News - Page 67

Sotheby’s online debutta in Italia





Prima asta online di gioielli organizzata da Sotheby’s in Italia. Esposizione a Milano di una prestigiosa collezione privata ♦︎

Anche l’Italia, da Milano, ha la sua parte di gioielli all’asta. Sotheby’s ha annunciato una vendita all’incanto, online, di gioielli dal 17 al 30 maggio. E con un’esposizione aperta al pubblico dal 22 al 23 maggio, nello storico Palazzo Serbelloni (corso Venezia 16). In particolare, è in vendita una collezione privata che, recita il comunicato di Sotheby’s, è stata «costituita con passione nel corso di una vita a partire dai primi anni Cinquanta». Questa collezione ha due principali soggetti d’ispirazione: il mondo della natura e della moda e i gioielli d’artista.

Comprende, quindi, gioielli che raffigurano farfalle, libellule, api e moschine di vari periodi, con pezzi di Bulgari e Buccellati, di Cartier e Van Cleef & Arpels, o di firme americane come quelle di Webb, Tiffany e Schlumberger.

Ci sono anche gioielli firmati da artisti, come la preziosa spilla di Capogrossi in diamanti, una serie di collane di Facchini, Afro per Masenza, oppure gioielle dal mondo della moda come quelli firmati Valentino.

«È la prima asta online dedicata ai gioielli che organizziamo in Italia, sulla scia di quelle di Londra e di New York. E sono lieta che Milano sia stata scelta subito dopo Londra come piazza europea della piattaforma internazionale», è il commento di Sara Miconi, responsabile della vendita. Le stime dei gioielli della collezione oscillano dai 400 euro a un massimo di 20.000 euro.




Spilla con diamanti di Capogrossi
Spilla con diamanti di Capogrossi
Collana con medaglione di Afro in oro
Collana con medaglione di Afro in oro
Particolare del medaglione firmato Afro
Particolare del medaglione firmato Afro
Spilla come una libellula, con uno zaffiro a forma di cuore, testa e coda evidenziate con smeraldi rotondi e diamanti, le ali con smalto e con diamanti incastonati, peso lordo circa 26 grammi
Spilla come una libellula, con uno zaffiro a forma di cuore, testa e coda evidenziate con smeraldi rotondi e diamanti, le ali con smalto e con diamanti incastonati, peso lordo circa 26 grammi
Spilla a forma di farfalla, con smeraldi, rubini, zaffiri e diamanti. Il corpo è realizzato con una perla naturale, del peso di circa 22 grammi
Spilla a forma di farfalla, con smeraldi, rubini, zaffiri e diamanti. Il corpo è realizzato con una perla naturale, del peso di circa 22 grammi
Composizione con farfalle e libellula
Composizione con farfalle e libellula







Il prezzo dell’oro nei prossimi mesi

/





Avete intenzione di acquistare un anello d’oro? Oppure un bracciale d’oro? O volete investire in oro? Allora vi conviene leggere questo articolo♦︎

Parliamo di metallo giallo. Anzi, della quotazione dell’oro. È un aspetto che interessa sia chi produce gioielli o ha intenzione di acquistare gioielli in oro, sia chi vuole investire parte dei propri risparmi in oro, magari in lingotti.

Se fate parte di queste due categorie (acquirenti di gioielli o investitori) siete anche interessati alle previsioni del World Gold Council. Spieghiamo subito che il World Gold Council è l’organizzazione che si occupa dello sviluppo del mercato per l’industria dell’oro. Lo scopo dell’associazione «è stimolare e sostenere la domanda di oro , fornire una leadership nel settore ed essere l’autorità globale nel mercato dell’oro». Insomma, quello del Wgc non è un parere disinteressato. Ma l’analisi che il World Gold Council pubblica periodicamente è anche ricca di informazioni e di indicazioni sul mercato. Quindi, vale la pena di essere informati.

Il grafico mostra l'andamento del prezzo dell'oro rispetto ai titoli di Stato Usa (Treasury bond) a 10 anni. Quando i rendimenti (tassi di interesse) salgono l'oro tende a scendere. Ma non sempre è così
Il grafico mostra l’andamento del prezzo dell’oro rispetto ai titoli di Stato Usa (Treasury bond) a 10 anni. Quando i rendimenti (tassi di interesse) salgono l’oro tende a scendere. Ma non sempre è così

Le quattro marce dell’oro

Quindi, quale sarà la quotazione dell’oro nel 2018? I gioielli costeranno di più o di meno? E conviene investire in oro?

Prima di tutto bisogna sapere che il prezzo dell’oro è determinato da quattro fattori: il primo è l’andamento del dollaro, moneta con cui generalmente si acquista o si vende oro sui mercati. Il secondo elemento è l’instabilità a livello globale: quando si temono guerre tutti corrono ad acquistare oro e il prezzo sale. Il terzo fattore è, ovviamente, il prezzo dell’oro rispetto ad altre forme di investimento. Quando il prezzo scende è più conveniente acquistarlo. Infine, il quarto fattore è quello legato ai flussi di denaro condizionati dalla situazione finanziaria internazionale.

Riguardo al primo elemento, il World Gold Council mette in relazione l’andamento del dollaro con il tendenziale aumento dei tassi d’interesse negli Usa. Secondo loro, però, «la correlazione tra oro e tassi Usa sta calando». E, ancora, «tassi reali più elevati non sempre hanno portato a rendimenti in oro negativi». Insomma, da questo punto di vista il prezzo dell’oro non dovrebbe subire eccessive modifiche. Anche se non bisogna dimenticare che il costo dell’oro continua a salire: è aumentato dell’8,5% da quando la Federal Reserve, a dicembre 2017, ha iniziato a far salire i tassi di interesse. Ma che cosa conta di più: il prezzo del dollaro rispetto all’euro oppure i tassi d’interesse? Risposta: il dollaro. «Ma ci sono eccezioni».

Collier in oro
Gurmit, collier in oro

C’è, poi, il fattore instabilità globale. Secondo l’analisi del Wgc, «un periodo di accresciuto rischio geopolitico, che ha un potenziale impatto sull’economia globale potrebbe sostenere l’oro anche se il dollaro dovesse rafforzarsi. Pertanto, riteniamo che gli investitori traggano beneficio dall’attribuzione di un’allocazione strategica all’oro come fonte di rendimento, diversificazione, liquidità e impatto sul portafoglio». Tradotto: il timore per le varie guerre e tensioni (Siria, terrorismo, guerra dei dazi con la Cina) possono attrarre investitori sull’oro anche se i tassi di interesse Usa aumentano.

