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Quanto costa il rinvio di Baselworld




Il rinvio di una Fiera costa: a Baselworld hanno fatto i conti e stabilito quanto sarà la perdita per l’organizzazione e quanto sarà sopportato dalle aziende espositrici. Ecco la suddivisione: la società organizzatrice svizzera offre di far slittare l’85% del costo per Baselworld 2020 a Baselworld 2021. Il restante 15% rimarrà a Mch Group, la società che controlla la manifestazione fieristica, per compensare parzialmente i costi già maturati). In alternativa, gli espositori possono chiedere un rimborso in contanti fino al 30% delle commissioni, mentre il 40% sarà destinato a Baselworld 2021.

La sala stampa a Baselworld
La sala stampa a Baselworld

La precisazione risolve i dubbi di molti espositori, ma certo non farà piacere perdere dal 15% al 30%, secondo quale opzione sarà scelta dalle aziende di gioielleria e orologeria. D’altra parte, anche per la società fieristica il danno è notevole. L’organizzazione di Baselworld, precisa un comunicato, coinvolge un team di 25 persone che lavorano tutto l’anno, assieme a partner interni ed esterni per la pianificazione, il coordinamento, la costruzione, la commercializzazione. E questo si traduce in un impegno finanziario prima dell’evento stesso. Inoltre, la sospensione dell’evento è stata decisa quanto la maggior parte delle spese per la preparazione a Baselworld 2020 era già stata effettuata. Infine, la società fieristica ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma digitale globale, che dovrebbe essere online prima dell’estate.

Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld
Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld

Siamo tutti insieme e per questo motivo ci impegniamo a supportare i nostri espositori nel miglior modo possibile in questi tempi turbolenti. Offriamo condizioni senza precedenti, che vanno ben oltre gli obblighi contrattuali (termini e condizioni generali) e sono molto più generosi della stragrande maggioranza di programmi europei simili che hanno dovuto essere cancellati o rinviati. Sembrava essenziale compiere questi significativi sforzi finanziari. Auguro a tutti noi un ritorno al più presto possibile.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019







Sospeso Spring Preview, il Tarì si arrende al coronavirus




Il Centro Orafo il Tarì ha deciso di sospendere l’evento Spring Preview, in programma dal 14 al 16 marzo. Alla luce delle decisioni del governo che limitano riunioni e distanze da rispettare tra le persone, il consiglio di amministrazione de Il Tarì ha deciso di rinviare a data da definire l’iniziativa denominata Open Days, che si sarebbe dovuta svolgere nei giorni di sabato 14 e domenica 15 marzo. Il prossimo Evento in programma presso il Tarì sarà quindi il nuovo format Summer Preview, previsto dall’8 all’11 maggio. Per l’occasione, spiega un comunicato, «il Centro valorizzerà ulteriormente il suo ruolo di piattaforma fisica di business per tutte le aziende insediate e per quelle che perverranno dall’esterno, al fine di presentare le loro migliori collezioni generando così momenti di business imperdibili con le numerose delegazioni di operatori nazionali ed internazionali che arriveranno in quelle date presso Il Tarì».

 

Lavorazione di gioielli alla scuola del Centro Orafo
Lavorazione di gioielli alla scuola del Centro Orafo il Tarì

«Il Tarì non si ferma ma visto il complicato scenario che stiamo vivendo riteniamo fondamentale seguire le direttive emanate dalle Istituzioni», dichiara il presidente, Vincenzo Giannotti. «In risposta a questa situazione stiamo già lavorando al prossimo appuntamento dove aziende e dettaglianti nazionali e internazionali potranno valorizzare a pieno la loro offerta e contribuire allo sviluppo del nostro settore».

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti
Il Tarì di Marcianise (Caserta)
Lavorazione orafa al Tarì
Il TarìIl Tarì visto dall'alto
Il Tarì visto dall’alto






Il coronavirus sposta anche OroArezzo





Era inevitabile: il coronavirus ha fatto slittare OroArezzo. Lo spiega una nota di Italian Exhibition Group, società che organizza l’evento. La società, alla luce dell’attuale situazione di emergenza sanitaria, ha ritenuto importante posticipare le date di OroArezzo 2020, che era previsto dal 18 al 21 aprile.

Bracciale a OroArezzo 2017
Bracciale a OroArezzo 2017

La decisione, continua il comunicato, è maturata sia dall’osservazione dello scenario generale, sia dall’ascolto delle necessità di business delle aziende espositrici e dunque con la volontà di garantire a clienti e operatori un nuovo periodo che annoveri la piena presenza dei buyer internazionali.

Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg
Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg

Le nuove date di OroArezzo 2020, quindi, sono fissate da venerdì 19 a lunedì 22 giugno e tengono in considerazione le attuali previsioni stagionali di positiva evoluzione dell’emergenza Covid-19, i calendari fieristici esteri, la cadenza dei periodi di ferie dei buyer provenienti dai mercati più strategici per il Made in Italy.

OroArezzo 2018
OroArezzo 2018

OroArezzo è la manifestazione dedicata all’oreficeria Made in Italy che raccoglie le eccellenze produttive di tutti i distretti orafi italiani, specializzate nella lavorazione di metalli ed elementi preziosi che esprimono il meglio della qualità della produzione orafa. Rappresenta una piattaforma strategica per la pianificazione di acquisti e riassortimento di grossisti, catene e negozi tradizionali interessati all’oreficeria: la fiera attira visitatori da 60 Paesi grazie alla collaborazione con Maeci e Ice, che garantiscono la presenza di top buyer internazionali provenienti dalle aree di sbocco del Made in Italy.

Interno di OroArezzo
Interno di OroArezzo







Baselworld cancella la fiera per il 2020




Baselworld salta un giro: niente fiera di gioielleria e orologeria a Basilea per il 2020. La fiera era programmata dal 30 aprile al 5 maggio, ma è stata rimandata al 28 gennaio 2021 e fino al 2 febbraio per motivi di sicurezza sanitaria e a seguito del divieto di eventi pubblici e privati su larga scala, spiega un comunicato di Mch, la società che organizza Baselworld . Solo che il divieto delle autorità svizzere, al momento, è limitato al 15 marzo, quindi un mese e mezzo prima dell’inizio di Baselworld. Non è però malizioso supporre che la decisione sia stata agevolata anche dallo scarso entusiasmo, per usare un eufemismo, di molte aziende del settore. Da notare anche che la nuova data si scontra con VicenzaOro January 2021, già programmata dal 22 al 27 gennaio. Un bel pasticcio.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Come abbiamo già scritto, la data spostata a inizio maggio, per farla quasi coincidere con il Watches & Wonders Geneva (come si chiama ore il Sihh) dedicata all’alta orologeria, ha infatti indispettito molti marchi, che avevano visto complicarsi la programmazione e la vendita stagionale delle collezioni. Marchi come Bulgari, Gucci, Swatch e Jacob & co avevano deciso di disertare l’evento. L’epidemia di Covid-19, insomma, in un certo senso risolve una situazione spinosa.

