Burato è uno storico brand di gioielli che si trova nell’area di Venezia, ma è anche uno dei pochi del settore a presentare una collezione con un pizzico di originalità. Su Facebook, infatti, si legge: “Si trovava nella città di Venezia, Galileo Galilei, quando presentava al governo lagunare l’invenzione che avrebbe rivoluzionato il mondo dell’astronomia per sempre: il telescopio. A oltre 400 anni di distanza da quel giorno, il fascino misterioso della volta celeste non smette ancora di farci sognare a testa in su”.
Ecco come presentare in modo intelligente una piccola collezione in oro rosa 18 carati, con l’aggiunta di piccoli diamanti bianchi e neri. Anelli, orecchini, bracciali hanno un design classico, che rientra nei canoni sperimentati della gioielleria, che è sempre gradito dal pubblico femminile. D’altra parte, è anche lo stile di Burato, come testimoniano le altre collezione della Maison: geometrie moderne, ma senza eccedere cadere nella astrusità di certe collezioni che inseguono a tutti i costi l’originalità.
Burato tra semplicità e natura
Burato è un marchio fondato dalla designer Marta Burato nel 2015. La designer ha alle spalle una lunga esperienza nel settore della gioielleria: i suoi genitori aprirono un boutique di gioielli e orologi a Jesolo nel 1969. Appassionata d’arte, Marta Burato ha scelto la strada del design semplice ed essenziale, che consente di proporre gioielli a prezzi abbordabili: pezzi in oro 18 carati con linee semplici ed eleganti da poter indossare tutti i giorni. Come per Amuleto, una delle ultime collezioni. Il brand sottolinea l’importanza per il rispetto dell’ambiente: i gioielli Burato sono realizzati con materiali provenienti solo da filiere controllate.
Ma non solo: l’attenzione per la natura è testimoniata anche da iniziative come i salici piangenti donati alla città di Jesolo (Venezia), e al progetto a sostegno di Arte Sella, dopo l’effetto della Tempesta Vaia, che a fine ottobre 2018 ha distrutto più di 20.000 ettari di foresta in Trentino e Bellunese. Arte Sella è una rassegna di arte contemporanea nella natura, che si svolge in val di Sella, nel comune di Borgo Valsugana (Trento). Il progetto di Burato si chiama #iloveartesella e consiste in una foglia d’oro 23 carati che si incolla sul proprio albero preferito.
Codognato, l’arte del gioiello a Venezia
Dalla Pop Art all’arte dell’antica Venezia: miti e gioielli di Attilio Codognato ♦
Era amico di Andy Wharol, che ha frequentato a lungo a New York, e di Roy Lichtenstein. Di opere dei due alfieri della Pop Art, ma non solo di loro, ha tappezzato la sua casa di Venezia. Eppure è alle radici culturali della città lagunare più bella del mondo che Attilio Codognato, scomparso nel novembre 2023, attingeva l’ispirazione per i suoi gioielli. O, meglio, è quello che fa la gioielleria di Piazza San Marco, aperta dal nonno, Simeone Codognato nel 1866, che continua a proporre piccoli scorci dell’arte del Cinquecento e del Seicento veneziano, ma in miniatura.
Due, in particolare, le forme di gioielli che Codognato ha fatto diventare delle icone: il moretto, figura tradizionale che ricorre nei quadri del Rinascimento veneziano, e il teschio del «memento mori», che nel passato era un’ammonizione per far riflettere: ricordati che devi morire. Nonostante il soggetto sia macabro, la artigianale, lussuosa, artistica interpretazione e la trasposizione sotto forma di gioiello, hanno avuto successo. E grazie al suo attaccamento alle tradizioni la gioielleria ormai fa parte del paesaggio veneziano. Insomma, un mix di oreficeria, archeologia, passione per l’arte sono gli elementi della ricetta di quella che è una delle più antiche gioiellerie italiane.
I gioielli di Venezia
Il Festival del Cinema di Venezia attira sempre l’attenzione non solo degli appassionati del grande schermo, ma anche di chi ama osservare vestiti e gioielli indossati sul red carpet. Ecco i primi gioielli che hanno brillato al Lido, l’isola della città che ospita la rassegna.