Conclusione: nei prossimi mesi il prezzo dell’oro dovrebbe rimanere stabile o tendere a un rialzo. Vedremo se le previsioni saranno giuste. Federico Graglia





Polsini in oro giallo a forma di vite e bullone. Prezzo: 4200 euro
Villa Gioielleria. Gemelli in oro giallo a forma di vite e bullone

Anello in oro con perla
Tiffany, anello in oro con perla
Jonathan Meese, anello DIktatur der Kunst, oro giallo. Prezzo: 8.900 euro
Jonathan Meese, anello DIktatur der Kunst, oro giallo
Orecchini a forma di mani in oro e diamanti
Paul Flato, orecchini a forma di mani in oro e diamanti
Spilla a forma di albero in oro e diamanti. Prezzo: 5450 dollari
Cartier, spilla a forma di albero in oro e diamanti
Anello in oro rosa
Hanna Martin, anello in oro rosa

Anello Pirouette in oro rosa
Vhernier, anello Pirouette in oro rosa







Chaumet vince con Fred Leighton

/





Fred Leighton in bianco e nero all’asta di Sotheby’s: una collana di Chaumet vince l’asta della collezione ♦︎

Fred Leighton, a New York, è un’autorità da oltre 40 anni per chi vuole acquistare o vendere un pezzo raro di epoca georgiana, vittoriana, edoardiana, Art Nouveau, Art Deco, Retro o contemporanea. Ma il fondatore, scomparso nel 2017, non solo si è occupato di scegliere acquirenti e venditori di pezzi eccezionali: egli stesso aveva collezionato pezzi di tutti i tipi. E la collezione personale di Fred Leighton è stata messa all’asta da Sotheby’s a New York. La vendita ha totalizzato 2,8 milioni mercoledì 19 aprile. Non c’erano solo gioielli, ma anche mobili e pezzi di arte decorativa dal XVII al XX secolo, con rappresentati un po’ tutti i generi dai pezzi di epoca vittoriana all’art déco. Il più apprezzato, per esempio, è stato un orologio da tavolo di Cartier in oro, turchese e diamanti (275.000 dollari). E i gioielli? Il pezzo re della giornata è stato una composizione bracciale-collana di Chaumet del 1930, con diamanti vecchio taglio, singolo e baguette, venduta per 112.500 dollari. Buon risultato anche per una collana Marchak del 1950 circa, composta da intrecci di fili d’oro con diamanti baguette e rubini intagliati a motivi floreali, con perle di rubino e diamanti tondi e baguette. È stata battuta per 100.000 dollari.

Da segnalare, però, che non tutti i pezzi hanno trovato un acquirente. Sono rimasti nel martello del battitore, tra l’altro, pezzi come una collana di Cartier del 1945 con un citrino e diamanti, una collana di diamanti Raymond Templier del 1950, una spilla a forma di arco di Cartier del 1910. Federico Graglia





Anello con smeraldo e diamante a pera incastonato
Anello con smeraldo e diamante a pera incastonato

Collana con fili d'oro intrecciati e rubini di Marchak
Collana con fili d’oro intrecciati e rubini di Marchak
Collana-bracciale in oro bianco e diamanti di Chaumet
Collana-bracciale in oro bianco e diamanti di Chaumet
Spilla clip di Cartier in oro bianco e diamanti
Spilla clip di Cartier in oro bianco e diamanti
Collana di diamanti di Raymond Templier
Collana di diamanti di Raymond Templier

Collana-spilla di Cartier in oro, citrino e diamanti
Collana-spilla di Cartier in oro, citrino e diamanti







Francesca Amfitheatrof da Louis Vuitton





A Francesca Amfitheatrof (ex Tiffany) i gioielli di Louis Vuitton ♦︎

Grandi manovre nel mondo della grande gioielleria. Dopo l’uscita repentina da Tiffany, Francesca Amfitheatrof entra in Louis Vuitton (gruppo Lvmh), con il ruolo di nuovo direttore artistico del segmento gioielli e orologi. Obiettivo: dare impulso a questa area del marchio celebre per borse e pelletteria, finora non troppo sviluppata. «Il talento e la creatività di Francesca Amfitheatrof nel lavorare i metalli preziosi, nonché la sua esperienza nel settore e il suo bagaglio personale contribuiranno a plasmare i gioielli e gli orologi Louis Vuitton in futuro», recita la nota stampa di Louis Vuitton.

Francesca Amfitheatrof ha alle spalle un curriculum di spicco. È stata capo del design team di Tiffany & Co dal 2013 al 2017, fino all’arrivo di Reed Krakoff come chief artistic office di tutte le categorie di prodotto. In Vuitton la designer sarà responsabile di tutte le linee di gioielleria, alta gioielleria e del design delle collezioni di orologi. Da segnalare che nella Maison francese è da poco entrata Yoon Ahn come jewelry designer per la linea uomo.





Francesca Amfitheatrof
Francesca Amfitheatrof
Louis Vuitton, alta gioielleria, collier in oro, diamanti e spinello di 20 carati
Louis Vuitton, alta gioielleria, collier in oro, diamanti e spinello di 20 carati

Esterno dello store Louis Vuitton di Place Vendȏme, a Parigi
Esterno dello store Louis Vuitton di Place Vendȏme, a Parigi
Interno dello store di Place Vendȏme, a Parigi
Interno dello store di Place Vendȏme, a Parigi

Collana in oro bianco e platino, topazio Imperiale da 37.07 carati, un granato demantoide da 1.10 carati, opali da 30.95 carati e diamanti da 24.52 carati
Collana in oro bianco e platino, topazio Imperiale da 37.07 carati, un granato demantoide da 1.10 carati, opali da 30.95 carati e diamanti da 24.52 carati







Torna OroArezzo e il bracciale fa il bis

/





OroArezzo torna con Premiere, il concorso dedicato (anche quest’anno) al bracciale ♦︎

Torna OroArezzo (5-8 maggio 2018). L’appuntamento, dallo scorso hanno organizzato da Italian Exhibition Group è un punto di riferimento soprattutto per il mondo della produzione orafa che ha nell’area di Arezzo uno dei suoi punti di forza. Come sempre, anche quest’anno OroArezzo ospita, accanto agli stand e all’attività commerciale, anche un palcoscenico per le aziende. In particolare, con il concorso Premiere, che vede in lizza gioielli delle aziende: quella del 2018 è la edizione numero 28. Curiosamente, il tema scelto quest’anno è lo stesso dello scorso anno: il bracciale. Con una particolare attenzione sul ferro (forse una scaramanzia?): quasi una provocazione nella terra specializzata nella lavorazione dell’oro. La giuria che esaminerà e valuterà le creazioni sarà presieduta da Beppe Angiolini, art director di OroArezzo e presidente onorario Camera Nazionale Buyer della Moda.




OroArezzo 2017. Credits: Lorenza Ricci Studio
OroArezzo 2017. Credits: Lorenza Ricci Studio
Bracciale della collezione Inca’s Mirror in oro giallo e cristalli Swarosky. Un grande rettangolo di ossidiana nera retta da due prese con incastonate le pietre a pavé rimandano allo stile Art Deco
Bracciale della collezione Inca’s Mirror in oro giallo e cristalli Swarosky. Un grande rettangolo di ossidiana nera retta da due prese con incastonate le pietre a pavé rimandano allo stile Art Deco
Interno di OroArezzo. Photo: Lorenza Ricci Studio
Interno di OroArezzo. Photo: Lorenza Ricci Studio

Lorenza Ricci Studio
OroArezzo 2017. Photo: Lorenza Ricci Studio







Bonhams celebra David Webb

/




Rubini, zaffiri, diamanti e 16 pezzi di David Webb all’asta di Bonhams a New York ♦︎

Anche se non avete i soldi necessari per acquistare i magnifici gioielli delle magnifiche aste che si tengono nelle capitali della ricchezza, prime tra tutte Ginevra, Londra, Hong Kong e New York, andare a curiosare nei cataloghi può essere piacevole. Non solo si scoprono gioielli eccezionali, veri capolavori per il valore stimato, ma anche per la qualità artistica.

