Sono tre le nuove parure presentate da Chantecler per la collezione Enchanté. La Maison di Capri nel 2024 festeggia gli 80 anni della sua icona più famosa, la campanella. Ma, allo stesso tempo, presenta delle novità nelle sua più famose collezioni. L’incanto è la parola chiave della linea di gioielli che utilizzano oro e pietre dure, contornate da una sottile linea composta da piccoli diamanti. Il risultato sono gioielli dalle linee morbide e moderne: orecchini e anelli seguono la stessa formula stilistica per poter essere indossati senza problemi nelle situazioni più diverse.
I gioielli della collezione Enchanté sono realizzati con gemme traslucide tagliate in una forma ovale come lapislazzuli, malachite e pietra luna, incastonate in anelli e orecchini di oro giallo e rosa satinato e sabbiato. L’incassatura e la struttura dell’anello e degli orecchini seguono e assecondano la pietra senza stacchi o spigoli di sorta, contribuendo a rendere morbido il design del volume del gioiello.
Chantecler rinnova Joyful
La collezione Joyful riflette una delle caratteristiche di Chantecler: la nostalgia per il passato e l’estetica del presente, con in più un tocco di eleganza mediterranea. La Maison nata nell’Isola di Capri, che quest’anno celebra l’anniversario della iconica campanella simbolo della Maison (introdotta nel 1944) ha scelto questa ricorrenza per introdurre nuovi pezzi delle sue più celebri collezioni. Come Joyful , che ispirata alla haute couture e all’eleganza degli anni Cinquanta. I nuovi modelli si vestono di full pavé di diamanti o presentano un delicato pavé di zaffiri rosa dégradé abbinata a zaffiri color buganvillea, cioè rosso violacei. Sono orecchini in due misure, ciondoli di misura media e anello.
L’incassatura realizzata a mano compone pietre di diverse misure e di caratura notevole. La versione pavé si miscela naturalmente con quella in pietre dure, creando accostamenti inattesi. Oltre alla versione con zaffiri, come accennato, la collezione presenta anche una versione con soli diamanti bianchi, che offre una prospettiva diversa ai gioielli, molto raffinata.
Chantecler festeggia la sua iconica campanella
La campanella di Chantecler suona ancora e festeggia i suoi primi 80 anni. Tanti, eppure è un’icona piena di vita. La campanella è uno dei simboli della Maison di Capri. Ma non solo: è anche il simbolo di un’intera epoca, quella del Dopoguerra, della Dolce Vita, del boom economico, del turismo di alta gamma, di quelle che sono state le prime vere influencer come Jackie Kennedy-Onassis, e dell’anticonformismo di Pietro Capuano, fondatore di Chantecler.
L’isola che si trova nel Mar Mediterraneo, proprio di fronte a Napoli, è stata la culla del marchio di gioielleria diventato famoso grazie all’inventiva del suo fondatore di Chantecler, che nel 1944, nel pieno della Seconda guerra mondiale, offrì simbolicamente una campana al presidente americano Franklin Delano Roosevelt, come auspicio di pace. Un simbolo di pace che non guasterebbe anche oggi, in tempi così difficili. La storia della campana e di Chantecler è stata ripercorsa in una mostra in occasione di Vicenzaoro January 2024: documenti, come le lettere di Edda Ciano a Pietro Capuano, soprannominato Chantecler per il suo carattere sopra le righe proprio dalla figlia del Duce, fotografie d’epoca, la riproduzione della campana all’origine di tutto, ricordi e, naturalmente, gioielli.
La mostra è stata un’occasione per ripercorrere la storia della nostra azienda, ma anche di un pezzo di storia dell’Italia. Chantecler ha iniziato il suo cammino proprio partendo da una campana, che è ancora un gioiello simbolo. E che oggi si rinnova con nuovi modelli.
Gabriele Aprea, presidente di Chantecler
La campana, assieme al gallo, è diventata un simbolo di Chantecler. Le piccole campane trasformate in gioielli sono anche un elemento estetico e di allegria. Per questo nel 2024 Chantecler celebra l’anniversario con l’Anno della Campana e nuovi gioielli. Come la Campanella Jaqueline Kennedy-Onassis, una grande amica e fan della Maison negli anni Sessanta e Settanta. La campanella è interamente rivestita da un mosaico di diamanti marquise, che digradano sulla biglierina. A netto contrasto, il bordo e il ponte sono scanditi da baguette di diamanti, con un motivo geometrico e brillante che vuole interpretare in chiave moderna il fascino della First Lady Usa. La Campanella Capriness, dedicata all’isola, invece, esalta l’identità marina con un motivo a righe in smalto e pietre preziose.
