diamanti - Page 43

Recarlo, amore per tre

[wzslider]Recarlo, brand che prende il nome dal fondatore, Carlo Re, torna in forze a VicenzaOro. E alla manifestazione di primavera si presenta con un cesto pieno di novità. In particolare, con tre collezioni: Anniversary, Nodo d’Amore e Trilly. La prima, come traspare dal nome, è dedicata alle grandi occasioni, alle ricorrenze, alle date che vanno suggellate con un dono prezioso. Ogni gioiello della collezione Anniversary si riferisce, insomma, a un momento della vita importante: una promessa, una nascita, un diciottesimo, un matrimonio, un evento speciale. Per esempio il classico Valentine, un solitario che si attorciglia in un abbraccio, con un diamante incastonato tra quattro cuori. Proposto in diverse carature (e prezzo), sigla la promessa tra lui e lei (o tra lui e lui, o lei e lei, chissà). Nodo d’amore, facile intuirlo, propone una serie di orecchini e collane, bracciali e ciondoli, anelli classici e moderni realizzati con un’innovativa tecnica di incastonatura, denominata «Shining Setting». È una specialità di Recarlo: attraverso lo studio delle proporzioni e armonie di taglio di diamanti di diverso calibro incastonati al microscopio, questa particolare incastonatura riproduce fedelmente la luminosità e l’omogeneità di un diamante taglio brillante. Infine, Trilly, come la fatina di Peter Pan. Questa collezione propone la possibilità di crearsi  il proprio gioiello: dal fiocco di diamanti accoppiato alla fedina, alla combinazione degli zaffiri rosa insieme all’anello con acqua marina, dai ciondoli abbinabili in nuance o a contrasto. Matilde de Bounvilles

 

Tiffany brilla a Cannes

[wzslider]Il film ha diviso la critica e il pubblico. Uniti, però, nel giudizio positivo per i gioielli indossati dalle protagoniste del «Grande Gatsby», che qui vedete sul classico tappeto rosso della Croisette. Carey Mulligan e Elizabeth Debicki a Cannes hanno, ovviamente, indossato gioielli con diamanti Tiffany, anche loro protagonisti del filmone sugli anni ruggenti del secolo scorso. La premiere del film al Festival di Cannes, per il quale Tiffany ha disegnato una collezione in stile art déco (https://gioiellis.com/perle-platino-e-diamanti-ecco-il-tesoro-di-leonardo-dicaprio) è stata anche l’occasione per presentare la nuova collezione Ziegfeld, che si ispira ai disegni degli archivi della maison newyorkese e che prende il nome dal leggendario Ziegfeld Theatre di Manhattan inaugurato nel 1927, considerato un modello di architettura art déco. La collezione Ziegfeld fa grande utilizzo di argento, perle e onice. «Questa collezione celebra Tiffany come il più importante gioielliere degli anni Venti, un’epoca che ha visto un incredibile cambiamento nella moda e la nascita di uno spirito nuovo ed esuberante», è il commento di Jon King, executive vice president di Tiffany. In effetti, negli anni Venti andavano molto lunghi fili di perle, che erano il simbolo della moda del tempo e che ora Tiffany riprende con un lungo collier e orecchini con perle luminose. Il pendente in argento, con al centro una pietra di onice nera, decorata con una margherita, è sospeso ad una sottile catena con piccole perle. Parte della collezione anche un medaglione a forma di cuore in argento decorato con una margherita: non perché sia uno stilema del tempo, ma perché si riferisce al personaggio del Grande Gatsby (Daisy, che in inglese vuole dire margherita). E non manca l’offerta per l’uomo, con gemelli ovali di smalto nero e un anello con sigillo in argento e onice nera. Torpedo e Balilla, però, lasciatele a casa. Matilde de Bounvilles

 

 

 

 

 

 

 

