La strategia del mitico animale che risorge dalle ceneri, Phoenix, sembra magica per Pandora. Nel primo trimestre del 2025, la crescita organica del gruppo danese della gioielleria si è attestata al 7%, composta da un incremento Like-for-Like (a parametro invariato) del 6% e da un’espansione della rete del 4%, parzialmente compensati, come previsto, dalla tempistica delle vendite (sell-in) e da altre componenti di ricavo. Questi dati fanno supporre che il 4% di espansione della rete abbia contribuito per l’1% dei ricavi.
La crescita negli Stati Uniti è accelerata all’11%, sempre a parametri invariati,mentre i quattro principali mercati europei considerati separatamente hanno mostrato un lieve calo del 2%. Il resto dei mercati ha visto una crescita dell’8%. Nel complesso, la crescita in Europa è stata del 4%, trainata a doppia cifra in diversi Paesi, tra cui mercati maturi come Spagna e Portogallo. Il margine lordo ha continuato a rafforzarsi, attestandosi a 80,4%, in crescita dell’11% su base annua, nonostante le pressioni negative legate alle materie prime, grazie alla strategia di pricing, ai guadagni in efficienza operativa e a una minore incidenza dell’integrazione a valle.
Riguardo la redditività, il margine Ebit nel primo trimestre si è attestato al 22,3%, in aumento di 30 punti base rispetto all’anno precedente. L’indebitamento rimane contenuto, con un rapporto Nibd/Ebitda pari a 1,4x. A inizio febbraio, Pandora ha avviato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie del valore di 4,0 miliardi di corone danesi. Tali dinamiche hanno contribuito a una crescita dell’utile per azione (EPS) del 19% nel primo trimestre 2025.
La Strategia Phoenix
La strategia Phoenix prevede un rafforzamento della leadership di Pandora nel segmento della gioielleria accessibile. L’azienda intende continuare gli investimenti per stimolare la crescita attraverso l’amplificazione del brand e un portafoglio prodotti innovativo.
A febbraio 2025 Pandora ha lanciato la seconda fase della campagna di marketing Be Love, con l’obiettivo di ridefinire la percezione del marchio come brand di gioielleria a 360 gradi. I risultati sono già visibili nei numeri: nel primo trimestre, la crescita Like-for-Like è stata del 2% nel segmento Core e del 12% nel segmento Fuel with more. La nuova piattaforma di e-commerce di Pandora ha registrato un inizio positivo, con metriche sostenute e un impatto favorevole sui principali Key Performance Indicators di brand. Tuttavia, i recenti sviluppi nei tassi di cambio e nei prezzi delle commodity (l’oro alle stelle) hanno generato ulteriori pressioni negative pari a 0,7% dall’inizio di gennaio 2025. Pandora prevede pertanto, al momento, un margine Ebit intorno al 25% per il 2026, al netto di eventuali dazi e per l’anno fiscale 2025 una crescita organica tra il 7% e l’8%, pur evidenziando l’elevato grado di incertezza macroeconomica. Sempre che i dazi Usa non siano ulteriormente alzati dopo la «pausa».
Siamo soddisfatti dell’avvio d’anno, soprattutto considerando l’elevata volatilità del contesto globale. Non possiamo controllare i fattori esterni, ma possiamo controllare l’esecuzione di una strategia già collaudata che sta facendo crescere il nostro business. Rimanendo agili rispetto al contesto, non cambia la nostra visione strategica e di lungo periodo per fare di Pandora la destinazione di riferimento per gioielli di marca di qualità.
Alexander Lacik, Presidente e Ceo di Pandora
