Il trend è ricorrente: ogni tanto qualcuno osserva che la moda non è più di moda. O, almeno, non è più posh essere chic. La tesi, riportata dalla testata Usa Jck, è di Sarah Quinlan, vice presidente senior e capo del gruppo di analisti sul mercato di MasterCard Advisors. Per capirci, una società che studia dove vanno i consumi. Secondo l’esperta, mentre le vendite complessive di gioielli sono aumentate nel corso degli ultimi mesi, la fascia alta del mercato mostra debolezza. Secondo Quinlan, la spesa di fascia alta è frenata dalla volatilità dei mercati azionari, dal declino dei turisti negli Stati Uniti, a causa del dollaro forte, e dal riemergere del cosiddetto «peccato del lusso». «Non è più chic essere chic», sostiene Quinlan, secondo la quale «le persone hanno scelto di non mostrare la loro ricchezza». Il settore della gioielleria, in ogni caso, continuerà ad andare bene, anche perché ricevere in regalo un anello o una collana è un’esperienza che genera ricordo e, quindi, resta fissata nel tempo. Dunque, mentre le vendite di abbigliamento sono in calo, i gioielli sono sostenuti da qualcosa che va al di là della moda. Anche se la generazione dei Millennials guarda i gioielli della fascia di prezzo medio. Federico Graglia
I bracciali armati di Ai Weiwei
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Ai Weiwei è l’artista cinese più noto. Le sue prese di posizione e la sua proposta culturale sono discusse, ma è indiscutibile la fama conquistata in Occidente. Tra le sue installazioni più celebri ci sono opere realizzate con 99 tonnellate di acciaio, oppure 8 milioni di semi di girasole. Adesso l’artista cinese, a sorpresa, presenta una collezione di gioielli. Per il debutto è stata scelta Londra, nella galleria di Elisabetta Cipriani: la città britannica è più ricettiva alle idee di Ai Weiwei rispetto a Pechino. «Ho sempre amato i gioielli, la storia, il senso del passato», ha spiegato il creativo cinese. Il risultato sono delle armature d’oro in miniatura, con bracciali di diverse lunghezze. Armature nel senso dei tondini di ferro che sostengono i pilastri di cemento degli edifici. L’idea della collezione, infatti, si riferisce a un fatto tragico: il terremoto che nel 2008 in Cina ha ucciso sotto le macerie 90mila persone. Ai Weiwei ha visitato i luoghi del disastro e ne è rimasto turbato. Tanto da raccogliere 200 tonnellate di barre di acciaio contorte. Una forma che ora ha deciso di trasformare in gioielli, in memoria di quell’avvenimento tragico. In ogni caso, «mi è piaciuto lavorare con l’oro a 24 carati, perché è molto malleabile», ha spiegato al New York Times. Federico Graglia
Le collane invernali di Swarovski
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Cristalli di ghiaccio, cristalli di Swarovski: l’inverno porta con sé le nuove collezioni del brand austriaco di bijoux trendy. In particolare, ma non solo, con la collezione Winter Gardens che, come è facile immaginare, si ispira alla flora. «La natura è una fonte di ispirazione inesauribile e, dopo aver celebrato i fiori nella nostra ultimissima collezione Primavera/Estate, ora diamo un’interpretazione autunnale a flora e fauna. Mi sono lasciata ispirare dai tessuti che ritraggono una natura idealizzata, come la tappezzeria vintage di ville padronali inglesi, i velluti dévoré e i pizzi ornamentali ricchi di accenti romantici e femminili. Attraverso il processo di design, li abbiamo trasformati in moderni gioielli con un tocco storico», spiega il direttore creativo dell’azienda, Nathalie Colin. Della collezione fanno quindi parte foglie, insetti e farfalle notturne, con tonalità che ricordano i frutti di bosco. In questo post presentiamo una selezione delle collane proposte da Swarovski per l’autunno inverno 2015/2016. Matilde de Bounvilles