Record per le perle della Lollo

[wzslider]Alla fine Gina Lollobrigida è diventata una star anche per i gioielli. L’asta  che ha visto protagonisti i prezzi pregiati dell’attrice, messi in vendita a Ginevra, si è rivelata un record. In particolare, un paio di orecchini della Lollo sono stati venduti da Sotheby’s, a Ginevra, in per 2,39 milioni di dollari, più del doppio del valore stimato. Era il pezzo più importante di una serie di gioielli di Bulgari appartenuti all’attrice, che ha fruttato in tutto 4,9 milioni di dollari. Il prezzo pagato per gli orecchini di perle e diamanti del sex symbol degli anni ’50 ha superato quello registrato nel 2011 per un simile gioiello appartenuto a Elizabeth Taylor. Tra gli altri oggetti in vendita, due braccialetti di diamanti partiti da 789.356 dollari, che hanno poi superato nettamente le stime. Una parte dei proventi della vendita andrà alla ricerca sulle cellule staminali. Gina Lollobrigida, informata dell’esito dell’asta, si è detta «molto felice che i suoi gioielli possano contribuire ad una causa giusta». G.N.

Part of the 4.9 million dollars from the auction of jewels belonging to Italian diva and 1950s sex symbol Gina Lollobrigida will be going to stem cell research, the actress said in a statement Wednesday. A Sotheby’s auction record was set on Tuesday in Geneva for a pair of diamond and pearl earrings that sold for 2.29 million francs ($2.37 million), beating the $1.98 million figure set in 2011 by a similar pair of earrings belonging to Elizabeth Taylor. In total, the entire Bulgari collection sold by Lollobrigida brought in 4.9 million dollars. «I am happy that my jewels can contribute to a good cause,» Lollobrigida said. Lollobrigida, 85, started to collect Bulgari jewelry in the 1950s and 1960s, when her acting career took off. However she now devotes most of her time to sculpture «and a sculptor does not need jewels», she said when she announced her intention to sell in March.

Il fascino quotidiano dei diamanti

[wzslider] Anche il «Corriere della Sera» scopre il fascino (e il valore) di gioielli e diamanti, quelli considerati un investimento e un bene rifugio. Così sul supplemento «La Lettura» dedica un’intera pagina al fenomeno delle aste milionarie di diamanti, smeraldi e rubini. Temi che Gioiellis.com tratta puntualmente. In ogni caso, ecco il lungo articolo firmato dall’esperto di mercato dell’arte, Paolo Manazza.

«È facile comprendere gli efficacissimi motivi che sanciscono, nell’attuale mercato dell’arte, il verticale trend del settore dei diamanti. I dati parlano chiaro: tra Christie’s e Sotheby’s — le due case d’aste più importanti — le vendite mondiali di gioielli hanno raccolto 545,8 milioni di dollari nel 2009», scrive Manazza. «Sono schizzate a 845,9 milioni nel 2010. Salite a 980,5 milioni nel 2011. Per riuscire, nel 2012, a sfondare il miliardo (1.028 milioni). E ora che cosa sta accadendo in questi primi mesi del 2013? Il 24 aprile, a Londra da Bonhams, una delle case d’aste più prestigiose (ma che normalmente non fornisce dati sugli affari), un rarissimo diamante dal colore blu intenso, 5,30 carati, incastonato in un anello modello Trombino griffato Bulgari, era stimato tra 1 e 1,5 milioni di sterline».

Prosegue l’articolo del Corriere: «L’asta è durata 12 minuti. Alla fine è stato aggiudicato sei volte la stima a 6.201.250 sterline, 7,2 milioni di euro: nuovo record mondiale per un diamante blu. A questo punto le attese si spostano a Ginevra — da sempre capitale dell’alta gioielleria (specialmente a maggio), insieme a New York e Hong Kong. Nella città elvetica i cataloghi delle major scintillano di magnifici esemplari nel segno del classico gusto europeo, da sempre alla ricerca di affascinanti gioielli dell’antica aristocrazia».