Caterina Murino, la madrina del festival, ha aperto la rassegna con i gioielli firmati Pasquale Bruni, con la collana e l’anello della collezione Alleluià in oro bianco e diamanti, assieme a un anello della linea Giardini Segreti in oro bianco e diamanti. In Pasquale Bruni anche la creative director & producer Eleonora Carisi. E Pasquale Bruni anche per Anna Dello Russo, sul Red Carpet per la serata One Night Only Venice di Giorgio Armani. E sul red carpet un choker firmato Pasquale Bruni per Georgina Rodriguez, modella e compagna di Cristiano Ronaldo.
La modella e attrice statunitense Olivia Palermo, invece, ha sfilato sul red carpet con i gioielli della Maison italiana Marco Bicego delle collezioni Jaipur Link, Marrakech Onde e Alta. Altri gioielli italiani, ma questa volta di Pomellato per Bianca Balti, che si è presentata con un abito di Ermanno Scervino: la modella ha indossato una grande collana a catena con un grande topazio blu.
L’argento di Pianegonda, invece, è stata la scelta dell’attrice italiana Francesca Inaudi, al Lido di Venezia con le nuove creazioni della Maison del gruppo Bros Manifatture. L’interprete ha indossato i nuovi gioielli della collezione Assoluto durante la cerimonia inaugurale che ha incorona la regista Liliana Cavani con un Leone d’Oro alla carriera. Inoltre, in qualità di main sponsor dello Spazio Cinematografo di Ente dello Spettacolo nell’Hotel Excelsior, il brand di gioielli in argento design ha consegnato il Premio Pianegonda a Micaela Ramazzotti per le sue capacità interpretative. L’attrice è arrivata al Lido tra applausi, curiosità e clamore per il suo esordio da regista. E sempre in argento anche la collana indossata da Andrea Delogu, firmata Giovanni Raspini.
Gioielli italiani anche per l’attrice italiana ed ex modella Sveva Alviti, che ha scelto gioielli firmati Damiani. Valentina Cabassi, modella e fidanzata del rapper Ernia, ha scelto invece i diamanti della Maison parigina Messika. Sempre per Messika, l’attrice spagnola Claudia Bouza ha scelto il girocollo e i cerchi Move Link, la collana Move Uno, i bracciali Move 10 th e Move Romane, il doppio anello Glam’Azone e l’anello My Twin Toi & Moi. Mentre la soubrette Ludovica Frasca e l’esperta di moda Ludovica Ragazzo sul red carpet del Festival di Venezia hanno indossato i gioielli Pandora delle collezioni Timeless e Signature. E gioielli della collezione Ricci di Gioielleria Daverio1933 sono quelli indossati da Sara Croce durante il Festival.
Gioielli della maison francese anche per l’attrice italiana Aurora Ruffino, con girocollo Messika by Kate Moss Bohemian Chic, abbinato all’anello Snake Dance e all’orecchino My Twin Trio, e la conduttrice televisiva italiana Laura Barth, con gli orecchini So Move, il doppio anello Move Uno e gli iconici anelli My Twin. E a Venezia anche Rita Ora ha scelto anelli e orecchini di Messika.
Un master a Venezia sull’arte dei gioielli
Imparare l’arte dei gioielli in una città che è un’opera d’arte: Venezia. Nella città più straordinaria del mondo l’oreficeria è una tradizione che risale alla sua fondazione. Le botteghe orafe lagunari sono legate all’arte del vetro, alla foglia d’oro, alla carta. Da questa tradizione nasce a Venezia l’idea di un Master Design del Gioiello Contemporaneo, che vuole approfondire la conoscenza attraverso tutta la filiera: dalla formazione storico-teorica di manifatture, tecniche e materiali alla progettazione, dalla produzione in laboratorio alle strategie di mercato, come l’individuazione dei trend e la comunicazione visiva del prodotto finito.
Il Master offre il contributo dei massimi esperti italiani del settore, in grado di fornire quella necessaria preparazione di base progettuale, di laboratorio e di marketing. Gli argomenti in programma sono Gioiello di Design, Gioiello D’Artista, Gioiello di Ricerca, Gioielleria e Oreficeria, Bigiotteria, Gioiello per il Sistema Moda, Gioiello di Scena. Al Master di Primo Livello potrà accedere, senza alcun limite di età, chiunque abbia conseguito un diploma di Laurea con il vecchio ordinamento o, viceversa, un Diploma di Laurea di primo livello con il nuovo ordinamento.
