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Martin Margiela e Swarovski

[wzslider]Martin Margiela è uno stilista belga considerato un profeta dell’avanguardia della moda. Ora si cimenta con la gioielleria in abbinata con Swarovski. Il risultato è la collezione di gioielli che utilizza crystalactite, un materiale che fonde cristallo e resina bianca opaca. I gioielli saranno co-branded. I bijoux, presentati a Parigi, arriveranno in negozio a novembre. Anche se non sono utilizzate pietre preziose, i prezzi anticipati sembrano studiati per scoraggiare il grande pubblico: circa mille euro per un bracciale e 800 per un ciondolo, secondo quanto riferisce Nadja Swarovski. Anche se per Natale tre pezzi della collezione saranno in vendita a metà prezzo. I bijoux si troveranno nei 130 punti vendita Atelier Swarovski, oltre che in alcuni negozi Martin Margiela. Matilde de Bounvilles

 

A New York gioielli in passerella

[wzslider]Gioielli firmati dai più grandi stilisti in una mostra che si intitola «Fashion Jewelry: The Collection of Barbara Berger». È una straordinaria mostra da non perdere se passate per New York. È stata inaugurata il 25 giugno al Mad, Museum of Arts and Design.

Sotto la lente, 450 pezzi accumulati da Barbara Berger (sui 4mila totali) di gioielli formati da grandi stilisti tra cui Chanel, Yves Saint Laurent, Dior, Kenneth Jay Lane, Lanvin, Missoni, Oscar de la Renta, Pucci, e Miriam Haskell. In esposizione anche opere contemporanee di designer come David Mandel, Iradj Moini, Robert Sorrell, Daniel von Weinberger, e Lawrence Vrba.

Figlia di un mercante di diamanti americano, Barbara Berger ha iniziato a raccogliere bijoux da adolescente, a partire da un paio di orecchini di Chanel trovati al mercato delle pulci di Parigi.

«La collezione di Barbara Berger è unica, raccolta costantemente in tanti decenni, sempre alla ricerca dei gioielli più belli e più caratteristici di tutte le principali case di moda», commenta David Revere McFadden, curatore capo del Mad. «Sono anche la testimonianza dell’eccellenza della lavorazione artigianale e dei migliori studi di progettazione».

La mostra è divisa in due sezioni: la prima, aperta fino al 20 gennaio, comprende pezzi firmate da case di moda americane ed europee: Chanel, Balenciaga, Maison Gripoix, Marcel Boucher, Miriam Haskell, e Trifari. La seconda sezione, aperta solo fino al 22 settembre, espone pezzi a tema, materiali, soggetti, colori e motivi.

Barbara Berger, una volta, ha paragonato la sua raccolta a una infinita caccia al tesoro: «Per parlare della raccolta bijoux è parlare di vita, stile, cuore e passione. Completare la mia collezione è stato uno degli obiettivi della mia vita». Da non perdere. Matilde de Bounvilles

Mad 2 Columbus Circle, New York, NY 10019

info@madmuseum.org

212-299-7777

Orari Tuesday to Sunday from 10:00 am to 6:00 pm

Thursday and Friday from 10:00 am to 9:00 pm

closed Mondays and major holidays (except New Year’s Day, Martin Luther King Day, Presidents’ Day, Memorial Day, Labor Day and Columbus Day)

MAD will be open July 4th, from 10 am to 4 pm.

Ticket

General: $16

Seniors: $14

Students:$12

Il nuovo lusso in Africa

Come si dice fashion jewelry in lingua senegalese? Fedeli al motto che è utile lanciare uno sguardo al di fuori dai confini nazionali, ecco un paio di immagini dalle sfilate di Dakar, Senegal, dove la Fashion Week che si è tenuta in un hotel di lusso ha presentato il lavoro di 14 designer provenienti da West Africa, Europa, Sud America e Caraibi.  M.d.B.

Una modella con un abito di Habib Sangare, Costa d'Avorio, aspetta dietro le quinte di percorrere la passerella dell'Hotel des Almadies, a Dakar, in Senegal
Una modella con un abito di Habib Sangare, Costa d’Avorio, aspetta dietro le quinte di percorrere la passerella dell’Hotel des Almadies, a Dakar, in Senegal

 

 

Ultimo ritocco mentre si prepara a percorrere la passerella. Designer: Weni, del Benin. La collana riprende un motivo etnico
Ultimo ritocco mentre si prepara a percorrere la passerella. Designer: Weni, del Benin. La collana riprende un motivo etnico
Lunghissime collane per questa modella con abito disegnato dai Bibas, della Guinea-Bissau
Lunghissime collane per questa modella con abito disegnato dai Bibas, della Guinea-Bissau

