platino

Tutto sul platino

Volete acquistare un anello di platino? Ecco quello che dovete sapere sul platino, uno dei metalli più preziosi utilizzati in gioielleria, in particolare per gli anelli. Insomma, meglio oro o platino? ♦

«Lo preferisce in oro o in platino?». È una delle domande classiche che si sente rivolgere chi va dal gioielliere per acquistare un anello, in particolare per il fidanzamento o il matrimonio. Chi non è un esperto finisce per scegliere il metallo meno costoso: l’oro. Ma conoscere le caratteristiche di quello che è il più raro e nobile materiale, il platino, potrebbe portare a fare una scelta diversa.

Bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice
Neil Lane, bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice

Caratteristiche. Il nome del platino deriva dal termine spagnolo platina, che è letteralmente tradotto in «piccolo argento». È un metallo molto raro. E quindi è anche molto più costoso dell’oro. Si trova assieme a minerali di nichel e rame, principalmente in Sud Africa, dove è concentrata l’80% della produzione mondiale. Ma grandi depositi di platino sono presenti anche nello Stato del Tamil Nadu, in India.

La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino
La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino

Gioielli in platino. Il platino è uno dei metalli meno alterabili: ha notevole resistenza alla corrosione, anche a temperature elevate, ed è quindi considerato un metallo nobile. In gioielleria il platino è utilizzato per la sua duratura ed eleganza. È morbido, duttile e facilmente lavorabile, ma è anche forte e resistente. Per questo, per esempio, è molto apprezzato nei gioielli che contengono pietre preziose: le griffe in platino sono più sicure di quelle in oro. Inoltre, il colore si sposa bene con la purezza dei diamanti. Spesso è utilizzato in lega con altri metalli, come l’iridio, osmio, palladio, rodio e rutenio, ma in questo caso deve essere segnalato. Se acquistate un gioiello in platino fate attenzione che abbia la sigla «Plat»: significa che il platino è puro almeno al 95%. La cornice della corona della regina Elisabetta, conosciuta anche come la Regina madre, fabbricata per l’incoronazione come consorte del re Giorgio VI, è realizzata in platino. È stata la prima corona britannica a essere realizzata con questo particolare metallo.

Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino
Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino

Storia. Il platino era conosciuto già dagli antichi Egizi: gli storici hanno appurato che una sacerdotessa commissionò a un artigiano geroglifici in platino sul suo sarcofago. E oggi, 2500 dopo, i disegni sono perfettamente intatti. Anche Re Luigi XVI (fine 1700) amava i gioielli in platino. E alcuni dei diamanti più famosi del mondo sono stati inseriti in una struttura in platino, come il diamante Hope. Poiché si trova naturalmente nelle sabbie alluvionali di vari fiumi, è stato usato per la prima volta dai nativi precolombiani del Sud America per produrre artefatti. Fu menzionato negli scritti europei già nel XVI secolo, ma fu solo quando Antonio de Ulloa pubblicò un rapporto su un nuovo metallo di origine colombiana nel 1748 che iniziò a essere studiato dagli scienziati.

Chaumet, tiara in platino e diamanti
Chaumet, tiara in platino e diamanti

Come si pulisce il platino? Anche se il platino è un metallo particolarmente resistente, è necessario provvedere alla pulizia di tanto in tento. Il metodo migliore resta sempre quello di immergere l’anello o il bracciale in una ciotola con acqua calda, ma non bollente, in cui avrete sciolto qualche goccia di sapone liquido neutro. Dopo aver lasciato per una decina di minuti il gioiello a bagno, sciacquate, e poi strofinate delicatamente (specialmente se ci sono anche pietre) con uno spazzolino da denti con setole morbide. Poi, asciugate con un panno in microfibra: cotone o lana possono lasciare residui attaccati al gioiello se questo non è perfettamente liscio. Un altro metodo consiste nel mettere a bagno il gioiello di platino in una recipiente di acqua con l’aggiunta di bicarbonato di sodio. Dopo qualche minuto si versa mezzo bicchiere di aceto: l’acqua per reazione inizierà a produrre bolle. Dopo 10 minuti sciacquare il gioiello in acqua fredda.

Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Luois Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato. Prezzo 1890 euro
Louis Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato
Bracciale di platino con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Bracciale con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Anello in platino con diamanti del 1950 circa. Base d'asta: 1500 euro
Anello con diamanti del 1950 circa

Come scegliere un anello

Come scegliere un anello di fidanzamento? Lo chiedono in parecchi, uomini e donne. Ecco come scegliere.

A parte lo stile, la pietra (il classico diamante) e il prezzo, bisogna innanzitutto individuare bene su quale metallo puntare. Se non sai quale anello scegliere, ecco gli aspetti più importanti da sapere

Oro giallo. Una volta gli anelli di fidanzamento erano solo di oro giallo. È l’oro più tradizionale, quello che segnala il valore del metallo. Oggi, invece, un anello di fidanzamento in oro giallo ha un sapore un po’ vintage, anche se rimane sempre un classico. Qualcuno lo preferisce così, proprio per il suo sapore di gioiello di altri tempi, ma con un valore che rimarrà intatto anche per il futuro. In questo caso, comunque, meglio scegliere un disegno semplice, magari con un piccolo diamante incastonato.

Anello indossato della collezione Motion
Anello indossato della collezione Motion di PdPaola

Oro bianco. Attenti: in realtà non esiste l’oro bianco. Si tratta di oro mescolato a qualche metallo senza colore, come argento, nichel, manganese e/o (più raramente) palladio. Diffidate, quindi da chi vi propone un anello in “oro bianco puro”. Spesso è rivestito in rodio per dargli una patina più bianca e una finitura brillante. In questo caso, l’anello dopo pochi anni dovrebbe essere immerso di nuovo in una soluzione per mantenere intatto il suo colore bianco e la lucentezza e sostituire la rodiatura, altrimenti tornerà al colore del suo ingrediente principale: oro giallo. È una seccatura, ma in realtà il processo è relativamente poco costoso, e molti gioiellieri offrono questo servizio gratuitamente.

Anello con diamante a taglio marquise
Anello in oro bianco con diamante a taglio marquise

Oro rosso e rosa. L’oro rosa è stato ormai sdoganato e c’è chi lo preferisco a quello bianco o giallo. Ma esiste persino un oro verde (in lega con l’argento) e, soprattutto, l’oro rosso (in lega col rame). Non è per niente utilizzato per gli anelli di fidanzamento, a meno di complicate lavorazioni che lo abbinano all’oro bianco o giallo. Un anello di fidanzamento in oro troppo rosso, che va molto di moda per altre tipologie di gioielli, è considerato un po’ troppo vistoso, poco elegante. Naturalmente, il design dell’anello conta molto nel giudizio finale.

Anello doppio in oro rosa e diamanti indossato
Piaget, anello doppio in oro rosa e diamanti indossato

Platino. Questo sì che ha un colore naturale bianco, anche se leggermente grigiastro. Per poter essere venduto come anello di platino deve essere composto per almeno il 90-95 per cento con questo metallo. Nel corso del tempo il colore del platino non tende al giallo, come per l’oro bianco. Perde però la sua finitura lucida: a qualcuno piace perché così, per contrasto, rende il diamante ancora più scintillante. Il platino, in ogni caso, può essere lucidato professionalmente per ripristinare il suo splendore originale: un processo che è paragonabile in termini di costi di cura per l’oro bianco. In generale, i colori di oro bianco e platino sono simili, ma non sono proprio la stessa cosa: provate a infilare un anello per tipo sulla stessa mano e vedrete. L’oro bianco è più argenteo, mentre il platino è più (leggermente) sul grigio. I diamanti bianchi li completano entrambi magnificamente, ma attenzione: se il vostro anello di fidanzamento è di platino, non aggiungete una fede nuziale in oro bianco. Rimanere coordinati con il metallo scelto la prima volta è una idea migliore.