Anche l’asta programmata da Bonhams a New York per il 17 aprile 2018 (133 lotti) non fa mancare in catalogo pezzi interessanti. Un anello solitaire con diamante di prima qualità, taglio brillante, da 10,01 carati è il pezzo più pregiato, con una stima di 500.000-700.000 dollari. Ma, se non siete degli appassionati di diamanti o degli investitori che vogliono chiudere l’anello in cassaforte, non è il pezzo più piacevole da osservare. Meglio, per esempio, il bracciale in stile Art Déco con rubini e diamanti di Cartier, datato circa 1935. Ha rubini a contrasto con diamanti bianchi, in sette fila, intervallate da barrette di diamanti tagliate a baguette, con altri diamanti vecchio taglio. I rubini sono di origine birmana e non scaldati. Con rubini (50) è composta anche una collana di Bulgari, con pietre a forma ovale graduate, il più grande del peso di circa 2,15 carati, alternati a diamanti tondi taglio brillante arrotondati. I rubini sono di origine birmana (Myanmar). In catalogo c’è, inoltre, un anello di rubini e diamanti di Mermod & Jaccard.

I rubini sono la pietra di moda al momento, ma gli zaffiri non tramontano mai. All’asta di Bonhams, per esempio, un anello con zaffiro del Kashmir da 9,85 carati e diamanti è stimato 80.000-120.000 dollari, mentre una collana pendente con zaffiro dello Sri Lanka da 40,07 carati e diamanti sale a 280.000- 320.000.

I gioielli David Webb

Uno dei motivi di interesse dell’asta sono anche i 16 pezzi firmati David Webb. Il designer americano era famoso per i suoi grandi e audaci gioielli, in cui ha utilizzato anche materiali come conchiglie esotiche, cristallo di rocca scolpito, smalto e corallo. La collezione che Bonhams offrirà include un braccialetto con diamanti a testa di volpe, diamanti, smeraldi, rubini e smalti: un esempio perfetto dell’amore di Webb per i gioielli a forma di animali, realizzati con smalti, diamanti, smeraldi e rubini. Federico Graglia




Anello con zaffiro del Kashmir da 9,85 carati e diamanti
Anello con zaffiro del Kashmir da 9,85 carati e diamanti
Bulgari, bracciale in oro giallo e smalto
Bulgari, bracciale in oro giallo e smalto
Bulgari, collana con diamanti e 50 rubini
Bulgari, collana con diamanti e 50 rubini
David Webb, collana con ametiste e corallo
David Webb, collana con ametiste e corallo
David Webb, bracciale con smeraldi, rubini e smalto a forma di volpe
David Webb, bracciale con smeraldi, rubini e smalto a forma di volpe
Bracciale di Cartier, 1935, rubini e diamanti
Bracciale di Cartier, 1935, rubini e diamanti
Pendente con zaffiro dello Sri Lanka di oltre 40 carati
Pendente con zaffiro dello Sri Lanka di oltre 40 carati

Anello con diamante solitaire da oltre 10 carati
Anello con diamante solitaire da oltre 10 carati







I gioielli del Tefaf di maggio




Suzanne Belperron e Taffin protagonisti dell’edizione Spring di Tefaf a New York ♦︎ 

Fondata in tempi abbastanza recenti, il 1988, Tefaf è considerata la principale organizzazione mondiale di arte, antiquariato e design. È una fiera di alto livello, con pezzi eccezionali. Anche di gioielleria. Ma, nel tempo, Tefaf si è moltiplicata per tre: a Maastricht copre 7000 anni di storia dell’arte; New York Spring è incentrata sull’arte e sul design moderno e contemporaneo e New York Fall copre l’arte decorativa e raffinata dall’antichità al 1920. In una certa misura, i gioielli non mancano mai in nessuna di queste manifestazioni, anche se la maggior quantità di pezzi si può trovare all’appuntamento di Maastricht, a marzo.

Ora, invece, è la volta di New York (4-8 maggio 2018). Anche in questo caso non mancano i pezzi interessanti. Con due autori, in particolare: Suzanne Belperon e James Claude Taffin de Givenchy, fondatore del marchio Taffin. Della prima il catalogo prevede pezzi con una colla a forma di colletto in oro, di 40 centimetri, del 1940, ma anche un anello geometrico in argento ed ematite degli anni Trenta, o un paio di orecchini a clip con perle, platino e diamanti. Di Taffin, un anello in oro rosa con granato e ceramica, una spilla con spessartite a cabochon e due orecchini con diamanti brown, ceramica e oro rosa. Insomma, tra tanti quadri, sculture e mobili d’epoca non mancano i gioielli da vedere. Federico Graglia




Bracciale art déco  con corallo, onice e madreperla
Bracciale art déco con corallo, onice e madreperla
Suzanne Belperron, collana in oro e diamanti, circa 1940
Suzanne Belperron, collana in oro e diamanti, circa 1940
Suzanne Belperron, orecchini in platino con perle e diamanti, anni Cinquanta
Suzanne Belperron, orecchini in platino con perle e diamanti, anni Cinquanta
Reza, anello Swing, in oro giallo e bianco con diamanti
Reza, anello Swing, in oro giallo e bianco con diamanti
Taffin, orecchini asimmetrici con diamanti brown, ceramica e oro rosa
Taffin, orecchini asimmetrici con diamanti brown, ceramica e oro rosa
Taffin, spilla con spessartite cabochon, zaffiri birmani, argento ossidato, oro bianco e rosa
Taffin, spilla con spessartite cabochon, zaffiri birmani, argento ossidato, oro bianco e rosa
Taffin, anello in oro rosa con ceramica bianca e granato Malaya
Taffin, anello in oro rosa con ceramica bianca e granato Malaya
Suzanne Belperron, anello geometrico in argento e ematite, anni Trenta
Suzanne Belperron, anello geometrico in argento e ematite, anni Trenta
Cartier, collana revival antico Egitto. Realizzata con una placca di lapislazzuli scolpita, turchesi a forma di navette, all'interno di una cornice di diamanti a taglio circolare e smeraldi con taglio a calibro, diamanti
Cartier, collana revival antico Egitto. Realizzata con una placca di lapislazzuli scolpita, turchesi a forma di navette, all’interno di una cornice di diamanti a taglio circolare e smeraldi con taglio a calibro, diamanti

Collana di perle naturali grigie e diamanti
Collana di perle naturali grigie e diamanti







I gioielli della Milano Design Week




Gioielli sperimentali di 14 artisti in occasione della Milano Design Week ♦︎

Milano capitale del design per almeno una settimana. La Milano Design Week 2018 (16-22 aprile) coinvolge designer da tutto il mondo e migliaia di persone che amano non solo gli arredi, ma anche l’interpretazione di accessori di uso comune. Potevano mancare i gioielli? No. Ci saranno, infatti, quelli sperimentali in un’esposizione intititolata No Matter Matters, curata da A/dornment, di Myriam Bottazzi, Cedric Chevalley, Lodovica Fusco, Anne Goy, Jill Herlands, Elina Honkanen, Monica Iacovenco, Beru Inou, Amira Jalet, Hyun Jiyoon, Orsolya Losonczy, Letizia Maggio, Daniella Saraya, Asami Watanabe.

In sintonia con la settimana del design, che ospita anche creazioni innovative, sono gioielli realizzati anche con materiali non convenzionali: dal cemento alla resina, dall’ardesia al sughero. Myriam Bottazzi, per esempio, predilige le paillette. Cedric Chevalley un materiale come quello dello skateboard. Lodovica Fusco si ispira a pietre ed elementi naturali che ricrea attraverso l’uso di stampi e resine naturali. Anne Goy punta sul gioco di incastri con materiali sintetici, ardesia, sughero e pelli associati a metalli. Jill Herlands si esprime concretamente nel suo modo di lavorare i metalli, controcorrente e si ispira alle architetture di New York, mentre Elina Honkanen realizza con oggetti ready-made. Ancora, Monica Iacovenco usa materiali misti, resine e legni, Beru Inou predilige vetro e porcellana, Amira Jalet vuole creare un gioiello dal ghiaccio, attraverso l’uso dell’acqua, la coreana Hyun Jiyoon ama il sale, Orsolya Losonczy un minerale come la muscovite. Letizia Maggio il vinile e l’ecoglass. Infine, Daniella Saraya utilizza la resina epossodica e Asami Waranabe utilizza la semplice paglia.

