Arunashi, la tradizione dell’India, design occidentale e colori della California ♦
È un indiano d’America. Ma vero indiano, nato a Jaipur in una famiglia di gioiellieri da otto generazioni, anche se ora lavora in California. Arunashi disegna gioielli per maharaja moderni, molto poco classici. È, infatti, un indiano che non segue troppo le tradizioni: la sua Maison a Berverly Hills, per esempio, l’ha chiamata Arunashi. Il nome deriva dalla crasi tra il suo, Arun Bohra, e quello della moglie, Ashita Shah.
Essere cresciuto in una famiglia che lavora nelle pietre preziose almeno dal 1841 (la prima data registrata ufficialmente) è stato, naturalmente, un vantaggio: da bambino ha iniziato a giocare con le gemme. I primi diamanti li ha venduti quando aveva dieci anni, racconta ora. Poi, si è trasferito a Tokyo, sempre nell’attività di commercio di pietre preziose. Dopo dieci anni in Giappone, si è trasferito in America con la moglie, prima a New York e poi a Los Angeles. L’aspetto curioso è che, tra tutti questi spostamenti, parte della lavorazione dei suoi gioielli avviene anche tra Italia e Svizzera.
Ma l’aspetto più interessante è lo stile del tutto personale del gioielliere indo-americano. Ama gli orecchini non corrispondenti, pietre incastonate a testa in giù, materiali insoliti come il titanio, fibra di carbonio e Corian. Oltre che, ovviamente, pietre colorate con una forte personalità e utilizzate con un’altrettanto forte creatività.