pietre

Filippo G&G, i riflessi della bellezza

Vi piacciono le gemme? Dovreste conoscere Filippo Gay, che ha fondato a Ginevra la Filippo G&G. L’azienda nasce con una storia alle spalle: la famiglia, di origine torinese, opera da quattro generazioni nel settore delle pietre preziose. L’attività, infatti, è stata iniziata dal bisnonno di Filippo all’inizio del XX secolo. Ma Filippo Gay non si è limitato ad acquistare e rivendere sul mercato all’ingrosso pietre preziose: ha avuto una lunga esperienza andando sul campo a visitare miniere e a scovare i pezzi migliori.

Collana pungitopo in titanio, oro bianco, diamanti, kunzite cabochon di 73 carati. Copyright: gioiellis.com
Collana pungitopo in titanio, oro bianco, diamanti, kunzite cabochon di 73 carati. Copyright: gioiellis.com

Mentre l’azienda di famiglia ha proseguito il suo cammino, tra vendite in Italia e il cugino che taglia gemme e produce gioielli a Valenza e Tailandia, Filippo Gay quando aveva 20 anni è andato a vivere a Bangkok, dove ha studiato gemmologia all’Asian Institute of Gemology, e dove si è diplomato.

Orecchini foglie in alluminio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini foglie in alluminio e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Ma non è tornato in Italia. Ha invece scelto di rimanere a Bangkok, una delle capitali del mercato delle gemme, per altri dieci anni. Frequentando il mercato delle pietre preziose tailandese, Filippo ha confessato di essere stato truffato parecchie volte. Disavventure che gli sono servite per fare esperienza, così come di grande aiuto è stato, quando era un ragazzo, accompagnare il padre tra India e Sri Lanka a scegliere le pietre da portare in Europa. Ed è così che Filippo G&G è diventata una delle società più apprezzate tra i rivenditori di gemme. Non solo: a GemGenéve Filippo G&G ha presentato anche gioielli dal design innovativo, realizzati in titanio e, ovviamente, tante pietre luccicanti.

Orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con opale e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con opale e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchino/spilla in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchino/spilla in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Filippo Gay visita una miniera in Africa
Filippo Gay visita una miniera in Africa
Anello in titanio, diamanti e kunzite
Anello in titanio, diamanti e kunzite. Copyright: gioiellis.com
Collier in titanio, diamanti e grossa kunzite al centro
Collier in titanio, diamanti e grossa kunzite al centro. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con rubellite e diamanti
Anello in titanio con rubellite e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini glicine in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini glicine in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Gioielli e oro: vero o falso? Domande e risposte

Vero o falso? L’oro si riconosce con un morso? La vera giada è fredda? La cubic zirconia, spesso confusa con lo zircone, è indistinguibile dal diamante? L’argento provoca allergia? Il 925 è il numero dell’argento perfetto? I riflessi di una pietra devono essere arcobaleno? Sono tra le tante domande che riceviamo spesso con le relative risposte.  

Per controllare che il gioiello sia di oro autentico bisogna morderlo.

FALSO L’oro puro è un metallo molto morbido e, in effetti, i denti possono lasciare facilmente un segno se è purissimo, a 24 carati. Ma morderlo non è una garanzia né una prova raccomandabile. Oltretutto, si possono danneggiare i denti. Senza contare che il piombo è ancora più morbido dell’oro: un gioiello che utilizza piombo placcato oro potrebbe facilmente essere scambiato. Inoltre, di solito per i gioielli è utilizzato oro a 18 carati, o anche meno: 14 e perfino 9 carati. Si tratta di oro in lega con altri metalli: in questo modo si rende l’oro meno malleabile e anche meno costoso. Insomma, in realtà oltre all’oro si finisce per mordere anche altri metalli come argento, rame, palladio, nickel.

Mordere l'oro non è una garanzia
Mordere l’oro non è una garanzia

Per scoprire se una pietra è autentica bisogna guardarla in controluce.

VERO In realtà l’unico modo veramente affidabile per identificare una pietra preziosa è il parere di un gemmologo o di un gioielliere, oppure i test di laboratorio. Premesso questo, ecco un suggerimento utile per decidere se vale la pena di prendere in considerazione la pietra di un anello o di una collana. Ponete la pietra contro la luce del sole e guardare l’arco di colori che produce. Le pietre preziose autentiche di solito mostrano un arcobaleno che si rifletterà su una superficie vicina. La maggior parte delle vere gemme produrrà una gamma completa di colori: avvicinate la pietra all’occhio e inclinatela, dovrebbe comparire un arcobaleno. Le pietre che non producono nulla sono spesso falsi. Ripetiamo: non è una  prova definitiva: per alcune pietre, in particolare quelle molto dense, di colorazione profonda o che non sono state lucidate completamente, il sistema potrebbe non funzionare. Ma è un piccolo test da non trascurare.

Esame di un diamante a un precedente Dubai Jewellery Show
Esame di un gioiello con diamante

Uno zircone è praticamente uguale a un diamante, solo che costa meno.

FALSO Quello chiamato comunemente zircone è in realta una cubic zirconia: una pietra artificiale che assomiglia al diamante.  È brillante, ma molto, molto più economica. In realtà, è solo molto difficile distinguerla da un vero diamante se non siete esperti. È una forma cristallina cubica del biossido di zirconio. È un materiale sintetico molto duro, otticamente perfetto e solitamente incolore, anche se può essere realizzato in una varietà di colori diversi. Non va confuso con lo zircone naturale, pietra composta da  silicato di zirconio, spesso di colore blu. La cubic zirconia a volte viene erroneamente chiamato erroneamente «zirconio cubico». La produzione commerciale è iniziata nel 1976. Suo principale concorrente come una gemma creata in laboratorio è la moissanite sintetica.

Cubic zirconia
Cubic zirconia

L’argento provoca allergia e fa diventare verde la pelle.

FALSO La colorazione non è causata da un’allergia: è una reazione ai metalli usati in gioielleria e con cui spesso è fuso l’argento, soprattutto quando la pelle suda. Insomma, indica che l’argento non è puro. È il rame e non l’argento a provocare spesso un alone verde sulla pelle. L’argento Sterling, per esempio, è al 7,5 per cento una lega con rame. Le macchie più comuni lasciate dai gioielli in argento Sterling, in ogni caso, sono nere e non verdi. Alcuni gioielli in argento Sterling sono rivestiti con prodotti che li aiutano a mantenere la patina, ma i rivestimenti possono svanire nel tempo.

Bracciali in argento a maglia geometrica con charm
Bracciali in argento a maglia geometrica con charm Pandora

Vero o falso? Il numero 925 indica che il gioiello è di vero argento.

VERO Nella parte interna di un gioiello, l’incisione o punzonatura del numero 925 indica che il materiale è, appunto Argento 925, la lega più comune. Ovviamente, la garanzia è relativa: nulla vieta che sia stata apposta su un gioiello falso, ma di solito per l’argento non avviene.

In questo orecchino di Giovanni Raspini è ben visibile la punzonatura con il numero 925
In questo orecchino di Giovanni Raspini è ben visibile la punzonatura con il numero 925

Il negozio cinese sotto casa ha degli anelli di giada a un prezzo molto buono. Posso fidarmi? Mi hanno detto che la vera giada è fredda.

VERO La temperatura non è una prova sufficiente, ma un’indicazione la dà: la giada è scarsamente termoconduttrice. Appoggiandola a una parte sensibile, per esempio sul volto, è facile avvertire una sensazione di freddo. Un’altro suggerimento facile è provare a incidere la pietra con l’unghia: la vera giada è molto dura e non mostrerà un graffio. La stessa prova si può condurre con un oggetto molto caldo: la vera giada non mostrerà segni al contatto. Infine, la giada autentica ha di solito piccole imperfezioni, comuni in natura. Una pietra perfetta dovrebbe farvi nascere un sospetto. In ogni caso, la vera giada è molto costosa.

Anello Palloncino con giada
Anello Palloncino di Vhernier con giada verde

Diamanti o cubic zirconia?

Acquistare un gioiello con cubic zirconia, cioè con una pietra sintetica che assomiglia al diamante e che di solito è venduta come zirconi (non cascateci, i veri zirconi sono un’altra cosa)? Ecco che cosa dovete sapere sulla cubic zirconia che in realtà è… ♦︎

Diamanti o cubic zirconia? Chi non può permettersi le pietre preziose più amate si accontenta, spesso, della loro imitazione: cubic zirconia, che si trova sui gioielli che costano poco e brillano lo stesso. Ma molti ci hanno chiesto di sapere di più: che cosa sono davvero, le pietre chiamate cubic zirconia? Ecco quello che c’è da conoscere sulla cubic zirconia, una pietra molto usata, per esempio da Pandora e da tanti altri marchi di gioielleria con prezzi bassi. Con una premessa: spesso queste pietre sono vendute come zirconi. Ma si tratta di una pietra diversa. Attenzione: le cubic zirconia sono differenti anche dai diamanti coltivati o creati in laboratorio, che hanno una struttura chimica del tutto uguale a quella dei diamanti naturali. I diamanti sintetici, o di laboratorio, costano meno dei diamanti naturali, ma molto di più rispetto a un cristallo di cubic zirconia.

Leggete anche: Cubic zirconia o zirconi? Ecco la differenza

La zirconia cubica o cubic zirconia è indicata spesso anche con la sigla CZ. Se nella descrizione di un gioiello leggete CZ, dunque, sappiate che si tratta di un materiale sintetico.