Baselworld 2019
Baselworld 2019

Siamo profondamente dispiaciuti di aver dovuto posticipare l’evento come previsto a causa del coronavirus, in piena considerazione delle esigenze del settore dell’orologeria e della gioielleria per poter beneficiare della piattaforma per lo sviluppo i loro affari. Questa decisione è stata ancora più difficile alla luce di tutti gli aspetti positivi raggiunti attraverso l’ascolto e il dialogo negli ultimi mesi, che hanno portato a nuovi concetti e nuove soluzioni, che hanno attratto gli espositori a tornare e quelli nuovi a cui aderire. Abbiamo registrato una crescita incoraggiante in tutti i settori; orologeria, gioielleria, commercio di pietre preziose e perle, nonché nel settore tecnico. Rinviando lo spettacolo al gennaio 2021, abbiamo trovato una soluzione che consente all’industria e a tutti i nostri clienti di evitare di perdere un anno intero e allo stesso tempo di ripristinare i loro calendari per l’inizio dell’anno, un periodo favorevole alla presentazione dei loro nuovi prodotti, nuove tendenze e presa di ordini. Questo rinvio consentirà inoltre a Baselworld di continuare a sviluppare e apportare nuovi formati e soluzioni, nonché miglioramenti al nuovo concetto che proponiamo.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Anche se Baselworld, in ogni caso, fa sapere di non aver avuto altra scelta se non quella di prendere una decisione in fretta, in quanto tutti i preparativi, in particolare, la costruzione delle sale e degli stand era prevista già per la prima settimana di marzo. Appuntamento al prossimo anno.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com







Dolce & Gabbana debuttano a Baselworld





Buon colpo messo a segno da Baselworld: alla fiera di gioielleria e orologeria approda un marchio di prestigio, Dolce & Gabbana. Dopo il forfait di Gucci, insomma, un altro marchio della moda, che ha deciso di puntare di più su orologi e gioielleria, parteciperà alla fiera che quest’anno si svolge dal 30 aprile al 5 maggio. Dolce & Gabbana troverà posto nella prestigiosa Hall 1.0.

Uno dei pezzi di alta gioielleria firmati Dolce & Gabbana
Uno dei pezzi di alta gioielleria firmati Dolce & Gabbana

Siamo lieti di dare il benvenuto a Dolce & Gabbana a Baselworld e di iniziare a lavorare insieme. Stiamo iniziando un processo creativo che consentirà a Dolce & Gabbana di esprimere non solo la sua unicità ai 80.000 visitatori previsti, ma anche per beneficiare del programma che stiamo mettendo in atto per mantenere viva la comunità internazionale durante tutto l’anno, digitalmente e fisicamente. Perché questa è precisamente la nostra visione di una piattaforma di esperienze: consentire ai marchi di essere unici nella loro presentazione al loro pubblico mentre beneficiando delle reti e del potente pubblico di Baselworld.
MichelLoris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

È la prima volta che il gruppo italiano e il suo management internazionale saranno presenti in fiera con le nuove proposte di gioielli e orologi, frutto di anni di ricerca e sviluppo tecnico, e con le creazioni uniche delle collezioni Alta Gioielleria e Alta Orologeria. Il marchio Dolce & Gabbana ha già partecipato a Baselworld in passato, ma attraverso un partner autorizzato per le collezioni di orologi e gioielli create per un pubblico giovane.

Alta orologeria Dolce & Gabbana
Alta orologeria Dolce & Gabbana

Siamo entrati in punta di piedi nel settore dell’orologeria e della gioielleria sapendo che non sarebbe stato facile. Il lavoro di ricerca è stato lungo e duro, ma ne è valsa la pena. È un mondo molto affascinante in cui abbiamo portato i nostri valori: l’amore per l’artigianato, l’arte del fatto a mano, l’attenzione ai dettagli e la scrupolosa scelta dei materiali.
Domenico Dolce

Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com

Nei mesi scorsi Dolce & Gabbana ha già presenta creazioni di alta gioielleria e alta orologeria la cui ispirazione è ispirata dall’innovazione combinata con i molti riferimenti del patrimonio mediterraneo delle sue origini e l’accuratezza ingegneristica dei meccanismi svizzeri, così come con il suo movimento proprietario interamente assemblato a mano dai maestri orologiai di Ginevra.

Stefano Gabbana e Domenico Dolce
Stefano Gabbana e Domenico Dolce

Questo mondo rappresenta una sfida entusiasmante. Ogni obiettivo che abbiamo raggiunto ci ha insegnato che c’è sempre di più da imparare, che nulla è impossibile quando è la passione che guida tutto. Oggi siamo felici di prendere parte a questo importante internazionale evento.
Stefano Gabbana

La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Baselworld sarà un acceleratore per la nostra attività. Michel Loris-Melikoff e il suo team sono stati in grado di ascoltare le nostre esigenze proponendo un concetto innovativo che corrisponde alla nostra ambiziosa strategia di sviluppo. Siamo molto lieti di partecipa alla più grande fiera commerciale del mondo e alla più grande, ampia e unica piattaforma di community globale e sfrutteremo tutte le opportunità per trarne vantaggio.
Alfonso Dolce, CEO di Dolce & Gabbana

Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com







VicenzaOro apre le porte alle start-up della gioielleria





VicenzaOro (17 al 22 gennaio) è soprattutto una fiera dedicata ai gioielli. Ma da tempo non è più solo un appuntamento per buyer in cerca delle nuove collezioni. Vicenzaoro January è anche l’occasione per ampliare opportunità di business. Lo testimonia Startup & Carats, un focus inedito che connette tutti gli attori della filiera orafa con le startup e le piccole e medie aziende.

Il brand di VicenzaOro
Il brand di VicenzaOro

A Vicenzaoro January, infatti, un’intera area nella Hall 2.2 sarà dedicata all’esposizione e presentazione di nuove realtà, dando visibilità ai business model innovativi che si affacciano sulla scena orafa attraverso talk, momenti d’incontro e il coinvolgimento di incubatori internazionali.

VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com

Raccogliendo la direzione strategica definita da Ice (Istituto per il Commercio Estero) e con il suo diretto appoggio attraverso l’iniziativa nazionale Italian StartUp, il progetto vuole supportare l’evoluzione e lo sviluppo del settore orafo e gioielliero, all’insegna di tre parole d’ordine: contaminazione, innovazione e creatività.

Italian jewelry Trends Show nell'area di VicenzaOro a Las Vegas
Italian jewelry Trends Show nell’area di VicenzaOro a Las Vegas

Per esempio, tra le start up che prenderanno parte all’inedito format si segnalano Doralia, marketplace italiano per l’alta gioielleria fondato da Massimiliano Brustia, che collega artigiani italiani e consumatori finali esteri, senza intermediari. Altra start-up italiana è Lumi Industries, nata nel 2014 grazie al crowdfunding internazionale, fondata da Davide Marin e Manuela Pipino: offre i vantaggi della stampa 3D a un bacino sempre più ampio di utenti. Il tutto grazie a soluzioni originali per sviluppare e produrre dispositivi di stampa 3D altamente innovativi, focalizzate principalmente sulla tecnologia a resina. Oppure Meccaniche Veneziane, atra giovane azienda fondata dai fratelli Morelli, entrambi under 30, specializzata nella creazione di orologi meccanici ad alta precisione Swiss Made, realizzati con materiali all’avanguardia, coniugando linee classiche e un carattere innovativo.

