Mch

Baselworld addio




Era facile prevederlo. Ma ora c’è la conferma ufficiale: Baselworld è ufficialmente una fiera defunta. Anche se gli organizzatori comunicano semplicemente che si tratta di una pausa di riflessione. Una pausa molto lunga, però. Un comunicato del Gruppo Mch, società che organizza (o, meglio, organizzava) la grande fiera di orologerie e gioielleria, spiega che «gli organizzatori di Baselworld hanno deciso di dedicare più tempo al lancio del nuovo concept. Baselworld, prevista per la primavera del 2022, non avrà quindi luogo». La decisione segna anche il fallimento del progetto dell’amministratore delegato Michel Loris-Melikoff, che ha quindi deciso di lasciare l’azienda.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

La decisione, che non deve essere stata facile, «si basa da un lato sull’esperienza acquisita dal Pop Up Event ai Geneva Watch Days e su intense discussioni con produttori e rivenditori. Dall’altro, tiene conto del fatto che è particolarmente difficile lanciare un nuovo concept per un nuovo segmento target a causa del rinnovato aggravamento della situazione covid e della connessa incertezza tra i clienti». La verità, però, è più dolorosa: a Ginevra dal 30 marzo al 5 aprile si terrà regolarmente Watches and Wonders, con i grandi marchi del settore, oltre a una selezione di brand della gioielleria che si sono organizzati autonomamente per un evento parallelo che si chiama Haute Jewels Geneva.

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Negli ultimi mesi abbiamo studiato in dettaglio il nostro ecosistema di orologi, gioielli e gemme e abbiamo acquisito importanti spunti dalle discussioni con i principali rappresentanti del settore. La conclusione è che esiste il mercato per una piattaforma B:B:C, che riunisce produttori di medie dimensioni e specializzati con rivenditori indipendenti. Ma le loro esigenze devono essere analizzate in modo più dettagliato. Ciò significa che dobbiamo avere molto più tempo per raggiungerla.
Beat Zwahlen, CEO del Gruppo MCH

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

La società svizzera anticipa quindi che «nei prossimi mesi un team interdisciplinare del Gruppo Mch analizzerà i segmenti target e, in stretto scambio con produttori e rivenditori, approfondirà le loro esigenze di marketing e transazione. In questo contesto, particolare attenzione sarà dedicata alle ultime tendenze del marketing e della distribuzione in vista del periodo post-pandemia, in particolare l’internazionalizzazione e la digitalizzazione. L’obiettivo rimane quello di creare valore aggiunto per il business della comunità nei suoi mercati di riferimento con il marchio Baselworld, ancorato a livello internazionale, e piattaforme innovative».

Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com

La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com







La ex Baselworld (forse) torna a giugno




Mentre Vicenzaoro ha cancellato la data di marzo per slittare a settembre, la ex Baselworld punta su giugno. Ma con molti punti interrogativi. Il Gruppo MCH, società che organizza l’evento di Basilea, che era stato cancellato dopo il forfait dei brand più importanti e messo all’angolo dal covid, tornano in pista e hanno programmato l’erede di Baselworld per giugno. In realtà l’evento non si chiamerà più Baselworld, ma HourUniverse, e spera di attirare perlomeno il mondo dell’orologeria che non partecipa a Watches & Wonders (ex SIHH), evento di Ginevra dedicato ai top del mercato delle lancette e che era programmato dall’8 al 12 aprile, ma che è stato a sua volta cancellato. HourUniverse era in origine previsto a Basilea, parallelamente a Watches & Wonders, ma il perdurare dell’epidemia ha convinto gli organizzatori della ex Baselworld a posticipare l’evento.

La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea
La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea

Al momento la nuova data non è stata ancora determinata, ma l’idea è quella di fissare l’appuntamento per HourUniverse a metà giugno, anche se non è escluso che si verifichi un ennesimo rinvio. D’altra parte, anche Reed Jewelry Group ha deciso di rinviare il JCK Las Vegas. L’ultima Baselworld si è svolta nel 2019, tra abbandoni e polemiche dopo l’addio di Rolex, Tudor, Patek Philippe, Chanel e Chopard: i big avevano annunciato l’idea di creare un proprio evento, ma non è seguita poi nessuna decisione.

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle
Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle







Addio Baselworld, arriva Hour Universe




Hour Universe. Il post Baselworld è (anche) un gioco di parole. Hour, parola inglese che indica l’arco temporale di 60 minuti, assomiglia anche a our, nostro. Un universo, insomma, che allude al concetto di tempo, quello misurato dagli orologi. Dopo il clamoroso suicidio di Baselworld, la più blasonata fiera dedicata alla gioielleria e all’orologeria, la società organizzatrice Mch ha cambiato tutto.