Pandora, charm oro giallo 14 carati con zirconia cubica
Pandora, charm oro giallo 14 carati con zirconia cubica

Che cosa è

La cubic zirconia, spesso indicata come zirconi, si ottiene in laboratorio, non è una pietra naturale. Assomiglia molto a un diamante. Anzi, chi non è esperto lo scambierà di sicuro per un diamante: ha lo stesso aspetto, è tagliata in modo simile. Non solo: oltre che nella classico aspetto incolore, può essere anche colorata e assomigliare a diamanti fancy, cioè colorati, per esempio gialli o blu o in tante altre colorazioni. Certo, se tenterete poi di vendere una zirconia cubica non riceverete molto. Anzi, probabilmente nessun gioielliere acquisterà un anello con montata una zirconia cubica.

La zirconia cubica è nata nel 1976 come diamante sintetico a basso costo. Si ottiene sciogliendo insieme un elemento chimico, lo zirconio, con il biossido di zirconio in polvere e riscaldando il tutto ad altissima temperatura. Dato che è una pietra sintetica, la cubic zirconia è perfetta: non ha le inclusioni o i difetti che si possono trovare su una pietra naturale. Tra l’altro, la CZ è dura quasi come un diamante: sulla scala di durezza di Mohs arriva a 8,5, mentre un brillante è l’elemento più duro di tutti e arriva a 10.

Bracciale in galvanica black gun con cubic zirconia
Pianegonda, bracciale in galvanica black gun con cubic zirconia

Come distinguere un vero diamante da una cubic zirconia?

A occhio non è facile, neppure per un gioielliere, che però esaminando attentamente al microscopio la pietra può individuare se è sintetica o naturale. Se volete sapere se l’anello che vi hanno regalato monta un diamante o una cubic zirconia dovete per forza sottoporre la pietra ad alcune prove tecniche.

Per esempio, i diamanti sono conduttori di calore, mentre l’ossido di zirconio è un isolante. In teoria, in somma, un diamante si scalda prima di una zirconia. Nella pratica, ci vogliono strumenti speciali per accertarlo. Altro aspetto: la durezza. Per stabilire se arriva a 10 o si ferma a 8,5 senza rovinare la pietra, anche in questo caso ci vogliono strumenti da laboratorio. Uno spettrometro verifica anche la densità della pietra: la cubic zirconia è 1,7 volte più densa di un diamante. Altro aspetto: l’indice di rifrazione: il diamante attraversato da un raggio luminoso ha un indice di 2.42 rispetto alla zirconia, che si ferma a 2.15-2.18. Ci sono poi altri aspetti, come la dispersione e il colore. La cubic zirconia, paradossalmente, è quasi sempre più perfetta di un diamante. Quelli naturali in commercio, tranne eccezioni, hanno una catalogazione inferiore al livello massimo.

Leggi anche: Diamanti: 4 regole per evitare truffe

Orecchini Profumi di Maggio, perle e cubic zirconia
Mayumi, orecchini Profumi di Maggio, perle e cubic zirconia

Il costo

Le cubic zirconia sono pietre sintetiche dal prezzo molto più basso rispetto a un diamante. Ma, proprio come per le pietre naturali, il loro costo dipende dal peso, cioè dai carati. Inoltre, non tutte le cubic zirconia sono uguali: ce ne sono alcune che sono migliori e, dunque, costano di più. Infine, non confondete le cubic zirconia, o zirconi, con i diamanti creati in laboratorio, che sono molto più cari e quasi indistinguibili dalle pietre naturali. I veri zirconi, invece, quelli che vedete nella immagine qui sotto.

Autentici zirconi naturali. Copyright: gioiellis.com
Autentici zirconi naturali. Copyright: gioiellis.com
Orecchini con zirconia cubica o cubic zirconia, spesso proposti semplicemente (e spesso ingannevolmente) come zirconi
Orecchini con zirconia cubica o cubic zirconia, spesso proposti semplicemente (e spesso ingannevolmente) come zirconi
Rebecca, Elizabeth linea Elegance anello in bronzo placcato giallo e zirconia cubica
Rebecca, Elizabeth linea Elegance anello in bronzo placcato giallo e zirconia cubica
Yvone Christa, anello in argento placcato in oro 22 carati con una zirconia cubica
Yvone Christa, anello in argento placcato in oro 22 carati con una zirconia cubica
Anelli della collezione Radiant Bloom, in lega metallica rosa e zirconia cubica
Pandora, anelli della collezione Radiant Bloom, in lega metallica rosa e zirconia cubica
Pandora, anelli in argento con zirconia cubica verde
Pandora, anelli in argento con zirconia cubica verde

Tutto sulla labradorite




Sapete riconoscere la labradorite? Eppure è una pietra molto utilizzata per bijoux e gioielli. Ecco che cosa dovete sapere sulla labradorite ♦

Quando vi chiedono se vi piace la labradorite non è un riferimento ai cani gialli o neri che sono famosi per la loro abilità nei salvataggi in acqua. Il Labrador, in questo caso, è il luogo (in Canada) dove alla fine del Settecento è stata scoperta questa pietra che fa parte del gruppo molto comune dei feldspati, impiegata con successo in gioielleria. Come per tutte le pietre, c’è qualcuno che attribuisce alla labradorite proprietà miracolose. Ognuno è libero di crederlo…

Anello con diamanti taglio brillante, labradorite grigia, granati, tsavoriti, topazi blu e zaffiri arancioni
Anello con diamanti taglio brillante, labradorite grigia, granati, tsavoriti, topazi blu e zaffiri arancioni

Caratteristiche. La labradorite ha la particolarità di possedere un gioco di colori dal riflesso metallico spesso cangianti tra il blu e il verde. In alcuni casi, più rari, può mostrare tutto lo spettro dei colori. Ne esistono anche varietà incolori, bianche, grigie, grigio-nerastro, grigio-biancastro, giallo, bruno, verde pallido. Non è una pietra molto dura e il taglio più semplice in cui far risaltare i colori è il cabochon, anche se non è raro trovare qualche altro tipo di taglio. Come abbiamo accennato, la labradorite può mostrare un effetto ottico iridescente (o schiller), che è noto anche con il nome di labradorescenza. Il termine labradorescenza è stato coniato dal mineralogista Ove Balthasar Bøggild. Da un punto di vista scientifico, la labradorizzazione è il riflesso della luce da piani submicroscopici orientati in una direzione (raramente in due direzioni). Sono piani che non hanno mai una posizione tale da poter essere espressi da semplici indici, e non sono direttamente visibili al microscopio.

Orecchini Galaxy con labradorite by Fernando Jorge
Orecchini Galaxy con labradorite by Fernando Jorge

Dove si trova. Oltre che in Labrador, la labradorite si trova anche in Madagascar, Messico, Russia e negli Usa. La varietà finlandese è chiamata spektrolith.

Impieghi in gioielleria. La labradorite è utilizzata soprattutto per ciondoli e pendenti con taglio semplice, oppure tagliata in sfere per collane. Ma non mancano gli anelli che utilizzano la labradorite, specialmente nella sua versione cangiante.

Come pulire la labradorite. Dato che la labradorite è una pietra abbastanza fragile, bisogna far attenzione alla sua pulizia, evitando trattamenti troppo rudi. Acqua, una goccia di detersivo e uno spazzolino con sete morbide vanno bene. Evitate, invece, di strofinare la pietra con materiali troppo ruvidi. Attenzione anche a quando la riponete nel cassetto: non disponete il gioiello a contatto con altri oggetti che potrebbero graffiare la pietra.

Bracciale con labradorite di Gil Zohar
Bracciale con labradorite di Gil Zohar
Orecchini con labradorite
Orecchini con labradorite by Pippa Small
Bracciale della collezione Etoile Mysterieuse, in argento, labradorite
Elie Top, bracciale della collezione Etoile Mysterieuse, in argento, labradorite
Stephen Dweck, collana con labradorite
Stephen Dweck, collana con labradorite
Orecchini con aquamarina, labradorite, rainbow pietra luna, diamanti non lucidati, oro giallo riciclato
Nak Armstrong, orecchini con aquamarina, labradorite, rainbow pietra luna, diamanti non lucidati, oro giallo riciclato
Anello con topazio blu e labradorite
Jules Kim, anello con topazio blu e labradorite
Federica Rettore, bracciale con labradorite
Federica Rettore, bracciale con labradorite






Thais Bernardes, il Brasile in Italia

Thais Bernardes, i gioielli del Brasile che hanno un po’ di Italia ♦︎

Ci sono tanti cittadini brasiliani di origine italiana. Ma ci sono anche designer che prendono semplicemente esempio dagli italiani, quelli che lavorano nella gioielleria. È il caso di Thais Bernardes, che dice: “Ho imparato dagli italiani a valorizzare i dettagli e ad investire sulla qualità. I miei gioielli seguono uno stile contemporaneo per donne che desiderano, allo stesso tempo, dettare moda con eleganza e leggerezza”.

Collana di Thais Bernardes indossata
Collana di Thais Bernardes indossata

Cioè il luogo dove sono estratte più pietre preziose naturali tra gli stati del Brasile. E crescere a contato con le pietre per gioielleria le ha fornito un imprinting decisivo. Anche se ha iniziato la carriera come modella. Poi, però, ha studiato gemmologia e jewelry design, con una specializzazione in Fashion Brand Management a Milano. Finalmente, nel 2015 ha fondato il brand Thais Bernardes, presente ora anche a VicenzaOro September. I suoi gioielli sono tutti realizzati in argento, oro e pietre preziose e semi-preziose, “dove la mano d’opera italiana unita alla tradizione brasiliana, crea oggetti inimitabili”.

