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Torna GemGenève, ecco gli espositori




Torna GemGenève, la fiera nata quattro anni fa come alternativa, molto selezionata, alle grandi fiere di gioielleria, come Baselworld. Dopo la pausa obbligata del 2020, GemGèneve si svolge quest’anno dal 4 al 7 novembre, sempre al Palaexpo di Ginevra. Gli organizzatori, Thomas Faerber e Ronny Totah, hanno anche dato un nome all’evento: The Challenging Edition. Sembra, però, una sfida già vinta, visto che hanno aderito oltre 120 espositori da 15 Paesi, tra gioiellieri con grande blasone, rivenditori di gemme e di gioielli vintage.

Gioielli a GemGèneve 2019. Copyright: gioiellis.com
Gioielli a GemGèneve 2019. Copyright: gioiellis.com

Questo non toglie, secondo gli organizzatori, il clima sarà sicuramente più riservato, più intimo rispetto alla versione 2019. Anche perché, come rivelano, la indecifrabile situazione dal punto di vista della sicurezza sanitaria ha reso incerta fino all’ultimo la conferma di GemGèneve.

Dal mese di luglio e in seguito alle incertezze legate alla crisi sanitaria, Ronny Totah ed io abbiamo considerato diversi scenari: dall’allestimento di un mini evento in un hotel ginevrino ad una versione ridotta del GemGenève Original e addirittura considerato un rinvio dell’evento.

Thomas Faerber
Thomas Faerber

Tra le iscrizioni, in testa sono gli espositori svizzeri e americani, seguiti da quelli israeliani, tedeschi e belgi. Poi arrivano case dal Regno Unito, dalla Francia, da Hong Kong, dall’Italia, dall’India, dalla Thailandia, dall’Austria, dalla Russia, dagli Emirati Arabi Uniti e dal Giappone.

Tormaline a GemGèneve 2019. Copyright: gioiellis.com
Tormaline a GemGèneve 2019. Copyright: gioiellis.com

L’evidente entusiasmo dei nostri espositori ci ha spinto a superare noi stessi per allestire questa nuova edizione 2021 a tempo di record, poiché la decisione finale di mantenere lo spettacolo nella sua forma attuale è stata presa il 20 settembre. La piccola struttura di GemGenève le consente di ascoltare i suoi espositori e di avere la reattività necessaria per affrontare questo tipo di sfida.
Ronny Totah

Ronny Totah
Ronny Totah

Ecco l’elenco degli espositori alla nuova edizione di GemGèneve:

Trading di 4G , A. Kleiman & Co., AA Rachminov Diamonds, Abouchar SA, Alex Rieunier Gioielli, Alexander Laut, ALine GmbH, Amba Gem Corp, Arnoldi HC, Arnoldi Internazionale, Assil New York, Barbi Diamanti, Gemme BRG, Cicala, Cien, Color Stone, Dany Avlas Diamanti, David & Son, Diastar Corporation, Edigem Ltd, Elena Okutova Jewellery, Emilio Gindraux, Enairo, Ernst Färber0, Eshed, F. Torroni SA, Collezione Faerber, Fei, Filippo G&G SA, Fima Diamonds, Fuli Gemstone, E. Goldstein Diamonds, Garaude, Gemcut SA, Glitering Gems DMCC,  GRS Gemresearch Swiss Lab AG, Gübelin Gem Lab / Gübelin Academy, Hakimi A. & Sons, Hans D. Krieger Fine Jewellery, Heritage Gems New York, Horovitz & Totah SA, Horowicz Fine Jewellery, House of Gems, Humphrey Butler Ltd, Ijadi Gem, Inc., Imagem, IsabelleFa – Maîtres Chaînistes, H. Jaros e.U., Jaipur Trading Company Inc., Jerry Blickman Inc., Joseph Gad Inc., JR Diam, Karl Faller eK, Kobi Amir Diamond Ltd, Kothari Trading (HK) Ltd, Kourosh, Leybel Elieli Diamond Ltd, Librairie Bernard Letu, M.I.D House of Diamonds, Maharaja Gems, Marc Princ, Markin Fine Jewellery, Moguldiam, Morelle Davidson, Napra Gems, Nassi, Noor Gems Japan Co., Ltd, Optimum Diamonds, Orpheo’s Art SA, P Hirani Exports LLP, Pace Diamonds, Pamir Gems, Paul Fisher Inc, Paul Wild OHG, Periodjewels Inc, Piat, Pierre d’Alexis SA, Provockative Gems, Rachminov Diamonds 1891, Rosy Blue, Safdico International Ltd., Sara Gem Corp., Scarselli Diamonds, Semi Gems, Inc., Shapiro Gems, Steven Neckman Inc., Swiss Gemmological Institute SSEF, Swiss Pearls, SwissDiam Genève SA, Taché, Tank, Thomas Leyser, Valentini srl, Van Den Plas & Zonen, Vernain, Vmk Diamonds, Wild & Petsch GmbH Lapidaries, Yafa Signed Jewels, Yvon Gindre SA, Zagari.

Gioielli d'epoca a GemGenève
Gioielli d’epoca a GemGenève







La nuova sfida di Vicenzaoro




Una fiera per dimenticare (la pandemia), una fiera per ricordare (una delle eccellenze italiane, la gioielleria), una fiera per fare business: Vicenzaoro September (10 al 14 settembre) ha una missione difficile, ma non impossibile. Le adesioni sono state ottime, considerando il periodo, e se tutto va bene il più grande evento europeo (dato che Baselworld non è ancora risorto) del mondo del gioiello tornerà ai fasti degli anni d’oro.

VicenzaOro January, visitatori nel booth di Giovanni Ferraris
VicenzaOro January, visitatori nel booth di Giovanni Ferraris. Copyright: gioiellis.com

Al momento, in ogni caso, la società organizzatrice di Vicenzaoro, Ieg, conta oltre 800 brand espositori (circa il 30% internazionali) e buyerin arrivo dall’Europa e dal Middle East, con top buyer russi e americani. Il ritorno in presenza è stato fondamentale per ripartire, previo Green Pass o controllo della temperatura corporea, utilizzo della mascherina titolo di vaccinazione in lingua inglese che riporti la tipologia di vaccino, necessariamente approvato da Ema (quindi, niente vaccino cinese e neppure lo Sputnik russo) per chi proviene dall’estero.

VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com

Molti i grandi brand di primo piano presenti, da Damiani a Roberto Coin, da Fope a Gismondi 1754, ma ci sono anche tante aziende di gioielleria di minori dimensioni che, però, rappresentano una fetta importante della manifattura e della gioielleria, come Antonini, Mattioli, Annamaria Cammilli, Nanis, Giovanni Ferraris, Davite & Delucchi, Vendorafa e Picchiotti. E, tra i non italiani, Stenzhorn, Fabergé, Tirisi, Yeprem, Akillis, Yoko London. Accanto al business, inoltre, come sempre a Vicenzaoro c’è un fitto programma di convegni, workshop e momenti di formazione, di cui abbiamo già parlato su gioiellis.com.

Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com
Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com

Oltre ai gioielli da indossare, torna anche chi produce gioielli di tecnologia con T.Gold, il salone internazionale per i macchinari per i processi di progettazione e realizzazione del gioiello. E per gli appassionati di orologeria e alta gioielleria vintage torna VOVintage (11-13 settembre), dedicato ai collezionisti e aperto al pubblico.

VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com

Le previsioni sono positive: l’export italiano del comparto orafo-gioielliero segna +2,8% nei primi cinque mesi 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019 (poco significativo un raffronto con il +86% rispetto al 2020 nel contesto della crisi sanitaria). Una dinamica positiva che si riflette anche nei dati di import. Ai primi posti del nostro export sono Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti (rispettivamente +67,4%, per 185,6 milioni in valore assoluto, e +4,5% cioè + 16,2 milioni) su medesimo periodo 2019. Nella top 5 hub logistico-commerciali del settore come Irlanda, Francia e Svizzera, mentre forte decrescita per Hong Kong.

VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com







A Las Vegas prevista la metà dei visitatori




La domanda se la pongono tutti gli operatori della gioielleria, venditori, acquirenti, aziende: vale la pena di tornare a partecipare a una fiera di settore? Una risposta sembra darla un sondaggio condotto da National Jeweler, che ha indagato sulle intenzioni di viaggio verso Las Vegas, dove a fine agosto si terranno i diversi show in programma. Sarà questo il primo grande appuntamento per la gioielleria nell’era del dopo covid (si spera). Le attese sono molte: anche se le piattaforme digitali hanno sopperito alla mancanza di contatti dal vivo, vedere e valutare i gioielli di persona è tutta un’altra cosa.

Gioielli al Couture di Las Vegas
Gioielli al Couture di Las Vegas

Il sondaggio condotto su 515 tra rivenditori, grossisti, produttori o altre figure professionali, però, non dissipa i dubbi: la maggior parte degli intervistati (77%) ha dichiarato di partecipare frequentemente o regolarmente alle fiere di gioielleria a Las Vegas (di solito a fine maggio-giugno). Ma per il 2021 solo circa la metà, il 54%, ha dichiarato di voler partecipare all’appuntamento di agosto. Tra questi, il 78% ha detto di essere pronto a partire. E, tra questi intraprendenti. il 22% ha già prenotato il viaggio parzialmente e il 56%  completamente. Sempre secondo il sondaggio, l’85% ha dichiarato di voler partecipare a Jck Las Vegas, il 53% al Luxury di Jck, il 37% al Couture, il 36% ad Agta GemFair e, infine, il 26% al Las Vegas Antique Jewelry & Watch Show. Naturalmente queste sono le intenzioni fino a questo momento e non è detto che la realtà sia, invece, più positiva.

Premiazione al Couture di Las Vegas
Premiazione al Couture di Las Vegas

Del 46% degli intervistati che ha dichiarato di non voler andare a Las Vegas, il 32% non cambierà idea, mentre il 14% non è sicuro. Il motivo principale per evitare il viaggio sono le preoccupazioni per il covid (40%), la necessaria presenza per l’attività (28%) e le date non gradite.

Padiglione Italia al Jck
Padiglione Italia al Jck di Las Vegas

Italian jewelry Trends Show nell'area di VicenzaOro a Las Vegas
Italian jewelry Trends Show nell’area di VicenzaOro a Las Vegas







Baselworld torna nel 2022. Ma diversa




Torna Baselworld. La più grande fiera della gioielleria e dell’orologeria, però, sarà diversa. Quanto diversa? Il punto è proprio questo: ci sono ancora, per forza di cose, molti aspetti indefiniti, come ha spiegato in un incontro online Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato dell’evento, che è gestito dalla società svizzera Mch.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

L’ultima edizione di Baselworld è stata quella del 2019. Ma è stato un evento in scala ridotta rispetto al passato, dopo una lunga serie di addii da parte dei grandi marchi. Il motivo? Soprattutto i costi diventati ormai insostenibili: per un’azienda la presenza a Baselworld poteva significare una spesa di oltre 1 milione di euro, come ha ammesso lo stesso manager. Ai costi esorbitanti si è aggiunta tanta concorrenza e, soprattutto, la diffusione della comunicazione via internet. Ok, non è la stessa cosa rispetto a un contatto diretto con il produttore o la visione dell’oggetto. Ma agevola i contatti e, soprattutto, non costa quasi nulla. Soprattutto, uno spazio fisico in fiera ora si potrà ottenere per circa 20 mila euro, che scendono a 5 mila per partecipare alla sola piattaforma digitale.

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Motivi che hanno indotto Baselworld a una profonda riflessione, che si è allungata anche a causa del covid. Tanto che a un certo punto Mch aveva deciso di eliminare del tutto il marchio Baselworld. Decisione per fortuna modificata. Ora la fiera torna. Quando? Tra il 31 marzo e il 4 aprile 2022: in sostanza però sembra manchi ancora un accordo con Watches and Wonders, come si chiama ora Fhh, evento che si tiene a Ginevra ed è riservato all’alta orologeria. L’idea è di coordinare i due eventi, come era già in programma nel 2020. L’incertezza testimonia anche come l’opera di convincimento al ritorno a Baselworld delle aziende sarà lunga e faticosa. Secondo quanto ha spiegato Loris-Melikoff, il nuovo Baselworld sarà principalmente una piattaforma B2B nel segmento del lusso di fascia media. Un concetto che modifica profondamente la filosofia seguita fino a qui, che privilegiava marchi come Chopard, Rolex o Bulgari. Tutte aziende che hanno deciso di lasciare l’evento nella città svizzera.

