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Il filo del design di Maria Frering

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Dieci anni fa, da giovanissima, la brasiliana Maria Frering è stata ambasciatrice di Dior come New Generation Girl. Oggi è diventata designer di gioielli fashion. E non è una sorpresa. Maria Frering, che è cresciuta a Rio de Janeiro, è una celebrity conosciuta per la sua bellezza. È la nipote della socialité Carmen Mayrink Veiga e figlia dell’attrice Antonia Frering, ha due gemelli di  quattro anni, frutto del matrimonio con Lucas Câmara. Insomma, è una celebrity non solo in Brasile, anche perché alterna periodi a New York.

Orecchini in bronzo placcato oro ricamato a mano con fili di cotone egiziano
Orecchini in bronzo placcato oro ricamato a mano con fili di cotone egiziano

Laureata in economia, Maria Frering ha scoperto subito la passione per i gioielli, che ha iniziato a realizzare nel 2018. Anelli, collane e orecchini sono ispirati al movimento slow fashion, che promette una produzione più lenta e valorizza la filiera produttiva, nel rispetto dell’ambiente e della cultura. Per questo ha coinvolto nella produzione Coopa-Roca, un’impresa sociale nata nel 1981 nella favela Rocinha e che dal 2015 è presente in una zona centrale di Rio de Janeiro, in cui lavorano artigiani tessili provenienti da varie zone a basso reddito della città di Rio de Janeiro .

Anello in bronzo con placcatura in oro giallo
Anello in bronzo con placcatura in oro giallo

Il tessuto, infatti, è parte integrante dei bijoux in bronzo placcato o argento proposti dal brand brasiliano. Colori vivaci, disegni geometrici e un design che sembra più scandinavo che brasiliano, costituiscono lo stile della Maison. E sul metallo il ricamo si è sviluppato in una tecnica unica che si adatta alla superficie del gioiello.

Anello in bronzo placcato oro con agata bianca, con filo di cotone egiziano blu
Anello in bronzo placcato oro con agata bianca, con filo di cotone egiziano blu
Collana in bronzo placcato oro con ametista, filo di cotone egiziano
Collana in bronzo placcato oro con ametista, filo di cotone egiziano
Collana in bronzo placcato oro con pietre hawlita, filo di cotone egiziano
Collana in bronzo placcato oro con pietre hawlita, filo di cotone egiziano
Orecchini in bronzo placcati argento
Orecchini in bronzo placcati argento

Orecchini in bronzo placcato oro con avventurina, filo di cotone egiziano
Orecchini in bronzo placcato oro con avventurina, filo di cotone egiziano

Maria Frering (da Instagram)
Maria Frering (da Instagram)







Gioielli e design, chi è il proprietario dello stile?




Fino a che punto si può dire che uno stile è stato copiato? È un problema che assilla (anche) chi si occupa di moda o gioielleria. Certo, è difficile dimostrare che una catena in oro sia un design esclusivo. Ma ci sono altre forme che diventano simboliche per un marchio, come la pantera di Cartier, il fiore a cinque lobi di Pasquale Bruni, oppure il colore azzurro Tiffany. Si possono utilizzare queste forme iconiche? Il gioielliere americano David Yurman pensa di no e ha intentato una causa presso la corte federale di New York City contro il marchio di gioielleria canadese Mejuri. L’accusa: avere copiato molti dei gioielli che caratterizzano il marchio americano, violando i diritti di proprietà intellettuale.

A sinistra, il bracciale Pure Form di David Yurman. A destra, il bracciale Crôissant Dome by Mejuri
A sinistra, il bracciale Pure Form di David Yurman. A destra, il bracciale Crôissant Dome by Mejuri

Davi Yurman, Maison fondata negli anni Ottanta da David e Sybil Yurman, si è affermata grazie ad alcuni gioielli dalla tipica forma di cavo a spirale intrecciato. Anche se, bisogna aggiungere, che la stessa tipologia di gioiello è stata utilizzata da altri, per esempio, da brand come la svizzera Charriol. David Yurman, però, accusa Mejuri di aver riprodotto senza variazioni i suoi gioielli delle collezioni Pure Form e Sculpted Cable. In effetti, i gioielli di David Yurman e di Mejuri sono quasi identici.

Anello in oro Pure Form di David Yurman
Anello in oro Pure Form di David Yurman

Quindi, in pratica, nessuno potrà accusarvi di aver copiato un paio di orecchini a cerchio in oro, ma se hanno la forma di un cavo intrecciato potreste avere dei guai. Tra l’altro, le cause per contraffazione nel mondo della gioielleria non sono una novità. La stessa David Yurman negli anni scorsi ha ottenuto 1,5 milioni di dollari grazie a una causa legale contro società che che vendevano gioielli contraffatti sul web. Ora, però, in gioco c’è una questione di stile e di comportamenti scorretti. Per esempio, David Yurman ha assoldato un influencer per indossare i suoi gioielli. E due settimane dopo Mejuri ha coinvolto lo stesso influencer per una campagna sui social media.

Orecchini Crôissant Dome di Mejuri
Orecchini Crôissant Dome di Mejuri

Mejuri è un marchio co-fondato nel 2015 da Noura Sakkijha. Nata e cresciuta in Giordania, è immigrata in Canada a 23 anni, dove ha conseguito un Mba in ingegneria industriale. In pochi anni ha costruito un’azienda specializzata in gioielleria a prezzi contenuti. Se il successo è da attribuire anche a un disinvolto utilizzo di idee altrui lo stabilirà il giudice.

Noura Sakkijha
Noura Sakkijha







Sarah Noor, minimal made in London




I gioielli minimal, ma eleganti e colorati della Maison londinese Sarah Noor ♦︎

A soli 26 anni, nel 2014, la designer britannica Sarah Alhassan ha dato vita al suo brand, Sarah Noor. Ha anche aperto una boutique a Londra ed è riuscita a farsi accettare in alcuni prestigiosi store online. Insomma, ha fatto in pochi mesi un traguardo che altri raggiungono in anni oppure mai. Qualunque siano le sue armi segrete per una carriera lampo, bisogna registrare che a Sarah Alhassan le capacità di proporsi sul mercato della gioielleria non mancano. Il disegno è moderno, lineare, ma senza dimenticare il fascino delle pietre colorate oltre che i classici diamanti. Lei stessa ha spiegato che parte dai modelli classici di gioiello per poi rendere le linee più semplici e minimal.