Nella graduatoria di selezione sarà data precedenza agli studenti laureati nel settore del Gioiello e negli ambiti dell’Arte (pittura, scultura, architettura, grafica), del Restauro, del Design, della Moda e del Teatro (costume e scenografia). Il Master inizierà a novembre 2023 e prevede 1.500 ore di lezioni (795 delle quali in presenza), in cui acquisire ampie competenze storico e teoriche sulle manifatture, tecniche, materiali, progettazione, produzione in laboratorio. Ma anche strategie di mercato come l’individuazione dei trend e la comunicazione visiva del prodotto finito.
Tutto questo creando specifici percorsi che mostrano tutte le tipologie, le caratteristiche e gli sbocchi professionali dell’intero settore. Il master terminerà a maggio 2024, quando partiranno gli stage di 275 ore in azienda e la preparazione finale della tesi. Il Master è a numero chiuso, con un massimo di 20 partecipanti e la selezione è prevista per valutare i candidati: a parità di curriculum avranno precedenza gli studenti provenienti dai corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il “Master Design del Gioiello Contemporaneo verrà attivato con un minimo di 15 partecipanti a un costo singolo di 3.500 euro.
Venezia ha ispirato poeti, pittori, musicisti. Ma anche gioiellieri e designer. Nel caso della danese Sophie Bille Brahe, però, non è stata proprio Venezia la musa ispiratrice, ma Murano. L’isola vicino alla città lagunare è famosa per i suoi laboratori artigianali di vetro. E sono proprio gli artigiani-artisti di Murano, che lavorano il delicato materiale, che Sophie Bille Brahe ha deciso di combinare perle e sfere di vetro, in un mix inusuale e raffinato.
La designer di Copenaghen, insomma, ha aggiunto qualcosa in più al suo modo di fare gioielli, una passione che ha coltivato sin da quando era bambina. Una volta cresciuta, ha studiato design di gioielleria presso il Royal College of Art di londra e si è formata con maestri gioiellieri nella sua città natale. Ha fondato il suo brand nel 2011. I gioielli sono realizzati a mano utilizzando tecniche orafe secolari.
Divide i suoi gioielli in due grandi linee: perle e diamanti. In tutti e due i casi utilizza quel design semplice e intelligente che è tipico dei Paesi nordici. Le perle sono spesso utilizzate in cluster dai volumi sempre diversi, mentre i diamanti sono allineati con una rivière che fornisce movimento alla composizione. Semplice, ma efficaci.
Sophie Monet e il legno della California
A Venice (California) la designer Sophie Monet ha scelto la strada della natura con raffinati gioielli in lego e pietre.
La collezione si chiama Bella Italia. Ed è prodotta a Venice in California, cittadina chiamata così perché è attraversata da qualche canale e offre alla vista qualche casa che non supera i due piani. Ma, probabilmente, le spiagge di Venice ispirano Sophie Monet, designer che può vantare un encomiabile desiderio di proporre gioielli che hanno due pregi: una forma molto ordinata, pulita, semplice, e il fatto di essere assolutamente ecocompatibili. E la sostenibilità della gioielleria verso l’ambiente non è un aspetto secondario, sia per l’impatto sul territorio in cui sono le miniere, spesso con processi di lavorazione che incidono profondamente sulla terra, sia per l’impiego della manodopera.
Una linea di gioielli è in raffinato legno, come il mogano. Ebbene sì: ma non si tratta di semplici bijoux. I pezzi sono realizzati con cura e hanno anche l’aria di essere resistenti nel tempo. In qualche caso sono abbinati con metallo placcato oro o pietre come l’agata. Il prezzo è piuttosto accessibile. Sono venduti anche online, con prezzi che oscillano tra 100 e 250 euro.
Anche la Venezia di Nardi al prossimo Brafa
I grandi gioielli di Venezia si troveranno a Bruxelles. Da domenica 29 gennaio a domenica 5 febbraio 2023, nella capitale del Belgio tornerà il Brafa, una delle grandi fiere mondiali di arte, antichità e gioielleria, con sei Maison presenti in questa edizione. E tra i padiglioni di Brafa ci sarà anche la Gioielleria Nardi, una Maison storica di Venezia, nota per la sua produzione di alta qualità. Nardi ha preannunciato che sarà presente a Bruxelles con due collezioni di anelli: maschere in oro, smalto, pietre colorate e diamanti e Veneziani in oro e argento, diamanti colorati e volti incisi nell’ambra.
