La magia delle pietre: il fuoco dei rubini, la pace glaciale degli zaffiri, il verde profondo degli smeraldi e, soprattutto, la limpida lucentezza dei diamanti bianchi. Graff (vedi anche: https://gioiellis.com/graff-da-brividi/) fa uscire dai suoi forzieri una nuova preziosa, brillante, ricca collezione. Il nome della linea di gioielli è sfolgorante come i pezzi che la compongono: Sunburst, sole splendente, e raccoglie sotto i suoi raggi quattro set di orecchini e collane con lo stesso disegno, ma con combinazioni diverse di pietre. I gioielli sottolineano una geometria sferica, in cui spiccano però anche pietre con taglio marquise, mentre altre gemme pendenti più piccole sono a forma di goccia. È una collezione che accontenta chi cerca gioielli di pregio, firmati, eleganti, vistosi, eterni. E, da questo punto di vista, Graff è una garanzia assoluta. Lavinia Andorno
Brindisi al sole con Bliss
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Un brindisi frizzante e sofisticato: la collezione Champagne di Bliss segue percorsi estetici conosciuti, ma non per questo meno apprezzati dal pubblico. Come per le grandi occasioni, una coppa di champagne si alza per festeggiare, e in questo caso la festa si celebra assieme a zaffiri, smeraldi e rubini, pietre poste al centro di tre anelli. E il vino bianco frizzante fa parte del design: la corona di questi tre gioielli, infatti, è costituita da piccole sfere di oro bianco, che ricordano le bollicine del vino francese. I tre modelli di anello hanno un prezzo che parte da 699 euro. Un altra mini collezione di Bliss, composta da tre soli pezzi, è Sunshine. In questo caso a risplendere non sono le bollicine, ma i raggi del sole in oro bianco e diamanti. La stella che illumina la Terra è rappresentata con un anello, un collier e un paio di orecchini. Prezzi a partire da 579 euro. Giulia Netrese
Roberto Coin a Carnaby Street
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Carnaby Street evoca tante immagini: la moda anni Sessanta, la Swinging London, il quartiere di Soho, i Beatles, Twiggy, Mary Quant… Ora a questa lista di nomi celebri si aggiunge anche quello di Roberto Coin. Il gioielliere veneto, popolare in Italia, ma celebre negli States, ha deciso di dedicare alla via dello shopping londinese una collezione di gioielli. I pezzi proposti hanno una forma abbastanza inconsueta: sono concavi. Gli anelli, per esempio, hanno la parte superiore, piatta e a un livello più basso rispetto alla corona. All’interno di questo spazio, la fascia che circonda la pietra centrale è coperta da piccoli diamanti montati su oro rosa, mentre al centro è collocata una piccola lastra di malachite, giada nera oppure madreperla. La collezione è minimal: si compone di tre anelli, tre orecchini e tre catene con pendenti, sempre realizzati nello stesso stile. Ecco le immagini. Giulia Netrese
Sabba a portata d’orecchio
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Di Alessandro Sabbatini, designer del brand Sabba, abbiamo già parlato (https://gioiellis.com/sabba-nascita-di-un-mito). Avevamo scritto che bisognava tenerlo d’occhio ma, in realtà, è meglio tenerlo di più a portata d’orecchio. I suoi orecchini, pezzi unici straordinari, sono spesso composti da centinaia di pietre. Oppure con ardite e sorprendenti architetture di metallo, come nel caso del paio di clip realizzati con titanio e diamanti. Lavora a Parigi, in un piccolo laboratorio, a fianco dei suoi artigiani. In media produce circa 40 pezzi l’anno. Eppure, ad appena un paio di anni dal suo debutto, e alla giovane età di 28 anni, il fondatore di Sabba ha già un seguito di fans che amano l’eccezionale artigianato di alta qualità. Guardate questi orecchini, venduti a New York da Fd, una galleria che propone anche Jar e Wallache Chan, Suzanne Belperron e Verdura, assieme a opere di Keit Haring, Man Ray, o Avedon. Insomma, Sabba è già entrato nel giro esclusivo dei creatori di gioielli per cultori del design di alto livello. E, naturalmente, non sono straordinari solo gli orecchini. Lavinia Andorno
