Qual è il paradosso per un gioielliere? Scegliere la creatività per sfuggire alle catene di un impiego fisso, ma poi scegliere le catene come modello di stile. È quanto accaduto a Tilly Sveaas, madre inglese e padre norvegese, fuggita in Oriente a 18 anni in cerca di emozioni, avventura e soprattutto di sfuggire a una vita troppo regolare. Per un anno Tilly Sveaas ha vissuto a Bali, in una perenne vacanza. Poi, le irregolarità giovanili si sono stemperate, e Tilly è rimasta affascinata dal sud-est asiatico. Per esempio, per l’antica tradizione della lavorazione dell’argento. Ha fondato una società attiva nella produzione di gioielli in argento, Silver Service e per otto anni a Bali ha prodotto gioielleria che ha importato in Gran Bretagna. Poi, nel 2016, la svolta con la scelta di aggiungere l’oro, in placcatura, ai gioielli.

Il brand è diventato così Tilly Sveaas, con sede a Londra, ma senza una boutique: la designer vende tutto online. Specialmente catene per collane e bracciali, ma anche orecchini e anelli. Argento o bronzo placcati con uno strato di oro 18 carati hanno forme semplici, ma efficaci. Poche le concessioni a forme non consuete. La collezione di maggior successo aggiunge alle catene o agli anelli degli orecchini una forma a T.