A/dornment – Curating Contemporary Art Jewelry
No Matter Matters
Milano Design Week 2018
Gold Black Style, Via San Maurilio 4
16 – 22 aprile
Lun – Mar dalle 12.00 alle 18.00
Merc – Dom dalle 12.00 alle 19.00
Opening mercoledì 18 aprile dalle 18.00





Anello di Daniella Saraya
Anello di Daniella Saraya

Opera di Elina Honkanen
Opera di Elina Honkanen
Anello di Jill Herlands
Anello di Jill Herlands
Anello di Letizia Maggio. Foto: Lucia Baldini
Anello di Letizia Maggio. Foto: Lucia Baldini

Orecchini di Orsolya Losonczy
Orecchini di Orsolya Losonczy







A Vicenza i gioielli di Gio’ Pomodoro




I gioielli di Gio’ Pomodoro: sculture indossabili al Museo di Vicenza ♦︎

Se andate in gita a Vicenza, fino al 2 settembre potete unire gioielleria e arte della scultura. Il Museo del Gioiello di Vicenza, all’interno della Basilica Palladiana, gestito da Italian Exhibition Group assieme al Comune di Vicenza, dedica allo scultore Gio’ Pomodoro (1930-2002) una mostra speciale. Perché, ovviamente, le sculture esposte sono opere orafe. La mostra si intitola I gioielli di Gio’ Pomodoro: il segno e l’ornamento ed è curata da Paola Stroppiana. L’esposizione dedicata all’orafo, incisore, scultore e scenografo, avviene a 16 anni dalla sua scomparsa. La mostra è l’occasione per una riflessione sul gioiello d’artista, non solo ornamento ma anche creazione che vive in autonomia. «In tutti i gioielli convivono una grande capacità di progettazione, il segno, intellettualmente espresso in disegni di rara bellezza, e l’ornamento, frutto di un ricco archivio di riferimenti alla cultura classica e alla dimensione rituale-metafisica», spiega Paola Stroppiana. «Pomodoro seppe inoltre mantenere uno stretto legame con la produzione scultorea, trasponendo nei gioielli, e viceversa, gli esiti delle proprie ricerche plastiche, dalle Tensioni e Folle ai Gusci, dai Contatti ai Soli».

Da segnalare la linea di gioielli progettati per la Gem del cognato Giancarlo Montebello alla metà degli anni Settanta, uno dei primi esperimenti di produzione seriale di «gioielli d’arte economici», e la realizzazione di un taccuino di 38 tavole per prototipi di tagli in pietra dura, molti dei quali esposti in mostra, per la Cesari&Rinaldi dell’inizio degli anni Novanta. Giulia Netrese

I gioielli di Gio’ Pomodoro: il segno e l’ornamento
Martedì-venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Sabato e domenica dalle 11.00 alle19.00
Biglietti: intero 6 euro, ridotto 4 euro




Gio' Pomodoro, bracciale, 1980, oro giallo, oro bianco, smalti, zaffiri, diamanti. Photo: Michele Porcari
Gio’ Pomodoro, bracciale, 1980, oro giallo, oro bianco, smalti, zaffiri, diamanti. Photo: Michele Porcari
Gio' Pomodoro, bracciale, 1967, oro giallo, smalti, diamante. Photo: Michele Porcari
Gio’ Pomodoro, bracciale, 1967, oro giallo, smalti, diamante. Photo: Michele Porcari

Gio' Pomodoro, collana, 1964, oro puro, oro rosso, oro bianco, smeraldi, rubini. Photo: Michele Porcari
Gio’ Pomodoro, collana, 1964, oro puro, oro rosso, oro bianco, smeraldi, rubini. Photo: Michele Porcari







Faraone Casa d’Aste, il top è uno zaffiro




Da Faraone Casa d’Aste tornano i gioielli, con un raro zaffiro del Kashmir ♦︎

Tornano le aste di gioielli e orologi a Milano con una raccolta di oltre 300 lotti che saranno battuti il 14 maggio da Faraone Casa d’Aste. Anche in questa occasione la vendita si svolgerà al Four Seasons. E si preannuncia un appuntamento interessante per appassionati e collezionisti. La storica azienda milanese fa notare anche la crescente fiducia da parte dei proprietari di pezzi in vendita, dato che il numero di lotti supera largamente i 240 del novembre scorso e i 160 di maggio 2017.

Tra i pezzi nel catalogo, e tra i tanti anelli, ne spiccano due in particolare. Il primo anello, in platino, ha montato uno zaffiro del Kashmir, una delle gemme più rare al mondo dato che la miniera è esaurita da decenni. La pietra ha un taglio a cuscino e pesa circa 9 carati, circondata da diamanti. Sul secondo anello spicca invece uno smeraldo colombiano di 13 carati, avvolto da diamanti taglio baguette. Oltre a questi due pezzi, sono segnalati in particolare una spilla in platino, punzonata Monture Cartier, con uno smeraldo colombiano da 3,10 carati posto al centro di un gioco di fasce in platino ricoperte da 8,20 carati di diamanti a taglio old cut e baguette. Sempre tra le scelte più gettonate si colloca una parure di Van Cleef & Arpels composta da anello e orecchini in platino con 14 carati di diamanti taglio brillante e 15 carati di rubini tondi, oltre a un bracciale sempre in platino con 5 zaffiri per un totale di 22 carati, contornati da altrettanti carati di diamanti baguette e brillante. Ancora, in catalogo c’è un anello in platino punzonato Bulgari con un diamante old cut centrale di circa 3 carati, contornato da diamanti taglio brillante e baguette per altri  circa 3 carati, e un anello Cartier, con diamante fancy yellow ottagonale del peso di 3,09 carati con due diamanti triangolari laterali del peso di circa 1 carato, corredato dal suo astuccio originale.

Che ore sono

La seconda parte dell’asta è dedicata ai fans delle lancette. Sono una cinquantina gli orologi in vendita, tra cui un Rolex Daytona Patrizzi ref 16520 calibro 4030, con cassa e bracciale oyster in acciaio, desiderato dai collezionisti per la singolare variazione di colore dei tre contatori posti sul quadrante, dovuta alla naturale ossidazione dell’argento, che lo rendono particolarmente ambito. Oltre ad altri Rolex, ci sono anche un Audemars Piguet Royal Oak Offshore Chronograph ref. 25770ST in acciaio e un raro Santos Dumont Louis Cartier Ultra-Thin.




