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Seduzione da Tiffany per Angelina

Non assomiglia certo a Audrey Hepburn. Ma anche Angelina Jolie non sfugge al semplice fascino di Tiffany. Come dimostra questa immagine: l’attrice, in occasione della cerimonia di premiazione dei Bafta (British Academy of Film and Television Arts) Awards 2014, ha indossato orecchini in oro giallo e diamanti della collezione Diamonds by the Yard di Elsa Peretti. Una di quelle linee classiche di gioielli che sembrano perfettamente in accordo con l’immagine di Angelina. M.d.B. 

Angelina Jolie con gli orecchini in oro giallo e diamanti di Tiffany. Il prezzo va dai 700 ai 2.500 euro, secondo i carati
Angelina Jolie con gli orecchini in oro giallo e diamanti di Tiffany. Il prezzo va dai 700 ai 2.500 euro, secondo i carati

Al Met farfalle e fiori di Jar

[wzslider]Un’occasione imperdibile per chi va a New York. Il Metropolitan Museum of Art (Met) ha organizzato fino a marzo una mostra di oltre 400 opere del celebre designer di gioielli Joel A. Rosenthal, che lavora a Parigi sotto il nome di Jar. La mostra è la prima retrospettiva negli Stati Uniti del suo lavoro e anche la prima retrospettiva al Metropolitan Museum dedicata a un gioielliere. Rosenthal è cresciuto nel Bronx, quartiere difficile di New York, e ha trascorso gran parte della vita a visitare i musei della città. Ma da New York Rosenthal si spostò all’Università di Harvard e poi a Parigi per laurearsi nel 1966. A Parigi Rosenthal ha incontrato Pierre Jeannet, un incontro decisivo. Nel 1973 i due hanno aperto un negozio di ricamo. Soggetto preferito: i fiori. Poi, è stata la volta delle pietre. Dopo nemmeno un anno il negozio ricamo è dimenticato per puntare sui gioielli. Nel 1976, Rosenthal ritorna a New York per fare esperienza da Bulgari, per trasferirsi a Parigi con una propria maison: Jar.

Un successo immediato, tanto che nel 1978 ha aperto un proprio negozio in Place Vendôme, il tempio della gioielleria. All’inizio gestito solo da Rosenthal e Jeannet, per poi ingrandirsi, nel 1987, in uno store più grande, dove si trova ancora oggi. Jar non ha solo un obiettivo commerciale, ma anche artistico. La attenta selezione delle pietre serve per le composizioni che si trasformano in gioielli unici. E ha introdotto l’uso dell’argento annerito il metallo per far risaltare il colore delle pietre e la lucentezza dei diamanti. La sua tecnica nel comporre i pavé è diventata uno stile, così come il suo lavoro con i diamanti.

Due temi ricorrenti nella sua produzione sono fiori e farfalle, spesso utilizzati per le spille. Tutti pezzi che la mostra al Met mostra nel loro splendore. Giulia Netrese

Open 7 Days a Week
March–October: 10:00 a.m.–5:15 p.m.
November–February: 10:00 a.m.–4:45 p.m.
Closed Thanksgiving Day, December 25, and January 1

99 Margaret Corbin Drive
New York, NY 10040
Phone: 212-923-3700

Tickets

Adults$25
Seniors (65 and older)$17
Students$12
Members (Join Now)Free
Children under 12 (accompanied by an adult)

 

Anello ufficiale per Christina Aguilera

San Valentino ha fatto il miracolo: Christina Aguilera ha scelto il giorno dell’amore per annunciare il suo fidanzamento con Matt Rutler. La cantante, 33 anni, e il suo produttore cinematografico e ora promesso sposo hanno deciso di fare le cose ufficialmente. Ed ecco la foto che certifica l’unione, con tanto di maxi anello di fidanzamento. «Mi ha chiesto e io ho detto…», ha scritto su Twitter la cantante. Xtina ha incontrato il suo fidanzato sul set del nel 2010, durante la  realizzazione della pellicola «Burlesque». La diva pop non era però nel momento migliore, dato che si trovava nel mezzo di un doloroso divorzio dall’ex marito Jordan Bratman, con cui è stata sposata dal novembre 2005 fino all’ottobre 2010. Particolare curioso: il divorzio da Jordan è stato ufficializzato nel giorno di San Valentino 2011. Dall’ex ha avuto un figlio di sei anni, Max Bratman.   