Un bacio da Recarlo
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Dopo aver incoronato Sissi giusto un mese fa (ne abbiamo parlato qui: https://gioiellis.com/recarlo-incorona-sissi) da Recarlo ecco di nuovo la collezione Anniversary. Primavera, aria di fidanzamenti, matrimoni, sogni d’amore: i gioielli del brand piemontese presentano una incastonatura a cuore. Quello che è un cavallo di battaglia del brand, anello e diamante, ha ora un gambo arricchito da un pavé. La pietra centrale è fissata grazie alle classiche quattro griffes: tra una e l’altra c’è un piccolo cuore in oro bianco, che presenta una leggera torsione: una scelta che serve probabilmente a conferire movimento a una forma (l’anello solitaire) molto utilizzata. Il diamante centrale è proposto in tre diverse carature, da 0,5 , 1 e 1,5, ovviamente a prezzi differenti. Gli orecchini hanno lo stesso stile: anche in questo caso pavé di diamanti e curve sinuose, con una pietra centrale posta in prossimità del lobo. Un festival dei riflessi, che continua nella catenina con pendente a forma di virgola: «come un bacio sul collo», recita il comunicato stampa. Margherita Donato
I fuochi d’artificio di Carlo Barberis
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Nuovi pezzi si aggiungono alla già vasta rappresentanza di gioielli firmati Carlo Barberis. L’azienda di Valenza, fondata nel 1929 e ora portata avanti dalla nuova generazione della famiglia (https://gioiellis.com/carlo-barberis-tradizione-stile/) continua a proporre il suo metodo, che si può riassumere nel proverbio piemontese «Antir gros u ij sta ir poc e u tant», frase che si traduce con «Nel grande ci sta il poco e il tanto». Nel caso dei gioielli del brand di cui stiamo parlando, significa che per produrre grandi gioielli ci vuole la giusta misura di opulente pietre e oro, assieme a un design che non sovrasti il piacere di indossare il gioiello. Un mix complicato, per la verità, che si concretizza bene in pezzi come la spilla Farfalla, composta da file di diamanti che si intrecciano a formare il disegno delle ali, in cui sono incastonate acquamarine e ametiste. Oppure negli orecchini con diamanti che anche in questo caso compiono una serie di involuzioni per contenere due pietre di rodolite. O, infine, la collezione Fireworks, con anelli che sembrano davvero un’esplosione di bengala nella notte. R.S.
Un regista tribale per Dior
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Uno dei successi di Dior, gli orecchini Tribales, visti da vicino. Da molto vicino. Anzi, da dietro le quinte: filmati nella loro lunga e laboriosa lavorazione. Questi gioielli, indossati da Jennifer Lawrence, Charlize Theron e Rihanna, Rosamund Pike, Emma Watson e Natalia Vodianova sono una delle linee modello di punta Dior. Lanciati nel 2013, ispirati a Mitzah Bricard, una delle tre Muse di Christian Dior negli anni d’oro della Maison museo Christian Dior, hanno incontrato una innegabile fortuna. Indossati da soli o in coppia, negli anni sono diventati disponibili in molte versioni, per accontentare tutti i gusti. Questo video accende un faro sulla lavorazione di questi orecchini, dalla progettazione a Parigi, alla realizzazione nel distretto orafo di Pforzheim, in Germania. Una buona occasione per vedere come nascono alcuni dei gioielli di maggior successo degli ultimi anni.