Secondo quanto spiegato, il concetto futuro combina le tendenze del mercato del marketing dell’esperienza con le esigenze dell’intera comunità nel segmento medio e alto dell’industria dell’orologeria, della gioielleria e delle pietre preziose.

Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Dopo che la pandemia di coronavirus ha bloccato Baselworld negli ultimi due anni, ci siamo presi molto tempo per parlare con i nostri partner ed espositori. Una cosa è diventata molto chiara: il marchio deve rimanere, ma deve cambiare radicalmente.
Michel Loris-Melikoff

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Nelle intenzioni, il nuovo Baselworld sarà meno glamour e più una piattaforma su cui i piccoli produttori di orologi e gioielli e i commercianti di pietre preziose potranno presentare i loro prodotti e i rivenditori avranno un efficiente e un facile accesso alla diversità dei produttori. Non solo: diventerà anche una piattaforma digitale, integrata da eventi dal vivo, che sarà disponibile per l’industria della gioielleria, degli orologi e delle gemme 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, in tutto il mondo.

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019

La piattaforma digitale sarà lanciata in autunno, e dovrebbe essere un forum di scambio tra tutti i rappresentanti rilevanti dell’industria, del pubblico e dei media a Baselworld 2022. L’obiettivo è utilizzare nuovi strumenti per la creazione di contenuti, per consentire il massimo un’esperienza fornendo l’opportunità di espandere la propria rete e scambiare informazioni sulle ultime tendenze. Sarà la prima piattaforma indipendente che unisce eventi digitali e live.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Secondo Loris-Melikoff, tutti si incontreranno sulla piattaforma: i marchi, i produttori, i rivenditori, i fan e i media. “Offriremo condizioni e prezzi interessanti per tutti i marchi che vogliono beneficiare di questa piattaforma unica”, assicura il manager. Infine, il nuovo orientamento di Baselworld è in linea con la strategia del Gruppo Mch, «confermata dal nuovo consiglio di amministrazione. Si concentra su piattaforme per comunità in ecosistemi selezionati (internazionali o nazionali), la fornitura di soluzioni di marketing esperienziale con supporto olistico per i clienti in tutto il mondo e la gestione delle infrastrutture del gruppo a Basilea e Zurigo».

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com






 

VicenzaOro scalda i motori




Si delinea quello che sarà il ritorno di VicenzaOro September. La grande fiera del gioiello, che lo scorso hanno ha lasciato il posto, causa pandemia, alla versione ridotta di Voice, riprende il consueto format con aziende, buyer e, soprattutto, un clima più sereno. Il titolo escogitato per la prossima edizione è The state of art. Insomma, un po’ generico: ci sta dentro di tutto, di più. Ma l’idea è proprio quella di fare il punto della situazione dopo un anno vissuto pericolosamente.

VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

VicenzaOro, organizzata da Italian Exhibition Group, si terrà dal 10 al 14 settembre, ovviamente alla Fiera di Vicenza. Torna anche T.Gold, il salone internazionale per i macchinari e le tecnologie avanzate per i processi di progettazione e realizzazione del gioiello. Di solito è in programma a gennaio, ma quest’anno si sposta a settembre, negli stessi padiglioni espositivi. Seconda prova per VoVintage (11-13 settembre), il marketplace per l’orologeria e la gioielleria vintage, spazio aperto anche al pubblico di appassionati e collezionisti.

VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com

L’evento, in ogni caso, non perde il suo lato digitale: le aziende potranno utilizzare la piattaforma interattiva di business matching targata Ieg, The Jewellery Golden Cloud. Come sempre, inoltre, VicenzaOro approfondirà anche le tendenze di stili e design, e si concentrerà su momenti di analisi e studio sullo stato dell’arte del comparto con il coinvolgimento dei più esperti stakeholder e player di settore partner di Ieg. Alcuni di questi appuntamenti saranno visibili in ogni parte del mondo grazie alle dirette streaming.

VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com

Dato che la prudenza non è mai troppa, rimane valida l’applicazione del piano #safebusiness by Ieg, varato nel 2020 per garantire un’esperienza in fiera sicura e allo stesso tempo agile: l’azienda è il primo player fieristico e congressuale in Italia ad aver ottenuto per le sue sedi l’accreditamento Gbac Star, il programma globale di certificazione degli standard internazionali di pulizia, sanificazione e prevenzione dei rischi infettivi per ambienti e personale promosso dal Global Biorisk Advisory Council (Gbac).

Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com







A maggio gioielli in fiera con Open!




Tornano le fiere della gioielleria. Dal 14 al 17 maggio il Centro Orafo il Tarì (a Marcianise, Caserta) organizza Open!, il primo evento in presenza del 2021 dedicato all’intero comparto produttivo e distributivo del gioiello italiano. È prevista la partecipazione di oltre 450 aziende, compresi numerosi espositori ospiti. Buyer e commercianti avranno la possibilità di entrare in contatto con i migliori produttori nazionali e internazionali oltre che scoprire le ultime tendenze del gioiello.

Il Centro Orafo il Tarì
Il Centro Orafo il Tarì

Con la prima edizione di Open!, avvenuta lo scorso ottobre, il Tarì ha sviluppato un modello di organizzazione efficace e molto apprezzato. I protocolli testati hanno garantito un’esperienza di business ottimale grazie alla semplificazione dei sistemi di accesso al Centro e alla rigorosa organizzazione dei servizi. Oggi, con l’appuntamento di maggio ci troviamo a sostenere una nuova sfida: trasferire al comparto orafo italiano un segnale di fiducia verso una ripresa estiva, nonché tutto il sostegno professionale necessario per supportare le loro esigenze.
Vincenzo Giannotti, presidente del Centro orafo il Tarì

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti

Nessuna barriera fisica, rapidità nelle fasi di accreditamento e riconoscimento degli ospiti, apertura degli spazi espositivi verso i giardini interni volta a garantire l’ottimale circolazione delle persone, sono solo alcune delle misure recentemente adottate dal Centro orafo che ha rivisto negli ultimi mesi, in modo rigoroso e puntuale, i sistemi di sicurezza e protocolli anti covid per offrire al pubblico, ma anche alle aziende insediate, un luogo dove poter fare business in sicurezza, muoversi in libertà e organizzare gli incontri di lavoro.

L’evento di maggio darà il via anche alle celebrazioni per i 25 anni del Centro. Il Tarì presenterà anche la sua nuova identità valoriale, dedicata ad una visione innovativa e sempre più emozionale del gioiello.