La cantante con il fidanzato Matt Rutler
La cantante con il fidanzato Matt Rutler
Christina con il pubblico dello show condotto da Jay Leno
Christina con il pubblico dello show condotto da Jay Leno
Christina con anello e maxi orecchino
Christina con anello e maxi orecchino
La cantante dà il suo nome a una linea di profumi
La cantante dà il suo nome a una linea di profumi

Un’app per scoprire Baselworld 2014

dagli App Store. L’app offre una cartina interattiva in 3D, che facilita l’orientamento all’interno del nuovo padiglione fieristico, informazioni su espositori e media e una panoramica su eventi e conferenze stampa per organizzare al meglio la visita a Baselworld. Novità della versione 2013 è la possibilità di aggiungere i propri commenti e/o foto ai profili-espositori, salvando così le informazioni importanti che potranno essere in seguito richiamate secondo le necessità. Durante la manifestazione l’edizione di Baselworld Daily News proporrà una selezione di articoli esclusivi. La nuova App di Baselworld è disponibile gratuitamente per iPhone, iPad, Blackberry, Android e BlackBerry. Federico Graglia

Trovate l’app qui:

iPhone e iPad

BlackBerry

Android

Tre schermate dell'app per smartphone
Tre schermate dell’app per smartphone

Tutte invitate al party di Rosato

Un party firmato Rosato. I festeggiamenti son programmati per un compleanno: i dieci anni della rivista «Marie Claire 2 Accessori». Il brindisi è organizzato nel proprio monomarca di via della Spiga, 42, a Milano. E programmato proprio in apertura della settimana della moda, il 19 Febbraio dalle 18 alle 21. Le appassionate di Rosato sono invitate. Per tutta la settimana, infatti, la via più nota del cosiddetto «quadrilatero della moda» ospiterà la mostra «Viaggio in Italia» dell’illustratrice e artista Rebecca Moses: 30 tavole realizzate in esclusiva per «Marie Claire Italia» con protagonisti la moda e gli accessori. Tra cui Rosato, che esporrà all’interno del flagship una creazione che racconta attraverso le miniature del brand, una giornata a Roma. Rebecca Moses pare sia un’appassionata di ciondoli: «Amo i charm perché raccontano storie. E io amo raccontare una storia… I charm sono la maggiore espressione di quanto abbiamo di più caro, un legame, un ricordo, una fonte d’ispirazione». Il party riserverà una sorpresa per tutte le donne che parteciperanno al party Rosato: per le prime 100 un regalo esclusivo, firmato ovviamente Rosato Gioielli.  

Charms firmati Rosato
Charms firmati Rosato
Rebecca Moses
Rebecca Moses

Mamma ho perso l’anello

È una delle star più al top del momento. Miley Cirus non manca di far discutere, specialmente i giornali di gossip. Ma ora farà alzare il sopracciglio anche agli amanti dei gioielli: ha infatti rivelato di non sapere più dove si trova l’anello di fidanzamento che le ha regalato il suo ex, Liam Hemsworth, con cui a rotto lo scorso settembre. Forse è finito «sotto la doccia», ha spiegato la svanita. Nonostante la loro separazione, Miley Cyrus aveva tenuto l’anello di fidanzamento. Per forza: vale 100mila dollari… G.N. 

 

 

L'anello firmato Neil Lane da 100mila dollari
L’anello firmato Neil Lane da 100mila dollari

 

 

Quando non l'aveva ancora perso...
Quando non l’aveva ancora perso…

A Firenze i gioielli nell’arte

I gioielli sono una forma di artigianato che si avvicina all’arte. Anzi, qualche volta diventano davvero delle opere d’arte. E non a caso i gioielli sono stati protagonisti in diverse forme nella storia della cultura. Per questo a Firenze torna dal 26 marzo l’appuntamento «I mercoledì del gioiello nell’arte», ciclo di conferenze organizzato da Lao, Le Arti Orafe Jewellery School, assieme al Museo Marino Marini e a Oma, Osservatorio per i Mestieri d’Arte dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e in collaborazione con la Fondazione FiorGen. Le conferenze sono a cura di Maria Cristina Bergesio e, ad arricchire il programma di quest’anno, ci saranno Philip Sajet e Xavier Ines Monclùs, due tra gli artisti che negli anni scorsi hanno partecipato a Preziosa, evento internazionale organizzato da Lao. Per quattro mercoledì il Museo Marino Marini ospiterà gli incontri a ingresso gratuito (ma su prenotazione), durante i quali Maria Cristina Bergesio offrirà una panoramica del ruolo del gioiello nell’arte, dall’antichità al Postmodernismo. I due artisti invitati interverranno a due di questi incontri, illustrando la loro personale visione dell’oreficeria contemporanea e presentando il loro lavoro.