Stefan Hafner su una Miriade di pietre
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Le pietre preziose brillano come stelle, pensano da Stefan Hafner. E, allora, perché non trasformare le luci del cielo notturno in gioielli? Ed ecco che le costellazioni sono il tema scelto dalla Maison piemontese per il 2016 (ne abbiamo già parlato https://gioiellis.com/le-nuove-stelle-di-stefan-hafner). Così se a VicenzaOro January il brand ha presentato le linee Pegaso e Sirio, a Baselworld ha scelto di mostrare la collezione Miriade. Per la verità in questo caso non è il nome di un preciso insieme di stelle: in astronomia miriade significa semplicemente un numero innumerevole. Stelle di zaffiri e rubini contornate da diamanti, luci dell’oro e toni di brunitura, insomma, vogliono rappresentare genericamente l’universo. Anelli con snodi nelle montature per renderle flessibili e accompagnare il movimento del dito nella versione grande, oppure con castoni mobili come una frangia. E, ancora, orecchini del genere earcuff. Tutti i pezzi sono composti da tante pietre tagliate a tondo, proprio come nelle costellazioni celesti. Meglio guardarli da vicino, senza telescopio. Giulia Netrese
Van Cleef & Arpels e i Bouton d’Or
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Dopo l’art deco, ecco gli anni Quaranta irrompere con decisione nel mondo della gioielleria: Van Cleef & Arpels propone una nuova collezione ispirata ad alcuni suoi pezzi storici di quel periodo. La collezione si chiama Bouton d’or, cioè botton d’oro, il nome del comune fiore di prato della famiglia dei ranuncoli. Ma di comune i gioielli proposti in questa rielaborazione dei suoi pezzi classici, ha poco. Innanzitutto per la forma dei gioielli e, poi, per la lavorazione che non è affatto semplice. Quella che in origine era chiamata paillette, è una elaborazione complessa perché mette insieme tanti minuscoli elementi che concorrono a comporre i fiori. Non solo: i materiali sono forati al centro, dove spunta un piccolo tondo d’oro rosa oppure un diamante. Piuttosto complicato, anche se l’effetto finale è di armonia. Inoltre, tutti i pezzi della collezione, dalla collana al bracciale, sono morbidi, per favorire la vestibilità. La collana, per esempio, si adatta alle forme del corpo, così come il bracciale (leggermente asimmetrico), mentre gli orecchini si muovono seguendo i passi di chi li indossa. Ci sono anche un anello in rilievo e un pendente. La collezione è composta da due parure di cinque gioielli ciascuna: una è in rosso e l’altra è giocata sulla tonalità verde. Tutte e due utilizzano oro rosa: la prima utilizza la madreperla e la cornalina (rossa). L’altra onice (nero) e crisopraso (verde). In più, piccoli diamanti (D, E o F per il colore; IF e VVS per la purezza) aumentano il tasso di luminosità.
Chantecler in black
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Nero come il mare di Capri la notte: Chantecler è un brand più noto, forse, per i colori vivaci, per il rosso corallo, il verde acqua, il bianco schiuma. Meno conosciuti sono i suoi gioielli in black. Sia la nuova collezione Capriful che gli anelli Cherie hanno, invece, dei pezzi realizzati rigorosamente in nero. La pietra che dà questo colore, così serio ed elegante, è l’onice. La tonalità scura, in questo caso, fa risltare ancora di più il rosa della montatura in oro e, in alcune versioni, il pavé di diamanti bianchi: un contrasto che, nei fatti, rende questa versione nera dei gioielli ancora più appariscente dei gioielli in rosa, bianco, rosso o azzurro delle stesse collezioni. Prezzi: gli orecchini costano 2200 euro. Dato che in rete non se ne vedono, abbiamo quindi pensato di pubblicare le immagini anche di questi sorprendenti Chantecler in black. O, forse, sarebbe meglio dire en noir. Giulia Netrese
Iconoclass sulla Mongolfiera
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Il curioso esperimento di Iconoclass (https://gioiellis.com/giostra-di-iconoclass) brand italiano che ha stabilito un ponte virtuale tra Nuoro e Vicenza, ha un nuovo sogno sotto forma di gioiello. Questa volta il brand di bijoux mobili, nel senso che sono realizzati con elementi che si muovono, in un’architettura tridimensionale, punta sulla fantasia del Giro del mondo in 80 giorni. Ora può sembrare un tempo lunghissimo, ma ai tempi del romanzo di Jules Verne la mongolfiera era un mezzo di locomozione all’avanguardia e gli 80 giorni un periodo impossibile per girare intorno al globo. Insomma, il pallone che vola nel cielo significa anche avventura e fantasia, ed è il soggetto della nuova linea di Iconoclass. La Collezione Mongolfiera, che comprende orecchini e catena con pendente, è realizzata con oro giallo, rosa, argento rodiato con finiture a lucido, orecchini con perle, ametista e avventurina, elementi che aggiungono sfumature viola e verdi ai gioielli ideati dal direttore creativo Alfonso Montalto. Ecco immagini e prezzi. Lavinia Andorno
