Matteo Farsura, già Exhibition Manager di Vicenzaoro, prende la guida della divisione Jewellery & Fashion di Ieg, la società che organizza, tra l’altro, la fiera dedicata alla gioielleria. Farsura sostituisce il Global Exhibition Director della divisione, Marco Carniello, che assume il ruolo di Chief Business Officer alla guida della nuova Direzione Business di Ieg, che coordinerà tutte le industries presiedute dal player fieristico. In sostanza, una promozione per Carniello e una nuova responsabilità per Farsura, che gestirà le manifestazioni della Jewellery Agenda di Ieg: Vicenzaoro, Oroarezzo, T.Gold, Summit del Gioiello, Valenza Gem Forum, VO’Clock Privé, VO Vintage, oltre a JGTD e SIJE rispettivamente a Dubai e Singapore.
Il manager avrà inoltre la responsabilità di Fimast, che rientra nella divisione J&F di IEG. Padovano, classe 1975, Matteo Farsura lavora dal 2017 in IEG, dove ha contribuito a sviluppare prima il segmento delle tecnologie, quindi gli eventi di Arezzo e infine Vicenzaoro. Dopo gli studi scientifici, la laurea in Economia Aziendale a Venezia Cà Foscari e un Master MBA di Fondazione CUOA con la statunitense University of Michigan Dearborn (International Program), ha sviluppato competenze manageriali in ambito luxury e organizzazione eventi, operando – tra gli altri – in una primaria realtà italiana del gioiello fashion, e ispirandosi ai valori dello sport, mutuati dalla consolidata esperienza nel rugby nella duplice veste di giocatore e allenatore.
Vicenzaoro, Palakiss passa a Ieg
A Vicenza il padiglione che si trova di fronte allo spazio che ospita Vicenzaoro, cioè il Palakiss, passa a Italian Exhibition Group. L’operazione ha un valore modesto (circa 1 milione di euro), ma offre ulteriori opportunità al polo fieristico. Ieg, la società che organizza Vicenzaoro e che è quotata alla Borsa di Milano, acquisisce il 51% del capitale di Palakiss srl. L’accordo è stato firmato con Andrea Marcon, che rimarrà amministratore delegato del Palakiss, centro orafo a pochi passi dal quartiere fieristico e che dal 1999 organizza quattro eventi annuali ai quali partecipano aziende produttrici italiane ed internazionali del settore orafo.
L’operazione rappresenta un ulteriore passo nella strategia definita dal Gruppo nell’accrescere e arricchire il portafoglio dei prodotti Ieg. L’acquisizione costituisce, infatti, un’occasione per rafforzare la specializzazione settoriale dell’industry orafa che serviamo e che contribuiamo a supportare al fine di creare continue opportunità di business.
Corrado Peraboni, Ceo di Italian Exhibition Group
I termini dell’accordo prevedono anche un’opzione call per l’acquisto del residuo 49% del capitale sociale, esercitabile decorsi 30 giorni dall’approvazione del bilancio di esercizio 2024 e valida per i successivi tre anni, ad un prezzo da determinarsi sulla base dell’Ebitda medio risultante dai due bilanci d’esercizio approvati precedentemente alla data di esercizio dell’opzione. Da determinare la data del closing.
L’acquisizione consentirà a Ieg di ampliare la propria offerta nel settore Jewellery & Fashion, creando interessanti sinergie con i principali eventi già consolidati per Vicenzaoro, T.Gold e Oroarezzo. Sotto una gestione condivisa e unificata, l’operatore internazionale in visita a Vicenza potrà accedere ad una gamma ancora più ampia di prodotti e di servizi legati al mondo del gioiello e avrà un interlocutore unico in grado di garantire la migliore esperienza di business.
Marco Carniello, Chief Business Officer di Italian Exhibition Group
Terzo Summit del Gioiello ad Arezzo
Terzo appuntamento, ormai un classico, con il Summit del Gioiello ad Arezzo. Anche quest’anno Italian Exhibition Group (azienda che organizza anche Vicenzaoro e Oroarezzo) ha messo in agenda per il 1 dicembre, assieme a Comune di Arezzo, Camera di Commercio di Arezzo-Siena e Arezzo Fiere e Congressi, un talk sul sistema della gioielleria e oreficeria italiana: il distretto orafo in Toscana è il più grande in Europa. Oggetto dell’incontro: le dinamiche di filiera e di mercato, le opportunità e le sfide come la necessità di garantire sostenibilità e continuità al comparto. Con focus sui giovani: il comparto orafo ne attira pochi.