Choker con pappagallo, argento e cubic zirconia
Choker con pappagallo, argento e cubic zirconia
Anello in argento, smalto e zirconia cubica
Anello in argento, smalto e zirconia cubica
Anello in argento, rodiato o placcato oro e zirconia cubica
Anello in argento, rodiato o placcato oro e zirconia cubica
Anello in oro giallo 18 carati con smalto verde e zaffiro
Anello in oro giallo 18 carati con smalto verde e zaffiro
Orecchini in oro rosa 9 carati con smalto verde e zaffiro giallo
Orecchini in oro rosa 9 carati con smalto verde e zaffiro giallo
Anello in oro rosa 9 carati con smalto nero e peridoto
Anello in oro rosa 9 carati con smalto nero e peridoto

La fantasia di pietra di Stephen Dweck




Pietre da tutto il mondo, anche poco conosciute, nel mix creativo di Stephen Dweck ♦

Tempo fa ha partecipato all’evento organizzato a New York dalla Cfda, l’associazione che riunisce 508 designer americani, tra cui 82 sono gioiellieri. Lui, nato a Brooklyn, si è trovato a casa. Stephen Dweck è quel genere di designer di gioielli che una vocazione artistica: pittore e scultore, Stephen, ha deciso di utilizzare la sua visione creativa per realizzare gioielli.

Anello con quarzo rutilato, madreperla, citrino, rodonite, tormalina e quarzo cognac
Anello con quarzo rutilato, madreperla, citrino, rodonite, tormalina e quarzo cognac

Ha già alle spalle una carriera iniziata negli anni Ottanta, ma non ha smesso di rinnovarsi. Fa gioielli con uno stile fresco e, allo stesso tempo, letterario. L’amore di Stephen Dweck per la natura in tutte le sue forme lo ha portato anche a raccogliere tanti tipi di minerali diversi, pietre che difficilmente sono conosciute e che danno un aspetto esclusivo alle sue collezioni. Non a caso è stato definito un romanziere delle pietre, che raccoglie in giro per il mondo, durante i suoi viaggi. Così, racconta, la prima domanda che gli fanno è: dove l’hai presa questa pietra? Ma in realtà non è così importante il «dove»: quello che conta è il risultato.

Anello in argento con ametista, quarzo, abalone, fosfosiderite
Anello in argento con ametista, quarzo, abalone, fosfosiderite
Anello in oro con quarzo rutilato, ematite e gemme colorate
Anello in oro con quarzo rutilato, ematite e gemme colorate
Orecchini intaggliati a mano con opale rosa, agata nera, quarzo rutilato, tormalina rosa, diamanti, oro 18 carati
Orecchini intaggliati a mano con opale rosa, agata nera, quarzo rutilato, tormalina rosa, diamanti, oro 18 carati
Anello con opale, tormalina, zaffiri e diamanti su oro 8 carati
Anello con opale, tormalina, zaffiri e diamanti su oro 18 carati

Anello con rubellite di 3,4 carati, diamanti, oro 18 carati
Anello con rubellite di 3,4 carati, diamanti, oro 18 carati

Anello con opale di fuoco sfaccettato, citrino, oro 18 carati
Anello con opale di fuoco sfaccettato, citrino, oro 18 carati







Quanto sono dure le pietre dei gioielli?




Quanto sono resistenti le pietre dei vostri gioielli? Si possono rovinare facilmente? 

La durezza delle gemme è misurata dalla scala di Mohs. Il nome deriva dallo scienziato tedesco Friedrich Mohs, che la ideò nel 1812. La scala di Mohs assegna un voto da uno a dieci al grado di durezza delle pietre. In questo modo si può sapere quelle che sono più delicate, per esempio, che si graffiano o si rompono più spesso. È un aspetto che è meglio conoscere per non avere brutte sorprese: sapere quanto sono dure le pietre dei vostri gioielli è utile anche per la pulizia. Per esempio, un opale non è resistente quanto un rubino e va trattato con maggiore delicatezza.

Gemme di Filippo G&G
Gemme di Filippo G&G

Insomma, generalmente quando qualcuno compra un gioiello non vi domanda se sarà abbastanza duro da sopportare urti occasionali. Eppure è una domanda che è meglio porvi, specialmente se la pietra è montata su un anello, un gioiello che più facilmente è soggetto al contatto con altri materiali. Ma il discorso vale anche per gli orecchini o la collana se questi gioielli hanno delle pietre.

Diamante taglio cuscino di Jack Reiss. Il diamante è l'elemento più duro in natura
Diamante taglio cuscino di Jack Reiss. Il diamante è l’elemento più duro in natura

Anche se si tende a credere che una pietra sia incredibilmente più solida di un qualsiasi oggetto comune della vita quotidiana, non è così. Le gemme del vostro gioiello potrebbero essere pietre fragili, a rischio di essere graffiate o, addirittura, di finire frantumate in qualche sfortunata circostanza. Persino il diamante non è, in assoluto, al riparo da ogni pericolo. Per fortuna Mohs si è preso la briga, quasi due secoli fa, di misurare la durezza dei diversi minerali, pietre preziose comprese. È possibile, quindi, conoscere il grado di durezza delle pietre con una certa sicurezza.

PietraDurezza
Diamante10
Rubino9
Zaffiro9
Alessandrite8.5
Crisoberillo8.5
Topazio8
Spinello8
Smeraldo7,5-8
Andalusite7.5
Hambergite7.5
Acquamarina7,5-8
Goshenite7,5-8
Berillo7,5-8
Morganite7,5-8
Granato demantoide7-7,5
Ametista7
Tormalina7-7,5
Quarzo7
Kunzite7
Citrino7
Danburite7-7,5
Iolite7-7,5
Rubellite7-7,5
Tanzanite6,5-7
Peridoto6,5-7
Granato6,5 - 7,5
Diaspro6,5-7
Axinite6,5-7
Crisoprasio6,5-7
Corallo fossile6,5-7
Agata6,5-7
Spessartite6,5 - 7,5
Occhio di tigre6,5-7
Zircone6,5 - 7,5
Diasporo6,5-7
Eliotropio6,5-7
Tsavorite6,5 - 7,5
Onice6,5-7
Corniola6,5-7
Calcedonio6,5-7
Rhodolite6,5 - 7,5
Sillimanite6,5 - 7,5
Labradorite6 - 6.5
Pietra Luna6 - 6.5
Giadeite, giada nefrite6 - 6.5
Amazzonite6 - 6.5
Opale5.5 - 6.5
Ematite5.5 - 6.5
Lapislazzuli05-giu
Turchese05-giu
Ossidiana5-5,5
Malachite3,5-4
Corallo03-apr
Perla2,5-4,5
ChrysocollaDi 2 - 4
Ambra2-2,5

Inizialmente la scala di Mohs si è basata su dieci minerali facilmente disponibili. Successivamente questa graduatoria è stata completata ed è ora un indicatore importante per chi acquista una pietra. Attenzione, però: è una scala speciale. Per esempio, un corindone (come il rubino) è due volte più duro di un topazio, ma il diamante è quasi quattro volte più duro di un corindone. Quella che vedete in questa pagina è una tabella che riassume la durezza delle principali pietre. In testa c’è il diamante. Subito dopo ci sono rubini e zaffiri. Poi…  

Acquamarina e tormalina rosa di Nomads
Acquamarina e tormalina rosa di Nomads
Set di spinelli di diverse sfumature di Paul Wild
Set con spinelli di diverse sfumature di Paul Wild






I gioielli magenta, il colore del 2023

Come ogni dicembre Pantone, l’azienda americana specializzata nel business dei colori, annuncia la (sua) tonalità dell’anno. Per il 2023 Pantone ha annunciato la sua scelta, denominata Viva Magenta! La descrizione è: “Una nuova tonalità rossa animata che si crogiola nella pura gioia impenitente, incoraggiando la sperimentazione e l’espressione di sé senza ritegno”. Se volete sapere come Pantone sceglie il colore dell’anno, lo abbiamo spiegato qui. Anche se la scelta del colore non ha una vera spiegazione, di fatto la tonalità dell’anno è spesso motivo di scelta per il mondo della moda e anche della gioielleria.

Orecchino in oro 14 carati e tormalina intagliata
Orecchino in oro 14 carati e tormalina magenta intagliata

Per il magenta, per esempio, i gioielli in questa tonalità possono essere diversi: da rubelliti con una nota di rosa cupo, alle tormaline, oppure lo spinello, mentre per il rubino è più difficile individuare una sfumatura di un rosso con una nota di blu di sottofondo. Ci sono però delle agate color magenta, così come dei quarzi, berillo e una varietà della pietra denominata occhio di tigre, che è una varietà di quarzo.

Bracciale con perline di agata rossa
Bracciale con perline di agata di Merci Maman
Anello in titanio con rubellite e diamanti
Anello in titanio con rubellite e diamanti di Filippo G&G
Anello Holika in oro bianco, con rubellite al centro, crisoberillo, tormalina
Cartier, anello Holika in oro bianco, con rubellite al centro, crisoberillo, tormalina
Anello in oro 24 carati con quarzo e zaffiro
Anello in oro 24 carati con quarzo e zaffiro
Anello in oro 14 carati con tormalina rosa e diamanti
Anello in oro 14 carati con tormalina e diamanti
Ciondolo in oro con diamanti, spinello rosa e viola, tormalina magenta
Ciondolo in oro con diamanti, spinello rosa e viola, tormalina magenta by Campbellian

 

Solo gemme naturali per Xiao Wang




Che cosa poteva fare nella vita la figlia di un commerciante di metalli riciclati con un nonno attivo nel settore minerario? Il destino di Xiao Wang, designer di gioielli e fondatrice della sua piccola Maison a New York, era scritto nel destino. A queste radici bisogna aggiungere, inoltre, al sua confessata passione per manga e pop art. Ma, per la verità, la storia della designer non si esaurisce qui, perché prima di concentrarsi sui gioielli, che sono distribuiti anche attraverso le grandi piattaforme online, Xiao Wang è stata anche attrice e modella: ha anche studiato fashion design al Fit di New York.

Anello Neptune in oro 18 carati, zaffiro viola e diamanti
Anello Neptune in oro 18 carati, zaffiro viola e diamanti

I gioielli di Xiao Wang sono realizzati in oro riciclato, ma un altro aspetto (piuttosto raro) è la regola di utilizzare pietre preziose colorate naturali, cioè non trattate con prodotti chmici, oli o scaldate per rendere il colore più intenso o correggerne i difetti. Tormaline, diamanti fancy color, smeraldi, sono proposti quindi nelle stesse condizioni in cui si trovavano nella terra, forma a parte.