Spilla in platino, punzonata Monture Cartier, con uno smeraldo colombiano da 3,10 carati posto al centro di un gioco di fasce in platino ricoperte da 8,20 carati di diamanti a taglio old cut e baguette
Spilla in platino, punzonata Monture Cartier, con uno smeraldo colombiano da 3,10 carati posto al centro di un gioco di fasce in platino ricoperte da 8,20 carati di diamanti a taglio old cut e baguette
Anello in platino con zaffiro Kashmir taglio cuscino del peso di circa 9ct contornato da diamanti taglio brillante e baguette per un totale di circa 1ct. Misura 50. Peso 11,10g. Certificato SSEF
Anello in platino con zaffiro Kashmir taglio cuscino del peso di circa 9 carati contornato da diamanti taglio brillante e baguette per un totale di circa 1ct. Misura 50. Peso 11,10g. Certificato SSEF
Pendente con smeraldo a goccia
Pendente con smeraldo a goccia
Anello in platino punzonato Bulgari con un diamante old cut centrale di circa 3 carati, contornato da diamanti taglio brillante e baguette per altri  circa 3 carati,
Anello in platino punzonato Bulgari con un diamante old cut centrale di circa 3 carati, contornato da diamanti taglio brillante e baguette per altri circa 3 carati,
Anello con smeraldo e diamanti
Anello con smeraldo e diamanti
Bracciale in platino con 5 zaffiri per un totale di 22 carati
Bracciale in platino con 5 zaffiri per un totale di 22 carati
Parure di Van Cleef & Arpels composta da anello e orecchini in platino con 14 carati di diamanti taglio brillante e 15 carati di rubini tondi
Parure di Van Cleef & Arpels composta da anello e orecchini in platino con 14 carati di diamanti taglio brillante e 15 carati di rubini tondi
FARAONE 17487
Smeraldo colombiano di 13 carati, avvolto da diamanti taglio baguette

Anello Cartier, con diamante fancy yellow ottagonale del peso di 3,09 carati
Anello Cartier, con diamante fancy yellow ottagonale del peso di 3,09 carati







Sotheby’s, vince un rubino




A Hong Kong l’asta di Sotheby’s nel segno di rubini e diamanti, flop la giada ♦︎

Non ci sono più le stagioni di una volta e neppure i collezionisti di una volta. Il pezzo top lot di Sotheby’s all’asta di Hong Kong, cioè il perfetto bracciale di giada choiamato Circle of Heaven, non ha trovato un compratore all’asta di Magnificent Jewels, che ha totalizzato complessivamente 48,6 milioni di dollari. Il bracciale era valutato tra 10,2 e 12,8 milioni di dollari, ma non ha raggiunto il minimo richiesto. E dire che, secondo la tradizione cinese, la giada è la «pietra del paradiso», che unita alla forma circolare forniva al bracciale una patente di perfezione. Troppo alta la stima iniziale, evidentemente.

Ma non è stato l’unico flop dell’asta. Sono rimasti invenduti un diamante di colore D con taglio brillante, impeccabile, e di 17,63 carati, stimato 2,8 milioni, un anello di Cartier con uno smeraldo colombiano a taglio brillante da 14,72 carati e diamanti a taglio brillante (stima fino a 1,4 milioni) e perfino un anello con un diamante blu fancy di 14,18 carati circondato da diamanti rosa, valutato tra 5,9 e 7,6 milioni di dollari.

Ma, naturalmente, ci sono stati anche gioielli venduti bene. Il più quotato è risultato essere un anello con un rubino birmano a taglio cuscino del peso di 24,70 carati, incastonato in un contorno di diamanti a forma di pera. E con un gambo ricoperto da un pavé di diamanti rosa a taglio brillante. È stato battuto per 11 milioni, come previsto. Al secondo posto per valore, ci sono un paio di orecchini con diamanti taglio pera venduti per 3 milioni di dollari, mentre un anello con diamante fancy yellow da 30,16 carati ha totalizzato 2,8 milioni e un diamante rosa-viola a taglio cuscino di 5 carati è stato aggiudicato per 2,5 milioni. Infine, un anello con un diamante vivid yellow-orange a taglio smeraldo del peso di 10,30 carati, incastonato tra due diamanti a baguette affusolati, ha trovato un compratore per 1,4 milioni. Federico Graglia




Anello con diamante rosa-viola
Anello con diamante rosa-viola
Anello con diamante taglio smeraldo fancy vivid yellow di 30,16 carati
Anello con diamante taglio smeraldo fancy vivid yellow di 30,16 carati
Orecchini con diamanti taglio pera
Orecchini con diamanti taglio pera
Anello con un rubino birmano a forma di cuscino del peso di 24,70 carati
Anello con un rubino birmano a forma di cuscino del peso di 24,70 carati
Anello di Cartier con smeraldo colombiano da 14,72 carati e diamanti taglio brillante
Anello di Cartier con smeraldo colombiano da 14,72 carati e diamanti taglio brillante
Anello con diamante fancy blue
Anello con diamante fancy blue

Il bracciale di giada The Circle of Heaven
Il bracciale di giada The Circle of Heaven







Jar e un diamante rosa le star da Christie’s

Un diamante rosa e un anello di Jar sono le star dell’asta di Magnificent Jewels di Christie’s a New York ♦︎

La primavera torna a essere rosa, come i fiori di pesco e come il diamante che Christie’s mette in vendita all’asta di Magnificent Jewels in programma a New York il 17 aprile. Il diamante è montato su un anello in platino e oro rosa. Si tratta di una pietra da 8,42 carati, fancy rosa intenso taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1 e «potenzialmente internamente impeccabile». Ai lati la pietra ha altri due diamanti baguette. L’anello è valutato tra 4 e 6 milioni di dollari.

Ma, naturalmente, l’asta ha in catalogo altri pezzi interessanti di Maison come Boucheron, Bulgari, Cartier, David Webb, Harry Winston, Tiffany & Co. Da notare che non è necessario essere milionari per partecipare (anche online) all’acquisto: i prezzi partono da 4000 dollari. Tra i pezzi più quotati ci sono gioielli classici, come una collana di diamanti e smeraldi di Van Cleef & Arpels (stima fino a 1,25 milioni di dollari), o anelli con diamanti di grande caratura.

Due rari Jar

Ma si trovano anche gioielli rari e ambiti dai collezionisti, come due pezzi firmati Jar, designer che ha fans in tutto il mondo. Se non lo conoscete, sappiate che Jar rappresenta le iniziali di Joel Arthur Rosenthal, nato nel 1943 a New York in una famiglia di modeste possibilità. Si è laureato ad Harvard nel 1966, e poi si è trasferito a Parigi. Prima di entrare nell’Olimpo della gioielleria, ha lavorato come sceneggiatore. Ha affinato le sue capacità con Bulgari a New York, e poi è tornato a Parigi dove ha aperto una boutique in Place Vendôme con il suo socio e compagno, Pierre Jeannet. I suoi rari pezzi sono accolti quasi come un avvenimento. In questo caso, i gioielli all’asta di Christie’s andranno a beneficio del Fondo Art for Justice, che ha l’obiettivo di riformare il sistema giudiziario negli Stati Uniti.

