Ludovica Andreoni

L’arte di Ludovica di Montezemolo

Désolé, cet article est seulement disponible en Italien. Pour le confort de l’utilisateur, le contenu est affiché ci-dessous dans une autre langue. Vous pouvez cliquer le lien pour changer de langue active.

Gioielli fatti ad arte, prodotti a mano, parte di una collezione in cui nulla è standardizzato, ma ogni pezzo risulta originale ed unico, ispirato alla tradizione tutta italiana della sartoria tailor made, su misura per ogni cliente. Sono quelli disegnati e prodotti da Ludovica Andreoni, moglie di Luca Cordero di Montezemolo, che della sua passione ha fatto negli anni anche una professione. Attratta dai gioielli sin da bambina (da quando aveva due anni, racconta lei) Ludovica, mamma di tre figli, ha cominciato a disegnare schizzi e bozzetti dopo la seconda gravidanza, poco più di dieci anni fa. La sua attività è iniziata con una collaborazione con la famiglia Ansuini, orafi per eccellenza della capitale. È proprio nello storico negozio dei gioiellieri del Vaticano a Palazzo Massimo, a Roma, che viene esposta e venduta la sua prima collezione. Forte di una linea disegnata anche per un altro dei marchi più noti della gioielleria italiana, Damiani, Ludovica Andreoni ha poi scelto la strada dell’imprenditrice in proprio, passando da un’attività amatoriale, limitata ad un circolo di amiche, a una vera e propria società, avviata nel 2007 con tre orafi romani, che dai disegni passano laboriosamente al prodotto finito. Zaffiri, rubini, smeraldi e brillanti fanno da padroni in collezioni rigorosamente montate in oro, ma per tutte le tasche. L’obiettivo non è quello di creare gioielli inavvicinabili e dai prezzi stratosferici, ma di offrire comunque un prodotto originale e raffinato a chiunque voglia dedicarsi qualcosa di speciale.

Basta guardare alla nuova collezione, 40 pezzi in cui la particolarità assoluta è la montatura della pietra, invertita rispetto al normale. «Abbiamo deciso di capovolgere la cuspide del gioiello, di lasciarla esposta», spiega Ludovica Andreoni, «e di incastonare invece la parte piatta della pietra». Un capovolgimento che crea una nuova prospettiva con un doppio effetto: da una parte si modifica la nuance rispetto ai classici colori rosso o verde, dall’altra si stempera in un certo senso la brillantezza della pietra. Anche se apparentemente meno eclatante alla vista, in questo modo il gioiello «acquista di fascino, creando un’irregolarità tutta voluta». Ma la particolarità dei gioielli di Ludovica Andreoni sta nella possibilità di avere davvero oggetti unici. La collezione che gira per l’Italia e l’Europa, ma che è richiesta anche da clienti in Usa e in Russia, non è infatti venduta già pronta. Ogni pezzo è appositamente prodotto per chi lo ordina. I clienti affezionati possono, inoltre, portare nell’ufficio romano della società i loro vecchi gioielli per fonderli e ridisegnarli, ottenendo con l’oro e le pietre pezzi nuovi di zecca. Nata più per passione che per affari la società Ludovica Andreoni devolve parte dei ricavi al progetto Magia di un sorriso, per la ristrutturazione del reparto pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma. G.N. 

 

Laisser un commentaire

Your email address will not be published.

Previous Story

Next Story

Latest from Showroom