Opera di Xavier Ines Monclùs
Opera di Xavier Ines Monclùs

Sajet combina pietre e metalli preziosi con materiali di uso comune come vetro e smalti. I gioielli di Xavier Ines Monclùs, invece, si ispirano agli oggetti della vita quotidiana, con invenzioni divertenti al limite della vestibilità, con evidenti ispirazioni dadaiste, surrealiste, costruttiviste e della Pop Art. Federico Graglia

Calendario degli incontri

26 marzo 2014 Incontro con Philip Sajet “Desiderio e Avarizia”

9 aprile 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio

Il gioiello nell’arte. Dall’antichità al Rinascimento

30 aprile 2014 Incontro con Xavier Ines Monclùs “Narrative Jewellery”

21 maggio 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio

Il gioiello nell’arte. Dal Barocco al Postmoderno

26 marzo – 21 maggio 2014

Orario 17.00

Museo Marino Marini

Firenze, piazza San Pancrazio
Visualizzazione ingrandita della mappa

 

Il Cartier indiano re di Sotheby

Il design indiano di gioielli sale nelle prime posizioni. Il quotidiano «The Economic Times of India» scrive che una collana di diamanti mozzafiato disegnata da Nirav Modi, designer di fama internazionale di gioielli e presidente di Firestar Diamond, sarà il clou dell’asta di Sotheby di Hong Kong Magnificent Jewels, asta programmata il prossimo aprile. La collana avrà un prezzo di offerta iniziale di 8 milioni dollari. È composta da 17 diamanti di alta qualità, per lo più provenienti dalla Russia. Per realizzarla ci sono volute 1.500 ore di lavoro. Il diamante più grande della collana pesa 10 carati, mentre il più piccolo 2 carati. In tutto, i diamanti raggiungono gli 85 carati. «Ci sono voluti due anni per procurarsi tutti i diamanti», ha rivelato Modi. Il designer indiano ha avuto 20 dei gioielli progettati da lui pezzi in asta da Sotheby e Christie negli ultimi quattro anni. In un’asta di Christie, nel 2010, una collana di Modi con diamanti provenienti da Golkonda (la regione indiana con miniere in cui sono stati trovate gemme come The Hope Diamond, Idol’s Eye, Koh-i-Noor e Darya-i-Noor», è stata messo all’asta per 2,62 milioni dollari. In un’altra asta di Hong Kong, ma di Sotheby, nel 2012 un’altra collana di diamanti di Modi, Riviere Diamond, è stata venduta per 5,1 milioni dollari a un acquirente asiatico. Modi è stato il primo gioielliere indiano per essere presenti sulla copertina dcel catalogo d’asta di Christie a Hong Kong assieme a nomi famosi come Harry Winston, Cartier e Van Cleef & Arpels. Nirav Modi rappresenta la terza generazione di gioiellieri, si è formato in Belgio e si è trasferito in India nel 1990 per lavorare con lo zio. Nel 1999 ha lanciato la Firestar, azienda che oggi ha un fatturato di 1,3 miliardi dollari e unità produttive in India, Russia, Armenia e Sud Africa. Modi. Aspira ad essere il Cartier dell’India. Federico Graglia

 

 

Braccialetti Cruciani al Qatar?

Luca Caprai
Luca Caprai

I braccialetti Cruciani pronti a emigrare all’estero. Ne dà notizia il settimanale «il Mondo», in un articolo firmato Daniela Polizzi e Carlo Turchetti. I due giornalisti rivelano il piano di Luca Caprai, l’imprenditore e manager del brand che ha fatto boom con i braccialetti in tessuto macramè.

Da «il Mondo»

marcuzzi
Alessia Marcuzzi con braccialetti Cruciani

Un piano industriale ambizioso quello disegnato da Luca Caprai, 47 anni, terza generazione di imprenditori nel distretto del cachemire di Perugia, l’inventore del marchio Cruciani C. Tre anni fa era poco più di una start-up nata a fianco della filatura per maglieria e capispalla, oggi è un’attività che genera 42 milioni di ricavi (+40%) e 8,5 di ebitda con 95 negozi monomarca per bracciali in macramè, accessori in pelle e foulard. Il 2014 sarà l’esercizio chiave per il brand che fa capo alla Maglital dell’ad Luca e dei fratelli Marco e Arianna che sfiorerà 70 milioni di fatturato con ebitda del 20%. Il perno sarà l’apertura di un altro centinaio di punti vendita (boutique, corner e stand) tra Cina, Stati Uniti e Brasile, Paese dove la società ha siglato una joint venture al 51 % con il retailer locale Platinum: verranno inaugurati un centinaio di spazi in più anni, tra diretti e franchising. Lo scopo è arrivare a 500 negozi, 200 milioni di ricavi (75% generato all’estero) e un margine ebitda superiore al 25% grazie a nuovi accordi con gruppi del retail. Nei piani di Caprai questo traguardo è fissato al 2017, anno in cui l’azienda potrebbe avviare i lavori per l’approdo a Piazza Affari. Il percorso è tutto finanziato, con la cassa generata. L’imprenditore umbro pensa però a come dare continuità all’azienda anche qualora gli impegni e lo stato di salute (a «Vanity Fair» ha raccontato della sua battaglia contro la malattia) gli imponessero un periodo di distacco. Per questo sta valutando assieme a Unicredit, la banca a lui più vicina, le proposte ricevute in questi mesi. Candidature per entrare nel capitale con una quota ampia ma di minoranza, sono arrivate da Qatar Investment, dalla Li & Fung dei fratelli Victor e William (un colosso del retail, ha anche il marchio Cerruti), dagli investitori libanesi della Big e dai fondi L-capital, 21 investimenti e Progressio, quest’ultimo propostosi per la quota di maggioranza.