Investire in gioielli è di moda

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Se c’è una cosa che Gioiellis.com tiene d’occhio, a parte le novità che arrivano sul mercato, è l’aspetto per così dire concreto del mondo della gioielleria. Cioè il lato economico, che per le aziende significa stare sul mercato con profitto, per i consumatori individuare l’acquisto (ovviamente nel caso di una spesa consistente) che si traduca anche in un investimento. Pare che il nostro sito sia sulla strada giusta, visto che anche il «Wall Street Journal» ha dedicato giorni fa un ampio articolo all’argomento. Il più diffuso giornale economico del mondo parte dalla vendita, in un’asta di Christie, del diamante rosa a un collezionista internazionale per 39,3 milioni dollari. E Sotheby, racconta il giornale, ha venduto un diamante rosa ancora più tre anni fa per 46 milioni dollari, più quanto sia mai stato pagato per una tela di Camille Pissarro o Paul Gauguin. Insomma: un diamante, grande, può essere un investimento più prezioso di una tela di un rinomato pittore.
Che business brillante. I diamanti, quindi, non sono più solo i migliori amici delle ragazze. Sono, infatti, gli uomini i primi acquirenti di un mercato, quello dei gioielli, che vale 71 miliardi dollari. E non perché mariti e fidanzati vogliono regalare un paio di orecchini per mogli o amanti in occasioni speciali. Gli uomini, e ovviamente alcune donne, acquistano gioielli perché stanno spostando una parte del loro patrimonio in diamanti, gemme e preziosi con un appeal globale.

Investire 100 milioni. Rahul Kadakia, specialista di gioielleria per Christie ha spiegato al giornale Usa che molti uomini hanno fatto ultimamente visita al suo ufficio, alla ricerca di consigli su come «investire 100 milioni di dollari in gioielli nel corso dei prossimi cinque anni». Martin Rapaport, che ha costruito la più grande rete di trading di diamanti, RapNet, ha riferito che un amico miliardario ha recentemente acquistato 100 diamanti da 1 carato l’uno e li ha inanellati in una lunga collana stile anni Venti. In questo modo, ha spiegato, può spostare 10 milioni di dollari da una parte all’altra del mondo semplicemente facendoli indossare alla moglie. «L’oro farebbe scattare i metal detector dell’aeroporto. E girare con troppi contanti è difficile, sono ingombranti», ha spiegato, «ma un anello o una collana e non hanno problemi a passare la dogana». Insomma, i gioielli come bene rifugio e da tasca. Lo conferma Judith Price, presidente dell’americano National Jewelry Institute: «La gente vuole avere la possibilità di muoversi velocemente. Non puoi farlo con un Rodin infilato sotto il braccio, ma un piccolo gioiello può semplicemente essere riposto in tasca».

Investimento a medio termine. I prezzi dei diamanti sembrano salire costantemente. Il mese scorso, racconta sempre il «Wall Street Journal», il prezzo medio richiesto tra intermediari per un diamante di 1 carato è stato di circa 10.500 dollari. Con una  crescita del 31% rispetto a sei anni fa, rileva il RapNet Diamante Index, che traccia i prezzi tra 12mila concessionari di gemme di tutto il mondo. Nello stesso periodo (sei anni), l’indice di Borsa Standard & Poor 500 è aumentato del 14%.

Re e regina. L’idea che i gioielli siano un patrimonio da accumulare non è nuova. Il faraone Tutankhamen fu sepolto con la sua collezione, Enrico VIII istruì i suoi gioiellieri per far apporre le sue iniziali su quasi ogni ninnolo che indossasse. Oggi alcuni regnanti sono ancora considerati gli acquirenti migliori di gioielli, in particolare il sultano del Brunei e l’Emiro del Qatar. Ma la differenza è che oggi  sono gli investitori a dominare il mercato della gioielleria, e i loro gusti e le abitudini determinano i prezzi. In Cina, i grandi magnati desiderano soprattutto diamanti D, cioè perfetti, privi di difetti, bianchi e trasparenti. Li voglio piccoli, piuttosto, ma senza la minima imperfezione. Invece, nel resto del mondo le dimensioni contano: Sotheby ha appena venduto un diamante bianco a forma di pera da 75 carati per 14,2 milioni dollari. Il venditore lo aveva pagato 4,3 milioni dollari nel 2001, con guadagno del 230%. I collezionisti cinesi sono anche pronti a spendere parecchio per i diamanti nei rari toni del rosa e del blu.

Anche le perle. Non ci sono solo i diamanti. India e Medio Oriente sono più attratti dalle perle naturali, una rincorsa che ha preso il via nel 2007, quando due fili di perle che furono del Maharajah di Baroda sono stati venduti per 7,1 milioni di dollari, ben al di sopra del 6mila dollari della stima iniziale. E a Ginevra un uomo ha pagato a Christie di 4,5 milioni dollari per un ornamento da turbante con smeraldi, chiamato sarpej, stimato per 800mila dollari.