Il 2023 per le aziende legate alla lavorazione di metalli preziosi e di gioielli è ancora di crescita, ma si avverte un rallentamento, legato alla situazione generale dell’economia: l’export dell’oreficeria, argenteria e gioielleria italiano ha comunque segnato +15,3% nel primo semestre 2023. E la Toscana è in testa alle regioni esportatrici con +13,5% e una quota del 35% sul totale nazionale. Arezzo, inoltre, è al primo posto tra i distretti orafi con un +5,6% rispetto al 2022.
Oroarezzo rinnova gli spazi
Nuovo layout espositivo per Oroarezzo, la fiera organizzata da Italian Exhibition Group dedicata alle imprese del settore orafo, argentiero e della gioielleria Made in Italy (Arezzo Fiere e Congressi dal 13 al 16 maggio). Ieg ha ripensato il percorso espositivo, che sarà centrato su percorsi che hanno l’obiettivo di offrire una migliore organizzazione delle community merceologiche e migliorare l’esperienza dei visitatori-buyer.
Per questa edizione gli espositori risultano in crescita del 15% rispetto al 2022. La manifattura orafa, argentiera e gioielliera, insieme ai semilavorati e ai componenti, rappresenta il 65% dell’offerta, al 90% Made in Italy, con una selezione rappresentativa anche del meglio dei distretti produttivi esteri. Tra i brand del gioiello presenti, si segnalano Moraglione, F.A. Gioielli e Stefano&C del distretto orafo di Valenza. Non mancano aziende di macchinari e tecnologia per il settore orafo, pietre preziose e semipreziose, servizi di packaging e visual merchandising, oltre alla consueta area dedicata al cash&carry per i retailer.
Ieg conquista la fiera del gioiello di Singapore
Le fiere dedicate alla gioielleria sono sempre più globali e la sfida si gioca a tutto campo. Così, dopo l’accordo e il rilancio in Medio Oriente con il JGT Dubai, Ieg vola in Asia. L’azienda italiana, che organizza Vicenzaoro e Oroarezzo sbarca a Singapore con una propria società Ieg Asia Pte, interamente controllata, e con due manifestazioni, rispettivamente nei settori del gioiello e del food & beverage, acquisite da Cems (Conference & Exhibition Management Services). Le due fiere sono Sije, Singapore International Jewelry Expo e Café and Restaurant Asia.
Singapore è già uno dei centri nevralgici per la gioielleria, dove si svolge Jewellery & Gem World Singapore, organizzata da Informa Markets Jewellery, che organizza il grande evento di Hong Kong. La sfida sul campo di Singapore, insomma, è aperta.
Siamo anzitutto lieti di confermare la partnership con Stb, garanzia di sviluppo e successo per le manifestazioni acquisite. Desideriamo inoltre sottolineare quanto siano importanti le sinergie tra le manifestazioni in Italia e quelle acquisite, evidenziando il conseguente impatto generato dall’internazionalizzazione delle nostre fiere anche sul territorio italiano
Francesco Santa, International Business Development Director Ieg
L’obiettivo è far crescere le manifestazioni a Singapore, anche facendo leva su un vicendevole e produttivo scambio del grande successo dell’ultima edizione di Vicenzaoro a gennaio 2023 che ha visto la presenza di oltre 1.300 brand espositori. Lo stesso si dica per il Sigep con le sue 1.000 imprese dell’edizione 2023 a Rimini.
Ilaria Cicero, Ceo di Ieg Asia
Al via JGTD-Jewellery, Gem & Technology in Dubai
Mondo della gioielleria focalizzato su Dubai. Nella città degli Emirati dal 12 al 14 febbraio si svolge la seconda edizione di JGTD-Jewellery, Gem & Technology in Dubai, l’evento riservato agli operatori organizzato da Italian Exhibition Group assieme a Informa Markets al World Trade Centre. La nuova edizione offre anche 46% di spazio espositivo in più, per 350 espositori da 25 Paesi. L’Italia è anche il Paese più rappresentato dallo show di Dubai: sono circa 70 le aziende di oreficeria e macchinari per il gioiello, provenienti da Veneto, Toscana, Lombardia, Piemonte e Lazio.
JGTD diventa così uno dei maggiori eventi fieristici B2B della gioielleria, con la presenza di aziende delle diverse filiere del settore orafo e gioielliero: dai gioielli finiti alle pietre preziose, macchinari, attrezzature e servizi ad alto valore aggiunto. Dubai si presenta anche come ponte tra Oriente e Occidente, dal Middle East all’Asia occidentale, dal subcontinente indiano all’Africa, oltre al Made in Italy.
