La francese Lea Stein è considerata una designer innovativa nel campo dei gioielli in materiale plastico. Alla designer è dedicata una mostra al Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona), che descrive il suo percorso creativo.
Lorena Taddei, antiquaria milanese, ha fatto da trait d’union fra l’artista e il museo. Direttamente dall’archivio parigino di Lea Stein sono così pervenuti a Casalmaggiore centinaia di pezzi mai esposti prima: le spille più rare, fra cui le strabilianti serigrafate, gli oggetti di tabletterie (alcuni dei quali creati per la Maison Guerlain), bracciali, anelli, collane e bottoni.
Proprio da un bottone parte l’avventura sentimentale, e poi anche professionale, di Lea e Fernand Steinberger: si incontrano per caso, lui si complimenta per un originale bottone che lei indossa. Solo alcuni anni dopo quell’incontro, però, i due si ritrovano e possono unire le loro vite e le loro passioni. Nata nel 1936 a Parigi da famiglia ebrea di origine polacca e sfuggita agli orrori della guerra, Lea Stein ha iniziato la produzione delle sue spille negli anni Sessanta: i collezionisti conoscono i suoi personaggi (la Ballerina, Carmen, la Tuffatrice…) e gli animali (il cane Ric, il gatto Gomina, la famosa Volpe…), realizzati nelle più curiose e affascinanti fantasie con fogli di acetato di cellulosa, tagliati e sovrapposti dal marito Fernand con una tecnica da lui stesso inventata e ancora segreta.
L’originalità dei suoi pezzi è quindi affidata a questa ricetta geniale ed è garantita dai fermagli di chiusura a coda di rondine sui quali è incisa la scritta Lea Stein – Paris.
La mostra resterà aperta fino al 16 febbraio 2020 nella Sala Zaffanella del museo ed è curata da Lorena Taddei, in collaborazione con Roberto Cavaglià, Elisabetta Ghidini e Paolo Zani, e con le foto di Luigi Briselli. Traduzioni di Silvia Tomasoni.
Museo del Bijou
Via Porzio 9, Casalmaggiore (Cremona)
Orario: da martedì a sabato: 10.00-12.00 / 15.00 – 18.00; domenica e festivi: 15.00- 19.00
Ingresso: intero 3, euro; ridotto 2,50