siete sicuri che il gioiello sia di vero oro? Esistono diversi modi per riconoscere se un gioiello è realizzato in vero oro.

Orecchini e collana in oro
Orecchini e collana in oro

1. Controllare l’indicazione dei carati
I gioielli in oro sono spesso contrassegnati con segni distintivi che indicano la purezza dell’oro. I segni distintivi più comuni sono 14K, 18K e 24K, oppure Ct per un gioiello italiano. K o Ct indicano i carati, la misura della purezza dell’oro. L’oro 24 carati è oro puro, mentre l’oro 14 carati è oro 58,3% e l’oro 18 carati è oro 75%. Il segno distintivo dovrebbe trovarsi in un’altra posizione poco appariscente. Se volete saperne di più sui carati dell’oro leggete qui.
Questo anello in oro della francese Marie Mas indica l'oro 18 carati con il numero 750
Questo anello in oro della francese Marie Mas indica l’oro 18 carati con il numero 750

2. Il test del magnete
L’oro non è magnetico. Quindi, se un gioiello è attratto da un magnete, non è fatto di vero oro. Tuttavia, tenete presente che anche altri metalli, come l’acciaio inossidabile o l’argento, non sono magnetici, quindi questo test da solo non è sempre affidabile. Ma è pur sempre un tentativo che si può fare.
Collana e orecchini Lunaria Alta indossati
Collana e orecchini Lunaria Alta di Marco Bicego indossati

3. Il test dell’acido nitrico
Questo test può determinare la purezza dell’oro. Viene praticato un piccolo graffio nascosto sui gioielli e una goccia di acido nitrico viene posta sul segno. Il colore del graffio dopo l’applicazione dell’acido indicherà la purezza dell’oro. Tuttavia, questo test può danneggiare i gioielli, quindi dovrebbe essere eseguito solo da un professionista qualificato.
Anelli della collezione Anime indossati
Anelli della collezione Anime di Leonori indossati

4. Il test di densità
L’oro è un metallo denso, quindi peserà più della maggior parte degli altri metalli della stessa dimensione. Un gioielliere può eseguire un test di densità misurando il peso del gioiello e calcolandone la densità. Tuttavia, questo test richiede attrezzature specializzate, quindi potrebbe non essere alla vostra portata.
Collana Ivy in oro rosa e diamanti indossata
Collana Ivy in oro rosa e diamanti di Nanis indossata

5. Il test della pelle
L’oro autentico non provoca reazioni o scolorimento sulla pelle: se indossate i gioielli e osservate delle reazioni cutanee è probabile che i gioielli non siano realizzati in oro autentico. Tuttavia, tenete presente che alcune persone potrebbero avere reazioni allergiche ad altri metalli, come il nichel, che potrebbero essere presenti nei gioielli in oro, specie quelli più vecchi.
Collezione Crescendo di FerrariFirenze, gioielli indossati
Collezione Crescendo di FerrariFirenze, gioielli indossati

In sintesi, per riconoscere se un gioiello è realizzato in vero oro, è possibile verificare la presenza di segni distintivi, eseguire un test del magnete, eseguire un test dell’acido nitrico, eseguire un test della densità o eseguire un test cutaneo. Tuttavia, alcuni di questi test possono richiedere attrezzature o competenze specializzate, quindi è meglio farli eseguire da un professionista qualificato.
Dune-Velaa-pave_bracciale-indossato
Dune Velaa Pavé di Annamaria Cammilli, bracciale in oro indossato

La dea Atena per Alfieri St.John




Forse nell’antichità le donne aerano tenute in maggiore considerazione. Atena, per esempio, era la dea greca della sapienza, delle arti e della strategia in battaglia. Secondo la mitologia, Atena difendeva e consigliava eroi, istruiva donne industriose, ispirava i giudici dei tribunali, ma anche gli artigiani e proteggeva i bambini. Ma quando era in collera, diventava cattivissima ed era comunque raffigurata con scudo ed elmo in testa. A questa figura mitologica è dedicata la collezione Atena di Alfieri St.John, marchio nato nel 1977 e passato anni fa alla società Gens Aurea. Il brand propone ora la collezione dedicata alla dea greca.

