Qual è la temperatura degli acquisti nel periodo natalizio del 2024? Alla domanda ha risposto il decimo rapporto Holiday Outlookdi PricewaterhouseCoopers, una delle maggiori società di consulenza. L’analisi riguarda il mercato americano ma, con qualche variazione, potrebbe adattarsi al clima che si respira nell’Occidente del mondo. Il report, inoltre, ha il pregio di aver adottato un punto di vista originale, visto che ha paragonato l’umore dei consumatori di oggi con quelli del 2025.
Il risultato è che i consumatori sono più pessimisti rispetto a dieci anni fa. A pensarci bene sembra passato un secolo: nel 2015, Instagram aveva solo cinque anni e non era così popolare, soprattutto non c’erano Reels né TikTok. E i servizi di streaming non erano ancora decollati. Nel 2015, l’85% dei consumatori aveva intenzione di spendere la stessa cifra o di più per i regali di Natale rispetto all’anno precedente. Quest’anno, la percentuale si è ridotta al 66%, mentre solo il 26% pensa di spendere di più, ma rispetto al 2015 è raddoppiata la quota di chi ha intenzione di spendere meno (29%).
Un dato è rimasto costante: i millennial (28 e 43 anni) sono sempre la categoria più propensa a spendere. Negli Usa la loro spesa media risulta in aumento del 22% anno su anno a 2.222 dollari. Una cifra presumibilmente più alta di quella degli altri Paesi. Dietro loro preme la Gen Z (17-27 anni), con una spesa relativa al periodo festivo aumentata del 37% a 1.752 dollari. I membri della Gen Z, riferisce sempre PricewaterhouseCoopers, sono anche più propensi ad acquistare regali per sé stessi, con il 37% del loro budget destinato ad acquisti personali. Gli altri consumatori sono più altruisti e la percentuale scende al 32%.
Se la passano meno bene la Gen X e i baby boomer (60-78 anni), che hanno in programma di ridurre i loro budget rispettivamente del 9% e del 6%, con una media di 1.638 dollari in regali, viaggi e intrattenimento, ma con un aumento del 7% rispetto al 2023. Attenzione, però: l’aumento di spesa è anche figlio dell’inflazione.