A Vicenzaoro Chantecler ha scelto di presentare anche novità per le linee Enchanté, Fiori di Capri e Joyful, di cui parleremo in altri articoli.
Corallo per le feste in rosso
Quali gioielli indossare per i giorni di festa? Il rosso è il colore delle feste invernali ed è anche il colore del corallo, che può dare un tocco di vivacità in più ♦
Le feste invernali sono colorate di rosso, come il corallo. Per questo i gioielli con questo materiale possono essere un’ottima scelta da indossare per i giorni delle festività invernali, assieme all’oro e al colore verde. Infatti, le sfumature di rosso stanno generalmente bene con un vestito elegante e sono in linea con l’atmosfera natalizia. Un altro vantaggio è che i gioielli con il corallo rosso sono abbastanza facili da trovare. Ma, attenzione: scegliete quelli che possono dimostrare di essere sostenibili da un punto di vista ambientale. Molti gioiellieri, che hanno capito che non si può rischiare di compromettere le colonie corallifere già messe a dura prova dall’innalzamento delle temperature, possono esibire certificati che comprovano una provenienza sostenibile del corallo usato per i gioielli.
Inoltre, se avete dei gioielli come quelli che pubblichiamo in questa pagina, fate attenzione a non rovinarli. Il corallo è un materiale naturale, bello ma anche delicato. I gioielli di corallo vanno trattati con molta attenzione. Il corallo, come perle, è un prodotto di origine animale (è composto da micro organismi) e non è una pietra preziosa o un minerale. I minuscoli coralli vivono nel mare e costituiscono con gli anni degli scheletri calcarei. Ecco perché bisogna fare attenzione. Qui trovate i suggerimenti giusti per conservare al meglio il corallo.
Come pulire il corallo. Deve essere pulito con un panno morbido umido e risciacquato con acqua calda e sapone, poi asciugato con attenzione. Ma non deve essere messo in un pulitore di gioielli ad ultrasuoni, né sottoposto a un bagno nell’acqua. Se il gioiello è polveroso, si può eliminare la polvere anche utilizzando una bomboletta di aria compressa, di quelle che si utilizzano per pulire l’interno dei computer.
Chantecler rinnova la collezione Paillettes
Paillettes è il nome di una delle collezioni di maggior successo di Chantecler, e anche una delle più divertenti. Nel 2014 il gioielliere caprese ha pensato a questa collezione come a qualcosa che conservi i brillanti colori dell’isola di fronte a Napoli, ma anche l’eleganza di un tramonto di fronte ai faraglioni. Una gioielleria frizzante, con piccoli elementi tondi mobili, realizzati anche con la tecnica en tremblant, che aumentano il piacere di muoversi con i gioielli addosso.
Ora la collezione Pailettes si rinnova con nuovi pezzi, molti bracciali, e colori come il verde acqua, il rosa, il blu Capri, oltre al più classico bianco e nero. Il colore degli elementi tondi è realizzato con l’antica tecnica dello smalto cattedrale, un processo tradizionale che si utilizzava nei gioielli dell’Art-Nouveau. Nei classici elementi a cerchio della collezione compaiono ora l’icona della Maison, il simbolo del gallo stilizzato, con una silhouette che ricorda il segno grafico del cuore. Queste icone sono realizzate in oro con un piccolo pavé di diamanti all’interno.
Regalare un anello: i 10 errori da non commettere
State per regalare un anello? Fate attenzione, perché è molto facile commettere errori. Ecco gli errori da non commettere quando si sceglie un anello ♦
L’occasione può essere il Natale, oppure il fidanzamento, un anniversario o, semplicemente, il desiderio di regalare un anello. Ma, attenzione: nonostante le buone intenzioni, regalare un anello è un’azione difficile. Piena di insidie. Di trappole. E, purtroppo, qualche volta gli uomini commettono errori madornali: quello che doveva essere un momento di felicità si trasforma in una delusione o, peggio, in un motivo di polemica. Insomma, attenzione. Ecco i 10 errori che non bisogna mai commettere quando si regala un anello.
Errore numero 1: lo stile. Lo sbaglio più temuto, sia dalle donne che dagli uomini, è la scelta di un anello che non è nello stile di chi lo riceve. Certo, il pensiero è apprezzato, ma è un peccato aver speso dei soldi per qualche cosa che non piace. E questo è un errore che gli uomini tendono a commettere spesso, perché non sono attenti osservatori di quello che scelgono le donne. È più semplice farsi consigliare da un gioielliere che non comprendere qual è lo stile della propria compagna. Il consiglio principale, quindi, è osservare prima con attenzione che tipo di gioielli indossa la donna a cui si vuole regalare l’anello. Nel caso, si può scattare una foto di un gioiello indossato abitualmente da portare al proprio gioielliere di fiducia.