Rendering di Hour Universe
Rendering di Hour Universe

Hour Universe si volgerà a Basilea dall’8 al 12 aprile 2021, covid permettendo. La nuova iniziativa è descritta come una piattaforma ibrida per la comunità di orologi, gioielli e pietre preziose con un’offerta digitale moderna per tutto l’anno, combinata con gli incontri fisici in fiera. L’evento dal vivo programmato e inclusivo ha l’obiettivo di facilitare il networking e fornire un’esperienza basata sulle esigenze di espositori e visitatori.

Mch promette anche un nuovo concetto di ospitalità basato su prezzi equi e supportato dall’industria alberghiera locale. Proprio i costi esorbitanti per la partecipazione a Baselworld sono stati il deterrente che ha messo in crisi la fiera.

Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Hour Universe riuscirà a convincere i grandi gruppi che hanno abbandonato Baselworld? Non sarà facile. I big del settore del lusso non solo hanno detto addio, ma hanno anche organizzato altri eventi. Hanno salutato Baselworld aziende come il Gruppo Lvmh, con brand che comprendono Tag Heuer, Hublot e Zenith e la Maison Bvlgari, oltre a Rolex, Tudor, Patek Philippe, Chanel e Chopard, Swatch e tanti altri, compresi grandi marchi della gioielleria. Molti parteciperanno a Watches & Wonders Geneva, manifestazione che ha anche portato il format in Cina. Altri marchi organizzeranno eventi per conto loro. Insomma, la strada per Hour Universe sembra in salita.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019
Il booth di Jacob a Baselworld
Il booth di Jacob & Co a Baselworld

Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019







Baselworld nelle mani di Murdoch jr.




Baselworld, la ex regina delle fiere dedicate alla gioielleria e all’orologeria, potrebbe essere salvata da Murdoch jr. Lupa Systems, società di investimento gestita James Murdoch, figlio del magnate dei media Rupert Murdoch, ha infatti offerto circa 100 milioni di franchi svizzeri (pari a circa 93 milioni di euro o 106 milioni di dollari Usa) per rilevare una quota di Mch Group, la società che è proprietaria del marchio Baselworld. Si tratterebbe, secondo indiscrezioni, di una proposta di acquisto tra il 30% e il 40% dell’azienda: l’offerta potrebbe salvare la società svizzera, che dopo la débacle di Baselworld, cancellata definitivamente, rischia la sopravvivenza.

James Murdoch. Foto: Rob McDougall
James Murdoch. Foto: Rob McDougall

L’agenzia di stampa Bloomberg, infatti, prevede una diminuzione del giro d’affari di Mch di circa 180 milioni per il 2020, visto che anche Art Basel è stata annullata a causa del covid-19. Non tutti i soci di Mch, però, sono d’accordo ad accettare la proposta di Murdoch jr. Il vertice della società fieristica, per contro, sembra favorevole ad accettare l’ingresso del figlio dello Squalo (era soprannominato così a Wall Street il padre Rupert). Secondo il vertice della società di Basilea, l’offerta di Murdoch jr. potrebbe essere l’ultimo treno “prima che sia troppo tardi”.

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com







Baselworld, i numeri dell’incertezza





Baselworld ha chiuso con un prevedibile calo di presenze. Ma l’anno prossimo cambia e rilancia. Intanto gioiellis.com ha condotto un sondaggio. Il risultato è… ♦︎

Baselworld: inizio della fine o inizio di un nuovo inizio? A giudicare dai numeri, il bilancio della edizione 2019 potrebbe indicare la prima ipotesi. Le parole di Michel Loris-Melikoff, direttore della fiera dedicata a orologi e gioielli, però, puntano verso la seconda direzione. Una cosa è certa: la prossima edizione di Baselworld sarà decisiva. Subentrato in corsa al posto di Sylvie Ritter, Loris-Melikoff in nove mesi ha gestito una Baselworld di transizione. Ma la prova decisiva sarà quella del 2020.

E non sarà facile: il sondaggio sul campo di gioiellis.com vede prevalere gli operatori scontenti. Ma anche questo era prevedibile.

Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com

I numeri di Baselworld

I numeri di Baselworld 2019 sono impietosi: 520 espositori (-20%, e pochi anni fa erano quasi 2.000), visitatori 81.200 (-22%). Flessione più contenuta, invece, per i giornalisti: 3.300 (-12%). È chiaro che una contrazione ulteriore potrebbe essere il colpo di grazie per una fiera che è in perdita, come ammesso dalla stessa società organizzatrice. Anche perché aziende che sono state le colonne portanti, come il gruppo Swatch Group, che ha marchi come Omega, Longines o Blancpain, ha già detto che non pensa di ritornare a Basilea. E grandi Maison della gioielleria come de Grisogono e Pasquale Bruni, hanno deciso di seguire altre strategie di comunicazione.

Visitatori a Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Visitatori a Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com

Il mondo cambia

Intendiamoci: le critiche principali delle aziende alla società che organizza Baselworld, Mch Group, sono gli alti costi associati all’aspetto fieristico. Ma la crisi della fiera svizzera non può essere imputata solo a questo. Ci sono aspetti di cui Baselworld non è responsabile: la travolgente trasformazione dell’economia seguita alla digitalizzazione, per esempio. Internet, con i siti web, l’e-commerce, Instagram, è una strada semplice per le aziende per mettersi in contatto con i propri riferimenti, buyer e clienti finali. Le tensioni geopolitiche, come la guerra dei dazi tra Usa e Cina, la Brexit, le guerre in Medioriente, non dipendono da Baselworld, ma incidono sulle strategie delle aziende, anche quelle della gioielleria. Insomma, il mercato in pochi anni si è trasformato. E bisogna imparare ad accettare la nuova realtà.

Il booth di Jacob & Co. Copyright-gioiellis.com
Il booth di Jacob & Co. Copyright-gioiellis.com

Melikoff-Megaloff

Come reagirà Baselworld a tutto questo? Lo ha spiegato Loris-Melikoff nella conferenza stampa finale. Una visione di grande respiro la sua, tanto che con un gioco di parole qualcuno ha iniziato scherzosamente a chiamarlo Megaloff. Se riuscirà nel suo intento, però, Loris-Melikoff avrà avuto il merito di rianimare un evento che ha una pericolosa febbre alta.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Piattaforma digitale

Come accennato, internet (e gioiellis.com ne è una perfetta testimonianza), è un grande mare in cui pescare contenuti, anche commerciali. Per questo il management vuole trasformare Baselworld in una piattaforma di comunicazione digitale che serva per interagire con rivenditori, collezionisti e giornalisti durante tutto l’anno. Insomma, una Baselworld perenne, che si aggiunge alla settimana della fiera. Sarà introdotto anche un servizio, tramite app, di e-concierge per la settimana della fiera.

L'area Media a Baselworld 2019
L’area Media a Baselworld 2019

Torna la Hall 2

Il prossimo anno sarà ripetuta la nuova disposizione, con l’espansione dell’offerta di ristorazione e un centro multimediale più ampio, il palcoscenico per le presentazioni e le sfilate, oltre a un migliore programma di ospitalità in accordo con hotel di Basilea. Obiettivo: convincerli ad abbassare i prezzi. Non solo: sarà ripristinata la Hall 2, che quest’anno è rimasta chiusa. Ospiterà anche una sezione dedicata agli smartwatch: un segmento di mercato che Baselworld non può più permettersi di ignorare.

Prezzi

L’aspetto più criticato dalle aziende è il costo eccessivo dei booth. Loris-Melikoff ha promesso una riduzione del 10-20%. In più, sarà messo a disposizione un servizio per la realizzazione delle aree espositive.

Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com
Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com

Le date

L’anno prossimo Baselworld si svolgerà dal 30 aprile al 5 maggio, subito dopo la fiera dell’orologeria a Ginevra: l’idea delle due fiere è quella di fare squadra (svizzera) e agevolare chi deve compiere un lungo viaggio. Ma non ci sono date perfette, ha ammesso il direttore di Baselworld, quando gli hanno fatto notare che quel periodo si sovrappone al ramadan degli islamici.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Il sondaggio di gioiellis.com

Che cosa ne pensano gli operatori della nuova Baselworld in formato ridotto? Abbiamo rivolto la domanda a 47 espositori del mondo della gioielleria (la maggior parte ha preferito rimanere anonima). In breve: ha prevalso un misto di insoddisfazione e frustrazione, con tanta nostalgia per la Baselworld di qualche anno fa. Giudizi divisi sulle sfilate: molti hanno criticato l’abbigliamento delle modelle, che non ha valorizzato i gioielli indossati.

Ma non tutti hanno espresso parere negativo: alcuni marchi, come Sutra e Yoko London, per citarne solo due, hanno manifestato soddisfazione.