Orecchini pendenti in oro e diamanti
Orecchini pendenti in oro e diamanti

I gioielli sono composti da cerchi, ovali, quadrati o a gocce, che sono intrecciati e assemblati in diverse combinazioni. Sono realizzati in oro giallo, bianco e diamanti, con un design moderno e raffinato. Il filo conduttore di tutti i gioielli, compresi gli anelli, è la catena, uno dei modelli di gioiello più antichi, probabilmente indossato anche da Atena quando si pavoneggiava con Giove sull’Olimpo.

Anello a catena in oro bianco e diamanti
Anello a catena in oro bianco e diamanti
Anello della collezione Atena in oro e pavé di diamanti
Anello della collezione Atena in oro e pavé di diamanti
Bracciale rigido in oro bianco e pavé di diamanti
Bracciale rigido in oro bianco e pavé di diamanti
Collana a catena in oro bianco e giallo, con diamanti
Collana a catena in oro bianco e giallo, con diamanti

Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti







Chantecler Suamèm again




Chantecler rinnova la classica collezione Suamèm ♦︎
È noto che i napoletani sono creativi. Non c’è linguaggio più fantasioso e spiritoso di quello parlato di chi è nato sotto il Vesuvio. Un esempio è la collezione Suamèm di Chantecler, brand nato a Capri, l’isola proprio di fronte alla città partenopea. Suamèm, infatti, è la trascrizione in lingua napoletana (lingua, non dialetto) del francese soi-même, cioè sé stessi. È un invito a non nascondere la propria personalità. Suamèm è una delle classiche collezione che hanno creato il successo di Chantecler ma che ora, nell’anno in cui la Maison compie 70 anni, si rinnova con altri gioielli.

Orecchini Suamèm in oro 18 carati
Orecchini Suamèm in oro 18 carati

Lo stile si ispira agli anni Settanta, con pezzi in oro giallo ora riproposti in oro giallo a 18 carati in maglie dalle dimensioni irregolari. La collezione nel tempo si è ristretta soli quattro classici pezzi: bracciale, collana, anello e orecchini. Sono gioielli classici, ma allo stesso tempo non usuali, di alta gamma, forte connotazione di design, ma senza dimenticare la portabilità.

Bracciale Suamèm in oro 18 carati
Bracciale Suamèm in oro 18 carati

Collana Suamèm in oro 18 carati
Collana Suamèm in oro 18 carati







Souls, anelli di Fope per spiriti gemelli

Anelli (preferibilmente) per due anime gemelle. Fope lancia la nuova collezione di gioielli Souls, disegnata con una esplicita dedica alle coppie. La linea è composta da nuovi anelli che utilizzano la brevettata tecnica Flex’it. Per chi non lo sa, è bene ricordare che si tratta di un sistema composto da microscopiche molle in oro, invisibili, che si trovano all’interno del gioiello, che così si può adattare alle dimensioni e alla forma del corpo di chi indossa l’anello o il bracciale, in questo caso le dita.

Anello in oro bianco e diamante nero
Anello in oro bianco e diamante nero

Gli anelli sono in oro bianco, giallo o rosa, ma in più sono arricchiti con una singola pietra preziosa: zaffiro rosa o blu, rubino, smeraldo oppure il classico diamante, disponibile anche nero. La pietra sostituisce così la forma della rondella utilizzata da Fope per altri tipi di anelli. La collezione Souls è stata pensata anche per essere scelta in occasione di un fidanzamento, come anello da donare per la dichiarazione, e sono considerati indossabili a prescindere dal genere. Il prezzo è di circa 1.400 euro, ma varia secondo i modelli.