Anello in platino, morganite, diamanti
Anello in platino, morganite, diamanti di Tomasz Donocik

Il prezzo. Il più grande vantaggio dell’oro bianco rispetto al platino è sicuramente il costo. Il platino è più caro, perché è più raro dell’oro. Ogni anno sono estratte solo 160 tonnellate di platino contro le 1.500 tonnellate di oro. Inoltre, il platino è più denso del metallo giallo: la stessa dimensione di anello peserà notevolmente più in platino che in oro (e i metalli preziosi sono valutati a peso). A grandi linee, un gioiello in oro bianco costa circa la metà di un equivalente in platino. Quindi, se vi piace il bianco e volete risparmiare, scegliete l’oro.

Gioielleria Rocca a Bologna, ingresso
Gioielleria Rocca a Bologna, ingresso

Quale oro scegliere. La maggior parte degli anelli di fidanzamento in oro sono a 14 o a 18 carati, di solito segnalati con la sigla 14k o 18k. La lettera «k» sta per carati. L’oro a 14k è solo al 58,3 per cento puro. Quello a 18k è al 75 per cento puro. Maggiore è la quantità carati, più puro è l’oro, ma è anche meno resistente. L’oro nella sua forma naturale, infatti, è a 24k, ma in quello stato è troppo morbido da utilizzare per i gioielli complessi: si deforma facilmente. Deve essere in lega con altri metalli per poter indurire e diventare resistente. Per rinforzare l’oro nelle leghe si usa di solito il nichel, che però qualche volta provoca allergia. Il platino, invece, è un metallo forte, più forte e più pesante dell’oro. Tra l’altro, il platino è più puro ed è considerato ipoallergenico. È possibile, tuttavia, trovare anche oro bianco senza nichel.

Mariah Carey con l'anello di alta gioielleria in oro bianco e diamanti. Photo: Koto Bolofo
Mariah Carey con l’anello di alta gioielleria in oro bianco e diamanti di Chopard. Photo: Koto Bolofo

Simboli. L’oro indica storicamente ricchezza, saggezza, e potere divino. Ricordate le regole d’oro della Bibbia? Oppure, l’età d’oro o gli anni d’oro, che stanno a significare bei tempi. E il 50esimo anniversario di matrimonio si dice che sia quello delle nozze d’oro. L’oro è anche considerato da molti come il metallo tradizionale per fedi nuziali e di fidanzamento. Dal momento che non si ossida nel tempo, aiuta a simboleggiare la coppia di armonia eterna. Eppure adesso è il platino che sembra essere il nuovo simbolo di ricchezza e prestigio. Pensate alla «carta di credito platinum», che spesso ha migliori benefici e privilegi che la «carta di credito d’oro». A voi la scelta.

Anello con diamante a cuore indossato
Anello con diamante a cuore indossato

Come stringere o allargare un anello

Stringere un anello, oppure allargare un anello: può essere necessario in alcuni casi. Ecco quando e come si può fare

Che cosa fare quando l’anello preferito è diventato troppo stretto o troppo largo? Un gioiello, infatti, è per sempre. Ma le vostre mani e le vostre dita mutano nel tempo. Forse avete qualche etto in più, oppure siete dimagrite e la fede nuziale balla sull’anulare. Altra ipotesi: vi hanno regalato un anello della misura sbagliata. In tutti questi casi, si può chiedere indietro all’orafo l’oro eliminato in questa operazione? Perché il costo è così differente tra un anello e un altro? Ecco sei domande e sei risposte.

1 Come si allarga un anello?

L’orafo apre la banda dell’anello con una sega molto sottile. Poi preleva (se deve stringere) o aggiunge un pezzetto di metallo simile a quello che compone l’anello. Con le pinze, poi, ricongiunge i due pezzi separati. A questo punto salda l’anello e poi procede con diverse fase di lucidatura con spazzole precedentemente immerse in tre paste abrasive diverse, fino a ottenere la superficie desiderata. Naturalmente, nel caso debba allargare l’anello, deve essere tanto bravo da scegliere esattamente la lega uguale a quella del vostro gioiello. Il compito è ancora più semplice se avete conservato il certificato che descrive l’anello al momento dell’acquisto.

Anello da allargare
Anello da allargare

2 Bisogna aggiungere altro oro per allargare un anello?

A volte sì e a volte no. Se l’anello ha solo bisogno di allargarsi fino a meno di un 1/4 delle sue dimensioni originali e, inoltre, il metallo è sufficientemente spesso, il gioielliere può essere in grado di modificare il vostro anello lavorando su un mandrino e utilizzando  il martello da gioielliere. Insomma, lo allunga un po’ facendo diventare più sottile la banda di metallo. Ma non è facile che questo avvenga. Di solito l’anello è allargato con l’aggiunta di un piccolo pezzo di oro oppure, se è il caso, di platino. L’anello è poi saldato di nuovo e si passa alla lucidatura finale.

Anello da stringere
Anello da stringere

3 Come si stringe?

Per ridimensionare un anello, una piccola sezione della fascia circolare viene rimossa. Poi l’anello è sagomato di nuovo e saldato. Se ci sono pietre esposte, queste dovranno essere strette di nuovo nelle griffe. C’è un limite: se le pietre non possono essere strette rischiano di  cadere fuori dal supporto metallico. State attente, però, a non esagerare: e se vi capitasse di acquistare un paio di chili?

Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili
Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili

4 Si può chiedere la restituzione dell’oro eliminato quando si ridimensiona un anello?

La quantità di oro che viene eliminata nel procedimento di riduzione di solito è così minuscola che non avrebbe molto senso la restituzione. Inoltre, a volte l’anello deve essere limato e l’oro si trasforma in una polvere fine che viene aspirata. La riduzione di un anello richiede molta abilità: i milligrammi di oro che rimangono al gioielliere sono ampiamente scontati dal prezzo del suo lavoro. Oltretutto, tenete conto che il vostro anello non è di oro puro, ma di una lega che potrebbe contenere, per esempio, nichel, argento, platino, o altri metalli.

Decisamente da stringere
Decisamente da stringere

5 Perché è più costoso allargare o stringere alcuni anelli rispetto ad altri?

Il costo del lavoro del gioielliere dipende molto dalla quantità di lavoro e dalle dimensioni dell’anello, dal peso e dal tipo di metallo. Lavorare il platino è più costoso dell’oro, perché ci vuole più calore e più attenzione. Di solito è più costoso anche lavorare su anelli con le pietre, che hanno bisogno di cure particolari. Per esempio, solo diamante, zaffiro, e rubino possono resistere al calore di una fiamma di saldatura. Le altre gemme o devono essere rimosse dall’anello, oppure necessitano dell’uso di un laser, perché se vengono riscaldate, si bruciano e sono irrimediabilmente rovinate. Il maggior lavoro e le attrezzature necessarie per questi anelli alza il costo dell’operazione.

Controllate le misure della dita
Controllate le misure della dita

6 La dimensione del dito risulta diversa da un negozio all’altro. Perché?

Anelli e dita sono misurati con mandrini, dei lunghi coni in cui si infila l’anello per misurarne la larghezza. Tra uno e l’altro può esserci una diversa calibratura e, quindi, può risultare una misura diversa della circonferenza. La variazione è di solito tra 1/4 e 1/2 della dimensione. Inoltre, le dita possono anche cambiare dimensioni secondo le condizioni climatiche (con il freddo si stringono, con il caldo si gonfiano), oppure a causa delle condizioni di salute, o di peso e perfino secondo l’ora del giorno.

Storia della gioielleria in 10 tappe

Le 10 tappe fondamentali nella storia della gioielleria che è necessario conoscere. La prima è… ♦︎
Tempo fa il Financial Times ha pubblicato un articolo che individuava le 10 tappe fondamentali della gioielleria nel corso degli ultimi duecento anni o poco più. L’articolo parte dalla innovazione nel taglio dei diamanti, con l’introduzione della foggia a brillante, fino alla stampa in 3D. È interessante ripercorrere l’analisi per dare una bella ripassata alla storia del gioiello.

