Australia

Katherine Jetter, dai canguri alla Grande Mela

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I gioielli della designer australiana, con base a New York, Katherine Jetter ♦︎

In quale parte del mondo può essere nata una designer che descrive un anello come composto da tormalina azzurra e spinelli color rosso canguro? Avete indovinato: Katherine Jetter è nata a Melbourne, Australia. Ma non dovete immaginarla come la sorella di Mr. Crocodile Dundee. Lei spiega, infatti, che ha trascorso la maggior parte della sua giovinezza in Inghilterra, Germania, Italia e Svizzera, e quindi parla fluentemente tedesco, francese e italiano, ovviamente oltre all’inglese. Insomma, australiana con una ampia visione del mondo, che nel 2018 l’ha portata anche al Couture Show, dove ha incontrato il suo mito, Stephen Webster. E questo offre anche un’ulteriore indicazione sulla sua predilezione: gioielli, di lusso, ma anche vivaci e moderni. E dato che, ricordiamolo, è australiana, qual è una delle sue pietre predilette? Avete indovinato ancora: l’opale. Che è stata la pietra con cui ha iniziato la carriera di designer: un piccolo opale blu con cui Katherine ha creato un semplice ed elegante anello.

Anello con opale nero e spinelli rossi
Anello con opale nero e spinelli rossi

L’aspetto più sorprendente, però, è che Katherine prima di fondare la sua Maison di gioielli a Londra ha conseguito una laurea in psicologia clinica e ha lavorato in una delle più grandi banche d’affari, la JP Morgan. Esperienze che, forse (molto forse) le sono servite per la sua seconda vita, iniziata con i corsi al classico Istituto Gemmologico d’America (Gia) dove si è diplomata. Dopo il salto dalla psiche alle gemme, infatti, ha lavorato per vari gioiellieri internazionali di alta gamma, tra cui De Beers. La sua Maison è nata quindi a New York City, come nei film con il «sogno americano». Viaggi, esperienza e una buona fantasia hanno fatto il resto. Ah, manca un dettaglio: ha scalato le vette del Machu Picchu e del Kilimangiaro. Non si può dire certo che sia pigra.

Collana con pendente in opale e diamanti
Collana con pendente in opale e diamanti
Orecchini in rodio verde e diamanti
Orecchini in rodio verde e diamanti
Orecchini con smeraldi Muzo e perle di Tahiti
Orecchini con smeraldi Muzo e perle di Tahiti
Collana con smeraldi Muzo e perle di Tahiti
Collana con smeraldi Muzo e perle di Tahiti

Anello con opale nero e diamanti
Anello con opale nero e diamanti

Orecchini con tormalina rosa e smalto viola
Orecchini con tormalina rosa e smalto viola







Perle di Autore

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I migliori gioielli di perle di Autore, frutto di una storia iniziata 30 anni fa. A tavola  ♦

Olio, pomodoro e un piatto di perle. O, meglio, un piatto di pasta, il tipico cibo italiano, per i grandi produttori di perle. La leggenda narra che sia iniziata così, anche grazie alla cucina italiana, la storia professionale di Rosario Autore, innamorato dell’Australia e degli sferici prodotti delle ostriche. Ma, evidentemente, anche abile ai fornelli. Oltre 30 anni fa, secondo il racconto, Autore ha messo a frutto la tradizione culinaria italiana, il suo hobby, in una cena che gli ha permesso di intessere le relazioni necessarie ad avviare l’attività di produzione e commercio delle perle dei Mari del Sud, tra le più pregiate. E probabilmente non immaginava che sarebbe diventato uno dei più grandi produttori di perle al al mondo.

Wreath Ring, in oro giallo, diamanti, perla del Mari del Sud
Wreath Ring, in oro giallo, diamanti, perla del Mari del Sud

Dopo aver avviato la coltivazione delle perle, il marchio Autore si è evoluto anche come produttore di gioielli, con una proposta di collezioni che non sono confinate nelle classiche collane con un filo di perle, oppure ai semplici orecchini a clip, ma spaziano anche all’alta gioielleria.

Orecchini in oro bianco con perle, pietra luna, diamanti
Orecchini in oro bianco con perle, pietra luna, diamanti

Nato nel Sud dell’Italia, Rosario Autore ha imparato i segreti del commercio e della coltivazione delle perle a Tokyo, prima di trasferirsi in Australia all’età di 26 anni. A Broome, la capitale coltivazione delle perle australiane, dove si è fermato e, grazie a quella famosa cena a base di pasta, ha convinto alcuni produttori locali a vendergli le perle.

Orecchini Galaxy, in oro giallo, diamanti perle del Mari del Sud
Orecchini Galaxy, in oro giallo, diamanti perle del Mari del Sud

La storia dell’azienda è iniziata così nel 2005. Ora Autore possiede e gestisce sette factory al largo delle coste dell’Australia e dell’Indonesia. Ogni anno raccoglie 300.000 perle. Ha anche messo a punto un suo sistema di catalogazione e di valutazione delle perle. La grande maggioranza viene venduta, mentre circa 4.000 perle South Sea sono utilizzate direttamente dall’azienda, nei laboratori di dove si realizzano i gioielli.