«A Hong Kong (fine maggio e fine novembre) l’offerta si allinea invece al gusto orientale, con esemplari in giada e perle naturali. Mentre a New York (aste ad aprile, giugno e dicembre) spopolano le grandi firme e le pietre incastonate in ogge. Il 15 maggio, a Ginevra, Christie’s presenta così un catalogo da brivido con oltre 300 lotti. L’attesa di incassi è di 65 milioni di dollari. Con possibili nuovi record dietro l’angolo, cominciando dal gigantesco diamante a forma di pera di 101,73 carati (236 nella forma grezza). Si tratta di una gemma sensazionale, estratta dalle miniere del Botswana, classificata dal Gemological Institute of America come D colour, Type IIA Flawless gem: caratteristiche presenti in meno del 2% della produzione mondiale di diamanti. La stima è a richiesta. Ma si vocifera possa valere intorno ai 30 milioni di dollari: d’altra parte si tratta di un diamante sensazionale con i suoi 4,1 centimetri di lunghezza e 2,5 di larghezza, costato 21 mesi di lavoro a un maestro tagliatore, che «regalerà» all’acquirente anche l’onore di potergli scegliere il nome. Tra le gemme colorate spicca «La Stella del Kashmir», un bellissimo zaffiro dal colore blu di 19,88 carati incastonato su un anello (stima 2,5-3 milioni di dollari) e un altro anello con uno smeraldo colombiano, di 23,28 carati (1,3-1,8 milioni di dollari). Il giorno prima, martedì 14 maggio, il catalogo ginevrino di Sotheby’s presenterà invece 23 gioielli, firmati Bulgari, appartenuti a Gina Lollobrigida. Oltre a un yellow diamond di quasi 75 carati (1,4-1,8 milioni di dollari) in arrivo dalla collezione del sultano Ahmad Shah Qajar (1898-1930)»,  conclude l’articolo.

Perle, platino e diamanti per Leonardo DiCaprio

[wzslider]Signore e signori, eccovi catapultati nei ruggenti (ma chissà perché sono definiti così) anni Venti. Quelli del «Grande Gatsby», libro memorabile di Francis Scott Fitzgerald e ora anche filmone con Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire. Oltre alla trama giocata sul filo della psicologia e dell’avventura, della decadenza e della ricchezza che non dà la felicità (un momento: prima proviamo), il film è anche l’occasione per ammirare i gioielli realizzati da Tiffany apposta per la produzione cinematografica, che non sono solo riproduzioni di disegni d’archivio. Come la colonna sonora del film, prodotto da Jay-Z, e gli abiti da Miuccia Prada, i gioielli trasmettono la modernità pulsante di quel momento storico in un proprio linguaggio di design. Gioiellis.com è in grado di mostrarvi personaggi e gioielli del film che farà il pieno al botteghino. M.d.B.

 

Il Grande Gatsby con Tiffany

«Il Grande Gatsby», romanzo di Francis Scott Fitzgerald che ora è diventato un film, è anche il soprannome del protagonista della storia. Ed racconta la vicenda di un contrabbandiere tra gli anni Venti e Trenta che diventa ricco, molto ricco, tanto da cercare di conquistare una donna grazie alla propria disponibilità economica. Non stupisce, quindi, che sia un brand di gioielli, Tiffany, a essere testimonial al momento della presentazione del film tratto dal libro. La pellicola promette di diventare l’evento cinematografico dell’anno. Il film è diretto da Baz Luhrmann e tra i protagonisti vede Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan. E proprio quest’ultima si è presentata all’evento con gli orecchini in platino e diamanti di Tiffany che vedete nell’immagine. Giusto per brillare non solo sullo schermo.  Tra l’altro, la maison americana ha formato anche gioielli e bicchieri da cocktail presenti nel film, anche in questo caso dal design ricavato dagli archivi della storica gioielleria: tra questi la coroncina Savoy tempestata di diamanti indossata dalla Mulligan e in vendita per 200 mila dollari. G.N.