Dal quadro al gioiello. Ci sono poi molti collezionisti di arte che diversificano: meno quadri e più gioielli. Il settore sta registrando un afflusso di appassionati di arte contemporanea che comprano gemme e gioielli anche per compensare il rischio legato ai loro più recenti acquisti di pezzi d’arte. Peter Brant, per esempio, l’industriale-editore che raccoglie Andy Warhol e Urs Fischer, acquista a Parigi pezzi stravaganti di gioielleria del designer Joel Arthur Rosenthal, noto come Jar, e ha anche fatto suoi anche un paio di diamanti a Londra dal gioielliere Laurence Graff. Il finanziere greco Dimitri Mavrommatis, che raccoglie porcellane di Sèvres, dipinti impressionisti e arte contemporanea, ha confessato di aver messo assieme una «fantastica collezione di pietre» negli ultimi dieci anni, tra cui diamanti rosa, blu e gialli, oltre a zaffiri del Kashmir. Il suo pezzo migliore è un rubino da 8,6 carati chiamato Graff Ruby, perché Graff l’aveva pagato da Christie 3,6 milioni dollari nel 2006. Mavrommatis ha comprato il rubino dal gioielliere londinese un anno dopo e che ora potrebbe probabilmente rivenderlo per quasi 10 milioni. Quando François Curiel, specialista di Christie, ha iniziato la vendita di gioielli, 40 anni fa, i suoi cataloghi erano in bianco e nero, e raramente si mostravano i pezzi prima della vendita. Ora le case d’asta stanno facendo tutto il possibile per apparire accessibili ai novizi.

Acquisti con stile. Non solo gemme o pezzi unici: c’è chi punta a raccogliere gioielli in una collezione che abbia un preciso stile. Per esempio, il collezionista di Boston Fred Sharf raccoglie pezzi in stile anni Cinquanta disegnati da Van Cleef, ma ha ultimamente iniziato a comprare pezzi «retro» con pietre più ,ordinarie come il citrino, realizzati durante la Depressione e la Seconda Guerra Mondiale. Insomma, le possibilità di investire in gioielli sono tante: se avete qualche qualche milione di euro da parte, pensateci.

 

Romanzo criminale (di gioielli)

Macché Christie’s o Sotheby’s: i più inusuali gioielli venduti all’asta sono stati battuti a Las Vegas. La vendita svolta nella capitale del gioco d’azzardo (quale posto migliore?) ha infatti riguardato preziosi sottratti ai criminali. Per esempio, un diamante da 5 carati confiscato a un truffatore del Texas. Il tesoro messo all’incanto è stata interamente costituito da beni confiscati dal servizio US Marshals e comprendeva oro, l’argento, lingotti, monete, gioielli e orologi recuperati da casi di criminalità. Tra i beni all’asta, c’erano 6,6 chili di pellet oro sequestrati a una gang che ha frodato il sistema sanitario Usa per 100 milioni di dollari e una collana con raffigurato un banchiere messa in vendita per 13mila dollari. Federico Graglia 

Una collana d'oro con pendente che raffigura un leone-banchiere
Una collana d’oro con pendente che raffigura un leone-banchiere

 

Un momento dell'asta a Las Vegas
Un momento dell’asta a Las Vegas

 

Miuccia Prada: adoro i gioielli antichi

A Miuccia Prada piacciono i gioielli. Vabbè, potevamo immaginarlo. Però la donna che veste anche il diavolo ne parla in occasione dell’uscita del film «Il grande Gatsby»: il marchio di lusso è infatti stato scelto per vestire le signore della pellicola diretta da Baz Luhrmann. Miuccia ha spiegato a «T magazine» la sua passione: «Sono interessato a gioielli. Ma mi piacciono solo gioielli antichi, perché adoro le storie che si portano dietro: voglio sapere chi li indossava. È la vita di persone che mi interessa. Fiori e gioielli sono parte della storia di una donna. Mi piace guardare i gioielli e mi chiedo se la donna fosse felice. Per esempio, ho una spilla che a forma di una barca in mare e in cima c’è una piccola rosa d’oro e su questa un ragno. Mi chiedo: chi l’ha regalato alla donna? Era una donna fortunata? Che cosa significa?». Giulia Netrese

Miuccia Prada
Miuccia Prada

 

Prada Jewels
Prada Jewels

 

Prada advertising
Prada advertising

 