Errore numero 2: il bijou scadente. In cima alla scala delle cose da non fare c’è l’anello bijoux da poco prezzo, magari acquistato da un venditore ambulante. Quelli che costano talmente poco che sembra finti. Perché sono finti, in effetti. Quegli anelli vanno bene fino ai 13 anni. Oltre, non sono da regalare, nemmeno per scherzo. Non c’è niente di peggio per una donna sentirsi svalutata con un anello che costa pochi euro, anche se l’idea è quella di un regalo per gioco. Ci sono, invece, anche bijoux che non costano tantissimo, ma hanno un aspetto solido e ben rifinito.
Errore numero 3: usato non sicuro. Regalare un anello acquistato di seconda mano e rovinato. Spesso per risparmiare qualcuno accetta l’offerta di anelli che sembrano in buono stato ma, in realtà, sono semplicemente puliti e lucidati. Pietre con graffi, che si notano con un attento esame, piccole crepe, il metallo che ha piccoli fori sulla superficie: sono tutti segnali di un gioiello usato. E, ovviamente, di scarso valore, a meno che non sia un pezzo speciale venduto all’asta. In quel caso va accompagnato dall’expertise della casa d’aste che lo ha messo in vendita.
Errore numero 4: confezione incoerente. L’illusione è fatale. Regalare una piccola scatola delle dimensioni del contenitore di un classico anello di fidanzamento e trovare dentro un gioiello che non corrisponde alle aspettative può provocare una reazione emotiva (negativa) molto forte. Un box ricoperto di raso o velluto, un nastrino che lo chiude: non presentatevi con questa confezione se dentro non avete messo un anello capace di non deludere chi lo riceve. Se il gioiello è meno nobile, basta un piccolo sacchetto di stoffa colorato, che fa già intendere che non contiene un anello importante.
Errore numero 5: sbagliare la taglia. Lei apre ansiosa la piccola scatola, dentro c’è l’anello che ha sempre desiderato… Ma è troppo largo. O troppo stretto. È un errore che rovina l’atmosfera creata dal regalo. Oltretutto, non sempre si può stringere o allargare un anello e, spesso, si rischia anche di rovinare il gioiello. Meglio, quindi, prendere attentamente la misura del dito anulare prima di andare dal gioielliere. Il modo più semplice è utilizzare la circonferenza di uno degli anelli utilizzati più spesso. Certo, se non si fa vita in comune non è semplice…
Errore numero 6: non regalare nulla. Se lei si aspetta di ricevere un anello in regalo, la cosa peggiore è continuare a rimandare il momento. Ogni compleanno o cena romantica può complicarsi per le differenti aspettative. Non rimandate il regalo: potrebbe rovinare irrimediabilmente il rapporto.
Errore numero 7: regalare un anello troppo costoso. Le donne (tranne eccezioni) non sono così egoiste da non capire che a tutto c’è un limite. Se non vi chiamate Bill Gates e il conto in banca si assottiglia alla fine di ogni mese, evitate di svenarvi regalando un anello troppo costoso. L’ultima cosa che la vostra partner desidera è rinunciare a una vacanza o a un ristorante per compensare la spesa dell’anello. Il costo deve essere proporzionato alle possibilità di spesa. Cioè, non deve ridurvi sul lastrico.
Errore numero 8: aspettarsi qualcosa in cambio. Specie quella cosa. Quando un uomo regala un anello si aspetta di suscitare un’emozione che si traduce in una porta aperta per la camera da letto. L’anello può anche suscitare passione, ma attendersi che la partner si trasformi in una tigre del materasso è un punto di vista sbagliato. Non funziona così.
Errore numero 9: regalare un anello troppo presto. C’è chi per conquistare più in fretta una donna (se può permetterselo) passa subito in gioielleria. C’è chi potrebbe sentirsi lusingata, ma anche chi potrebbe avere la sensazione di essere acquistata. Meglio non affrettare i tempi prima di regalare un anello di valore.
Errore numero 10: un anello con pietra finta. È molto difficile distinguere una pietra vera da una falsa. Ma potrebbe arrivare il momento (magari per una semplice pulizia, o per allargare il cerchio dell’anello) che il gioiello finisca nelle mani di un gioielliere, che si accorge del trucco. Regalare un anello con una pietra tarocca non è una buona strategia. Meglio un diamante piccolo, ma certificato.