Orecchini Galaxy in oro, diamanti, zaffiri
Orecchini Galaxy in oro, diamanti, zaffiri
Anello in oro con zaffiro verde-blu non trattato
Anello in oro con zaffiro verde-blu non trattato
natural color rose cut rustic diamonds and two round natural champagne diamonds
Orecchini in oro con diamanti colorati naturali
Collana Galaxy in oro 18 carati e diamanti
Collana Galaxy in oro 18 carati e diamanti

Anello Galaxy in oro, tormaline, diamanti
Anello Galaxy in oro, tormaline, diamanti

Xiao Wang
Xiao Wang

Anello in oro, zaffiri di diverso colore e diamanti
Anello in oro, zaffiri di diverso colore e diamanti







Gli anelli unici di Bleecker & Prince




Il 15 maggio 2020 Leehe Segal è diventata mamma. La notizia potrebbe non essere in relazione con il lavoro di Leehe Segal, cioè la creazione di gioielli con il marchio Bleecker & Prince ma, in fondo, anche la maternità è un’opera creativa. A proposito del nome della piccola Maison: si riferisce a due strade di New York, Bleecker Street e Prince Street, che sono parallele.

Orecchino in oro e diamanti con taglio trillion
Orecchino in oro e diamanti con taglio trillion

Dopo la laurea al Fashion Institute of Technology di New York, nel 2013 la designer ha lanciato il suo marchio di ispirata da queste due strade. Anche se, per la verità, la designer divide il suo tempo tra la Grande Mela e Tel Aviv. Lo stile dei suoi gioielli è piuttosto innovativo: grandi anelli oppure orecchini e collane con pendente, lavorati a mano. I gioielli di Bleecker & Prince sono tutti realizzati in oro e pietre preziose naturali, che possono variare in dimensioni e colore. Una sua specialità sono gli anelli oppure orecchini ricavati interamente da un’unica pietra intagliata, come onice, citrino, turchese, marmo o ametista. Forse non sono molto leggeri da indossare, ma di sicuro sono unici.

Collana con pendente in oro 14 carati e smalto
Collana con pendente in oro 14 carati e smalto
Anello di onice intagliato con inserti in oro rosa, rubini e diamanti
Anello di onice intagliato con inserti in oro rosa, rubini e diamanti
Anello in oro con smeraldi
Anello in oro con smeraldi
Anello di ametista verde-grigia intagliata con diamanti
Anello di ametista verde-grigia intagliata con diamanti
Orecchini a cerchio in giada intagliata
Orecchini a cerchio in giada intagliata
Orecchini a cerchio in turchese intagliato, con diamanti e oro 14 carati
Orecchini a cerchio in turchese intagliato, con diamanti e oro 14 carati

Anello in oro 14 carati e turchese
Anello in oro 14 carati e turchese







Guida al taglio delle pietre preziose




Veloce guida ai tagli delle pietre, diamanti inclusi. Imparate a che cosa corrispondono i tagli baguette, marquise, brillante e… ♦

Brillante, marquise, briolette… Diamanti, smeraldi o rubini e tutte le altre gemme possono essere tagliati in molti modi differenti. E non è facile ottenere una pietra tagliata perfettamente, che ne valorizzi colore e brillantezza. Ma quante volte vi capita di legge la descrizione di un gioiello e di non sapere con esattezza il significato delle differenti forme che assume una gemma su anelli o collane? Ecco una piccola guida tra i diversi tagli delle pietre preziose.

Baguette. È un tipo di diventato popolare durante il periodo Art Deco: in sostanza, è una variante del taglio smeraldo. La baguette, cioè la bacchetta, ricorda il tipico pane francese: è lunga e rettangolare, con angoli ottagonali e 14 sfaccettature. Può creare effetti davvero sorprendenti e aggiunge un carattere forte al gioiello. Ma è anche un taglio che non è facile da utilizzare in gioielleria. Spesso il taglio baguette è utilizzato assieme a pietre con altre forme. Per esempio, un diamante tagliato baguette può accompagnare altre gemme con volumi differenti.

Taglio a baguette
Taglio a baguette
Pietra con taglio a baguette
Pietra con taglio a baguette
Galleria Leysen, orecchini in oro bianco, smeraldi colombiani e diamanti baguette
Galleria Leysen, orecchini in oro bianco, smeraldi colombiani e diamanti baguette

Brillante o rotondo. Il taglio brillante è la forma più diffusa per i diamanti, anche perché esalta la capacità di diffrazione della pietra, aumentandone la luminosità. Il taglio brillante (round, rotondo, in inglese) rappresenta fino al 75 per cento dei diamanti venduti. Questo taglio è piuttosto recente: è stato codificato solo all’inizio del secolo scorso e presenta 58 sfaccettature. La corona è l’area che sta in alto, la cintura è la circonferenza, la più larga. Questo taglio non è facile da realizzare, ma di sicuro è quello che offre la maggiore valorizzazione di un diamante rispetto al suo peso.

Taglio brilllante
Taglio brilllante
Orecchini in oro bianco, con diamante taglio brillante da 15 carati e due perle naturali di 13 millimetri
Orecchini in oro bianco, con diamante taglio brillante da 15 carati e due perle naturali di 13 millimetri
Anello della collezione Melody of Diamonds di de Grisogono. Un brillante, due diamanti a pera, 268 diamanti su oro bianco
Anello della collezione Melody of Diamonds di de Grisogono. Un brillante, due diamanti a pera, 268 diamanti su oro bianco

Briolette. Il taglio briolette è tra i più conosciuti ed è spesso utilizzato per realizzare pendenti per collane o orecchini. Questo taglio ha essenzialmente la forma di una goccia, ma sfaccettata. In realtà ci sono quattro varianti della forma a goccia: il più famoso ha le sfaccettature composte da rombi. Ma si trovano anche il taglio a goccia più accentuato, a oliva, a palla: pendenti che assumono la forma indicata dal nome.

Taglio briolette
Taglio briolette
Pendente con diamante taglio briolette
Pendente con diamante taglio briolette

Ovale. È una forma molto semplice e regolare. Per questo motivo si ritiene comunemente sia anche uno dei tagli più antichi di presentare un diamante. Invece, non è così: questo taglio per le gemme è stato sperimentato solo dal 1960. Un diamante tagliato con forma ovale ha design uniforme e simmetrico e presenta 56 sfaccettature. Come il taglio marquise è, in sostanza, una variante del taglio a brillante. Il vantaggio è che la forma allungata fa sembrare più grande la pietra rispetto al taglio perfettamente circolare.

Taglio ovale
Taglio ovale
Lenti Villasco, anello in oro bianco e diamante
Lenti Villasco, anello in oro bianco e diamante ovale
Anello con smeraldo colombiano taglio ovale e diamanti
Anello con smeraldo colombiano taglio ovale e diamanti

Cuore. Il taglio a cuore è, in sostanza, una forma a pera con una piega verso l’interno sul lato superiore. Come è facile immaginare, è utilizzato per sottolineare l’aspetto romantico, ma non è molto facile da realizzare: richiede di solito pietre piuttosto larghe e molta lavorazione. Ma c’è anche chi, come l’italiana Recarlo, utilizza spesso diamanti a forma di cuore anche di piccole dimensione e ne ha fatto un aspetto distintivo. Per le pietre più grandi, però, la forma a cuore è di solito più costosa in proporzione ai carati.

Taglio a cuore
Taglio a cuore
Orecchini con diamante taglio a cuore
Orecchini con diamante taglio a cuore
Orecchini con zaffiri tagliati a cuore e diamanti
Orecchini con zaffiri tagliati a cuore e diamanti

Asscher. Prende il nome dalla Asscher, società di Amsterdam specializzata nel commercio dei diamanti fondata nel 1854 dalla omonima famiglia (è responsabile del taglio di alcuni dei diamanti più famosi al mondo, tra cui due dei tre diamanti più grandi mai trovati). Nel 1902 Joseph Asscher progettò e brevettò il suo omonimo taglio originale Asscher. L’idea era combinare il taglio smeraldo con il taglio rotondo, in una forma caratterizzata da estrema simmetria e angoli drammaticamente-tagliati. Come il taglio smeraldo, ha necessità di pietre senza inclusioni e molto chiare.

Taglio Asscher
Taglio Asscher
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con diamante asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera
Anello con diamante Asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera

Cuscino. È facile imbattersi nel cushion-cut su gioielli antichi: è, infatti, la forma più tradizionale, un aggiornamento del cosiddetto taglio Old Mine del 18esimo secolo. Come indica il nome, è un taglio a forma di cuscino con 58 sfaccettature. Gli angoli sono arrotondati e le sfaccettature tipicamente più grandi del taglio brillante. Ma richiede pietre molto pure, di prima qualità.

Taglio cuscino
Taglio cuscino
Diamante fancy intense blue con taglio a cuscino
Diamante fancy intense blue con taglio a cuscino
Anello con diamante fancy intense yellow e diamanti incolori
Anello con diamante fancy intense yellow e diamanti incolori

Marquise. Pochi sanno perché questa forma si chiama così: secondo la leggenda questo taglio ha invece una storia piccante. Sarebbe stato inventato alla corte del re di Francia: Luigi XIV lo commissionò, pare, per abbinare la pietra a Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour, sua amante. Il taglio è una forma allungata che arriva a un punto a entrambe le estremità, con lati leggermente arrotondati. Come il taglio ovale, il taglio marquise esalta l’impatto visivo della pietra, che appare più grande di tagli rotondi dello stesso peso in carati.