Gioielli che piacciono a Miuccia
Gioielli che piacciono a Miuccia

Tiffany brilla a Cannes

[wzslider]Il film ha diviso la critica e il pubblico. Uniti, però, nel giudizio positivo per i gioielli indossati dalle protagoniste del «Grande Gatsby», che qui vedete sul classico tappeto rosso della Croisette. Carey Mulligan e Elizabeth Debicki a Cannes hanno, ovviamente, indossato gioielli con diamanti Tiffany, anche loro protagonisti del filmone sugli anni ruggenti del secolo scorso. La premiere del film al Festival di Cannes, per il quale Tiffany ha disegnato una collezione in stile art déco (https://gioiellis.com/perle-platino-e-diamanti-ecco-il-tesoro-di-leonardo-dicaprio) è stata anche l’occasione per presentare la nuova collezione Ziegfeld, che si ispira ai disegni degli archivi della maison newyorkese e che prende il nome dal leggendario Ziegfeld Theatre di Manhattan inaugurato nel 1927, considerato un modello di architettura art déco. La collezione Ziegfeld fa grande utilizzo di argento, perle e onice. «Questa collezione celebra Tiffany come il più importante gioielliere degli anni Venti, un’epoca che ha visto un incredibile cambiamento nella moda e la nascita di uno spirito nuovo ed esuberante», è il commento di Jon King, executive vice president di Tiffany. In effetti, negli anni Venti andavano molto lunghi fili di perle, che erano il simbolo della moda del tempo e che ora Tiffany riprende con un lungo collier e orecchini con perle luminose. Il pendente in argento, con al centro una pietra di onice nera, decorata con una margherita, è sospeso ad una sottile catena con piccole perle. Parte della collezione anche un medaglione a forma di cuore in argento decorato con una margherita: non perché sia uno stilema del tempo, ma perché si riferisce al personaggio del Grande Gatsby (Daisy, che in inglese vuole dire margherita). E non manca l’offerta per l’uomo, con gemelli ovali di smalto nero e un anello con sigillo in argento e onice nera. Torpedo e Balilla, però, lasciatele a casa. Matilde de Bounvilles

 

 

 

 

 

 

 

Baselworld, gioielli record

[wzslider]Macché crisi: gioielli e orologi tirano, vanno, richiamano. Lo dimostrano i numeri di Baselworld, la manifestazione svizzera che richiama la créme mondiale del settore: la 41esima edizione si è chiusa con un boom. A partire dal numero record di visitatori: 122 mila da un centinaio di diversi Paesi, +17% rispetto al 2012. Alla faccia della recessione. I produttori non si possono lamentare: i buyer si sono avventati come cavallette, con 3.610 giornalisti accreditati (+9%). «È stato un evento straordinario. Ora si possono raccogliere i frutti di questo lavoro: un salone unico al mondo, sia per la nuova qualità offerta che per l’estetica», ha commentato Jacques J. Duchêne, presidente del comitato degli espositori. Dall’anno prossimo, però, si cambia o, meglio, si torna alla tradizione: la fiera si terrà da 27 marzo al 3 aprile. Quest’anno è stata posticipata per consentire la fine dei lavori del nuovo padiglione. F.G.

 

Un gioiello tutto da bere

Arte, vino e gioielli
Arte, vino e gioielli

L’abbinamento è di sicuro inconsueto: vino e gioielli. Eppure è l’idea di «Gioielli in Fermento 2013, esposizione internazionale di gioielli d’autore». Si tratta di un concorso aperto a designer e artisti, per la realizzazione ed esposizione di gioielli d’autore ispirato a uno specifico tema, che si rinnova ogni anno, nei contenuti legati al mondo del vino. Il risultato è una mostra di gioielli, ospitata dal 12 al 29 maggio negli spazi di Torre Fornello dedicati alla Vigna delle Arti. Poi la mostra farà tappa in altri spazi espositivi (l’elenco in fondo all’articolo). La Vigna delle Arti è un progetto culturale di ampio respiro promosso aperto a tutti i linguaggi dell’arte contemporanea.

Opere in gara di Eleonora Battaggia, Barbara Paz, Ar-Li-Chu-Wu-Uk, Maximilian-Czerny
Opere in gara di Eleonora Battaggia, Barbara Paz, Ar-Li-Chu-Wu-Uk, Maximilian-Czerny

L’obiettivo è offrire la possibilità agli artisti di collaborare, sperimentare, confrontarsi, nello contesto dell’azienda vitivinicola Torre Fornello, sui Colli Piacentini. «Gioielli in fermento» è dedicata all’approfondimento della ricerca sul gioiello contemporaneo. Il tema di quest’anno gioca sull’equilibrio delle sensazioni ovvero il gusto come strumento espressivo. Insomma, l’abbinamento tra palato e idea di un gioiello. L’assegnazione del Premio Torre Fornello sarà decretata dalla giuria invitata da Enrico Sgorbati, titolare di Torre Fornello e appassionato di arte contemporanea, a esprimersi sui fattori attrattivi dell’ornamento contemporaneo giocati qui come sui molteplici aspetti sensoriali. Ad assegnare i voti saranno Gian Carlo Montebello, designer di gioielli, docente ed editore di gioielli d’artista; Gigi Mariani, artista orafo, vicepresidente dell’Associazione gioiello contemporaneo Paulo Ribeiro; Eliana Negroni, curatore per il progetto Gioielli in Fermento Premio Torre Fornello. E il palato? Ne sarà giudice il presidente della giuria, Gualtiero Marchesi, che è anche un appassionato di arte. I vincitori verranno annunciati durante l’inaugurazione della mostra il prossimo 12 maggio proprio alla Vigna delle Arti di Torre Fornello. A proposito: l’inaugurazione sarà accompagnata dalla degustazione dei vini di Torre Fornello. Giulia Netrese

 

Il tema del premio 2013
Il tema del premio 2013

Premio Torre Fornello – Gioielli in fermento 2013

12 – 29 maggio

L’esposizione prosegue fino al 29 maggio 2013.