Capri, piccola isola regina del Mediterraneo che si trova di fronte a Napoli, è anche la sede di Chantecler, Maison di gioielleria che coniuga il fascino del luogo con quello del design. Per questo la nuova produzione di Chantecler, soprannome con cui era chiamato il co-fondatore Pietro Capuano, esuberante come il gallo della favola di Edmond Rostand, si ispira all’ambiente marino che circonda l’isola. Un mare che riesce a essere affascinante d’estate, quando Capri si riempie di turisti, ma anche d’inverno. Questa influenza marina si traduce in pezzi di grande impatto, come le collane o gli orecchini a forma di stella marina, con diamanti, perle e pietre come (ovviamente) l’acquamarina. Ma anche ceramica e titanio, senza dimenticare sfumature dal rosso rubino fino all’ametista, verdi smeraldini e intensi, blu freddi e brillanti, quasi iridescenti.
Infine, la Medusa, gioiello con dimensioni generose per orecchini o come ciondolo. La nuova è realizzata in titanio colorato e oro con piccoli diamanti e acquamarina, coerente con l’universo mitico del Mediterraneo esplorato da Chantecler. La Maison, inoltre, presenta nuovi pezzi di collezioni iconiche, come Paillettes, che pubblicheremo in un nuovo articolo.
I gioielli di Barbie
Vi piace il colore rosa? Volete indossare gioielli rosa? Cercate una collana rosa? O un bracciale? Oppure… Ecco tante idee ♦
Sono tanti i motivi per indossare dei gioielli rosa, il colore preferito di Barbie. Il primo motivo è che è sicuramente adatto a questa stagione. Il secondo motivo è che la sua tonalità, persino quella venata da una sfumatura di grigio, dona a qualsiasi tipo di pelle. E già questo basterebbe a convincere chiunque. Ma c’è un altro aspetto a fare da incentivo e viene dall’inglese: think pink! che tradotto letteralmente significa pensa positivo. E in effetti un bel rosa brillante è una sferzata di energia, uno sprone al buon umore. Così, sebbene in italiano molti dei nomi delle nuance abbiano perso la loro molteplicità di significati, ancora in alcune lingue nelle locuzioni più comuni caratterizzano precisi stati d’animo. Quindi, anello, orecchini oppure bracciale abbiano pure delle pietre colorate, sfaccettate o cabochon, traslucide od opache. Purché siano rosa.
Il rosa è anche un colore positivo. Prende il nome dal fiore profumato che ha lo stesso nome. Ma forse non sapete che è nato abbastanza di recente: il nome rosa è statu utilizzato per la prima volta per indicare una sfumatura di colore solo alla fine del 17° secolo. In Occidente (in particolare Europa e Stati Uniti), il rosa è il colore associato a concetti di fascino, gentilezza, sensibilità, tenerezza, dolcezza, infanzia, femminilità e romanticismo. Se la tonalità è molto chiara, è associata a castità e innocenza. Al contrario, un rosa carico fa pensare a erotismo e seduzione.
La storia del rosa
Si potrebbe scrivere una storia del colore rosa. Ma, senza dubbio, la massima popolarità l’ha raggiunta a metà circa del Settecento, quando i colori pastello divennero molto di moda in tutte le corti d’Europa. Il colore rosa, in particolare, era molto apprezzato da Madame de Pompadour (1721-1764), amante del re Luigi XV di Francia, che indossava spesso vestiti che combinavano azzurro e rosa. Non solo: aveva una particolare tonalità di rosa creata apposta per lei dalla fabbrica di porcellana di Sevres, pare con piccole aggiunte di blu, nero e giallo.
Le pietre rosa
Ma parliamo di gioielli: oltre all’oro rosa, avete una vasta scelta di pietre che hanno sfumature in rosa. La più preziosa, e costosissima, è senza dubbio il diamante. Quelli di tonalità rosa sono contesi alle aste per milioni di dollari. Ma per fortuna ci sono tante altre pietre che hanno anche questa tonalità di colore nel loro repertorio: quarzo, zaffiro, topazio mistico, granato rodolite, morganite, kunzite, granato Malaya, tormalina, spinello, opale, zircone, perla rosa, pietra di luna, corallo, smithsonite, pezzottaite, rodocrosite e rhodonite. Non avete che il problema di sceglierne una.
Pailettes in versione mare con Chantecler
Indossare paillettes al mare? Non è esattamente il tipo di abbinamento ideale. Ma indossare i gioielli di Chantecler, ma è meglio non in spiaggia, è un’altra cosa. La Maison di Capri ha tra le sue collezioni la linea Paillettes, con una versione che sembra adatta per essere indossata in una località elegante di mare. Si tratta di una serie di gioielli che fanno parte della collezione, caratterizzati dall’utilizzo di un pavé di zaffiri blu intenso, che si abbinano a oro giallo 18 carati. I gioielli presentano su un lato le pietre preziose e sulla superficie inferiore il logo di Chantecler, il gallo stilizzato in oro. In alcuni casi i gioielli presentano un tocco di smalto blu mare.