Esterno del Tarì
Esterno del Tarì

Vetrina a Open!
Vetrina a Open!







Oroarezzo slitta al 2022




Oroarezzo, prevista nel giugno prossimo, slitta al 2022. Lo ha deciso la società organizzatrice, Italian Exhibition Group, nonostante sulla nuova road map per la ripresa delle attività decisa dal Governo italiano, ma soltanto da luglio in poi, assieme a più favorevoli criteri per la mobilità delle persone da regione a regione. Ma, spiega Ieg, mancano ancora a livello internazionale condizioni uniformi per la mobilità delle persone, sia in ingresso che in uscita dai rispettivi Paesi. Questo si traduce in una situazione di incertezza, che non offre sufficienti garanzie per un’edizione della manifestazione con il profilo internazionale che da sempre la caratterizza.

OroArezzo 2018
OroArezzo 2018

Si è trattato, informa un comunicato, di una decisione condivisa con tutte le associazioni di riferimento con le quali Ieg ha un confronto frequente e produttivo nel disegno e programmazione delle sue manifestazioni. I protagonisti del mercato convengono che l’attuale scenario non lascia immaginare che già a giugno 2021 possano raggiungere Arezzo i grandi buyer dal Middle East, Stati Uniti, dall’Asia e da tutti gli altri mercati strategici dell’export italiano.
Oroarezzo tornerà quindi nel 2022 e in presenza: le iniziative digitali si sono rivelate utili a mantenere il contatto con i buyers e ad accrescere la visibilità delle collezioni, ma rimane altissima la richiesta e la volontà delle aziende di tornare a operare nei padiglioni fieristici con eventi dal vivo. Le nuove date 2022 della manifestazione aretina saranno annunciate prossimamente.
Una passata edizione di OroArezzo
Una passata edizione di OroArezzo

Team room di Italian Exhibition Group a VicenzaOro
Team room di Italian Exhibition Group a VicenzaOro







Cancellata anche Inhorgenta




Era ovvio, ma ora è arrivata la notizia ufficiale: anche Inhorgenta Munich, che era prevista dal 15 al 19 aprile, è stata cancellata. La fiera di gioielli e orologi più importante della Germania ha annunciato l’eliminazione dell’evento per il 2021. La causa è ovvia, e non vale la pena di ripetere ciò che si sa.

Inhorgenta, tra l’altro era già stato posticipato rispetto alla normale programmazione in febbraio. Niente da fare: il prossimo appuntamento è stato programmato per l’11 al 14 febbraio 2022. Come altre società fieristiche, anche Inhorgenta ha previsto un’alternativa digitale, Trendfactory, per l’autunno 2021.

Una passata edizione di Inhorgenta
Una passata edizione di Inhorgenta

Sfortunatamente, i recenti sviluppi in relazione alla pandemia di coronavirus non si sono mossi nella direzione che speravamo. Sono ancora in vigore restrizioni di vasta portata sui viaggi internazionali e sui contatti. Inoltre, la diffusione del virus mutato rappresenta un rischio significativo in termini di ulteriore processo di infezione. Anche se una fiera di persona fosse possibile nella prima metà dell’anno grazie alla situazione locale di Monaco, Inhorgenta Munich non sarebbe in grado di essere all’altezza di essere un evento di punta internazionale di grande successo. Abbiamo quindi deciso di cancellare Inhorgenta Munich 2021.
Klaus Dittrich, presidente e CEO di Messe München

La messe Inhorgenta
La messe Inhorgenta
Modelle a Inhorgenta
Modelle a Inhorgenta
Espositori e buyer
Espositori e buyer







Il Tarì sfida il covid e programma un evento




Nonostante l’emergenza sanitaria, il Tarì, polo distributivo e produttivo di Marcianise (Caserta), torna a un evento in presenza. Dal 12 al 15 marzo il centro orafo sarà il primo in Italia a riprendere con gli eventi fisicamente in sede, confermando lo svolgimento di Open Anteprime. L’evento, dedicato al gioiello, vuole essere un’opportunità per gli operatori del settore di visionare in anteprima e di persona, le nuove collezioni primavera 2021 e sarà un’anticipazione dei consueti appuntamenti di maggio e ottobre, considerati i più importanti eventi in Italia dedicati al mercato B2B dell’oreficeria.

Il centro orafo Il Tarì
Il centro orafo Il Tarì

Il 2020 è stato un anno molto duro per tutto il comparto gioielleria in Italia. Secondo l’ente statistico pubblico, l’Istat, nei mesi tra marzo e luglio il mercato ha visto dimezzarsi la produzione, con un calo del 54,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un contemporaneo rialzo dei prezzi di produzione, anche per l’impennata del costo dell’oro. I successivi lockdown e limitazioni dei mesi autunnali e invernali non hanno permesso di recuperare le grosse perdite.

Vetrina a Open!
Vetrina a Open!

Con questo evento vogliamo stimolare in maniera propositiva il mercato, lavorando concretamente per invertire il trend negativo dello scorso anno e dando allo stesso tempo un segnale di fiducia a tutto il comparto.
Vincenzo Giannotti, presidente del Centro Orafo il Tarì

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti

Il Centro orafo, però, non si è mai fermato dallo scorso maggio, con oltre 400 aziende attivamente presenti e operative dalla produzione alla distribuzione. Il centro orafo specifica anche che il Tarì sarà «un ambiente sicuro e attrezzato con le più avanzate tecnologie, che permetteranno ad ogni azienda ospite di dedicarsi esclusivamente al business, con la possibilità di gestire in piena sicurezza la propria agenda di incontri». Sempre che la situazione generale non torni a peggiorare.

Esterno del Tarì
Esterno del Tarì







Addio Baselworld, arriva Hour Universe




Hour Universe. Il post Baselworld è (anche) un gioco di parole. Hour, parola inglese che indica l’arco temporale di 60 minuti, assomiglia anche a our, nostro. Un universo, insomma, che allude al concetto di tempo, quello misurato dagli orologi. Dopo il clamoroso suicidio di Baselworld, la più blasonata fiera dedicata alla gioielleria e all’orologeria, la società organizzatrice Mch ha cambiato tutto.