Orari: dal lunedì al sabato ore 10.00-12.00 / 15.00 -18.00 domenica: su appuntamento

Telefono: 0523 861001 – Fax 0523 861638

La VIGNA DELLA ARTI

c/o Az. Agr. Torre Fornello

Loc. Fornello di Ziano Piacentino (Piacenza)

www.torrefornello.it

con la collaborazione di

AGC Associazione Gioiello Contemporaneo – www.agc-it.org

Joya Contemporary Jewellery Fair – Barcellona – www.joyabar

avatar2013

Gli artisti che espongono:

Patricia Alvarez (Argentina), Graziano Barzetti, Eleonora Battaggia, Silvia Beccaria, Maura Biamonti (Francia), Narciso Bresciani, Lilia Breyter (Argentina), Maria Carelli (Argentina), Luisa Chiandotto, Patricia Cruz (Colombia), Maximilian Czerny, Giuseppina Dallanoce, Nicoletta Dal Vera, Corrado De Meo, Clara Del Papa, Martina Eiselein (Germania), Eva Franceschini e Laura Stefani, Nicoletta Frigerio, Gaspare Gaeta, Patricia Gallucci (Argentina), Francesca Gazzi, Eleonora Ghilardi, Lucilla Giovanninetti, Roberto Grimani e Raffaele Irace, Heidemarie Herb, Annamaria Iodice, Mia Kwon (Germania), Li-Chu Wu (Inghilterra), Simona Materi, Materiaprima design, Alessia Mocavero, Katharina Moch (Germania), Victoria Münzker (Austria), Margareta Niel (Austria), Roberta Pavone, Barbara Paz Sanchez (Argentina), Alessandro Petrolati, Sara Progressi, Roberta Risolo, Gianni Riva, Stefano Rossi, Maddalena Rocco, Kika Rufino (Brasile), Giulia Savino, Flora Sica, Simonetta Starrabba, Claudia Steiner(Austria), Federico Vianello, Heike Wanner (Austria), Seo Jeong Woo (Korea), Davide Zambon, Caterina Zanca.

 

Le tappe:

Torre Fornello, Ziano Piacentino – Vigna delle Arti (aprile 2011 – aprile 2012)

Rocca Sforzesca di Dozza – Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna (agosto 2011 e agosto 2012)

Palazzo Savoia dell’Agenzia a Pollenzo – Banca del Vino e Università Internazionale di Scienze Gastronomiche (novembre 2011)

Cortile degli Ammannati di Palazzo Pitti a Firenze – FlorenceWine Event  (giugno 2012)

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara – Arte diVino (settembre 2012)

Galleria Rossini Gioielli d’Autore – Milano (novembre 2012)

 

Imelda la collezionista

[wzslider]Era famosa per la sua illimitata collezione di scarpe. Ma Imelda Marcos, moglie dell’ex dittatore filippino Ferdinand Marcos e lei stessa anni fa politica di primo del Paese asiatico, er anche una collezionista di gioielli. Ora una parte della raccolta dei gioielli sequestrati a Imelda Marcos, tra cui bracciali tempestati di diamanti e pettini per capelli, sarà mostrato per la prima volta al pubblico a Manila a luglio. Nel caso siate nei paraggi… Il pettine tempestato di diamanti, per esempio, ha un valore di 44 mila dollati. Imelda Marcos fuggì dalle Filippine per rifugiarsi alle Hawaii nel 1986, dopo che il marito Ferdinando era stato estromesso dal potere con una rivoluzione pacifica. La dogana Usa, nell’occasione, aveva sequestrato milioni di dollari in gioielli. Che ora possono essere venduti all’asta «per il popolo filippino». Lei, ovviamente, non è d’accordo e vorrebbe indietro collane, orecchini e via brillando. Imelda, che nei primi anni 1990 corse senza successo per la presidenza delle Filippine, ora ha 83 anni ed è deputato al parlamento delle Filippine. Il governo di Manila detiene circa 760 pezzi di gioielleria della signora Marcos per un valore totale di 6 milioni di dollari. Giulia Netrese

 