In viaggio nel cosmo con Elie Top
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È stato per oltre dieci anni il designer di Lanvin: ora Elie Top lancia la sua prima collezione di gioielli con la stessa high fantasy utilizzata per le collezioni del fashion brand e comprende collane di grande impatto. La collezione si chiama Mécaniques Célestes e come in un viaggio attraverso i misteri dello spazio inanella costellazioni di pietre dure e diamanti, che spendono come pianeti baciati dal sole su anelli e orecchini in oro o argento. Gioielli oppure satelliti da far gravitare attorno a un dito oppure attorno al polso: non fa differenza in questa cosmologia preziosa. Matilde de Bounvilles
La fauna di Daniela Villegas
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Dominato dalla natura, il mondo di Daniela Villegas sembra un grande e colorato parco giochi con insetti e animali: coleotteri, millepiedi e criceti come preziosi giocattoli. Niente di iper realistico o astratto, ma piuttosto un’interpretazione fantastica di flora e fauna, dove persino scheletri e ragni in oro 18 carati sono belli e accattivanti. La creatrice di gioielli messicana con base a Los Angeles e sposata al fratello minore dell’attrice Salma Hayek, ha appena finito la nuova collezione Primavera Estate 2016, che celebra il Perù, la città di Machu Picchu, le tradizioni andine. Per esempio, la cerimonia di ringraziamento alla dea Inca Pachamama, un rito celebrato con varie offerte tra cui le foglie di coca, il cui disegno è ripreso in bracciali e anelli con smalto e pietre preziose. Poi, ci sono gli scarabei, gli insetti volanti, i fusi e i pesi per filare in oro e zaffiri multicolori. Gioielli esotici made in Usa in prevendita su ModaOperandi.
I rari gioielli di Al Thani in mostra
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Hamad bin Khalifa al-Thani non è solo uno degli uomini più ricchi del mondo, oltre a essere il califfo del Qatar. È anche un collezionista di arte e, pochi lo sanno, di gioielli. Beninteso, non certo gioielli qualsiasi, ma di rare e preziose spille appartenute a maharaja indiani, oppure di raffinati pezzi d’epoca firmati da Cartier o da altre Maison che stanno nell’Olimpo della gioielleria. La buona notizia è che ora questa specialissima collezione di gioielli sarà mostrata al pubblico dal 21 novembre fino al 28 marzo 2016 al Victoria and Albert Museum di Londra. La mostra comprende pezzi spettacolari: esotici come le giade Mughal, o un raro pinnacolo in oro dal trono di Tipu Sultan, pezzi che rivelano profondi cambiamenti che hanno avuto luogo nel design del gioiello indiano nel corso del 20esimo secolo. Ma la mostra prenderà in esame anche l’influenza che l’India ha avuto sui gioielli delle avanguardie europee, per esempio su Cartier, fino a pezzi contemporanei realizzati da Jar e Bhagat, che si ispirano una fusione creativa di motivi tra quelli dell’era Mughal e l’Art Deco.
Victoria and Albert Museum
Orario di apertura
10.00 – 17.45 tutti i giorni
10,00-22,00 venerdì (aperture galleria ridotto dopo le 18:00)
Chiuso il 24, 25 e 26 dicembre
Biglietto: 10 sterline
I gioielli di Star Wars
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Era inevitabile: il ritorno di Star Wars al cinema si riverbera nella moda e, ora, anche nella gioielleria. L’idea è del marchio giapponese Justin Davis, che ha acquistato la licenza per produrre una serie di bijoux ispirati ai personaggi o, meglio, ai soggetti della saga ideata da George Lucas. Insomma, in attesa di vedere sullo schermo le avventure della nuova trilogia, ecco le maschere di Stormtrooper, C-3PO, Darth Vader, ma in oro e pietre preziose. Non costano poco: i prezzi variano tra mille e 10mila dollari. E niente spada laser in omaggio.