I gioielli, per esempio i bracciali, nascondono anche un’anima in titanio, per conservare la flessibilità e la indeformabilità del metallo. Il design della collezione è composto da tanti elementi tondi, che nel caso dei bracciali sono proposti in sequenza. Uno stile che richiama, appunto, la forma delle paillettes.
Chantecler Suamèm again
Chantecler rinnova la classica collezione Suamèm ♦︎
È noto che i napoletani sono creativi. Non c’è linguaggio più fantasioso e spiritoso di quello parlato di chi è nato sotto il Vesuvio. Un esempio è la collezione Suamèm di Chantecler, brand nato a Capri, l’isola proprio di fronte alla città partenopea. Suamèm, infatti, è la trascrizione in lingua napoletana (lingua, non dialetto) del francese soi-même, cioè sé stessi. È un invito a non nascondere la propria personalità. Suamèm è una delle classiche collezione che hanno creato il successo di Chantecler ma che ora, nell’anno in cui la Maison compie 70 anni, si rinnova con altri gioielli.
Lo stile si ispira agli anni Settanta, con pezzi in oro giallo ora riproposti in oro giallo a 18 carati in maglie dalle dimensioni irregolari. La collezione nel tempo si è ristretta soli quattro classici pezzi: bracciale, collana, anello e orecchini. Sono gioielli classici, ma allo stesso tempo non usuali, di alta gamma, forte connotazione di design, ma senza dimenticare la portabilità.
Torna la collezione Joyful di Chantecler
Torna, rinnovata, una collezione ispirata agli anni d’oro della Bella Vita, con in più il profumo delle notti di Capri. La collezione Joyful è stata lanciata da Chantecler negli anni Novanta come collezione prêt-à-porter con l’idea di un omaggio a una vita priva di ansie tra la natura e il mare dell’isola italiana, ma anche del piacere offerto dalla compagnia di socialité e bon vivant che frequentano l’isola di fronte a Napoli. Negli anni la collezione ha aggiunto nuovi pezzi e sfumature di colore e piccole varianti ai gioielli che adottano tonalità pastello con gemme a formare un pavé, su oro bianco , giallo o rosa e diamanti, a cui si aggiungono le gocce in cristallo opaco.
Ma ci sono anche versioni che al posto del cristallo utilizzano pietre preziose come zaffiri o smeraldi. La forma dei gioielli ricorda sia gli spruzzi del mare, ma anche le classiche campanelle che sono la icona della Maison della famiglia Aprea. Ai tanti anelli aperti della collezione, inoltre, si sono poi aggiunti gli orecchini e una lunga collana che si può indossare anche sulla schiena.
Tutto sul peridoto
Avete un gioiello con una pietra verde oliva? Probabilmente è un peridoto. Ecco le caratteristiche del peridoto, pietra del mese di agosto, e i consigli per la scelta ♦
Il peridoto è di gran moda. Oltre a essere la pietra del mese di agosto, è amata da quei gioiellieri a cui piacciono i colori con una forte personalità, che non possono essere confusi con altri. E il colore oliva del peridoto è senza dubbio unico. Il peridoto ha una sfumatura di verde calda: sarà quindi perfetta per chi ha una pelle abbronzata, oppure semplicemente mediterranea, oppure più scura. Ma, naturalmente, il peridoto può essere accostato ad altre gemme o incastonato in un setting molto ampio: in questo caso può risaltare anche su carnagioni dalla tonalità più fredda
Che cosa è. Il peridoto, che da un punto di vista gemmologico è un crisolito, non è una pietra molto comune. Questa pietra semi preziosa trova principalmente in profondità (anche 200-300 chilometri sotto la crosta terrestre): le gemme che si usano in gioielleria sono state portate verso la superficie terrestre nel corso del tempo, spinte da da terremoti o dalle eruzioni dei vulcani.
Dove si trova. Una varietà di peridoto è estratta in Arizona (sono gemme piccole e di colore più chiaro), ma se ne trovano anche nella repubblica di Myanmar (Birmania), in Sri Lanka e Cina, oltre che in Pakistan e Kenya. Una curiosità: alcuni peridoti sono stati scoperti all’interno di alcuni meteoriti.
Caratteristiche. A differenza di molte altre pietre preziose, il peridoto ha una sola tonalità: il verde pallido. Può assumere però diverse sfumature, dal verde oliva, al lime, giallastro o scuro. La tonalità più richiesta è il green forest, un po’ tendente al giallo e nessuna sfumatura marrone. La profondità del verde dipende dalla quantità di ferro che è contenuto nella struttura cristallina. Non è una pietra molto dura: bisogna fare attenzione, quindi, a non graffiarla. Di solito i gioiellieri cercano di disporla in modo che sia più protetta.