Ori di Roma

Collana con vaghi di pasta vitre e pendenti a maschera umana, da Orvieto, IV secolo a.c. Roma, Museo nazionale Villa Giulia, collezione Castellani
Collana con vaghi di pasta vitre e pendenti a maschera umana, da Orvieto, IV secolo a.c.
Roma, Museo nazionale Villa Giulia, collezione Castellani

Che gioielli piacevano agli antichi romani? E agli etruschi? Chi si vuole levare la curiosità può visitare la mostra «Da Orvieto a Bolsena. Un percorso tra Etruschi e Romani», che comprende mille anni di storia nella manciata di chilometri che separano Orvieto da Bolsena, un territorio tormentato e ancora ricco di vestigia, rivivono da domani nella grande mostra distribuita in sette sedi diverse, a partire dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Nel Museo di Villa Giulia, infatti, sono raccolti gioielli della raccolta Castellani, tra cui figura il pettorale ricostruito dagli orafi con 130 brattee in oro rinvenute in una tomba di Bolsena, i bellissimi bronzi e i vasi argentati. U.A.

Corona aurea a foglie di quercia d'oro, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Corona aurea a foglie di quercia d’oro, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Da Orvieto a Bolsena: un percorso tra Etruschi e Romani (23 aprile – 3 novembre 2013)

Data Inizio:23 aprile 2013
Data Fine: 23 aprile 2013
Luogo: Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Orario: 17.00
Telefono: 06 3226571
E-mail: 
Sito web: http://www.etruriameridionale.beniculturali.it

Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Principali reperti esposti: Terrecotte Saulini; lastre architettoniche con Charun e Vanth; oreficerie e vasellame in bronzo dalla Collezione  Castellani.

Orvieto, Museo “Claudio Faina”

Principali reperti esposti: Cippo a testa di guerriero dalla necropoli di Crocifisso del Tufo; disegni ottocenteschi delle tombe Golini I, II ed Hescanas; bronzetto di orante iscritto dalla collezione Kircheriana.

Orvieto, Museo Archeologico Nazionale

Principali reperti esposti: materiali ricuperati negli scavi degli ultimi anni condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.

Bolsena, Museo Territoriale del Lago di Bolsena

Principali reperti esposti: materiali recuperati negli scavi francesi dell’area Foro romano a Poggio Moscini.

Grotte di Castro, Museo Civita

Principali reperti esposti: corredi delle sepolture a circolo di età orientalizzante di Vigna La Piazza;  corredo vasellame bronzeo da tomba ellenistica di Centocamere

San Lorenzo Nuovo, Palazzo Comunale

Principali reperti esposti: materiali recuperati nello scavo del santuario di Monte Landro e corredo della Tomba della Colonna.

Castiglione in Teverina, MUVIS – Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari

Principali reperti esposti: materiali della Prima età del Ferro dall’abitato e necropoli di Sermugnano; corredi di età arcaica.

A Vienna i gioielli di Dorotheum

[wzslider]A 866 chilometri da Milano, circa un’ora di aereo, Vienna rappresenta una delle mete turistiche preferite dagli italiani. Pochi sanno, però, che è anche un ottimo luogo per lo shopping di gioielli. Il più grande gioielliere dell’Austria si trova, infatti, a Vienna e vanta un punto vendita di oltre 420 metri quadri. È il Palais Dorotheum, che ospita una vasto repertorio di gioielli di tutti i tipi, in vendita tutti i giorni, ma anche aste, sia di dipinti e mobili, che di preziosi più o meno antichi. Come quella che è prevista il 18 maggio e comprende 187 pezzi di pregio. Gioiellis.com ne ha scelti alcuni, tra i più interessanti. M.d.B.

 

Asta Dorotheum Gioielli

Data 18.04.2013

Data dell’asta: 18.04.2013 – 18:00
Luogo dell’asta: Palais Dorotheum

Dorotheergasse 17
A-1010 Vienna
tel. +43-1-515 60-0
fax +43-1-515 60-443

Nuovi, colorati, hi-tech: ecco i nuovi bijouets

[wzslider]Bijoux creati con una stampante. È possibile? Sì, con i bijouets. Che sono gradevoli, divertenti, poco costosi, colorati, leggeri, portabili con un abbigliamento ultrasportivo. L’idea è di .exnovo, azienda trentina che realizzaza prodotti di design (anche lampade e accessori per la casa) utlizzando l’Industrial 3D Printing. Insomma, una stampante hi-tech a tre dimensioni. Gioiellis.com ne ha già parlato (https://gioiellis.com/arrivano-i-gioielli-stampati-in-3d). Ora ecco arrivare una valanga di nuovi bijoux: nuovi modelli e colori per orecchini, anelli, bracciali, collane e spille. Giallo, bluette, verde erba, arancio, bordeaux e rosso fucsia sono le tinte scelte per l’estate, che si affiancano a rosso, blu, verde, viola, nero e melanzana della collezione precedente. A vederli sembrano quasi piccole sculture. E non è strano: in fondo, sono proprio creati con un materiale che permette soluzioni stilistiche improbabili con metalli o pietre. I prezzi oscillano tra i 70 e i 130 euro. Matilde de Bounvilles