Mattioli fiorisce a Baselworld
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Novità in arrivo da Mattioli: lo storico brand torinese si prepara a lanciare durante Baselworld 2016 la collezione Antea (il nome deriva dal greco antico Antheios, floreale). La linea utilizza, appunto, il disegno di piccoli fiori, con uno stile che punta sul contrasto di colori: nero su bianco, bianco su nero. La lavorazione ricorda un po’ quella dei camei, ma con un contorno stilizzato, molto lineare, che si staglia su montature in oro rosa o bianco. Il colore bianco è dato dall’agata, mentre il nero dall’onice. Il contrasto è accentuato, in alcuni pezzi, da piccoli diamanti che seguono la corona di piccoli anelli da mignolo, oppure da collane costituite da una sottile catena e un ciondolo, e orecchini. Per gli amanti della botanica: i fiori stilizzati hanno tutta l’aria di essere ispirati a una orchidea del genere phalenopsis. Lavinia Andorno
Giorgio Visconti per quattro
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Nella collezione 2016 di Giorgio Visconti ci sono 18 linee che vivono di vita propria, ognuna con una caratterizzazione e un suo proprio look a base di oro rosa e bianco e ardite curve. Ne abbiamo già parlato (https://gioiellis.com/le-18-anime-di-giorgio-visconti). Aggiungiamo le immagini di altre quattro: la linea Intreccio comprende un anello in oro rosa a tre fasce con diamanti, un bracciale rigido in oro rosa e diamanti, orecchini in oro rosa a tre fasce e diamanti. La linea chiamata Luna è invece composta da due anelli in oro bianco, dalle linee semplici e sinuose, con diamanti centrali e due due bracciali in oro bianco con il medesimo set. La linea Mistero comprende solo due anelli in oro rosa, dalle linee tonde e irregolari, con spacco al cui interno si trovano dei diamanti. Infine, Onde si compone di due pezzi: un anello dalle linee curve ondulate in oro rosa e bianco con diamanti, e un paio di orecchini con gli stessi elementi. Ecco le immagini. Lavinia Andorno
Il mondo circolare di Annoushka
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Annoushka Ducas è innamorata da sempre dello stesso tipo: il cerchio. Dagli orecchini, a bracciali, collane e anelli, il tondo si trasforma, in qualche caso ospitando piccole creature di metallo. Una delle collezioni, infatti, si chiama Hoopla e gioca tutto sulla forma più perfetta e imperscrutabile, la circonferenza. C’è una cavalletta che sporge da un cerchio in oro annerito, una libellula che vola sulla linea del diametro, una coccinella abbarbicata al bordo esterno. Ma, naturalmente, il mondo dei gioielli di Annoushka Ducas è più vasto. Nel 2009 la designer ha fondato e gestito a Londra l’azienda orafa che porta il suo nome, Annoushka. Ma, in realtà, lei ha studiato a Parigi, alla Sorbona. E in realtà non è alle prime armi nel mondo dei gioielli: alla fine degli anni Ottanta, infatti, ha fondato con suo marito, John Ayton, il marchio Links of London, gioielli di lusso prevalentemente in argento, a prezzi molto accessibili e disponibile in 25 paesi. Ma poi ha deciso di seguire il suo percorso creativo. Ora ha due negozi indipendenti nel centro di Londra ed è in ogni grande magazzino. Rudy Serra
Just Cavalli al sole
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Diciamolo: l’estate è la stagione dei colori forti, forse degli eccessi, di sicuro della esibizione di passioni, magari un po’ esagerate. Le nuove collezioni di gioielli firmati Just Cavalli sembrano sintonizzate su questo mood solare, caldo, accanto alla classica linea stilistica che mischia lo stile metropolitano e il rock. È il caso della collezione Just Sun, con pezzi che non a caso si ispirano alla forma della stella più luminosa del cielo. Un simbolo dell’estate, che è anche coerente con le immagini presenti sulle stampe delle nuove collezioni di abbigliamento di Just Cavalli, che per qualche aspetto si richiamano agli anni Cinquanta. Si tratta di bijoux che si fanno notare, probabilmente con il desiderio di esibire anche la firma dello stilista. Per quanto riguarda i materiali, i gioielli sono realizzati in acciaio o con finitura Pvd oro giallo, cristalli bianchi, catene lavorate, monogramma Just Cavalli. La linea comprende due collane, due bracciali, un paio di orecchini. Lavinia Andorno
Hemmerle, lusso in alluminio