Carey Mulligan. Photo Credit: Stephen Lovekin/GettyImages
Carey Mulligan. Photo Credit: Stephen Lovekin/GettyImages

 

I diamanti taglio marquise sbocciano come fiori squisiti nella collezione Victoria di Tiffany. Orecchini in platino con diamanti taglio marquise, per lobi forati. Peso complessivo in carati 1,84
I diamanti taglio marquise sbocciano come fiori squisiti nella collezione Victoria di Tiffany. Orecchini in platino con diamanti taglio marquise, per lobi forati. Peso complessivo in carati 1,84

 

Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York
Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York

 

Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York
Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York

 

Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York
Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York

 

 

Perché i brillanti aumenteranno di prezzo

A tutti i collezionisti, a tutti gli appassionati, a tutte le donne che hanno al dito solitaire o alle orecchie brillanti che più brillanti non si può: il prezzo dei diamanti (e quindi il loro valore) aumenterà. Lo afferma in un’intervista al settimanale «il Mondo», Eli Izhakoff, presidente del World diamond council, l’organizzazione che riunisce i big player di settore, da Ruth Batson (American gem society) a Robert Gannicott (Harry Winston), Lawrence Ma (diamond federation of HK-China) o Avi Paz (World federation of diamond bourses). A far lievitare i prezzi dei diamanti sarà (anzi, è) la domanda da parte di India e Cina. «Le comunità dei diamanti in Belgio, Israele o New York non stanno scomparendo, ma adattando alla nuova realtà, da una parte, avviando o partecipando a nuove iniziative produttive in Paesi come Cina e Botswana; dall’altra, continuando a occuparsi di diamanti in patria, focalizzandosi però su quelle nicchie di business dove sono in grado di essere competitivi: diamanti di altissima qualità, pezzi unici sui quali la componente costo del lavoro è meno rilevante», spiega Izhakoff nell’intervista. E se gli Usa restano il primo Paese per acquisti di gioielli con diamanti (oltre 25 miliardi di dollari), i ricconi di Pechino e Shanghai spendono in solitari e collier 8 miliardi di dollari. «La domanda in Asia è decisamente forte. Di più, se non fosse stato per la domanda asiatica, dopo la crisi finanziaria globale di fine 2008, il settore non si sarebbe ripreso con la velocità con la quale si è rialzato: il brusco calo del mercato dell’Europa occidentale come del Nord America è stato compensato dai buyer di gioielleria e diamanti dalla Cina come dall’India. Ecco perché sì, credo di poter dire che questa nuova corsa ai diamanti si può accostare a quella degli anni ‘40-’50 quando nei Paesi occidentali si è sviluppata una consistente fetta di società con elevato potere di spesa», sostiene l’esperto. Anche se, per la verità, il prezzo dei diamanti grezzi è sceso nel 2012 e nel primo trimestre del 2013, si stima anche del 15 o 20%. Eppure De Beers ha appena rivisto al rialzo i suoi prezzi del 3%. «Il fatto è che, nonostante gli effetti legati alla recessione globale, tutti gli indicatori dicono che eventuali flessioni saranno temporanee. le previsioni dicono infatti che, nei prossimi dieci anni, la produzione di diamanti non tagliati crescerà a un ritmo di circa il 3% su scala globale. Mentre la domanda per pietre lavorate lieviterà di oltre il 6%. Merito appunto della domanda cinese e indiana.

Eli Izhakoff, presidente del World diamond council
Eli Izhakoff, presidente del World diamond council

In più c’è il Giappone: «Il mercato nipponico ha perso parte del suo smalto dopo gli anni d’oro tra il 1980 e il 1990, ma non è mai scomparso: rimane il quarto e sarebbe anzi rimasto in seconda posizione non fosse stato per la strepitosa crescita di Cina e India, che hanno messo sul piatto una popolazione dieci volte quella del Giappone».