A Milano gioielli e culture diverse
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A Milano arrivano gioielli e atmosfere lontane lontane. Nei giorni di chiusura dell’Expo (29-30-31 ottobre) si apre la mostra Ridefinire il Gioiello. Obiettivo: confrontare stili e culture diverse attraverso il lavoro dei designer: collane, orecchini e anelli diventano un ponte tra i popoli. Saranno esposti 51 pezzi artistici, ma ci sarà anche spazio per un programma di eventi, workshop, incontri e performance musicali all’insegna del viaggio. Dopo le tre giornate al Mumi – Ecomuseo Milano, la mostra continuerà a Circuiti Dinamici (via Giovanola 19/21) dal 15 al 28 novembre. Il progetto della mostra, a cura di Sonia Patrizia Catena, è partito nel 2010. È centrato sulla creatività e il gioiello contemporaneo, con l’obiettivo di indagare e mappare in modo trasversale le interdipendenze tra il settore dell’artigianato-artistico e quello del design, individuando le criticità e le opportunità che possono contribuire a sviluppare i due settori. Il progetto ha coinvolto più di 2mila creativi tra artisti, designer e orafi.
Ridefinire il Gioiello
29 ottobre 2015 dalle ore 17.00 alle ore 20.00
Mumi – Ecomuseo Milano
Alzaia Naviglio Pavese 16, Milano
La mostra resterà aperta nelle giornate del 29-30-31
Orari: giovedì 17.00 – 20.00
Venerdì – sabato 10.00 – 20.00
Il guru di Christie’s: gioielli irresistibili
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I numeri a otto cifre raggiunti nelle aste di gioielli non sono più un’eccezione: «I valori che fino a dieci anni fa si raggiungevano solo nelle aste di dipinti, per esempio un Picasso venduto per 10 milioni di dollari o un Van Gogh battuto a 20 milioni di dollari, sono ormai una tendenza anche nel mondo dei gioielli», spiega Rahul Kadakia, direttore internazionale del dipartimento di gioielleria di Christie’s, in un’intervista rilasciata al magazine americano Robb Report. L’esperto della società londinese entrata nell’orbita della multinazionale del lusso Kering, lo descrive come un fenomeno inarrestabile e in espansione. E i risultati delle aste dello scorso anno lo confermano: lo zaffiro di 392 carati Belle Blue of Asia venduto a Ginevra per 17 milioni e 500 mila dollari, un record; la spilla di Cartier Belle Époque a 17 milioni 900 mila dollari. E, ancora, una collana di rubini in asta a Hong Kong per 13 milioni di dollari.
Ecco un estratto dell’intervista.
RR: È l’interesse per il colore a dare gas al mercato?
RK: Sì. Una volta acquistare un diamante bianco a 100 mila dollari per carato e uno colorato a 1 milione sempre per carato era un grande affare. Oggi la quotazione è raddoppiata, e pagare 2 milioni a carato per un diamante colorato è normale.
RR: Questo cambiamento è dovuto a un atteggiamento diverso da parte dei compratori? O è l’andamento dell’economia globale ad aver avuto il maggiore impatto?
RK: Il mercato azionario ha influito: non si può fare molto con un pezzo di carta, mentre il diamante lo puoi tenere in mano, senti la materia e vale per quello che vale. Ed è questa la ragione per cui le persone stanno orientando i loro investimenti in pietre di valore: sono portatili e un modo per mettere i soldi al sicuro.
RR: Quali sono i nomi più quotati?
RK: Nei classici le grandi case continuano a essere molto ricercate: Boucheron, Bulgari, Cartier, Harry Winston, e Van Cleef & Arpels. Per quanto riguarda i contemporanei, c’è JAR naturalmente: tutti amano Joel Arthur Rosenthal. Poi c’è Viren Bhagat, il gioiellerie di Bollywood che ha varcato i confini dell’India e ora ha clienti in tutto il mondo. Anche Michelle Ong la designer di Carnet, società con sede a Hong Kong. Un altro nome sinonimo di un buon guadagno è Edmond Chin di Etcetera, altro marchio di Hong Kong, che ha disegnato la collana di rubini venduta da Christie’s per 13 milioni di dollari.