1 Taglio brillante

I diamanti con il taglio rotondo, o brillante, sono stati introdotti alla fine del 17esimo secolo, dopo che nel Settecento, nei gioielli barocchi, l’aspetto brillantezza delle pietre era diventato preponderante. Il taglio brillante si è sviluppato nei laboratori di Parigi, Amsterdam e Anversa, che hanno prodotto il precursore del taglio contemporaneo, che oggi è quello scelto per il 75 per cento dei diamanti.

Il diamante da 102 carati taglio brillante
Diamante da 102 carati taglio brillante

2 Galvanotecnica

Come si fa a far diventare oro quello che non lo è? Niente pietra filosofale: dal 1840 oro e argento sono applicati con un procedimento elettrolitico, che è diventato un pilastro della produzione di gioielli a prezzi accessibili. È merito del chirurgo di Birmingham John Wright, che ha sviluppato bagni galvanici con cianuro di potassio Wright ed i suoi soci George e Henry Elkington brevettato il processo di elettrodeposizione, che consente di applicare una sottile pellicola di oro o argento su un normale gioiello di altro materiale, come l’acciaio.

Bracciale in galvanica oro rosa di Swarovski
Bracciale in galvanica oro rosa di Swarovski

3 Tiffany setting

Nel 1886 Tiffany ha inventato l’anello più popolare tra le donne: eleva il diamante sopra il cerchio dell’anello tramite quattro o sei griffe, invece di essere incassato nel metallo. In questo modo il diamante si vede molto di più. Da allora l’anello con solitaire rimane da solo per pochissimo: tutti lo vogliono. Prima di Tiffany le incastonature dell’anello di diamanti erano molto più basse sul dito: le pietre erano solitamente fissate in una banda di oro o tenute con rebbi più corti, quindi le pietre avevano un profilo basso. La montatura Tiffany a valorizzato il diamante.

Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting

4 Platino

Alla fine dell’Ottocento si diffonde l’utilizzo del platino, un metallo più difficile da lavorare, ma molto più resistente dell’oro. Grazie alle nuove tecniche di trattare il platino Cartier può realizzare un gioiello raffinato come la tiara con disegno a ghirlanda. Il platino ha una notevole resistenza alla corrosione, e non si deforma anche ad alte temperature: è considerato un metallo nobile che assicura una lunga vita al gioiello.

Orecchini in platino e diamanti
Orecchini in platino e diamanti

5 Perle coltivate

Fino ai primi anni del Novecento le perle erano rarissime, perché si trovavano solo quelle prodotte naturalmente dalle ostriche. Dalla varietà Akoya, Kokichi Mikimoto è invece riuscito a ottenere perle indotte dall’uomo. Ma è merito anche di sua moglie. L’11 luglio 1893, la moglie di Mikimoto esaminò un cesto di ostriche appena pescate e vide la prima perla coltivata semisferica bella quanto di una perla naturale. Tre anni dopo, nel 1896, Mikimoto ottenne il suo primo brevetto per le perle coltivate.

Bracciale con tre fili di perle coltivate
Bracciale con tre fili di perle coltivate

6 Orecchini a clip

Negli anni Trenta si sono diffusi gli orecchini trattenuti da una piccola molla, come reazione all’uso del foro nell’orecchio, considerato un’usanza barbara (pare che non sia più così, ora). Gli orecchini a clip possono essere indossate da tutte, mentre quelli con foro sono riservati a chi ha le orecchie forate. Negli anni Settanta, però, è tornato di moda il buco ai lobi, e non solo.

Verdura, orecchini clip con la forma di grappolo d'uva, con oro, perle, platino e diamanti
Verdura, orecchini clip con la forma di grappolo d’uva, con oro, perle, platino e diamanti

7 Serti Mystérieux

È un’innovazione di Van Cleef & Arpels la tecnica di utilizzare pietre poste sul gioiello senza mostrare griffe o altri congegni per immobilizzare i singoli elementi. Sottilissime e invisibili rotaie conducono la pietra nella posizione desiderata. Inutile aggiungere che non è un’operazione semplice, anche se poi è stata imitata da molte altre Maison.

Clip Panache MystОrieux. Serti MystОrieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti
Van Cleef & Arpels, clip Panache MystОrieux. Serti MystОrieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti

8 Titanio

Nei primi anni Sessanta entra in scena il titanio. Anche in questo caso è la tecnologia che ha permesso ai gioiellieri più innovativi, come Jar, di utilizzare questo metallo leggero e resistente, che permette di realizzare gioielli con ardite fogge, impossibili con leghe più tradizionali come quelle con oro e argento.

Bracciale Calla in titanio e diamanti
Bracciale Calla di Vhernier in titanio e diamanti

9 Progettazione 3D

Per chi non lo sapesse, nonostante i filmati dei maggiori brand continuino a mostrare artisti con pennino e colori mentre disegnano le proprie collezioni, la stragrande maggioranza dei gioielli è disegnata al computer. Questo avviene grazie all’introduzione, negli anni Ottanta, della progettazione in 3D, con un software chiamato Cad. È un sistema meno poetico delle matite colorate, ma molto più efficiente.

Progettazione in 3D dei gioielli
Progettazione in 3D dei gioielli

10 Stampa 3D

Da qualche anno la frontiera è la stampa in 3D. La maggior parte inizialmente è stata realizzata in plastica, ma ora è possibile utilizzare anche il metallo. Dopo aver progettato il gioiello, si passa subito alla realizzazione tramite speciali stampanti che, invece di sfornare la foto delle vacanze, costruiscono per sottrazione (cioè limando il materiale in eccesso), oppure per aggregazione (aggiungendo polvere d’oro o d’argento, impastata) anelli, collane o bracciali.

Gioielli di platino realizzati con la stampante 3D
Gioielli di platino realizzati con la stampante 3D

 

 

Henrich & Denzel, platino power




Henrich & Denzel, i gioiellieri tedeschi specializzati in platino ♦︎

La maggioranza dei gioielli di qualità sono in oro. E l’abbinata più comune è quella con i diamanti. Ma non tutti seguono questa strada: nel 1984 Gunter Henrich e Roland Denzel hanno fondato a Radolfzell, sul lato tedesco del Lago di Costanza, un’azienda di gioielleria che punta tutto sul platino, tranne poche eccezioni. Una mossa non usuale, dato che il platino ha tante ottime qualità, ma costa più dell’oro. Ma la capacità di lavorare un metallo nobile in modo impeccabile e un’alta specializzazione, hanno fatto guadagnare a Henrich & Denzel una meritata fama di gioielleria con una solida qualità. Tanto che nel giugno 2017 hanno vinto il Couture Design Award a Las Vegas per la categoria di gioielleria con platino.

Fede nuziale in oro rosa e platino
Fede nuziale in oro rosa e platino

Anche il loro stile stile è molto rigoroso, ispirato al design nordico, alla scuola del Bauhaus. Linee pulite, semplici, mai banali. Il platino utilizzato è quello contrassegnato dai numeri 950 e 999 platino, ma qualche volta è utilizzato in compagnia di oro 24k, 22k e 18k. I diamanti sono spesso utilizzati a pavé, poche le pietre colorate. I diamanti, specifica la Maison, sono tagliati in modo che possano donare una alta riflessione, che consente alle pietre di catturare e riflettere la luce a un tasso fino al 96%, anche nel crepuscolo. Un’idea brillante, insomma. Alessia Mongrando

Collana con parre di platino
Collana con parre di platino
Bracciale Vela in platino e pavé di diamanti
Bracciale Vela in platino e pavé di diamanti
Solitario in platino e diamante
Solitario in platino e diamante
Anello in platino e diamanti
Anello in platino e diamanti
Anello in oro giallo 18 carati con diamante taglio radiant
Anello in oro giallo 18 carati con diamante taglio radiant
Anello in oro e platino con diamante
Anello in oro e platino con diamante
Anello in platino e diamanti
Anello in platino e diamanti






Kuwayama da scoprire




La giapponese Kuwayama è una grande azienda giapponese della gioielleria. È il momento di scoprirla

In Europa molti identificano il Giappone con l’industria dell’auto o della tecnologia. È un luogo comune: il Giappone ha, per esempio, anche una tradizione nella gioielleria. Kuwayama è, forse, il nome più noto, anche per le dimensioni dell’azienda, che è persino quotata in Borsa. Fondata da Yukihiro Kuwayama a Sumida-ku, a Tokyo, nel 1970, l’azienda ha subito visto la gioielleria da un punto di vista molto industriale, con fabbriche in Cina e Tailandia, oltre che in Giappone.