Anello in oro rosa con diamanti bianchi e brown, perla
Anello in oro rosa con diamanti bianchi e brown, perla
Orecchini in oro bianco, perle, diamanti bianchi e rosa, zaffiri rosa
Orecchini in oro bianco, perle, diamanti bianchi e rosa, zaffiri rosa
Anello Capri in oro giallo 18 carati, perla, lapislazzuli
Anello Capri in oro giallo 18 carati, perla, lapislazzuli

Collana in oro bianco, perle, diamanti bianchi e rosa, zaffiri rosa
Collana in oro bianco, perle, diamanti bianchi e rosa, zaffiri rosa




Il 3D di Valeria D’Annibale




Valeria D’Annibale, designer hi-tech ma senza rinunciare al tocco personale con la sua Varily Jewelry♦︎

Da Roma (Italia) a Sidney (Australia) per disegnare e produrre bijoux con la tecnologia delle stampanti 3D. Valeria D’Annibale ha studiato Jewellery and Object Design al Design Centre Enmore e oreficeria in Italia: la sintesi del suo lavoro è la creazione al computer di orecchini, anelli, collane, bracciali e poi tradurli in oggetti con l’utilizzo di polvere di nylon tramite una speciale stampante. I gioielli hi-tech di Varily Jewelry sono venduti direttamente online sul suo sito.

Anello Vertigo
Anello Vertigo

C’è anche anche una fase due, perché gli oggetti sono poi rifiniti a mano. Insomma, un’attività tra la tecnologia e l’artigianato, tanto che Valeria D’Annibale tempo fa è stata invitata a partecipare alla Make Fair, evento dedicato al mondo dei nuovi artigiani digitali che si svolge a Roma. Lei, che ha spiegato di avere una passione per i gioielli sin da quando era bambina, ha creato il suo marchio di gioielli nel 2015. La sua è una via molto personale, un ponte tra hi-tech e tradizione: oltre alla stampa 3D, infatti, utilizza anche argento e acciaio, prima di concludere la lavorazione dei pezzi aggiungendo texture e finiture per rendere ogni pezzo qualcosa di diverso.

Bracciale geometrico vertigo
Bracciale geometrico vertigo
Anello Perforated vertigo
Anello Perforated vertigo
Orecchini Cube
Orecchini Cube
Pendente Dalia
Pendente Dalia
Orecchini Dalia
Orecchini Dalia

Orecchini Leaf
Orecchini Leaf







Margot McKinney la regina dell’opale

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Dall’Australi agli Stati Uniti: perle e gemme eccezionali sono gli strumenti di lavoro di Margot McKinney ♦︎

In Australia è un’autorità e non solo come gioielliere. Margot McKinney ha anche una certa influenza politica: sostiene i liberali e ha donato alla ex ministro degli Esteri, Julie Bishop, un paio di orecchini che hanno fatto scalpore. Ma, a parte questo, Margot è anche una donna che rappresenta la quarta generazione di gioiellieri. E dall’Australia ha imboccato rapidamente la strada per gli Stati Uniti: i suoi gioielli sono distribuiti da Neiman Marcus e da una rete di boutique indipendenti su tutto il territorio.

A rendere così popolare Margot McKinney è la sua capacità di selezionare le pietre e di abbinarle spesso alle perle.

Orecchini in oro rosa, diamanti, perle
Orecchini in oro rosa, diamanti, perle

L’Australia, infatti, è un Paese dove si trovano pietre colorate di alta qualità ed è anche una regione da cui proviene una gran parte di perle coltivate. Tra le pietre, ovviamente, un posto d’onore lo occupano gli opali, tra le pietre più belle nella terra dei canguri. E l’abbinamento con le perle del Mare del Sud, tra le più belle del mondo, risulta spesso vincente. Nel vero senso della parola: una sua collezione di gioielli con perle del mare del Sud e gemme preziose e colorate è stata premiata con il Prix de Marie Claire per il miglior gioiello australiano nel marzo 2011 e il premio Haute Joaillerie ai biennali International Opal Jewellery Awards nel 2009.

Anello in oro, opale nero, zaffiri orange e yellow, diamanti
Anello in oro, opale nero, zaffiri orange e yellow, diamanti
Orecchini in oro giallo, con quarzo lemon, tsavorite, diamanti, zaffiri orange e yellow
Orecchini in oro giallo, con quarzo lemon, tsavorite, diamanti, zaffiri orange e yellow
Anello in oro bianco con multi acquamarina
Anello in oro bianco con multi acquamarina
Orecchini con topazi blu, diamanti, tsavorite, diamanti, zaffiri orange e yellow
Orecchini con topazi blu, diamanti, tsavorite, diamanti, zaffiri orange e yellow
Bracciale in giada nera
Bracciale in giada nera
Anello con tormalina verde cabochon e pavé di tsavoriti
Anello con tormalina verde cabochon e pavé di tsavoriti






La libertà no-limits di Roxanne

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Può l’Australia ispirare una designer di gioielli? È quello che è successo a Roxanne Rajcoomar-Hadden, che da Londra si è trasferita a Melbourne con il marito. I casi della vita. In Australia, lei racconta, ha trovato un luogo ideale per i marchi indipendenti, sia per l’abbigliamento sia per i gioielli. Roxanne ha potuto mettere a frutto, quindi, gli studi al London College of Fashion, al corso Rough Diamond di De Beers, e il Diamond Grading al GIA. Il suo marchio di gioielli, invece, lo ha lanciato nel 2013. Fino a scoprire la liberà di essere liberi nel grande Paese dell’emisfero australe.