Rendering di Hour Universe
Rendering di Hour Universe

Hour Universe si volgerà a Basilea dall’8 al 12 aprile 2021, covid permettendo. La nuova iniziativa è descritta come una piattaforma ibrida per la comunità di orologi, gioielli e pietre preziose con un’offerta digitale moderna per tutto l’anno, combinata con gli incontri fisici in fiera. L’evento dal vivo programmato e inclusivo ha l’obiettivo di facilitare il networking e fornire un’esperienza basata sulle esigenze di espositori e visitatori.

Mch promette anche un nuovo concetto di ospitalità basato su prezzi equi e supportato dall’industria alberghiera locale. Proprio i costi esorbitanti per la partecipazione a Baselworld sono stati il deterrente che ha messo in crisi la fiera.

Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Hour Universe riuscirà a convincere i grandi gruppi che hanno abbandonato Baselworld? Non sarà facile. I big del settore del lusso non solo hanno detto addio, ma hanno anche organizzato altri eventi. Hanno salutato Baselworld aziende come il Gruppo Lvmh, con brand che comprendono Tag Heuer, Hublot e Zenith e la Maison Bvlgari, oltre a Rolex, Tudor, Patek Philippe, Chanel e Chopard, Swatch e tanti altri, compresi grandi marchi della gioielleria. Molti parteciperanno a Watches & Wonders Geneva, manifestazione che ha anche portato il format in Cina. Altri marchi organizzeranno eventi per conto loro. Insomma, la strada per Hour Universe sembra in salita.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019
Il booth di Jacob a Baselworld
Il booth di Jacob & Co a Baselworld

Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019







Voice ce l’ha fatta, resta un dubbio




È facile immaginare il presidente di Ieg (la società che organizza Vicenzaoro), Lorenzo Cagnoni, la primavera scorsa in versione Amleto, mentre recita il famoso monologo: essere o non essere? Questo è il problema. Cioè: essere Vicenzaoro, e riproporre uno degli appuntamenti più importanti al mondo per la gioielleria, oppure non esserlo e annullare l’appuntamento, come hanno fatto le altre fiere di settore? Con un certo coraggio la società ha scelto di essere una terza via: Voice.

Esterno a Voice
Esterno a Voice

Definito un summit della gioielleria, Voice si è dimostrato essere prima di tutto un tentativo di ripartenza del settore, richiesto prima di tutto dalle aziende italiane. Essere riusciti a mettere in piedi Voice, nonostante l’emergenza sanitaria sia ancora una palla al piede per il business, è già un successo. Certo, hanno sottolineato gli organizzatori, non bisognava aspettarsi che fosse la solita Vicenzaoro con la sola differenza delle mascherine da indossare. E mentre molti grandi marchi hanno scelto di essere presenti, altri, in particolare quelli che vendono molto all’estero, hanno disertato l’appuntamento. Era prevedibile.

Voice, interno
Voice, interno

Ma, in ogni caso, il bilancio ufficiale indica 370 aziende presenti, un centinaio di speaker negli oltre oltre 600 incontri di business matching organizzati da Ieg (un terzo online), con un denso palinsesto di appuntamenti, seminari, conferenze e talk show. Nelle virtual buyers room, create per sopperire alla ridotta presenza di buyer stranieri, si sono realizzati oltre 200 scambi commerciali. I contenuti generati nei padiglioni hanno avuto oltre 3 milioni e mezzo di visualizzazioni sui canali digital. Voice, infatti, ha miscelato la presenza fisica in fiera con i canali online. Un allestimento sobrio, ma non spartano, ha mantenuto l’equilibrio con l’atmosfera di sfida allo stop causato dal coronavirus.

Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg
Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg

Insomma, è andata. Ma l’amletico dilemma si riproporrà a breve, visto che il prossimo appuntamento si chiama, per ora, Vicenzaoro January. Essere, o non essere? È proponibile una fiera come quella degli scorsi anni se la pandemia non sarà cessata del tutto o, perlomeno, ridotta anche sotto il profilo psicologico? Oppure Ieg sarà indotta a riproporre il format di Voice? D’altra parte, quello che si è tenuto a Vicenza è l’unico evento dedicato ai gioielli da febbraio in poi nel mondo. Era un rischio, ma si può dire che la partita è stata vinta. Con un po’ di fiatone, però.

Una virtual buyer room
Una virtual buyer room

Vetrina di Roberto Coin. Copyright: gioiellis.com
Vetrina di Roberto Coin. Copyright: gioiellis.com

Espositore di gioielli Antonini
Espositore di gioielli Antonini

Voice
Voice







Gioielli, anche Hong Kong ko




Anche Jewellery & Gem World Hong Kong ha detto basta: niente fiera dal vivo. L’evento ci sarà, ma in formato digitale dal 27 al 29 ottobre. Non è la stessa cosa. La società che gestisce la fiera, Informa Markets, ha deciso che il covid vieta anche questo appuntamento dedicato alla gioielleria. Quella di Hong Kong è la più grande fiera di gioielli al mondo, con migliaia di aziende e buyer che arrivano tutti gli anni da ogni angolo della Terra: 40.000 visitatori nel 2019. Ma l’incertezza è troppa e non è possibile garantire un regolare svolgimento della manifestazione. La fiera di Hong Kong ritornerà tra un anno, a settembre 2021, e si terrà sia dal vivo sia online.

Jewellery & Gem World Hong Kong 2019
Jewellery & Gem World Hong Kong 2019

L’evento digitale di ottobre, Jewellery & Gem Digital World, includerà incontri sui prodotti digitali, forum di settore, discussioni e seminari pratici di gemmologia. Informa Markets ha rilevato gli eventi di gioielleria nel 2018 quando ha acquisito Ubm Asia. L’altra fiera dei gioielli nella città asiatica è Jewelry & Gem Asia Hong Kong (ex June Hong Kong Jewellery & Gem Fair) che si tiene a giugno, anche quella vittima del coronavirus.

La fiera annullata era originariamente programmata dal 13 al 19 settembre in due sedi: AsiaWorld-Expo per materiali preziosi sfusi e Hong Kong Convention & Exhibition Center per gioielli finiti. Ma per la pandemia era stata spostata al 9 al 13 novembre. Ma anche questa soluzione si è rivelata troppo ottimistica.