Vicenzaoro January ha fatto centro
Il bilancio di Vicenzaoro January riflette i numeri relativi al business della gioielleria: sono d’oro. La società organizzatrice dell’evento, Italian Exhibition Group, la definisce l’edizione dei record. Di fatto Vicenzaoro e il settore della gioielleria si sono messi alle spalle la crisi causata dal covid. Anche da un punto di vista estetico: sono ricomparsi gli allestimenti delle edizioni standard, più ampi e accoglienti. Quanto al riverbero della guerra in Ucraina, forse è ancora presto per conteggiarne il peso. Vicenzaoro tornerà a fine estate (8-12 settembre) tra l’altro, in un ambiente fieristico rinnovato da una ristrutturazione appena iniziata.
Ma veniamo ai numeri ufficiali: 1.300 brand espositori e 400 buyer esteri. Rispetto a un anno fa i buyer esteri sono raddoppiati (+105%). Più in generale, l’affluenza è stata record (+11,5%) rispetto a gennaio 2020. E questo, fa notare Ieg, nonostante la durata di Vicenzaoro 2023 sia stata più breve di un giorno. I visitatori dall’estero sono il 60% del totale e sono arriovati da 136 Paesi del mondo. In particolare, da Europa (54,5%) il Medio Oriente (9,5%), Asia (9%), Turchia (9%), Nord America (7,2%), Africa (5,4%) e America Latina (4,7%). Tra i Paesi più rappresentati ci sono Stati Uniti, Turchia, Grecia, Germania, Spagna, Uk, Francia, Emirati Arabi, Israele, Arabia Saudita, India, Giappone e Tailandia. Da notare però l’assenza di Russia d Cina, perlomeno dal consuntivo ufficiale.
Tra le novità di Vicenzaoro, inoltre, c’è di sicuro l’ingresso consistente del mondo della orologeria contemporanea e alla sua filiera con la piattaforma Time, accanto a quello parto al pubblico di Vo Vintage, per orologeria e gioielleria d’epoca aperto.
Vicenzaoro January parte e fa il pieno
Torna Vicenzaoro, la più grande fiera dedicata ai gioielli italiana ed europea. Passata la depressione del periodo covid, il settore orafo è tornato pimpante. Lo testimoniano i padiglioni e gli spazi tutti occupati, con oltre 1.300 brand, espositori che arrivano da 36 Paesi. Insomma, un successo annunciato per gli organizzatori di Italian Exhibition Group? Le somme si tirano alla fine, ma le premesse, nonostante la plumbea nube che staziona sull’Ucraina e sulla Russia, sembrano esserci.
Vicenzaoro dura cinque giorni, fino a martedì 24 gennaio, affiancato da T.Gold, manifestazione internazionale dedicata alle tecnologie del gioiello e, dal 20 al 23 gennaio, dalla quarta edizione di Vo Vintage, aperto al pubblico e dedicato a orologi e gioielli vintage. Non solo: i padiglioni ospitano una fitta serie di eventi, che abbiamo elencato qui. https://gioiellis.com/it/il-programma-di-vicenzaoro-january
Altri numeri su Vicenzaoro: il 40% proviene da 36 Paesi esteri, mentre sono 400 i buyer ospitati, provenienti da oltre 60 Paesi, grazie al supporto della rete degli uffici Ice (ente governativo per l’export) nel mondo. In effetti l’Italia esporta un sacco di gioielli e semi lavorati, anche se la statistica segnala un rallentamento nel terzo trimestre del 2022. Il cumulato dei primi nove mesi del 2022 del settore orafo registra una crescita in valore del 27,2% su gennaio-settembre 2021, a poco più di 7 miliardi di euro. È un incremento pari a +41,4% rispetto ai 5,07 miliardi di euro esportati nei primi nove mesi 2019. Ma, forse come avvisaglia della incombente recessione, la crescita nel terzo trimestre del 2022 è rallentata: dopo gli aumenti superiori al 30% in valore del primo e del secondo trimestre, da luglio a settembre l’export ha registrato +14,6% secondo le stime del Centro Studi di Confindustria Moda su dati Istat per Federorafi).
