Per Alessio Boschi la gioielleria è anche un viaggio nella storia della cultura e dell’arte, tradotta in elaborate creazioni che riservano sempre delle sorprese. Per descrivere il virtuosismi orafo unito al piacere divulgativo di personaggi storici, architetture e stili, bastano due esempi. Uno riguarda la collezione che, non a caso, si chiama Historica. Il pezzo più sorprendente di questa linea è l’anello Golestan Palace, ispirato a un edificio costruito nel XVI secolo in Persia, oggi Iran, ristrutturato nel XVIII secolo e, infine, ricostruito nel 1865. È l’ex complesso reale ufficiale Qajar a Teheran.

Per raccontare questo gioiello architettonico l’anello presenta nella parte superiore uno smeraldo finemente intagliato. La gemma si trova incastonata in un turchese iraniano (sono quelli della migliore qualità) in cui è inserito un motivo decorativo in oro 22 carati. La sorpresa non manca: l’anello si apre e all’interno rivela una catena con sette tappeti persiani in miniatura, tutti smaltati, che si ripiegano e poggiano su un trono. I tappeti rappresentano le antiche province produttrici del Trono del Pavone

Un altro esempio dello storytelling riguarda invece la figura di Marco Polo, commerciante ed esploratore e scrittore nato a Venezia il 15 settembre 1254 e morto l’8 gennaio 1324. ) La sua descrizione dei suoi viaggi in Estremo Oriente è raccolta nell’opera letteraria Il Milione, che riunisce le conoscenze essenziali sull’Asia e in particolare la Cina in Europa alla fine del XIII secolo. È stato perfino consigliere e ambasciatore alla corte del Gran Khan Kubilai. Per secoli Il Milione è stato ispirazione per generazioni di viaggiatori europei, come Cristoforo Colombo.

Alessio Boschi si è ispirato a Marco Polo con una collezione di gioielli. Tra i pezzi della collezione spicca un anello che ha chiesto oltre quattro mesi e 30 persone per essere realizzato. L’anello è una sintesi della figura di Marco Polo: ricorda la nave con cui è partito l’esploratore, elementi architettonici della Basilica di San Marco a Venezia, monete originali del XIII secolo: una raffigura San Marco che porge il vessillo al doge Lorenzo Tiepolo. Un’altra è ispirata al Khanato dell’Orda d’Oro. All’interno dell’anello è nascosto un ritratto realizzato con micromosaico di Marco Polo realizzato dall’artista romana Luigina Rech, che diventa un pendente per collana. La parte posteriore ha un simbolo che combina elementi cinesi e italiani come portafortuna.

Ma non solo: al centro c’è un diamante taglio marquise incastonato, circondato da archi che richiamano l’arte persiana, indiana, bizantina e moresca, le culture attraversate dal commerciante-esploratore. Vicino agli archi si trovano due giade imperiali e otto diamanti gialli. In basso, zaffiri di Ceylon per 4 carati circondano l’anello.

All’interno dell’anello, che si apre con un clic, oltre alla collana con il ritratto di Marco Polo, c’è un’altra sorpresa: scende di vita e del viaggio realizzate in oro: la nave che viaggia verso l’Oriente, l’incontro con Kublai Khan sul trono e il ritorno in Italia, con Marco Polo che detta le sue memorie che diventeranno Il Milione a Rustichello da Pisa, che ha materialmente scritto il libro. Un gioiello, insomma, che è anche una storia, un gioco e un viaggio.