Anello in oro giallo e smeraldo
Anello in oro giallo e smeraldo

Charlotte Chesnais a tutto tondo




Nuovi gioielli firmati dalla designer francese Charlotte Chesnais ♦

È stata l’astro nascente del mondo dei gioielli Charlotte Chesnais, vincitrice dell’Andam fashion award 2015, il premio internazionale che supporta i talenti della moda e da quest’anno anche degli accessori, categoria assegnata alla giovane disegnatrice che ha debuttato nel 2014 con l’omonimo marchio. Linee pure e seducenti per l’allieva di Nicolas Ghesquière da Balenciaga (ora lo stilista è il direttore creativo del marchio Louis Vuitton), che per creare i suoi pezzi prima modella l’argilla e poi li fonde in argento, vermeil e oro, in qualche caso con l’aggiunta di piccoli diamanti.

Collier in vermeil, lettera Q. La catena è venduta a parte
Collier in vermeil, lettera Q. La catena è venduta a parte

L’ispirazione viene dal corpo femminile, dalle sue curve, persino dalla maternità. Infatti, i gioielli hanno forme arrotondate, magari un po’ intricate, ma mai aggressive. Addosso le spirali e i cerchi interconnessi come orecchini, anelli o bracciali occupano uno spazio tridimensionale, eppure sono stranamente anche semplici. Almeno quel tanto da poterli abbinare facilmente. Ma la nuova AlplhaJewels Collection si ispira, invece, alle lettere dell’alfabeto, naturalmente interpretate con la creatività della designer, che recentemente ha aperto una nuova boutique al 169 Boulevard Saint-Germain, Parigi.

Orecchini a cerchio in vermeil
Orecchini in vermeil
Orecchini Saturn Blow in vermeil e smalto rosso
Orecchini Saturn Blow in vermeil e smalto rosso
Bracciale in argento Round Trip
Bracciale in argento Round Trip
Collier della Alphabet Collection, lettera C
Collier della Alphabet Collection, lettera C
Collier della Alphabet Collection, lettera N
Collier della Alphabet Collection, lettera N

Charlotte Chesnai e la Alphabet Collection (immagine da Facebook)
Charlotte Chesnai e la Alphabet Collection (immagine da Facebook)

La collezione Alpha Jewels
La collezione Alpha Jewels







Bracciali, maglie, diamanti: i nuovi gioielli di Zancan




Zancan presenta alcune novità che si aggiungono alle linee Eternity Gold, Cosmpolitan e Ceramik Gold.
Eternity Gold è caratterizzata da uno stile moderno e design geometrico e ingegneristico, con maglie e incastri complicati e resi possibile solo grazie alla realizzazione a mano di ogni singolo componente del gioiello, utilizza l’alternanza di oro rosa e bianco e diamanti.
Cosmopolitan è realizzata in argento e impreziosita da pietre naturali. Ha forme decise, design essenziale, da sempre molto apprezzata dal mercato per la sua texture moderna e i suoi contrasti di colore. Ora aggiunge sfumature di rosso e verde.

Bracciale Eternity Gold di Zancan, stile moderno e design geometrico
Bracciale Eternity Gold di Zancan

Ceramik gold è una linea di gioielli decisa, moderna, con maglie di varie dimensioni in ceramica bianca o nera, alternate a elementi decorativi in oro rosa e pietre naturali. È realizzata a mano e unisce l’oro 18 carati con la ceramica. Si arricchisce ora di alcuni pezzi limited edition: teschi, pirati e animali selvaggi tutti realizzati in oro 18 carati e tempestati di diamanti.

Bracciale della collezione Ceramik gold, con maglie di varie dimensioni in ceramica bianca o nera
Bracciale della collezione Ceramik gold, con maglie di varie dimensioni in ceramica bianca o nera

Il brand veneto Zancan ha chiuso il 2022 con un fatturato in crescita a doppia cifra rispetto al 2021, grazie allo sviluppo di collezioni distintive, l’ampiamento geografico della distribuzione e la spinta dell’e-commerce, che in questi ultimi anni sta registrando ottime performance. Attualmente Zancan è presente in circa 2.000 punti vendita in Europa, 1.400 in Italia e circa 600 all’estero, e dopo aver consolidato il business domestico vuole rafforzare il posizionamento in alcuni mercati strategici per il brand.