Laura Pausini (a sinistra) e Belen Rodriguez, testimonial dei braccialetti Cruciani
Laura Pausini (a sinistra) e Belen Rodriguez, testimonial dei braccialetti Cruciani

L’identikit del partner preferito da Caprai? Un investitore in grado di apportare competenze e management nella distribuzione all’estero. Il focus è sul mercato Usa che oggi vale il 4% dei ricavi e salirà entro l’anno al 12%: anche per questo è in arrivo Margaret Spaniolo, ex top manager dei magazzini newyorkesi Bergdorf Goodman. Ma la stessa attenzione è riservata alla Grande Cina, dove sono in apertura sei negozi a Hong Kong, Macao e Taiwan ed è partita la ricerca di un partner retail. Altro fronte è l’e-commerce con un possibile accordo per l’ online con la canadese Nuron. Daniela Polizzi e Carlo Turchetti

Braccialetto Cruciani Viola
Braccialetto Cruciani Viola

Un anno d’oro per Christie

christokBoom di vendite di gioielli da parte di Christie. La casa d’aste segnala un risultato record per le vendite a livello mondiale: nel 2013 ha toccato i 678 milioni di dollari (520 milioni di euro),  il risultato più alto mai raggiunto per il settore dei gioielli. Il bilancio rappresenta un aumento del 20 % rispetto al 2012 e batte il suo precedente più alto record di 600 milioni di dollari stabilito nel 2011, che comprendeva la Collezione di Elizabeth Taylor. Christie vanta alcune tra le aste più alte a livello mondiale. Oltre 120 i gioielli venduti a oltre 1 milione di dollari, 14 partite vendute sopra 5 milioni di dollari, e cinque sopra 10 milioni. Va ricordato che a novembre a Ginevra Christie  ha venduto The Orange, diamante rarissimo a un prezzo record 35,5 milioni dollari, 2,4 milioni di dollari per carato. E quest’anno? Il prossimo appuntamento è per il 29 gennaio, a Londra… Federico Graglia

Asta da Christie
Asta da Christie

 

 

The Orange, diamante arancione da 35,5 milioni di dollari

 

 

Tre donne da Pandora

Alla fine è arrivato il momento della premiazione. La seconda edizione di Women Like You, manifestazione promossa da Pandora con l’obiettivo di premiare una meritocrazia al femminile, ha individuato le tre vincitrici selezionate tra le nove finaliste. Hanno vinto Beatrice Martini per la categoria imprenditoriale, Laura Nani per quella socio-culturale, e Maria Adele Vigilante, per le Under 30. Non è un semplice riconoscimento virtuale: le vincitrici hanno ricevuto un premio di 15mila euro ciascuna, destinati allo sviluppo del progetto presentato. In tutto Pandora ha messo a disposizione 45mila euro, per premiare la determinazione delle tre donne imprenditrici e i loro meriti, e contribuire alla realizzazione dei loro progetti. Beatrice Martini, assieme a Donatella e Anna, ha creato il portale gratuito www.doanbe.it, per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro occasionale e aiutare le persone a superare questo periodo di crisi economica. Laura Nani, coltiva da sempre la passione per i bambini e per il lavoro a maglia, e ha fondato nel 2008 Cuore di Maglia, associazione che confeziona capi in lana pregiata lavorata ai ferri, minuscoli corredini per i bambini nati pretermine. Maria Adele Vigilante, 28 anni e una vita combattuta, sudata e conquistata, iniziata quando, a 15 anni, ha perso le gambe a causa di una meningite fulminante. Non si è arresa e, dopo aver imparato a camminare, ora corre i 100 e 200 metri. Il suo obiettivo è di creare una catena di solidarietà che parta da qui, Milano, per raggiungere persone con problemi di deambulazione o che richiedono di una protesi. La premiazione, avvenuta a Milano, ha individuato  le tre vincitrici tra le nove finaliste selezionate e tra le oltre 1.700 storie inviate sul sito www.womenlikeyou.it, testimonianza del successo crescente dell’iniziativa. G.N.

