Intagliare le perle. Per qualcuno può essere un sacrilegio. Per Chi Huynh, fondatore di Galatea, è invece un’arte. L’idea ha origine alla fine degli anni Novanta, quando il designer di origine vietnamita, ha accidentalmente intaccato una perla che stava preparando per un gioiello. Si è chiesto quindi che cosa potesse succedere a scolpire l’intera perla. Lo ha fatto.

Da quell’idea è nata Galatea Carved Pearls con base a Los Angeles, che prende il nome da una delle 50 ninfe del mare secondo la mitologia greca. Le prime perle scolpite di Galatea contenevano diamanti racchiusi nella sfera di madreperla. Ma poi l’arte dell’intaglio di Chi Huynh si è allargata a una vasta tipologia di interventi e comprende gioielli con perle nere di Tahiti, così come Golden South Sea oppure perle di acqua dolce. Con l’arte dell’intaglio delle perle, sempre eseguito a mano, l’artista-designer ha conquistato diversi premi di gioielleria.

Difficile imitarlo: la madreperla, sebbene più morbida dei diamanti, è piuttosto dura e deve essere maneggiata con la cura per non rovinare le piccole sfere. La perla è prima tracciata a mano e scolpita e poi lucidata per levigare la superficie. L’effetto è davvero sorprendente.


