Le perle rare e i gioielli straordinari di Assael, Maison con base a New York ♦
Le storie dei grandi gioiellieri sono spesso intrecciate alle storie di grandi commerci di gemme. E le storie di grandi commerci di gemme sono spesso intrecciate a quelle di grandi viaggi. Compiuti per necessità o per spirito di avventura, per business o per semplice curiosità: spesso questi cambiamenti radicali sono stati l’inizio di sage familiari legate alla gioielleria.
È questo il caso di James Assael, commerciante di diamanti che lavorava a Milano, in Italia, nei primi anni del secolo scorso. Prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, James Assael (erano tempi difficili) è arrivato in America, via Cuba. Il figlio di James, Salvador, dopo essersi distinto nell’esercito degli Stati Uniti durante la guerra in Europa, ha continuato poi a lavorare con il padre, ma allargando il commercio, e poi la realizzazione di spettacolari gioielli, anche alle perle. Anzi, alle migliori perle.
Ed è diventato il re delle perle. La storia dell’azienda racconta che Salvador è stato sedotto dalla bellezza del più grande perla di tutti, il Pinctada Maxima, dalla perla del mare del sud, dalla più piccola d’oro indonesiana, dalle rare perle birmane, dalla perla nera di Tahiti. La selezione delle perle di Assael è severissima. Solo il 5% delle perle è considerata perfettamente tonda. La tradizione di famiglia continua oggi con Christina Lang Assael e con la immutabile, severa, selezione di perle e di gemme. Come testimoniano gli straordinari pezzi firmati Assael, sia nella linea di alta gioielleria, che in quella delle collezioni non concepite come pezzi unici. Guardare per credere.