Hong Kong Jewellery & Gem Fair
La Hong Kong Jewellery & Gem Fair

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Business al recente Hong Kong Jewellery & Gem Fair







Cancellata anche GemGèneve




Un’altra fiera della gioielleria cade sul campo della battaglia al covid. È GemGèneve, l’evento che negli anni scorsi si è svolto in maggio e che per il 2020 era programmato dal 1 al 4 novembre, ovviamente a Ginevra. Ne ha dato notizia, a sorpresa, su Forbes Anthony DeMarco, un giornalista specializzato nel settore della gioielleria.

Il PalaExpo che ospita GenGenève
Il PalaExpo che ospita GenGenève

Quella programmata a novembre sarebbe stata la terza edizione di GemGèneve, che aveva registrato già un buon numero di adesioni. Ma a spingere gli organizzatori Ronny Totah e Thomas Faerber a cancellare la data è stata la situazione di incertezza causata dall’epidemia: restrizioni di viaggio e precauzioni di tipo sanitario non sono certo propedeutici a una buona riuscita di una fiera. A differenza di quanto è avvenuto per Baselworld, però, gli organizzatori hanno fatto sapere che tutti i 145 espositori attesi saranno rimborsati (le aziende che partecipano a una fiera versano in anticipo il costo dello spazio espositivo). Una decisione che causa perdite consistenti agli organizzatori ma che, di sicuro, lascia una buona impressione alle aziende che dovevano partecipare a GemGèneve. L’unico evento in programma legato alla gioielleria, quindi, rimane Voice VicenzaOro (12-14 settembre).

Thomas Faerber
Thomas Faerber
Ronny Totah
Ronny Totah

Lo spazio riservato alla Head. Foto: G.Maillot
Lo spazio riservato alla Head. Foto: G.Maillot







A settembre torna Homi




Tanti grandi fiere della gioielleria sono state sospese a causa delle restrizioni sanitarie imposte dal covid-19: Homi Fashion&Jewels, invece, si svolgerà regolarmente. La fiera (19-22 settembre) organizzata a Milano è dedicata ai segmenti del gioiello, accessorio moda, bijou e gioiello trendy non dimenticherà, comunque, le misure di sicurezza. “Abbiamo scelto di mantenere il format fisico rimodulandolo sulla base delle nuove esigenze per dare un segnale di continuità proattivo e propositivo nei confronti del futuro. Tutto questo senza rinunciare al digitale ma trovando il giusto equilibrio con la dimensione reale, perché la relazione tra le persone rimane un nodo cruciale del sistema di business e per questo va ancora di più valorizzata” assicura Emanuele Guido, direttore della manifestazione.

Visitatori a Homi Fashion&Jewels
Visitatori a Homi Fashion&Jewels

Sicurezza che passerà anche dall’incremento delle attività digitali con Fiera Milano Platform, piattaforma dedicata a tutta la community delle filiere di riferimento, realizzata in maniera integrata che gira attorno a #befashionandjewels, progetto nato per creare forza competitiva che si sviluppa attorno a una community di sistema dove tutti gli attori sono sullo stesso livello e che supporta retail, buyer e top visitors. L’idea è quella di coltivare le relazioni, condividendo storie, tramite contenuti scritti e fotografici, ponendo così l’accento sul carattere di ogni singolo progetto. Per esempio, come nasce una collezione, in quale paese viene prodotta, se alla creatività è stato aggiunto un guizzo di innovazione, quali materiali sono stati utilizzati, nonché il concept d’ispirazione. Una carta d’identità accessibile alla portata di un click, anche dopo l’edizione di settembre 2020.

Esposizione di gioielli a  Homi Fashion&Jewels
Esposizione di gioielli a Homi Fashion&Jewels

Iamthemaker, invece, è il progetto che dà voce ai makers (artigiani e designer di nuova generazione), presentando le loro creazioni, raccontando le loro storie e mostrando le declinazioni della loro professionalità. In ogni caso, sono già molte le aziende che saranno presenti fisicamente a Homi, come Amlé, Confuorto Gioielli, Pf Milano, Lebole gioielli, Dago Jewels, Idandi e Carola Gioielli, Not For All, Ruedesmille, Mya Accessories.

Bijoux a Homi
Bijoux a Homi







Ecco come sarà Voice-Vicenzaoro




The Voice era uno dei soprannomi di Frank Sinatra. Ora, però, in Italia the Voice è Michela Amenduni, product marketing & communication manager Jewellery & Fashion Division di Ieg. Cioè la donna su cui ricade l’onere e l’onore di far conoscere Voice (Vicenza, 12-14 settembre), l’evento cugino di Vicenzaoro September, la fiera che è stata cancellata a causa della nota emergenza sanitaria mondiale. Benché Italian Exhibition Group, la società che organizza Vicenzaoro, ci abbia provato fino all’ultimo, quest’anno era impossibile riproporre la classica fiera dedicata al gioiello, che pesa per circa il 13% sul fatturato di Ieg (società che è quotata in Borsa). Ecco, quindi, l’idea di un format diverso, ma non per questo meno interessante. «Anzi, in futuro potrebbe anche camminare con le proprie gambe», anticipa a gioiellis.com la manager.

Michela Amenduni, product marketing & communication manager Jewellery & Fashion Division di Ieg
Michela Amenduni, product marketing & communication manager Jewellery & Fashion Division di Ieg

Com’è nata l’idea di Voice.

«Abbiamo raccolto le richieste di imprese e associazioni di settore, ma anche di molti buyer, soprattutto tedeschi. Durante il lockdown, quando solo l’Italia si era fermata, dall’estero la percezione era che fosse finito tutto, che le imprese fossero scomparse. Invece no, le imprese italiane sono vive e attive. Ma non era possibile riproporre Vicenzaoro con mezzo mondo bloccato a causa del virus. Troppi punti interrogativi».

voice

Il format.

«L’idea è Voice, acronimo di Vicenzaoro International Community Event, ma è anche un nome evocativo: diamo voce al settore della gioielleria. Un summit. Cancellate le fiere di Basilea e Hong Kong, Voice per le imprese è la prima occasione dell’anno, dopo VicenzaOro January. Tre giorni densi di occasioni di incontri, anche di momenti di formazione in collaborazione con istituti universitari, di dibattiti, seguiti in streaming sui social. Ma anche di business. Con l’aiuto dell’Ice ci saranno anche i buyer, in particolare siamo concentrati su quelli dell’area Schengen».

L’allestimento.