Orecchini in oro 14 carati e zaffiri colorati
Orecchini in oro 14 carati e zaffiri colorati

Le sue due collezioni del debutto, Pretty Little Things e Pyramid, sono ancora quelle riscuotono i consensi. L’idea è quella di proporre gioielli preziosi, ma adatti anche alla vita di tutti i giorni, grazie al carattere non troppo vistoso del design. Lucid, invece, è una capsule collection creato con una resina simile al vetro, incastonata con pietre di zirconia cubica posizionate in un design lineare di una silhouette a cerchio, che la designer considera “un’esplorazione di elementi caleidoscopici di un mondo onirico e della composizione naturale della luce”.

Collezione Lucid, orecchini grandi in resina riciclata e zirconia cubica
Collezione Lucid, orecchini grandi in resina riciclata e zirconia cubica

Collezione Lucid, orecchini medi in resina riciclata e zirconia cubica
Collezione Lucid, orecchini medi in resina riciclata e zirconia cubica

Collezione Lucid, orecchini piccoli in resina riciclata e zirconia cubica
Collezione Lucid, orecchini piccoli in resina riciclata e zirconia cubica

Collezione Lucid, orecchini grandi in resina riciclata e zirconia cubica
Collezione Lucid, orecchini grandi in resina riciclata e zirconia cubica

Orecchini in oro 18 carati e diamanti baguette
Orecchini in oro 18 carati e diamanti baguette

Orecchini con perle e zaffiri colorati
Orecchini con perle e zaffiri colorati

Orecchini con perle e diamanti
Orecchini con perle e diamanti







I gioielli Dalben nascono sul Lago di Como e arrivano negli Usa

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A Como, cittadina italiana sul Lago che piace anche a George Clooney, si trova l’atelier Dalben che, come il vicino specchio d’acqua, piace molto ad americani e non solo. È l’atelier di Oreste e Laura Dal Ben, che hanno dato vita a Dalben Gioielli. La coppia progetta e realizza gioielli fatti a mano dalle linee semplici, ma piacevoli. Oreste Dal Ben è un artista applicato all’oreficeria, mentre Laura è architetto. Lavorano in modo complementare, attingendo dalla scuola del design della vicina Milano, ma anche dalla tradizione di arte antica, architettura e natura.

Anello in oro con acquamarina
Anello in oro con acquamarina

È una gioielleria che produce pezzi pregevoli, specialmente anelli, venduti a prezzi che oscillano in media tra 2.000 e 8.000 euro. La progettazione e la creazione dei gioielli compresa l’incastonatura delle pietre, avviene tutto all’interno del laboratorio e questo permette un controllo continuo sulla qualità fino al più piccolo dettaglio. Gran parte dei gioielli Dalben è venduta negli Usa.

Anello in oro rosa con opale australiano
Anello in oro rosa con opale australiano
Anello in oro con smeraldo di 3,82 carati
Anello in oro con smeraldo di 3,82 carati
Orecchini con diamanti rose cut
Orecchini con diamanti rose cut
Orecchini in oro con opale
Orecchini in oro con opale
Orecchini a cerchio in oro
Orecchini a cerchio in oro

Orecchini a forma di pesci in oro con opale
Orecchini a forma di pesci in oro con opale australiano







I nuovi gioielli di Natsuko

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Design giapponese, scultura e avanguardia milanese: è il mix alla base dei gioielli di Natsuko Toyofuku ♦︎

Il semplice e geniale design del Giappone ispirato da un’anima da scultrice. Natsuko Toyofuku, detta Natsu, è una designer di gioielli che vive e lavora a Milano, con un laboratorio showroom in una delle vie della movida, corso Como. Giapponese di nascita, vive in Italia fin da quando era bambina. Il padre, Tomomori Toyofuku, è stato un grande scultore attivo negli anni Sessanta e Settanta, un ponte tra la tradizione giapponese e l’avanguardia occidentale. E la madre, Kazuko, era una pittrice.

Anello in bronzo con acquamarina
Anello in bronzo con acquamarina

Con questo imprinting, Natsuko ha elaborato la sua creatività nella gioielleria. Usa argento e bronzo, con l’aggiunta di perle, elemento classico della gioielleria giapponese, assieme a smalto, pietre naturali. Ma, soprattutto, i suoi gioielli si distinguono per la forma inusuale, scultore da indossare e che non passano inosservate. Lavorati artigianalmente, i gioielli di Natsuko Toyofuku si sono rivelati uno choc negli anni Ottanta, quando la designer ha iniziata l’attività. Ora, però, sono generalmente accettati e hanno conquistato un pubblico più vasto.

Anello in bronzo e smalto
Anello in bronzo e smalto
Anello in bronzo e fluorite
Anello in bronzo e fluorite
Anello in bronzo e tormalina
Anello in bronzo e tormalina
Orecchini con smalto blu
Orecchini con smalto blu
Anello in bronzo e perla
Anello in bronzo e perla

Orecchini con perle di fiume
Orecchini con perle di fiume







La molla del design di Bettina T

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C’è un tipo di gioielleria che non guarda al passato, ma futuristicamente alla società del presente. È la storia di Bettina T, marchio creato dalla designer Cinzia Caviglia. Il fatto che le idee della designer nascano a Roma, una delle città con alle spalle più storia, rende ancora più inconsueta la scelta di Cinzia Caviglia di utilizzare forme ispirate a oggetti comuni, come le molle che si utilizzano per stendere il bucato ad asciugare. Le molle non sono l’unico elemento che è estrapolato da suo contesto per diventare un bijou. La Industrial collection comprende, infatti, anche altri gioielli che trovano un’origine, per quanto riguarda il design, in un altro ambito. I gioielli sono realizzati in argento oppure oro, in alcuni casi con l’aggiunta di piccoli diamanti.

Orecchini in oro bianco con diamanti
Orecchini in oro bianco con diamanti

Forse questa vocazione per la contaminazione estetica deriva dalla formazione di Cinzia Caviglia, che ha iniziato come graphic designer, che aggiunge nella sua bio l’inclinazione a fondere soggetti apparentemente distinti, dal design alla fotografia, dall’artigianato del vetro all’illustrazione e alle creazioni 3D. La trasmigrazione nel mondo dei gioielli si deve, invece, al lavoro con la madre Bettina nella gioielleria di famiglia, che ha poi continuato, con l’aggiunta di idee nuove.