Taglio marquise
Taglio marquise
Anello con diamante taglio marquise di 4,61 carati, colore D, chiarezza VVS
Anello con diamante taglio marquise di 4,61 carati, colore D, chiarezza VVS
Chanel, anello con diamante taglio marquise e zaffiri
Chanel, anello con diamante taglio marquise e zaffiri

Pera. Fai un mix del taglio ovale con il taglio marquise ed ecco che il risultato è la forma a pera. Come indica il nome, la forma è simile a quella del frutto ed è molto utilizzata in gioielleria, anche perché ha il vantaggio di esaltare la luce nei diamanti e di aggiungere un pizzico di asimmetria al design. Un diamante con taglio a pera ha 58 sfaccettature: la asimmetria è proprio uno degli aspetti più apprezzati da molti gioiellieri, che utilizzano la forma a pera per anelli come alternativa al classico taglio rotondo. Ma questa forma è molto utilizzata anche per i pendenti.

Taglio a pera
Taglio a pera
Orecchini con diamanti taglio pera
Orecchini con diamanti taglio pera
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l'uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l’uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino

Princess. È una delle novità più recenti. Infatti, questo tipo di taglio è stato introdotto in gioielleria solo dal 1980 ed è molto popolare soprattutto in Nord America. Il taglio princess è quadrato o rettangolare, che in alcuni casi riesce a essere più più luminoso rispetto al taglio tipico tondo. Ma, naturalmente, dipende anche dalla forma di partenza della pietra. Un altro vantaggio del taglio «principessa» è che richiede minor spreco di pietra grezza rispetto agli altri tagli.

Taglio princess
Taglio princess
Anello in platino con diamanti bianchi e rosa
Anello in platino con diamante taglio princess e diamanti bianchi e rosa
ANCO02
Anello con un ciuffo di alghe in tsavoriti e diamanti black, trattiene un’acquamarina taglio princess di 52.45 carati

Radiant. Combina le virtù del taglio brillante con quelle del taglio smeraldo. La forma radiant è stata sviluppata nel 1977 e presenta tra 62 e 70 sfaccettature. Spesso è confuso con il taglio princess, ma a differenza di quest’ultimo, la forma radiant ha gli angoli tagliati, che addolcisce un po’ la forma squadrata. A parità di peso, rispetto a un diamante con taglio rotondo, la superficie del radiant è del 4% più piccola. In compenso, un diamante con taglio radiant appare più grande.

Taglio radiant
Taglio radiant
Radiant diamond (3.20 ct) and diamond (4.80 ct) ring set in white and yellow gold
Picchiotti, radiant diamond (3.20 ct) and diamond (4.80 ct) ring set in white and yellow gold

Smeraldo. La forma è rettangolare, con angoli tagliati. È uno dei tagli più antichi e anche uno dei più esigenti: con questa forma i difetti di una pietra si vedono subito. In alcune occasioni è definito anche step-cut, perché i suoi piani concentrici, larghi e piatti ricordano i gradini delle scale. Inclusioni e colorazioni difettose sono esaltate, ma allo stesso tempo le pietre migliori sono valorizzate. Ha tipicamente 50 a 58 sfaccettature.

Taglio smeraldo
Taglio smeraldo
Galleria Leysen, anello in platino e diamante taglio smeraldo da 8,32 carati
Galleria Leysen, anello in platino e diamante taglio smeraldo da 8,32 carati
Charles green, anello con acquamarina taglio smeraldo, diamanti, su platino
Charles Green, anello con acquamarina taglio smeraldo, diamanti, su platino

Trilliant. Anche questo taglio è stato sviluppato dalla Asscher. È stato lanciato a New York nel 1960. È considerato ottimo per la capacità di esaltare la luce all’interno della pietra. In sostanza è una forma triangolare, con parti curve e rette, angoli appuntiti e arrotondati. Questo taglio ha diverse varianti: i lati, per esempio, possono essere curvi oppure diritti e anche la forma della superficie è soggetta a diverse interpretazioni.

Taglio trilliant
Taglio trillion
Tanzanite a taglio triangolare con oro bianco e diamanti
Tanzanite a taglio triangolare con oro bianco e diamanti







I tre tagli di diamante più antichi




Guida veloce ai tre tagli delle pietre più utilizzati in passato e montati sui vecchi gioielli ♦︎

Avete in casa un gioiello ereditato dalla nonna? O, magari, ancora più vecchio? Allora, probabilmente, vi potreste chiedere qual è il tipo di taglio utilizzato dalle pietre del gioiello. Perché tanti anni fa le gemme erano tagliate in modo differente. Ecco una veloce guida per riconosce i vecchi tagli delle pietre, come il taglio rose-cut, taglio vecchia miniera, o Asscher (relativamente più moderno).

Il diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature
Il diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature

Taglio a rosa (rose-cut). È un taglio rotondo utilizzato per i diamanti. Rispetto ai diamanti con il moderno taglio brillante introdotto all’inizio del 1900, a 58 sfaccettature, il taglio a rosa ha una base piatta e 24 sfaccettature triangolari che salgono fino a un punto (un po’ come una piramide). La base della pietra, invece, è piatta. Il taglio a rosa è stato introdotto nel 1600 dagli olandesi. Il taglio a rosa, che ha meno sfaccettature rispetto al taglio brillante, può conferire al diamante un aspetto vitreo, ovviamente meno scintillante. Per cercare di farlo brillare di più, in alcuni casi il diamante era montato con una sottile lamina metallica sul fondo, per cercare di riflettere più luce, prima di venire incastonato sul gioiello. Ci sono gioiellieri, però, che ancora oggi utilizzano questo tipo di taglio, che conferisce un aspetto vintage al gioiello.

Rose cut, taglio a rosa
Rose cut, taglio a rosa
Anello con diamanti per 15 carati
Sutra, anello con diamanti per 15 carati, rose cut
Desert Rain Ring, rose cut diamonds, su oro rosa spazzolato
Vak, Desert Rain Ring, rose cut diamonds, su oro rosa spazzolato

I diamanti con taglio a rosa possono avere tagli singoli e doppi. I tagli singoli hanno un solo strato di sfaccettature. Le doppie due sfaccettature. In più rari casi si trovano anche con tre file di sfaccettature (definiti anche come olandesi). Le pietre antiche con questi tagli non hanno quasi mai una circonferenza perfettamente tonda: la lavorazione delle pietre, infatti, era eseguita a mano, artigianalmente, e non a macchina come avviene ora.

Il taglio a rosa è stato particolarmente utilizzato nei gioielli tra il 1700 e la fine del 1800. Anche se è associato al diamante, il taglio rosa era utilizzato anche per pietre semi-preziose, come i granati, per nascondere inclusioni e una colorazione scadente.

Orecchini Floral con diamanti taglio rosa e brillante
Orecchini Floral con diamanti taglio rosa e brillante

Taglio vecchia miniera. È uno dei primi tipi di tagli per il diamante, che esalta il riflesso della luce. Il taglio miniera ha 56 sfaccettature, con una piccola base piatta e una superficie piccola altrettanto piatta. Vista lateralmente, la pietra con taglio miniera è di forma esagonale. A volte viene indicato come triplo taglio. Anche se il numero delle sfaccettature è simile a quello del moderno taglio brillante, la forma del diamante con taglio vecchia miniera è completamente differente. La circonferenza, infatti, non è tonda, ma è più simile a un quadrato con gli angoli smussati: assomiglia al taglio cushion, cuscino, con cui a volte è confuso. Il nome di questo taglio deriva dall’arrivo, a metà Ottocento, dei primi diamanti delle nuove miniere sudafricane. Per distinguere questi diamanti da quelli delle miniere indiane e brasiliane, fu introdotto il nome di vecchia miniera. Esiste anche una leggere differenza tra il taglio vecchia miniera americano e quello europeo, con una parte posteriore più appuntita.

Old mine cut, taglio vecchia miniera
Old mine cut, taglio vecchia miniera
Anello del periodo Edoardiano con diamante da 2,5 carati taglio old-mine
Anello del periodo Edoardiano con diamante da 2,5 carati taglio old-mine
Orecchini con diamanti taglio Old Mine
Orecchini con diamanti taglio Old Mine

Taglio Asscher. Il nome deriva dall’inventore, nel 1902, di questo tipo di taglio: da Joseph Asscher. Se avete un diamante dei primi Novecento con questo taglio, sappiate che è molto raro e, quindi, probabilmente vale un bel po’ di soldi. È un diamante perfettamente simmetrico, con 74 sfaccettature. Il perimetro è squadrato (ottagonale) e assomiglia al taglio smeraldo, che invece ha solo 58 sfaccettuture. Nel tempo si è leggermente evoluto: i primi tagli Asscher avevano la superficie (la tavola) leggermente più piccola.

Asscher cut, taglio Asscher
Asscher cut, taglio Asscher
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con diamante asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera
Anello con diamante taglio Asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera
Il diamante da 102 carati taglio brillante
Il diamante da 102 carati taglio brillante







Giulia Sorvillo, arte e natura




I nuovi gioielli di Giulia Sorvillo di Serino ideati in un’antica cittadina mediovale italiana ♦

Gioielli più artigianato, più estetica, più gusto della composizione: al centro dell’Italia, in una delle cittadine medievali più belle, Anagni, si scopre l’abilità di Giulia Sorvillo di Serino. La designer, dopo una laurea, due master e un corso alla Costance Spy Flower school di Londra in Flower Arrangement, ha trovato la sua strada creativa nel mondo dei gioielli. «L’obiettivo è realizzare prodotti di lusso, fatti a mano con elementi naturali, che si ispirano all’arte e… a prezzi accessibili», spiega. E aggiunge che alla base di ogni singola creazione «c’è l’accurata scelta dei materiali nel rispetto dell’ambiente e dell’ecosostenibilità. Il lusso deve essere per me luxocratico: un micro lusso accessibile, etico ed essenziale che sperimenta la matericità pura».