Il summit del gioiello ad Arezzo
Secondo i dati del Centro studi di Confindustria in collaborazione con Federorafi, nel 2021 il settore dell’oreficeria in Italia ha registrato vendite in salita del 59,7% in valore sul 2020 e del 15,6% sui livelli pre-covid. Una strada continuata quest’anno, con esportazioni nel periodo gennaio-luglio in aumento del 29,7% sul 2021 e del 42% sul 2019 per un totale di 5,77 miliardi di euro.
Dal confronto attorno alle direttrici strategiche per lo sviluppo futuro della filiera nazionale emerge, ancora più forte, la capacità di fare sistema di manifattura, retail, associazioni e istituzioni. E Ieg rinnova l’impegno ad offrire strumenti e occasioni sempre più qualificate per cogliere le opportunità di un mercato di scala globale, a partire dalla prossima Vicenzaoro January che aprirà dal 20 al 24 gennaio la Jewellery Agenda 2023.
Marco Carniello, global exhibition director della divisione Jewellery & Fashion di Italian Exhibition Group
È, per il momento, un settore industriale in buona salute quello che è stato al centro del Summit del gioiello promosso ad Arezzo da Italian Exhibition Group, la società fieristica che organizza Vicenzaoro. Una lunga chiacchierata tra operatori del settore, che abbraccaito temi come l’export, la formazione, dalla catena del valore all’innovazione produttiva, fino alle incertezze per le tensioni geopolitiche. Creatività, innovazione e digitale sono state individuate come chiavi per il futuro del settore.
È stata l’occasione per ripercorrere l’evoluzione del mondo della gioielleria, in particolare quella italiana. Un settore sempre in evoluzione, mai statico, che ha portato a convergere, nell’idea di elegante indossabilità del gioiello, due tendenze. La prima è quella dei designer che nel tempo hanno legato la loro creatività sempre più al fashion system ispirandosi all’idea del ben fatto e dell’alta qualità. La seconda è quella consumer, di chi sceglie un gioiello per renderlo parte integrante del proprio stile e personalità. Abiti, accessori e gioielli entrano in un unico contesto nel quale i designer italiani si muovono con riferimenti culturali che rendono sempre unico e inimitabile il prodotto della gioielleria italiana nel mondo.
Gaetano Cavalieri, presidente CIBJO
Più spazio a TGold
Assieme a Vicenzaoro, dal 20 al 24 gennaio 2023 torna TGold, evento dedicato alla produzione orafa. La prossima edizione, secondo gli organizzatori di Italian Exhibition Group, sarà un’edizione potenziata dalla maggiore superficie espositiva e con un’offerta ancora più completa, a testimonianza del valore strategico di manifattura Made in Italy e internazionale. Un’attenzione particolare sarà riservata a processi sostenibili e lavorazioni innovative.
Nei 5 giorni di fiera, nella Hall 9 completamente dedicata, gli espositori saranno organizzati in sei macro-categorie: fusione, lavorazione meccanica, prototipazione e produzione digitale, finitura, affinazione e recupero, utensili-banchi e materiali. Tra i maggiori player del segmento spiccano le aziende italiane, alle quali il mercato riconosce la leadership su un know-how tecnologico che si è consolidato nel tempo e dalla penisola si è diffuso nel mondo. In fiera, grazie alla partnership con Afemo (Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine per Oreficeria) e alla collaborazione con Ice, l’agenzia statale per l’export, ci saranno Legor Group, Sisma, Italimpianti, Btt Impianti del Gruppo Lem Industries, oltre a imprese internazionali, in particolare dalla Germania.
A Vicenzaoro lancette sul Time
Dire che Vicenzaoro vuole trasformarsi in una nuova Baselworld sarebbe sbagliato. Ma è certo che la società organizzatrice dell’evento più importante della gioielleria, Italian Exhibition Group, pensa ad allargare lo spazio di business. Lo indica la decisione di far nascere una nuova area, chiamata con non eccessiva originalità Time, dedicata all’orologeria. Per la verità già da un paio d’anni Vicenzaoro aveva affiancato allo spazio riservato alla gioielleria anche un mezzanino dove si è svolta Vo Vintage, spazio per l’orologeria aperto al pubblico, con i più qualche rivenditore di gioielli d’epoca.