Anello Tin in oro
Anello Tin in oro 18 carati
Anello Sfrido in argento
Anello Sfrido in argento
Anello Nuvolette con perle barocche
Anello Nuvolette con perle barocche
Orecchini nuvolette con perle barocche
Orecchini Nuvolette con perle barocche
Cinzia Caviglia
Cinzia Caviglia
Orecchini in argento e perle barocche
Orecchini in argento e perle barocche

Anello Tin in argento, indossato
Anello Tin in argento, indossato







I meta-gioielli di Regina Gambatesa




Perché limitarsi a considerare un gioiello qualcosa che si indossa sopra il corpo, quando può essere anche qualcosa che cela un significato al suo interno? Se la filosofia può essere applicata alla gioielleria, chiedetelo a Regina Gambatesa. Dalle profondità dell’Italia mediterranea (Bari) la designer ha intrapreso un viaggio attraverso una sorta di meta-gioielleria. Spesso, infatti, nei gioielli di Regina Gambatesa si nascondono elementi pronti a rimandare ad altre forme, mondi o realtà. Magari un pizzico di sabbia legato alla sua storia, con gli anni dell’adolescenza trascorsi in Medio Oriente, tra Turchia, Libano e Libia. Ma, a parte gli aspetti più legati alla mente che agli occhi, i gioielli della designer italiana sono soprattutto da guardare, toccare e indossare. 

Anello Serpenti in oro, smeraldo, diamanti
Anello Serpenti in oro, smeraldo, diamanti

La bellezza come valore, funzione delle forme e degli ornamenti che riguardano gli stati dell’anima.
Regina Gambatesa

Regina Gambatesa
Regina Gambatesa

Premesso tutto questo, i gioielli non possono che essere originali. La collezione Serpenti rappresenta uno dei punti di forza: ma, al contrario di tanti altri gioielli ispirati al rettile strisciante, anelli, orecchini e bracciale di questa collezione ha un modo tutto loro di attorcigliarsi a dita e polsi. I gioielli di Regina Gambatesa utilizzano oro e pietre preziose, dai diamanti ai rubini, oppure colorate e semi preziose come il quarzo madera nell’anello Fior di Loto oppure la kunzite. Ma è il titanio colorato che consente forme innovative e geometrie inedite, adatte alla fantasia della designer.

Anello in oro, titanio e quarzo madera
Anello in oro, titanio e quarzo madera
Il retro dell'anello in oro e titanio
Il retro dell’anello in oro e titanio
Anello Serpenti in oro rosa e malachite
Anello Serpenti in oro rosa e malachite
Anello Mandala in oro, titanio e smeraldi
Anello Mandala in oro, titanio e smeraldi
Orecchini in oro e diamanti bianchi e fancy
Orecchini in oro e diamanti bianchi e fancy
Anello Mandala in oro, titanio e diamante
Anello Mandala in oro, titanio e diamante
Anello in oro, titanio e kunzite
Anello in oro verde, titanio e kunzite
Anello in oro rosa e rubini
Anello in oro rosa e rubini







I due mondi di G Suen

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Avanguardia, design, innovazione. E, allo stesso tempo, radici, tradizione, bellezza. Tra queste due sponde, lontane come Oriente e Occidente, si stende il ponte di G Suen. Nato a Londra, G Suen è uno studio di gioielli scultura, fondato da Gearry Suen (il designer) e Jing Zhao (che fa tutto il resto). Con un obiettivo, camminare oltre i confini della forma e delle convenzioni. Ma, accanto all’aspetto concettuale, G Suen accosta quello estetico. Perché i gioielli della piccola maison sono originali, sì, ma anche piacevoli. E a GemGèneve, dove G Suen era presente nello spazio dedicato ai designer, i gioielli sono stati ammirati e apprezzati anche da un gioielliere di lungo corso come Fawaz Gruosi.

La co fondatrice di G Suen, Jing Zhao, a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com
La co fondatrice di G Suen, Jing Zhao, a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com

Il legame tra tradizione e innovazione è raggiunto con un mix di artigianato classico e tecnologia. Un esempio è la tecnica secolare di intaglio della giada, ma guidata dalla realtà virtuale. I colori della pietra e del metallo, spiegano, sono selezionati su standard molto moderni, come i filtri fotografici. Accanto a pietre e oro è utilizzato in modo creativo il titanio in sfumature colorate. I gioielli, inoltre, uniscono la passione per le forme inconsuete con quelle, più regolari, che si trovano in natura. Come per gli orecchini ispirati alle spirali delle conchiglie, oppure l’orecchino maxi in oro, titanio e diamanti che ricorda un ramo di pesco, con un aspetto che sembra uscito da un artistico acquarello cinese.

Conversation earrings. Legno di sandalo, titanio, diamanti, oro, perle, spinelli, zaffiro padparadscha, smeraldo
Conversation earrings. Legno di sandalo, titanio, diamanti, oro, perle, spinelli, zaffiro padparadscha, smeraldo

Ma, allo stesso tempo, i gioielli si ispirano anche ai set di alta moda. Alle stoffe e ai materiali che sono rimasti impressi nella memoria. Oppure a racconti mitici di fantascienza, come Do Androids Dream of Electric Sheep? di Philip K. Dick, storia da cui è stato tratto il film Blade Runner.

Jing Zhao con orecchino in oro, titanio, diamanti.  Copyright: gioiellis.com
Jing Zhao con orecchino in oro, titanio, diamanti. Copyright: gioiellis.com
Systematic Sonata Ring. Sandalo, argento e oro 18 carati, diamanti gialli e bianchi, zaffiri verdi e blu, tormaline Paraiba, spinelli rossi, granati, zircone giallo
Systematic Sonata Ring. Sandalo, argento e oro 18 carati, diamanti gialli e bianchi, zaffiri verdi e blu, tormaline Paraiba, spinelli rossi, granati, zircone giallo
The Fabric ring imita l'effetto dei drappeggi. Oro 18 carati e titanio, diamanti gialli, marroni e bianchi; tanzanite, spinelli
The Fabric ring imita l’effetto dei drappeggi. Oro 18 carati e titanio, diamanti gialli, marroni e bianchi; tanzanite, spinelli

Seashell earrings. Oro 18 carati e titanio, diamanti gialli, marroni e bianchi, opali, zaffiri, tormaline Paraïba, acquamarina, zirconi blu e gialli, eliodoro e berilli arancioni
Seashell earrings. Oro 18 carati e titanio, diamanti gialli, marroni e bianchi, opali, zaffiri, tormaline Paraïba, acquamarina, zirconi blu e gialli, eliodoro e berilli arancioni







GemGèneve torna il 5 maggio




Appuntamento al 5 maggio 2022. GemGenève sembra contraddire le difficoltà che incontrano altre fiere dedicate alla gioielleria. La formula individuata dai promotori, Ronny Totah e Thomas Faerber, funziona. Lo indicano non solo la data, già decisa, per la quarta edizione, ma anche il bilancio della terza GemGèneve (4-7 novembre) che si è conclusa con 2.757 visitatori al Palexpo di Ginevra, buyer professionisti e privati, ma anche pubblico di appassionati di gioielleria e gemme. La metà dei visitatori (1.065) era già stato a GemGèneve nelle precedenti edizioni ed è tornato. Anche se l’impatto della pandemia ha comunque avuto un impatto: sono stati 120 gli espositori da 15 Paesi, rispetto ai 210 del 2019, anche a causa delle limitazioni ancora in vigore per gli spostamenti. Non a caso questa è stata chiamata una challenging edition.