Collana di due fili con perle rosacee, diaspro, granato e quarzo fragola e rosa
Collana di due fili con perle rosacee, diaspro, granato e quarzo fragola e rosa

I modelli a cui si ispira Giulia sono natura e arte. Per quest’ultima, l’ambiente di Anagni (dove si trova un ciclo di affreschi medievali eccezionale) è una buona culla. Ma lei ha allargato l’orizzonte e spazia da Vermeer a James Bond. Per la natura, dipende. Per esempio, la designer predilige le perle di fiume. E poi le sue composizioni bianco, dal grigio o dal rosa di questi splendidi elementi naturali.
Giulia Sorvillo di Serino
Giulia Sorvillo di Serino

Ogni pezzo è realizzato interamente a mano con l’utilizzo di pietre naturali e di qualità. Fantasia anche nella scelta dei gioielli da realizzare: orecchini, collane e bracciali, ma anche pochette, fermagli per capelli, gemelli per camicie. Si possono trovare in vendita a Roma anche ai bookshop del Museo Macro e del Museo dell’Ara Pacis nell’ambito della retrospettiva dedicata a Henri Cartier-Bresson.

Gemelli con madrepora e perle
Gemelli con madrepora e perle
Collana di petali di prehnite con perle di fiume rosa e labradorite
Collana di petali di prehnite con perle di fiume rosa e labradorite
Collana di petali di pietra lavica con perle di fiume e pietra di luna
Collana di petali di pietra lavica con perle di fiume e pietra di luna

Orecchini con corallo, agata, ametista, acquamarina e perle
Orecchini con corallo, agata, ametista, acquamarina e perle







Gemme che sembrano uguali




In gioielleria attenti ai falsi amici. O, meglio, non acquistate pietre che hanno diverso valore, ma un aspetto simile. Simile, ma non uguale. Eppure, nell’equivoco ci sono cascati non solo autorevoli gemmologi, ma anche clienti disposti a pagare cifre con molti zeri e perfino teste coronate. Volete un esempio? Numerose pietre preziose appartenenti al tesoro dello zar Pietro I di Russia, credute per molto tempo rubini, sono più tardi state classificate come rubellite. La stessa gemma, il rubino, ha ingannato anche i reali di Londra: il cosiddetto Rubino del Principe Nero di circa 170 carati montato sulla corona imperiale britannica in realtà non è un rubino, ma uno spinello, posto vicino al diamante Cullinan II, questo autentico. Insomma, pietre con lo stesso colore e abbastanza simili. Ma una vale più dell’altra.

Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello
Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello

Ma come può accadere uno scambio di pietre preziose così clamoroso? Be’, un tempo era più facile: la gemmologia non era una scienza sviluppata e non esistevano strumenti in gradi di misurare le onde luminose rifratte dalle pietre, che ora sono utilizzate in gioielleria. Ancora oggi, però, molti gioielli della nonna potrebbero avere montate pietre che non corrispondono a quelle attribuite. E questo può cambiare drammaticamente anche il valore del gioiello: potreste scoprire di avere un anello con rubellite invece di un rubino: non vi cambia nulla quando lo indossate, ma potreste avere una cattiva sorpresa se volete venderlo. Insomma, attenti alle false amicizie: come nella vita, anche per i gioielli possono essere pericolose.

Spinello di 8 carati
Spinello di 8 carati

Rubino e spinello. Tutte e due sono pietre rosse, anche se lo spinello può assumere anche altre tonalità, per esempio queste pietre possono essere anche nere. Molti spinelli utilizzati in gioielleria hanno un colore e una limpidezza molto simili a quelle del rubino e allo zaffiro (due pietre che sono varietà di corindoni). Non solo: spesso lo spinello si trova in giacimenti attigui a quelli di queste due più preziose pietre. Oltre allo spinello rosso intenso, ne esiste anche una varietà color lampone che si estrae in Tanzania.

Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite

Rubino e rubellite. La rubellite è un’altra pietra rossa, che può avere una tonalità intensa simile a quella di certi rubini. Si tratta, però, di una varietà di tormalina, gemma meno rara dei rubini. La rubellite era conosciuta già ai tempi degli antichi romani e spesso la gemma era confusa con granati e spinelli. La grande diffusione in Occidente è avvenuta all’inizio del Seicento dopo l’importazione da parte degli olandesi della rubellite dello Sri Lanka. Nel 1998 è stata scoperta una grande miniera di tormaline in Nigeria e la rubellite ha invaso le gioiellerie.

Rubellite con tonalità lampone
Rubellite con tonalità lampone

Spinello e taaffeite. Tra queste due pietre è la taaffeite a essere più rara e costosa. La taaffeite prende il nome del suo scopritore, l’irlandese Richard Taaffe, che nel 1945 l’ha individuata confusa con lo spinello. Spedita a Londra per una analisi, è stata identificata come una nuova pietra preziosa, purtroppo molto difficile da trovare. A differenza dello spinello, la taaffeite mostra la proprietà della doppia rifrazione che consente la distinzione tra questi due minerali. Può avere colori diversi, tra cui anche rosso violetto e rosso, che la rendono molto simile a certe varietà di spinello.

Una rara gemma di taaffeite
Una rara gemma di taaffeite

Diamanti e zirconi. Attenzione, non parliamo dei cubic zirconia, che sono pietre artificiali dal prezzo bassissimo e utilizzate per ciondoli e bijoux che costano poche decine di euro o dollari. I veri zirconi sono pietre naturali. Possono avere colori diversi, spesso si trovano nella tonalità blu, ma esistono anche zirconi incolori cone il diamante. Lo zircone, inoltre, ha un indice di rifrazione molto alto, inferiore soltanto a quello del diamante, e per questo è stato scambiato spesso per la gemma a cui assomiglia. Da un punto di vista chimico, però, diamanti e zirconi sono differenti: i primi sono costituiti da carbonio puro, i secondi sono nesosilicati.

Zircone taglio brillante
Zircone taglio brillante

Smeraldo e granato demantoide. Sono tutte e due pietre verdi. Il granato demantoide, proprio come lo smeraldo, assume la tonalità verde a causa della percentuale di cromo e ferro, che portano a tonalità verde vivo o più tendente al verde-giallo, anche verde tendente al blu. Anche un’altra varietà di granato, la tsavorite, ha una tonalità verde che può essere scambiata per smeraldo. Infatti, molti gioiellieri abbinano le due pietre sullo stesso gioiello per abbassarne il costo.

Orecchini con granato demantoide, diamanti
Orecchini con granato demantoide, diamanti by Tenzo
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca

Topazio, quarzo, acquamarina. A volte il topazio bianco o con colorazioni tenui sul giallo è scambiato con il quarzo fumé o citrino. Ovviamente un semplice quarzo costa meno del topazio. Nella tonalità azzurra, invece, un topazio dal colore pallido può essere scambiato per una acquamarina. Il valore delle due pietre, però, è diverso.

Pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Vanessa Martinelli, pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello in oro bianco con grande acquamarina
Anello in oro bianco con grande acquamarina






Le pietre e cristalli di roccia di Min&ral

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Il gioco di parole è divertente: Min&ral. È il nome di una Maison nata nel Sud della Francia, a Marsiglia, e ora con sei punti vendita nel resto del Paese, ma anche in Spagna, Polonia, Hong Kong e Taiwan. I gioielli sono ispirati ai ricordi dell’infanzia, in Provenza, dei fondatori Julie e Anthony. Tutti i gioielli sono realizzati in oro 18 carati con etichetta RJC Coc, ovvero oro riciclato, tracciabile e la cui produzione rispetta le pratiche responsabili ed etiche. Le pietre preziose e semipreziose sono naturali al 100%.

Collana in oro riciclato 18 carati e labradorite
Collana in oro riciclato 18 carati e labradorite

Anche se il nome Min&ral è un calembour recente, la tradizione della famiglia Clarency risale al 1892, quando fu aperta un’oreficeria. Attività poi passata a sua figlia e al genero, Aimé Mandine. La Maison Mandine è ancora radicata in Provenza. Ma dal 2015 Anthony Berard regista (sesta generazione), pronipote di Aimé Mandine e la moglie Julie hanno dato vita a questo marchio che combina metallo prezioso e pietre naturali. Spesso le pietre sono presentate sotto forma druzy, cioè con una forma cristallina. Non a caso il brand si chiama Min&ral.

Anello in oro e onice
Anello in oro e onice
Anello in oro con zaffiri blu e rosa
Anello in oro con zaffiri blu e rosa
Orecchini con lapislazzuli
Orecchini con lapislazzuli
Orecchini in oro con amazonite
Orecchini in oro con amazonite
Orecchini in oro con onice
Orecchini in oro con onice

Medaglia con lapislazzuli
Medaglia con lapislazzuli







Thomas Frieden, dalla Svizzera con amore (per le gemme)

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Dal 1898 Frieden, a Thun, nel verde Cantone dell’Emmental, in Svizzera, è specializzata in pietre preziose colorate, diamanti e gioielli unici fatti a mano. Oggi Thomas Frieden, diploma al Gia, ed Expert SGG, e René Lauper, anche lui gemmologo con gli stessi studi, coordinano l’azienda. La Maison è stata fondata dal nonno di Thomas Frieden, Emil, inizialmente per produrre gioielli in argento adatti ai costumi popolari.

Anello in oro bianco, zaffiro blu, diamanti
Anello in oro bianco, zaffiro blu, diamanti

All’inizio del XX secolo, la gazza, uccello che ama gli oggetti che luccicano, fu scelta come marchio di Frieden e ancora oggi fa parte del logo dell’azienda e garantisce la qualità dei gioielli. Intorno al 1930, i figli di Emil, Eugene e William, crearono i primi disegni di gioielli in oro 18 carati. Nel 1954, Frieden fu tra i membri fondatori del padiglione gioiello del Basel Jewellery Show e gradualmente, la successiva generazione di Frieden Heinz e Thomas costruirono una società di produzione e commercio all’ingrosso, fornitore di centinaia di gioiellieri al dettaglio. Tra l’altro, l’azienda è stata tra i fondatori di quella che era Baselworld.