Risultato del sondaggio

Totale gioiellieri interrogati 47

Molto insoddisfatto 13

Parzialmente insoddisfatto 20

Giudizio incerto 2

Giudizio positivo 12

Sfilate a Baselworld
Sfilate a Baselworld
Nel booth di Tamara Comolli.  Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Tamara Comolli.
Copyright: gioiellis.com

Il booth di Tirisi. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Tirisi. Copyright: gioiellis.com







Sondaggio: andrete a Baselworld? Il risultato è…





Parteciperete a Baselworld? Sondaggio di Gioiellis.com tra i gioiellieri di VicenzaOro. Ecco il risultato ♦︎

Insomma, andrete a Baselworld 2019? La domanda è stata posta a una trentina di gioiellieri presenti a VicenzaOro. Le risposte a questo mini sondaggio, che ha una base di interpellati ristretta, ma qualificata, non è stata unanime. Quasi un coro, invece, la postilla che è seguita alla risposta: «Niente nomi, please». Insomma, anonimato in cambio di un commento franco, fuori dall’ufficialità.

Forse i gioiellieri temono che una risposta incerta possa contenere un messaggio negativo?

Baselworld 2018, Graff
Baselworld 2018, Graff

Tipo: il mercato è difficile e non siamo in vena di spese? Può darsi. Oppure il desiderio di non esporsi in prima persona potrebbe significare la volontà di non far sapere ai concorrenti le proprie mosse. Tutto è possibile. Come potrebbe esserlo anche l’intento di non far sapere le proprie intenzioni a Mch, la società che gestisce Baselworld. “In effetti, al di là delle buone intenzioni annunciate da Michel Loris-Melikoff, il nuovo Ceo di Basleworld, non abbiamo ricevuto proposte concrete”, spiega la manager di un brand presente da molti anni alla fiera di Basilea. “Per questo motivo non diciamo no, ma neppure sì. Stiamo a vedere”. “Certo che se non si sbrigano a spiegare quali sono le novità annunciate va a finire che prendiamo altre decisioni”, borbotta il proprietario di un marchio piemontese, anche lui veterano di Baselworld. Che però alla fine ammette che probabilmente ci tornerà.

Altri, invece, sono più netti: c’è chi ha preso la decisione irrevocabile di disertare la Messe e chi, invece, nonostante tutto la ritiene un appuntamento indispensabile.

Modella con collier di Jacob & co
Modella con collier di Jacob & co

Anche se abbiamo giurato di non attribuire i voti del mini sondaggio a nomi e cognomi, possiamo genericamente dire che i marchi più grandi sono più propensi a riproporsi a Baselworld, mentre la maggiore incertezza o, addirittura la sicurezza di non partecipare più alla fiera dell’orologeria e del gioiello è prerogativa dei più piccoli. Per la precisione va aggiunto, infine, che qualcuno dei partecipanti al sondaggio non era presente neppure all’ultima edizione di Baselworld.

Ingresso a Baselworld
Ingresso a Baselworld

Ed eccoci, quindi ai risultati del sondaggio.

Numero degli intervistati: 32

Sì, torneremo sicuramente a Baselworld: 18 (56,2%)

No, di sicuro non parteciperemo a Baselworld: 7 (21,9%)

Forse, siamo indecisi: 7 (21,9%)





Sala stampa a Baselworld
Area stampa a Baselworld

Baselworld 2018
Baselworld 2018
Visitatori alla Messe
Visitatori alla Messe

Anello con grande smeraldo di Picchiotti
Anello con grande smeraldo di Picchiotti







Baselworld cambia manager e pelle





Baselworld si rinnova: lascia Sylvie Ritter e arriva un nuovo numero uno, Michel Loris-Melikoff . Ecco le prime iniziative annunciate ♦︎

Terremoto in Svizzera, epicentro a Basilea. Una sola vittima, per fortuna, ma senza danni per la salute. Si tratta dell’ex managing director di Baselworld, Sylvie Ritter. La manager dopo 26 anni al vertice del Gruppo Mch, la società che organizza la fiera dedicata a gioielli e orologi, lascia il posto a Michel Loris-Melikoff, che fino a ieri ricopriva la carica di direttore di Mch Beaulieu Lausanne.

Ecco le dichiarazioni ufficiali: « 26 anni con il Gruppo Mch, 15 dei quali come managing director di Baselworld, è tempo per me di iniziare qualcosa di nuovo e affrontare nuove sfide», dice Sylvie Ritter, che ha ricevuto i ringraziamenti di rito da parte del Comité Consultatif di Baselworld. «Sylvie Ritter ha lasciato il segno su Baselworld per decenni ed è stata il contatto personale più importante per gli espositori», afferma François Thiébaud, presidente del Comitato degli espositori svizzeri.