L'area del Palaexpo di Ginevra che ospita GemGèneve
L’area del Palaexpo di Ginevra che ospita GemGèneve

Questa edizione impegnativa è andata ben oltre le nostre aspettative. Contavamo sulla presenza di circa 2.000 visitatori e siamo felici di segnalare che 2.757 visitatori (rispetto ai 3.474 della fiera 2019, ovvero il 20,64% in meno nel 2021) sono venuti a scoprire i gioielli presentati a GemGenève. Dopo aver visto i sorrisi dei nostri visitatori, non ho dubbi che l’emozione tanto attesa di queste riunioni sia stata anche sinonimo di successo commerciale.
Ronny Totah, organizzatore e co-fondatore di GemGèneve

Ronny Totah
Ronny Totah

Accanto agli espositori di gioielli vintage e di gemme di alta qualità, un buon successo lo hanno riscontrato gli otto designer (Aline Debusigne, Regina Gambatesa, Studio Renn, Atelier Allure, G Suen, Alexandra Jefford, Cora Sheibani, Alexander Tenzo), che hanno aderito al Designer Vivarium, organizzato dalla storica del gioiello Vivienne Becker oltre a cinque designer presentati nella sezione Emerging Talents (Pierre d’Alexis, Horowicz Fine Jewelry, Ena Iro, Elena Okutova). Anche le presentazioni e le conferenze hanno avuto una buona partecipazione con 30-40 persone tra il pubblico a ogni presentazione: saranno presto disponibili online sulla piattaforma digitale di GemGenève.

Espositore a GemGèneve
Espositore a GemGèneve

Ancora una volta GemGenève ha giocato bene le sue carte, proponendo una piattaforma espressiva unica, dedicata al mondo delle pietre colorate, dei diamanti eccezionali, delle perle, dei gioielli antichi e contemporanei, dei designer famosi e dei talenti emergenti . Abbiamo avuto più acquirenti e visitatori internazionali del previsto, soprattutto dall’America e dall’Asia. Segnalo inoltre che i buyer presenti erano sicuramente determinati a fare nuove acquisizioni e fare affari.
Thomas Faerber, organizzatore e cofondatore di GemGèneve

Thomas Faerber
Thomas Faerber

Infine, da segnalare il lancio della Fondazione Eric Horovitz. Partnership con la Crea School Ginevra per la creazione di contenuti digitali in modalità millenial: sviluppo dell’account Instagram CreaEyes e tre premi assegnati a GemGenève a Pauline Hepner, studentessa di Head, a Sulaiman Al Haidar, apprendista presso Csp Arts Ginevra e Hugo Massy, ​​studente dell’École Technique de la Vallée de Joux (Premio Fondazione Eric Horovitz). La prossima edizione, come anticipato, si terrà dal 5 all’8 maggio 2022.

GemGèneve
GemGèneve







I piccoli cerchi di Liliana Guerreiro

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Liliana Guerreiro, il piacere del design in Portogallo ♦

Anni fa ha vinto il Best Piece of Jewelry Award all’Inhorgenta di Monaco grazie al suo speciale design: un intreccio di fili e minuscoli cerchi che formano gioielli in oro e diamanti. Ma non solo. Come nella collezione Elementos, che utilizza l’elemento del filo in modo innovativo e piccoli tondi che compongono una sorta di puzzle, oppure Malha (che si ispira ai reliquiari tradizionali dell’Ottocento), Cheio de Ramo (uso ironico della filigrana) e Fio, con il filo d’oro oppure in argento dorato utilizzato in diverse combinazioni di spessori, materiali (oro e argento) e tre texture.

Orecchini in oro 19 carati e diamanti
Orecchini in oro 19 carati e diamanti

Un’altra particolarità riguarda il materiale che utilizza: oro a 19 carati (invece del solito a 18 carati), ma anche argento completamente ossidato. Liliana Guerreiro è una delle designer portoghesi di gioielli più note. È nata Viana do Castelo, Minho (nord del Portogallo), terra con una storia secolare nella produzione di gioielli. Il suo lavoro si ispira a una delle tecniche artigianali più tradizionali, la filigrana.

Anello in argento ossidato
Anello in argento ossidato
Anello in oro e diamanti
Anello in oro e diamanti
Anello a maglia in oro 19 carati
Anello a maglia in oro 19 carati
Fede nuziale in oro 19 carati
Fede nuziale in oro 19 carati
Mono orecchino in oro 19 carati
Mono orecchino in oro 19 carati
Orecchini in oro 19 carati
Orecchini in oro 19 carati







Finale a sette per le designer di Preziosa Young




Preziosa Young è un concorso indetto da Lao (Le Arti Orafe Jewellery School) e che si svolge dal 2008. È una competizione internazionale che ha l’obiettivo di promuovere le giovani generazioni e incentivarne la creatività. I gioielli delle sette giovani artiste selezionate da una giuria internazionale per le loro capacità inventive nei materiali utilizzati, nelle tecniche impiegate, nella proposta di concetti e design innovativi saranno ora visibili all’Oratorio di San Rocco di Padova dal 9 ottobre fino al 7 novembre. È l’ultima tappa della mostra delle vincitrici del concorso che si è svolto alla Galleria del Palazzo Coveri di Firenze e, a gennaio 2021, a Barcellona nella Hannah Gallery.

Zihan Yang, sterling silver, 18K yellow gold, 23.5K gold foil 45 x 55 x 45 mm
Zihan Yang, sterling silver, 18K yellow gold, 23.5K gold foil 45 x 55 x 45 mm

Ognuna delle artiste selezionate ha una sua peculiarità, una sua specificità, e ognuna ha presentato un progetto da cui si evince l’originalità e la qualità della ricerca alla quale sta lavorando. I lavori che presentano interpretano in modo impeccabile le tendenze e il modo di sentire del mondo contemporaneo. Tre le tematiche, tre i fili conduttori sotto cui riunire i pezzi in mostra: Gioiello Psicologico, con i lavori di Chia-Hsien Lin, Dongyi Wu e Zihan Yang; i Gioielli Ibridi, di Elwy Schutten e Marie Masson; il Gioiello Etico con i lavori di Rachael Colley e Jess Tolbert.
Gió Carbone, curatore della mostra

Chia-Hsien Lin. Smelling Memories - Forest Wearable jewellery, 2019 Gelatine, soap base, silver-plated brass, essential oil
Chia-Hsien Lin. Smelling Memories – Forest. Wearable jewellery, 2019. Gelatine, soap base, silver-plated brass, essential oil

La giuria che ha selezionato i lavori è composta da curatori, artisti e critici del gioiello quali Giovanni Corvaja, Eugenia Gadaleta, Kazumi Nagano, Cóilín O’Dubhghaill, Renzo Pasquale, Carla Riccoboni, Sam Tho Duong.