Dopo questo assaggio arriva, dunque, la nuova community dedicata all’orologeria contemporanea e alla sua filiera arricchisce, ma in versione B2B. Il debutto è previsto in contemporanea con Vicenzaoro, dal 20 al 24 gennaio 2023, sempre nei locali di Fiera Vicenza. Saranno presenti i principali buyer e operatori della distribuzione internazionale e italiana una selezione di brand come Edox, U-Boat, GaGà Milano, Locman, marchi indipendenti, una collettiva di marchi svizzeri a cura di Swiss Creative Lab e una selezione micro-brand italiani e start-up ad alto potenziale firmata Watches of Italy. Lo spazio Time ospiterà anche aziende di componenti, accessori, strumenti e servizi per l’after-sales, come Oisa 1937 e Bergeon. VO Vintage, però, non va in pensione e rimane sempre aperto al pubblico.
Ieg, insomma, vuole creare un evento di alto livello dedicato all’orologeria. Per convincere gli operatori, la società ricorda che nell’ultima edizione di Vicenzaoro, a settembre, gli arrivi dall’estero hanno fatto registrare un aumento del 10% rispetto al 2019 e rappresentano oltre la metà delle presenze totali (51%), con buyer provenienti da 124 Paesi.
A Ieg la fiera di gioielleria di Singapore
Vicenzaoro o, più precisamente, Italian Exhibition Group, la società che due volte all’anno organizza la grande fiera italiana della gioielleria, sbarca a Singapore. Ieg e Singapore Tourism Board hanno firmato un’intesa (Memorandum of Understanding) per lo sviluppo di manifestazioni e congressi. L’accordo è stato presentato nella città-Stato asiatica.
La partnership con Singapore Tourism Board segna un ulteriore, importante passo in avanti nel processo di internazionalizzazione di Ieg, che consolida il suo presidio nel continente asiatico. Singapore oggi vanta una struttura economica molto sviluppata che si basa su servizi e manifattura ad alto valore aggiunto. Si tratta di un importante tassello della nostra strategia che mira ad affermare in tutto e per tutto IEG come community catalyst delle industry rappresentate ai nostri eventi, portandoli nei mercati più promettenti, generando valore in termini di business per le imprese che espongono, le associazioni e tutti gli stakeholder.
Corrado Peraboni, Ceo di Ieg
Secondo l’accordo, Ieg aprirà una propria sede a Singapore, dove recentemente ha anche firmato una lettera di intenti per l’acquisizione da Cems-Conference & Exhibition Management Services di due manifestazioni fieristiche strategiche nei segmenti luxury e food: si tratta di Sije, Singapore International Jewelry Expo e di Cafè Asia, Sweet and Bakes Asia, Restaurant Asia.
Secondo Francesco Santa, International Business Development Director di Ieg, “Singapore Tourism Board e Ieg iniziano una collaborazione a lungo termine”, e l’intesa per l’acquisizione delle fiere di jewellery e food ne sono una conferma.
I piani di Ieg, la mamma di Vicenzaoro
Il futuro di Vicenzaoro & C. nei piani di Ieg, la società che organizza l’evento principale legato alla gioielleria, ma anche Oroarezzo, T/Gold e tante altre fiere in Italia e all’estero. Italian Exhibition Group ha messo ha punto il piano strategico chiamato Community Catalyst. Obiettivo: arrivare tra cinque anni a 267,2 milioni di euro di volume d’affari e con un Ebitda adjusted (margine lordo) che sale dai 13 milioni di euro previsti per il 2022 ai 69 milioni nel 2027.
Dopo gli anni di magra per tutto il comparto fieristico, in Italia e nel mondo, causato dalla pandemia, ora il settore può guardare al futuro con maggiore fiducia. Magari i visitatori indosseranno la mascherina, ma i viaggi sono ripresi, anche se Ucraina e Russia sono mercati fuori gioco. E in parte, a causa dei blocchi a singhiozzo, anche la Cina. In ogni caso, Ieg vede rosa già per il 2023-2024 con una crescita del 49,2% sul 2019, cioè in epoca pre covid. Va aggiunto, per la precisione, che il fatturato consolidato previsto incamera anche i ricavi del 50% delle attività in Usa e Messico appena acquistate dalla Deutsche Messe.
In ogni caso, il progresso è sensibile, contando che nel 2021, pur ancora con le limitazioni pandemiche, il fatturato era risalito a 103 milioni di ricavi, anche grazie anche ai contributi messi in campo dal governo. Il piano strategico appena approvato dal board volta pagina e prevede una crescita globale. Dal 2024 è nuovamente prevista la distribuzione dei dividendi ai soci. L’idea è che le fiere di settore siano una sorta di community catalyst delle industry rappresentate attraverso l’utilizzo integrato di eventi regionali e internazionali che si affiancano all’evento principale realizzato in Italia. È un po’ quello che già avviene per Vicenzaoro, che ha attraversato il Mar Rosso per approdare a Dubai.