Guida all’acquisto. Se volete un gioiello con un peridoto di una certa dimensione, sappiate che la qualità commerciale è divisa nelle classi A e B. Le prime sono limpide e senza toni marrone. Quelle di qualità B hanno un colore più pallido o hanno inclusioni visibili. È anche una gemma relativamente poco costosa se il peso è sotto i 4 carati. Oltre i 10 carati il peridoto diventa molto raro e costoso.
Perché si chiama peridoto? Non è nota con precisione l’origine del nome peridoto. Di sicuro, però, la pietra era apprezzata nell’antichità. Secondo alcuni la parola deriva un’alterazione della lingua anglo-normanna pedoretés, tradotta in latino classico con pæderot. Altri indicano invece che il nome francese peridot derivi dalla parola araba faridat, che significa gioiello. La pietra, infatti, è conosciuta da millenni: era già utilizzata dagli antichi Egizi intorno al 1500 aC, che chiamavano il peridoto «gemma del sole». Queste gemme pare piacessero anche a Cleopatra, che li ostentava.Il più grande peridoto olivina è un esemplare di 310 carati (62 grammi) nello Smithsonian Museum di Washington, DC.
Un carosello, una giostra, un oggetto o un ambiente con qualche elemento che gira. Ma, in fondo, anche un rapporto di coppia è qualcosa di circolare, che gira assieme alla vita. Una visione rotonda del mondo può favorire la vita assieme. È anche il concetto alla base della collezione Carousèl di Chantecler. Un nome, quello della linea di gioielli, che mantiene il legame con la Francia, anche se con una lettera r di meno. Dopotutto la Maison di Capri si chiama così perché Chantecler era il soprannome del fondatore, Pietro Capuano.
In ogni caso, la linea di gioielli Carousèl non perde di vista il famoso logo del brand italiano, il gallo, che ricorre lungo anelli, orecchini e bracciali. Il gallo simboleggia l’estro creativo e lo spirito brillante della maison. Per San Valentino, dunque, Chantecler propone la sua linea Carousèl come gioielli ispirati all’unione di coppia. I gioielli sono in oro rosa, impreziositi da una copertura smaltata in bianco o nero, che sottolinea il motivo logo a contrasto riprodotto lungo tutta la fascia dei gioielli. Una serie di piccoli diamanti sono incastonati nel prezioso metallo.
Il colore rosso del corallo è anche il colore rosso dell’amore, la tonalità classica per celebrare il giorno di San Valentino. E il corallo è anche uno degli elementi classici della gioielleria napoletana. E di Capri, l’isola famosa in tutto il mondo che si trova di fronte alla città italiana. Così Chantecler, regina della gioielleria caprese, per la festa degli innamorati utilizza il colore rosso del corallo per le sue campanelle, il gioiello che ha reso celebre la Maison: fu donato, infatti, al Presidente americano Roosevelt nel 1944 come simbolo per la pace. Da allora la collezione Campanella è un simbolo di pace e fortuna: elementi fondamentali per una felice vita di coppia.
Le Campanelle sono proposte in diverse versioni, dal ciondolo all’anello: hanno un’anima di oro bianco, con l’aggiunta di piccoli diamanti, oltre al corallo che avvolge il gioiello. Il gioiello è considerato anche un portafortuna: secondo la leggenda caprese, un giovane pastore che aveva perso la sua pecorella poté ritrovare l’animale grazie al tintinnio di una campanella fatta apparire da San Michele. E, dopotutto, anche l’amore è un miracolo.
A Capri (isola che si trova di fronte a Napoli, Italia), nel 1945, proprio alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il gioielliere Pietro Capuano, in arte Chantecler, donò al presidente americano Franklin Delano Roosevelt una campana di bronzo come simbolo di pace. Capuano era soprannominato dagli amici Chantecler, dal nome di un vispo gallo protagonista della omonima commedia scritta da Edmond Rostand, l’autore di un’altra opera famosa, Cyrano di Bergerac. Per questo la gioielleria di Capri si chiama Chantecler e ha fatto della campana, trasformata in ciondolo0, un simbolo.
Le campanelle di Chantecler sono riproposte in molte varianti. Una delle ultime è la linea Première47. In questo caso le campanelle riprendono la stessa lavorazione, tipologia di pietre e colori della collezione realizzata da Capuano nel 1947 in occasione dell’apertura della prima boutique-atelier del marchio caprese. Questi ciondoli sono interamente realizzati a mano in Italia, secondo i metodi e le tecniche dell’alta gioielleria. Le campanelle sono proposte in tre varianti: dalle tonalità del blu degli zaffiri e dei turchesi a quelle del rosso dei coralli, al bianco assoluto.