Choker vincitore dell' Craftsmanship Award Economy, Trade and Industry Minister's Award (JJJA Awards). È composto con rubellite, diamanti, zaffiri rosa
Choker vincitore dell’ Craftsmanship Award Economy, Trade and Industry Minister’s Award (JJJA Awards). È composto con rubellite, diamanti, zaffiri rosa

Nata per lavorare i metalli preziosi, l’azienda si è ingrandita ed evoluta, fino a diventare un brand consolidato anche nel design dei gioielli, come dimostrano  i numerosi premi internazionali (33 al momento) vinti da Kuwayama, l’ultimo come Produttore dell’anno ai JNA Awards 2018 a Hong Kong Jewellery & Gem Fair del 2019. La società ha anche una filiale anche in Europa, nella capitale dei diamanti, Anversa. I gioielli proposti dalla casa giapponese sono i più vari: da collezioni con diamanti e pietre semi preziose, a linee che si basano sulle gemme Swarovski. Ma la maggior parte della produzione è riservata ad altri marchi della gioielleria, che utilizzano elementi come le catene metalliche.

Collana in platino, diamanti e zaffiri vincitrice ai JJA Jewelry Awards 2018
Collana in platino, diamanti e zaffiri vincitrice ai JJA Jewelry Awards 2018
Kuwayama, collana in platino composta da bolle, Best in Platinum ai Couture Awards 2018
Kuwayama, collana in platino composta da bolle, Best in Platinum ai Couture Awards 2018
Collana in platino di Kuwayama
Collana in platino di Kuwayama
JJA Jewelry Design Awards 2008
JJA Jewelry Design Awards 2008
Platinum Design Awards 2009, The Best Award, Nature Inspired Category
Platinum Design Awards 2009, The Best Award, Nature Inspired Category
JJA Jewelry Design Awards 2013
JJA Jewelry Design Awards 2013
JJA Jewelry Design Awards 2014
JJA Jewelry Design Awards 2014
JJA Jewelry Design Awards 2007
JJA Jewelry Design Awards 2007
IL premio vinto a Las Vegas nella categoria Best in platino
IL premio vinto a Las Vegas nella categoria Best in platino






I mille riflessi del cuscino di Henri Daussi

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Storia e diamanti di Henri Daussi, un nome e una garanzia come la città in cui è nata, Anversa ♦︎

Ad Anversa i diamanti sono come le baguette a Parigi o le arance in Sicilia: un elemento che fa parte del territorio e della tradizione. E nella città belga Henri Daussi Loots è nato e cresciuto. Ha imparato l’arte del taglio dei diamanti da suo padre, che a sua volta lo aveva imparato da suo padre. Dopo anni di esperienza, Henri è diventato un grande maestro del diamante e ha lavorato per altri produttori di diamanti per tagliare solo i loro diamanti più unici e significativi.

Anello con diamante centrale a taglio Henri Daussi Cushion
Anello con diamante centrale a taglio Henri Daussi Cushion

Henri, dato sia una passione e un talento eccezionale per il taglio del diamante, è stato il maestro artigiano e pioniere. Ha progettato una ruota di taglio per tagliare i diamanti in modo più preciso e uniforme. Ha anche innovato il classico taglio cuscino, con una variante che lo rende tra il 10% e il 30% più grande e brillante. Ma, soprattutto, è diventato famoso per i diamanti a forma di cuore: è stato il primo a riuscirci con successo. Da piccola azienda con due dipendenti, la sua DTC (Diamond Trading Company) si è ingrandita fino ad avere 200 dipendenti.

Competenza e passione è rimasta nella famiglia Loots con i nipoti del fondatore, Jeff e Kristiaan Loots, che guidano la Henri Daussi, brand fondato 60 anni fa. I gioielli della Maison, è facile indovinare, sono tutti a base di diamanti.

Anello a banda con una tripla fila di diamanti
Anello a banda con una tripla fila di diamanti
Orecchini con diamanti
Orecchini con diamanti
Anello con diamanti Henri Daussi Cushion cut
Anello con diamanti Henri Daussi Cushion cut
PEndente in oro bianco con pavé di diamanti
PEndente in oro bianco con pavé di diamanti

Anello a banda con diamanti bianchi e neri
Anello a banda con diamanti bianchi e neri







Oro, argento, platino: costeranno di più o di meno?




Quale sarà il prezzo dell’oro nel 2022? E quello dell’argento? E del platino? Domande che si pongono tutti i gioiellieri, ma anche chi ha in programma di acquistare un gioiello oppure di venderlo. Il motivo di tanta curiosità si deve all’aumento dei prezzi che negli ultimi mesi ha coinvolto quasi tutte le materie prime, comprese i metalli. Anche oro, argento e platino sono stati influenzati dalla pandemia di covid-19, che per mesi ha frenato in parte l’attività di estrazione e di vendita. Poi, l’economia è ripartita quasi di colpo assieme alla domanda di gioielli. Così alcuni prezzi sono saliti parecchio, ma sono poi anche scesi. Fino a quanto durerà l’incertezza?

Prezzo dell'oro, 1 anno
Prezzo dell’oro, 1 anno

L’oro è un metallo simbolo, e non solo per la gioielleria. Ma non è facile fare previsioni sul metallo giallo. Dopo aver sfiorato i 2000 dollari quasi un anno fa, il prezzo per oncia è sceso a poco più di 1.700 dollari a ottobre, il livello più basso da marzo. Una caduta che è stata accelerata dalla forza del dollaro Usa (quando il dollaro sale di solito l’oro scende). E, al momento, sembra che il trend di debolezza dei prezzi sia destinato a continuare, con il dollaro che vale di più (rispetto a euro e yen) e il costo dell’oro che galleggia. Tradotto: nei prossimi mesi non dovrebbe aumentare, a meno di sconvolgimenti ora non previsti.

Prezzo dell'argento, 1 anno
Prezzo dell’argento, 1 anno

L’argento ha seguito il prezzo dell’oro, come quasi sempre avviene: è aumentato fino a raggiungere una vetta di 28,89 dollari per oncia, per arrivare all’autunno 2021 con una media di 22,64 dollari l’oncia. Insomma, si è sgonfiato, ma gli operatori del mercato dei metalli prevedono che il prezzo tornerà ad aumentare. Pare, infatti, che i gioielli di argento siano protagonisti di un boom destinato a durare: costano meno, si vendono di più. C’è chi prevede, infatti, che l’argento raggiungerà i 30 dollari per oncia il prossimo anno per salire poi fino a 50 dollari.

Collana in platino e pavé di diamanti
Collana in platino e pavé di diamanti by Boucheron

Bisogna tenere conto che il prezzo di oro, argento e platino non è solo legato al mondo dei gioielli. I metalli, anche quelli preziosi, sono utilizzati anche per alcune produzioni industriali. Nel caso di platino, palladio e rodio (utilizzati in gioielleria spesso assieme all’oro o all’argento), per esempio, il prezzo è sceso. La causa, secondo gli esperti del settore, è legata alla carenza globale di chip, i processori utilizzati per l’elettronica, ma anche per le auto o gli elettrodomestici. La carenza di chip ha rallentato la produzione di automobili e, di conseguenza, ha depresso il costo dei metalli utilizzati nei convertitori catalitici.