Anello in oro bianco, diamanti, zaffiro Padparadscha
Anello in oro bianco, diamanti, zaffiro Padparadscha

Ma l’azienda ha anche un suo marchio di gioielleria, Thomas Frieden, che propone collezioni alto di gamma, con pietre preziose e un design moderno. La collezione Feuille Divine, per esempio, è ispirata a motivi floreali vagamente art déco, ma anche disegni che si trovano anche nei gioielli dei costumi tradizionali svizzeri. Oppure la collezione Rainbow, che utilizza zaffiri di colore naturale (particolarmente rari) della miniera di Pink Valley in Madagascar e comprende orecchini, bracciali, anelli e collane decorati con le sfumature dell’arcobaleno.

Anello in oro bianco, pavé di diamanti, smeraldo
Anello in oro bianco, pavé di diamanti, smeraldo
Orecchini con zaffiri purple e diamanti
Orecchini con zaffiri purple e diamanti
Anello in oro bianco, diamanti, morganite
Anello in oro bianco, diamanti, morganite
Orecchini in oro bianco, zaffiri di diversi colori, diamanti
Orecchini in oro bianco, zaffiri di diversi colori, diamanti

Orecchini in oro bianco, ametista, diamanti
Orecchini in oro bianco, ametista, diamanti







Forse siete in possesso di una di queste cinque rare gemme




Forse avete al dito un anello con una pietra rara: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite. Sono gemme che non si trovano facilmente. Spesso queste pietre sono utilizzate in gioielleria, ma non sono tutte uguali e, soprattutto, hanno un valore diverso. Vediamo, quindi, le caratteristiche di queste cinque pietre: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite.

Anello in argento con granato
Anello in argento con granato hessonite

Ma con una premessa: se avete cercato una di queste pietre su Google, avrete di sicuro trovato decine di siti che considerano questi minerali come se avessero proprietà magiche. Non credete a una parola di quanto scrivono. Sono fake news, frottole. Le proprietà magiche dei minerali ci sono solo nei libri di Harry Potter o simili, non pensate che una pietra possa curare o avere una benché minima influenza sulla vostra salute o sulla vostra psiche. Per fortuna. D’altra parte, sono pietre bellissime: non è sufficiente?

High Jewellery necklace in pink and yellow gold and precious gemstones
Collana con gemme rosa e gialle su oro
Anelli con gemme di Bulgari
Anelli con gemme di Bulgari

Più in generale, queste cinque pietre fanno parte del mondo inanimato: si contano oltre 4.000 minerali sulla terra, molti dei quali è molto improbabile che possiate vedere da vicino. E spesso costano parecchio, anche se non quanto il diamante rosso, che detiene il record di prezzo per carato.

Grandidierite verde-blu
Grandidierite verde-blu

Grandidierite. È una gemma abbastanza rara di colore verde-blu, giallo-blu o blu-verde. La grandidierite è stata scoperto per la prima volta in Sri Lanka e prende il nome dall’esploratore e naturalista francese Alfred Grandidier (1836-1921). È stato Grandidier che nel 1902, in Madagascar, dove oggi viene estratta la maggior parte di queste pietre, è stato il primo a pubblicarne la descrizione. Sono poche, però, le pietre di grandidierite che si prestano a essere tagliate e utilizzate per la gioielleria. Secondo wikipedia, al mondo esistono solo due dozzine di pietre di questo tipo che sono state tagliate come gemme preziose. E, pare, costano molto care: più di 30.000 dollari a carato. La grandidierite è anche una pietra abbastanza dura: 7.5 nella scala di Mohs, come il granato.

Hessonite tagliata ovale
Hessonite tagliata ovale

Hessonite. È una varietà di granato, chiamata anche pietra cannella per il suo colore giallo rossiccio. Si trova anche in Euroopa, nelle Alpi Occidentali. La hessonite è una varietà comune del grossular, una specie di calcio-alluminio che fa parte del gruppo dei granati. Il nome deriva dal greco antico: hesson significa inferiore. Ma non si riferisce alla bellezza, quanto al fatto che è un tipo di granato meno duro degli altri. La hessonite ha, infatti, una durezza simile a quella del quarzo (circa 7 sulla scala mohs). Questa gemma si trova in Sri Lanka e India, Brasile e California.

Dumortierite montata su un anello
Dumortierite montata su un anello

Dumortierite. È un minerale che prende il nome dal paleontologo francese Eugene Dumortier (1803-1873). Il colore va dal blu a incolore, fino a verde pallido, a volte violetto. È considerato come un quarzo blu, che varia da circa 7 a 8 sulla scala di Mohs. Questa pietra può essere completamente opaca, oppure trasparente, come fosse un cristallo blu di ghiaccio.

Jeremejevite bianco naturale non trattato
Jeremejevite bianco naturale non trattato

Jeremejevite. È un minerale trovato per la prima volta sulle montagne Adun-Chilon, in Siberia, nel 1883. Ha una durezza simile al quarzo, da 6,5 a 7,5 sulla scala Mohs, ed è quindi utilizzabile per la creazione di gioielli. La tonalità può andare dal blu fino a essere quasi completamente senza colore. La jeremejevite è parecchio costosa: è valutata a circa 2.000 dollari per carato.

Taafeite montata su un anello con diamanti
Taafeite montata su un anello con diamanti

Taaffeite. È uno dei minerali più cari utilizzati nella gioielleria: è valutato a 35.000 per carato. È un minerale molto raro e spesso scambiato come spinello. È stata scoperta da poco, nel 1945,a. Dublino (Irlanda), dove era già stata tagliata e lucidata. Ma era etichettata (erroneamente) come spinello: solo dopo un esame gemmologico approfondito è stato considerato un minerale diverso. La differenza principale tra spinello e taafeite, infatti, è la doppia rifrazione che ha questa pietra. La gemma si trova in depositi alluvionali all’interno dello Sri Lanka e della Tanzania.

Anello in argento e dumortierite
Anello in argento e dumortierite
Orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto
Alice Cicolini, orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto






 

Una pietra per ogni mese: ecco quali sono gli abbinamenti

Ogni cultura ha abbinato un mese dell’anno a una pietra preziosa o semi preziosa, chiamata anche pietra natale. Per alcuni è una superstizione, per altri solo un gioco, per l’Associazione dei gioiellieri Usa è una questione di principio. In ogni caso, ecco una breve guida alle pietre del mese, o birthstones

Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo
Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo

A ogni mese è associata una pietra portafortuna. La tradizione è antica: se poi l’abbinamento funziona davvero, può dirlo solo chi prova.  Secondo alcuni storici, l’idea di abbinare pietre ai mesi dell’anno ha origine nell’antichità. Si credeva, infatti, che ci fosse un collegamento tra le 12 pietre incastonate nel pettorale di Aronne, gioiello indossato dai sacerdoti ebrei, che indicavano le tribù di Israele e, nello stesso tempo, i segni dello zodiaco. Diverse interpretazioni di alcuni brani della Bibbia hanno rafforzato l’idea. Alla fine di dispute teologiche, miti e leggende, la pratica di indossare una pietra diversa per ogni mese dell’anno si è rafforzata. Secondo alcuni l’usanza è diventata un codice durante il Settecento, in Polonia, mentre per altri un abbinamento preciso risale al 1560, in Germania. In ogni caso, ci sono alcune differenze tra le pietre del mese di un tempo e quelle odierne e, inoltre, ci sono variazioni anche tra un paese e l’altro. In India, per esempio, le pietre legate ai mesi dell’anno sono completamente diverse. Chi avrà ragione?

Spilla a forma di lucertola con pietre preziose
Spilla a forma di lucertola con pietre preziose

Con una tipica efficienza americana, nel 1912, in uno sforzo di standardizzazione delle birthstones, cioè pietre legate al giorno della nascita, l’Associazione Nazionale dei gioiellieri degli Usa ha ufficialmente adottato un elenco di pietre. Nel 1952 il Industry Council Jewelry of America ha poi aggiornato l’elenco con l’aggiunta di alessandrite a giugno e del citrino a novembre, mentre tormalina rosa è stata assegnata a ottobre. Ma non è finita. L’American Gem Trade Association nel 2002 ha aggiunto la tanzanite come birthstone di dicembre. E per non essere da meno l’associazione nazionale degli orafi della Gran Bretagna ha creato un proprio elenco standardizzato di Pietre, nel 1937. Anche l’Italia ha le sue pietre legate al mese: a gennaio il granato, a febbraio l’ametista, a marzo l’acquamarina, ad aprile il diamante, in maggio lo smeraldo, a giugno l’alessandrite, la pietra di luna e la perla, a luglio il rubino, ad agosto il peridoto, a settembre lo zaffiro, a ottobre l’opale e la tormalina, a novembre il citrino e il topazio, a dicembre la tanzanite, il turchese e lo zircone.