Michel Loris-Melikoff è, dunque, il nuovo numero uno operativo. Il manager è entrato a far parte del Gruppo Mch tre anni fa come direttore di Mch Beaulieu Lausann, società espositiva che fa parte del gruppo di Basilea dal 2010. Loris-Melikoff è un avvocato, ha 53 anni, e ha iniziato la sua carriera nel private banking, prima di entrare nell’industria degli eventi 20 anni fa. Dopo sei anni come presidente della Zurich Street Parade, ha assunto la gestione di un’agenzia di eventi che ha elaborato e implementato concetti per eventi nazionali e internazionali organizzati da associazioni sportive internazionali, enti pubblici e aziende private. In seguito è diventato amministratore delegato della St. Jakobshalle a Basilea, prima di entrare a far parte del gruppo Mch.





Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Che cosa cambia per Baselworld?

«Ampliamo il team di Baselworld e sviluppiamo ulteriormente l’evento per continuare sulla strada del miglioramento della qualità e per affrontare le sfide del futuro», sono le prime parole di Michel Loris-Melikoff. «Vogliamo posizionare Baselworld come la principale piattaforma di marketing e comunicazione per il settore: stiamo affrontando questo compito con un gran numero di nuove idee e con preziosi input da parte di espositori, visitatori e media».

Ed ecco la prima novità: è in arrivo un’iniziativa soprattutto per il segmento dei gioielli. Nuovi concetti saranno elaborati anche per i settori dell’orologeria e delle pietre preziose. Saranno presentati a breve. Ulteriori innovazioni saranno introdotte nei settori della ristorazione, dell’ospitalità e degli eventi «in modo tale da soddisfare le esigenze di espositori e visitatori in misura ancora maggiore». Baselworld 2019 sarà aperta un’intera giornata per i rappresentanti dei media. Il giornale della fiera Baselworld Daily News tornerà in forma stampata e con un nuovo concept. Parallelamente, le offerte di informazione e comunicazione digitale lanciate nel 2018 saranno intensificate e integrate da nuovi servizi per espositori, visitatori e media.

Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Modella con choker di diamanti di Jacob & co
Modella con choker di diamanti di Jacob & co
Visitatori a Baselworld
Visitatori a Baselworld
Tra gli stand di Baselworld
Tra i booth di Baselworld
Baselworld 2018
Baselworld 2018

Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld







Baselworld 2018, selezione e novità




Baselworld 2018 parte all’insegna della selezione. Ma le novità non mancano ♦︎

«Il mondo sta cambiando velocemente. Di fronte a questa sfida ci sono solo due alternative: ingigantirsi o concentrarsi. Noi abbiamo scelto di concentrarci». Le parole di Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, hanno aperto la nuova edizione, la numero 101, della grande fiera dedicata a orologi e gioielleria di lusso. Anzi, sempre più di lusso, perché se Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016, a novembre il gruppo Mch, che organizza la fiera, ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni, in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica (l’export di orologi svizzeri, però, dopo due anni di crisi ha ripreso a lievitare a +12,6% nei primi mesi 2018). Baselworld ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.

Il risultato è che a Basilea ci sono circa 700 espositori, quasi dimezzati rispetto ai 1.300 del 2017, anno in cui erano già calati di 200 rispetto al 2016, ma avevano comunque attratto 106mila buyer e 4.400 giornalisti (tra cui quelli di gioiellis.com). Eppure, se nella orologeria non ci sono più brand come Movado o Eberhard, rimangono sempre nomi di primo piano come Rolex, Patek Philippe, il gruppo Swatch con i tanti suoi brand, alcuni dei quali, come Omega. C’è anche il gruppo Lvmh con Maison come Bulgari e Tag Heuer. E non mancano molti top brand della gioielleria da quelli fashion come Swarovski, fino all’haute joaillerie con Graff, de Grisogono o Harry Winston, Pasquale Bruni, fino a i piccoli ma con grande creatività come Alessio Boschi, ai marchi classici della gioielleria italiana, Nanis, Giovanni Ferraris, Annamaria Cammilli, Picchiotti, Fope, Leo Pizzo, Casato, tanto per citarne alcuni. Insomma, Baselworld è dimagrita, ma conserva sempre un bel po’ di fascino: i 101 anni li porta bene. Racconteremo nei prossimi giorni le novità.




Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Booth Swarovski
Booth Swarovski
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Al lavoro nei booth
Al lavoro nei booth

Interno di Baselworld
Interno di Baselworld