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September







Gold/Italy, tre giorni di business prezioso





Ad Arezzo Torna Gold/Italy fiera dedicata ai professionisti di oro e gioielleria ♦︎

Ad Arezzo Fiere Congressi torna Gold/Italy – International Business Forum, manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (26-28 ottobre). L’appuntamento è dedicato al business dell’oreficeria, con semilavorati, pietre e componentistica, oltre a una vasta area cash & carry, una sezione tech dedicata alle tecnologie e un focus sul packaging. Insomma, un appuntamento per chi lavora nella gioielleria.

Una passata edizione di Gold/Italy
Una passata edizione di Gold/Italy

Il programma prevede circa 700 gli appuntamenti fissati con la piattaforma digitale di business matching gestita da Ieg: permette di scegliere, sulla base della profilazione, i buyers più interessanti con cui entrare in contatto e organizzare in anticipo la propria agenda. Le circa 200 aziende orafe presenti sono una selezione rappresentativa della miglior produzione dei distretti italiani. Sono attesi buyer dai principali mercati di export: Stati Uniti (con una delegazione di 35 importanti grossisti e catene della distribuzione), Medio Oriente, Sud Est Asiatico ed Est Europa.

Tornano anche i Gold Days: per l’intero weekend, dalle 16.00 alle 23.00, in collaborazione con Confcommercio Arezzo, i negozi e le boutique del centro storico offrono speciali offerte agli operatori della fiera in possesso della Gold Card.

Catene d'oro
Catene d’oro

Nella serata inaugurale di sabato la  cornice rinascimentale di Palazzo della Fraternita dei Laici (Piazza Grande) ospita il cocktail di benvenuto sponsorizzato da Unoaerre (ingresso su invito), domenica alle 18.30, il programma prevede la visita guidata Città dell’Oro – Tour Experience, a cura di Confguide Confcommercio Arezzo.

Gold/Italy
Gold/Italy

Collana in oro
Collana in oro







Il bilancio di VicenzaOro September è…





Il bilancio di VicenzaOro September è positivo, assicura la società organizzatrice, Ieg ♦︎

VicenzaOro September è terminata, ma i bilanci, probabilmente, sarà bene continuare a farli anche nei prossimi mesi. Certo, se andrete a leggere sulla grande maggioranza dei giornali specializzati, sulla quasi totalità dei siti di (scarsa) informazione, per non parlare dei celebrati blog, cioè hobby di lusso pagati dalle aziende che scioccamente vi investono, troverete sempre il copia e incolla dei comunicati delle aziende. Non chiamatela informazione, please. Nel caso specifico, troverete il comunicato stampa di Italian Exhibition Group, azienda che per sua fortuna si è affidata alle abili ed esperte competenze di Barabino & Partners, la società che cura la comunicazione anche per VicenzaOro.

VicenzaOro September 2019
VicenzaOro September 2019

Questa lunga premessa serve a introdurre l’argomento. Perché le grandi fiere europee dedicate alla gioielleria (ma il discorso si potrebbe allargare) vivono un momento poco positivo? Per non dire disastroso se si considera la ex leader del settore, Baselworld, alle prese con una valanga di disdette. VicenzaOro, da questo punto di vista, se la cava meglio della rivale svizzera. Meglio, ma non certo ai livelli degli anni d’oro. Basterebbe contare gli assenti illustri, da grandi Maison come Pasquale Bruni o Chimento (ormai da anni fuori gioco), a piccole società come Garavelli, per comprendere come al di là delle cifre ufficiali, spesso inutilmente trionfalistiche, anche VicenzaOro faccia i conti con una certa disaffezione.

Il booth di Yoko London. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Yoko London. Copyright: gioiellis.com

Intendiamoci: Ieg non c’entra nulla. Anzi, bisogna dare atto alla società di organizzare al meglio possibile l’evento. Gli spazi ridisegnati, a differenza di quanto è avvenuto a Baselworld, non hanno dato l’idea di un ridimensionamento, che pure c’è stato. E la girandola di eventi collaterali hanno arricchito come sempre l’esperienza di VicenzaOro September. Il problema, infatti, non è legato a un deficit manageriale. Ma alla fine il giudizio vero spetta solo alle aziende partecipanti, che vanno in una fiera per business, non per turismo.

Nel booth di Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com

Ieg indica in “circa 1300 i brand presenti” a VicenzaOro September, esattamente come lo scorso anno. Brand, non aziende: il numero di chi ha acquistato uno spazio manca da qualche edizione.

Dato positivo indiscutibile è, invece, la crescita del 10% di operatori esteri, arrivati da 117 Paesi del mondo: un dato, spiega Ieg, che è “in linea con il trend già eccezionalmente positivo delle ultime due edizioni e attesta la capacità di fare sistema” di Ieg nella promozione e crescita di un settore sempre più orientato all’export. Alla percentuale manca, però, il numero reale su cui si basa la percentuale.

Ingresso a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Complessivamente la crescita degli operatori esteri è stata guidata dal Middle East (+23%), dal Nord America (+22%), dalla Russia e Ucraina (+19%) e dall’Asia (+18%) con un particolare incremento del Giappone (+43%). L’Europa, che rimane il bacino di operatori più numeroso a Vicenzaoro (pesa il 59%), è rimasto stabile con segnali di particolare positività da Portogallo (+51%), Romania (+28%) e Austria (+9%). Durante i cinque giorni di manifestazione sono stati oltre 500 i buyer ospitati a Vicenza da tutto il mondo, grazie al supporto del ministero dello Sviluppo Economico attraverso l’Ice, l’ente italiano per il commercio con l’estero. Anche per quanto riguarda gli operatori italiani non è stato comunicato nessun numero.

Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Da registrare la sigla di un accordo di Ieg con Assocoral, l’associazione dei produttori di Coralli e Cammei, per la valorizzazione del distretto campano. Siglato in apertura di VicenzaOro anche l’accordo con Afemo, associazione produttori macchine per l’oreficeria, per la promozione del settore. E da ricordare anche il bis dell’area T-Evolution, l’anima tecnologica e innovativa dell’esposizione.

Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com







I pensatoi di VicenzaOro




I principali appuntamenti previsti durante i cinque giorni di VicenzaOro September ♦︎

Sabato 7 settembre si apre VicenzaOro (7-11 settembre). Ecco gli appuntamenti principali attesi durante i cinque giorni all’interno degli spazi espositivi fieristici.

Visio.Next: Summit – sabato 7 settembre: torna il format dedicato alle tendenze nel mondo del gioiello e dell’oreficeria, alle innovazioni di prodotto, le modalità di consumo e gli andamenti del mercato destinati a lasciare il segno con un’edizione dedicata alla sostenibilità. Esperti internazionali, tra cui top influencer, aziende e operatori di primo piano del settore, discuteranno di Spreading Sustainability: la diffusione delle practices per garantire la sostenibilità risulta essere – dal confronto costante tra operatori della filiera e associazioni di categoria – tra le grandi priorità del settore. Il tema, di strategico rilievo per il settore, sarà il fil rouge di altri eventi tra cui il convegno Cibijo di cui Ieg (società che organizza VicenzaOro) è membro.

