Nel profondo della Toscana i gioielli di Quinto Ego: c’è profumo di antico nella lavorazione dell’argento ♦
In Toscana la lavorazione artigianale dell’argento, oltre che dell’oro, è particolarmente radicata e ha solide tradizioni. Lo testimonia anche Quinto Ego, brand nato nel 2011 dall’esperienza orafa di tre generazioni della famiglia Crocetti di Carrara, e trasmessa nell’ultimo ventennio a Nicola Bastreri e Gianni Crocetti, con Carrararti. Da queste basi e con questi soci è nata a Carrara Quinto Ego.

L’azienda mette al centro la lavorazione dell’argento con il gioco di lucidatura e anneritura, accanto all’utilizzo anche di bronzo e pietre semi-preziose come onice, granato, peridoto, topazio e ametista. Lo stile è definito da loro stesso «gotico-onirico». Insomma, siamo tra fantasy e realtà e, d’altra parte, nella zona i borghi di origine medioevale abbondano. Gli ultimi arrivati nelle collezioni di Quinto Ego sono gli anelli in argento ossidato con pietre come ametista, quarzo citrino, acquamarina. La circonferenza di metallo ha incisa una corona di foglie lavorate a bulino, che piacerebbero a cavalieri e castellane.