Bracciale Eternity Gold in oro giallo e diamanti
Bracciale Eternity Gold in oro giallo e diamanti

Il 2023 sarà un anno molto importante per lo sviluppo internazionale del nostro brand. L’obiettivo è infatti ampliare la nostra presenza in quei paesi dove Zancan è già presente da tempo, come il Medio Oriente, dove è possibile già trovarci in alcuni negozi di alta gioielleria come Levant a Dubai e Almajed in Qatar, e il Nord America, dove da oltre dieci anni abbiamo un rappresentante locale e più di 200 punti vendita. E stiamo poi crescendo in modo molto importante in Messico, un mercato che si sta dimostrando ad alto potenziale dove il pubblico apprezza molto i nostri prodotti e vogliamo partire da qui per esplorare il mercato sudamericano.
Riccardo Zancan, business manager

Bracciale di Zancan Pantera in oro bianco e diamanti, occhi con smeraldi, Limited edition
Bracciale Pantera in oro bianco e diamanti Limited edition







Oro e titanio per Gi by Giselle




Oro e titanio: il 2023 segna un’innovazione per il giovane marchio fiorentino Gi by Giselle. La designer e fondatrice, Giselle Effting, sottolinea che si tratta di una tecnica artigianale è sviluppata esclusivamente da Gi by Giselle. Lavorare con il titanio, in effetti, è difficile: è un metallo leggero, flessibile, ma anche incredibilmente tenace. Per raggiungere il risultato, Gi di Giselle fonde oro e titanio attraverso un metodo di intarsio. Le vene sono incise in 3D sulla stampa in titanio, l’oro è poi applicato con una tecnica a inseguimento e le vene vengono martellate manualmente per fissare l’oro in posizione.

Anello in titanio e oro di Gi by Giselle
Anello in titanio e oro di Gi by Giselle

Il titanio era già utilizzato dal brand in passato, ma abbinato a piccoli diamanti o zaffiri. Oltre che per la tecnica di lavorazione, i gioielli di Gi by Giselle sono originali anche per il design, che privilegia l’asimmetria e un sapore di produzione artigianale.
Nata nel sud del Brasile, Giselle Effting ha scoperto la sua passione collezionando conchiglie con sua madre e sua sorella sulle spiagge di Santa Catarina per realizzare collane e braccialetti. Dall’età di 15 anni, però, ha avuto una parentesi come modella in 9 Paesi diversi. L’accostamento al mondo della moda le ha permesso di conoscere le opere di direttori creativi, stilisti di moda e marchi di alta gioielleria. Dopo essersi stabilita a Hong Kong ha scoperto la sua passione per i gioielli e si è diplomata al Gemological Institute of America, prima di trasferirsi a Firenze, dove ha seguito i corsi di Alchimia Contemporary Jewelry School.

Anello in titanio con venatura di oro
Anello in titanio con venatura di oro
Collana in titanio con pendente a cuore
Collana con pendente a cuore
Collana con pendente in titanio e oro
Collana con pendente in titanio e oro
Anello in titanio e oro, lato e fronte
Anello in titanio e oro, lato e fronte

Anello ottagonale in titanio con venatura in oro
Anello ottagonale in titanio con venatura in oro

Giselle Effting. Copyright: gioiellis.com
Giselle Effting. Copyright: gioiellis.com







San Valentino con ciondoli, suoni e diamanti da le Bebé





Il cuore non si può comandare, recita un antico proverbio. Tantomeno a San Valentino, quando il cuore è il festeggiato del giorno. Non in quanto organo del corpo umano, ma come simbolo dell’amore (forse) eterno, e comunque attuale tra due partner. Il brand italiano le Bebé non si fa sfuggire l’occasione per sottolineare quanto il cuore sia importante nella festa degli innamorati. Sono molte le proposte assortite di le Bebé, anche perché tradizionalmente il marchio propone gioielli studiati per le neo o future mamme.