Leggi anche: VicenzaOro si aprirà all’insegna del sostenibile 

VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com

TrendVision Talk – domenica 8 settembre: Trendvision Jewellery + Forecasting, il primo Osservatorio indipendente di Ieg specializzato nel forecasting nel mondo della gioielleria, organizza per la prima volta nell’ambito di Vicenzaoro settembre 2019 un importante talk che si concentrerà sulle più recenti evoluzioni del comparto gioielliero. L’appuntamento offrirà in particolare gli spunti sulle ultime tendenze che influenzeranno il mondo del gioiello attraverso gli interventi di influencer di rilievo, giornalisti ed esperti del settore. Momento centrale dell’evento sarà la presentazione da parte di Paola De Luca, direttore dell’Osservatorio Trendvision di Ieg, del The Jewellery Trendbook 2021+, giunto alla 18° edizione, che rappresenta la sintesi di studi e ricerche sul mercato luxury internazionale, sulle attitudini dei consumatori e sulle future tendenze destinate a guidare il mercato nei 18 mesi successivi.

VicenzaOro January 2019
VicenzaOro January 2019

Convegno Cibjo – lunedì 9 settembre: appuntamento con Cibjo, la Confederazione Mondiale della Gioielleria, che, in collaborazione con Italian Exhibition Group, organizzerà il seminario Technological solutions for sustainibility and responsible sourcing in the jewellery industry incentrato sugli aspetti ambientali e sostenibili della gioielleria.

VicenzaOro January 2018
VicenzaOro January 2018

Digital Talks – 8-9 settembre: serie di Talks e brainstorming da 30 minuti sui temi più caldi dell’innovazione digitale dedicata ai dettaglianti del gioiello e dell’orologeria in collaborazione con Confcommercio Federpreziosi. I Digital talks coinvolgeranno esperti del settore che racconteranno casi pratici legati al mondo delle gioiellerie e forniranno strumenti applicabili rapidamente al mondo del dettaglio.

Gem Talk – 8-10 settembre: il format dei brevi interventi a rotazione da 30 minuti riproposto sul mondo delle pietre, grazie alla collaborazione dell’Istituto Gemmologico Italiano. All’interno della Gem Square esperti gemmologi tratteranno case histories, offriranno consulenza e approfondiranno di volta in volta temi sul misterioso e affascinante mondo delle pietre, con un occhio al futuro, tecnologico ed etico.

Uno dei booth di VicenzaOro January
Uno dei booth di VicenzaOro January
VicenzaOro September, interno
VicenzaOro September, interno
Booth di Nanis a VicenzaOro September 2018 ©Gioiellis
Booth di Nanis a VicenzaOro September 2018 ©Gioiellis
VicenzaOro september 2018. Copyright gioiellis.com
VicenzaOro september 2018. Copyright gioiellis.com






 

A VicenzaOro brillerà la sostenibilità





VicenzaOro punta sul gioiello sostenibile per l’edizione di settembre ♦︎

Tra le fiere dedicate ai gioielli c’è grande fermento: il mercato cambia, il canale digitale strappa attenzione, c’è chi decide di fare da sé, come Pasquale Bruni o de Grisogono. Inoltre, sono apparsi nuovi protagonisti, come GemGèneve, mentre Il Jck torna nella originaria sede del Sand Expo di Las Vegas e nella stessa città si rafforza la presenza del Couture. Per non parlare della Fiera di Hong Kong, sempre più mastodontica.

Il brand di VicenzaOro
Il brand di VicenzaOro

Di fronte a tutto questo fermento, VicenzaOro anticipa alcuni temi e novità del prossimo settembre. Il Salone internazionale del gioiello, organizzato da Italian Exhibition Group quest’anno si svolgerà in anticipo di un paio di settimane rispetto al solito, dal 7 all’11 settembre. L’anticipo è stato deciso per evitare la sovrapposizione con le date della moda internazionale e per agevolare la fruizione degli operatori di entrambi i settori, che si confermano sempre più attigui.

Booth di Palmiero a VicenzaOro September 2018 ©Gioiellis
Booth di Palmiero a VicenzaOro September 2018 ©Gioiellis

Il tema dell’evento di settembre sarà la Spreading Sustainability e sarà sviluppato sia in occasione di Visio:Next Summit, cioè la tavola rotonda inaugurale, sia nel corso degli eventi previsti durante l’intera manifestazione. Confermato il Vioff, cioè il contorno del Fuori Fiera di cui Ieg è Official Partner. Conferma anche per The Design Room, l’area dedicata a 12 designer dell’alto di gamma all’interno della community Icon. The Watch Room, spazio dedicato a 12 produttori indipendenti del settore si posizionerà nel colonnato nel padiglione del distretto Look del gioiello fashion.

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

Confermata e potenziata anche la presenza della tecnologia, che dalla scorsa edizione si presenta anche a Vicenzaoro September con T.Evolution, dedicato alle società specializzate nella progettazione, produzione e vendita di piccoli macchinari e strumenti ad alto tasso di tecnologia per il settore orafo, con la partecipazione di rilevanti partner tecnici a coordinare un palinsesto di interventi formativi insieme alle aziende.





VicenzaOro January
VicenzaOro January

VicenzaOro September
VicenzaOro September

Booth di Nanis a VicenzaOro September 2018 ©Gioiellis
Booth di Nanis a VicenzaOro September 2018 ©Gioiellis

VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com







La seconda chance di GenGèneve





GemGèneve tra gemme, designer, gioielli vintage, diamanti e… Al via la seconda edizione ♦︎

Partita nel 2018 come un’avventura su cui non molti erano pronti a scommettere, GemGèneve torna (9-12 maggio) con più espositori e con una serie di eventi collaterali che ne certificano la vitalità.

Per esempio, Elizabeth Fischer assieme a Vivienne Becker affronterà il tema del rapporto tra design del gioiello e società contemporanea. A Jean-Baptiste Tavernier, esploratore, avventuriero, mercante e narratore del suo vagabondare, che ha contribuito a sviluppare in Europa la conoscenza di altrove e il gusto per le pietre preziose, è dedicato un altro incontro. Insomma, una fiera articolata e organizzata a tutti gli effetti.

GemGenève, insieme di booths
GemGenève, insieme di booths

Insomma, l’idea di due gioiellieri, Thomas Faerber e Ronny Totah, stanchi della formula di Basilea, avrebbe potuto avere un destino incerto. Invece sembra un successo. La seconda edizione di GemGenève vede la presenza circa 200 espositori, con una nutrita presenza di chi compra e vende gemme preziose, diamanti, e anche gioielli vintage. Ma non solo.