Ma sul boom incombe un pericolo: sono sempre di più le pietre «adulterate». «Pietre trattate ma anche diamanti sintetici. Il problema ormai è duplice. Intendiamoci, non parliamo di pietre illegali, almeno sino a che il consumatore è consapevole di acquistare pietre non naturali. Però è necessaria una totale trasparenza a ogni livello della catena distributiva». Insomma, comprate solo se siete sicuri e con una certificazione. Federico Graglia

Diamanti con taglio a brillante
Diamanti con taglio a brillante

 

 

A Vienna i gioielli di Dorotheum

[wzslider]A 866 chilometri da Milano, circa un’ora di aereo, Vienna rappresenta una delle mete turistiche preferite dagli italiani. Pochi sanno, però, che è anche un ottimo luogo per lo shopping di gioielli. Il più grande gioielliere dell’Austria si trova, infatti, a Vienna e vanta un punto vendita di oltre 420 metri quadri. È il Palais Dorotheum, che ospita una vasto repertorio di gioielli di tutti i tipi, in vendita tutti i giorni, ma anche aste, sia di dipinti e mobili, che di preziosi più o meno antichi. Come quella che è prevista il 18 maggio e comprende 187 pezzi di pregio. Gioiellis.com ne ha scelti alcuni, tra i più interessanti. M.d.B.

 

Asta Dorotheum Gioielli

Data 18.04.2013

Data dell’asta: 18.04.2013 – 18:00
Luogo dell’asta: Palais Dorotheum

Dorotheergasse 17
A-1010 Vienna
tel. +43-1-515 60-0
fax +43-1-515 60-443

Vhernier, torna il design dagli anni Settanta

[wzslider]Vhernier propone gioielli di fascia alta con un design forte e diretto. Non sono (volutamente) pezzi per tutti: sia per il prezzo, che per la forma ricercata. D’altra parte, il lusso si paga. Ora Vhenier propone due nuove collezioni, che filosofeggiano con gli anni Settanta. Ma in versione extra chic.  Da una parte le lunghe collane Pop, dall’altra anelli e orecchini Girotondo.

La collezione Pop, oltre alle collane, comprende anelli dalle forme geometriche: navette, cerchi, quadrati e ovali, che si intrecciano e si alternano. I toni dei materiali comprendono il rosa dell’oro, il verde brillante del crisoprasio, il rosso corallo, l’intenso turchese e il nero dell’ebano.

La collezione Girotondo, con anelli e orecchini, è il frutto della ricerca di fondere le forme del passato con il presente. È una linea pret-à-porter: pietre preziose dai colori vivaci, come il turchese, il verde del crisoprasio, il rosso del corallo, che ruotano su se stesse e si alternano al bianco madreperla dell’adularia, la pietra della Luna. E diamanti che impreziosiscono anelli e orecchini. Matilde de Bounvilles

Vhernier offers high-end jewelry design with a strong and direct. I’m not (intentionally) pieces for everyone: for the price, which for the refined shape. On the other hand, the luxury you pay for. Vhenier now offers two new collections, which are inspired by the seventies.

Gina verde smeraldo

[wzslider]Se ne è parlato tanto, ma pochi hanno avuto occasione di vedere i gioielli di Gina Lollobrigida in vendita (https://gioiellis.com/lollo-in-vendita). Invece, eccoli qui, in anteprima per Gioiellis.com: nelle immagini, vedete una modella che presenta una coppia di orecchini a clip Bulgari di smeraldo e diamanti a forma pera, del 1964. La collezione di Gina Lollobrigida sarà battuta all’asta da Sotheby. Gli orecchini di smeraldi e diamanti sono stimati 150mila-200mila dollari, mentre per l’anello l’oscillazione è tra 120mila e 180mila dollari: chi volesse farsi sotto, non ha che recarsi alla sede di Sotheby a Ginevra il 14 maggio 2013. Giulia Netrese

 

 