Anello Vento in oro giallo e rodio nero
Anello Vento in oro giallo e rodio nero by Antonini

Il prezzo del platino è sceso dal valore di 1.008,29 dollari l’oncia di agosto a 988,67 dollari di ottobre. In compenso, il prezzo era aumentato parecchio lo scorso anno, fino a toccare i 1.214 lo scorso maggio. La forte domanda da parte del mondo della gioielleria (con una richiesta aumentata del 48%), però, potrebbe mantenere il prezzo del platino su livelli elevati, anche se a un livello più basso del record. Stesso trend per palladio e rodio. Il palladio è sceso sotto la soglia dei 2.000 dollari per la prima volta dalla metà del 2020, al di sotto della massimo di 3.000 dollari toccata a maggio. E gli esperti prevedono che continuerà la sua discesa. Anche il rodio è stato influenzato dalla carenza dei chip ed è sceso rispetto al livello dei mesi scorsi: è passato da un prezzo di 10.205 l’oncia nel febbraio 2020 a 25.981 per oncia nell’aprile scorso. Per poi scendere a 12.850 dollari a ottobre.

Orecchini a frange con diamanti in platino e palladio by Ming
Orecchini a frange con diamanti in platino e palladio by Ming







Monile, la via italiana al platino

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Perché utilizzare oro bianco, che dopo un po’ di anni ingiallisce e deve essere rodiato di nuovo, quando si può optare per il platino? Aldo Arata, gioielliere del distretto di Valenza, ha pensato che questa idea andava approfondita. E anni fa ha stretto una collaborazione con il Politecnico di Torino. Risultato: un platino con una durezza superiore all’oro bianco, commercializzato con la collezione Everlasting di Monile. Il brand sinonimo di gioiello produce gioielli in platino più resistenti alle scalfiture e caratterizzati da una luminosità destinata a durare nel tempo. Con questo metodo sono prodotti soprattutto anelli, ma anche orecchini e collane.

Solitario, platino e diamante
Solitario, platino e diamante

Tutto ha avuto inizio nel 1966 nella piccola cittadina piemontese. L’azienda è stata fondata con il nome Arata Fratelli. Il fondatore, Aldo Arata, orafo che aveva lavorato come apprendista da Carlo Barberis, si era occupato, tra l’altro, proprio di gioielli in platino. È del 1977, invece, il marchio Monile, specializzato nella lavorazione del platino. L’azienda, che in una serie di modifiche societarie si chiama oggi Jewels of Italy e controlla il marchio Monile, produce anche gioielli per conto terzi. Ha collaborato con De Beers, Rapaport, Lazare Kaplan. L’utilizzo del platino è anche il frutto di una raffinata ricerca tecnologica: il metallo è più difficile da lavorare rispetto all’oro. Ma ha molti vantaggi: non cambia colore, non si graffia, è ipoallergico. Tanto che è utilizzato anche per alcuni strumenti chirurgici e odontoiatrici.

Set di collier e orecchini in platino, oro e diamanti
Set di collier e orecchini in platino, oro e diamanti

Nel raccontare la storia di Monile è necessario, però, ricordare un aspetto tragico: l’11 settembre 2001, dopo aver formato un contratto con una multinazionale, i suoi esponenti muoiono sull’aereo diretto sul Pentagono dirottato dai terroristi. Una crisi che ha avuto profonde ripercussioni sull’azienda, che però è ancora attiva.

Orecchini Simple LIght in platino e diamanti
Orecchini Simple LIght in platino e diamanti
Fedi in platino e diamanti
Fedi in platino e diamanti
Anello a banda larga in platino, oro e diamanti di Monile
Anello a banda larga in platino, oro e diamanti di Monile
Anelli in platino, oro e pavé di diamanti
Anelli in platino, oro e pavé di diamanti

Anello in platino, oro 18 carati e diamanti
Anello in platino, oro 18 carati e diamanti







I gioielli di re Farouk d’Egitto




Si pensava perduto e, invece, anni fa il tesoro di re Farouk d’Egitto è stato ritrovato nel caveau di una banca egiziana: si tratta di 265 gioielli tra cui un diamante di 44 carati, che si ritiene essere il terzo più grande al mondo. Farouk I d’Egitto (Il Cairo 1920 –  Roma, 18 marzo 1965), è stato il decimo sovrano della dinastia di Mehmet Ali e penultimo Re dell’Egitto. Il suo regno è finito per il colpo di Stato dei militari guidati da Nasser, in seguito al quale il sovrano è stato costretto ad abdicare al trono in favore del figlio neonato Ahmad Fuʾād. Esiliato, Farouk è morto in Italia nel 1965. Circa la movimentata vita del sovrano, protagonista della Dolce Vita, e della sua collezione segreta di gioielli sono stati scritti tanti articoli. Pochi, però, si sono soffermati sulla collezione di gioielli, fino a quando qualcuno è stato messo in vendita dalle case d’Aste.

Spilla di Van Cleef & Arpels venduta da Sotheby's: faceva parte del tesoro di re Farouk
Spilla di Van Cleef & Arpels venduta da Sotheby’s: faceva parte del tesoro di re Farouk

Molti gioielli sono esposti nel Royal Jewelry Museum di Alessandria, che si trova in quella che era la dimora della sorella del re Farouk, Fatima. Si tratta di circa 246 oggetti accumulati dalla dinastia Muhammed Ali, poi confiscati dalle autorità egiziane al termine della monarchia. Non tutti, però, visto che due anni fa Sotheby’s ha messo in vendita tre gioielli appartenuti al re, tra cui una spilla di Van Cleef & Arpels, la marca preferita della principessa Fawzia, altra sorella di Farouk. Per esempio, nel 1939, per il suo matrimonio con il principe ereditario dell’Iran, la principessa Fawzia ha indossato un diadema di diamanti e platino di Van Cleef & Arpels. E altri bracciali e girocollo di platino e brillanti sono appartenuti alla madre di Farouk, la regina Nazli, moglie di re Fuad I.
Collana di Boucheron indossata dalla moglie di Farouk il giorno del suo matrimonio. Ha diamanti per 34,6 carati
Collana di Boucheron indossata dalla moglie di Farouk il giorno del suo matrimonio. Ha diamanti per 34,6 carati

Per esempio, una collana di diamanti che sostiene un pettorale flessibile a forma di sunburst, centrata su una pietra rotonda del peso di circa 6 carati, incastonata con 118 diamanti rotondi più grandi del peso di circa 134 carati, accentuata da diamanti rotondi più piccoli del peso di circa 27 carati, completata da baguette diamanti del peso di circa 50 carati, è stata venduta per 4,3 milioni di dollari tre anni fa da Sotheby’s. È questp è solo uno dei gioielli che fanno parte del tesoro accumulato dalla dinastia Muhammed Ali, che ha regnato ininterrottamente in Egitto per oltre un secolo e mezzo.

Collana in platino e diamanti di Van Cleef & Arpels, circa 1939. È composta da oltre 600 diamanti rotondi e baguette: apparteneva alla madre di Faouk, regina Nazli
Collana in platino e diamanti di Van Cleef & Arpels, circa 1939. È composta da oltre 600 diamanti rotondi e baguette: apparteneva alla madre di Faouk, regina Nazli

La collana di Van Cleef & Arpels
La collana di Van Cleef & Arpels

La collana di diamanti indossata dalla regina Nazli
La collana di diamanti indossata dalla regina Nazli

Tiara con pavone e fiori di loto della principessa Farida, indossata per il matrimonio con re Farouk. In cima c’è un diamante a forma di cuore di circa 4 carati
Tiara con pavone e fiori di loto della principessa Farida, indossata per il matrimonio con re Farouk. In cima c’è un diamante a forma di cuore di circa 4 carati

Collana di diamanti e platino del tesoro di re Farouk, indossata dalla prima moglie Farida
Collana di diamanti e platino del tesoro di re Farouk, indossata dalla prima moglie Farida
Re Farouk d'Egitto
Re Farouk d’Egitto
Farouk e Farida il giorno del matrimonio
Farouk e Farida il giorno del matrimonio

Il diadema del matrimonio fu un regalo della regina madre Nazli. Il collier da 114 diamanti per 346 carati, invece fu commissionato da Farouk a Boucheron come regalo per la sposa
Il diadema del matrimonio fu un regalo della regina madre Nazli. Il collier da 114 diamanti per 346 carati, invece fu commissionato da Farouk a Boucheron come regalo per la sposa







Amy Burton, designer numero Unum

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I pezzi unici di Amy Burton: gioielli con straordinarie pietre e straordinarie geometrie ♦︎

Certo, essere la figlia di Stephen e Janie Burton, proprietari della boutique di gioielli vintage Hancocks, a Londra, offre un buon vantaggio. Ma Amy Burton non ha approfittato della consuetudine con grandi, preziosi gioielli d’epoca per conquistarsi uno spazio dietro le vetrine di famiglia. Nel 2016, infatti, ha deciso di mettersi in proprio con una sua Maison di alta gioielleria: pezzi unici, per nulla tendenti a un gusto antiquato e neppure classico.