Il gruppo delle premiate, Valentina Molinari, marketing manager di Pandora, Maria Adele Vigilante, Beatrice Martini, Teresa Mannino, con Massimo Basei, managing director del brand in Italia e Laura Nani
Il gruppo delle premiate, Valentina Molinari, marketing manager di Pandora, Maria Adele Vigilante, Beatrice Martini, Teresa Mannino, con Massimo Basei, managing director del brand in Italia e Laura Nani

 

 

Teresa Mannino
Teresa Mannino

 

PANDORA-WLY_21.01.2014_CHIOSTRO

Ciao ciao Trapani

Francesco Trapani lascia la guida dei gioielli di Lvmh. L’ex amministratore delegato di Bulgari, passata tre anni fa sotto le insegne di Bernard Aranult, abbandona la sua posizione come capo della divisione Orologi e Gioielli per ricoprire il ruolo di consigliere del charmain del gruppo, Bernard Arnault, all’interno del settore Gioielli del gruppo. Insomma, diventa un super consulente, anche per il momento resterà nel consiglio di amministrazione di Lvmh. Il gruppo, accanto a marchi come Moët Hennessy e Louis Vuitton, gestisce marchi della gioielleria, come Bulgari, Chaumet, Fred e De Beers. Il posto di Trapani sarà ricoperto da Antonio Belloni, managing director del gruppo. Allo stesso tempo, Jean- Claude Biver, attualmente presidente di Hublot, diventerà responsabile anche dei brand di orologi Tag Heuer e Zenith. In sostanza, la posizione di Trapani non è al momento ricoperta, visto che Belloni continuerà a fare il direttore generale di tutto il gruppo. I motivi del passo indietro non sono noti. Qualche analista fa però notare come la divisione Watches and Jewelry di Lvmh non avrebbe contribuito come nelle attese. Al 30 giugno scorso, ultimo dato disponibile al momento, i ricavi da gioielli e orologi del gruppo sono ammontati a 1,31 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al corrispettivo periodo del 2012 (1,34). Come sia andata nel secondo semestre dell’anno, il periodo più caldo per la vendita del lusso, lo sapremo presto. Federico Graglia 

Francesco Trapani in prima pagina di Le Monde, nel fotomontaggio di Gioiellis.com
Francesco Trapani in prima pagina di Le Monde, nel fotomontaggio di Gioiellis.com

 

 

Bernard Arnault
Bernard Arnault

San Valentino a Capri

Angela Puttini Capri e San Valentino: il risultato non poteva che essere in linea con la tradizione di design marcato che distingue il brand dell’isola. Ecco quindi gli anelli basculanti Amantes Amentes, a due facce: da una parte un cuore, dall’altra due amanti che si ispirano liberamente agli affreschi di Pompei conservati nel Gabinetto Segreto del Museo Nazionale di Napoli. La designer Antonella Puttini propone anche il friendship bracelet Provident Capri, che nasce da una antica tradizione del Sud America, dove è d’uso legare un cordino colorato al polso di una persona cara e far esprimere un desiderio che si avvererà solo una volta sciolto il nodo (e non vale barare). G.N. 

Gli anelli Amantes
Gli anelli Amantes

 

 

Bracciale Provident
Bracciale Provident

Per VicenzaOro debutto in 3D

[wzslider]La prima impressione nel giorno del debutto di VicenzaOro è che ci sia più gente rispetto all’anno passato. La versione Winter della manifestazione più importante in Italia dedicata all’oreficeria sembra essere partita con il piede giusto. Solo i conti degli operatori alla fine della rassegna, però, potranno testimoniare se quella di Gioiellis.com sia stata solo un’impressione o, davvero, dopo gli anni bui della crisi il mercato si stia risvegliando. Quello che è certo è che nel terzo trimestre 2013 la domanda globale di gioielleria in oro ha registrato una crescita in quantità del 5,4% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. E si tratta del risultato migliore dal 2011. Anche se il merito non è stato del mercato italiano. Tra i fattori che hanno maggiormente contribuito all’incremento, infatti, ci sono la riduzione del prezzo dell’oro e il miglioramento della situazione economica degli Usa, con il traino dei consumi. E tra i padiglioni? Nei prossimi giorni pubblicheremo i pezzi migliori che abbiamo visto. Ma di sicuro quelli più originali sono i gioielli in 3D, che hanno trovato spazio nella mostra “Intorno al futuro: 3D printing per il gioiello”. Per ora non si tratta certo di pezzi pregiati, visto che sono realizzati in materiale plastico (ma non solo) e con il contributo di stampanti 3D (made in Veneto). Però c’è chi scommette che se si troverà la strada di utilizzare lavorazioni e materiali più raffinati quello dei makers di gioielli sarà un nuovo filone con cui molti produttori dovranno fare i conti. Federico Graglia

 

 

A New York un secolo di gioielli all’asta

Si riapre la stagione delle grandi aste. L’appuntamento più vicino è quello di Sotheby’s, con una vendita di gioielli di pregio in programma il 6 febbraio a New York. Si tratta di un incanto in cui saranno messi all’asta pezzi che mostrano l’evoluzione del design del gioiello nel 20esimo secolo. Si va dallo stile geometrico del periodo Art Deco al design degli anni Quaranta, fino alle fantasie degli anni Sessanta, con gemme e animali. Molti i nomi di spicco della gioielleria, autori di solitari classici, pietre colorate di alta qualità e perle naturali. Ecco alcuni dei pezzi più interessanti.