Anello gambero in oro 9 carati
Anello gambero in oro 9 carati

Roxanne Rajcoomar-Hadden, d’altra parte, è una di quelle donne che hanno la gioielleria nel sangue, con una passione che le segue fin dall’infanzia. Il nonno, inoltre, è stato un orafo in Guyana. La libertà creativa, però, è accompagnata da rigorosi standard, come utilizzare oro del commercio equo e solidale e gemme di provenienza etica. I suoi gioielli si notano, sia quelli realizzati in solo oro, magari con la forma di gambero o di un granchio, sia che scelga pietre preziose. Inoltre, la designer inneggia al principio della comodità: i gioielli devono poter essere indossati tutto il giorno.

Anello granchio in oro 9 carati
Anello granchio in oro 9 carati
Anello Milestone in oro 18 carati e diamante
Anello Milestone in oro 18 carati e diamante
Orecchini Milestone in oro 18 carati
Orecchini Milestone in oro 18 carati
Orecchini a forma di vongola in oro 9 carati
Orecchini a forma di vongola in oro 9 carati
Pendente a forma di granchio in oro 9 carati
Pendente a forma di granchio in oro 9 carati

Orecchini Spaghetti  con olio di oliva in oro 9 carati
Orecchini Spaghetti con olio di oliva in oro 9 carati







Chiude la super miniera di diamanti rosa




I diamanti? Non sono per sempre. A un certo punto finiscono, stop, basta. Nel mondo della gioielleria c’è chi piange già dopo la chiusura di una delle miniere di diamanti più famose del mondo, quella australiana di Argyle. Questo giacimento dal 1983 ha estratto il 90% dei diamanti rosa del mondo. Ma ora ha cessato l’attività. Si calcola che la miniera di Argyle producesse circa 10.000 carati di diamanti l’anno, prima di esaurirsi.

Diamante Aryle Avaline. Taglio a forma di cuscino, Fancy Purple Pink, 2,42 carati
Diamante Argyle Avaline. Taglio a forma di cuscino, Fancy Purple Pink, 2,42 carati

Negli anni scorsi il giacimento è stato uno dei rari luoghi sulla Terra in cui si trovavano diamanti rosa, forse il colore più apprezzato dai collezionisti. Come il Fancy Intense Pink da 24,78 carati venduto per oltre 46 milioni di dollari nel 2010 e rimasto un prezzo record all’asta per qualsiasi diamante per molti anni. Il top, però, spetta al CTF Pink Star, un diamante Fancy Vivid Pink Internally Flawless da 59,60 carati venduto per 71,2 milioni di dollari nel 2017 a Hong Kong. Ma questi due erano stati estratti in Africa, non in Australia.

Diamante Argyle Everglow, 2.11 carati, radiant shaped, Fancy Red diamond
Diamante Argyle Everglow, 2.11 carati, radiant shaped, Fancy Red diamond, Rio Tinto

La miniera di Argyle, che prende il nome dal vicino lago, ha comunque offerto molte altri diamanti rosa. Il giacimento è stato scoperto nel 1979. In tutti questi anni ha prodotto 865 milioni di carati di diamanti grezzi. Ma sono quelli rosa a ingolosire i collezionisti. Nel caso foste interessati, sappiate che gli ultimi Argyle Pink in circolazione sono in vendita nella gioielleria di New York di Lorraine Schwartz.

Il diamante rosa Pink Star
Il diamante rosa Pink Star

Diamante rosa-violaceo (vivid purplish pin) estratto nella miniera di Argyle
Diamante rosa-violaceo (vivid purplish pin) estratto nella miniera di Argyle







Jordan Askill multi tasking




Squali, pantere, ma anche fiori: Jordan Askill, designer con sede a New York, ha portato nella città americana un po’ dello spirito selvaggio della sua Australia. Ma, in realtà, non è legato alle tradizioni, quanto piuttosto al piacere di inventare:  nel 2015 ha vinto il British Fashion Award per Emerging Accessory Design e nel 2016 è stato nominato membro del Council of Fashion Designers of America.