 

I gioielli di Rihanna

[wzslider]Voce, ritmo e gioielli. Più un po’ di trasgressione. La badgirl Rihanna è nel pieno del suo tour mondiale (ma nessuna tappa in Italia, sorry) in cui sfoggia mise speciali in cui, ovviamente, non mancano mai i gioielli. D’altra parte, come vedete nelle immagini che pubblica Gioiellis.com, alla cantante americana i monili piacciono a prescindere, anche quando è lontana dal palco. In ogni modo, Rihanna è apparsa finora con diversi abiti e stili. La mise del debutto, per esempio, è stata creata dallo stilista italiano Riccardo Tisci per Givenchy. Si tratta di un coordinato nero stampato a mano, con parka ricamato: un misto di streetwear e haute couture. Sotto il parka, un reggiseno bianco e nero in pelle e con stella d’oro, una camicia di seta nera, pantaloncini di raso ricamato, impreziosito da una collana d’oro a denti di squalo con inciso il nome del cantante: Riri. Lo stilista belga Raf Simons, che è anche direttore creativo di Christian Dior, ha inoltre collaborato con la cantante per un abito nero in coppia con pantaloncini e stivali di pitone bianchi personalizzato Christian Louboutin. Ma Rihanna ha mostrato di apprezzare anche una collana di Lanvin, Dedale Strass. Matilde de Bounvilles

 

Pianegonda si allarga

[wzslider]Accordo tra Morellato e Pianegonda per la produzione e distribuzione di nuove collezioni di gioielli. Si chiameranno Pianegonda joy. Nel 2012 Morellato, che ha in portafoglio anche Sector e Philip Watch, ha sfiorato i 200 milioni di euro di fatturato. Pianegonda ha sede a vicenza (proprio nella piazza principale) ed è un brand che punta su un target giovane e con tendenza vagamente new age. F.G.

 

Agreement between Morellato and Pianegonda for the production and distribution of new jewelry collections. Pianegonda will be called joy.

 

Ori d’epoca a Torino: torna Antiquaria

Gioielli antichi a Torino. Dopo due anni di assenza dal panorama antiquariale nazionale, Torino ospiterà, dal 6 al 14 aprile la prima mostra dedicata all’alto antiquariato all’interno del prestigioso polo fieristico del Lingotto. Le opere sono proposte da oltre 60 gallerie antiquarie tra le più rinomate d’Italia e saranno accuratamente selezionate per privilegiare un alto livello dell’offerta espositiva in questa prima edizione di Torino Antiquaria. I 5mila quadri del padiglione espositivo del Lingotto ospiteranno mobili, sculture, dipinti, disegni, tappeti, porcellane, libri, argenti e, appunti, gioielli di grande pregio, che stimolano e fanno crescere l’amore per l’arte antica di qualità. Si tratta di opere certificate dal vetting, una commissione scientifica di studiosi, uno per ogni comparto della storia dell’arte, che ha vagliato la bontà dei pezzi. G.N.3

Luogo: Via Nizza 294 – Lingotto fiere -Pad. 5

Sup.espositiva: 5000 mq

Espositori: 65 Gallerie antiquarie di diverse Città Italiane

Inaugurazione: venerdi 5 aprile 2013 dalle ore 19.00 alle 22.00

Orario: sabato e domenica ore 10.00 – 20.00

tutti i giorni ore 15.00 – 20.00

venerdi ore 19.00 -22.00

Ingresso: E 10,00

 

A Milano nuovi gioielli d’arte di Natsuko

[wzslider]Se passate da Milano l’11 aprile, segnatevi questo indirizzo: via Angelo della Pergola 8. Alle 18 è prevista una «grande abbuffata di gioielli» firmati dalla designer giapponese Natsuko Toyofuku con la collaborazione con Lola Torres, Caterina von Weiss e musica di Marco Madia. L’occasione è presentare la mostra «Il gusto dei gioielli», in programma dal 9 al 14 aprile nell’atelier della designer. Nata a Tokyo, Natsuko si trasferisce in Italia da bambina (il padre Tomonori Toyofuku, scultore d’avanguardia storica, la madre Kazuko pittrice). Da venticinque anni Natsuko crea opere non solo nel campo della gioielleria utilizzando bronzo, argento, pietre, lacche, legno. Giulia Netrese

 

 

Opere di Natsuko Toyofuku sono esposte a Milano, Parigi, Londra, New York, Berlino, Tokyo.