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Hemmerle, una delle grandi firme della gioielleria made in Germany (https://gioiellis.com/novemberfest-con-hemmerle/) riesce davvero a stupire. Questa volta ha preparato una collezione che si chiama The [AL] Project. Per chi non conosce la tavola periodica degli elementi (ripassare le lezioni di chimica, please) Al è il simbolo dell’alluminio. Metallo che invece di pentole e scafi di aeroplano questa volta è utilizzato per 15 coppie di orecchini e per una spilla. I gioielli sono ispirati alla natura, tra fiori e frutti. Ma, naturalmente, i gioielli non sono composti solo con alluminio. Assieme al metallo più comune ci sono pietre preziose come diamanti, zaffiri, acquamarine e granati, assieme al classico oro. La scelta dell’alluminio, però non è casuale: è un materiale leggero e solido, resistente e con una storia glorioso (in passato era considerato prezioso). Come ha spiegato Christian Hemmerle, «la malleabilità ci ha permesso di concentrarci sull’innovazione e creare opere complesse, delicate nel design ma molto resistenti». Tra l’altro, l’uso del metallo è abbinato anche a una raffinata scelta nella tavolozza dei colori, che rieccheggia la natura tra violetti e tonalità cenere. Giulia Netrese
Emporio Armani per due
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Emporio Armani apre ufficialmente la stagione primavera-estate 2016. Il brand prodotto da Fossil ha pronti nuovi fashion-bijoux, che seguono il consueto stile del brand italiano: forme semplici, moderne, ma allo stesso tempo con curve e angoli ben studiati. Non stonano, insomma, con le collezioni pret-a-porter del marchio. Anche i materiali sono più o meno gli stessi delle collezioni precedenti: acciaio lucido bianco o Rose Gold IP, in alcuni casi con l’aggiunta di fiori in resina, oppure cristalli, madreperla, perle coltivate. Le linee sono due: una al femminile, in metallo rosa, in alcuni con fiori di resina applicati, e una versione maschile, dal piglio militaresco. Prezzi modici (li trovate nelle didascalie). Cosimo Muzzano
Il giardino estivo di Ayala Bar
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Dalla moda agli elaborati bijoux di design: lo stile di Ayala Bar torna con la collezione estiva di monili in cui mischia elementi diversi. Questa volta la collezione si chiama Garden Meditation. In effetti questi elaborati monili che stanno a cavallo tra Occidente e Oriente (Ayala Bar vive e lavora in Israele) hanno disegni e forme che ricordano il gioco delle ombre che fanno le foglie quando il sole estivo provoca i giochi di luce nelle chiome degli alberi. I pezzi, prodotti artigianalmente comprendono choker, collane con medaglioni centrali, sautoir, orecchini, bracciali, anelli e spille. Perle e perline si intrecciano con elementi di stoffa, pietre e argento, in nuance che ha come filo conduttore le tonalità del verde e della acquamarina. I prezzi li trovate nelle didascalie delle immagini. Giulia Netrese
La primavera di Skagen
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La primavera danese non è differente da quella del resto del mondo: così Skagen, brand del Paese scandinavo rinnova la sua proposta con l’arrivo della nuova stagione. La collezione per la primavera 2016 si ispira all’artista danese di origini islandesi Olafur Eliasson, che unisce il senso del colore (nordico, però) e i paesaggi naturali. Skagen punta su semplici forme geometriche e materiali come il vetro di mare, elemento stilistico distintivo del brand, e i toni dell’oro rosa. È uno stile molto nordico: il marchio fondato nel 1989, non a caso, si ispira all’omonimo villaggio di mare dove il Mare del Nord e il Mar Baltico si incontrano. Ecco le immagini dei nuovi bijoux. Margherita Donato
Il rebus geometrico di Lebole
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Chi ha un debole per la donna in Lebole dia uno sguardo alla Quadratura del cerchio: non è un problema di geometria teorica, ma il nome della linea di gioielli, composta da orecchini e da una collana, firmata dal brand toscano. Lebole Gioielli, infatti, presenta una serie di orecchini partendo dal cerchio, la forma perfetta da indossare sul lobo. Ma con una particolarità: la decorazione non è simmetrica. Da una parte, infatti, la sagoma è costituita da un classico cerchio, mentre per l’altro orecchino è quadrata. Inoltre, un orecchino è realizzato con l’utilizzo di stoffa, quella dei kimono giapponesi, mentre il corrispettivo orecchino è formato da una pietra cabochon. I gioielli sono realizzati in argento dorato. Le pietre sono naturali e i tessuti giapponesi sono definiti come «antichi». La collana è composta con gli stessi elementi tondi e quadrati degli orecchini. Prezzo: orecchini 110 euro, la collana 275 euro. M.d.B.