Il covid ha cambiato anche le modalità delle vendite all’asta. E le piattaforme digitali sono diventate un valido sistema per condurre a termine le vendite: anche Faraone Casa d’Aste si è allineata al nuovo trend e in occasione dell’asta a porte chiuse del 10 settembre lancia la sua nuova app, con l’obiettivo di facilitare l’incanto anche su smartphone. Il lancio dell’app segue all’interesse mostrato dagli acquirenti all’asta del 29 giugno, con utilizzo significativo dei dispositivi digitali. L’app di Faraone Casa d’Aste è gratuita e si scarica sull’Apple Store: dovrebbe semplificare l’accesso e l’acquisto durante l’asta e anche post.
La cronologia permetterà all’offerente di analizzare la sua attività nel corso del tempo, studiare con dettaglio i lotti che verranno battuti nelle aste future, richiedere info, segnalare i lotti preferiti monitorandoli grazie ad un sistema di notifiche, oltre ad avere un contatto costante e diretto con la casa d’asta attraverso il proprio iPhone e iPad.
All’asta del 10 settembre, in ogni caso, saranno battuti 113 pezzi di gioielleria, di Maison come Cusi, con un bracciale degli anni Cinquanta in platino e oro giallo con diamanti, Chantecler con un paio di orecchini con diamanti e rubini birmani no heat e una spilla con diamanti, perle e corallo. In catalogo si segnalano anche un anello in oro bianco con zaffiro rettangolare Ceylon no heat di 15 carati contornato da diamanti per un totale di 2,50 carati e un bracciale rigido in oro giallo e bianco con diamanti old-cut per 20 carati totali. Una collezione Foglie firmata Mario Buccellati è composta da bracciale rigido, collana e orecchini, mentre di Bulgari sono in vendita un bracciale con charms in oro giallo, un paio di orecchini tubo gas, un anello Bzero in oro bianco con scatola originale. In asta anche pezzi di Pomellato, Tiffany e oggettistica firmata Cartier corredati di scatola originale.
Omaggio a Capri di Chantecler
Capri, isola del Mediterraneo di fronte a Napoli, meta di sogni, amori e gioielli. Quelli di Chantecler, per esempio. La Maison fondata nel 1947 e guidata dalla famiglia Aprea è la più famosa dell’isola. Celebre per i gioielli a forma di campanella, ma anche per l’alta gioielleria, Chantecler negli anni ha voluto rendere omaggio a Capri con una serie di gioielli di diverso tipo che ricordano il fascino dell’isola.
Cominciamo dall’alta gioielleria. Si chiama Luna Caprese una campanella in zaffiri e diamanti che riproduce i mitici Faraglioni, assieme al galletto Chantecler (simbolo della Maison), che nella novella di Edmond Rostand racconta che il suo canto ha il potere di scacciare le tenebre e far sorgere la luce del nuovo giorno.
Di altro tipo la collezione Et Voilà, che con la Capriness si arricchisce di un insieme di maglie marine, in puro argento, che ricordano le forme delle sculture anni Cinquanta, e ricoperte da un lato da un azzurro profondo, quasi blu e dall’altro solo argento. Il blu dello smalto è una tonalità che richiama la cosiddetta “aria Blu”, fusione tra le gradazioni cromatiche del cielo e del mare. La parure, composta da collana, bracciale e orecchini, è il simbolo di tutto ciò che ha reso e rende magica l’esperienza caprese.
Capriness anche peri ciondoli della collezione Campanelle, che diventano più ironiche, con righe di smalto colorato, e la collezione Logo, con orecchini e ciondoli da oltre 35 anni simbolo dello spirito caprese accoglie un galletto con un arcobaleno. Capri non è mai stata così preziosa.
Gioielli indiani all’asta a Milano con Il Ponte
Non è usuale un’asta che vede in primo piano dei gioielli indiani. Ma è proprio quello che prevede il programma della vendita organizzata dalla casa d’aste Il Ponte a Milano per il 2 luglio. In vendita ci sono circa 500 lotti tra i quali spicca un’inedita collezione frutto della raccolta di una viaggiatrice che, come una vera pioniera, ha acquistato anni fa gioielli indiani la cui caratteristica manifattura è esaltata da diamanti flat, decori con smalti, perle e gemme.
L’appuntamento prevede anche la vendita di gioielli di grandi maison italiane, tra cui Pomellato, Bulgari, Buccellati, Chantecler, Cusi, Damiani, Vhernier, oltre a marchi internazionali come Tiffany & Co e Van Cleef & Arpels. Una sezione dell’asta è dedicata ai gioielli antichi, tra i quali una doppia broche in oro bianco e platino rifinita con diamanti (lotto 886, stima 2.600-2.800 euro). Ancora, il catalogo dell’asta elenca gioielli con corallo, monili dal profumo di mare e atmosfere estive, con due collier a boules in corallo rosa (lotto 642, 3.300-4.500 euro di stima) e in corallo rosso (lotto 636, 1.600-1.600 euro di stima). Infine, tra i lotti ci sono anche diamanti e perle naturali.