Anello in oro bianco, diamanti e opale
Anello in oro bianco, diamanti e opale

La sua strada l’ha iniziata con un diploma in gemmologia alla Gemmological Association di Londra e l’ha proseguita prendendo ispirazione da soggetti diversi. Per esempio, la collezione Disorient è ispirata a un cancello veneziano. La linea di gioielli Unum richiama il latino e indica che si tratta di pezzi unici. I gioielli di Amy Burton siglano un matrimonio tra grandi pietre eccezionali, nel senso che sono per taglio o per colore differenti da quelle che si trovano di solito in gioielleria, e intricate costruzioni geometriche che, nonostante le dimensioni spesso generose di anelli o bracciali, riescono a offrire un piacevole senso di leggerezza. I suoi gioielli, tra l’altro, a differenza di qualche altro brand di gioielleria di lusso, sono realizzati tutti a Londra, ovviamente da mani esperte di artigiani. Tra scultura e architettura, i gioielli di Amy Burton offrono, in effetti, un senso londinese di grandezza, ma senza eccedere troppo: un carattere tipicamente inglese. Rudy Serra

Amy Burton, orecchini Crescendo, tormalina e granato
Amy Burton, orecchini Crescendo, tormalina e granato
Bracciale in oro e ametista
Bracciale in oro e ametista
Anello con morganite rosa di 8,32 carati taglio Asscher
Anello con morganite rosa di 8,32 carati taglio Asscher
Anello Solis con grande zaffiro giallo non riscaldato, diamanti, platino
Anello Solis con grande zaffiro giallo non riscaldato, diamanti, platino
Anello della collezione Disorient in platino, diamanti e grande acquamarina
Anello della collezione Disorient in platino, diamanti e grande acquamarina
Anelli della collezione Disorient in oro e diamanti
Anelli della collezione Disorient in oro e diamanti
Orecchini in platino e diamanti
Orecchini in platino e diamanti
Anello della collezione Unum, con diamanti bianchi
Anello della collezione Unum, con diamanti bianchi






Le gemme speciali di Forever Unique

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Sono molti gli specialisti di gemme che dalla semplice passione (e competenza) per le pietre preziose si evolvono in gioiellieri: è il caso di Osigem, brand milanese (ha sede a due passi da Piazza Duomo), nato dagli studi e dell’attività nel commercio dei diamanti di Aberto Osimo, e che ha lanciato il brand Forever Unique.

Orecchini in oro bianco, diamanti, smeraldi
Orecchini in oro bianco, diamanti, smeraldi

Il marchio di gioielleria si distingue perché utilizza, tra l’altro, il taglio del diamante Ideal Square. Sono pietre estratte e lavorate in Canada con raffinatissime tecniche di taglio: 68 faccette che creano il percorso Cuori & Frecce. Insomma, esalta i riflessi della luce al suo interno, raddoppiandola. Con queste premesse, ecco Memory: gioielli in platino e diamante. Il platino e il brevetto Everlasting, spiega l’azienda, assicurano durezza e una luminosità costanti nel tempo, senza scalfitture anche dopo anni di uso quotidiano. Memory, nelle intenzioni, «celebra il tempo attraverso un percorso evocativo e multisensoriale in cui i gioielli sono associati a strumenti e forme musicali».

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti

Osigem ha anche siglato un accordo con De Beers Group che consente all’azienda di importare diamanti certificati dall’Iidgr, International Institute of Diamond Grading & Research, parte del De Beers Group of Companies. I diamanti, accompagnati dal Diamond Grading Report, si fregiano della sigla Dbg (De Beers Group) Iidgr seguita dal numero di certificato. Riportato all’interno del certificato stesso e inciso sulla cintura del diamante grazie ad una speciale incisione laser, il marchio ne garantisce qualità e provenienza. Infatti, oltre alle abituali 4 C, Carat (caratura), Colour (colore), Clarity (purezza) e Cut (taglio), De Beers certifica, per i suoi diamanti, una quinta C, Confidence (certezza), per indicare la sicurezza che proviene dal trasparente percorso di estrazione. Giulia Netrese

Bracciale Groumette in oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Bracciale Groumette in oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Orecchini Groumette in  oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Orecchini Groumette in oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Orecchini in oro bianco, zaffiri, diamanti
Orecchini in oro bianco, zaffiri, diamanti
Orecchini in oro bianco, rubini, diamanti
Orecchini in oro bianco, rubini, diamanti
Anello trilogy, oro bianco e diamanti taglio brillante
Anello trilogy, oro bianco e diamanti taglio brillante
Ciondolo con diamanti e smalto rosa a forma di lettera
Ciondolo con diamanti e smalto rosa a forma di lettera
Bracciali tennis di Forever Unique
Bracciali tennis di Forever Unique

Bracciale Simbiosi in oro e smeraldi
Bracciale Simbiosi in oro e smeraldi







Gioielli e allergia





Avete gioielli che provocano allergia o irritazione alla pelle? Ecco come risolvere il vostro problema ed evitare una allergia da nichel ♦︎

Qualcuno sostiene che le allergie sono in aumento. Per quanto riguarda i gioielli, purtroppo, sono sempre state un problema. Il motivo è semplice: ci sono metalli che a contatto con la pelle provocano reazioni allergiche. Ma ci sono anche metalli meno pericolosi per chi soffre di allergie, come l’oro o l’acciaio.

Leggi anche: Come evitare le allergie da nichel

Per questo motivo chi soffre di allergie sceglie gioielli in oro. Il metallo giallo, infatti, è anallergico, cioè provoca raramente reazioni a contatto con la pelle. Ma, allora, perché capita anche chi indossa un gioiello in oro di soffrire per arrossamenti o irritazioni sulla parte del corpo a contatto con orecchini, bracciali o collane?

Come evitare allergie e vivere felici
Come evitare allergie e vivere felici

L’irritazione causata dai gioielli: si tratta di una reazione allergica chiamata dermatite da contatto ed è provocata quando non si utilizza oro puro. È un problema che, secondo alcuni calcoli, interessa il 10% delle donne. Questo metallo, allo stato naturale (24 carati) è troppo morbido e si deforma facilmente. Per questo motivo i gioiellieri lo hanno legato assieme ad altri metalli, come il nichel. In questo modo il gioiello d’oro diventa più resistente. In Europa, però, ormai da oltre 20 anni la Ue ha emanato una direttiva, che si è trasformata in legge nei Paesi aderenti, che riduce in modo drastico l’utilizzo del nichel nella gioielleria. Il nichel, però, continua a essere presente nei gioielli realizzati prima delle nuove regole. In Italia, per esempio, l’utilizzo del nichel deve essere non solo nei limiti di legge, ma anche indicato nell’etichetta.