Interessanti anche le due sezioni dedicate ai designer emergenti, con Ena Iro, Horowicz Fine Jewelery, Pierre d’Alexis e Syz Firework, e l’area Design Vivarium, con la presenza di Alexandra Jefford, Cora Sheibani, Milio, Ming, Mr. Lieou, Nadia Morgenthaler, Ninotchka, Racine Geneva, Sean Gilson, Tatiana Verstraeten, Tenzo. Monica Battistoni





Vetrina a GemGenève
Vetrina a GemGenève

Acquamarina da 130 carati e morganite di Nomads
Acquamarina da 130 carati e morganite di Nomads

GemGenève, vetrina di Dover Jewelry & Diamonds
GemGenève, vetrina di Dover Jewelry & Diamonds

GemGenève, visitatori
GemGenève, visitatori

GemGenève 2018
GemGenève 2018

La vetrina di Robert Procop con i gioielli disegnati da Angelina Jolie
La vetrina di Robert Procop con i gioielli disegnati da Angelina Jolie







Anteprima di GemGèneve

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Anteprima di GemGèneve a New York: ecco i primi gioielli presentati ai media ♦︎

Conto alla rovescia per GemGenève, la fiera d’élite che si apre il 9 maggio, a Ginevra, Svizzera. L’evento è stato presentato in anteprima a New York: una scelta non casuale, volta ad accrescere l’interesse dei media anche Oltreoceano.

Collana vittoriana con zaffiri e frange di diamanti
Collana vittoriana con zaffiri e frange di diamanti

GemGèneve è anche un’occasione per gli appassionati di gioielli d’epoca. A New York, per esempio, sono stati mostrati alcuni pezzi che saranno presenti all’appuntamento di Ginevra: uno zaffiro vittoriano e una collana con frangia di diamanti, di Gros Diffusion, una catena a doppio collo con due pendenti del maestro dell’Art Nouveau, Rene Lalique, datata circa 1895, sempre di Gros Diffusion. Composta da intricati legami smaltati, dal sapore neo-rinascimentale, sulla collana sono intrecciate le iniziali E e M, e incastonate con ametiste e perle, la catena, due collane, ha una provenienza aristocratica. Originariamente apparteneva al conte Edmond de Pourtales e sua moglie Melanie de Pourtales.

Pendente con pavé di zaffiri e diamanti di Alexander Laut
Pendente con pavé di zaffiri e diamanti di Alexander Laut

Lo stile Art Déco, e in particolare l’orientalismo, era rappresentato da un magnifico portasigarette d’oro smaltato, realizzato dal maestro parigino della gioielleria, Lacloche Frères, circa 1925, dal rivenditore di New York, Palais Royal. La scena raffigura una Geisha, incastonata in un paesaggio giapponese, che racconta la specialità di Lacloche nel realizzare box in stile orientalista.

Opera di Lacloche Frères
Opera di Lacloche Frères

Un altro gioiello d’epoca è stato mostrato all’anteprima dal mercante di gioielli d’antiquariato di New York, Pat Saling: un sautoir di perline di corallo, con un centro multi-gemma con testa di leone ispirata alla maschera africana, realizzato da Cartier, Londra, 1975 per Antonio O. Fernandez, diplomatico, uomo d’affari e appassionato collezionista. Ma l’anteprima è stata ancora più ricca: l’appuntamento di GemGèneve promette bene, vedremo.





Collier di René Lalique
Collier di René Lalique

Sautoir con perline di corallo e centro multigemme di Cartier
Sautoir con perline di corallo e centro multigemme di Cartier

Preview a New York: Pat Saling
Preview a New York: Pat Saling

Preview a New York di GemGèeneve
Preview a New York di GemGèeneve

L.J. West Diamonds
L.J. West Diamonds







GemGèneve tocca i 200 espositori





La seconda edizione di GemGèneve si avvicina e tocca i 200 espositori. Ecco qual è la chiave del successo ♦︎

Le fiere di gioielleria sono gravemente ammalate, oppure è solo Baselworld ad avere una grande febbre? La domanda rimbalza da uno smartphone all’altro degli operatori. Se si considera l’esito dell’ultima edizione di Baselworld, precipitata in pochi anni da 1600 a circa 500 aziende presenti, si potrebbe indicare la formula dell’evento svizzero il problema da risolvere. Tanto più che, a pochi chilometri di distanza, a Ginevra, un’altra fiera nata dall’iniziativa di delusi da Baselworld sembra incontrare consensi sorprendenti.

Il PalaExpo che ospita GenGenève
Il PalaExpo che ospita GenGenève

GemGenève, nata lo scorso anno dall’idea di due gioiellieri, Thomas Faerber e Ronny Totah, stanchi della formula di Basilea, avrebbe potuto avere un destino incerto. Invece sembra un successo. La seconda edizione di GemGenève, infatti, si annuncia con la presenza circa 200 espositori. Cioè un po’ meno della metà di Baselworld. Non male per una fiera nata da un anno e senza alle spalle una consolidata esperienza nell’organizzare eventi di questo genere.

Gioielli d'epoca a GenGèneve
Gioielli d’epoca a GenGèneve

Da sottolineare anche che GemGenève (9-12 maggio) è solo un mese e mezzo dopo la chiusura di Baselworld (26 marzo) e 15 giorni prima del Couture a Las Vegas. Eppure ha raccolto consensi. Per aumentare il peso specifico dell’appuntamento, i due fondatori sono andati fino al  Jewellery show di Hong Kong per scovare nuovi partecipanti. Tra cui ci saranno, per esempio, la Albion Art di Tokyo, una delle Maison di alta gioielleria giapponese, oppure lo specialista di diamanti Dehres.

GemGenève 2018
GemGenève 2018

Inoltre, sono molti i commercianti di gemme preziose che hanno deciso di optare per GemGèneve, molto meno costosa, dalla logistica semplice e no-frills. E alcune Maison, come Gorgoglione, hanno deciso di essere presenti a tutti e due gli appuntamenti. La fiera, inoltre, è facile da raggiungere: si svolge praticamente nella stessa area dell’aeroporto di Ginevra e chi arriva in auto trova parcheggio nello stesso edificio dell’esposizione. Qual è, insomma, la formula giusta? Baselworld punta a diventare una piattaforma attiva tutto l’anno, e promette uno show, come è avvenuto con le sfilate di moda e gioielli nel mezzo dei booth degli espositori. GemGenève punta invece sul low cost, con uno stile minimal e sobrio. Ai buyer la risposta.





Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019

Booth di GemGenève
Booth di GemGenève

Gioielli d'epoca a GemGenève
Gioielli d’epoca a GemGenève

Gioielli d'epoca
Gioielli d’epoca a GemGenève 2018

Tormalina water mellon
Tormalina watermellon







Baselworld, i numeri dell’incertezza





Baselworld ha chiuso con un prevedibile calo di presenze. Ma l’anno prossimo cambia e rilancia. Intanto gioiellis.com ha condotto un sondaggio. Il risultato è… ♦︎

Baselworld: inizio della fine o inizio di un nuovo inizio? A giudicare dai numeri, il bilancio della edizione 2019 potrebbe indicare la prima ipotesi. Le parole di Michel Loris-Melikoff, direttore della fiera dedicata a orologi e gioielli, però, puntano verso la seconda direzione. Una cosa è certa: la prossima edizione di Baselworld sarà decisiva. Subentrato in corsa al posto di Sylvie Ritter, Loris-Melikoff in nove mesi ha gestito una Baselworld di transizione. Ma la prova decisiva sarà quella del 2020.

