Torna GemGèneve (8-11 maggio), un evento che offre uno sguardo su gioielli d’epoca, nuovi designer ma, principalmente su grandi pietre preziose e semi preziose, da ammirare o acquistare. Saranno circa 200 i commercianti di Asia, America, Australia e da tutta Europa presenti nei padiglioni 1 e 2 del Palexpo di Ginevra. L’evento, accompagnato da una serie di appuntamenti di formazione e di cultura del gioiello e delle gemme, è anche l’occasione per guardare da vicino gemme straordinarie e, forse, anche per un acquisto. Per questo motivo gli organizzatori di GemGèneve hanno chiesto ad alcuni partecipanti un contributo che possa essere utile ai visitatori, anche quelli meno esperti (GemGèneve è aperto al pubblico). Il primo contenuto è scritto da Nicolas Torroni e del figlio Constantin di Tim & Co, di Ginevra, brand specializzato in pietre d’eccezione, perle e gioielli antichi, che realizza anche pezzi di gioielleria. Nicolas Torroni è riconosciuto nel settore come uno dei rari specialisti dell’opera di Alfredo e Giacomo Ravasco, gioiellieri milanesi attivi nel secolo scorso. Constantin ha affiancato il padre Nicolas Torroni: a 27 anni incarna la generazione Y dei commercianti del GemGenève e la sesta generazione di venditori della famiglia Torroni. Diplomato al GIA, Constantin ha inoltre la fortuna di poter contare sui preziosi consigli del fratello Alexandre e del padre.
7 CONSIGLI PER ACQUISTARE UNA PIETRA IN PIENA FIDUCIA
Di Constantin Torroni, Nicolas Torroni
#1 Fidarsi dei propri occhi
E delle proprie sensazioni! Quando si guarda una pietra, si tende istintivamente a prestare attenzione alla forma, alla brillantezza e al colore. Nel caso dei diamanti, bisogna innanzitutto fidarsi dei propri occhi: prima ancora di controllare il certificato, la pietra deve piacere.
#2 Scegliere la giusta luce
Quando si osserva una pietra, l’illuminazione gioca un ruolo fondamentale. La luce del giorno rivela le tonalità naturali di una pietra colorata, mentre l’illuminazione artificiale può influenzare la percezione delle sfumature. Per apprezzare appieno la brillantezza di una pietra, l’ideale è osservarla sotto diverse fonti di luce.
#3 Verificare le condizioni generali
Se la pietra è incastonata, a volte l’incastonatura può celare imperfezioni o scheggiature. Osservare la pietra con una lente d’ingrandimento è essenziale, perché permette di individuare eventuali difetti. In caso di esperienza scarsa o nulla, non esitate a chiedere informazioni in merito al venditore. Sarà lui stesso a proporre la lente d’ingrandimento.
#4 Tenere conto dell’indice di durezza
Alcune pietre, come lo smeraldo o l’apatite, sono fragili e delicate. Altre, come la tanzanite o l’opale, patiscono le variazioni di temperatura e possono rompersi o incrinarsi. Informarsi in anticipo sulla durezza o sulle proprietà di una pietra permette di capire cosa si sta acquistando.
#5 Guardare con le mani
Una pietra va guardata, ma anche toccata. Il mestiere di commerciante di pietre si basa sui sensi. Quando si acquista una pietra bisogna tenerla tra le dita, solo così si può giocare con la luce dentro di essa.
#6 Non escludere determinati colori
Ai clienti in cerca di un diamante ma con un occhio al miglior rapporto qualità-prezzo, consiglio sempre volentieri le cosiddette “pierres de charme”. Potremmo definirle l’opposto di un “diamante da investimento”. Con i diamanti, il primo istinto è spesso scegliere i colori più elevati sulla scala delle tonalità: D, E ed F (i diamanti più bianchi), spesso molto costosi. Alcune pietre di colore G o addirittura H, tuttavia, possono essere di buona qualità e piacere più di quanto si pensi. In certi casi rappresentano un’alternativa strategica, perché sono meno speculative e il loro valore resiste meglio in tempi di crisi.
#7 Confrontare le opinioni
Per confermare le proprie sensazioni o intuizioni su una pietra, una buona idea può essere ricorrere al parere di un esperto. Sotto questo aspetto, sono fortunato a lavorare in famiglia. Quando mi serve un secondo parere su una pietra, posso chiedere a mio padre o a mio fratello Alexandre.