Ciondolo in oro bianco e diamanti della linea I Preziosi
Ciondolo in oro bianco e diamanti della linea I Preziosi

La festa degli innamorati è ricordata dal brand con le creazioni delle collezioni I Preziosi, Les Petits, e i Suonamore. Della linea I Preziosi fanno parte ciondolo e mono orecchinoin oro bianco e pavé di diamanti. Il mono orecchino si compone di un anellino con pendente rimovibile, che può diventare ciondolo. La toppetta di diamanti a forma di cuore contraddistingue gli anelli della linea Gli Amori, in oro bianco e con le sagome bimbo e bimba in oro rosa.
Anello in oro giallo e diamante Les Petits
Anello in oro giallo e diamante Les Petits

Per Les Petits, leBebé propone i bracciali e gli anelli, composti di fili d’oro giallo 9 carati, uniti al cuore e alle sagome impreziosite dal diamantino incastonato. Infine, La linea I Suonamore è composta di ciondoli tintinnanti ed è dedicata alle donne in dolce attesa. Ma per San Valentino, leBebé propone la linea I Cuori, forma dei ciondoli in argento.

Bracciale Les Petis
Bracciale Les Petis
Anello in oro bianco e diamante I Preziosi
Anello in oro bianco e diamante I Preziosi

Orecchino in oro bianco e diamante I Preziosi
Orecchino in oro bianco e diamante I Preziosi







La semplicità di Fiore Roberta




Gioielli italiani nel mondo: tra le tante aziende che esportano gran parte della propria produzione c’è Fiore Roberta. L’azienda di gioielleria che ha dato vita al brand che ha sede a Bassano del Grappa (Treviso) è nata nel 1989 dall’iniziativa di Pietro Fusaro, maestro orafo modellista. All’attività, precedentemente riservato solo conto terzi, si è aggiunta quella dei gioielli con il proprio marchio. Sono gioielli semplici, facili da indossare, e con uno stile che si potrebbe definire universale: bracciali tennis, anelli tipo eternity, collane con larghi ovali come pendente centrale.

Anello della collezione Archetti con zaffiri verdi e diamante brown
Anello della collezione Archetti con zaffiri verdi e diamante brown

L’idea di partenza è stata quella di creare gioielli artigianali utilizzando fantasia, estro e passione per i dettagli maturate grazie all’esperienza acquisita lavorando con grandi aziende del settore. L’attività è stata proseguita dai figli del fondatore, Mirko e Andrea, che nel 2006 hanno creato il marchio Fiore Roberta. L’azienda utilizza ancora esclusivamente lavorazioni artigianali, con l’utilizzo di oro a 18 carati e di pietre preziose, per esempio, nelle collezioni Archetti e Altair.

Collana della collezione Archetti in oro bianco e diamanti
Collana della collezione Archetti in oro bianco e diamanti
Orecchini con diamanti neri taglio brillante
Orecchini con diamanti neri taglio brillante
Anello con diamanti neri taglio rosa
Anello con diamanti neri taglio rosa
Orecchini Archetti in oro rosa 18 carati e diamanti brown
Orecchini Archetti in oro rosa 18 carati e diamanti brown
Anello in oro rosa con diamanti brown
Anello in oro rosa con diamanti brown

Anello con in oro con rubini
Anello con in oro con rubini







Come pulire i gioielli placcati oro




I gioielli placcati in oro non sono tutti uguali. Scoprite le differenze e come pulire i gioielli placcati oro ♦︎

Il proverbio insegna: non è tutto oro quel che luccica. Vero. Perché spesso i gioielli di oro ne hanno solo una piccola parte superficiale. A volte piccolissima: si tratta di una sottile, molto sottile patina d’oro che ricopre un altro metallo, come argento, rame, ottone o bronzo. Ma, attenzione, non tutte le coperture in oro sono uguali: ce ne sono di più resistenti o di quelle talmente leggere che minacciano di sparire dopo la seconda spolverata. Quindi, quando acquistate un gioiello, dovete fare attenzione a come è descritto. Perché le differenze sono davvero molte. E se non è fornita una scheda tecnica del gioiello chiedete al produttore o al rivenditore le caratteristiche della lavorazione.