shop@natsukotoyofuku.com

natsukotoyofuku.com

Telefono 02 87396854

Angelina Jolie, gioielli per l’Afganistan

[wzslider]Angelina Jolie produce gioielli, a fin di bene. L’attrice ha aperto in Afghanistan una scuola per bambine, che sarà finanziata con i proventi della sua prima linea di gioielli. Seguirà, nelle intenzioni, l’apertura di altri istituti scolastici in tutto il mondo. Angelina Jolie è appena stata in Afganistan, nelle vesti di «ambasciatrice di buona volontà» dell’Onu. La scuola elementare per ragazze è stata aperta in una cittadina appena fuori Kabul, che ha scelto per la sua alta concentrazione di rifugiati. La scuola ospita più di 200 alunne. La sua collezione di gioielli è stata battezzata Style of Jolie. “Al di là della soddisfazione artistica di disegnare questi gioielli, siamo ispirati dal sapere che il nostro lavoro ha come obiettivo quello di aiutare i bambini in difficoltà”, ha spiegato l’attrice, che ha affidato all’amico Robert Procop il design della collezione. Il 100% dei profitti dei gioielli in vendita sarà devoluto alla fondazione The Education Partnership for children of conflict. Matilde de Bounvilles

Due svedesi a New York (e in Italia)

[wzslider]Come coniugare l’antica arte veneziana della filigrana con l’aria elettrica di New York e Losa Angeles. Ci riescono due svedesi, Yvonne Clamf e Christina Söderström, un’amicizia cominciata a Roma, quando frequentavano la Scuola di design. Dalla passione per le forme, il fashion e per i gioielli a Los Angeles, nel 1991, nasce Yvone Christa. E presto i bijoux del brand finiscono indossati dalle attrici di due serie televisive di successo: «Beverly Hills» e «Melrose Place»: Jennifer Aniston si fa accompagnare dai preziosi bijoux anche quando non è sul set. La coppia si trasferisce a New York e propone oggetti composti da sottili fili d’oro e d’argento, modellati e saldati in maniera invisibile, fino a creare la forma disegnata dalle stiliste. Ma non solo: i gioielli sono decorati con pietre (giade, quarzi, diaspri, citrini, ametiste, occhi di tigre, lapislazzuli, turchesi, coralli, amazzoniti, corniole, topazi, onici, giaietti, zirconi) e perle. Creazioni che hanno conquistato  anche Madonna, Cindy Crawford, Demi Moore, Cameron Diaz, la Principessa Victoria di Svezia, Kate Bosworth, Christie Brinkley, Kate Moss, Katherine Zeta-Jones, Heidi Klum. I gioielli di Yvone Christa sono distribuiti anche in Italia. Matilde de Bounvilles

 

Boutique Yvonne Christa NEW YORK

223 Mott Street NoLita, New York, NY 10012

Firenze diventa Preziosa

Gioielli d’artista a Firenze. Prenotate subito il treno: dal 20 giugno al 20 luglio torna Preziosa, edizione 2013 della mostra dedicata al gioiello di ricerca contemporanea, curata da Lao\Le Arti Orafe e Maria Cristina Bergesio. L’esposizione sarà ospitata dal museo Marino Marini. L’esposizione è divisa quest’anno nelle sezioni Un certain regard e Gazes on jewels and places. Nella prima, sei artisti di fama internazionale (Karin Seufert, Philip Sajet, Suska Mackert, David Bielander, Sophie Hanagarth, Sigurt Bronger), metteranno a confronto tre distinte visioni del gioiello contemporaneo presentando oggetti emblematici realizzati per stimolare l’immaginario collettivo, destando meccanismi di riconoscimento o di rifiuto, di sorpresa oppure di identificazione. Il progetto Gazes on jewels and places, sarà invece una mostra di immagini realizzate dall’artista fiorentina Eva Sauer, attiva tra Italia e Germania: 12 gioielli indossati all’interno di alcuni luoghi di importanza storica e artistica della città di Firenze, come il Giardino di Boboli, la sala Liberty del cinema Odeon, la biblioteca Magliabechiana degli Uffizi e altri. L’intento è di rapportare chi indossa queste opere con il quotidiano e l’ambiente circostante.

L’evento è arricchito dalla mostra parallela Preziosa Young, nella quale saranno presentate le opere di otto artisti emergenti, selezionati da Maria Cristina Bergesio tra oltre 200 partecipanti provenienti da tutto il mondo, per l’unicità della loro ricerca creativa ed espressione stilistica: Karin Roy Andersson, Wan Hee Cho, Rob Elford, Benedikt Fischer, Panjapol Kulpapangkorn, Chiara Scarpitti, Antje Stolz, Lauren Vanessa Tickle. F.G.

PREZIOSA 2013

Un Certain Regard

Gazes on jewels and places

Preziosayoung

20 giugno-20 luglio 2013

Museo Marino Marini

Firenze, piazza San Pancrazio

Ingresso gratuito

Orario: 10-17 (chiuso domenica e martedì)

Info preziosa@artiorafe.it www.preziosa.org