Pendente in cristallo di rocca intagliato, diamanti, oro 18 carati, cocholong
Pendente in cristallo di rocca intagliato, diamanti, oro 18 carati, cocholong

Nato a Sydney, nel 2000 si è spostato a Londra, dove è stato stagista di Alexander McQueen. Nel 2004, Askill è stato invitato a far parte del team di progettazione di Dior Homme a Parigi e quattro anni dopo ha deciso di fondare il suo marchio di gioielli. Ma ha collaborato anche con case di moda e del marchio danese Georg Jensen, oltre a Gemfields, Meadham Kirchhoff, The International Palladium Board, Topshop e Swarovski. Non solo: dirige e sviluppa anche cortometraggi e installazioni video. I suoi pezzi sono scultorei e non a caso utilizza anche il sistema di stampa 3D per arrivare alle sue creazioni. Insomma, una creatività multitasking, cioè capace di fare tante cose diverse. Soggetti legati alla natura, come i fiori della viola Canadensis, sono la fonte di ispirazione delle sue collezioni.

Bracciale in oro rosa, madreperla, perla barocca
Bracciale in oro rosa, madreperla, perla barocca
Anello a forma di doppio squalo in oro rosa e diamanti
Anello a forma di doppio squalo in oro rosa e diamanti
Orecchini a forma di viola Canadensis con diamanti
Orecchini a forma di viola Canadensis con diamanti
Anello in oro giallo e nefrite
Anello in oro giallo e nefrite
Anello Pantera in oro giallo
Anello Pantera in oro giallo

Pendente Pantera in oro giallo, cristallo di rocca, diamanti
Pendente Pantera in oro giallo, cristallo di rocca, diamanti







Cléa Horowicz, non solo designer





Cléa Horowicz, la modella con la passione dei gioielli, dalla Australia alla Svizzera ♦︎

Modella, cantante, scrittrice, fotografa, designer. Quale definizione volete scegliere per definire Cléa Horowicz, ideatrice del marchio Horowicz Fine Jewellery o, per sintetizzare, HFJ Jewellery & Design? Suggerimento: tutte. Cléa, infatti, è tutto questo e anche altro: è in parte australiana, e ci tiene a ricordarlo. Anche se ora vive in Europa, Svizzera, e nelle sue vene scorre anche sangue olandese. Insomma, tante donne in una sola persona.

Orecchini con opali
Orecchini con opali

Il suo debutto in grande stile è avvenuto sul palcoscenico di GemGèneve, dove ha mostrato anche due pezzi speciali: una grande spilla fermacapelli con la forma di pesci volanti e due orecchini con opali. Australiani, ovviamente.

Anello con ametista
Anello con ametista

Fondata nel 2010, la piccola Maison si è dedicata finora a gioielleria accessibile, ma con alcune scelte interessanti. Cléa ha iniziato a occuparsi di gioielli alla scuola superiore Ceruleum a Losanna e poi all’Università di Ginevra. Infine, si è specializzata in gemmologia al Gia in California. Spiega di essere ispirata dalla natura e dai viaggi. Ama indossare le proprie creazioni. E Spesso mantiene la forma originale della pietra, “perché è ciò che la rende unica”.





Spille fermacapelli a forma di pesci
Spille fermacapelli a forma di pesci

Collana con pendente
Collana con pendente
Collana con ametiste
Collana con ametiste

Cléa Horowicz
Cléa Horowicz







Cartier in mostra





Oltre 300 grandi gioielli di Cartier in una grande mostra: c’è anche la tiara della regina Elisabetta indossata da Kate Middleton ♦︎

Ci sono nomi della gioielleria che assomigliano a famiglie reali. Hanno una lunga tradizione alle spalle e, soprattutto, sono considerate da tutti (anche dai concorrenti) una spanna al di sopra degli altri. Insomma, ci sono Maison con il sangue blu. E, non a caso, sono anche le preferite dai reali, quelli veri. Una di queste regine della gioielleria è Cartier. Cinque anni fa Cartier aveva deciso di celebrare la propria ricca tradizione con una grande mostra a Parigi, al Grand Palais. Ora, un po’ a sorpresa, replica questa esposizione in Australia. La mostra Cartier: The Exhibition è organizzata alla National Gallery di Canberra, sede del Parlamento australiano (no, non è a Sidney) e presenta oltre 300 gioielli, anche di famiglie reali che li hanno gentilmente prestati per la mostra, o appartenute a celebrità, più pezzi rari che fanno parte della collezione Cartier. Ci sono diademi, collane, spille e orecchini che fanno parte di un pezzo di storia: in tutto, 7776 diamanti, 1246 smeraldi, 301 zaffiri, 249 altre gemme colorate da 3500 carati. Come la spilla con diamanti della cantante lirica australiana Dame Nellie Melba, la collana di giadeite imperiale dell’ereditiera Barbara Hutton, l’anello di fidanzamento con diamante da 10,48 carati della principessa Grace di Monaco, la collana di diamanti e rubini di Elizabeth Taylor (regalo del terzo marito Mike Todd).