Torna l’appuntamento con Faraone Casa d’Aste
Terminato il lungo periodo di lockdown torna la voglia di aste di gioielli. Ce ne sono in programma due a Milano, organizzate da Faraone Casa d’Aste. Le date individuate per la vendita sono il 29 giugno e il 20 luglio. Anche se, rispetto agli anni passati, l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi ha, però, ridotto di un terzo il numero di pezzi che saranno battuti: sono 200 contro i circa 300 abituali. Bisogna aggiungere che, inoltre, lo svolgimento dei due appuntamenti sarà strettamente regolato dalle disposizioni di sicurezza sanitaria in vigore: saranno a porte chiuse e in diretta streaming, con la partecipazione del pubblico in collegamento telefonico, via web e attraverso offerte scritte.
La prima asta, in programma alle 15.30 del 29 giugno, proporrà i primi 100 lotti, suddivisi in gioielleria delle più celebri maison come Buccellati, Cartier, Sabbadini, Chantecler e Cusi, ma anche orologi di marchi come Rolex, Patek Philippe, Cartier e Jaeger LeCoultre. Tra i gioielli, in catalogo spiccano un anello con rubino birmano no heat del peso di 3,80 carati, due anelli con smeraldi colombiani rispettivamente del peso di 6,60 e 6,61 carati, due diamanti di circa 7,70 e 4,02 carati.
Altri pezzi notevoli sono un paio di orecchini in platino, oro bianco e diamanti firmati Chaumet, una spilla Giraffa e un pendente Panthére entrambi Cartier, un bracciale Frascarolo, quattro api Sabbadini e un bracciale serpente anni Ottanta firmato Faraone.
Per gli appassionati di orologi sono in vendita un Rolex Daytona acciaio e oro del 2001, con ancora pellicola e sigillo oltre che scatola e garanzia, un Patek Philippe Tegolino anni Quaranta in oro giallo e un Jaeger LeCoultre Reverso Grand Taille Duoface del 1998 con cassa in oro rosa.
L’alta gioielleria di Chantecler
Sì, d’accordo, le campanelle: Chantecler è famosa (anche) per i gioielli che tintinnano. E anche per collezioni come Bon Bon, Cherie, Enchanté… Eccetera. Ma è ingiusto limitarsi a queste collezioni. Perché la Maison di Capri fornisce anche un’ottima prova di alta gioielleria. Certo, sono gioielli per pochi e sono pezzi unici, molto elaborati, difficile vederne in giro. Ma proprio per questo sono da conoscere: se amate i gioielli, ecco alcuni dei pezzi di alta gioielleria firmati Chantecler.
Il Girocollo Galli è una delle creazioni più iconiche della maison Chantecler, che ne riproduce il logo in modo straordinariamente originale e nobile: cioè il classico gallo, in questo caso realizzato in oro rosa e diamanti. I galletti, per la verità, sono tanti, di dimensione decrescente e animano questo capolavoro.
La collana Firework si ispira all’atmosfera frizzante e gioiosa dell’isola, Capri. Il collier è realizzato in oro bianco, diamanti, zaffiri rosa e rubini birmani. Un gioco di luci, profondità e altezze, grazie alle differenti nuance delle pietre preziose selezionate con maestria e accuratezza. Un vero fuoco d’artificio.
La collana Tormalina è l’espressione della più grande tradizione gioielliera e dei valori che rendono uniche e riconoscibili le creazioni di Chantecler. È realizzata in oro rosa, tormaline rosa, diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri gialli, blu, verdi, arancio e rosa.
L’anello Grotta Azzurra si ispira a uno dei luoghi più belli dell’Isola di Capri. È realizzato in oro bianco, diamanti e uno splendido zaffiro taglio a cuscino. I diamanti dal taglio a rosa, incastonati anche nella parte sottostante (una raffinatezza), si uniscono per sorreggere lo zaffiro di dimensioni importanti e di un blu profondo e affascinante.
L’anello Exclusive è composto da oro bianco, diamanti, smeraldo, crisoprasio e smalto rosso. In questo caso il verde intenso può ricordare alcune profondità marine.
Anello Fiore: fa parte di una mini collezione di pezzi unici con coralli rari per dimensione e perfezione. È realizzato con diamanti, smeraldi, rubini, corallo rosso e si abbina a un paio di orecchini composti con gli stessi elementi.