Le sette artiste protagoniste di questa grande mostra itinerante concorrono per l’assegnazione di due premi speciali messi in palio dalla scuola: un soggiorno a Firenze di tre mesi in veste di artista residente, offerto da Le Arti Orafe, che quest’anno non è stato possibile assegnare a causa delle misure restrittive conseguenti alla diffusione della pandemia, e uno spazio espositivo gratuito alla fiera di Monaco Inorghenta2021, vinto da Zihan Yang designer di gioielli proveniente dalla Cina. Le altre giovani designer sono Elwy Schutten, olandese, formatasi in Jewellery design alla Maastricht Academy of Fine Arts & Design, Chia-Hsien Lin, designer di gioielli di Taiwan, da poco laureata alla Birmingham City University, Marie Masson, francese con un Master alla National Arts and Design School di Limoges, Jess Tolbert, statunitense che ha studiato Storia dell’arte a Firenze per poi specializzarsi in Arte e Oreficeria alla Texas State University, e con un Master alla University of Illinois.

Rachael Colley. Sha-green Ring, 2019. Denatured citrus fruit peel, sintered aluminium
Rachael Colley. Sha-green Ring, 2019. Denatured citrus fruit peel, sintered aluminium

Infine, Rachael Colley, designer inglese che ha studiato Design 3D, Argenteria e Gioielleria, laureandosi alla Loughborough University, con un Master in Oreficeria, Argenteria, Lavorazione dei metalli e Gioielleria al Royal College of Art di Londra, e Dongyi Wu, un’altra designer cinese, con studi al Beijing Institute of Fashion Technology e al Rochester Institute of Technology.

Dongyi Wu. Tired1 Necklace, 2019. Gloves, fabric, rubber, cotton, sterling silver, aluminium cans, sewing thread, rubber cord, plastic
Dongyi Wu. Tired1 Necklace, 2019. Gloves, fabric, rubber, cotton, sterling silver, aluminium cans, sewing thread, rubber cord, plastic
Elwy Schutten. Mask or groups? Necklace, 2019. Silver, soapstone, alabaster
Elwy Schutten. Mask or groups? Necklace, 2019. Silver, soapstone, alabaster
Jess Tolbert. Greater-Than Series Necklace, 2019. Fused steel staples
Jess Tolbert. Greater-Than Series Necklace, 2019. Fused steel staples
Marie Masson. Cockade 02, Brooch, 2017. Leather, pheasant moulting feathers, hematite, metal
Marie Masson. Cockade 02, Brooch, 2017. Leather, pheasant moulting feathers, hematite, metal
Zihan Yang. D.H. VII Brooch, 2019. Sterling silver, 18K yellow gold, stainless steel (pin)
Zihan Yang. D.H. VII Brooch, 2019. Sterling silver, 18K yellow gold, stainless steel (pin)






 

I nidi preziosi di Sheila Westera

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Ha studiato Storia dell’arte ad Amsterdam, poi si è trasferita a Londra, dove vive, ma passa molto tempo sulle montagne della Svizzera, e ama l’Italia. Ma, soprattutto, Sheila Westera ama la natura. A modo suo. I suoi gioielli, infatti, sono dedicati al mondo naturale attraverso l’utilizzo di pietre dure e un filo d’oro piegato e intrecciato che forma una specie di nido attorno a gemme che assomigliano alle uova deposte su un cuscino di paglia.

rodocrosite rosa lucido grigio metallizzato Hypersthene
Anello con rodocrosite rosa e hypersthene grigia incastonate in un filo d’oro

Prima di diventare un’artista che realizza anelli (molti) e collane (poche), Sheila Westera ha lavorato nel settore della gioielleria per molti anni. Gli studi artistici e l’amore per il design innovativo l’anno spinta a studiare gioielli non ripetitivi, con un nuovo stile di incastonatura, e l’utilizzo di argento sterling e oro a 14 o 18 carati, che circondano pietre dure e semi preziose. Gli anelli sono grandi, vistosi, impossibile non fissare gli occhi su questi nidi appoggiati sopra le dita. L’opposto, insomma, del classico anello con diamante, che la designer considera semplicemente uno status symbol. Ma ha creato orecchini minimalisti più facili da indossare, specialmente per chi si mette in viaggio.

Anello con occhio di tigre, calcedonio blu e lepidolite rosa in un filo d'oro
Anello con occhio di tigre, calcedonio blu e lepidolite rosa in un filo d’oro
Collana girocollo in oro e malachite naturale
Collana girocollo in oro e malachite naturale
Collana con perle, cristallo di rocca, argento
Collana con perle, cristallo di rocca, argento
Anello con turchese naturale in un filo d'oro
Anello con turchese naturale in un filo d’oro
Anello con quarzo fumé sfaccettato in un filo d'oro
Anello con quarzo fumé sfaccettato in un filo d’oro
Anello con ametista sfaccettata in un filo d'oro e d'argento brunito
Anello con ametista sfaccettata in un filo d’oro e d’argento brunito







Vincitori e finalisti al Couture di Las Vegas




Sono 42 i vincitori (se si contano primo, anche i finalisti di secondo e terzo posto) dell’edizione 2021 dei Couture Design Awards di Las Vegas. Insomma, un considerevole numero dei partecipanti ha ricevuto un riconoscimento. Molti gli americani, un terzetto gli italiani. Ad aprire l’evento è stato il direttore di Couture ed EVP, Emerald, Gannon Brousseau.

Il Wynn Resort, dove si svolge la premiazione dei Couture Design  Awards
Il Wynn Resort, dove si svolge la premiazione dei Couture Design Awards

Oltre all’annuncio dei vincitori e dei finalisti nelle 14 categorie di design, Couture ha anche consegnato a Larry Pelzel, Vice Presidente di Neiman Marcus, il Cindy Edelstein Award di quest’anno. Il premio annuale è assegnato a un vero leader nel settore che si dedica al successo di designer e marchi.

I vincitori e i finalisti delle 12 categorie principali sono selezionati da una giuria, mentre i media e i rivenditori partecipanti votano Editors’ Choice e People’s Choice. I giudici di quest’anno sono stati Kareem Rasheed di Robb Report, la corrispondente di moda Lynn Yaeger, la designer Silvia Furmanovich, Liebe Gamble di June Simmons Jewelers e Yael Reinhold Lipnik di Reinhold Jewelers.