Inoltre, Ieg ha come obiettivo accordi e alleanze con altri operatori e associazioni di categoria per incrementare il bacino di visitatori delle fiere leader. Non manca l’accento sulle strategie di comunicazione. Ma, soprattutto, la società accenna a «nuovi cluster espositivi», che integrino segmenti e merceologie negli eventi principali. Non è ben chiaro, però, che cosa significhi nella pratica.
All’estero, dopo l’atterraggio negli Emirati e l’acquisizione di Oltreoceano, Ieg punta a duplicare e creare spin off dei suoi eventi più rilevanti nelle aree maggiormente interessanti per i diversi prodotti. In Brasile, per esempio, ha costituito una nuova società con l’obiettivo di organizzare almeno cinque nuovi eventi. Nel Piano si accenna anche alla fidelizzazione del portafoglio clienti, a efficientamento, ottimizzazione e monitoraggio delle opportunità di M&A per i servizi correlati e persino a nuovi magazine collegati alle principali manifestazioni, ulteriore vetrina per i clienti del Gruppo.
Il tutto con investimenti in cinque anni per 134,9 milioni di euro articolati tra attività di maintenance, expansion e acquisizioni, queste ultime riguardanti l’Italia, l’Asia, il nord America e il Sud America, la costruzione del padiglione di Vicenza e l’ampliamento del quartiere di Rimini. Per garantire spazi alle manifestazioni in crescita, dal 2025 al 2027 Ieg si affiderà a strutture temporanee.
La ripartenza di Oroarezzo
È il momento del bilancio per Oroarezzo (7-10 maggio), la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group focalizzata sull’oreficeria dai principali distretti orafi del made in Italy. I dati consuntivi indicano oltre 300 brand espositori, tra oreficeria e tecnologia, 200 buyer stranieri provenienti da 50 Paesi. Per sintetizzare, gli organizzatori parlano di un «sentiment diffuso di fiducia verso un percorso di ripartenza». Se il sentiment si è tradotto o si tradurrà in business sarebbe stato raggiunto un notevole traguardo, se si tiene conto del momento caratterizzato da inflazione e guerra in Ucraina, con relativa emarginazione del mercato russo.
Nel comunicato finale, Ieg sottolinea la presenza ad Arezzo di compratori da Middle East ed Europa (in particolare dell’Est), la vocazione internazionale e il posizionamento nei mercati chiave di destinazione. Ma Oroarezzo ha registrato arrivi anche dalle Americhe e dal Sud Est asiatico (Malesia, Indonesia e Vietnam) oltre a mercati emergenti come il Nord Africa, con compratori arrivati in città a valle grazie all’attività di scouting di Ieg, con l’obiettivo di generare nuove prospettive per le aziende. L’offerta Cash&Carry ha registrato la presenza di retailer italiani, in vista del riassortimento stagionale. Il prossimo appuntamento con Oroarezzo sarà a maggio 2023.
A Oroarezzo i bracciali vincitori di Première
Ecco i bracciali vincitori di Première, tradizionale concorso che si svolge nell’ambito di Oroarezzo, la manifestazione di Italian Exhibition Group dedicata all’oreficeria Made in Italy e internazionale ad Arezzo Fiere e Congressi. A vincere, infatti, non è stato un solo gioiello, ma 15 aziende tra le 58 partecipanti al concorso. I bracciali, tema di questa edizione, erano divisi in tre categorie: creatività e design, creatività arte e scultura, creatività e pace, a cui si è aggiunta la «menzione speciale della giuria». I vincitori del concorso numero 31, quindi, sono risultati Leonardo Gioielli by L’Immagine, Maria De Toni, Mosca Guido, Veneroso, Alunno&Co (Creatività e Design). Arcadia Gioielli, Femar, Loto Preziosi, Gobi Preziosi e Anima (per la categoria Creatività, Arte e Scultura). Graziella Group, Orolò, Unoaerre Industries, Giordini (Creatività e Pace). La menzione d’onore è stata assegnata a Rial.
I bracciali in concorso, con la selezione del presidente onorario Camera nazionale buyer della moda e art director di Oroarezzo, Beppe Angiolini, comprendono un po’ tutte le tipologie, da quelli con ciondoli a quelli in oro a maglia, dalle fasce rigide alle realizzazioni a polsino, dai multifilo fino ai cosiddetti bracciali baciamano, che cingono anche le dita.