Collana in ottone placcato oro
Rosantica, collana in ottone placcato oro

Oro placcato

Con questa tecnica un sottile strato di oro è applicato su un metallo meno costoso, di solito di rame o argento, ma in qualche caso anche il bronzo. In media la placcatura prevede di ricoprire questi metalli con uno strato di oro di circa 2 micron (cioè 2 millesimi di millimetro) che può essere applicato con diverse tecniche. Il sistema più comune per ottenere la placcatura è l’immersione del gioiello in una vasca riempita con una soluzione che contiene ioni del metallo da applicare, che vanno a integrarsi alla superficie grazie all’azione della corrente elettrica e alla reazione chimica che ne deriva, fenomeno che si chiama elettrolisi. Naturalmente, più è spesso lo strato di oro applicato più la placcatura del gioiello durerà nel tempo. Riassumendo: la galvanica è la tecnica, utilizzata principalmente nel settore industriale, che consente di rivestire un metallo non prezioso con uno strato sottile di metallo più prezioso sfruttando la deposizione elettrolitica.

Consiglio: i gioielli placcati in oro vanno puliti delicatamente con acqua, una goccia di sapone, e asciugati con un panno morbido, senza sfregarli con troppa energia.

Bracciale in galvanica oro rosa
Pianegonda, bracciale in galvanica oro rosa

Gold filled

Questo termine arriva dagli Usa. I gioielli gold filled riportano sul retro la composizione 14K 1/20 G.F. In pratica, sulla superficie dell’oggetto è presente uno strato di oro a 14 carati, con un minimo del 5% a un massimo del 20% del peso dell’oggetto. Rispetto a una semplice placcatura, insomma, il gioiello gold filled ha una maggior percentuale di oro. È quindi più difficile che un graffio faccia emergere il metallo sottostante: un gioiello con questo tipo di copertura non si distinguerà facilmente da un gioiello di solo oro. Ma, attenzione: nel caso di vendita il suo valore sarà inferiore.

Consiglio: Si può pulire un gioiello realizzato con tecnica gold filled con una certa tranquillità: una goccia di sapone liquido in acqua tiepida e uno spazzolino da denti con setole morbide è sufficiente a rendere il gioiello pulito e lucido, dopo avero asciugato con un panno di cotone o, meglio, di tessuto sintetico. Ma attenzione a non strofinare troppo energicamente.

Catena gold filled
Catena gold filled

Vermeil

È un termine francese: il vermeil è argento sterling 925 ricoperto con strati sottili di oro. Mentre la placcatura standard è di circa 2 micron d’oro, un rivestimento di vermeil è in media di 1 micron e mezzo. L’oro utilizzato è di 14 carati. Anche se lo strato di copertura in oro è molto sottile, l’integrazione tra oro e argento funziona molto bene e garantisce una buona resistenza. Anche in questo caso il procedimento utilizzato è quello elettrolitico.

Consiglio: anche in questo caso per la pulizia non utilizzate prodotti chimici aggressivi. Basta acqua tiepida un accenno di sapone e molta delicatezza nel lucidare con un panno morbido.

Anello in vermeil, con una serie di gemme create in laboratorio, tra cui smeraldi, peridoti, diamanti e zaffiri rosa con fiori intagliati di madreperla, gemme e foglie smaltate a mano
Anabela Chan, anello in vermeil, con una serie di gemme create in laboratorio, tra cui smeraldi, peridoti, diamanti e zaffiri rosa con fiori intagliati di madreperla, gemme e foglie smaltate a mano
Tous, anello in vermeil con gemme e perla
Tous, anello in vermeil con gemme e perla
Collezione Baoli, collana con pendente in argento placcato oro
Flora Bhattacharya, collezione Baoli. Collana con pendente in argento placcato oro
Collier Aida, in ottone placcato oro. Prezzo: 1480 euro
Hervé Van der Straeten. Ottone placcato oro 24 carati
Collezione Peggy, bracciale placcato oro giallo con lapislazzulo. Prezzo: 850 dollari
Aurélie Bidermann, collezione Peggy, bracciale placcato oro giallo con lapislazzulo