«Impossibile ricreare lo stesso ambiente di Vicenzaoro. Le aziende partecipanti avranno a disposizione booth di 15 metri quadri, che possono raddoppiare e che, naturalmente, sono personalizzabili. Cercheremo anche di ricreare un color code che si colleghi alla suddivisione per aree omogenee di attività, come avviene per Vicenzaoro. E tanto spazio a disposizione per rispettare le misure di sicurezza sanitaria».

Espositori e business.

«Sono 300 gli espositori che hanno già confermato la loro presenza, ma il numero potrebbe salire ancora, forse fino a 400. Per loro c’è il progetto Buyer Virtual Room. Come funziona? Si tratta di una piattaforma (I-Mop Ieg Meeting Omnichannel Platform) che è già stata sperimentata nella fiera dedicata al turismo di Rimini, e già utilizzata per GoldItaly ad Arezzo. Per i virtual meeting saranno allestite alcune salette».

Voice Talk
Voice Talk

Chi c’è, chi non c’è

«Per aiutare gli espositori stiamo collaborando con Alo, azienda che realizza video in 3D: nelle salette dedicate ai collegamenti a distanza con i buyer esteri si avrà la possibilità di proiettare video dei gioielli con una resa decisamente migliore. Questo può essere utile ai brand che vendono molto all’estero e che non hanno ancora deciso se partecipare a Voice.

Il futuro.

«Il format di Voice potrebbe affiancare Vicenzaoro nel futuro. Ma non sostituirlo. Per esempio, Voice potrebbe diventare un evento che cammina con le proprie gambe, un format ibrido, più compatto e versatile, che si potrebbe anche esportare nel mondo, da Shanghai a Panama. Vedremo».

Immagine di VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com
Immagine di VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com







Baselworld nelle mani di Murdoch jr.




Baselworld, la ex regina delle fiere dedicate alla gioielleria e all’orologeria, potrebbe essere salvata da Murdoch jr. Lupa Systems, società di investimento gestita James Murdoch, figlio del magnate dei media Rupert Murdoch, ha infatti offerto circa 100 milioni di franchi svizzeri (pari a circa 93 milioni di euro o 106 milioni di dollari Usa) per rilevare una quota di Mch Group, la società che è proprietaria del marchio Baselworld. Si tratterebbe, secondo indiscrezioni, di una proposta di acquisto tra il 30% e il 40% dell’azienda: l’offerta potrebbe salvare la società svizzera, che dopo la débacle di Baselworld, cancellata definitivamente, rischia la sopravvivenza.

James Murdoch. Foto: Rob McDougall
James Murdoch. Foto: Rob McDougall

L’agenzia di stampa Bloomberg, infatti, prevede una diminuzione del giro d’affari di Mch di circa 180 milioni per il 2020, visto che anche Art Basel è stata annullata a causa del covid-19. Non tutti i soci di Mch, però, sono d’accordo ad accettare la proposta di Murdoch jr. Il vertice della società fieristica, per contro, sembra favorevole ad accettare l’ingresso del figlio dello Squalo (era soprannominato così a Wall Street il padre Rupert). Secondo il vertice della società di Basilea, l’offerta di Murdoch jr. potrebbe essere l’ultimo treno “prima che sia troppo tardi”.

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com







Stop anche a International Jewellery London




Un’altra fiera dedicata alla gioielleria è stata cancellata: Reed Exhibitions ha annunciato che International Jewellery London, in programma ad Alexandra Palace dal 13 al 15 settembre, non si terrà a causa della pandemia di covid-19. “Seguendo le linee guida del governo del Regno Unito e discussioni approfondite con i nostri clienti, le autorità sanitarie pubbliche e le organizzazioni partner, non crediamo di essere in grado di ospitare un incontro su larga scala per l’industria a settembre senza compromettere gli elementi di valore di IJL”, spiega una nota dell’organizzatore. International Jewellery London si svolge da 65 anni.

La passata edizione di International Jewellery London
La passata edizione di International Jewellery London

La cancellazione dell’International Jewellery London accende i fari sull’ultima grande fiera della gioielleria rimasta in programma: Vicenzaoro, prevista dal 5 al 9 settembre. Pochi giorni fa la società organizzatrice, Italian Exhibition Group, ha confermato Vicenzaoro assieme a una serie di misure di sicurezza per evitare i contagi. Ma, naturalmente, molto dipenderà anche dalle condizioni sanitarie generali, che per fortuna ora sembrano essere migliorate.

International Jewellery London
International Jewellery London

Un aspetto del piano #safebusiness by Ieg
Un aspetto del piano #safebusiness by Ieg

Team room di Italian Exhibition Group a VicenzaOro
Team room di Italian Exhibition Group a VicenzaOro

L'area Icon di VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
L’area Icon di VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com







Misure anti contagio per OroArezzo e VicenzaOro




Assicurare operatori e visitatori, ma anche le aziende che partecipano, che il virus non costituisce un pericolo per OroArezzo e VicenzaOro, le due fiere organizzate da Italian Exhibition Group. È il senso di #safebusiness by Ieg.

Corrado Peraboni, Ceo di Ieg
Corrado Peraboni, Ceo di Ieg

Abbiamo lavorato a questo piano con la volontà di dare una risposta completa e affidabile ai clienti e al pubblico che, oggi più di ieri, ci chiedono di potere contare su fiere e congressi per ripartire. Lo abbiamo fatto in linea con le regole sanitarie contro il covid-19 e i documenti stilati da Aefi, Federcongressi, Ufi ed Emeca che ringrazio per la presenza costante su tema.
Corrado Peraboni, Ceo di Ieg

Un aspetto del piano #safebusiness by Ieg
Un aspetto del piano #safebusiness by Ieg

Secondo un comunicato stampa di Ieg, sono oltre 50 le indicazioni tracciate nel progetto a valle di un rigoroso protocollo normativo e organizzativo. Tra le altre: navette tra aeroporto, hotel e fiera sanificate, munite di disinfettanti, con obbligo mascherine a bordo e numero viaggiatori programmato; convenzioni con società di bike sharing e monopattini, in accordo con alberghi e territorio; biglietterie e pagamenti solo on line, ingressi programmati in base alla capacity dei padiglioni e orari d’apertura delle fiere prolungati, desk distribuzione mascherine (obbligatorio indossarle e per i diversamente abili, ausili specifici, come le mascherine trasparenti per lo staff di Ieg per facilitare la relazione con i non udenti), ingressi multipli, corridoi di sicurezza e segnaletica di distanziamento, titoli d’accesso dematerializzati, controlli sul pubblico con termoscanner e percorso di sanificazione, guardaroba con ciclo automatico e coperture monouso.

VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com

L’intera filiera degli allestimenti progettata e gestita in sicurezza, i flussi dei visitatori monitorati con rilevamento digitale centralizzato e il presidio in loco di steward teleguidati. Sanificazione a ciclo continuo per tutte le aree, sale e servizi, igienizzazione per i filtri dei canali di condizionamento dell’aria. Materiale informativo digitalizzato, produzione multimedia e live streaming a supporto di eventi, convegni, media.

Per la ristorazione: controllo della temperatura degli addetti, guanti, mascherine, camici usa e getta, pagamenti con app salta fila, lunch box e coffee box mono porzione, delivery negli stand con processo codificato.

DIstanze di sicuerezza con #safebusiness
DIstanze di sicuerezza con #safebusiness

Istituito un rigido protocollo di crisis management che definisce il comportamento in loco in presenza di casi sospetti. Dipendenti Ieg e personale di manifestazione saranno formati per garantirsi e garantire lo svolgimento delle mansioni in sicurezza, l’uso dei DPI, il rispetto di rigide procedure per igiene personale e disinfezione, il distanziamento.

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Ingresso a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

E proprio sul tema dei dipendenti il presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni annuncia che la società ha deciso lo screening sierologico di massa, su base volontaria: “Lo adottiamo a tutela dei nostri collaboratori, dei dipendenti delle società controllate e di tutto il nostro sistema relazionale. Operando su diverse regioni, lo faremo secondo i protocolli emanati e in via di emanazione ed è già stata presentata idonea istanza alla Regione Emilia Romagna”.

Tutte iniziative giuste. Certo, il clima di attenzione da allarme rosso è necessario. Chissà se tranquillizzerà chi teme un contagio.

Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com







Baselworld cancellata anche per il 2021




La sentenza di morte era scritta. Ed è stata eseguita. Mch Group, la società che organizza Baselworld, ha cancellato la data del prossimo evento, programmato dal 28 gennaio al 2 febbraio 2021. La fiera, prevista a fine aprile 2020, quest’anno è saltata a causa del coronavirus, ma il decesso di quella del prossimo anno è stato decretato dal virus dei costi. E dalla fuga dei principali brand dell’orologeria, da Rolex a Patek Philippe, fino al gruppo Lvmh.

Baselworld 2017
Baselworld 2017

Risolto anche il nodo dei rimborsi alle aziende che avevano prenotato per la fiera del 2020, annullata. I grandi gruppi avrebbero accettato un rimborso inferiore all’85% proposto da Baselworld, e avrebbero così favorito il rimborso alle aziende più piccole. MCH Group e il Comitato degli espositori svizzeri hanno infatti raggiunto un accordo per quanto riguarda questo spinoso aspetto.

Modelle nel booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Modelle nel booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

“Accolgo con favore l’atteggiamento costruttivo dei rappresentanti del gruppo MCH, che ci ha permesso di trovare una soluzione equilibrata”, testimonia Hubert J. du Plessix, presidente del Comitato degli espositori svizzero e direttore di Rolex. “Vorrei anche ringraziare Patek Philippe, Rolex, Tudor, Chanel, Chopard, Hublot, Zenith e Tag Heuer, che, in uno spirito di solidarietà con il settore nel suo insieme, hanno concordato un rimborso inferiore, in modo che altri espositori possano trarre vantaggio da condizioni migliori.”

E dopo? La storia di Baselworld è davvero definitivamente finita? Naturalmente l’ultima parola non è ancora stata scritta. Mch Group sta valutando se pensare o, meglio, ripensare la formula di Baselwolrd per proporla per il 2022. Non sarà facile, ma non è detto che sia impossibile. Dipenderà anche dall’andamento dell’economia mondiale e dal successo della formula Watch & Wonders di Ginevra, dove si sono dati appuntamento per il prossimo anno i grandi marchi dell’orologeria.

Baselworld 2019
Baselworld 2019

Insieme agli espositori e ai visitatori, stiamo lavorando intensamente per chiarire e discutere i requisiti e le opzioni per le nuove piattaforme. Prenderemo una decisione sui possibili formati di follow-up entro l’estate e forniremo quindi informazioni sul nuovo concetto e sulla pianificazione.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com







Oroarezzo slitta ancora: sarà a fine luglio




L’ottimismo è uno degli elementi base per chi fa impresa, ma a volte, come nel caso di Oroarezzo, si rivela eccessivo. Per questo Italian Exhibition Group ha deciso l’ulteriore spostamento a luglio di Oroarezzo 2020, che solo il 5 marzo scorso era stato fatto slittare al 18 aprile a causa del coronavirus. Una data troppo ottimistica, appunto.

OroArezzo 2018
OroArezzo 2018

La nuova edizione di Oroarezzo 2020, se tutto andrà bene, si terrà da sabato 18 a martedì 21 luglio. Ma Ieg fa sapere di essere in ascolto della risposta alle aziende del comparto, ferme da settimane a causa dell’emergenza sanitaria. Insomma, bisogna vedere come reagiranno i produttori di gioielli e, soprattutto, i buyer, visto che di voli internazionali ne sono rimasti pochi, al momento. Infatti, «consapevole che l’attuale congiuntura potrebbe non consentire ai buyers internazionali di raggiungere la Toscana, Ieg sta progettando un’edizione di Oroarezzo omnichannel per massimizzare in ogni caso le occasioni d’incontro».

Sfilata a Oroarezzoi
Sfilata a Oroarezzoi

Ancora, Italian Exhibition Group, comunica che «insieme agli organismi internazionali e in sintonia costante con associazioni ed espositori, saranno selezionati con accortezza i Paesi di provenienza dei buyers, evidentemente alla luce delle singole e differenti evoluzioni dello status sanitario».

Sarà inoltre attivata la piattaforma di Business Meeting, da oltre dieci anni utilizzata da Ieg con ottima soddisfazione dei clienti per il matching espositori-buyer. Per questo strumento di networking mondiale sono in finalizzazione importanti integrazioni sviluppate appositamente per Oroarezzo 2020 che, per esempio, permetteranno gli incontri con i buyer in videoconferenza su ogni singolo stand.

OroArezzo 2017. Photo: Lorenza Ricci Studio
OroArezzo 2017. Photo: Lorenza Ricci Studio