Baselworld ha chiuso con un prevedibile calo di presenze. Ma l’anno prossimo cambia e rilancia. Intanto gioiellis.com ha condotto un sondaggio. Il risultato è… ♦︎
Baselworld: inizio della fine o inizio di un nuovo inizio? A giudicare dai numeri, il bilancio della edizione 2019 potrebbe indicare la prima ipotesi. Le parole di Michel Loris-Melikoff, direttore della fiera dedicata a orologi e gioielli, però, puntano verso la seconda direzione. Una cosa è certa: la prossima edizione di Baselworld sarà decisiva. Subentrato in corsa al posto di Sylvie Ritter, Loris-Melikoff in nove mesi ha gestito una Baselworld di transizione. Ma la prova decisiva sarà quella del 2020.
E non sarà facile: il sondaggio sul campo di gioiellis.com vede prevalere gli operatori scontenti. Ma anche questo era prevedibile.
I numeri di Baselworld
I numeri di Baselworld 2019 sono impietosi: 520 espositori (-20%, e pochi anni fa erano quasi 2.000), visitatori 81.200 (-22%). Flessione più contenuta, invece, per i giornalisti: 3.300 (-12%). È chiaro che una contrazione ulteriore potrebbe essere il colpo di grazie per una fiera che è in perdita, come ammesso dalla stessa società organizzatrice. Anche perché aziende che sono state le colonne portanti, come il gruppo Swatch Group, che ha marchi come Omega, Longines o Blancpain, ha già detto che non pensa di ritornare a Basilea. E grandi Maison della gioielleria come de Grisogono e Pasquale Bruni, hanno deciso di seguire altre strategie di comunicazione.
Il mondo cambia
Intendiamoci: le critiche principali delle aziende alla società che organizza Baselworld, Mch Group, sono gli alti costi associati all’aspetto fieristico. Ma la crisi della fiera svizzera non può essere imputata solo a questo. Ci sono aspetti di cui Baselworld non è responsabile: la travolgente trasformazione dell’economia seguita alla digitalizzazione, per esempio. Internet, con i siti web, l’e-commerce, Instagram, è una strada semplice per le aziende per mettersi in contatto con i propri riferimenti, buyer e clienti finali. Le tensioni geopolitiche, come la guerra dei dazi tra Usa e Cina, la Brexit, le guerre in Medioriente, non dipendono da Baselworld, ma incidono sulle strategie delle aziende, anche quelle della gioielleria. Insomma, il mercato in pochi anni si è trasformato. E bisogna imparare ad accettare la nuova realtà.
Melikoff-Megaloff
Come reagirà Baselworld a tutto questo? Lo ha spiegato Loris-Melikoff nella conferenza stampa finale. Una visione di grande respiro la sua, tanto che con un gioco di parole qualcuno ha iniziato scherzosamente a chiamarlo Megaloff. Se riuscirà nel suo intento, però, Loris-Melikoff avrà avuto il merito di rianimare un evento che ha una pericolosa febbre alta.
Piattaforma digitale
Come accennato, internet (e gioiellis.com ne è una perfetta testimonianza), è un grande mare in cui pescare contenuti, anche commerciali. Per questo il management vuole trasformare Baselworld in una piattaforma di comunicazione digitale che serva per interagire con rivenditori, collezionisti e giornalisti durante tutto l’anno. Insomma, una Baselworld perenne, che si aggiunge alla settimana della fiera. Sarà introdotto anche un servizio, tramite app, di e-concierge per la settimana della fiera.
Torna la Hall 2
Il prossimo anno sarà ripetuta la nuova disposizione, con l’espansione dell’offerta di ristorazione e un centro multimediale più ampio, il palcoscenico per le presentazioni e le sfilate, oltre a un migliore programma di ospitalità in accordo con hotel di Basilea. Obiettivo: convincerli ad abbassare i prezzi. Non solo: sarà ripristinata la Hall 2, che quest’anno è rimasta chiusa. Ospiterà anche una sezione dedicata agli smartwatch: un segmento di mercato che Baselworld non può più permettersi di ignorare.
Prezzi
L’aspetto più criticato dalle aziende è il costo eccessivo dei booth. Loris-Melikoff ha promesso una riduzione del 10-20%. In più, sarà messo a disposizione un servizio per la realizzazione delle aree espositive.
Le date
L’anno prossimo Baselworld si svolgerà dal 30 aprile al 5 maggio, subito dopo la fiera dell’orologeria a Ginevra: l’idea delle due fiere è quella di fare squadra (svizzera) e agevolare chi deve compiere un lungo viaggio. Ma non ci sono date perfette, ha ammesso il direttore di Baselworld, quando gli hanno fatto notare che quel periodo si sovrappone al ramadan degli islamici.
Il sondaggio di gioiellis.com
Che cosa ne pensano gli operatori della nuova Baselworld in formato ridotto? Abbiamo rivolto la domanda a 47 espositori del mondo della gioielleria (la maggior parte ha preferito rimanere anonima). In breve: ha prevalso un misto di insoddisfazione e frustrazione, con tanta nostalgia per la Baselworld di qualche anno fa. Giudizi divisi sulle sfilate: molti hanno criticato l’abbigliamento delle modelle, che non ha valorizzato i gioielli indossati.
Ma non tutti hanno espresso parere negativo: alcuni marchi, come Sutra e Yoko London, per citarne solo due, hanno manifestato soddisfazione.
Risultato del sondaggio
Totale gioiellieri interrogati 47
Molto insoddisfatto 13
Parzialmente insoddisfatto 20
Giudizio incerto 2
Giudizio positivo 12