E non sarà facile: il sondaggio sul campo di gioiellis.com vede prevalere gli operatori scontenti. Ma anche questo era prevedibile.

Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com

I numeri di Baselworld

I numeri di Baselworld 2019 sono impietosi: 520 espositori (-20%, e pochi anni fa erano quasi 2.000), visitatori 81.200 (-22%). Flessione più contenuta, invece, per i giornalisti: 3.300 (-12%). È chiaro che una contrazione ulteriore potrebbe essere il colpo di grazie per una fiera che è in perdita, come ammesso dalla stessa società organizzatrice. Anche perché aziende che sono state le colonne portanti, come il gruppo Swatch Group, che ha marchi come Omega, Longines o Blancpain, ha già detto che non pensa di ritornare a Basilea. E grandi Maison della gioielleria come de Grisogono e Pasquale Bruni, hanno deciso di seguire altre strategie di comunicazione.

Visitatori a Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Visitatori a Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com

Il mondo cambia

Intendiamoci: le critiche principali delle aziende alla società che organizza Baselworld, Mch Group, sono gli alti costi associati all’aspetto fieristico. Ma la crisi della fiera svizzera non può essere imputata solo a questo. Ci sono aspetti di cui Baselworld non è responsabile: la travolgente trasformazione dell’economia seguita alla digitalizzazione, per esempio. Internet, con i siti web, l’e-commerce, Instagram, è una strada semplice per le aziende per mettersi in contatto con i propri riferimenti, buyer e clienti finali. Le tensioni geopolitiche, come la guerra dei dazi tra Usa e Cina, la Brexit, le guerre in Medioriente, non dipendono da Baselworld, ma incidono sulle strategie delle aziende, anche quelle della gioielleria. Insomma, il mercato in pochi anni si è trasformato. E bisogna imparare ad accettare la nuova realtà.

Il booth di Jacob & Co. Copyright-gioiellis.com
Il booth di Jacob & Co. Copyright-gioiellis.com

Melikoff-Megaloff

Come reagirà Baselworld a tutto questo? Lo ha spiegato Loris-Melikoff nella conferenza stampa finale. Una visione di grande respiro la sua, tanto che con un gioco di parole qualcuno ha iniziato scherzosamente a chiamarlo Megaloff. Se riuscirà nel suo intento, però, Loris-Melikoff avrà avuto il merito di rianimare un evento che ha una pericolosa febbre alta.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Piattaforma digitale

Come accennato, internet (e gioiellis.com ne è una perfetta testimonianza), è un grande mare in cui pescare contenuti, anche commerciali. Per questo il management vuole trasformare Baselworld in una piattaforma di comunicazione digitale che serva per interagire con rivenditori, collezionisti e giornalisti durante tutto l’anno. Insomma, una Baselworld perenne, che si aggiunge alla settimana della fiera. Sarà introdotto anche un servizio, tramite app, di e-concierge per la settimana della fiera.

L'area Media a Baselworld 2019
L’area Media a Baselworld 2019

Torna la Hall 2

Il prossimo anno sarà ripetuta la nuova disposizione, con l’espansione dell’offerta di ristorazione e un centro multimediale più ampio, il palcoscenico per le presentazioni e le sfilate, oltre a un migliore programma di ospitalità in accordo con hotel di Basilea. Obiettivo: convincerli ad abbassare i prezzi. Non solo: sarà ripristinata la Hall 2, che quest’anno è rimasta chiusa. Ospiterà anche una sezione dedicata agli smartwatch: un segmento di mercato che Baselworld non può più permettersi di ignorare.

Prezzi

L’aspetto più criticato dalle aziende è il costo eccessivo dei booth. Loris-Melikoff ha promesso una riduzione del 10-20%. In più, sarà messo a disposizione un servizio per la realizzazione delle aree espositive.

Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com
Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com

Le date

L’anno prossimo Baselworld si svolgerà dal 30 aprile al 5 maggio, subito dopo la fiera dell’orologeria a Ginevra: l’idea delle due fiere è quella di fare squadra (svizzera) e agevolare chi deve compiere un lungo viaggio. Ma non ci sono date perfette, ha ammesso il direttore di Baselworld, quando gli hanno fatto notare che quel periodo si sovrappone al ramadan degli islamici.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Il sondaggio di gioiellis.com

Che cosa ne pensano gli operatori della nuova Baselworld in formato ridotto? Abbiamo rivolto la domanda a 47 espositori del mondo della gioielleria (la maggior parte ha preferito rimanere anonima). In breve: ha prevalso un misto di insoddisfazione e frustrazione, con tanta nostalgia per la Baselworld di qualche anno fa. Giudizi divisi sulle sfilate: molti hanno criticato l’abbigliamento delle modelle, che non ha valorizzato i gioielli indossati.

Ma non tutti hanno espresso parere negativo: alcuni marchi, come Sutra e Yoko London, per citarne solo due, hanno manifestato soddisfazione.

Risultato del sondaggio

Totale gioiellieri interrogati 47

Molto insoddisfatto 13

Parzialmente insoddisfatto 20

Giudizio incerto 2

Giudizio positivo 12

Sfilate a Baselworld
Sfilate a Baselworld
Nel booth di Tamara Comolli.  Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Tamara Comolli.
Copyright: gioiellis.com

Il booth di Tirisi. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Tirisi. Copyright: gioiellis.com







OroArezzo cambia mese

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OroArezzo anticipa di un mese: si terrà dal 6 al 9 aprile. Il tema del contest sarà l’anello ♦︎

Il distretto orafo di Arezzo anticipa i tempi. Ieg, Italian Exhibition Group , la società che organizza OroArezzo, ha deciso di anticipare la fiera di un mese. OroArezzo si terrà quindi dal 6 al 9 aprile (lo scorso anno si era svolto il 5-8 maggio), sempre nella sede di Arezzo Fiere e Congressi. La spiegazione di questo cambio di date è quella di “agevolare la presenza di buyer provenienti dai mercati target per il distretto orafo italiano, mantenendo inalterati gli elementi distintivi e peculiari della manifestazione”. A maggio, in effetti, incombono GemGenève (9-12 maggio), il Couture di Las Vegas (30 maggio) e il Jck, sempre a Las Vegas (31 maggio).

OroArezzo 2017. Photo: Lorenza Ricci Studio
OroArezzo 2017. Photo: Lorenza Ricci Studio

Come sempre OroArezzo sarà anche l’occasione per il contest Premiere, concorso a tema che quest’anno si centra sulla forma dell’anello. In ogni nuova edizione alle aziende partecipanti viene chiesto di realizzare un gioiello che esprima il massimo della creatività coerentemente con lo stile aziendale, una creazione che si ispiri a forme tradizionali reinterpretate in modi non convenzionali, con la massima libertà nella scelta dei materiali e delle lavorazioni.