Un altro simbolo di Venezia, il leone, si è trasformato in una spilla in oro e argento brunito 18 carati, con diamanti bianchi e marroni incastonati. Nardi si trova nella storica sede di Piazza San Marco a Venezia dal 1925. Il gioiellere reinterpreta creativamente la cultura e il fascino della città sulla Laguna attraverso la lavorazione di metalli e pietre preziose. Tra i suoi clienti più famosi ci sono Elizabeth Taylor, Grace Kelly, Ernest Hemingway, Marilyn Monroe, i reali di Spagna.
Tra le sei gioiellerie che partecipano alla nuova edizione del Brafa ci sono Barbara Bassi (Italia, Cremona), Gioielleria Nardi (Italia, Venezia), Bernard Bouisset (Francia, Béziers), Collectors Gallery (Beglio, Bruxelles), Epoque Fine Jewels (Belgio, Kortrijk), VKD Jewels (Olanda, Uden). Al Brafa è prevista la presenza di 130 gallerie internazionali da 15 Paesi, con migliaia di opere di ogni stile e tempo tra dipinti, sculture, mobili antichi, ceramiche e gioielli ma anche wunderkammer, arte africana e tappeti.
Nuove principesse veneziane per Roberto Coin
A quale ragazza non piacerebbe essere una principessa veneziana? L’idea appare allettante a un gran numero di donne affascinate non solo dal titolo nobiliare, ma anche dall’atmosfera della città più magica del mondo. Ed è l’idea che sta alla base della collezione Venetian Princess di Roberto Coin, che ora si rinnova. La collezione, presentata anni fa, ha nel tempo aggiunto nuovi pezzi al suo vasto catalogo. Ora è la volta di nuovi gioielli con inserti in malachite e lapislazzuli. Le pietre semi preziose sono incastonate in oro rosa o bianco, con l’accompagnamento di diamanti e del classico rubino posto all’interno del gioiello (una caratteristica della Maison). Inoltre, accanto all’oro con filo ritorto compare anche una lavorazione definita style titanium.
Lo stile, che è simile a quello della collezione Princess Flower, si basa sul motivo del fiore a quattro lobi derivato dal gotico fiorito utilizzato per buona parte dell’architettura veneziana. Questo motivo ricorre nelle costruzioni più antiche di Venezia nelle aperture tra piccole colonne ravvicinate, nei trafori sopra aperture quadrilobate, nelle decorazioni lungo la linea del tetto. I gioielli, come i palazzi di Venezia, comunicano un senso di ricchezza e abbondanza. Degno di una principessa veneziana.
I gioielli della Mostra del cinema di Venezia
I gioielli, assieme ad abiti con sempre meno stoffa, sono anche per il 2022 i protagonisti del festival di Venezia. La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la numero 79 della storia, è uno degli eventi mondiali che offre maggiore visibilità. Logico, quindi, che le attrici cerchino di mostrare il meglio, aiutate dalle grandi Maison della gioielleria che prestano i gioielli per scintillare sul red carpet. I fotografi presenti hanno quindi la funzione di mettere a fuoco le immagini che faranno il giro del mondo. Ecco alcuni dei gioielli visti al Lido, l’isola di Venezia che ospita le proiezioni dei film in gara.
L’attrice tunisina Dorra Zarrouk ha partecipato indossando alta gioielleria di Messika. La Maison parigina ha fornito una collana di diamanti e un anello con ciondolo. Sempre di Messika i gioielli dell’attrice americana Camilla Mendes, con orecchini Pear Appeal e l’anello Diamond Magnet 2, della collezione Magnetic Attraction High Jewelry. La modella belga Rose Bertram ha scelto, invece, orecchini e anello Wild Moon High Jewelry e il doppio anello Miss Milla. DI Messika anche gli orecchini asimmetrici High Jewelry Illusionnistes, della collezione Voltige High Jewelry per l’attrice italiana Matilde Gioli. Il brand francese è stato tra i più rappresentativi., Ha convinto anche l’attrice italiana Anna Foglietta, con orecchini High Jewelry Kashmir, mescolati con l’anello Desert Bloom, nonché l’attrice britannica Charithra Chandran, con gli orecchini Solena Maya della collezione High Jewelry di Messika. All’elenco va aggiunta anche Greta Ferro, che ha partecipato all’AmfAR Venice Gala 2022 con la collana Flappers e il doppio anello Rockefeller.