Molti dei pezzi esposti hanno una lunga storia. Come la tiara Halo, ordinata a Cartier tre settimane prima di diventare re da Giorgio VI, nel 1936. Il diadema in platino, con 739 diamanti tondi taglio brillante e 149 diamanti taglio baguette, era per la sua futura moglie Elizabeth Bowes-Lyon (la regina madre). Che poi ha regalato la tiara alla futura Regina d’Inghilterra, Elisabetta II, per il diciottesimo compleanno. La Halo Tiara è tornata a splendere in pubblico nel 2011, indossata da Kate Middleton per il suo matrimonio con il Principe William.

La mostra comprende anche una selezione di originali disegni preparatori, ritratti, fotografie storiche, film, materiale pubblicitario, strumenti per la creazione di gioielli e attrezzature per fornire una panoramica storia di Cartier. Margherita Donato




Tiara Halo con 739 diamanti tondi taglio brillante e 149 diamanti taglio baguette
Tiara Halo con 739 diamanti tondi taglio brillante e 149 diamanti taglio baguette
Kate Middleton con la Halo TIara il giorno del suo matrimonio. Photo: Getty Image
Kate Middleton con la Halo Tiara il giorno del suo matrimonio. Photo: Getty Image
Spilla in platino del 1953, Ordine speciale. Platino, diamanti, diamante rosa . Prestato da Sua Maesta Elizabeth II. Collection Trust
Spilla in platino del 1953, Ordine speciale. Platino, diamanti, diamante rosa . Prestato da Sua Maesta Elizabeth II. Collection Trust
La Regina Elizabeth II con la  collana Nizam di Cartier. Indossata per il suo matrimonio nel 1947
La Regina Elizabeth II con la collana Nizam di Cartier. Indossata per il suo matrimonio nel 1947
La collana Nizam of Hyderabad di Cartier , in platino e diamanti. Prestata da Sua Maestà la regina Elisabetta
La collana Nizam of Hyderabad di Cartier , in platino e diamanti. Prestata da Sua Maestà la regina Elisabetta
La Duchessa di Windsor nel 1947. Foto Condé Nast
La Duchessa di Windsor nel 1947. Foto Condé Nast
Collana in platino e diamanti Devant de corsage, Cartier, 1902
Collana in platino e diamanti Devant de corsage, Cartier, 1902
Grace, principessa di Monaco, indossa gioielli Cartier, 1959. Photo: H. Lukomski
Grace, principessa di Monaco, indossa gioielli Cartier, 1959. Photo: H. Lukomski
Anello di fidanzamento   della principessa di Monaco. Cartier Paris, 1956. Foto: Vincent Wulveryck
Anello di fidanzamento
della principessa di Monaco. Cartier Paris, 1956. Foto: Vincent Wulveryck

Spilla Flamingo di Cartier, collezione Nils Herrmann. Platino, oro, diamanti, smeraldi, zaffiri, rubini, citrini
Spilla Flamingo di Cartier, collezione Nils Herrmann. Platino, oro, diamanti, smeraldi, zaffiri, rubini, citrini







Le perle di Autore sulle ali

Collane e orecchini della linea Wing firmate Autore: due soli modelli, ma con tante varianti ♦︎

Le perle di Rosario Autore, italiano che è diventato un nome celebre in Australia, sono famose in tutto il mondo. La sua azienda di coltivazione delle rotonde figlie delle ostriche nel tempo si è trasformata anche in una Maison capace di proporre collezioni di gioielli particolarmente raffinati. Le perle, d’altra parte, sono un elemento talmente perfetto da rendere più semplice il lavoro dei designer. Il brand Autore è così riuscito nell’impresa di aggiungere nuovo interesse a un materiale così perfetto. Prova ne è la vasta raccolta di gioielli che prende il nome di Timeless collection.

All’interno di questa serie di gioielli, nella prima vera 2017 Autore ha inserito una linea, chiamata Wing. Le perle sono, appunto, sostenute da un set a forma di ala. Wing si compone solo di due pezzi: una collana e un paio di orecchini. In compenso, sono previste tre varianti per quanto riguarda il colore dell’oro e delle pietre, diamanti, ametiste o zaffiri che sono incastonati nel metallo. Cambia anche il colore dell perle: bianco oppure rosa, dorato, scuro. A dimostrazione delle tante opportunità che offre un elemento in apparenza così semplice come la perla.

Leggi anche: Polvere di stelle per Autore





Oro 18 carati con diamanti e perle dei mari del Sud
Oro 18 carati con diamanti e perle dei mari del Sud

Autore, Wing, ciondolo in oro con zaffiri e perla
Autore, Wing, ciondolo in oro con zaffiri e perla
Collezione Wing, ciondolo in oro giallo 18 carati, zaffiri e una perla dorata
Collezione Wing, ciondolo in oro giallo 18 carati, zaffiri e una perla dorata
Collana con ciondolo in oro giallo 18 carati, zaffiri e una perla rosa
Collana con ciondolo in oro giallo 18 carati, zaffiri e una perla rosa
Collana con ciondolo in oro giallo 18 carati, diamanti e una perla del mare del sud
Collana con ciondolo in oro giallo 18 carati, diamanti e una perla del mare del sud
Orecchini in oro bianco 18 carati con diamanti, ametiste e perle di Thaiti
Orecchini in oro bianco 18 carati con diamanti, ametiste e perle di Thaiti