Orecchino con allergia
Orecchino con allergia

In ogni caso, il nichel non è l’unico metallo contenuto in lega nei gioielli che può causare una allergia. Infatti, bisogna ricordare che tutti i gioielli in oro a 18, 14 oppure 9 carati, sono in lega con altri metalli. Oro a 18 carati, per esempio, significa che su 10 grammi di metallo, solo 7,5 sono in oro puro, mentre a 14 carati si scende circa al 50%.

I trucchi per evitare allergie. Come evitare l’allergia al nichel? La prima risposta è ovvia: nel caso acquistiate un gioiello vintage chiedete al gioielliere se la lega di metallo del gioiello contiene nichel.

Se a casa avete già dei gioielli che provocano irritazione alla pelle o allergia, un semplice trucco è utilizzare lo smalto per le unghie: spennellato sul gioiello eviterà il contatto del metallo con la pelle. Dovete utilizzare quello trasparente, ovvio. Questo sistema non funziona bene con le collane a catena, ma può risolvere il problema con un anello o un bracciale. Basta ricoprire la parte interna del gioiello, quella a contatto con la pelle, con lo smalto. In questo modo si evita che il nichel sia a contatto con la pelle delle mani o del polso. Naturalmente bisogna verificare nel tempo che lo smalto non si consumi con l’utilizzo del gioiello.

Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze
Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze

Altri metalli. Un altro modo, più costoso, per evitare allergie è scegliere gioielli in platino o in titanio, due metalli ipoallergenici. Il rame, consigliato da molti, non è certo una vera alternativa all’oro: non solo non ha la stessa lucentezza (anche se costa molto meno), ma a contatto con il sudore della pelle può rovinarsi e tingere la pelle. Anche l’argento, a patto che sia sterling (puro al 92,5%) è spesso tollerato da chi ha allergia al nichel, ma va costantemente pulito per evitare che si annerisca.

Leggi anche: I gioielli a basso prezzo sono pericolosi?

Sintomi allergici
Sintomi allergici






Hedy Martinelli, diamanti a maglia

Nuovi pezzi unici firmati dalla designer romana Hedy Martinelli, con l’antica tecnica delle maglie d’acciaio, o di argento, assieme a oro e diamanti ♦

Ferro e acciaio con platino e diamanti? Yes, she can: Hedy Martinelli, forte di una tradizione iniziata dalla nonna materna, porta nell’alta gioielleria una ventata di avanguardia con tessuti metallici che sembrano le cotte dei cavalieri medievali in torneo e le accosta a pavè di brillanti di diverse misure. Risultato? Orecchini dalle forme a spirale che dondolano appesi a fettucce di ferro, che nonostante il materiale hanno un aspetto leggero.

Bracciale con maglia placcata oro e diamanti
Bracciale con maglia placcata oro e diamanti

C’è il bracciale composto da tantissimi, grandi e piccoli, fili sottili di tubogas in acciaio, intervallati da spessi cerchi in metallo prezioso e diamanti taglio brillante, e il cuff drappeggiato in maglia e diamanti. Ricorre nella produzione, ogni gioiello è un pezzo unico forgiato e lavorato a mano, la finitura brunita e il colore con coralli, zaffiri rosa e blu, pepite d’oro e rubini cabochon. Matilde de Bounvilles 

Bracciale con maglia in argento e diamanti
Bracciale con maglia in argento e diamanti
Orecchini con acquamarina e zaffiri
Orecchini con acquamarina e zaffiri
Anello con pietra luna e diamanti
Anello con pietra luna e diamanti
Collana con diamanti e zaffiri rosa
Collana con diamanti e zaffiri rosa
Anello con zaffiri briolette su oro annerito
Anello con zaffiri briolette su oro annerito
Anello con maglia in argento annerito e diamanti
Anello con maglia in argento annerito e diamanti

 

Colette Jewelry, stravagante di lusso





Gioielli creativi, sorprendenti, un po’ strani: sono quelli di Colette Steckel e della sua Colette Jewelry ♦︎

Francese per parte di madre, cresciuta in Messico, Colette Steckel è la creatrice del marchio Colette Jewelry. Sono gioielli stravaganti, che prendono ispirazione un po’ ovunque, dai fiori, dalle stelle, da romantici fiocchi e persino dai più mascolini ingranaggi di un automobile. Pezzi intricati che dimostrano una formazione tecnica, ha studiato graphic design all’Università a Città del Messico, ed esprimono la femminilità attingendo dalla cultura ispanica e francese. Per esempio nell’anello Two-piece bow c’è la tutta la delicatezza e la frivolezza di un fiocco, la complessità delle lavorazione nelle linee curve e l’ingegneria incastro che ne fanno un gioiello da indossare in vari modi.

Two piece bow, anello in oro nero 18 carati e diamanti neri a forma di fiocco in due pezzi da indossare soggoli o insieme
Two piece bow, anello in oro nero 18 carati e diamanti neri a forma di fiocco in due pezzi da indossare soggoli o insieme

Non è semplice trasformare un semplice nastro annodato in qualcosa di inedito. E lo stesso vale per il classico chevalier con un carattere. Così come l’ear cuff con un uccellino sulla parte superiore dell’orecchio pronto a spiccare il volo e l’ala appoggiata al lobo che dona illumina il viso come un punto luce ben congeniato. Insomma, due soggetti per nulla originali ma disegnati in modo tale che il gioiello nel suo complesso lo è. E pure con  grazia. Realizzati in oro 18 carati, platino e diamanti scelti con la competenza di una gemmologa diplomata Gia.





Collana in oro 18 carati, smalto e diamanti
Collana in oro 18 carati, smalto e diamanti

Anello in oro 18 carati, smalto e diamanti
Anello in oro 18 carati, smalto e diamanti

Orecchini in oro 18 carati, smalto e diamanti
Orecchini in oro 18 carati, smalto e diamanti

Anello chevalier in oro 18 carati, smalto e diamanti
Anello chevalier in oro 18 carati, smalto e diamanti

Anello in oro bianco, diamanti, turchesi, onice
Anello in oro bianco, diamanti, turchesi, onice
Anello Beetle in oro annerito, topazi e diamanti
Anello Beetle in oro annerito, topazi e diamanti
Orecchini in oro bianco 18 carati, diamanti e perle
Orecchini in oro bianco 18 carati, diamanti e perle
Anello chevalier con diamanti champagne
Anello chevalier con diamanti champagne
Orecchini in oro bianco, diamanti, malachite, lapislazzuli, onice
Orecchini in oro bianco, diamanti, malachite, lapislazzuli, onice

Orecchini in oro bianco, diamanti, malachite
Orecchini in oro bianco, diamanti, malachite







Nuovi anelli di fidanzamento Tiffany

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Tiffany introduce un nuovo anello di fidanzamento: cambia taglio dei diamanti e design della banda di platino oppure oro ♦︎

Quando la marca di gioielli più richiesta per gli anelli di fidanzamento introduce qualcosa di nuovo è un avvenimento. Ed è proprio la definizione per i nuovi anelli di fidanzamento di Tiffany. La Maison americana rinnova dopo dieci anni le sue proposte e introduce un nuovo tipo: Tiffany True. È la seconda linea disegnata da Reed Krakoff, che è succeduto a Francesca Amfitheatrof come project manager nel febbraio 2017. La collezione si chiama True (cioè vero) perché l’intenzione è quella di mostrare la vera bellezza di un diamante grazie a un particolare taglio e la nuova incastonatura della pietra. La fascia metallica è studiata in modo da riflettere meglio la luce e accentuare i riflessi del diamante.

Anelli Tiffany True
Anelli Tiffany True

Visto di profilo l’anello mostra anche una T che blocca il diamante e permette di limitare a quattro i rebbi che fermano la pietra.