La Cina fa salire il prezzo dei diamanti

[wzslider]Fans dei diamanti, investitori che amano diversificare: attenti. La domanda che arriva dall’Asia, dalla Cina in particolare, potrebbe far salire i prezzi della pietra più preziosa. Un’indicazione arriva dall’asta organizzata da Sotheby’s a Hong Kong. L’asta ha venduto il 78,6% dei lotti e il 77,4% per valore. Non male. Il top è stato un diamante taglio brillante da 28,86 carati, classe D, perfetto, che è stato venduto per 6,9 milioni di dollari, cioè 5,3 milioni di euro, 239.351 dollari a carato. A comprare è stato un ricco cinese. Il secondo lotto a fissare il prezzo record mondiale per carato è stato quello di un paio di orecchini pendenti, classe D, SE, del peso di 8 carati ciascuno. Prezzo: 2,8 milioni milioni di dollari, cioè 239.352 a carato. Anche questi pendono ora alle orecchie della moglie (o amante) di un ricco signore con gli occhi a mandorla. Altri affaroni all’asta: un taglio brillante da 21,54 carati, classe F, SE è stato venduto per 2,7 milioni di dollari, o 124.038 per carato. Un diamante con taglio a forma di cuore, da 3,04 carati, fancy blu intenso, rosa, su anello venduto per 2,2 milioni. Federico Graglia

 

 

Non c’è crisi per i diamanti

diamanti

Pare che il mercato dei diamanti vada benone. L’ultima analisi dello specialista Rapaport (autorità mondiale in fatto di diamanti) sostiene che la fiducia del mercato è migliorata nel primo trimestre dell’anno e che allo Hong Kong Jewellery Show di marzo sono state superare le più rosee aspettative, dato che gli acquirenti cinesi e indiani non si sono tirati indietro. Secondo Rapaport,  tra i diamanti tra 0.30 e 0.40 carati, di classe G a K  (https://gioiellis.com/come-valutare-un-diamante/), continuano a superare le altre categorie. Insomma, piacciono i diamantini. Di fronte a questo ottimismo, De Beers ha aumentato i suoi prezzi a marzo, riducendo la qualità dei suoi assortimenti. Ha inoltre aumentato i prezzi ad aprile dal 3% all’8%. Pasqua ha un po’ raffreddato l’aumento dei prezzi per le pietre greze, tuttavia la domanda di diamanti negli Stati Uniti ed Estremo Oriente rimane costante. E i gioielli? Negli Stati Uniti, sempre secondo gli analisti di Rapaport, la vendita di gioielli al dettaglio è stabile, mentre la fiducia dei consumatori continua a crescere. Insomma, mentre la quotazione dell’oro scende, per i diamanti è un periodo d’oro. Federico Graglia 

Un chiodo (con 1.752 diamanti) per Cartier

È solo un chiodo. Che in francese si traduce Juste un clou. Ma che chiodo: quello lanciato un anno fa da Cartier aveva stupito tutti per l’abbinamento di una semplice minuteria da ferramento con il lusso del gioiello. E oggi Cartier, giusto a un anno dalla presentazione ufficiale del bracciale, presenta una nuova versione interamente ornata di diamanti. Un design prezioso, semplice e aggressivo, come la modella chiamata a fare da testimonial per il lancio: pelle nera (indossa un chiodo, appunto) e mano sulla manopola della moto, pronta ad accelerare, sguardo audace, timore di nulla. Il bracciale nuova versione è ultra prezioso: oro bianco e diamanti (1.752 diamanti per 30,66 carati) e in formato XL. Beato chi se lo può permettere. Giulia Netrese

[wzslider]

It’s just a nail. In French it is translated Juste un clou. The bracialet, one launched a year ago by Cartier had surprised everyone by pairing a simple hardware with the luxury of the jewel. And today Cartier, just a year after  presents a new version entirely set with diamonds.

Smeraldi più diamanti: è la Katemania

[wzslider]Il principe Williams e sua moglie, Kate Middleton, fanno risorgere la passione per zaffiri e smeraldi montati assieme ai classici diamanti. Lo sostiene un’esperta del mercato della gioielleria anglosassone, Melissa Colgan. Secondo lei, l’anello di fidanzamento regalato alla attuale consorte del principe è alla base del nuovo interesse da parte degli appassionati di gioielli a questo tipo di connubio. L’anello è quello che si vede nella foto, scattata il 16 maggio 2010, giorno in cui è stato annunciato il fidanzamento a Londra. Nell’immagine il principe William tiene la mano di Kate Middleton, che porta al dito l’anello di fidanzamento che fu di Lady Diana, principessa del Galles. William ha rivelato che ha proposto di utilizzare l’anello di fidanzamento di sua madre per assicurarsi che Diana, da lassù, «non si perdesse l’emozione» del momento. Da allora sarebbe stato registrata la tendenza ad aggiungere pietre preziose come zaffiri e rubini ai diamanti per gli anelli di fidanzamento. Matilde de Bounvilles

 

Prince Williams and his wife, Kate Middleton, they resurrect the passion for sapphires and emeralds to classic diamonds mounted together.

