Bracciali firmati Gianmaria Buccellati

Impara l’arte e mettila a VicenzaOro

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Bracciali firmati Gianmaria Buccellati
Bracciali firmati Gianmaria Buccellati

Parte VicenzaOro Spring. Con una cornice che ha attirato l’attenzione di molti, non ultimi (a parte, ovviamente, Gioiellis.com) i grandi quotidiani. «Il Corriere della Sera», per esempio, pubblica una lunga intervista prima dell’Andrea Palladio International Jewellery Awards, cioè il premio internazionale attribuito nell’ambito della manifestazione vicentina. La giuria è guidata dal maestro Gianmaria Buccellati, ma comprende anche Béatrice Salmon, fino a un paio di mesi fa direttrice del Musée des Arts Décoratifs di Parigi (la sua Galerie des Bijoux raccoglie 4.000 pezzi di epoche diverse, di cui 1.200 esposti). Con lei una delle migliori giornaliste di fashion & c, Giusi Ferrè, ha fatto una lunga chiacchierata. «Un gioiello non è fatto soltanto di pietre preziose, e le pietre preziose non bastano per determinarne la sua qualità e il suo valore. È la creatività del designer che lo rende ancora più prezioso», spiega Béatrice Salmon a Giusi Ferrè. Che chiede: quali sono i criteri di valutazione di un gioiello: purezza del design, rarità del materiale, contemporaneità? «Un gioiello deve combinare sia il design innovativo sia la preziosità della materia, e deve essere realizzato con una eccezionale conoscenza tecnica», risponde l’esperta. «Lo scopo di un gioiello è parlare del proprio tempo».

Oro, arte e gioielli a VicenzaOro
Oro, arte e gioielli a VicenzaOro

E aggiunge: «La visione storica ci permette di osservare una sorta di fluttuazione tra le forme precise e geometriche e, al contrario, un’abbondanza più barocca. Ma nel nostro mondo tutte le forme di espressione coabitano». L’articolo vola alto: Adolf Loos scriveva che l’ornamento è delitto. Non si tratta, al contrario, di un piacere istintivo al quale non possiamo sfuggire? «Senza alcun dubbio, la famosa frase di Loos non potrebbe essere scritta oggi, perché non abbiamo più dibattiti né tabù sul tema dell’ornamento». I designer giudicano il design, gli stilisti il fashion. Che cosa giudica una storica come lei? Le viene spontaneo mettere a confronto il presente con il passato? «Naturalmente avere una laurea in storia dell’arte favorisce un approccio al fenomeno con strumenti di analisi che ricollocano il designer in una tendenza storica. Ma questo non può essere sufficiente, dobbiamo considera- fondamentale per ciascun oggetto». Interessante anche la chiusura dell’articolo della Ferré: qual è la caratteristica più significativa della gioielleria contemporanea? «La gioielleria sta attraversando un momento di intensa creatività. E l’espansione dei mercati moltiplica i riferimenti culturali, che possono dare soltanto benefici a questo settore». G.N.

Béatrice Salmon (a sinistra), con Stanislas de Quercize e Helene David-Weill
Béatrice Salmon (a sinistra), con Stanislas de Quercize e Helene David-Weill

Long interview in the Corriere della Sera on the occasion at Andrea Palladio International Jewellery Awards, an international award that is given as part of VicenzaOro. The jury is led by maestro Gianmaria Buccellati, but also includes Béatrice Salmon, until a couple of months ago the director of the Musée des Arts Décoratifs in Paris (Galerie des Bijoux collects his 4,000 pieces of different eras, including 1,200 exposed).

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