Orecchini con smeraldi tagliati a goccia del peso di 40,9 carati, sospesi da due diamanti con taglio a cuscino. Stima: 145-200mila euro
Orecchini con smeraldi tagliati a goccia del peso di 40,9 carati, sospesi da due diamanti con taglio a cuscino. Stima: 145-200mila euro

Bracciale di platino 18 carati, diamanti e smeraldi. Progettato come una tigre ornata di diamanti tondi peso di circa 29,25 carati, accentate da cabochon, rotondi e smeraldi a forma di pera del peso di circa 4.25 carati, circonferenza interna 6 ¼ pollici. Firmato David Webb, circa 1965. Stima: 59-88mila euro
Bracciale di platino 18 carati, diamanti e smeraldi. Progettato come una tigre ornata di diamanti tondi peso di circa 29,25 carati, accentate da cabochon, rotondi e smeraldi a forma di pera del peso di circa 4.25 carati, circonferenza interna 6 ¼ pollici. Firmato David Webb, circa 1965. Stima: 59-88mila euro
Spilla a forma di farfalla firmata Van Cleef & Arpels. Al centro, un diamante a forma marquise del peso di circa 0,70 carati. Le ali sono incorniciate da diamanti rotondi peso di circa 2.00 carati. Stima: 55-74 mila dollari
Spilla a forma di farfalla firmata Van Cleef & Arpels. Al centro, un diamante a forma marquise del peso di circa 0,70 carati. Le ali sono incorniciate da diamanti rotondi peso di circa 2.00 carati. Stima: 55-74 mila dollari
Bracciale in oro 18 carati, firmato Van Cleef & Arpels. L'elefante è in avorio scolpito, la corona ha un rubino cabochon misura circa 8,2 per 6,2 millimetri, incorniciato da diamanti rotondi del peso di circa 1,00 carati, la coda ha un turchese cabochon a forma di pera, completata da due occhi di smeraldo cabochon, di circonferenza interna 7 pollici. Circa 1965. Stima: 43-58mila euro
Bracciale in oro 18 carati, firmato Van Cleef & Arpels.
L’elefante è in avorio scolpito, la corona ha un rubino cabochon misura circa 8,2 per 6,2 millimetri, incorniciato da diamanti rotondi del peso di circa 1,00 carati, la coda ha un turchese cabochon a forma di pera, completata da due occhi di smeraldo cabochon, di circonferenza interna 7 pollici. Circa 1965.
Stima: 43-58mila euro
Suiti firmata Boucheron. È composta da una collana, da una spilla e da un paio di orecchini progettati come un intreccio di vite in fiore, con rami d'oro come texture. I petali dei fiori hanno diamanti a taglio singolo peso di circa 8.75 carati, e 16 rubini rotondi, con foglie evidenziate in smalto verde. La lunghezza della collana è di 16 pollici. Stima: 21-29mila euro
Suiti firmata Boucheron. È composta da una collana, da una spilla e da un paio di orecchini progettati come un intreccio di vite in fiore, con rami d’oro come texture. I petali dei fiori hanno diamanti a taglio singolo peso di circa 8.75 carati, e 16 rubini rotondi, con foglie evidenziate in smalto verde. La lunghezza della collana è di 16 pollici.
Stima: 21-29mila euro

Collane per una buona causa

Una collana contro il diabete. Perché i gioielli possono anche fare bene alla salute. L’idea è di Inspired Silver, società americana che produce gioielli d’argento. Inspired Silver  ora presenta una collana che per aumentare la consapevolezza su una questione importante: il diabete. La collana anti diabete è l’ultimo gioiello della collezione di Inspired Silver destinata a sensibilizzare l’opinione pubblica per un problema importante nella società. Una parte del ricavato dalla vendita di questa collana sarà devoluta. «La malattia è diventata molto più gestibile, ma il nostro obiettivo è comunque trovare una cura», hanno spiegato da Inspired Silver. La collana è realizzata in argento, con un nastro avvolto, e comprende una catena a maglia ovale. «È bello per produrre qualcosa che sia significativo», dicono. A patto che poi qualcuno lo compri, naturalmente. M.d.B. 