Best in Innovative

•1° posto: Studio Renn

•2° Classificato: Capolavoro

•3° posto: Persée

Anello di Studio Renn
Anello di Studio Renn

Best in Diamonds Below $20K

•1° posto: Ondyn

•2° posto: 64Facets

•3° posto: Harika

Orecchini di Ondyn
Orecchini di Ondyn

Best in Diamonds Above $20K

•1° posto: Sutra

•2° posto: Bayco

•3° posto: Oscar Heyman

Bracciale in oro bianco e diamanti di Sutra
Bracciale in oro bianco e diamanti di Sutra

Best in Pearls

•1° posto: Assael

•2° posto: Rosa Van Parys

•3° posto: Moksh

Orecchini di perle di Assael
Orecchini di perle di Assael

Best in Haute Couture

•1° posto: Lotus Arts de Vivre

•2° posto: Yeprem

•3° posto: Elsa Jin

Collier di Lotus Arts de Vivre
Collier di Lotus Arts de Vivre

Best in Men’s

•1° posto: ArtyA

•2° posto: Fope

•3° posto: Jorge Adeler

Bracciale-orologio per uomo di ArtyA
Bracciale-orologio per uomo di ArtyA

Best in Silver

• 1° posto: Tane Messico 1942

•2° posto: Sheryl Lowe

•3° posto: Onirikka

Bracciale in argento di Tane Mexico 1942
Bracciale in argento di Tane Mexico 1942

Best in Bridal

•1° posto: Retrouvai

•2° Classificato: Busatti

•3° posto: Campbellian

Anello in oro e diamante di Retrouvai
Anello in oro e diamante di Retrouvai

Best in Colored Gemstones Below $20K

•1° posto: Harwell Godfrey

•2° posto: Meredith Young

•3° posto: Venyx

Pendente di Harwell Godfrey
Pendente di Harwell Godfrey

Best in Colored Gemstones Above $20K

•1° posto: Vram

•2° posto: Fernando Jorge

•3° posto: Graziela

Anello di Vram
Anello di Vram

Best in Gold

•1° posto: Mariani

•2° posto: Buddha Mama

•3° posto: Shimansky

Orecchini di Mariani
Orecchini di Mariani

Best in Debuting

•1° posto: Elsa Jin

•2° posto: Rosa Van Parys

•3° posto: Almasika

Spilla di Elsa Jin
Spilla di Elsa Jin

Editors’ Choice

•1° posto: Bayco

•Finalista: Gismondi1754

•Finalista: Vendorafa

Anello con diamante di Bayco
Anello con diamante di Bayco

People’s Choice

•1° posto: Assael

•Finalista: Gismondi1754

•Finalista: Vendorafa







I migliori designer: Pierre Sterlé




Grandi designer da riscoprire: il mitico matestro francese Pierre Sterlé ♦

Hancocks, società di Londra specializzata nella compravendita di gioielli rari, tempo fa ha partecipato al Tefaf  di Maastricht con 88 pezzi, tra cui una collana speciale: la Pierre Sterlé diamond Ribbon, cioè una collana con la forma di un nastro, realizzata circa nel 1960. La scelta è anche un riconoscimento per il gioielliere francese. La collana, di 62,9 carati, ha un motivo arco stilizzato, con le estremità che si stringono e diamanti taglio baguette. Figlio di una famiglia di banchieri, Pierre Sterlé è nato nel 1905.

Pierre Sterlé, spilla con zaffiri e gemme, anni Sessanta
Pierre Sterlé, spilla con zaffiri e gemme, anni Sessanta

Da ragazzo Pierre Sterlé ha vissuto con uno zio, un gioielliere di Parigi: così anche lui è stato iniziato al mestiere e ha debuttato nel 1934 con un sua propria creazione. Ha lavorato per Boucheron, Chaumet e Ostertag. La scrittrice Colette amava il lavoro di Sterlé ed è stata una dei suoi primi clienti. Durante la Seconda Guerra si è trasferito in una sede più grande, in avenue de l’Opera, vicino a Place Vendome. Ha lavorato anche per il modo della moda, da Dior, Balenciaga o Jean Desses. Pierre Sterlé ha conquistato una clientela e fama internazionale: dai maharajà indiani al Re d’Egitto, Farouk, che gli ha commissionato una corona per la moglie, la regina Narriman.

Pierre Sterlé
Pierre Sterlé

Lo stile di Pierre Sterlé è facilmente riconoscibile: è caratterizzato da temi ispiratori, trattamento artistico e padronanza tecnica. I motivi ricorrenti nella sua opera derivano dalla natura: uccelli, ali, piume, animali e vari tipi di fiori. I suoi temi presentano asimmetria e un tipo di stravaganza barocca, in contrasto con forme geometriche e arabeschi opulenti, osservati nei gioielli tradizionali dell’epoca.

Collana twist a nastro con diamanti taglio brillante e taglio baguette proposta da Hancocks
Collana twist a nastro con diamanti taglio brillante e taglio baguette proposta da Hancocks

La sua reputazione è stata cementata quando ha vinto il De Beers Diamond Award, un risultato importante nella professione di gioielli, e che ha vinto per tre anni consecutivi, nel 1953, 1954 e 1955. Ma non è andato tutto per il verso giusto: dai gioielli Sterlé si è allargato ai profumi, Huit-huit e 2 Diam, che sono stati un disastro economico. Nonostante questo la sua carriera è continuata come gioielliere, ma sempre con poca fortuna dal punto di vista finanziario (nonostante la famiglia avesse fatto fortuna con la finanza). Così nel 1976 ha dovuto liquidare la società, e tutto il materiale è stato acquistato da Chaumet. È scomparso nel 1978, ma i suoi gioielli continuano a essere più che mai apprezzati.

Anello in oro con rubini, diamante color acquamarina
Anello in oro con rubini, diamante color acquamarina
Anello con diamante e rubini
Anello con diamante e rubini
Bracciale in oro comn diamanti e granato
Bracciale in oro comn diamanti e granato
Anello in oro bianco, diamanti, perla
Anello in oro bianco, diamanti, perla
Bracciale di Pierre Sterlé in oro bianco e giallo
Bracciale di Pierre Sterlé in oro bianco e giallo
Spilla in platino con perla e diamanti
Spilla in platino con perla e diamanti
Ribbon necklace
Ribbon necklace

Spilla in oro con diamanti
Spilla in oro con diamanti







Nam Cho, i colori di New York

I gioielli colorati, brillanti e moderni di Nam Cho, designer di New York ♦︎

Nel buddismo tibetano Nam Cho si traduce come sky / space dharma, un ciclo di pratiche particolarmente popolare in quella disciplina spirituale. Ma se siete interessati alla gioielleria, Nam Cho è anche il nome di una designer con base a New York. Se vi aspettate il solito, tipico curriculum (studio da designer, gemmologia con diploma al Gia), sarete sorpresi; niente di tutto questo: ha studiato violino, musica classica e belle arti. Dopo essersi diplomata alla Parsons School of Design, ha disegnato abbigliamento per alcuni marchi di moda, sempre a New York.