RR: E, invece, come epoca l’Art Deco ha ancora un buon valore?
RK: L’Art Deco continuerà a dominare. È davvero un periodo eccezionale di produzione grazie all’abbondanza di pietre in circolazione. Però sono molto belli anche i gioielli in oro rosa e giallo di epoche antecedenti, come la Belle Époque. L’Art nouveau invece ha un target più mirato, anche se il prezzo sale nel caso di oggetti con smalto lavorazione plique-à-jour.
RR: In che cosa si distinguono i collezionisti a livello regionale?
RK: Gli asiatici sono i più grossi collezionisti di giadeite. Gli acquirenti provenienti dal Medio Oriente, Asia e India, sono molto interessati alle perle naturali orientali perché fanno parte della loro cultura. Mentre gli americani scelgono gioiellieri americani come David Webb, Seaman Schepps. Gli europei, i clienti inglesi in particolare, invece preferiscono i gioielli antichi. A Ginevra non vendiamo solo perle, ma tante parure.
RR: Prevede che il mercato della gioielleria di continuare a crescere nei prossimi anni?
RK: Per gli oggetti difficili da trovare il mercato continuerà a salire: perle rare, grandi zaffiri del Kashmir, preziosi gioielli Art Deco e Belle Époque. È evidente che il mercato farà le sue correzioni per ogni fascia di prezzo anche abbassandoli in caso di oggetti modesti, e questo è normale. E i collezionisti cercheranno di avere sempre maggiori competenze per comprare al meglio.
RR: Come sarà la prossima generazione di collezionisti/intenditori?
RK: Sarà in continua evoluzione con il mercato. Lui o lei vogliono acquistare sia gioielli che arte, e sanno valutare un investimento anche quando i numeri diventano grandi, cosa che non accadeva con i diamanti 20 o 30 anni fa.
Stella Jean ritorna ad Haiti
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Dalle passerelle alle iniziative di solidarietà: la ex modella e ora stilista Stella Jean presenta per la Primavera Estate 2015 una collezione nel segno del proseguimento della collaborazione con l’agenzia dell’Onu International Trade Centre (Itc), che ha favorito l’introduzione dei tessuti fatti a telaio a mano dalle donne dei villaggi del Burkina Faso e del Mali e dei gioielli realizzati da artigiani haitiani. La collezione di gioielli firmata Stella Jean utilizza motivi etnici e, a volte, vagamente Pop, con materiali naturali, riproduzione di frutti, di animali, piccole icone colorate, disegni naif che si trovano nelle strade dell’isola caraibica. I bijoux sono realizzati da artigiani con materiali semplici, dalle ossa di bue, alla cartapesta e al ferro battuto. In un certo senso è anche un ritorno alle origini, perché la stilista è originaria di Haiti.
I frutti di cartapesta della collezione, per esempio, sono prodotti a Jacmel, capitale culturale di Haiti e sede del più grande carnevale del paese, in occasione del quale gli artigiani locali creano coloratissime maschere e decorazioni. La collezione di Stella Jean è stata prodotta dai più abili artigiani di Jacmel. I pezzi di frutta sono composti interamente da un mix di sacchi di cemento riciclati e amidi di origine vegetale, come la manioca, e ogni pezzo è dipinto a mano con cura. L’ osso di bue è invece prodotto in un atelier di Port-au-Prince da una cinquantina di artigiani specializzati nella lavorazione di corna e ossa. Stella Jean ha direttamente progettato questi pezzi con gli artigiani locali durante il suo viaggio di ricerca ad Haiti con l’ITC Ethical Fashion Initiative. Infine, gli accessori in ferro battuto (fer forgé): è stata realizzata in diversi atelier che fanno parte di una vasta comunità di artigiani specializzati nella lavorazione del metallo, localizzata in Croix-des-Bouquets, nei sobborghi di Port-au-Prince. Qui, i fabbri del luogo hanno forgiato ciondoli e bracciali fornendosi di fusti di olio riciclato e usando esclusivamente un martello e la loro forza fisica per la realizzazione di ciascun pezzo. Il prodotto finale è stato, successivamente, dipinto a mano, rendendo, in tal modo, unico ogni esemplare.