La collana dedicata al Diabete, per sensibilizzare sulla malattia
La collana dedicata al Diabete, per sensibilizzare sulla malattia

 

 

Bracciale contro il bullismo
Bracciale contro il bullismo

 

A Padova i bijoux australiani

In Australia non crescono solo canguri, ma si progettano anche gioielli di tendenza. Come è lecito aspettarsi da un paese giovane e anglofono come è l’Australia. A far conoscere in Italia le novità dei designer più di tendenza è Robert Baines, professore emerito alla Rmit Univerity di Melbourne, assieme a Nicholas Bastin, Simon Cottrell, Kirsten Haydon, Linda Hughes, Christopher Milbourne, Nicole Polentas e Katherine Wheeler. Le opere dei designer (un centinaio) sono in mostra fino al 23 febbraio in una mostra a Padova. I gioielli puntano più sull’originalità del concept che sui materiali. Anzi, sono in genere realizzati utilizzando non solo oro, ma anche materie plastiche. Però sono pezzi unici e, quindi, piccole opere d’arte. Giulia Netrese 

Gioielleria contemporanea australiana

Oratorio di San Rocco, fino al 23 febbraio 2014

Orario: 9.30-12.30, 15.30-19.00; Lunedì chiuso

serviziomostre@comune.padova.it

http://padovacultura.padovanet.it

 

 

VicenzaOro vede un futuro hi-tech

Conto alla rovescia per VicenzaOro Winter, in programma dal 18 al 23 gennaio 2014. Quest’anno ci sarà anche una novità che dovrebbe interessare molto i produttori: l’ingresso della tecnologia 3D. La stampa in 3D è, infatti,  già utilizzata in gioielleria (vedi: https://gioiellis.com/se-tuo-figlio-disegna-gioielli-3d/, https://gioiellis.com/in-3d-per-lautunno/, https://gioiellis.com/il-design-3d-di-maison-203/). Il Politecnico di Milano ha quindi svolto una ricerca per la Fiera di Vicenza sulle nuove tecnologie, i materiali, e il gioiello. Risultato: la mostra «Intorno al futuro: 3D printing per il Gioiello», curata da Alba Cappellieri, prevista all’interno di VicenzaOro Winter. La mostra presenta i lavori di 32 designer internazionali che hanno progettato gioielli con stampanti 3D, una tecnologia che consente di ottimizzare tempi e costi e di personalizzare i prodotti in tempi rapidi. In mostra ci saranno anche alcune delle stampanti che rendono possibile queste produzioni, come la vicentina DWS Systems o la padovana 3D Fast. A Vicenza sono attesi 1.500 marchi. Federico Graglia

 

 

Intorno al futuro: 3D printing per il gioiello
VICENZAORO Winter Galleria G-C 18-23

Una collana con l’iPhone

E se l’iPhone diventasse una collana? L’idea di unire l’utile al bello è venuta a Vanesa Rey, una designer americana. Vanesa (http://vanesarey.com) ha progettato delle custodie per lo smartphone di Apple (per ora sulla misura di iPhone 5 e 5s) che pendono da una lunga catena in ottone anticato, arricchite con decorazioni di cristalli. Non solo: all’interno è possibile custodire anche carte di credito e soldi. Comodo per avere tutto a portata di mano e, anche, a prova di borseggio. La custodia è disponibile in cuoio o ecopelle è offerta in diversi colori come nero, menta , rosso e blu brillante. Costa 149 dollari. Matilde de Bounvilles

 

 

Decalogo per 12 mesi

Il 2013 è terminato ed è stato un anno difficile per il mondo dei gioielli. È stato anche un periodo che ha insegnato agli operatori 10 cose che devono tenere a mente prima di affrontare i prossimi 12 mesi.box

10573082153_a940109a581 A OGNUNO IL SUO DIAMANTE
I brillanti non sono tutti uguali: il mercato si è aperto e ora ogni diamante ha un proprio target. Ci sono cluster progettati per dare a minuscole pietre l’effetto di grande solitario, ci sono i diamanti etici, i piccolissimi ma certificati e da qualche parte sono spuntati perfino quelli con incisi i nomi delle squadre di calcio. Non rabbrividite: i diamanti sono patrimonio allargato, ora territorio anche di commercianti di diamanti senza un brand alle spalle, che sanno creare margine anche dalle pietre una volta considerate di marginali. Gli orafi hanno fato funzionare la fantasia e sembra che i grossisti di diamanti siano stati ben felici di contribuire con le loro idee.