I gioielli di Jar all’asta sono, quindi, una spilla in stile Moghul, creata nel 1999, in argento e oro 18 carati. È formata da una specie di cupola stilizzata con un pavé di ametiste che circondano uno zaffiro con taglio a cuscino da 14,77 carati. Il pendente ha un bordo di diamanti e una nappa di perle naturali. Non solo: il retro è un pavé di diamanti. Collana e pendente sono valutati fino a 300.000 dollari. Il secondo pezzo è, apparentemente, più tradizionale: un anello. In realtà il diamante ovale da 22,76 carati, colore D e purezza VVS1, è sospeso in una sottile montatura a filo con un micro pavé su platino. In questo caso la stima massima è di 3,5 milioni. Federico Graglia

Anello con diamante ovale da 22,76 carati, colore D e purezza VVS1 di Jar
Anello con diamante ovale da 22,76 carati, colore D e purezza VVS1 di Jar
Collana con pendente Moghul, datata 1999, in argento e oro 18 carati, ametiste, diamanti e perle di Jar
Collana con pendente Moghul, datata 1999, in argento e oro 18 carati, ametiste, diamanti e perle di Jar
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l'uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l’uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino
Anello con un diamante fancy intense yellow di 40,57 carati
Anello con un diamante fancy intense yellow di 40,57 carati
Suite di due pezzi separabili firmati David Webb, perle e smalto, 1965
Suite di due pezzi separabili firmati David Webb, perle e smalto, 1965
Bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels
Bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels
Il bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels chiuso
Il bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels chiuso
Collana di smeraldi e diamanti di Van Cleef & Arpels
Collana di smeraldi e diamanti di Van Cleef & Arpels

Fope, buona la Prima




Il 2017 Fope brilla grazie al successo della collezione Prima e delle vendita in Usa e Europa. In programma nuovi investimenti ♦︎

Buona la Prima. Nel senso di collezione di gioielli, quelli a marchio Fope. La linea di gioielli Prima, presentata nel 2017, infatti, ha avuto il merito di incrementare i ricavi dell’azienda di Vicenza del 20%, senza cannibalizzare le altre collezioni. Il dato è stato comunicato a una platea di analisti finanziari a Milano, durante la presentazione dei risultati economici della società di gioielleria per il 2017. Il successo del marchio, e della linea Prima in particolare, è dovuto a due fattori, quelli che caratterizzano Fope: lo stile e la tecnologia utilizzata per realizzare i gioielli. «Nascoste in un bracciale Prima, per esempio, ci sono fino a 150 micro molle, che conferiscono elasticità ma anche morbidezza al gioiello: un sistema che vanta un brevetto mondiale», ha spiegato l’amministratore delegato dell’azienda, Diego Nardin. Che, oltre al continuo rinnovamento delle linee di gioielli, ha sottolineato gli sforzi della società, quotata da un paio d’anni al listino Aim della Borsa, nel giocare su due fattori: espansione della distribuzione e investimenti in tecnologia.

Export e investimenti

I risultati già si vedono e consolidano Fope come il secondo gruppo italiano del settore, dopo Damiani, che però ha tutt’altra storia. La decisione di quotarsi in Borsa è stata coraggiosa e, nel panorama delle piccole e medie imprese italiane, una mossa abbastanza insolita. Ma lungimirante. L’azienda, infatti, ha utilizzato il nuovo capitale per espandere il proprio business. E gli investitori lo hanno capito, visto che il valore del titolo è più che raddoppiato in un anno. «C’è un aumento significativo di tutti gli indicatori e una forte solidità patrimoniale», ha sottolineato Nardin.«La crescita delle vendite ha riguardato i principali mercati esteri sui quali stiamo concentrando gli investimenti». Per questo, per esempio, è stata costituita Fope Usa, una controllata che ha preso il posto della precedente realtà societaria in America. All’estero, d’altra parte, Fope registra l’80% dei ricavi. E nel 2017 quelli nelle Americhe (Usa, Canada, Centroamerica) sono lievitati del 22%. Ma i ricavi vanno benone anche in Europa (+24%): da notare che è stata appena costituita la Fope Jewellery Limited, società di diritto britannico. Le mosse di rifocalizzazione societaria delle controllate Usa e britannica sono da vedere, forse, anche in relazione a due aspetti non secondari: la guerra dei dazi Usa-Europa e la Brexit: «Siamo preparati, in tutti e due i casi potremmo utilizzare le due società con una semplice riqualificazione della ragione sociale», ha commentato il manager.

In ogni caso, anche l’Italia tutto sommato non delude (+9%). Tra l’altro, ha fatto notare Nardin, la crescita non è stata frenata da un ritocco all’insù di circa il 5% su parte del listino. Segno che per ottenere i gioielli del brand non si sta a guardare troppo il prezzo. Una parte del risultato, infine, è merito anche del successo della boutique monomarca aperta in piazza San Marco e che fa parte pienamente del perimetro aziendale a partire dallo scorso novembre.

I conti del 2017

I ricavi netti del 2017 sono stati di 28,03 milioni, in aumento del 21,4% rispetto ai 23,08 dell’anno precedente. Sono migliorati anche i margini: l’Ebitda (risultato lordo) è di 3,9 milioni (+72%) rispetto ai 2,26 del 2016. Se siete azionisti di Fope, sappiate anche che 600mila euro del risultato netto, salito a 2,33 milioni, sarà distribuito sotto forma di dividendi, mentre il resto rimarrà in azienda, perché Fope non si ferma qui. Nardin ha citato la volontà di aumentare il numero di shop in shop (ora sono 13) in giro per il mondo, di aprire un monomarca a Londra e di un ambizioso progetto di ampliamento di uffici e sito produttivo a Vicenza. Ultimo dato, ma non meno importante: anche per il 2018 le previsioni sono positive. Dovrebbe essere un altro anno d’oro.





Bracciali in oro rosa, bianco e giallo della collezione Prima
Bracciali in oro rosa, bianco e giallo della collezione Prima

Anello in oro e diamanti della collezione Prima
Anello in oro e diamanti della collezione Prima
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, alla presentazione dei dati di bilancio 2018
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, alla presentazione dei dati di bilancio 2018
Collane in oro e diamanti, Fope
Collane in oro e diamanti, Fope
Bracciali della collezione Prima
Bracciali della collezione Prima

Un anno del titolo Fope in Borsa
Un anno del titolo Fope in Borsa







I tesori di Buccellati




I tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati ora si possono vedere tutti i giorni. Su un libro ♦︎

Gioielleria, cultura e scultura a volte si fondono. Se, poi, si aggiunge l’abilità orafa di Gianmaria Buccellati, ecco che nasce un mito. Tanto che alla Maison di Milano con radici toscane nel 2014 era stata dedicata una grande mostra, organizzata dalla Fondazione Buccellati, che Gianmaria aveva promosso dieci anni fa. Ora, a tre anni dalla scomparsa del grande gioielliere un libro, I Tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati, ne ripercorre la strada e le testimonianze della sua creatività. I lavori di oreficeria e di argenteria della Fondazione Gianmaria Buccellati hanno due padrini, visto che tutto nasce da Mario Buccellati, erede di quella abilità nello scolpire in piccole dimensioni oro e argento che ha reso famoso uno scultore rinascimentale come Benvenuto Cellini.

Il secolo scorso, insomma, a Firenze è nata non solo un’azienda, ma un pezzo di storia delle arti, del Made in Italy, oltre che del lusso. Per questo la storia e i successi di Gianmaria Buccellati sono destinati a durare nel tempo, così come testimonia il libro edito da Skira.

I Tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati
Skira
2017, edizione italiana e inglese
30 x 32 cm, 252 pagine
424 colori, cartonato
ISBN 978-88-572-3435-9 I, -3436-6 E
€ 85,00





Tiara sforata a tulle in argento platinato e foderato di oro giallo, incassato con diamanti taglio brillante e taglio rosa
Mario Buccellati, tiara sforata a tulle in argento platinato e foderato di oro giallo, incassato con diamanti taglio brillante e taglio rosa, 1929

Mario Buccellati, anello musone in oro e argento foderato in oro giallo, con zaffiro sfaccettato, diamanti fancy e taglio rosa
Mario Buccellati, anello musone in oro e argento foderato in oro giallo, con zaffiro sfaccettato, diamanti fancy e taglio rosa, 1936
Gianmaria Buccellati, Collana e orecchini Deliziosa, con elementi in oro giallo incisi a ornato, castoni a goccia con rubini cabochon, smeraldi e brillanti, 1995
Gianmaria Buccellati, Collana e orecchini Deliziosa, con elementi in oro giallo incisi a ornato, castoni a goccia con rubini cabochon, smeraldi e brillanti, 1995
Gianmaria Buccellati, collana ispirata a un pizzo veneziano, con trama in oro giallo e sagome in oro bianco incassate con brillanti, 1992
Gianmaria Buccellati, collana ispirata a un pizzo veneziano, con trama in oro giallo e sagome in oro bianco incassate con brillanti, 1992
Gianmaria Buccellati, Spilla e orecchini a fogliette in oro giallo incassato e brillanti. Pendente centrale spilla con perla a goccia conch, 1992
Gianmaria Buccellati, Spilla e orecchini a fogliette in oro giallo incassato e brillanti. Pendente centrale spilla con perla a goccia conch, 1992
Gianmaria Buccellati, anello a turbante in oro con colori diversi, rubino cabochon e brillanti, 1972
Gianmaria Buccellati, anello a turbante in oro con colori diversi, rubino cabochon e brillanti, 1972

Il libro «Tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati»
Il libro «Tesori della Fondazione Gianmaria Buccellati»







Baselworld: tenuta o flop?




Baselworld 2018, numero di visitatori invariato. Ecco chi è contento e chi è perplesso tra i gioiellieri ♦︎

Dipende. Il giudizio finale su Baselworld 2018 si può riassumere così: dipende. Perché la Fiera della orologeria e gioielleria di Basilea (22-26 marzo 2018) ha avuto due facce. Una è quella sintetizzata da due numeri: 1300 e 650. Il primo è il numero di espositori, già in calo, del 2017 (erano 1500 nel 2016). Il secondo è il numero di espositori del 2018, meno della metà. Una strage. «Una selezione», preferisce definirla la managing director di Mch, l’azienda che organizza Baselworld. Ma, appunto, dipende dai punti di vista. Di fronte a una diminuzione così drastica poteva andare molto peggio. Il bilancio finale di Baselworld 2018, nelle parole degli organizzatori è, se non entusiasmante, almeno sufficiente. Il numero dei visitatori, per esempio, «è rimasto stabile». Dato che la fiera è durata due giorni in meno questo è da considerarsi un successo. Al momento non si conosce, invece, il numero di buyer presenti. I giornalisti accorsi a Baselworld sono stati 4.400, il 15% in meno dall’Europa, ma il 5% in più dall’Asia. E se molti grandi marchi, come Festina o Dior, quest’anno hanno disertato la fiera di Basilea, Breitling, Rolex, Patek Philippe, Swatch, Chanel e Gucci hanno già annunciato che saranno presenti anche il prossimo anno, dal 21 al 26 marzo 2019.

E gli espositori? I pareri sono diversi. Anche in questo caso, dipende. Tra le opinioni raccolte da gioiellis.com tra i gioiellieri, prevale uno scarso entusiasmo per la nuova formula «concentrata», che per alcuni è «triste» se confrontata all’atmosfera che si respirava fino a un paio di anni fa. Ma, allo stesso tempo, molti hanno confermato che l’attività commerciale non è mancata e, dunque, la presenza a Basilea ha ancora un motivo d’essere. Dai commenti raccolti durante la fiera, possiamo sintetizzare così il mood:

Siamo soddisfatti ugualmente: Fope, Pasquale Bruni, Nanis, Alessio Boschi, Tamara Comolli, Picchiotti, Messika, Mattioli, Rivière

Tutto ok, ma qualche perplessità: Casato, Annamaria Cammilli, Leo Pizzo, Yoko London, Giovanni Ferraris, Djoula, Facet, Crivelli

No comment: Coronet, Sutra, Butani





Baselworld 2018
Baselworld 2018

Tra gli stand di Baselworld
Tra i booth di Baselworld
Visitatori a Baselworld
Visitatori a Baselworld
Ingresso alla messe
Ingresso alla messe

Modella di Jacob & co
Modella di Jacob & co







Questa Coca Cola ha 9888 diamanti

/




Una borsa a forma di bottiglia di Coca Cola tempestata da 9888 diamanti: è l’idea da record di Coronet ♦︎

Ci si può divertire con i gioielli? Sì, in molti modi. C’è chi si diverte a fare shopping e chi gioca con diamanti e oro come elementi di un puzzle. È quello che fa Coronet, marchio di gioielli di Hong Kong specializzato in diamanti. Ogni tanto Coronet sorprende con le sue iniziative: dopo aver realizzato, nel 2015, una chitarra elettrica (vera) completamente ricoperta con diamanti bianchi e neri per 400 carati, a Baselworld 2018 il brand ha stabilito un altro Guinness record. Questa volta il primato mondiale riguarda il maggior numero di diamanti incastonati su una borsetta a forma di bottiglia di Coca Cola. Vale la pena di guardare quello che è un gioiello che difficilmente sarà utilizzato nella vita reale. La borsa a forma di bottiglia della più popolare bevanda gassata ha 9.888 diamanti per 120 carati.

Coronet ha presentato la sua borsa.gioiello a Baselworld, precisando che la produzione ha richiesto circa cento giorni di lavoro di 15 artigiani. I diamanti sono posati su una superficie di Icestrella, un materiale utilizzato nella creazione di vetri antiproiettile, che replica l’aspetto e l’atmosfera della famosa bottiglia in vetro. Il design, invece, è dell’americana Kathrine Baumann (che è anche ex miss America), mentre la realizzazione è di Aaron Shum Jewelry, l’azienda proprietaria del marchio Coronet.

Quindi, se vi lamentate del prezzo delle borsette di famose marche, pensate che ce n’è una che costa senza dubbio di più.





La top model Yukie con la bottiglia-borsa di Coronet
La top model Yukie con la bottiglia-borsa di Coronet

Il tappo della borsa-bottiglia
Il tappo della borsa-bottiglia
Esterno della borsa-gioiello con 9888 diamanti
Esterno della borsa-gioiello con 9888 diamanti
Lo staff di Coronet riceve a Baselworld il certificato del Guinness dei primati
Lo staff di Coronet riceve a Baselworld il certificato del Guinness dei primati
L'interno della borsa-gioiello
L’interno della borsa-gioiello








Baselworld 2018, selezione e novità




Baselworld 2018 parte all’insegna della selezione. Ma le novità non mancano ♦︎

«Il mondo sta cambiando velocemente. Di fronte a questa sfida ci sono solo due alternative: ingigantirsi o concentrarsi. Noi abbiamo scelto di concentrarci». Le parole di Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, hanno aperto la nuova edizione, la numero 101, della grande fiera dedicata a orologi e gioielleria di lusso. Anzi, sempre più di lusso, perché se Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016, a novembre il gruppo Mch, che organizza la fiera, ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni, in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica (l’export di orologi svizzeri, però, dopo due anni di crisi ha ripreso a lievitare a +12,6% nei primi mesi 2018). Baselworld ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.