La Ethical Fashion Initiative è uno dei programmi di punta dell’International Trade Centre, agenzia congiunta delle Nazioni Unite e della World Trade Organization. Stella Jean collabora con la Ethical Fashion Initiative per produrre manufatti di lusso, in condizioni etiche ed eque, con artigiani africani e haitiani. Stella ha infatti visitato il Burkina Faso e recentemente Haiti per sviluppare le sue collezioni. La Ethical Fashion Initiative e Stella Jean condividono principi e valori etici per l’emancipazione delle donne e la riduzione della povertà. La Ethical Fashion Initiative, inoltre, consente alla generazione di talenti emergenti africani di miscelare il sapore e la sostenibilità ambientale, che si concretizzano in collaborazioni creative con gli artigiani locali. In virtù del proprio motto «Not charity, just work», la Ethical Fashion Initiative promuove una più equa industria globale della moda.
È l’ora di Instajewels
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Instagram è un social network dedicato all’immagine: professionisti o appassionati postano le loro foto, anche ovviamente di gioielli. A dare uno sguardo tra le pagine online si incontrano proposte o idee divertenti, da quelle di gioiellieri affermati, a quelle di designer emergenti, fino a quelle che sono di street-jewellery, cioè scelte originali di semplici persone qualsiasi, ma con gusto e fantasia. Ne abbiamo selezionate alcune per rendere l’idea di qual è il mood che circola nel mondo in fatto di gioielleria. Conclusione: in questo momento vanno molto i colori sull’azzurro, blu e dintorni, tante collane sottili indossate assieme e una certa aria da anni Settanta. G.N.
Brumani jóias do Brazil
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Se siete in Europa salite su un aereo e venite con noi a dare un’occhiata ai gioielli di un brand di alta classe: Brumani. Purtroppo i suoi pezzi non si trovano in Italia, Francia o Svizzera. In Europa bisogna andare a Londra per comprarne uno, oppure a Mosca. Gli italiani, però, possono andare Malta, un’isola a 20 minuti di volo dalla Sicilia. Quelle che vi proponiamo sono le immagini dei gioielli presentati questa primavera. Il Brasile è multiculturale, con una storia che ha riunito molti popoli differenti. E questo melting pot si riflette nello stile, di alto livello, di Brumani: raffinatezza europea, colori tropicali, fantasia latina. Un mix che ha conquistato un nutrito numero di star, come Jennifer Lopez, Katy Perry, Penélope Cruz, Selena Gomes, Viola Davis, Paris Hilton, Emily Blunt, Jennifer Lawrence, Paris Hilton, Emily Blunt, Jennifer Lawrence e Queen Latifah. Ma quello che più conta è il risultato: lo potete giudicare voi stessi dalle immagini delle ultime collezione del brand brasiliano. Matilde de Bounvilles
A Vicenza Gioielli in tavola
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Se c’erano dubbi sull’interesse degli italiani per la gioielleria, l’affluenza al neonato Museo del Gioiello di Vicenza li dissolve. In cinque mesi (da fine dicembre) la Basilica Palladiana, in cui ha sede il museo è stata visitata da 28mila persone. Quello di Vicenza è il primo museo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello. Ha ospitato anche mostre temporanee, come quella dedicata a Gioielli del Mare. Coralli, Cammei, Perle tra Memoria e Modernità, che si è chiusa il 1 luglio (https://gioiellis.com/da-vedere-i-gioielli-del-mare-a-vicenza).
