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Diamanti sintetici per Meghan Markle

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Meghan Markle indossa un paio di orecchini con diamanti sintetici. E in Gran Bretagna si apre il dibattito ♦︎

La duchessa del Sussex continua a essere anche una influencer in materia di gioielli. Quello che indossa Meghan Markle ha subito un riflesso sulle vendite, anche perché la sposa del principe Harry sceglie spesso gioielli alla portata di tutti.

Ora, però, potrebbe avere peso anche un altro tipo di scelta: quella relativa ai diamanti sintetici.

Meghan Markle con gli orecchini di Kimai
Meghan Markle con gli orecchini di Kimai

Meghan Markle, infatti, durante la sua prima visita come Royal Patron per Smart Works (organizzazione benefica che aiuta le donne disoccupate e vulnerabili), quello che è stato descritto come il suo gioiello «più audace fino a oggi», cioè un paio di orecchini con tre gocce. La marca dei gioielli è Kimai, specializzata in gioielleria etica: gli orecchini sono stati realizzati in oro 18 carati e i diamanti sono ottenuti in laboratorio e costano solo 315 sterline. Un fatto che ha sorpreso molti: sono abbastanza «nobili» i diamanti sintetici? Pare di sì. E forse anche questa volta la scelta di Meghan Markle spingerà molte donne a optare per questo tipo di pietra. La scelta ha già aperto un dibattito sulla stampa britannica e sulle opzioni rappresentate dai gioielli etici. D’altra parte, la più grande azienda di diamanti naturali, De Beers, ha annunciato tempo fa l’apertura di un laboratorio per la produzione di diamanti sintetici.

Dal suo fidanzamento con il principe Harry la duchessa del Sussex ha indossando sempre le ultime tendenze della gioielleria, di marchi come Birks, Missoma e Shaun Leane. E tutte hanno visto un aumento delle vendite grazie alla giovane nuova componente della famiglia reale.





Gli orecchini con diamanti sintetici indossati da Meghan Markle
Gli orecchini con diamanti sintetici indossati da Meghan Markle

Pendente Leaf in oro e diamanti di laboratorio
Pendente Leaf in oro e diamanti di laboratorio

Orecchini Flow di Kimai
Orecchini Flow di Kimai
Collana in oro e diamanti sintetici di Kimai
Collana in oro e diamanti sintetici di Kimai
Anello Wonder in oro e diamanti sintetici
Anello Wonder in oro e diamanti sintetici

Anello Wave






Double Webster per Swarovski

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La collezione Double Diamond di Stephen Webster per Atelier Swarovski, con oro e pietre create in laboratorio ♦︎

Swarovski è nota soprattutto per i suoi cristalli. Ma dal 2007 ha affiancato ai bijoux con i raffinati vetri bianchi o colorati, anche un secondo brand, più vicino al mondo della gioielleria classica. Atelier Swarovski propone gioielli, ma con gemme di laboratorio. Ora che anche i diamanti creati dall’uomo, identici a quelli naturali da un punto di vista della composizione chimica, sono utilizzati sempre più spesso, anche Atelier Swarovski propone una nuova collezione con le pietre artificiali, Double Diamond.

A firmare la collezione non è però solo Atelier Swarovski, ma anche uno dei gioiellieri più trendy di Londra, Stephen Webster.

Anello in oro con due diamanti creati e quarzo sintetico
Anello in oro con due diamanti creati e quarzo sintetico

La collezione di Stephen Webster sottolinea l’eticità dei diamanti creati in laboratorio ma anche l’utilizzo di oro a 14 carati riciclato e di quarzo rosa, anche questo creato da Swarovski. I gioielli utilizzano la forma di ottaedro, che ricorda quella naturale di un cristallo di diamante grezzo. Le pietre sono custodite all’interno di cornici in oro. Il prezzo dei gioielli va da circa 2000 dollari a 11000 dollari. Cosimo Muzzano





