Gioielli che si ispirano all’arte rinascimentale, con pietre naturali: è lo stile di Giuseppina Fermi ♦
Quale può essere il tuo destino se tuo padre parte per la Cina e importa arte e gioielli antichi? E se poi diventa gemmologo e gioielliere? La risposta, per Giuseppina Fermi, scomparsa nel 2017 era quasi scontata: il mondo dei gioielli è il suo mondo. Oggi portato avanti dalla figlia, Ambra Fermi Pylinski. Pietro, suo padre, è stato anche uno dei pionieri nell’utilizzare i diamanti fancy, mentre la moglie ha fondato uno dei primi negozi di bijotterie. Con queste premesse Giuseppina ha fuso gli insegnamenti del padre e della madre per creare la sua linea che le definisce controcorrente. Nel senso che non abbraccia la filosofia minimal, geometrica ed essenziale che è la più utilizzata dai giovani designer, ma resta ancorata a una sorta di festival rinascimentale-barocco composto da putti, angioletti, riccioli, dorature, simboli.
Tutto assieme a pietre naturali, perle, argento e oro. Anche la sua attività è decentrata rispetto a quelle delle altre Maison: lavora, infatti, tra Piacenza, la sua città, e Porto Rotondo, località della Sardegna che d’estate si popola di turisti famosi, ricchi o tutte e due le cose assieme. Prezzi: il range è piuttosto vario. Si parte da un centinaio di euro per un ciondolo a qualche centinaio per i pezzi più importanti.