Creatività e Design
Creatività, arte e Scultura
Creatività e Pace
Menzione speciale della giuria
Vicenzaoro si prepara a marzo e scalda i motori
In Italia la primavera degli eventi dedicati alla gioielleria è già iniziata. Dopo il rinvio di Vicenzaoro a marzo (evento che era programmato per fine gennaio) a causa della pandemia, il miglioramento delle condizioni sanitarie ha portato a una generale ridefinizione delle date da parte di Ieg, la società organizzatrice. Vicenzaoro January, quindi, è stato spostato al 17-21 marzo 2022, assieme a T.Gold (fiera dedicata alle macchine per la gioielleria). Grazie a vaccinazioni, misure di sicurezza e discesa del picco pandemico in tutti i Paesi, da metà marzo Vicenza sarà in grado nuovamente di riaprire i padiglioni in tutta sicurezza secondo i protocolli di gestione della sicurezza sanitaria (#Safebusiness by Ieg e Gbac Star) ormai applicati e testati con successo nelle edizioni di settembre 2020 e 2021 così come in tutte le manifestazioni che si sono svolte sui diversi plant espositivi interessati da Ieg.
Slitta a settembre, invece, VO Vintage, evento aperto al pubblico di collezionisti e agli appassionati di orologi e gioielli vintage. Al suo posto è previsto un nuovo progetto dedicato alla presentazione delle più importanti novità del settore orologiaio contemporaneo. Vo Vintage, che era in agenda con Vicenzaoro January, sembra non funzionare sulle nuove date di marzo.
Italian Exhibition Group ha già iniziato il confronto sui dettagli operativi con gli espositori, e sta definendo assieme all’ente di promozione turistica di Vicenza (Vicenzaè) e gli albergatori di tutta la provincia un accordo che garantisca la possibilità di spostare le prenotazioni già effettuate per gennaio alle nuove date di marzo senza nessuna penalità per gli espositori e visitatori di Vicenzaoro. Un aspetto non secondario da un punto di vista economico.
A marzo, quindi, torna Vicenzaoro, il maggiore appuntamento europeo dedicato al settore orafo-gioielliero, in contemporanea con T.Gold, la mostra internazionale dei macchinari e tecnologie più innovativi applicati all’oreficeria e ai preziosi organizzata in partnership con Afemo. La manifestazione, vero e proprio fiore all’occhiello degli eventi sulla tecnologia di Ieg, mostrerà l’hardware del settore, con le innovazioni che interessano il processo produttivo. In accordo con Ieg, il Comune di Vicenza ha deciso di riposizionare anche Vioff, il Fuori Fiera di Vicenzaoro, nelle nuove date della manifestazione fra business, cultura, musica e piacere di sapori italiani.
Nei prossimi mesi, oltre a Vicenzaoro, TGold e VO Vintage, la jewellery agenda di Ieg prevede ulteriori importanti eventi per la tutta Community della gioielleria mondiale.
A febbraio (22-24) andrà in scena il nuovissimo evento negli Emirati Arabi Uniti Jewellery, Gem and Technology Dubai organizzato con Informa Markets e primo B2B show internazionale a riaprire nel 2022 e a maggio (7-10) tornerà a splendere il distretto di Arezzo con la manifestazione Oroarezzo dedicata a Art of Manufacturing, dove il meglio della produzione orafa Made in Italy incontra i top buyer dei mercati più importanti al mondo, dall’Asia al Nord America.
Summit del gioiello a dicembre
Era atteso per metà novembre ma, per ragioni organizzative, il Summit del Gioiello Italiano previsto ad Arezzo slitta al 14 dicembre. L’evento organizzato da Italian Exhibition Group prende il posto (simbolicamente) di Gold/Italy, workshop internazionale che connette l’oreficeria Made in Italy di selezionate aziende manifatturiere e la domanda internazionale. Ma le limitazioni legate alla pandemia hanno indotto gli organizzatori a rinviare Gold/Italy all’ottobre 2022.
Al suo posto, quindi, ci sarà il primo Summit del Gioiello Italiano, evento istituzionale su invito, che coinvolgerà i leader del comparto della gioielleria e oreficeria nazionale. Organizzato da Italian Exhibition Group in collaborazione con il Comune di Arezzo, puntualizza un comunicato della società fieristica, la Camera di Commercio Arezzo-Siena, Arezzo Fiere e Congressi, e con la partecipazione di tutte le associazioni di categoria di riferimento. Il vertice, nelle intenzioni, offrirà spunti di riflessione concreti e opportunità di confronto diretto tra tutti i rappresentanti del Sistema Gioiello Italia, riuniti nell’Auditorium di Arezzo Fiere e Congressi, nel cuore dello storico distretto orafo. All’ordine del giorno temi quali la sostenibilità e il branding, sfide centrali nella creazione del valore lungo la filiera orafa e nella competizione sul mercato globale.