Orecchini in oro bianco 18 carati con diamanti e perle dei mari del Sud
Orecchini in oro bianco 18 carati con diamanti e perle dei mari del Sud







La vita iridescente di Katherine Jetter

La fantasia iridescente di Katherine Jetter, cittadina del mondo, con una passione per gli opali australiani ♦

La designer Katherine Jetter ha una madre greca e un padre tedesco. È cresciuta tra Inghilterra, Germania, Italia e Svizzera. Però è australiana (è nata a Melbourne). Ma non solo: ama anche il frutto gemmologico più noto dell’Australia l’opale: il 95% delle pietre di questo tipo estratte in tutto il mondo arrivano, infatti, dell’entroterra del Paese dei canguri. E dire che Katherine Jetter sembrava avviata a un’altra carriera: quella nella finanza, in una società prestigiosa come JP Morgan. Tra le sue scelte, però, non bisogna dimenticare anche la laurea in Psicologia clinica all’University College di Londra.

Insomma, una personalità con tante facce, tanti risvolti, tanti colori. Proprio come l’opale, che ha imparato a conoscere meglio frequentando la più titolata scuola di pietre preziose, il Gemological Institute of America. Da lì, lasciate da parte finanza e psicologia, ha iniziato a lavorare come designer per diverse aziende di gioielli, tra cui De Beers. Trasferita definitivamente dall’Australia a New York, ha creato la propria azienda (e trovato il marito). L’irrequieta Katherine, però, si è trasferita ancora, questa volta a Santa Fe, New Mexico. A due passi dagli opali messicani. Ma anche in una zona dove può esercitarsi con le altre sue passioni: l’alpinismo (ha scalato Machu Picchu e Kilimangiaro), le immersioni, la cucina. Quando non è impegnata in una di queste molteplici attività, la designer riesce a trovare il tempo per disegnare gioielli. Quasi esclusivamente con l’utilizzo di iridescenti, preziosi opali, rari come lei. Giulia Netrese




Orecchini Snowstorm con opale e tormaline
Orecchini Snowstorm con opale e tormaline

Anello in oro bianco con opale e pietre
Anello in oro bianco con opale e pietre
Anello in oro bianco con opale messicano, diamanti neri, zaffiri gialli, rubini
Anello in oro bianco con opale messicano, diamanti neri, zaffiri gialli, rubini
Katherine Jetter, anello con opale (da Facebook)
Katherine Jetter, anello con opale (da Facebook)
Ciondolo Birdcage che racchiude un opale
Ciondolo Birdcage che racchiude un opale
Anello con opale bicolore e zaffiri arancio
Anello con opale bicolore e zaffiri arancio
Anello con tormalina
Anello con tormalina
Anello con opale e tsavoriti
Anello con opale e tsavoriti

Opals earrings
Opals earrings







Pizza, Beyoncé e Lucy Folk

Che cosa unisce Beyoncé alla pizza? I gioielli della designer australiana Lucy Folk. Scoprite perché ♦

Pasta, pizza, spritz: la cucina italiana è apprezzata in tutto il mondo. Anche in Australia. Forse è per questo che Lucy Folk, designer di Melbourne, ha pensato di dedicare alcuni gioielli ad alcuni simboli del food italico. Ma, niente paura: la forma dei gioielli non ricorda per nulla quella dei piatti originali. Oro e perle, ma anche piccole pietre colorate, si combinano in modo piuttosto piacevole.

I suoi gioielli, in ogni caso, sono apprezzati da un buon numero di star internazionali, come Snoop Dogg, Lily Allen e Erykah Badu, che hanno indossato le collane di Lucy Folk, oppure Beyoncé, che ha scelto orecchini a forma triangolare per la copertina di un album. O, ancora, dalla attrice e modella britannica Suki Waterhouse, che ha scelto anelli ed earcuff realizzati dalla designer australiana agli Oscar 2016. Ma, precisa lei, «i gioielli aspirati agli alimenti non sono più il mio forte. Ora sono molto più ispirata dai viaggi e dall’arte». Ma anche dalla natura, come nella sua ultima collezione che vuole ricordare la forma delle coste rocciose di Formentera. I gioielli dedicati all’isola spagnola sono stati fotografati da Mason Poole, il ritrattista ufficiale di Beyoncé. Giulia Netrese