Collana Twitter per Kyle Richards

[wzslider]Forse era inevitabile: se ci sono attori che fanno i politici e politici che recitano in continuazione, perché una star del grande e piccolo schermo non può diventare un designer di gioielli? È quanto ha pensato

Kyle Richards (tra le tante serie «La casa nella prateria» e «E.R. – Medici in prima linea»), che ha messo in vendita una collana con il proprio indirizzo Twitter. Con due risultati: guadagnare qualche dollaro e aumentare la schiera dei fan sul social network, dove ha oltre 600mila follower e la altrettanto esorbitante cifra di 20mila twit. «Sono una twittomane compulsiva», spiega l’attrice, che ha la recitazione nel sangue. È nata a Hollywood nel 1964 da Kenneth E. Richards e Kathleen Dugan. Ultima di tre figli, è sorella di Kim e sorellastra di Kathy Hilton (avuta dalla madre in un precedente matrimonio), anch’esse attrici. È zia di Nicky e Paris Hilton, figlie di Kathy. Per la cronaca, chi vuole portarsi al collo l’indirizzo Twitter di Kyle Richards sappia che può acquistarlo via internet a 265 dollari. Il monile è di oro a 14 carati. A richiesta è possibile aggiungere, per altri 150 dollari, una spolverata di piccoli diamanti sul segno @. Se vi interessa, basta scrivere a  customerservice@alenetoo.com. Matilde de Bounvilles

Da Nardelli un anello-rosario per il Papa

Un nuovo anello per il Papa. Lo propone Nardelli Gioielli, che ha realizzato un anello-rosario personalizzato per Papa Francesco. È in oro giallo, con croce in diamanti bianchi. Il brand napoletano vuole così rendere omaggio al nuovo Pontefice. «Vorremmo donare a Papa Francesco l’anello Rosario, simbolo dell’arte orafa napoletana, come testimonianza dell’affetto delle nostre maestranze», spiega Domenico Nardelli. «Le capacità dei nostri artigiani sono riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo, sono un dono di Dio e per questo intendiamo rendere omaggio al nuovo Pontefice».

L'anello-rosario di Nardelli
L’anello-rosario di Nardelli

Wow, le scarpe di diamanti!

Chissà se le scarpe in mostra fino al primo agosto al Leon di Beverly Hills, troveranno un acquirente. Un milione di dollari  per un paio di decollté tempestate da 11 mila diamanti di varie dimensioni a partire dai 0,03 ai 0,4 carati.  «Solo una regina le può indossare e se il valore dei diamanti è reale, quello che non ha prezzo è la qualità nell’applicazione delle pietre, così come la calzata, il comfort e la costruzione di queste  scarpe», ha affermato (con una punta d’ironia?) Evelyn Fox  fondatrice di Crystal Heels, l’azienda americana specializzata in calzature di lusso. «Peccato ci sia una sola misura, il 7 e mezzo, e non è la mia». Ma niente paura, c’è sempre la versione Swaroski a 500 dollari. Fatevi sotto. M.d.B.

Million-Dollar Shoes from Crystal Heels

 

La tiara di Giuseppina con i diamanti dello zar

La famosa tiara di diamanti firmata Fabergé e appartenuta a Giuseppina, moglie di Napoleone, presentata dall’esperto di minerali Joel A. Bartsch, presidente dello Houston Museum of Natural Science. È stata venduta all’asta da Christie’s per 1 milione di sterline pochi anni fa. La regina Maria José aveva ereditato la tiara da suo fratello il principe Charles Theodore (1903 -1983) del Belgio. Nel suo testamento, questo gioiello eccezionale è denominato Tiara Giuseppina, moglie di Napoleone. I diamanti taglio briolette della tiara, infatti, furono un dono dello Zar Alessandro I di Russia per l’imperatrice Giuseppina. La tiara è stata poi acquistata dopo la Prima guerra mondiale dal re del Belgio dalla collezione dei duchi di Leuchtenberg.