Ovviamente la T si riferisce a Tiffany, ma anche a True. L’anello è proposto con una banda in platino con un diamante True-cut incolore, oppure in oro giallo 18 carati con un diamante taglio cuscino giallo. Con questo disegno il diamante è anche più in basso, cioè più vicino al dito rispetto al modello classico. Da aggiungere che anche oro e diamante sono eticamente certificati, come è richiesto ora e che le pietre sono della migliore qualità. Vi piace? Dovete avere pazienza: gli anelli Tiffany True arriveranno nei negozi in autunno in Nord America e nel mondo nel 2019. Giulia Netrese




Anelli Tiffany True in platino e oro
Anelli Tiffany True in platino e oro
Versione in platino e diamante incolore
Versione in platino e diamante incolore
Solitaire Tiffany setting (con sei griffe)
Classico solitaire Tiffany setting (con sei griffe)
Anello di fidanzamento Tiffany Setting in platino e diamanti di Tiffany & Co. Prezzo su richiesta
Anello di fidanzamento Tiffany Setting in platino e diamanti di Tiffany & Co. Prezzo su richiesta







Morphée Joaillerie, l’anello vale doppio

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Un anello per due: l’idea di Morphée Joaillerie unisce platino ai diamanti ♦︎

Morphée Joaillerie, Maison fondata dalla designer belga Pamela Hastry, presenta il suo primo set che combina anello di fidanzamento e di matrimonio, dato che lo sdoppia e può essere indossato da tutti e due. La linea di anelli «due in uno», si chiama Tu Me Complètes, cioè tu mi completi, e utilizza platino e diamanti in un pezzo speciale. La filosofia che sta alla base di questa collezione è quella che ruota attorno al concetto di complementarietà. Da un punto di vista orafo, senza il platino la parte in diamanti non può essere bloccata. E da un punto di vista metafisico, le personalità possono sembrare in conflitto, ma possono anche creare un un forte legame e una forma di completezza.

Insomma, quasi un riverbero dell’orientale dei concetti di yin e yang, opposti che formano un’unità, come il buio e la luce, la notte e il giorno, il pieno e il vuoto. Ma, forse, più sorprendente è il risultato per quanto riguarda i gioielli o, meglio, gli anelli dalla forma ottagonale, come un taglio smeraldo: componibili, metà in platino e metà con una parte composta da quattro diamanti con uno speciale taglio a baguette. Di sicuro fuori dall’ordinario. Lavinia Andorno




Anello Tu Me Complètes di Morpheée Joaillerie
Anello Tu Me Complètes di Morpheée Joaillerie
Anello aperto
Anello aperto

Anello chiuso
Anello chiuso







L’anello di platino che ha tre odori



Una artista norvegese e un designer-orafo tedesco hanno progettato un anello che emana tre profumi ♦︎

Quale può essere il profumo di un gioiello? Ora, almeno in un caso, si può stabilire. L’idea è dell’artista norvegese Sissel Tolaas, che assieme al designer e orafo Georg Hornemann hanno creato un pezzo unico come riflessione sul mondo degli odori. Che non sono solo sensazioni piacevoli o sgradevoli, ma condizionano la vita stessa delle persone, fino a influenzarne il comportamento. Georg Hornemann ha studiato vari tipi di contenitori di odori. E ha pensato di ricreare un gioiello ispirato sugli anelli che contenevano veleno, in uso tra i nobili nel Rinascimento. Nello stesso tempo, Sissel Tolaas, che è una artista che da anni lavora con gli odori, ha progettato tre fragranze che hanno speciali obiettivi: provocare attrazione, distrazione o attenzione.

Attraverso un meccanismo rotante all’interno del gioiello, l’intensità di ogni odore può essere controllata. Un meccanismo permette di ricaricare l’anello. Ma non è un gioco: l’anello è realizzato interamente in platino ed è disponibile in soli sei esemplari. Il prezzo è di 18.000 euro. Federico Graglia




Il disegno dell'anello di platino
Il disegno dell’anello di platino
L'anello di Sissel Tolaas e Georg Hornemann
L’anello di Sissel Tolaas e Georg Hornemann

Sissel Tolas nel suo laboratorio
Sissel Tolas nel suo laboratorio







Picchiotti, brillante bridal



La nuova collezione bridal di Picchiotti, a tutto diamante e pietre preziose♦︎

I festeggiamenti per i primi 50 anni di Picchiotti continuano con una speciale nuova collezione dedicata al momento sacro della coppia: il matrimonio. Qualunque sia lo stile, il rito, e le annesse forme di libagione, il giorno delle nozze arriva dopo una promessa, ma anche una premessa. Quello che precede sempre, infatti, è la scelta di un gioiello adeguato per celebrare il momento da segnare sul libro della vita. Spesso si tratta di un anello, ma non è detto che il regalo di un gioiello sia per forza prerogativa dello sposo. Un altro famigliare, per esempio, può regalare un gioiello che costituisce anche un piccolo capitale che si rivaluta nel tempo. Ma torniamo a Picchiotti: la nuova collezione bridal non perde di vista quello che è il codice della Maison di Valenza, la scelta di grandi pietre colorate, e diamanti in particolare, di grande qualità con una grande brillantezza. Una grandezza, insomma, che non risiede nella dimensione, ma nella scelta di puntare in alto. Più degli aggettivi, in ogni caso, sono efficaci le immagini. Giulia Netrese





Anello con diamanti taglio smeraldo e baguette
Anello con diamanti taglio smeraldo e baguette

Anello di fidanzamento con diamanti taglio smeraldo e baguette
Anello di fidanzamento con diamanti taglio smeraldo e baguette
Anello con diamanti e rubino taglio a cuore
Anello con diamanti e rubino taglio a cuore
Anello con diamanti e zaffiro con taglio ottagonale
Anello con diamanti e zaffiro con taglio ottagonale
Anello in platino con diamanti baguette e diamante taglio cuscino
Anello in platino con diamanti baguette e diamante taglio cuscino
Anello con diamanti e inserti in onice
Anello con diamanti e inserti in onice
Collana con diamanti bianchi
Collana con diamanti bianchi
Orecchinipendenti con diamanti bianchi
Orecchinipendenti con diamanti bianchi
Anello Toi et Moi in diamanti bianchi e fancy yellow
Anello Toi et Moi in diamanti bianchi e fancy yellow
Anello Toi et Moi in diamanti bianchi e diamante fancy yellow taglio smeraldo
Anello Toi et Moi in diamanti bianchi e diamante fancy yellow taglio smeraldo

Bracciale con diamanti e smeraldi
Bracciale con diamanti e smeraldi







Platino più oro per l’anello di nozze

Platino più oro: è la lega di metallo prezioso proposta per gli anelli di nozze dalla britannica Domino ♦

Volete un anello in oro o in platino? D’ora in avanti potete rispondere: con tutti due. L’idea è di Domino, gruppo britannico della gioielleria che vende anche componentistica per il settore, oltre che collezioni di anelli, bracciali, orecchini o collane. Da febbraio 2017 Domino proporrà, infatti, anche gioielli creati e realizzati in Platinum Gold. In particolare, la nuova lega di metallo sarà utilizzata per gli anelli nuziali. In questa linea di gioielli il platino è mescolato con l’oro puro per creare una lega che ha 97,3% di metallo prezioso. Secondo l’azienda, Platinum Gold è la più lussuosa e preziosa di tutte le leghe di platino. Il prezzo a cui sono proposti gli anelli realizzati con questo materiale, però, non sarà quello più alto: Domino vuole testare l’impatto sui clienti. Platinum Gold ha un colore bianco lucente, che si accorda bene con i riflessi dei diamanti. È già pronta la collezione che utilizza la nuova lega: la Wedding Ring Collection. Domino è una società con sede a Birmingham, di proprietà di Patrick e Vivien Fuller. Lavinia Andorno

Anelli in Platinum Gold
Anelli in Platinum Gold
Anello con diamanti e rubino di Domino
Anello con diamanti e rubino di Domino
Anelli in oro e platino
Anelli in oro e platino
Anello con diamanti e rubino di Domino
Anello con diamanti e rubino di Domino
Anelli con diamanti di Domino
Anelli con diamanti di Domino
Anelli in platino o oro giallo e diamanti
Anelli in platino o oro giallo e diamanti
Orecchini della collezione Rosabella
Orecchini della collezione Rosabella