Anello cocktail, collezione Double Diamond
Anello cocktail, collezione Double Diamond

Stephen Webster, anello della collezione Double Diamond
Stephen Webster, anello della collezione Double Diamond
Bracciale Atelier Swarovski in oro, con diamanti e quarzo di laboratorio
Bracciale Atelier Swarovski in oro, con diamanti e quarzo di laboratorio
Anello doppio Atelier Swarovski
Anello doppio Atelier Swarovski
Orecchini Atelier Swarovski  collezione Double Diamond
Orecchini Atelier Swarovski collezione Double Diamond

Orecchini collezione Double Diamond
Orecchini collezione Double Diamond







I diamanti sintetici di De Beers

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De Beers nel business dei diamanti sintetici: il colosso ne produrrà 500.000 carati l’anno ♦︎

Se ci pensate, la notizia è quasi paradossale: DeBeers, il colosso mondiale dei diamanti, propone ora anche pietre artificiali, che saranno in vendita dall’autunno 2018 sul sito Lightbox.com (prezzi a partire da 200 dollari per un diamante di 0,25 carati). Insomma, se finora De Beers è apparsa come l’acerrima nemica dei diamanti artificiali, ora ha deciso a sua volta di venderli. Come scrisse il generale cinese Sun Tzu circa 2500 anni fa: se non puoi battere il nemico, unisciti a lui.

Come distinguere i diamanti

Come abbiamo scritto più volte su Gioiellis.com, i diamanti artificiali sono sempre meno distinguibili da quelli naturali. Un semplice esame gemmologico, anche di un esperto, non è in grado di indicare quale diamante è vero e quale è falso o, meglio, creato in laboratorio. Solo pochissimi centri di analisi, con macchinari molto costosi e difficili da utilizzare, riescono oggi a stabilire se una pietra è stata estratta da una miniera in Leshoto (per esempio) o prodotta in una fabbrica in Cina o in Usa.

Così i diamanti sintetici iniziano a essere venduti sempre più spesso, e sono venduti, qualche volta, con certificati (falsi) che ne attestano l’autenticità. Perché, allora, non hanno invaso il mercato? Per due motivi. Il primo è che produrre diamanti sintetici di ottima qualità è un procedimento costoso e, quindi, il prezzo è inferiore ma non troppo a quello di una pietra naturale. Il secondo è che un’invasione di diamanti avrebbe la conseguenza di abbattere il prezzo sul mercato ed è un risultato a cui nessuna azienda che commercia in diamanti vuole raggiungere.

Insomma, ora anche il diamante artificiale è per sempre? De Beers cerca di smorzare il clamore della notizia: sarà, spiega l’azienda, un business secondario, commercializzato con il marchio Lightbox. Sarà. Ma sta di fatto che per produrre diamanti artificiali De Beers ha investito 94 milioni di dollari per una fabbrica di diamanti sintetici a Portland, in Oregon (Usa). E ne ha già un’altra attiva in Inghilterra. Secondo le previsioni, l’impianto americano produrrà diamanti per 500.000 carati l’anno. I diamanti sintetici di De Beers avranno un vantaggio: non saranno spacciati per pietre naturali, un incubo per gioiellieri e clienti. Saranno apprezzati dai consumatori? Federico Graglia




De Beers, collana Radiating Lotus
De Beers, collana Radiating Lotus
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, anello della linea Awakening
DeBeers Glacier
De Beers, bracciale Glacier
DeBeers Stream
De Beers, bracciale Stream con diamanti a goccia taglio pera
DeBeers diamante giallo
De Beers, anello con diamante giallo da 70 carati montato su oro rosa






Swarovski in oro bianco (e più verde)

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A Baselworld la prima collezione di Swarovski con oro Fairtrade e diamanti sintetici ♦︎