MeseItaliaXV-XX SecoloUsaGran BretagnaIndia
GennaioGranatoGranatoGranatoGranatoSerpentina
FebbraioAmetistaAmetista, zircone rosso, perlaAmetistaAmetistaPietra luna
MarzoAcquamarinaEliotropio, diasproAcquamarina, eliotropioAcquamarina, eliotropioGold Shiva Lingam
AprileDiamanteDiamante, zaffiroDiamanteDiamante, cristallo di roccaDiamante
MaggioSmeraldoSmeraldo, agataSmeraldoSmeraldo, crisoprasioSmeraldo
GiugnoAlessandrite, pietra luna, perlaOcchio di gatto, turchese, agataPerla, pietra luna, alessandritePerla, pietra lunaPerla
LuglioRubinoTurchese, oniceRubinoRubino, corniolaZaffiro
AgostoPeridotoSardonia (calcedonio), corniola, pietra luna, topazioPeridotoPeridoto, sardonia (calcedonio)Rubino
SettembreZaffiroCrisolitoZaffiroZaffiro, lapislazzuliZircone
OttobreOpale, tormalinaOpale, acquamarinaOpale, tormalinaOpaleCorallo
NovembreCitrino, topazioTopazio, perlaCitrino, topazioCitrino, topazioOcchio di gatto
DicembreTanzanite, turchese, zirconeEliotropio, rubinoTanzanite, turchese, zirconeTanzanite, turcheseTopazio

Mese di gennaio: granato

Una spilla del periodo georgiano. Argento con granati, circa 1820
Una spilla del periodo georgiano. Argento con granati, circa 1820

Mese di febbraio: ametista

Anello con ametista boliviana e oro
Anello con ametista boliviana e oro

Mese di marzo: acquamarina

Anello con acquamarina di 63.63 carati sopra un pavé di diamanti top wesselton
Anello con acquamarina di 63.63 carati sopra un pavé di diamanti top wesselton

Mese di aprile: diamante

Anello con diamante taglio princess
Anello con diamante taglio princess

Mese di maggio: smeraldo

Anello con smeraldo taglio pan di zucchero
Anello con smeraldo taglio pan di zucchero

Mese di giugno: alessandrite

Anello con alessandrite
Anello con alessandrite

Mese di luglio: rubino

Orecchini in oro rosa e rubino sintetico
Orecchini in oro rosa e rubino sintetico

Mese di agosto: peridoto

Anello Riflessi di Garavelli. Oro, diamanti e peridoto
Anello Riflessi di Garavelli. Oro, diamanti e peridoto

Mese di settembre: zaffiro

Anello in platino con zaffiro e diamanti
Anello in platino con zaffiro e diamanti

Mese di ottobre: opale

Louis Vuiotton, anello Capri con opale iridescente e diamanti
Louis Vuiotton, anello Capri con opale iridescente e diamanti

Mese di novembre: topazio

Vhernier, anello con topazio azzurro
Vhernier, anello con topazio azzurro

Mese di dicembre: turchese

Orecchini di turchese
Confuorto, orecchini con turchesi

Perché le gemme preziose vengono riscaldate?




Le pietre preziose e semipreziose in buona parte sono riscaldate ad alte temperature. Oppure sottoposte a radiazioni. Ecco perché ♦

Se le pietre preziose vi scaldano il cuore è forse perché a loro volta sono state riscaldate. Non dal vostro sguardo, ma da un forno elettrico che può arrivare a 1600 gradi, oppure con un semplice trattamento sul fuoco effettuato subito dopo l’estrazione delle gemme dal sottosuolo. Il trattamento termico delle pietre preziose e semipreziose è noto a gioiellieri e gemmologi, ma poco conosciuto dal grande pubblico, che acquista i gioielli che ostentano rubini di profondo rosso, zaffiri blu intenso, acquamarine azzurre e trasparenti. In realtà le pietre colorate vendute e davvero naturali come sono state estratte sono una piccola minoranza: la maggior parte finisce al forno, senza l’intervento di uno chef. Vediamo, quindi, in che cosa consiste il trattamento termico delle gemme.

Un sacchetto di rubini estratti in una miniera birmana
Un sacchetto di rubini estratti in una miniera birmana

Caldo e colore

Le pietre si riscaldano soprattutto per farne risaltare i colori. Durante il trattamento la pietra viene riscaldata a temperature molto elevate (fino a circa 1600 gradi Celsius). A questa temperatura le inclusioni (le piccole quantità di altri minerali) presenti nella pietra si sciolgono e aggiungono il proprio colore alla pietra. Di solito, quindi, la pietra scaldata diventa più scura, di una tonalità più intensa. È il caso, per esempio, del rutilo negli zaffiri blu. Ci sono anche zaffiri, noti come Gouda, che sono estratti dalla terra colore bianco latte e zaffiri diventano blu solo quando sono riscaldati. Anche i rubini sono quasi sempre riscaldati (tranne eccezioni): con il calore l’ossido di alluminio nella pietra crea una nuova struttura cristallina e il cromo si combina in modo diverso, permettendo una migliore tonalità di colore rosso. Un altro effetto del calore è che può migliorare la trasparenza della pietra, grazie alla distruzione di gas o delle inclusioni fluide.

I rubini sono stati messi in un recipiente al centro del fuoco, dove vengono riscaldati
I rubini sono stati messi in un recipiente al centro del fuoco, dove vengono riscaldati

Come scoprirle

Avete un anello con una pietra naturale o riscaldata? La domanda dovrebbe essere: che cosa ve ne importa? Ma se siete curiosi di saperlo, dovete rivolgervi a un gemmologo dotato di microscopio e buona esperienza. E anche così non sarà facile scoprirlo. I gemmologi, comunque, possono esaminare lo stato interno della pietra, le inclusioni, e cercare i segni del trattamento termico. In generale, se la pietra è perfetta, o ha un valore eccezionale, oppure è perfetta perché è stata trattata.

Quali pietre sono riscaldate

Ecco le pietre che più facilmente finiscono al forno: ametista, citrino, ametrino, acquamarina, tormalina, topazio, zaffiro, rubino, tanzanite, zircone blu.

A sinistra, una tanzanite prima di essere riscaldata. A destra, la tanzanite dopo il trattamento con il calore
A sinistra, una tanzanite prima di essere riscaldata. A destra, la tanzanite dopo il trattamento con il calore

Irradiazione

Oltre a essere riscaldate, le pietre preziose e semi preziose possono essere sottoposte a radiazioni. La domanda che sorge è: ma allora sono pericolose? No, nessun problema: sono sottoposte a un rigido controllo, proprio come quando si va in ospedale per una schermografia al torace. E, in ogni caso, prima di lasciare il laboratorio le pietre sono controllate per verificare che non emettano radiazioni pericolose. Dopotutto molte gemme sono sottoposte a radiazioni naturalmente, quando sono sotto terra. L’irradiazione che avviene in laboratorio serve a rafforzare o cambiare il colore. Una pietra spesso sottoposta a radiazioni è il topazio blu, che in natura si trova con una tonalità molto chiara. Spesso i due trattamenti, quello termico e quello radioattivo sono abbinati: ognuno riesce a migliorare un aspetto diverso della pietra.

A sinistra, un rubino naturale. A destra il rubino dopo essere stato riscaldato
A sinistra, un rubino naturale. A destra il rubino dopo essere stato riscaldato
Rubino grezzo riscaldato
Rubino grezzo riscaldato
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Un rubino non trattato: notare le inclusioni e la luce irregolare






 

Le gemme artistiche di Henn

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Gli intagli, i gioielli su misura, le gemme preziose della famiglia Henn ♦︎

A pensarci bene le pietre preziose, le gemme, i minerali che si sono formati in milioni di anni sotto la crosta terrestre, frutto di casuali composizioni chimiche, pressioni stratosferiche, combinazioni improbabili, sono materiali da considerare con venerazione. Perlomeno con rispetto. Ed è la filosofia che segue la famiglia Henn. Non a caso in decenni di lavoro Henn è diventato sinonimo di cultori delle gemme, esperti richiesti in tutto il mondo per la loro esperienza.

Pendente con la testa di leone intagliata su acquamarina
Pendente con la testa di leone intagliata su acquamarina

Henn opera nella fascia più alta del mercato, in tutti i continenti. La famiglia si è allargata, ma rimane unita nella passione che unisce due generazioni in tutta Europa. Tra la Germania, a Idar-Oberstein, e Londra, Gran Bretagna, dove si trovano le sedi della loro azienda, gli esperti gemmologi della famiglia Henn non si limitano a giudicare, classificare o comprare e vendere gemme, ma realizzano anche gioielli e piccoli oggetti che sono autentici capolavori. Henn of London, per esempio, crea alta gioielleria su misura. Ma anche piccole sculture realizzate intagliando direttamente le pietre preziose o con l’utilizzo della smaltatura. Il loro lavoro è apprezzato soprattutto dai più raffinati collezionisti.

Orecchini con tormalina verde-blu
Orecchini con tormalina verde-blu

Hans-Jürgen Henn, direttore creativo dell’azienda, rappresenta la terza generazione e oltre cinquant’anni di esperienza, e ha sviluppato un’esperienza speciale per gemme e minerali fuori dal comune. Nela sua bio racconta che ha combinato la passione per le pietre preziose con l’alpinismo, ed è sempre alla ricerca del raro e dell’ignoto. È stato il primo a coniare l’espressione Kashmir Peridot. Ha anche avuto la visione e la lungimiranza di acquisire e preservare l’acquamarina Dom Pedro come un’unica pietra spettacolare. Questo pezzo leggendario, squisitamente tagliato da Bernd Munsteiner, è stato regalato allo Smithsonian Institute nel 2011. Rimane la più grande acquamarina fine mai tagliata e forse non ce ne sarà mai un’altra. Axel Henn, impegnato nella branch londinese della Maison, è gemmologo e intagliatore: gestisce i rapporti con musei, aziende, designer, fa parte dell’associazione gemmologica tedesca. E Ingo Henn è gioielliere, maestro orafo, gemmologo: gestisce la produzione del team di artigiani impegnati nella realizzazione di gioielli e sculture di gemme intagliate. 

Collana con topazio intagliato e perle
Collana con topazio intagliato e perle
Pendente con topazio rosa
Pendente con topazio rosa
Collana con tormalina verde su oro giallo
Collana con tormalina verde su oro giallo
Anello con tormalina paraiba
Anello con tormalina paraiba
Anello in oro bianco, diamanti, acquamarina
Anello in oro bianco, diamanti, acquamarina
Pendente con granato mandarino
Pendente con granato mandarino
Collana con pavone intagliato in tanzanite
Collana con pavone intagliato in tanzanite
Collana in oro bianco, diamanti e topazio
Collana in oro bianco, diamanti e topazio






 

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