Dal 16 luglio, invece, sarà la volta dei Gioielli in Tavola, progetto realizzato in continuità con i temi di Expo. Saranno esposti 150 gioielli realizzati con alimenti o che traggono la propria fonte di ispirazione dal cibo. Cristalli di Zucchero, vegetali essiccati, ricami di pasta, piante in erba o morbido cioccolato, sono solo alcuni dei materiali che costituiscono gli spettacolari ornamenti in mostra. Gioielli commestibili che abbracciano il gusto e la vista e per questo disegnano nuovi scenari dell’ornamento. Alle opere di giovani designer si affiancano i lavori di maestri come Gaetano Pesce, che ha realizzato estrosi gioielli-spaghetti, la vicentina Barbara Uderzo, una delle prime a contaminare il gioiello con il cibo, Annamaria Zanella, artista orafa padovana che ha sperimentato con eleganza le texture del cibo nel gioiello e Iv design (composta dai vicentini Ivano Vianello e Francesca Braga Rosa) che hanno trasformato vegetali in collane e bracciali.
«Questo progetto vuole rappresentare un omaggio al grande appuntamento dell’Expo, attraverso un percorso sui generis che unisce due mondi lontani come il cibo e i gioielli. È la filosofia di fondo del Museo del Gioiello, un progetto dal concept innovativo che vuole proporre un racconto di ampio respiro sulla gioielleria. Fiera di Vicenza rafforza così la propria capacità di creare valore e nel proporsi come innovativo esempio di interconnessione tra business, fashion e cultura», commenta Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza. E secondo Alba Cappellieri, direttore del Museo del Gioiello, «la mostra Gioielli in tavola presenta gioielli dalle forme insolite e dai materiali atipici: colla di pesce, pretzel, liquerizia, zucchero, riso e sale che si uniscono ai vegetali più misteriosi per gioielli davvero sorprendenti. Ne emerge una nuova geografia dell’ornamento, allegra e colorata. Il cibo è qui interpretato sia nella sua funzione di alimento commestibile che come ispirazione cromatica e formale. È una mostra poetica, che riserva molte sorprese e ci fa riflettere sui valori del gioiello». Federico Graglia
Orari di apertura
lunedì-venerdì 10-18
sabato, domenica e festivi 9-19
Biglietto: intero 6 euro, ridotto 4 euro
Madre Natura, gioielli dalle Alpi alla vetrina
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Sono come Madre Natura li ha fatti i gioielli di Daniele Fantin: narcisi, stelle alpine, viole, pervinche, gelsomini raccolti nelle montagne e nelle valli biellesi e trasformati in ciondoli, orecchini e bracciali di ceramica traslucente e l’argento. I pezzi, tutti realizzati a mano, quindi in edizione limitata e commercializzati con il marchio Madre Natura appunto, nascono da lunghe sperimentazioni con la tecnica della cera persa con il fiore al posto della cera. Poi la svolta con la fusione in una centrifuga sotto vuoto di un fiore di grandi dimensioni. Dall’altro capo del mondo, in Brasile, c’è una designer di gioielli Silvia Fumanovich che fa largo uso delle magnifiche pietre preziose del suo Paese, ma utilizza anche i petali di orchidea cristallizzati per realizzare preziosi orecchini ( montati su oro e diamanti) e che per questo ha vinto l’Oscar della gioielleria nella categoria innovazione (https://gioiellis.com/i-14-vincitori-degli-oscar-del-gioiello/). Giulia Netrese
Pandora, potere alle donne
