Frontiere inesplorate del bijou. Ovvero: come inventare qualcosa di nuovo, ma che costi poco, pochissimo. È la storia di Pin-Up, marchio di bijoux italiano fondato da Claudia De Rosa, che ha una storia da raccontare.
«Sono nata ad Albissola, un paesino di mare nella provincia di Savona (Liguria, Italia). Dopo gli studi in Farmacia, all’età di 24 anni sono partita per l’Irlanda per fare un’esperienza di lavoro e per imparare inglese: sono rimasta 12 anni e sono diventata mamma dei miei primi due figli: Julia, che ora ha 19 anni, e Joshua, 15 anni. Dall’Irlanda sono approdata agli States e poi finalmente il ritorno in Italia. Da quattro anni vivo in Toscana, a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, ma più vicina a Firenze, dove sono diventata mamma per la terza volta otto mesi fa di Giorgia e ho scoperto una grande passione per la bicicletta da corsa, passione che condivido con il mio compagno. È proprio durante le nostre lunghe uscite in bicicletta che ho le idee più creative. Dopo oltre 23 anni come formatrice in ambito medico e responsabile marketing e commerciale, organizzazione eventi scientifici in Italia e all’estero, poco più di un anno fa ho deciso di cambiare vita e dedicarmi al design e creazione di gioielli».
La nascita di Pin-Up è associata anche al periodo di pandemia, racconta sempre Claudia: «Durante la gravidanza della mia terza terza figlia e lo smart working a orario ridotto, una situazione mondiale di pandemia che ha rallentato drasticamente tutte le attività legate al settore del turismo e degli eventi, ho iniziato a riflettere sul mio percorso professionale, la mia vita familiare, gli interessi e le passioni. Ho sentito il bisogno di tornare a sentirmi viva ed esprimere la mia creatività in modo libero ma, da quarantenne, anche consapevole. Ecco allora che quasi per gioco e per noia, a causa delle restrizioni sociali imposte per via del covid, ho iniziato a creare spille, orecchini e collane, anelli, bracciali, utilizzando catene e fili di alluminio. Così la scorsa estate 2021 è nato ufficialmente il brand, Pin-Up Gioielli per l’ispirazione allo stile rockabilly-pin up. Una passione quella degli accessori che ho da quando ho memoria: ho lavorato in ambiti molto maschili e rigorosi, spesso gli outfit dovevano essere monocromatici e scuri, con pochi fronzoli e molto lineari. Nel tempo ho elaborato il mio personale stile che è conseguenza della mia personalità estrosa, colorata e un sobriamente rockettara. Prima di creare io stessa i miei bijoux e accessori, ero sempre alla ricerca di gioielli che creassero quel focus stravagante e che facesse apparire lo stesso sobrio tubino ogni volta un abito diverso».
La scelta del nome, Pin-Up e il riferimento allo stile rockabilly fa pensare agli anni Cinquanta. Proprio ora che il trend è dominato da rap e hi-pop. «Non ho mai seguito le mode e i trend, ho sempre avuto un mio stile, classico, ma con un tocco stravagante e un richiamo all’eleganza dandy. Sono nata negli anni Settanta, guardando musical come Grease, serie Tv come Happy Days. Mio papà è un grande appassionato di Elvis e fin da piccola mi ha trasmesso una grande curiosità e passione per gli Stati Uniti. Il rockabilly è un genere musicale che si è sviluppato nei primi anni Cinquanta. È una fusione tra bluegrass, country, boogie woogie e jazz con un influenze gospel, una combinazione irresistibile di rhythm and blues e country. Questo stile mi rispecchia moltissimo: ho un’anima rock dolce, non amo particolarmente simboli come le croci e i teschi, sono una rocker romantica. Alle croci preferisco i cuori, ai teschi il sole e scarpe décolleté con tacco altissimo: questi sono i pendenti che più spesso utilizzo nelle mie creazioni. Considero le catene simbolo positivo di forza, determinazione e unione solida piuttosto che costrizione, legame soffocante o peggio ancora privazione della libertà. Per questo motivo ho scelto di rappresentare nei bijoux lo stile rockabilly».
Così come l’idea delle pin-up: «Proprio così. Le pin up arrivano direttamente dagli anni Cinquanta e nel 2022 ancora si parla di loro. Erano donne sensuali e femminili ma allo stesso tempo provocanti e intriganti. Lo stile pin-up è sinonimo di buon gusto, vivacità e colore, di sensualità ironica ma anche di familiarità (e questo spiega il perché un marchio come Coca-Cola ha utilizzato sin dagli albori questo tipo di immagini per entrare nelle case della gente). Le pin up sono state simbolo di coraggio e leggerezza per i soldati della Seconda Guerra Mondiale. La pin-up è senza tempo, sempre attuale, sempre vivace, intrigante ma sobria ed elegante: questo è il mio riferimento di bellezza femminile».