Il risultato è che a Basilea ci sono circa 700 espositori, quasi dimezzati rispetto ai 1.300 del 2017, anno in cui erano già calati di 200 rispetto al 2016, ma avevano comunque attratto 106mila buyer e 4.400 giornalisti (tra cui quelli di gioiellis.com). Eppure, se nella orologeria non ci sono più brand come Movado o Eberhard, rimangono sempre nomi di primo piano come Rolex, Patek Philippe, il gruppo Swatch con i tanti suoi brand, alcuni dei quali, come Omega. C’è anche il gruppo Lvmh con Maison come Bulgari e Tag Heuer. E non mancano molti top brand della gioielleria da quelli fashion come Swarovski, fino all’haute joaillerie con Graff, de Grisogono o Harry Winston, Pasquale Bruni, fino a i piccoli ma con grande creatività come Alessio Boschi, ai marchi classici della gioielleria italiana, Nanis, Giovanni Ferraris, Annamaria Cammilli, Picchiotti, Fope, Leo Pizzo, Casato, tanto per citarne alcuni. Insomma, Baselworld è dimagrita, ma conserva sempre un bel po’ di fascino: i 101 anni li porta bene. Racconteremo nei prossimi giorni le novità.




Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Booth Swarovski
Booth Swarovski
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Al lavoro nei booth
Al lavoro nei booth

Interno di Baselworld
Interno di Baselworld







Tamara Comolli si prepara a conquistare l’Italia

/




Tamara Comolli, brand di Monaco di Baviera, pronto ad aprire il primo store in Italia. E non solo… ♦︎

È bionda, sensibile, delicata. Ma non lasciatevi ingannare dall’aspetto: Tamara Comolli ha una teutonica capacità raggiungere i suoi obiettivi. La designer di Monaco di Baviera con nome di origine lombarda, progetta infatti l’apertura della prima boutique monomarca in Italia all’inizio dell’estate 2018. La mossa segnerà l’inizio del percorso di sviluppo che il brand sta progettando in Italia. Una discesa dal passo del Brennero già iniziata nel 2017 con l’ingresso in un punto vendita strategico, Pisa Orologeria, a Milano, un marchio molto noto e prestigioso in città.

D’altra parte, Tamara Comolli dopo 25 anni di attività è presente a livello internazionale con una rete di concessionari che conta circa 120 punti vendita tra Europa, Est e Ovest, Stati Uniti e Cina e con sei flagship tra Stati Uniti, Spagna e Germania. Guarda caso si trovano tutti in luoghi di vacanza d’élite e vicine all’acqua, elemento caro a Tamara. L’obiettivo del brand è rendere più capillare la propria distribuzione sul territorio italiano affiancando alla boutique di prossima apertura una selezione di gioiellerie.

«Sono nata in Germania, cresciuta in Spagna e da sempre sono innamorata dell’Italia, dei suoi colori e dei suoi profumi. La vita mi ha portato a conoscere questo meraviglioso Paese con il quale continuo a avere una profonda relazione che parte dal mio nome fino ad arrivare agli artigiani che oggi producono le mie linee», spiega Tamara Comolli. «L’Italia è un Paese di appassionati ed estimatori della bellezza, dell’arte, della gioielleria. Per questo penso sia importante per noi investire risorse ed energie dedicate ad avvicinare di più la mia filosofia di gioielleria a un pubblico così preparato e desideroso di nuove scoperte come quello italiano».

Leggi anche: 51 ghiande per Tamara Comolli
Leggi anche:Tamara Comolli formato paisley
Leggi anche: Tamara Comolli in Private




Tamara Comolli
Tamara Comolli
Collezione India, orecchini in oro e snakewood. Prezzo: 1490 euro
Collezione India, orecchini in oro e snakewood. Prezzo: 1490 euro
Bracciale Mikado Flamenco, in 25 pezzi. Oro rosa e pietre colorate
Bracciale Mikado Flamenco, in 25 pezzi. Oro rosa e pietre colorate
Collana Mikado Flamenco
Collana Mikado Flamenco
Comolli e1521468033475
Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa
Anello in oro bianco e diamante
Anello in oro bianco e diamante







Questa collana ha stregato il Tefaf




Una collana con rubini e diamanti di Maubussin: è stata presentata al Tefaf da SJ Phillips ♦︎

Al Tefaf, la fiera di Maastricht (Olanda) dedicata all’antiquariato e non solo, tra i tanti gioielli antichi, vintage e contemporanei spiccavano alcuni pezzi da SJ Phillips. A partire da una collana a tre fili di turchesi e lapislazzuli, con al centro un ovale traforato e scolpito con un disegno a volute floreali, montato in oro. Ma al centro dell’attenzione è finita anche una collana, di ispirazione indiana, progettata e realizzata dalla maison francese Mauboussin a Parigi nel 1930, con rubini cabochon, diamanti quadrati, circolari e taglio baguette, montati su platino. Secondo gli storici della gioielleria, negli anni Trenta Mauboussin era considerata la Maison più in voga. E tra il 1928 e il 1931 nel suo store di Rue de Choiseul, a Parigi, ha ospitato tre speciali esposizioni, ognuna dedicata a una pietra preziosa: smeraldo, rubino (come nel caso della collana) e diamante. Per la cronaca: la collana è stata messa in vendita a 5,5 milioni di dollari.

Sj Phillips è un’azienda specializzata in eccezionali gioielli antichi con base a Londra. E al Tefaf ha mostrato anche altro, come una collana che è datata addirittura 1770. Lo stile è rococò. È composta a croce, con motivi floreali asimmetrici e unisce il simbolo religioso con l’interesse per le scienze, in particolare la botanica, che a quel tempo era un campo di studi nuovo grazie allo studioso svedese Linneo. Federico Graglia




Collana di Maubussin con rubini e diamanti
Collana di Maubussin con rubini e diamanti
Collana art déco con turchesi e lapislazzuli
Collana art déco con turchesi e lapislazzuli
Pendente a croce e motivi floreali, stile rococo
Pendente a croce e motivi floreali, stile rococo
Spilla Ottocento con diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri
SJ Phillips, spilla Ottocento con diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri
Anello art déco con diamanti
Anello art déco con diamanti
Anello art déco con tre rubini e diamanti baguette
Anello art déco con tre rubini e diamanti baguette
Orecchini a forma di fiore, zaffiri e diamanti, anni Sessanta
Orecchini a forma di fiore, zaffiri e diamanti, anni Sessanta







Venduto il diamante Leggenda

/




Venduto per 40 milioni di dollari il quinto diamante più grande del mondo, The Lesotho Legend ♦︎

In quali gioielli si trasformerà il quinto diamante più grande del mondo? Il diamante, 910 carati, perfetto, colore D, tipo IIa, è stato estratto a gennaio dalla miniera di Letšeng, in Lesotho. Poco più di un mese dopo è stato venduto ad Anversa, Beglio, capitale mondiale dei diamanti, per 40 milioni. Il diamante è stato soprannominato The Lesotho Legend e appartiene ora alla società mineraria Gem Diamonds. Ma forse è stato un affare: il prezzo di vendita del diamante, infatti, è stato di 43.956 dollari per carato, cioè una cifra di molto inferiore al prezzo record toccato per un diamante grezzo, cioè 77.649 dollari, stabilito da Constellation, pietra di 812,77-carati, estratta anni fa da Lucara Diamond in Botswana. Chi è il nuovo proprietario del quinto diamante più grande del mondo? Si chiama Samir Gems, ed un broker di pietre con sede ad Anversa, fondato nel 1982 e gestito dalla famiglia di origine indiana Bhansali, che ha acquistato la pietra assieme ad altri partner. Non resta che attendere la nascita di un gioiello altrettanto eccezionale. Rudy Serra





The Legend of Lesotho
The Legend of Lesotho

Il diamante da 910 carati
Il diamante da 910 carati







1 65 66 67 68 69 136