OroArezzo 2017
OroArezzo 2017

ronco
Premiere 2013 di OroArezzo: Ronco

quattrobi
Premiere 2013 di OroArezzo: Quattrobi

quadrifoglio
Premiere 2013 di OroArezzo: Quadrifoglio
Interno di OroArezzo. Photo: Lorenza Ricci Studio
Interno di OroArezzo. Photo: Lorenza Ricci Studio







GemGenève aumenta il numero di espositori





Le novità della prossima edizione di GemGenève: sale del 22% il numero degli espositori ♦︎

Mentre è ancora in corso VicenzaOro e mentre Baselworld scalda i motori per prepararsi al suo più difficile appuntamento, il backoffice di GemGenève è al lavoro. In molti si chiedevano se alla prima edizione della fiera specializzata in gemme e gioielli, organizzata nel maggio 2018, ne sarebbe seguita una seconda. La risposta è sì: la seconda edizione dei GemGenève si terrà dal 9 al 12 maggio 2019 al Palaexpo di Ginevra.

Il nuovo appuntamento ha anche un tema: Find and Feel, per sottolineare l’importanza dell’esperienza diretta anche in un periodo dominato dal digitale.

Gioielli d'epoca
Gioielli d’epoca a GemGenève 2018

GemGenève è stat una idea di due veterani del settore, Thomas Faerber e Ronny Totah, che operano a Ginevra. La manifestazione è stata anche una iniziativa in polemica con Baselworld, una fiera nel mirino di molti operatori della gioielleria a causa dei costi elevati necessari per la partecipazione. Ha avuto un buon successo, con circa 4300 visitatori, per il 50% non svizzeri (tra cui i giornalisti di gioiellis.com).

GemGenève, in effetti, è una formula che ha convinto molti. Gioiellieri, antiquari e commercianti di pietre preziose si ritrovano in uno spazio più piccolo rispetto alle grandi fiere, ma molto specializzato. Anche se il numero di espositori per il 2019 è aumento del 22% rispetto al 2018: sono circa 180 le Maison già iscritte per la nuova edizione, personalmente selezionate da Thomas Faerber e Ronny Totah.

Il 2019 vedrà anche la prosecuzione della collaborazione di GemGenève con la scuola d’arte e design di Ginevra, Head, con uno speciale progetto per studenti supportato dall’espositore Charles Abouchar. The Designer Showcase, ribattezzato Designer Vivarium, è stato ampliato per includere nuovi artisti non ancora noti nella gioielleria contemporanea internazionale. Tra l’altro, GemGenève 2019 si svolgerà nello stesso periodo delle principali aste di gioielli di Ginevra, quelle di Sotheby’s e Christie’s. Le premesse per bissare il successo ci sono.





La prima edizione di GemGenève
La prima edizione di GemGenève

Una tormalina watermelon africana
Una tormalina watermelon africana

GemGenève, vetrina di Dover Jewelry & Diamonds
GemGenève, vetrina di Dover Jewelry & Diamonds

GemGenève, visitatori
GemGenève, visitatori

Vetrina a GemGenève
Vetrina a GemGenève







VicenzaOro, tra le novità c’è l’addio di Marzotto





Il vice presidente di Ieg, Matteo Marzotto, lascia con polemica, mentre si prepara l’edizione di VicenzaOro January ♦︎

Si annunciano già le prime novità per la prossima edizione di VicenzaOro January. Ma all’appuntamento dell’edizione invernale della fiera dedicata al gioiello brillano anche le polemiche. Che non possono lasciare indifferenti gli addetti ai lavori.

Qualche giorno fa, infatti, Matteo Marzotto, vice presidente di Ieg, società nata dall’unione di Fiera Rimini con Fiera Vicenza, si è dimesso dalla carica, in polemica con l’ottuagenario presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni.

Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli
Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli, ad di Ieg

Non è un addio da poco, visto che a Marzotto va riconosciuto il merito di aver rilanciato VicenzaOro, oltretutto in un momento difficile per l’economia italiana. Nuove idee, dinamismo e le relazioni personali di Marzotto sono state la ricetta per il nuovo volto del format, esportato poi con successo all’estero. Tutto questo, però, non sembra essere bastato alla nuova gestione dell’azienda fieristica. Più che una fusione tra due soci, è il senso dell’addio di Marzotto, si è trattata di un’Opa di Rimini su Vicenza. E per Ieg, che ha come traguardo la quotazione in Borsa, quello di Marzotto non è un addio di poco conto.

La distanza era già apparsa palese durante l’ultima edizione di VicenzaOro September, in cui Marzotto non era coinvolto.

Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale
Matteo Marzotto, ex presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, ex direttore generale

L’imprenditore veneto, in ogni caso, non ha usato mezzi termini e ha denunciato in una lettera il mancato «rispetto istituzionale del socio di minoranza, troppo spesso mal tollerato a tenuto in disparte, anche in occasioni di importanti decisioni, come quella dell’assegnazione della progettazione per gli ampliamenti dei quartieri fieristici, portata in cda dall’ad Ravanelli a cose ampiamente fatte e per mera informativa».

La lettera di Marzotto sottolinea anche quanto gli addetti ai lavori commentano negativamente da tempo: il frettoloso licenziamento dell’ex direttore di Fiera Vicenza, Corrado Facco, braccio destro di Marzotto e co-artefice del rilancio di VicenzaOro.

«Il nostro modo di vedere è opposto praticamente su tutto, tranne che sulla bontà della fusione delle due società fieristiche e della loro quotazione in Borsa», ha concluso con amarezza Marzotto.

VicenzaOro September
VicenzaOro September

Forse anche per stendere un velo su questo epilogo poco commendevole, Ieg inizia ad accendere le luci sul prossimo appuntamento. Ecco le novità: Roberto Coin presenterà le nuove versioni della collezione Princess Flower, Damiani le estensioni delle collezioni D.Side, Eden e dell’iconica Belle Epoque (chissà se le aziende sono contente di perdere l’effetto sorpresa). Nell’area Icon non mancheranno Fope, Crivelli, Leo Pizzo, Tamara Comolli, Djula. Una conferma è anche quella di Alessio Boschi nell’area Design Room, nella quale si troverà anche la designer-artista parigina Lydia Courteille, il vicentino Mattia Cielo (per lui un ritorno) e Monica Rich Kosann. Conferme anche per Giovanni Raspini, Rue de Milles, Victoria Cruz, Bronzallure, Crieri. Cosimo Muzzano





VicenzaOro January
VicenzaOro January 2017

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

Alessio Boschi
Alessio Boschi

Jessica Kahawaty e Roberto Coin
Jessica Kahawaty e Roberto Coin

Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile
Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile







GemGenève, ecco le date della seconda edizione




Già aperte le iscrizioni per la seconda edizione di GemGenève: si terrà dal 9 al 12 maggio 2019, già 140 iscritti ♦︎

Gli svizzeri, afferma una opinione diffusa, sono puntuali. Non è esatto: arrivano in largo anticipo, specialmente se si tratta di gioielli. Ecco, dunque, la nuova data fissata per la seconda edizione di GemGenève: 9 – 12 maggio 2019. Sempre al Palexpo di Ginevra. Dopo il successo del debutto, a fine maggio 2018, gli organizzatori hanno deciso di replicare l’esperienza, anche su sollecitazione degli espositori che hanno partecipato alla prima edizione. E, anche se le dimensioni di questa fiera della gioielleria sono poco paragonabili con quelle della vicina Basilea, GemGèneve si aggiunge di fatto alla schiera degli “scissionisti” scontenti della gestione di Baselworld. A promuovere l’evento, infatti, sono stati gioiellieri e commercianti di Ginevra, con oltre 70 anni di esperienza: Thomas Faerber, proprietario di quarta generazione della Faerber Collection, e Ronny Totah, comproprietario di Horovitz e Totah. Tutti e due ex espositori alla grande fiera di Basilea, ma insoddisfatti di costi e gestione dell’appuntamento fieristico.