Swarovski lancia una collezione in blu per essere più verde. Cioè più rispettosa dell’ambiente e più equa con chi estrae il metallo giallo. Che, nella collezione presentata a Baselworld, è in realtà bianco. E la prima collezione in oro Fairtrade, cioè estratto in modo corretto, del marchio austriaco. I gioielli presentati nel classico luccicante stand Swarovski di Baselworld, hanno anche diamanti sintetici al posto dei classici cristalli della Maison. Si tratta di pietre che, sottolinea Swarovski, non hanno un impatto ambientale diretto sull’ambiente, dato che nascono in laboratorio (anche se per creare i diamanti sintetici occorre usare un sacco di energia). In ogni caso, è la prima volta che Atelier Swarovski utilizza l’oro Fairtrade. Il metallo è acquistato dalla cooperativa Minera Limata Limitada in Perù. Fairtrade mira a promuovere lo sviluppo sostenibile e ridurre la povertà.

La collezione segna anche un salto di qualità nella proposta di Swarovski, che è ora una vera fine jewelry, con oro 18 carati e diamanti, seppure sintetici. Una strada che la Maison aveva già preannunciato lo scorso anno e che sembra la direzione intrapresa. Lavinia Andorno




Swarovski, orecchini in oro bianco e pietre sintetiche
Swarovski, orecchini in oro bianco e pietre sintetiche
Orecchini pendenti
Orecchini pendenti
Orecchini chandelier
Orecchini chandelier
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Bracciale in oro bianco e pietre sintetiche
Bracciale in oro bianco e pietre sintetiche
Anello della collezione Fairtrade
Anello della collezione Fairtrade
Swarovski, anello con ciondolo
Swarovski, anello con ciondolo

Swarovski, anello con ciondolo e pietra sintetica
Swarovski, anello con ciondolo e pietra sintetica







Diamanti Swarovski agli Oscar

Colpo di scena: Swarovski passa ai diamanti (ma non abbandona i cristalli) ♦

La notizia è sorprendente. Swarovski, azienda diventata famosa per i suoi cristalli, passa dall’altra sponda. Insomma, inizia a proporre gioielli con diamanti, anche se si tratta di pietre sintetiche, nate in laboratorio. Il debutto di questa nuova linea di gioielli, con un girocollo dal disegno Art Deco, è stato previsto in occasione della consegna degli Oscar, a Los Angeles. Gli Academy Awards numero 89, insomma, saranno un momento di svolta. C’è già chi considera la svolta come quella di un vegetariano che si inizia a mangiare carne. Insomma, un dietrofront. In realtà non è del tutto così, perché il brand austriaco continuerà ad affiancare i diamanti con i tradizionali cristalli. Non si tratta però, di un exploit riservato alle stelle del cinema: la prova è che i diamanti sintetici sono stati creati in un laboratorio di Swarovski. E dato che creare un laboratorio di diamanti sintetici costa parecchio, si può essere sicuri che la nuova strada dell’azienda non sarà abbandonata. La nuova linea, in ogni caso, farà parte di Atelier Swarovski, la divisione di fashion jewels della società, che ha già lavorato per stilisti come Jean Paul Gaultier e Peter Pilotto. La collezione presentata agli Oscar è caratterizzato da una combinazione di cristalli Swarovski e diamanti. È probabile, però, che questi gioielli saranno disponibili al pubblico nel 2018, mentre per ora resteranno confinati alle passerelle delle star nelle rassegne ufficiali. A proposito di Swarovski: il brand austriaco ha fornito 300.000 cristalli per le scenografie degli Oscar. Federico Graglia

Girocollo di Swarovski con diamanti sintetici
Girocollo di Swarovski con diamanti sintetici
Zirconia prodotti da Swarovski
Zirconia prodotti da Swarovski
Misty Rose, nuova tonalità di topazi targati Swarovski, con una sfumatura inedita è un taglio innovativo
Misty Rose, nuova tonalità di topazi targati Swarovski, con una sfumatura inedita è un taglio innovativo
Un esempio di creazione innovativa con i cristalli Swarovski: Tangled Ring di Gaelle Khouri
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