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Si può fare branding anche senza parlare di prodotto, ed è quello che Pandora fa con le sue iniziative dedicate al mondo femminile. Per esempio, il concorso Donne per il domani è una campagna di finanziamento di attività sociali che vuole premiare il lavoro quotidiano di chi, senza tanti proclami, lavora negli ambiti della salute, dell’ambiente, dell’impegno sociale, dell’empowerment femminile e della cura e tutela dell’infanzia. E proprio perchè la multinazionale danese di gioielli promuove un lusso democratico e non usa, per fortuna, il termine accessibile, ma al contrario propone un prodotto inclusivo e non esclusivo, come spiega Valentina Molinari, responsabile del marketing di Pandora in Italia, anche la formula è diversa dai soliti modelli. Infatti, ha aperto un sito www.pandoradonneperildomani.it attivo dal 15 giugno fino al 15 agosto 2015 dove segnalare le storie e le iniziative che verranno poi valutate da una giuria composta da Alida Forte Catella, Franca Fossati Bellani, Giusy Laganà, Sara Maino, Jole Milanesi e Valentina Molinari, tutte donne che hanno saputo trasformare il loro lavoro in qualcosa di concreto e solidale. Ma non basta, perché a ricevere il premio non sarà la struttura ma la persona. Insomma, solidarietà sì ma di genere, per dare un riconoscimento all’impatto costruttivo e positivo delle donne sulla collettività. La condizione essenziale per partecipare, ci si può anche autocandidare se si ha in mente un progetto nei settori indicati, è che l’attività sia collegata a un’associazione o una onlus, o una fondazione, vanno bene anche le cooperative e organizzazioni: i tre finanziamenti da 15 mila euro in palio devono essere documentati. Delle 12 finaliste selezionate dalla giuria, saranno gli utenti online sempre allo stesso sito a votare i tre progetti più meritevoli del contributo Pandora nelle due settimane a disposizione, dal 30 settembre al 15 ottobre 2015. La premiazione di queste donne speciali sarà il 22 ottobre. Una formula già collaudata negli Stati Uniti con il lancio del concorso Hearts of today e che verrà estesa ad altri paesi, tra cui la Francia e gli Emirati Arabi. Monica Battistoni
I 3 trend che arrivano dagli Usa
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Tutti alla ricerca di qualcosa di blu nei corridoi del Jck, la kermesse della gioielleria di Las Vegas. Trend numero 1: Il colore marsala sarà anche quello dell’anno 2015, ma è il blu quello che si vende meglio, secondo i negozianti che hanno visitato gli stand alla ricerca di nuove collezioni da esporre la prossima stagione. Persino il turchese, nonostante la sua allure hippie tipica dei gioielli etnici, è stato uno dei più proposti, anche in stili diversi, ed e uno degli acquisti più gettonati. Trend numero 2: visto che gli stilisti si rifanno agli anni Settanta, ecco tornare di moda le collane lunghe. Sottili e chiuse con un laccio che forma una ipsilon, oppure multigiro o multistrato che poggiano sulla pelle nuda, eh sì sono in voga anche le scollature da disco. Trend numero 3: catene, per girocolli e bracciali, con le maglie dalle forme inusuali o intervallate da pietre preziose. Ecco cosa andrà di moda negli Usa, e magari anche in Europa. Matilde de Bounvilles
Torna la moda dei tatuaggi-gioiello
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Tatuaggi metallici che imitano e sostituiscono i veri gioielli e scompaiono dopo pochi giorni: esistono da tempo, ma pare possano essere il trend dell’estate 2015. Il nuovo interesse per questo tipo di tatuaggio, che dura circa una settimana prima di dissolversi, arriva dal Brasile, dove sembra che la moda stia prendendo piede sulle spiagge di Copacabana e Florianopolis. Il tatuaggio flash è stato rivalutato dopo che Rihanna e Beyoncé sono apparse con il corpo decorato. I modelli in commercio di queste decalcomanie Per eliminare il bracciale o la collana tatuata bastano acetone, alcool o anche olio di oliva oppure una crema idratante, e poi una strofinata. Un altro vantaggio è che i gioielli tatuati costano poco (attorno ai 10 euro per confezione). I disegni sono ispirati a veri gioielli (bracciali, collane, anelli, giarrettiere, motivi indiani, africani, egiziani e geometrici), durano in media 3-5 giorni. Bisogna applicarli sulla pelle priva di creme e perfettamente pulita. Poi, basta mettere a contatto il disegno sulla pellicola adesiva con la pelle asciuta. Infine, si bagna il tatuaggio con una spugna o un panno umido, si preme fino a quando la decalcomania viene rilasciata sulla pelle (circa 30 secondi). Per evidenziare meglio il disegno si bagna leggermente con acqua. Lavinia Andorno
