È rimasta fuori dai radar dei media, eppure Alessandra Donà ha conquistato un posto non secondario sul mercato dei gioielli, specialmente quello che punta sull’export. Il marchio, infatti, partecipa regolarmente a fiere di settore come quella di Singapore o il Jck a Las Vegas. Segno che i gioielli del brand di Vicenza incontrano il gusto di un pubblico variegato e che ama le linee moderne ed essenziali che caratterizzano collezioni come Friday Night o Timeless, composte da orecchini, collane o anelli in oro con perle e pavé di pietre preziose o semi preziose.
Nonostante sia evidentemente ben inserita sul mercato della gioielleria, di Alessandra Donà non si sa molto. Nelle brevi note autobiografiche è indicato che ha mosso i primi passi nel mondo delle perle durante la sua collaborazione con alcune delle più importanti maison internazionali. Ha anche viaggiato per molti anni in Europa e in Oriente, perfezionando la sua esperienza e conoscenza del mercato e delle più importanti regioni di coltivazione delle perle del mondo. Dopo aver prodotto per conto terzi, dal 2009 ha lanciato il marchio con il proprio nome. Tra l’altro, il marchio è stato fondato in un edificio italiano di epoca Rinascimentale, Palazzo Capra Querini, a Vicenza. Alessandra Donà spiega il suo stile con l’intenzione di proporre gioielli «che non si abbandonano alla tentazione di futili tendenze, ma che tracciano il futuro nell’asse immaginario che unisce armoniosamente la grandezza del passato alle espressioni dell’avvenire».