perle2 GIOIELLI DA SARTORIA
Chi compra vuole qualcosa che sia unico e, soprattutto, che stia bene, Così il concetto di gioiello personalizzabile, come per le perle e i ciondoli, ha permesso ai clienti di costruire combinazioni uniche anche attingendo da un prodotto di massa. Ora che la tendenza si sta spostando avanti, gli acquirenti mostrando il desiderio di sfoggiare gioielli su misura. I rivenditori più attrezzati hanno risposto con nuove divisioni su misura, laboratori e servizi di progettazione. E sono tornati in auge i multipli.

comrporo3 BASTA CON I COMPRO ORO
Nessuno mette in dubbio che tra gli operatori ci siano molti che agiscono correttamente. Ma buona parte di questa attività è inquinata, come dimostrano le inchieste giudiziarie. L’ombra del riciclaggio rischia di inquinare tutto il settore di chi opera con l’oro e di estendersi, entrando dalla porta delle oreficerie, anche ai livelli più alti. Insomma, è una pubblicità negativa di cui non si sente il bisogno. Ci sono Paesi in cui, su iniziativa dei commercianti, sono state introdotti maggiori controlli per facilitare la tracciabilità di metallo e denaro. Forse è il caso di pensarci.

bijoux4 BIGIOTTERIA IN GIOIELLERIA
I big del settore possono anche rabbrividire, ma è la verità: si è assottigliato il confine tra oreficeria e bigiotteria. Guardate Kate Middleton con una collana di Zara… La qualità è una discriminante che attraversa entrambe, ma non è la materia prima a fare tutta la differenza. Una volta il bronzo era un’eresia da un gioielliere, oggi si trovano collane e anelli di questo materiale con design più raffinato di tanti anellini d’oro qualsiasi. Tra l’altro, l’alto costo delle materie prime e dell’oro non farà che confermare questa tendenza.

fake5 LOTTA AI FALSI
È una piaga per tutto il mondo del lusso e, dunque, anche per il mondo dei gioielli: non solo orologi, ma anche orecchini e anelli di design sono nel mirino dei contraffattori. E l’Unione Europea fa troppo poco per combattere il fenomeno come si dovrebbe. Ecco un’altra cosa che insegna il 2013: la battaglia continua, ma rischia di essere persa.

orefice6 PRONTI A TUTTO
Il settore non è certo rimasto immune dalla crisi, non solo da un punto di vista commerciale, ma anche produttivo. Chiusure e cassa integrazione non hanno risparmiato quella che una volta erano i ricchi distretti dell’oro, da Valenza ad Arezzo. Ma chi ha saputo resistere ora deve guardare avanti e può cogliere l’occasione di una ripresa che, si spera, arriverà in tempo per il prossimo Natale.

cina7 OCCHIO ALL’ASIA
Una buona notizia arriva dalla Cina. Dopo il rallentamento (si fa per dire) dell’economia, la nuova guida del Paese ha deciso che è il momento di fornire liquidità sufficiente per alimentare i consumi interni. Ergo, i cinesi avranno più soldi per lo shopping, infatti il consumo di oro per gioielleria si è impennato. Ma i designer italiani dovranno proporre prodotti ad hoc per il gusto orientale e, soprattutto, sfidare le maglie doganali di Pechino.

chopard8 IL LUSSO NON È STUFFY
Stuffy vuol dire noioso. Per questo i marchi di lusso cercano di scrollarsi di dosso l’idea che i prodotti “alti” siano per forza paludati, un po’ d’altri tempi. Marchi come Fabergé e Van Cleef hanno puntato a svecchiarsi, Chopard collabora addirittura con Disney per una collezione che ha per soggetto le principesse dei cartoni animati famosi. Insomma, una buona mano di vernice fa bene a un brand. Ma attenti a non esagerare.

wom9 CAMBIATE IL NEGOZIO
Il messaggio va recepito in fretta: anche nelle più auguste gioiellerie l’innovazione non può stare fuori dalla porta. Dai social media a internet, dalle tecniche di customer relationship management (come fare in modo che il cliente torni e, soprattutto, compri): i gioiellieri italiani devono capire che non siamo più nell’Ottocento: via il cilindro e il monocolo, in negozio è ora di adottare l’hi-tech. Perché non mostrare un catalogo su iPad, magari con l’aiuto di un filmato prima di estrarre l’involucro con il gioiello? Un sogno si vende meglio di un anello qualsiasi.

wom210 CREATIVITÀ TAGLIACOSTI
Un’iniezione di fantasia non solo fa vendere meglio, ma può anche far risparmiare. I produttori e i progettisti dovranno lavorare per rendere ancora più appealing gli oggetti, ma anche con l’occhio al risparmio di oro. Per questo si sono già visti mix di materiali preziosi con gomma e corde, l’utilizzo di tecniche antiche come la filigrana, che alleggerisce l’utilizzo di materia prima, e persino l’abbinamento di metalli preziosi con pezzi da ferramenta. Purché qualcuno poi li compri…  

 

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