Ma non c’è solo l’alta gioielleria a brillare: due attrici italiane Aurora Ruffino e Valeria Angione hanno indossato gioielli Pandora della collezione Timeless e Signature. E mentre Federica Panicucci, conduttrice televisiva italiana, ha scelto la collezione Emozioni di Damiani, la enterteiner Camilla Boniardi ha optato per la parure della collezione Magia di Salvini.
Alta gioielleria, invece, con un altro brand italiano, Leo Pizzo. Hanno indossato i gioielli della Maison di Valenza Nilufar Addati, con orecchini e anello in oro bianco e diamanti della Diva Collection, e Ludovica Pagani, con parure di anelli, orecchini, collana, bracciali in oro bianco e diamanti della Flora Collection.
Sempre alto di gamma con Pasquale Bruni: hanno scelto i gioielli disegnati da Eugenia Bruni l’attrice italiana Aurora Giovinazzo e la modella filippina Kelsey Merit. E sempre di Pasquale Bruni sono i gioielli indossati dalla partner di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez, della cantante italiana Nina Zilli e della guru della moda Anna Dello Russo.
Crieri al Fondaco dei Tedeschi a Venezia
A Venezia c’è uno spazio dedicato ai gioielli in più. Si tratta dell’area di Crieri nel department store al Fondaco dei Tedeschi, a due passi dal Ponte di Rialto. L’esposizione Crieri e del marchio collegato Poesia Gioielli. L’area espositiva è collocata al primo piano della storica struttura del Fondaco, dove si trovano altri brand di primo piano. Cinque vetrine espongono una fotografia delle creazioni Crieri e delle collezioni più iconiche e rappresentative.
A cominciare dalla collezione Bogotà 1996, dedicata agli smeraldi colombiani. La raccolta comprende anche C-Type, linea che gioca con creatività intorno alla forma della lettera C di Crieri. Sempre firmati Crieri i gioielli di Musa, Icon, Elegance, Firmamento, Ritmo e Allure le creazioni che raccontano la gioielleria classica della Maison piemontese. “L’apertura al Fondaco dei Tedeschi si inserisce nell’ambito del nostro progetto di sviluppo qualitativo della distribuzione. Venezia, oltre ad essere la città più particolare al mondo, un luogo dal fascino unico, è una piazza estremamente strategica per il nostro settore poiché accoglie clientela italiana e soprattutto straniera di grande qualità. Per noi rappresenta un’opportunità importante di visibilità”, commenta Michela Saracino, direttore generale di Crieri.
Tra le cose belle di Venezia ci sono anche i gioielli del designer Alessandro Palwer. Ecco qualche esempio ♦
Oro, diamanti e corda nei bracciali e nelle collane del designer veneziano Alessandro Palwer. Che lavora di precisione sulle forme e sui volumi di un classico contemporaneo come le maglie di catena, con elementi dalle linee pulite, bombati o allungati, in oro rosa e diamanti brown, oro giallo lucido, oro bianco e diamanti grigi. Il risultato? Dei gioielli eleganti, ma informali e facili da indossare, quell’understatement trasversale alle mode che fa chiedere alle persone: «Bello, dove l’hai comprato?». Insomma, il massimo dello chic. I gioielli di Palwer sono diversissimi tra loro: dalla collezione ispirata alle gocce d’acqua con pietre di luna e diamanti, ai quarzi fumé taglio smeraldo montati su un’intricata combinazione di curve, allo splendore delle superfici specchiate.
Il designer ha una storia non comune: è nato e cresciuto a Roma, ma poi ha puntato su Parigi, cove ha lavorato con marchi parigini della moda ed è stato anche direttore creativo di Ungaro per oltre dieci anni. Non contento, ha anche fondato una società di mobili e accessori: Suite 307. Inoltre, ha anche creato i costumi per molte produzioni di opera lirica. Ma poi ha deciso di trasferirsi a Venezia e di progettare raffinati gioielli, con un design rigoroso.
Cammei personalizzati e gioielli in corallo dal ponte di Rialto, a Venezia, con Eredi Jovon ♦︎
Non bisogna lasciarsi ingannare: oltre ai bijoux per turisti, la gioielleria Eredi Jovon, che si trova proprio sul ponte di Rialto, a Venezia, vende anche pezzi più interessanti. In particolare, la gioielleria è specializzata in cammei, anche su misura, e in gioielli in corallo.