Marvel: Fabergé from HMNS on Vimeo.

Brillante Chanel

In un velocissimo e brillante (è il caso di dirlo) video, ecco come Gabrielle Chanel rivoluziò l’alta gioielleria, quando nel 1932 presentò una collezione esclusivamente dedicata ai diamanti. Ora, poco meno di un secolo dopo, i suoi gioielli disegnati sui diamanti sfavillano in place Vendome, a Parigi.

Chanel and the diamond – Inside CHANEL from CHANEL on Vimeo.

La Pantera Rosa ruba diamanti per 40 milioni

[wzslider]Diamanti, i migliori amici delle donne. E dei ladri. Sono stati sufficienti tre minuti per rapinare 10 chili di diamanti sulla pista dell’aeroporto di Bruxelles Zaventem. Come in un film d’azione, o forse nella saga della Pantera Rosa, tutto si è svolto in rapida sequenza. Nessuno spargimento di sangue. Nessun proiettile. Un lavoro pulito. Opera di professionisti mascherati da poliziotti, arrivati a bordo di due furgoncini con i lampeggianti, dopo aver sfondato la recinzione nella parte ovest dello scalo, nei pressi del Ring, il raccordo anulare di Bruxelles, vicino ad alcuni cantieri. Un blitz a otto. Incappucciati, armati con fucili mitragliatori automatici, dotati di visori laser, e un maledetto sangue freddo. Subito ingoiati dal buio con 120 sacchi di pietre preziose e oro. Predoni scomparsi in un lampo, in quella stessa oscurità da cui si erano materializzati, lasciando dietro di sé una scia di interrogativi e di leggenda. Non a caso le stime del bottino trafugato hanno raggiunto persino quota 350 milioni di euro, poi ridimensionate a 40 milioni dal Centro diamanti di Anversa, che a suo supporto ha citato fonti affidabili. Gemme grezze, si è detto. Ancora tutte da inventare nelle loro mille sfaccettature. Teoricamente invendibili sul mercato ufficiale. Il cui valore, anche per questo, è in realtà difficile da stabilire. I testimoni raccontano di come il commando si sia diretto subito verso l’apparecchio della Swiss Air, con i passeggeri già a bordo, qualche minuto prima del decollo per Zurigo. I portavalori della Brink’s avevano appena finito di caricare la stiva aerea, quando gli otto sono scesi dalle auto e li hanno immobilizzati. E con loro anche il pilota ed il copilota. Ai quattro ostaggi, basiti, sorpresi, increduli, non è rimasto altro che guardare i rapinatori sfondare le porte della zona di carico, impadronirsi del tesoro e allontanarsi velocemente, nella stessa direzione da cui erano arrivati. Poco distante la polizia locale ha trovato, bruciato, uno dei due veicoli usati per la rapina. Ma non è la prima volta che l’aeroporto di Zaventem, crocevia di ricchezza, anche per la sua vicinanza con Anversa, capitale mondiale dei diamanti, viene violato. Secondo le pagine dei quotidiani locali sono almeno cinque gli episodi dal 1995 a oggi. Il 31 ottobre del 2000, ad esempio, un altro furgone portavalori della Brink’s-Ziegler venne attaccato mentre stava trasferendo quindici chili di diamanti su un apparecchio della Lufthansa diretto a Francoforte. In quel caso i malviventi riuscirono ad impossessarsi di pietre preziose per un valore di circa 6,5 milioni di euro. Ma ieri sera alle 19,47 nello scalo nazionale belga si è alzato il tiro. E ora, mentre sono in corso più inchieste sull’episodio, ci si interroga sulla vera identità dei predoni che hanno messo a segno l’azione. Federico Graglia