Anello ispirato a pasta e pizza, in oro. Prezzo: 9800 dollari
Anello ispirato a pasta e pizza, in oro. Prezzo: 9800 dollari
Pearly, anello ispirato alla pasta. Prezzo; 375 dollari
Pearly, anello ispirato alla pasta. Prezzo; 375 dollari
Anello Spritz, in oro e pietre
Anello Spritz, in oro e pietre
Anello Baleari, oro e perla
Anello Baleari, oro e perla. Prezzo: 795 dollari
Suki Waterhouse con gli orecchini di Lucy Folk
Suki Waterhouse con gli earcuff di Lucy Folk
Beyoncé con gli orecchini triangolari di Lucy Folk
Beyoncé con gli orecchini triangolari di Lucy Folk
Anelli Baleari
Anelli Baleari
Anello ispirato a Formentera
Anello ispirato a Formentera
Collezione ispirata a Formentera
Collezione ispirata a Formentera
Bracciale e collana fotografati da Mason Poole
Bracciale e collana fotografati da Mason Poole
Collana fotografata da Mason Poole
Collana fotografata da Mason Poole
Collana e orecchini indossati
Collana e orecchini indossati
Campagna per i gioielli di Lucy Folk
Campagna per i gioielli di Lucy Folk


Miranda Kerr designer per Swarovski?

La supermodella australiana Miranda Kerr presto designer di gioielli? L’indiscrezione arriva dal sito australiano di Vogue. La modella ha ha partecipato a una conferenza stampa a Sydney da Swarovski, di cui è testimonial. E durante questo evento ha fatto capire che le sarebbe piaciuto andare oltre nella collaborazione con il marchio. Sembra che l’ex compagna del bellissimo Orlando Bloom abbia scoperto la sua nuova vocazione. A suo parere un anello o una collana può davvero trasformare un abito e cambiare un look. Ma non c’è una regola, bisogna seguire il proprio stato d’animo. Così vorrebbe avere voce in capitolo per quanto riguarda la progettazione dei gioielli che indossa. Non solo. Miranda Kerr sarebbe diventata molto amica del direttore artistico del brand: «Quello che mi piace di Nathalie è che lei ti ascolta e quando capisce cosa mi piace mi chiede come vorresti indossarlo. È davvero piacevole lavorare con chi apprezza i tuoi suggerimenti». Dal canto suo Nathalie Colin, interrogata su un’eventuale coinvolgimento della modella ha affermato che Miranda ha una vera attitudine per i gioielli.

A Padova i bijoux australiani

In Australia non crescono solo canguri, ma si progettano anche gioielli di tendenza. Come è lecito aspettarsi da un paese giovane e anglofono come è l’Australia. A far conoscere in Italia le novità dei designer più di tendenza è Robert Baines, professore emerito alla Rmit Univerity di Melbourne, assieme a Nicholas Bastin, Simon Cottrell, Kirsten Haydon, Linda Hughes, Christopher Milbourne, Nicole Polentas e Katherine Wheeler. Le opere dei designer (un centinaio) sono in mostra fino al 23 febbraio in una mostra a Padova. I gioielli puntano più sull’originalità del concept che sui materiali. Anzi, sono in genere realizzati utilizzando non solo oro, ma anche materie plastiche. Però sono pezzi unici e, quindi, piccole opere d’arte. Giulia Netrese 

Gioielleria contemporanea australiana

Oratorio di San Rocco, fino al 23 febbraio 2014

Orario: 9.30-12.30, 15.30-19.00; Lunedì chiuso

serviziomostre@comune.padova.it

http://padovacultura.padovanet.it

 

 

Una collana di Zara per Kate

[wzslider]Anche i ricchi piangono e, soprattutto, risparmiano. Non occorre indossare una tiara di diamanti per sentirsi principesse, soprattutto, se si è davvero principesse. È il caso di Kate Middleton, futura regina di Inghilterra, che alla prima in Australia di «The Long Walk to Freedom», film dedicato a Mandela, ha indossato una collana da di Zara da 35,90 dollari, circa 28 euro. Per la cronaca, il quotidiano «Daily News» ha raccontato che la principessa ha partecipato alla premiére assieme al principe Will. Per la cronaca, pare che il passaparola abbia fatto rapidamente esaurire la collana sul negozio online di Zara. Matilde de Bounvilles  

Collana Zara
Kate Middleton con la collana di Zara
Collana bicolore. Prezzo: 29,95 euro
Collana bicolore. Prezzo: 29,95 euro
Zara collana
Zara: collana fiori e pezzi. Prezzo: 29,95
Collana Zara
Collana gioiello.Prezzo: 29,95
Collana catene Zara
Collana con catene. Prezzo: 27,95

Arriva l’anello smart

Mentre i giganti della gioielleria si sfidano a colpi di diamanti e rubini, la tecnologia invade il loro campo. Dopo il ring clock, anello che diventa orologio (vedere https://gioiellis.com/anello-orologio) e i video orecchini (https://gioiellis.com/ecco-i-video-orecchini), ecco a voi l’anello smart. Cioè intelligente, capace di interagire con un iPhone o un telefono con sistema operativo Android. Lo Smarty Ring funziona in tandem con uno smartphone e permette a chi lo indossa di fare telefonate, leggere i messaggi di testo, controllare la musica e ricevere aggiornamenti in tempo reale dai social media. È fatto di acciaio inossidabile, è unisex, ed è  stato progettato da un ingegnere indiano. L’anello è dotato di un sensore Bluetooth 4.0 e funziona sia con telefoni Android che iOs (iPad e iPhone). Il gioielo tecnologico ha un piccolo schermo led che si illumina ogni volta che l’utilizzatore riceve una telefonata, una e-mail, sms, post su Facebook o Twitter. Può anche essere usato come un telecomando e resta in funzione 24 ore. Al momento non è ancora in vendita: la commercializzazione inizierà nell’aprile 2014 in Australia e Nuova Zelanda aun prezzo piuttosto modesto: 275 dollari (circa 210 euro). E poi dicono che i gioielli non sono utili… Federico Graglia  

anello digitale
Lo Smarty Ring

 