La storia della gioielleria risale al 1934, quando Luciano Jovon ha aperto il negozio su quello che è uno dei ponti più famosi del mondo. Specializzata inizialmente nell’arte di intagliare conchiglie e agata per realizzare cammei su montatura in argento, negli anni Cinquanta Eredi Jovon ha allargato il raggio d’azione al corallo e può proporre oggi anche pezzi di un certo pregio. Dato che i tempi cambiano, oggi la gioielleria da Rialto si propone di vendere in tutto il mondo attraverso internet. Ma, in più, propone anche un servizio particolare: la realizzazione di cammei personalizzati con il profilo del committente (ma anche di una coppia), basato su foto o disegno. Qualcosa di meglio della solita foto del fidanzato/fidanzata sul cellulare. Tutti i gioielli sono progettati e realizzati in Italia.
Il legno prezioso di Nalj
Dalla Laguna di Venezia, oppure dall’Africa, dallIndonesia… Nel segno della natura. Annalisa Mirizzi e Mimmo Demattia, sono i due designer dei gioielli di Nalj, un piccolo brand pugliese che ha sede a Polignano a Mare, una cittadina che sorge su uno sperone roccioso ed è meta turistica. I due designer hanno scelto di utilizzare diverse tipologie di legno per realizzare i propri gioielli. Orecchini, bracciali, collane, anelli sono composti quindi da kauri, legno millenario neozelandese, oppure noce americano, cedro libanese, ulivo, rovere, ebano, wengè, accando a pietre dure e semipreziose, argento 925 e oro. Ma non solo. Un’altra idea di Nalj, infatti, è utilizzare il legno delle briccole di Venezia,
Le briccole di Venezia sono quei pali di quercia piantati in mezzo all’acqua per facilitare la direzione delle barche che solcano la Laguna. Le briccole durano decenni, ma periodicamente (circa dopo cinque-dieci anni) devono essere sostituite. I gioielli della linea Nalj, quindi, riutilizzano questo legno temprato dal vento della laguna veneta per realizzare i propri gioielli. Anni fa, per esempio, con questo legno Nalj ha presentato una collezione in abbinata con la marca di motoscafi di lusso Riva.
I gioielli Damiani al festival di Venezia
Sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia 2021 sono sfilate tante star. E, naturalmente, anche tanti gioielli. Tra le Maison che hanno arruolato più attrici e attori come testimoni della produzione di gioielleria è stato il gruppo Damiani. Molte, infatti, le apparizioni di gioielli del brand piemontese. L’attrice e modella Roberta Giarrusso ha indossato la nuova parure Mimosa Cameo, composta da orecchini e anello con diamanti bianchi. L’attrice Elisabetta Pellini, invece, ha scelto il bracciale della collezione Margherita con perle e diamanti bianchi.
Sempre in occasione dell’evento veneziano, Manuela Servillo, sul red carpet di Venezia con il marito, l’attore Toni Servillo, ha scelto di indossare gli orecchini Damiani della collezione Sorgente in oro rosa, granato e diamanti. Spazio anche alla gioielleria per uomo con l’attore Marlon Joubert, cha si è presentato con la collana della collezione Emozioni, orecchini e gemelli della collezione Belle Epoque. La modella Madalina Ghenea ha indossato, invece, il bracciale della collezione Sophia Loren di Damiani. Firmati Salvini (altro brand del gruppo Damiani), i gioielli di Madalina Doroftei, modella internazionale e miss bellezza, con collana Cuore, anello e orecchini Magia. Anche Nancy Brilli, attrice italiana tra le più conosciute, ha scelto i gioielli Salvini, con la collana Charleston e l’anello e gli orecchini Magia.
I gioielli di Pasquale Bruni al festival di Venezia
Anche i gioielli di Pasquale Bruni hanno sfavillato sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia. Georgina Rodrguez, modella e compagna di Cristiano Ronaldo, in occasione dell’arrivo al Venice Film Festival ha indossato collana, orecchini e anelli della collezione Giardini Segreti. Successivamente, Georgina ha optato per una collana della collezione Ghirlanda Atelier, un pezzo unico in diamanti, con orecchini e anello Feel in oro bianco 18 carati e diamanti. Anna Dello Russo, definita da alcuni un’icona del fashion, ha invece scelto un collier della collezione Goddess Garden in oro rosa e bianco 18 carati, con morganite e diamanti bianchi, assieme a orecchini della collezione Ghirlanda Atelier in oro bianco 18 carati, con morganite e diamanti bianchi e grigi. Per una seconda apparizione in abito settecentesco Anna Dello Russo ha optato per una collana della collezione Goddess Garden in oro bianco e rosa 18 carati con diamanti bianchi, assieme a orecchini della stessa linea in oro bianco e rosa con diamanti bianchi e diamanti.