Niente Gold/Italy, al suo posto un summit
La parola ridimensionamento è quella che corre di più sulla bocca degli operatori. Gold/Italy, workshop internazionale che ha l’obiettivo di mettere in contatto l’offerta della migliore oreficeria Made in Italy di selezionate aziende manifatturiere dei distretti orafi italiani e la domanda internazionale proveniente dai principali mercati di sbocco della produzione Made in Italy, salta anche l’edizione 2021.
La tre giorni organizzata da Italian Exhibition Group ad Arezzo, la capitale italiana della lavorazione dell’oro, non torna a causa, in sostanza, della ancora non conclusa emergenza pandemica, che frena gli spostamenti, specialmente quelli a livello internazionale, in particolare quelli dei buyer asiatici e americani. Al posto di Gold/Italy, a metà novembre, si terrà in collaborazione con il Comune e le Associazioni di categoria di riferimento, un summit con i leader del settore della gioielleria e oreficeria. Obiettivo: discutere sulle strategie in questa fase di rilancio. Ovviamente non è la stessa cosa, ma bisogna fare di necessità virtù.
A metà marzo l’evento digitale We Are Jewellery
Promette di essere una fiera, ma anche uno show, quasi un festival. Tutto digitale. We Are Jewellery è il nome dell’evento che, senza sostituire Vicenzaoro cancellato causa covid, promette un aggiornamento sul mondo della gioielleria. L’evento digitale è in programma il 23 marzo e, secondo Ieg, la società organizzatrice, è il punto di partenza di una roadmap su misura per il ritorno alle manifestazioni fieristiche in presenza del comparto. Vicenzaoro in edizione mista con la presenza fisica e digitale di aziende e visitatori, infatti, è prevista per metà settembre.
We Are Jewellery, invece, sarà seguito con video ad altissima definizione, in sintonia con le esperienze prodotte nel mondo dell’alta moda. Sono previsti oltre 30 Jewellery Frame, quadri ambientati interpretati da modelle che presenteranno le novità di collezione delle aziende e dei brand d’eccellenza del Made in Italy a una platea di buyer collegati da tutto il mondo.
L’idea è stata sviluppa da Ieg in collaborazione con l’art director Beppe Angiolini, fashion buyer italiano più famoso. We Are Jewellery, in ogni caso, no avrà un link con Vicenza, ma con Arezzo, distretto specializzato nella lavorazione dell’oro. L’ambientazione dei collegamenti, infatti, è stata studiata per mettere in risalto gli aspetti monumentali e turistici della città Toscana.
Vicenzaoro slitta a settembre
Vicenzaoro slitta ancora. La più grande fiera italiana dedicata alla gioielleria, infatti, si terrà in settembre. Lo ha deciso Ieg, la società che organizza l’evento a Fiera Vicenza. Lo scorso ottobre, in un momento di ottimismo, Italian Exhibition Group aveva fissato per il 12-16 marzo (quindi tre mesi dopo il classico appuntamento di gennaio) la rassegna dedicata alla gioielleria. Ora, però, arriva uno stop. La pandemia, infatti, è ancora troppo diffusa per consentire un regolare svolgimento di Vicenzaoro. A marzo, però, ci sarà un’inedita edizione digital.
Un lungo comunicato stampa di Ieg, quindi, ha deciso nuove date per tutte le fiere organizzate dalla società. «Armonizzando il calendario degli appuntamenti B2B del settore orafo gioielliero di cui Ieg detiene la regia unica in Italia», si legge nel comunicato, «Vicenzaoro si terrà a Vicenza dal 10 al 14 settembre 2021, assieme a T.Gold, il salone internazionale per i macchinari e le tecnologie per il gioiello, e Vo Vintage, marketplace dell’orologeria e gioielleria d’epoca e di pregio. Oroarezzo riaprirà il quartiere fieristico aretino dal 12 al 15 giugno 2021. Ad anticipare il ritorno in fiera della community internazionale, sarà WE ARE Jewellery, il 23 marzo, un inedito format B2B digital studiato per promuovere le nuove collezioni di gioielleria ai buyer collegati da tutto il mondo».