Palma d’oro per Avakian
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Dei tanti gioielli visti sul Red Carpet di Cannes, la collana di Avakian indossata da Jane Seymour è stata riconosciuta come una delle più belle viste finora con i suoi 40 carati di rubini taglio brillante montati all’interno di cuori in oro bianco tempestati di brillanti per oltre 108 carati. A cui l’attrice americana ha abbinato un intricato bracciale alla schiava con 25 carati di diamanti e un anello della collezione Cache con un splendido rubino taglio marquise che sembra galleggiare in un mare di brillanti bianchi. Anche la modella Hofit Golan ha mischiato alta gioielleria, gli orecchini chandelier con diamanti bianchi, con pezzi, si fa per dire, meno importanti, come l’anello della collezione Riviera in oro giallo e pavé di diamanti gialli e neri. Della stessa collezione gli orecchini per l’attrice francese Frédérique Bel mentre l’attrice statunitense Michelle Rodriguez ha indossato uno spettacolare collier a tre fili con diamanti taglio smeraldo e marquise. Insomma, sono solo tre anni che il gioielliere, di origine libanese e ginevrino d’adozione, Edmond Avakian veste di luce le celebrità del Festival del Cinema, ma sembra farlo molto bene, tanto da presentare al Carlton Hotel Intercontinental la sua ultima collezione Acqua. I gioielli saranno in mostra fino al 24 maggio. M.d.B.
Gioielli per i nostalgici dei supereroi
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Se da ragazzine/i davanti alla televisione avete sognato di essere supereroi come Wonder Woman e ancora rimpiangete di non aver osato indossare il suo costume nemmeno a Carnevale, ecco la soluzione su Etsy, dove Paul Michael Bierker (PaulMichaelDesign) realizza in oro, argento o palladio, collane e anelli ( ci sono anche due modelli da fidanzamento con pietre preziose) ispirate alle serie tv di fantascienza o con i protagonisti dei fumetti. C’è l’anello a forma di cintura di Wonder Woman impreziosito da rubini, una navicella dell’Enterprise, il pendente simile alla cabina telefonica della serie Doctor Who, aliena macchina del tempo, il caccia Tie Fighter di Guerre Stellari, che alcune recensioni definiscono un regalo perfetto come promessa d’amore perché con un diamante nero da 1 carato. Potremmo anche dissentire sul colore un po’ lugubre per un anello di fidanzamento e anche come simbologia, ma poiché sui gusti non si può discutere, ecco le immagini dei modelli più stravaganti. Cosimo Muzzano
17 novità per la primavera
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Il calendario indica che è primavera anche quando le temperature sembrano invernali. Per fortuna, madre natura con i primi fiori cerca di recuperare: ma in attesa della brezza, del cielo terso e del tepore di stagione, perché non aiutarsi con bijoux dai colori primaverili, con tinte pastello come il rosa tenue, azzurro baby, verde erba o un giallo luminoso preludio dell’estate? Indossare un anello a forma di farfalla, un paio di orecchini sagomanti come una margherita, un bracciale con tante preziose caramelle, le sue pietre arcobaleno o un gioiello che sembra il ramo di ciliegio in fiore, non solo ci rende più belli ma migliora l’umore. M.d.B.