Alla stilista emergente Eleonora Carisi, Pasquale Bruni ha messo a disposizione orecchini della collezione Ghirlanda Atelier in oro bianco 18 carati con smeraldi e diamanti, assieme a un anello della linea Ghirlanda Classic in oro bianco 18 carati con diamanti. Non attrice, ma star di Tik Tok, per Elisa Maino sono stati forniti orecchini della collezione Look at me in oro bianco 18 carati con diamanti e anelli della linea Petit Garden in oro bianco 18 carati con diamanti. E anche Ambra Angiolini sul red carpet di Venezia ha indossato gioielli di Pasquale Bruni, come la collana della collezione Giardini Segreti.
Alta gioielleria tra i canali, i lussuosi palazzi, i suggestivi scorci di Venezia. Chanel ha deciso di trasformare il mito della città lagunare più famosa del mondo in una collezione che comprende 70 pezzi. La collezione si chiama Escale à Venise e la città italiana è stata scelta non solo per la sua bellezza, l’unicità della sua architettura e dell’atmosfera che si respira tra i vicoli, ma anche perché era amata da Mademoiselle Coco, la fondatrice della Maison parigina. Coco Chanel ha scoperto Venezia nel 1920, dopo la morte accidentale del suo grande amore, Boy Capel. La grande creatrice francese è rimasta affascinata, come tanti altri, dalla bellezza della città e ora, a 80 anni di distanza, Patrice Leguéreau, director of the jewelry creation studio, ha fatto rivivere quelle emozioni attraverso i gioielli.
E non è la prima volta, perché un’allusione a Venezia c’era già stata con la collezione Sous le signe du lion del 2013. Architettura e i tipici elementi della città, come le paline a strisce colorate che servono a ormeggiare gondole e imbarcazioni, diventano alta gioielleria. Nella collezione si affacciano anche, come nella cattedrale di San Marco, suggestioni orientali, frutto del commercio degli antichi veneziani attraverso il mare Adriatico. Come nel caso del plastron Camélia Byzantin, con zaffiri gialli che circondano un fiore con petali di gemme. Altri gioielli, invece, sembrano alludere alla stagione dorata del Settecento veneziano. Non manca neppure la silhouette del leone simbolo della città, composto da diamanti.
I cristalli di Murano, nella Laguna di Venezia, si trasformano in anelli, bracciali e collane con Antica Murrina ♦
A pochi chilometri dalla laguna di Venezia, a Olmo di Martellago, Antica Murrina progetta e produce i suoi bijoux ispirati agli antichi vetri veneziani. Perle lavorate a mano secondo la secolare tradizione artigianale, cristalli, colori: l’azienda fondata negli anni Ottanta unisce il fascino della Laguna con l’unicità dei cristalli. La tipica lavorazione del vetro di Murano, infatti, comporta che ogni pezzo sia un po’ diverso dall’altro, con inclusioni di bolle e diverse trasparenze frutto della lavorazione artigianale. Ma non solo: Antica Murrina utilizza anche i più moderni cristalli Swarovski.
Il risultato sono collane, orecchini e bracciali realizzati nelle varianti rosso, argento, blu e oro. Il vetro trattato secondo un procedimento messo a punto nel tempo, si abbina ad acciaio e foglie d’argento oppure d’oro. I prezzi sono piuttosto contenuti: le collane non superano i 150 euro. Per la stagione FW 2020-2021 Antica Murrina propone la collezione Diva.
I gioielli della Mostra del Cinema di Venezia 2020
La mascherina non è tutto. Sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia numero 77 sono ricomparsi gioielli indossati da star grandi e piccole. Naturalmente a distanza di sicurezza come previsto dalle misure anti pandemia. Ma l’importante è che i gioielli si possano ammirare, magari grazie allo scatto di un fotografo. Ed è quanto è avvenuto nelle occasioni ufficiali. A partire da Cate Blanchett, che scelta per presiedere la giuria, che ha esibito una collana girocollo di Pomellato.