Anello con doppia margherita in oro 18 carati, platino e diamanti
Anello con doppia margherita in oro 18 carati, platino e diamanti

Poi, dalla moda prêt-à-porter è passata agli accessori e dagli accessori alla gioielleria. Infine, ha deciso di aprire una sua attività, con un ottimo successo. I suoi gioielli sono moderni, ma non bizzarri, luminosi senza essere abbaglianti, colorati ma non pacchiani. Caratteristiche che hanno hanno inserito il marchio Nam Cho nelle scelte di alcuni grandi market place online.

Anello in oro bianco con diamanti e e rubini
Anello in oro bianco con diamanti e e rubini
Orecchini a bottone in oro bianco con zaffiro blu rovesciato
Orecchini a bottone in oro bianco con zaffiro blu rovesciato
Bracciale a maglie ottagonali in oro bianco, zaffiri e diamanti
Bracciale a maglie ottagonali in oro bianco, zaffiri e diamanti
Orecchini a maglia in oro rosa e diamanti
Orecchini a maglia in oro rosa e diamanti
Orecchini a bottone con diamanti
Orecchini a bottone con diamanti
Orecchini in oro bianco, smeraldi e diamanti
Orecchini in oro bianco, smeraldi e diamanti
Orecchini in oro bianco, zaffiri e diamanti
Orecchini in oro bianco, zaffiri e diamanti

Leyla Abdollahi, il fascino dei due mondi

I gioielli della designer di Londra Leyla Abdollahi, vincitrice ai Couture Design Awards ♦

Anni fa ha vinto un premio speciale: il Best in Debuting at Couture alla rassegna 2017 di Las Vegas. L’ambito riconoscimento, però, non avrà sorpreso Leyla Abdollahi, che a Londra ha ormai una schiera di appassionati ammiratori. E, quello che forse è più importante, si è conquistata uno spazio all’interno dei siti di e-commerce più esclusivi. «Il mio gioiello rispecchia le emozioni, le passioni, e il desiderio con una raffica di creatività. Comincio con un concetto che sboccia poi in un elegante ornamento», ama ripetere Leyla Abdollahi. Sta di fatto che quella sensibilità tutta orientale, assieme a un lusso tutto occidentale, ha prodotto un mix non facilmente imitabile.

Orecchini in oro rodiato nero con tanzanite, zaffiri e diamanti
Orecchini in oro rodiato nero con tanzanite, zaffiri e diamanti

Leyla Abdollahi ha un background legato alle belle arti, affinato con le lezioni di Design del Gioiello al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra. Nel 2011 Leyla ha lanciato la propria attività e non ha dovuto attendere molto per trovare molti ammiratori. Un anno dopo, per esempio, ha vinto il Jewellery Designer of the Year ai Jewellery Awards 2012 in Gran Bretagna. È stato un trampolino di lancio di cui la designer ha saputo fare buon uso. Giudicate voi stessi.

Anello con diamanti, smeraldi, zaffiri rosa, viola e blu, tanzanite
Anello con diamanti, smeraldi, zaffiri rosa, viola e blu, tanzanite
Anello in oro bianco, diamanti smeraldi
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldi
Collana in oro bianco, diamanti e smeraldi
Collana in oro bianco, diamanti e smeraldi
Collana in oro rosa, diamanti e smeraldo
Collana in oro rosa, diamanti e smeraldo
Anello in oro rosa con diamanti, opali e smeraldi
Anello in oro rosa con diamanti, opali e smeraldi
Orecchini in oro bianco, diamanti, smeraldi
Orecchini in oro bianco, diamanti, smeraldi

Boaz Kashi Boho Chic

I gioielli Boho Chic del designer israeliano Boaz Kashi: irriverenza, ma di lusso ♦

Se, per caso, non sapete che cosa significa Boho Chic o vi siete dimenticati, potete guardare i gioielli di Boaz Kashi, designer che lavora a Tel Aviv. Lui definisce le sue collezioni Boho Chic, in sostanza significa uno stile in in cui confluiscono vari elementi della cultura boheme e hippy, in questo caso nella gioielleria. Una definizione, che ammettiamolo, non è comune nella gioielleria, dove i designer tendono a sottolineare l’aspetto prezioso piuttosto che il lato giocoso della propria produzione.

Argento ossidato, oro 18 carati, zaffiri, diamanti
Argento ossidato, oro 18 carati, zaffiri, diamanti

Ma, diciamolo, la definizione di Boaz Kashi è azzeccata, con oro e argento ossidati, pietre che sembrano (solo sembrano) messe lì in modo un po’ casuale. Insomma, una studiata arte della improvvisazione, che in realtà nasconde una scelta attenta. E non può essere che così, visto che il designer non è per nulla improvvisato. Anzi, fa parte di una famiglia di gioiellieri che è attiva fin dal 1889. Insomma, quel tanto di irriverente è una scelta ben precisa, non una strada obbligata.

Anello con argento, oro 24 carati, filo diamantato
Anello con argento, oro 24 carati, filo diamantato
Anello in argento, diamanti, tormalina
Anello in argento, diamanti, tormalina
Orecchini in argento ossidato e oro
Orecchini in argento ossidato e oro
Anello in argento ossidato, oro 24 carati, diamanti
Anello in argento ossidato, oro 24 carati, diamanti
Bracciale in argento ossidato, oro e diamanti
Bracciale in argento ossidato, oro e diamanti
Orecchini pendenti in oro 25 carati, diamanti e zaffiri
Orecchini pendenti in oro 25 carati, diamanti e zaffiri

Le curve di Myrto Anastasopoulou

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Le audaci curve e le geometrie rigorose di Myrto Anastasopoulou, designer ad Atene ♦

Myrto Anastasopoulou è una designer greca. Il suo Paese, che ha dato origine a un’architettura che è imitata ancora oggi e che è considerato la culla della civiltà occidentale, è oggi curiosamente la culla di un design modernissimo, per nulla ancorato al passato. Myrto Anastasopoulou è tra i gioiellieri che hanno percorso la strada del rinnovamento, con linee e volumi a volte indefiniti, curve sorprendenti, accostamenti audaci.