GemGenève, al contrario, oltre che un prezzo più accessibile per i gioiellieri che partecipano, offre anche un’atmosfera diversa, più semplice. Il suo obiettivo è inserirsi assieme all’EPHJ (fiera dell’orologeria di alta precisione) e al SIHH (salone dell’alta orologeria), che si tengono sempre nella città svizzera. GemGèneve, invece, punta su un mix di gioielli antichi, del XX secolo e contemporanei, e di pietre preziose. Alla prima edizione hanno partecipato grandi Maison, come Gorgoglione, e piccole boutique di avanguardia, come Nadia Morghentaler o Fabio Salini, oltre a un piccolo esercito di commercianti in pietre. L’annuncio della data della seconda edizione indica che c’è già chi si è prenotato un posto tra i booth: al momento sono 140 le aziende iscritte. La seconda edizione parte con il botto.




Vetrina a GemGenève
Vetrina a GemGenève
Booth di GemGenève
Booth di GemGenève
La prima edizione di GemGenève
La prima edizione di GemGenève
Gioielli d'epoca
Gioielli d’epoca
Gioielli d'epoca a GemGenève
Gioielli d’epoca a GemGenève

Tormalina water mellon
Tormalina water mellon







VicenzaOro si allarga

Italian Exhibition Group presenta il progetto che dà più spazio al polo fieristico che ospita VicenzaOro ♦︎

Un piano strategico per far brillare di più VicenzaOro. Italian Exhibition Group ha presentato un progetto di riqualificazione del quartiere fieristico vicentino, centrato in particolare sulla manifestazione di riferimento per il settore della gioielleria. Non è un intervento di poco conto: l’investimento è di 35 milioni di euro e prevede la riqualificazione radicale del padiglione 2. Il progetto c’è già e sarà realizzato dall’architetto Volkwin Marg, partner dello studio GMP Von Gerkan, Mark & Partner di Amburgo. La superficie del padiglione sarà di 26 mila metri quadri. Sarà costruito su due livelli, contro i cinque attuali, e sarà dotato di tecnologie funzionali e sostenibili.

L’intervento deciso da Ieg, società che il prossimo anno dovrebbe affrontare la quotazione in Borsa (andamento dei mercati permettendo), parte dall’investimento che, nel 2015, è stato compiuto sul padiglione 7. È stato un intervento che ha permesso a VicenzaOro di ridisegnare la mappa degli espositori in community omogenee, e di mettere a punto il format The Boutique Show. Dopo qualche mugugno iniziale da parte di qualche espositore che si è dovuto spostare dall’abituale posizione, la nuova formula è stata unanimemente considerata un’evoluzione positiva. Nelle ultime edizioni Vicenza ha così raggiunto un’occupazione altissima, pari a oltre il 98%, mentre la richiesta di spazi da parte degli espositori continua a crescere.

Molte delle community merceologiche, spiegano a Ieg, da quella dei brand di alta gamma al mondo della produzione di qualità, fino alle gemme e al gioiello fashion e di design, mostrano grandi potenzialità di crescita. Con l’intervento deciso VicenzaOro dovrebbe offrire  a loro più spazio.

VicenzaOro January 2018
VicenzaOro January 2018
Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg
Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg
Il progetto di allargamento della Fiera di Vicenza
Il progetto di allargamento della Fiera di Vicenza
La situazione attuale della Fiera di Vicenza
La situazione attuale della Fiera di Vicenza
VicenzaOro January
VicenzaOro January
Uno dei booth di VicenzaOro January
Uno dei booth di VicenzaOro January

GemGenève, buona la prima





La prima edizione di GemGenève ha avuto successo. E c’è già chi si prenota per la fiera di gioielli e gemme del prossimo anno ♦︎

GemGenève ha convinto. L’iniziativa di due gioiellieri e commercianti di gemme di Ginevra, Ronny Totah (Horovitz & Totah) e Thomas Faerber (Faerber Collection), ha avuto successo. Diciamolo: non molti, un paio di mesi fa, erano pronti a crederlo. GemGenève è nata in alternativa a Baselworld, anche se con caratteristiche e, soprattutto, dimensioni differenti. A Baselworld un’azienda fieristica forte e convinta della propria leadership si muove dritta sulla propria linea, con la precisione di un orologio svizzero che, se pur ora in dimensioni ridotte, ha comunque raccolto l’adesione di 1300 espositori. GemGenève assomiglia, invece, a una boutique per clienti raffinati dove si sono trovati un centinaio di brand, in buona parte commercianti di pietre preziose: la distanza è siderale.

Ma sarà sempre così? Tanto per cominciare, GemGenève è attesa a una seconda prova, il prossimo anno. E, ufficiosamente, trapela che le domande di adesione alla seconda GemGenève siano il doppio di quelle del 2018. La boutique potrebbe allargarsi.

«Eppure, il prezzo dei singoli spazi espositivi non è molto differente da quello di Basilea», spiega un espositore di lungo corso, che partecipa anche alle fiere di Vicenza, Las Vegas e Hong Kong. «Ma GemGenève è complessivamente meno costosa da un punto di vista logistico. Inoltre, l’organizzazione è di sicuro più friendly».

La fiera di Ginevra, insomma, sembra aver soddisfatto i partecipanti, anche se c’è chi sottolinea che a fronte di molto interesse, anche da parte dei buyer, di affari veri, conclusi, non se ne sono visti molti. Ma è anche comprensibile: nonostante i nomi di spicco presenti GemGenève deve comunque vedersela con la leadership dell’altra città svizzera e con l’incombente (sul calendario) appuntamento di Las Vegas, che è anche la patria del gioco d’azzardo. Ma per ora la scommessa l’ha vinta Ginevra.Vetrina a GemGenève





Vetrina a GemGenève
Vetrina a GemGenève

Una tormalina watermelon africana
Una tormalina watermelon africana
Acquamarina da 130 carati e morganite di Nomads
Acquamarina da 130 carati e morganite di Nomads
GemGenève, vetrina di Dover Jewelry & Diamonds
GemGenève, vetrina di Dover Jewelry & Diamonds
GemGenève, visitatori
GemGenève, visitatori

GemGenève, insieme di booths
GemGenève, insieme di booths