L’attrice olandese Lotte Verbeck, vincitrice di diversi premi come migliore attrice, ha preferito invece i gioielli di Damiani per l’apertura del Festival di Venezia 2020. Lotte ha scelto di indossare l’orecchino Sunset Boulevard con diamanti bianchi e neri e l’anello Notte di San Lorenzo con diamanti bianchi e neri. In Damiani anche la top model Sofia Resing, con bracciale orecchini e anello Eden in oro bianco e diamanti. Damiani anche per la top model Frida Aasen, che ha indossato la parure, collana cocker, anello e bracciali della collezione Belle Epoque, e per la top model Sofia Resing, che ha scelto collana e anello della collezione Emozioni con opale.
La cantante italiana Elodie, invece, assieme a un abito firmato Versace ha scelto i diamanti della Maison parigina Messika. In particolare, ha indossato il famoso orecchino multiforme My Twin, associato al braccialetto My Twin Toi & Moi e al braccialetto Skinny. L’influencer bergamasca Paola Turani, invece, ha optato per gli orecchini Calypso della collezione di alta gioielleria Celestial Diamonds e il bracciale Sea King di Once Upon a Time, sempre di Messika.
Tra le celebrity sul red carpet anche la fidanzata di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez. Per lei i gioielli di Pasquale Bruni. All’arrivo, collana collezione Ton Joli in oro rosa 18 carati con agata bianca e verde, diamanti bianchi e diamanti champagne con anelli collezione Segreti di Luna in oro rosa 18 carati con pietra di luna e diamanti bianchi. Poi, la collana della collezione Lakshmi in oro rosa 18 carati con calcedonio rosa, pietra di luna e diamanti bianchi. E, della stessa collezione, un anello in oro rosa 18 carati con calcedonio rosa, pietra di luna e diamanti bianchi. Della collezione Segreti di Luna, invece un anello in oro rosa 18 carati con pietra di luna e diamanti bianchi. E Pasquale Bruni anche per l’attrice e conduttrice televisiva Rocío Muñoz Morales, che ha indossato orecchini, bracciale e anello della collezione Look at me in oro bianco 18 carati e diamanti bianchi.
Con l’intento di catturare (virtualmente) non pubblico giovane, alla Mostra sono state coinvolte anche le influencer come Giulia De Lellis, ha indossato gioielli Salvini: la collana Sparkling in oro bianco e diamanti abbinata all’anello e gli orecchini in oro e diamanti taglio smeraldo della collezione Magia mix&match con il tennis Battito. Gioielli Salvini anche per la ex miss Italia Daniela Ferolla con collana e anello della collezione Cuori, e per la modella Catherine Poulain, che ha indossato collier e anello in oro bianco con diamanti della collezione Precious Loop.
A Damiani l’intera quota della vetreria Venini
Non solo gioielli: la parola d’ordine della famiglia Damiani è diversificare nel settore del lusso. La società che controlla l’azienda di Valenza, infatti, ha annunciato l’acquisizione dell’ultima tranche del pacchetto azionario di Venini, storico marchio di Venezia. Si tratta delle quote che erano ancora in possesso dei precedenti azionisti, alcuni dei quali, precisa Damiani, continueranno a collaborare con l’azienda.
La nuova mossa era iniziata tre anni fa con l’acquisizione da parte di Damiani della maggioranza del marchio Venini, in precedenza di proprietà di Chimento, altro nome della gioielleria che, però, si è trovato in difficoltà finanziare.
Guido, Giorgio e Silvia Damiani, nipoti del fondatore del marchio di alta gioielleria hanno deciso di investire nella fornace poiché avevano individuato nei valori e nell’heritage del marchio una grande attinenza con la storia e la mission del brand Damiani. L’obiettivo dei tre fratelli è, infatti, dare un nuovo impulso a una delle più autentiche eccellenze del made in Italy e, nello specifico, del made in Murano, isola vicino a Venezia dove si trova da quasi cent’anni la vetreria Venini.
Il forte impegno della famiglia Damiani (anche con un aumento di capitale 4 milioni) nei confronti del marchio Venini prevede un consistente piano di sviluppo estero, specie nei mercati asiatici che dimostrano un notevole interesse per ciò che rappresenta il marchio in termini di contenuti artistici e valoriali. In linea con questa strategia, per esempio, Venini ha aperto da poco un nuovo show room in Corea del Sud, nel più vivace e dinamico quartiere fashion di Seul: Gangnam. Inoltre, è stato aperto il flagship store di Via Monte Napoleone a Milano.