Smarty Ring
Telefonate e e-mail al dito
Smarty Ring2
Fa anche da orologio

 

anello digitale per uomo
Unisex: lo Smarty Ring è anche da uomo

La stella di Estelle

[wzslider]Si chiama Estelle Dévé, ha iniziato a disegnare gioielli nel dicembre 2008. E fin dalla sua prima collezione ha raccolto il consenso di riviste di moda più quotate d’Australia. Estelle, che ha radici francesi, ha una doppia laurea in Business e Marketing, oltre a esperienza in diversi ruoli legati alla moda. Anche grazie a questo la designer ora si ritrova tra le stelle nascenti della gioielleria. Utilizza peltro, catene di ghisa, oro, tirapugni e perle di cristallo Swarovski: è completamente autodidatta, aspetto che le permette di creare e scoprire nuove tecniche, libera dai vincoli della tradizione.  È cresciuta in un piccolo e isolato villaggio nel sud della Francia, con il padre e la zia designer per un loro marchio di gioielli. La zia è ora il direttore creativo della casa di gioielli Chaumet.  

 

 

 

A tavola con gli orecchini pizza

Evviva, si può ordinare una pizza senza timore di aumentare di un solo grammo il peso. Perché la pizza si mette all’orecchio. E dire che non è l’idea di un designer italiano, ma made in Australia: si chiama Lucy Folk (lucyfolk.com) e, tra i tanti bijoux che propone ci sono anche gli orecchini Margarita Madness pizza, e Pepperoni Party. Non sono, però, gli unici gioielli di ispirazione culinaria. La designer australiana vende anche orecchini-oliva, oppure a forma di funghi. Matilde de Bounvilles

 

Margherita o peperoni?
Margherita o peperoni?

 

C'è anche una versione al salame piccante...
C’è anche una versione al salame piccante…

 

Orecchini e pendenti, foglie e funghi
Orecchini e pendenti, foglie e funghi

 

Olive da indossare
Olive da indossare

 

La collana dinosauro con opale boulder

Ha vinto un premio in un concorso di gioielleria. Ma dubito che qualche frequentatrice di gioiellis.com abbia intenzione di acquistarla e di mettersela al collo. La collana-dinosauro, in ogni caso, ha vinto l’importante premio di design a Queensland, in Australia. Questo Design Awards invita i designer a creare pezzi originali usando l’opale in qualche modo. Il premio, infatti, si svolge proprio in concomitanza con la Winton Opal Tradeshow dedicata, appunto a questa pietra dura. Quest’anno ha vinto Age of Dinosaurs, pezzo creato dal gioielliere giapponese Ayano Nakajima con diamanti, rubini e, naturalmente, opale boulder, pietra che si trova in Australia. Nakajima ha detto che l’ispirazione per la collana gli è venuta dopo aver trovato un ruvido opale boulder che conteneva la sagoma di un dinosauro. Il gioiello rappresenta un « vulcano che sputa fuoco, il suo flusso di lava è rappresentato da diamanti neri e rubini, mentre il dinosauro, spostabile da una molla, cammina attraverso la crescita rigogliosa delle piante preistoriche, create con granati verdi», ha spiegato. In effetti la zona di Winton è conosciuta per la sua ricca offerta di opale boulder, nonché un certo numero di fossili di dinosauro. Ulderico Andorno

La collana-dinosauro. Al centro, l'opale boulder
La collana-dinosauro. Al centro, l’opale boulder
opale-boulder
Opale boulder
Obali bouder
Obali boulder

 

Gatsby e Tiffany in Australia

L’onda del Grande Gatsby, il film tratto dal romanzo di Francis Scott Fitzgerald è arrivata in Australia. E con essa, la grande parata dei gioielli di Tiffany, utilizzati dagli attori nel film e disegnati appositamente dalla maison Usa in stile Anni Ruggenti. Nelle immagini appena giunte in redazione le due protagoniste Carey Mulligan ed Elizabeth Debicki, sulla passerella della première del film a Sydney. G.N.

Carey Mulligan orecchinata Tiffany
 Carey Mulligan orecchinata Tiffany
Elizabeth Debicki sulla passerella
Elizabeth Debicki sulla passerella
Orecchini di diamanti bianchi e fancy by Tiffany
Orecchini di diamanti bianchi e fancy by Tiffany
Bracciale di diamanti bianchi e fancy by Tiffany
Bracciale di diamanti bianchi e fancy by Tiffany