Anello con tormaline e diamanti taglio rosa
Anello con tormaline e diamanti taglio rosa

Piccole sculture che sono molto lontane dalla classicità dell’antico maestro Fidia: si ispirano casomai ad Anish Kapoor. L’altro aspetto che si nota subito è uno stile ricco, eclettico. Myrto Anastasopoulou non ha un solo binario su cui far scorrere la creatività, ma suona la sua musica su diversi spartiti. Combina, insomma, stili diversi: dagli orecchini con gocce di tormalina, piuttosto piacevoli e tutto sommato classici, ad anelli dalle curve tormentate. I gioielli sono in argento sterling, oro 18 carati, o in combinazioni di diversi metalli, con tante tormaline di diversi colori. La designer ha il suo showroom ad Atene, nel quartire Kolonaki.  

Anelli impilabili in oro e tormaline
Anelli impilabili in oro e tormaline
Anello in oro, diamante e tormalina
Anello in oro, diamante e tormalina
Orecchini con rubini cabochon e diamanti
Orecchini con rubini cabochon e diamanti
Orecchino con tormalina rosa e diamante
Orecchino con tormalina rosa e diamante
Orecchini in argento annerito
Orecchini in argento annerito

Anello con smeraldi e diamanti taglio rosa
Anello con smeraldi e diamanti taglio rosa

Myrto Anastasopoulou
Myrto Anastasopoulou







Alexandra Albini, etica ed eretica

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I gioielli etici ed eretici della designer milanese Alexandra Albini ♦︎

Milano è una delle capitali del del design e per una settimana all’anno diventa la capitale mondiale. Non è strano, dunque, che a Milano si trovino tanti designer. Meno facile, tuttavia, è che una interior designer si trasformi in creatrice di gioielli. Ma è quanto ha scelto Alexandra Albini, che vive e lavora a Milano, ma ha anche sangue norvegese. Dal freddo Nord, Alexandra è trasmigrata nella città italiana dove ha apprezzato, oltre alle raffinatezze del design, anche la cultura e l’atmosfera del Mediterraneo, sebbene Milano sia la meno mediterranea tra i centri italiani. Lo stile dei suoi gioielli, in effetti, è quasi ispirato alla gioielleria delle antiche popolazioni della penisola italiana.

I suoi pezzi unici sono creati a mano in oro massiccio 18 e 22 carati, utilizzando tecniche del lontano passato.

Anello in oro 18 carati e acquamarina
Anello in oro 18 carati e acquamarina

Anche le pietre non sono tagliate secondo le forme consuete, ma lasciate quasi grezze, spesso con forme volutamente approssimative. A dire la verità, però, lo stile non è solo ispirato alle terre del Mediterraneo, ma anche a quelle molto più esotiche che la designer ha incontrato nei suoi viaggi: Bali, India, Giappone. Utilizza solo oro conflict free e pietre raccolte con metodi sostenibili, e questo è nel trend attuale. Scandalizza i puristi dell’oreficeria, invece, quando confessa di utilizzare per la progettazione anche materiali come la plastilina: un’eresia. Ma le vie del design sono infinite.

Anello con smeraldo di 8,86 carati
Anello con smeraldo di 8,86 carati
Bracciale in oro bianco con perle, diamanti e tanzanite di 54,39 carati
Bracciale in oro bianco con perle, diamanti e tanzanite di 54,39 carati
Orecchini in oro 22 carati
Orecchini in oro 22 carati
Collana in oro e acquamarina
Collana in oro e acquamarina
Anello in oro e citrini
Anello in oro e citrini
Anello in oro e diamanti rose-cut
Anello in oro e diamanti rose-cut
Anello in oro con azzurrite
Anello in oro con azzurrite

Bracciale in oro con tanzanite
Bracciale in oro con tanzanite







I peccati di Hannah Martin

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Il peccato non è peccato secondo Hannah Martin, designer britannica che va oltre le convenzioni ♦︎

«Questa misteriosa forza motrice seduce, controlla e manipola la casa in cui governa, libera da tutti confini. Il Maestro è un enigma, così infamemente sconosciuto che potrebbe essere un mito. A qualcuno è stato riferito da alcuni come MrS, tuttavia, indipendentemente dal nome, tutti trovano la loro fedeltà nella sua irresistibile rete di la bellezza oscura in cui il dominio diventa libertà». Non è l’inizio di un romanzo di genere fantasy, ma l’atmosfera con cui Hannah Martin, selezionata tre anni fa tra designer emergenti di GemGenève, descrive la collezione Somebody’s Sins, che in lingua inglese significa pressapoco «i peccati di qualcuno». E non a caso, assieme ai concetti di libertà di espressione e possesso, per descrivere la collezione è citato Pierre Molinier, artista e fotografo francese scomparso nel 1976, autore tra l’altro di fotografie ancora oggi considerate peccaminose.

Anello in platino e diamante rettangolare
Anello in platino e diamante rettangolare

Choker, anelli, bracciali, orecchini o ciondoli diventano, così, gioielli allusivi e, forse, trasgressivi. Sono realizzati in oro bianco e giallo 18 carati, con diamanti bianchi, zaffiri e ametiste, oro rosa e giada nera intagliata. Somebody’s Sins è una collezione in perfetta armonia con la designer, che è definita «uno spirito ribelle». Secondo la definizione della Maison, «sposando il meglio dell’artigianato tradizionale con una sensibilità progettuale innovativa di sua iniziativa, la designer Hannah Martin ha iniziato a costruire la prima casa di gioielli al mondo dedicata all’esplorazione dell’androginia nel design». I suoi gioielli, spiega, possono essere indossati indifferentemente da una donna o da un uomo.

Anello in oro e diamanti della collezione Mad Love
Anello in oro e diamanti della collezione Mad Love

La designer britannica si è laureata alla Central St Martins di Londra, dove vive e lavora, ma si è perfezionata negli studi di design delle Maison di Place Vendôme. Londra, tuttavia, è dove il suo marchio è radicato fisicamente e spiritualmente dal 2006. Il suo spirito, però, aleggia al di sopra dei luoghi e delle convenzioni, in una perfetta fluidità. La sua ultima collezione si chiama Mad Love.

Orecchino-spilla punk in oro 18 carati
Orecchino-spilla punk in oro 18 carati
Catena con pendente Warrior in oro
Catena con pendente Warrior in oro
Collezione Mad Love, anello in platino com diamante
Collezione Mad Love, anello in platino com diamante

Anello in oro giallo e malachite
Anello in oro giallo e malachite

Hannah Martin
Hannah Martin, with Unknow pleasure collar