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A settembre torna Homi




Tanti grandi fiere della gioielleria sono state sospese a causa delle restrizioni sanitarie imposte dal covid-19: Homi Fashion&Jewels, invece, si svolgerà regolarmente. La fiera (19-22 settembre) organizzata a Milano è dedicata ai segmenti del gioiello, accessorio moda, bijou e gioiello trendy non dimenticherà, comunque, le misure di sicurezza. “Abbiamo scelto di mantenere il format fisico rimodulandolo sulla base delle nuove esigenze per dare un segnale di continuità proattivo e propositivo nei confronti del futuro. Tutto questo senza rinunciare al digitale ma trovando il giusto equilibrio con la dimensione reale, perché la relazione tra le persone rimane un nodo cruciale del sistema di business e per questo va ancora di più valorizzata” assicura Emanuele Guido, direttore della manifestazione.

Visitatori a Homi Fashion&Jewels
Visitatori a Homi Fashion&Jewels

Sicurezza che passerà anche dall’incremento delle attività digitali con Fiera Milano Platform, piattaforma dedicata a tutta la community delle filiere di riferimento, realizzata in maniera integrata che gira attorno a #befashionandjewels, progetto nato per creare forza competitiva che si sviluppa attorno a una community di sistema dove tutti gli attori sono sullo stesso livello e che supporta retail, buyer e top visitors. L’idea è quella di coltivare le relazioni, condividendo storie, tramite contenuti scritti e fotografici, ponendo così l’accento sul carattere di ogni singolo progetto. Per esempio, come nasce una collezione, in quale paese viene prodotta, se alla creatività è stato aggiunto un guizzo di innovazione, quali materiali sono stati utilizzati, nonché il concept d’ispirazione. Una carta d’identità accessibile alla portata di un click, anche dopo l’edizione di settembre 2020.

Esposizione di gioielli a  Homi Fashion&Jewels
Esposizione di gioielli a Homi Fashion&Jewels

Iamthemaker, invece, è il progetto che dà voce ai makers (artigiani e designer di nuova generazione), presentando le loro creazioni, raccontando le loro storie e mostrando le declinazioni della loro professionalità. In ogni caso, sono già molte le aziende che saranno presenti fisicamente a Homi, come Amlé, Confuorto Gioielli, Pf Milano, Lebole gioielli, Dago Jewels, Idandi e Carola Gioielli, Not For All, Ruedesmille, Mya Accessories.

Bijoux a Homi
Bijoux a Homi







Torna l’appuntamento con Faraone Casa d’Aste 




Terminato il lungo periodo di lockdown torna la voglia di aste di gioielli. Ce ne sono in programma due a Milano, organizzate da Faraone Casa d’Aste. Le date individuate per la vendita sono il 29 giugno e il 20 luglio. Anche se, rispetto agli anni passati, l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi ha, però, ridotto di un terzo il numero di pezzi che saranno battuti: sono 200 contro i circa 300 abituali. Bisogna aggiungere che, inoltre, lo svolgimento dei due appuntamenti sarà strettamente regolato dalle disposizioni di sicurezza sanitaria in vigore: saranno a porte chiuse e in diretta streaming, con la partecipazione del pubblico in collegamento telefonico, via web e attraverso offerte scritte.

Anello con rubino birmano non scaldato
Anello con rubino birmano non scaldato

La prima asta, in programma alle 15.30 del 29 giugno, proporrà i primi 100 lotti, suddivisi in gioielleria delle più celebri maison come Buccellati, Cartier, Sabbadini, Chantecler e Cusi, ma anche orologi di marchi come Rolex, Patek Philippe, Cartier e Jaeger LeCoultre. Tra i gioielli, in catalogo spiccano un anello con rubino birmano no heat del peso di 3,80 carati, due anelli con smeraldi colombiani rispettivamente del peso di 6,60 e 6,61 carati, due diamanti di circa 7,70 e 4,02 carati.

anello con smeraldo colombiano
Anello con smeraldo colombiano

Altri pezzi notevoli sono un paio di orecchini in platino, oro bianco e diamanti firmati Chaumet, una spilla Giraffa e un pendente Panthére entrambi Cartier, un bracciale Frascarolo, quattro api Sabbadini e un bracciale serpente anni Ottanta firmato Faraone.

Spilla Ape di Sabbadini
Spilla Ape di Sabbadini

Per gli appassionati di orologi sono in vendita un Rolex Daytona acciaio e oro del 2001, con ancora pellicola e sigillo oltre che scatola e garanzia, un Patek Philippe Tegolino anni Quaranta in oro giallo e un Jaeger LeCoultre Reverso Grand Taille Duoface del 1998 con cassa in oro rosa.

Ape in oro bianco e diamanti
Ape in oro bianco e diamanti
Ape in oro giallo e zaffiri rosa
Ape in oro giallo e zaffiri rosa
Ape in oro giallo e ametista
Ape in oro giallo e ametista
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo
Rolex Daytona
Rolex Daytona

Serpente in oro giallo di Faraone
Serpente in oro giallo di Faraone







Vendite a tempo no-stop per Faraone Casa d’Aste: debutto con l’oro





Le aste a tempo, via web, sono un fenomeno che ha ampliato la platea degli acquirenti di gioielli e orologi. E non soltanto le big del settore hanno deciso di cogliere l’opportunità. Ora anche Faraone Casa d’Aste, società con sede a Milano, ha previsto di proporre vendite praticamente non stop.

Smeraldo colombiano a taglio ottagonale no oil del peso di 4,18 carati
Smeraldo colombiano a taglio ottagonale no oil del peso di 4,18 carati

L’idea è quella di organizzare per il 2020 un’asta continuativa, unica nel suo genere. La vendita è programmata con un susseguirsi di aste a tema della durata di 15 giorni, per un totale di 16 appuntamenti per gli utenti che si registreranno al sito web, sul quale verrà pubblicato il calendario su base mensile.
Bracciale in oro e smalto
Bracciale in oro e smalto

Questa successione continuativa di aste offrirà maggiori possibilità a venditori e acquirenti in confronto alle classiche due vendite annuali all’incanto organizzate da Faraone Casa d’Aste a maggio e novembre.

Il calendario degli appuntamenti sarà stilato nel corso dell’anno per poter seguire in maniera mirata solo le aste per i lotti di proprio interesse, che saranno esposti durante tutto il periodo dell’asta presso lo show room di via Montenapoleone 9 a Milano. Primo appuntamento: l’asta di febbraio, che avrà come tema l’età dell’oro. Mentre 15 giorni più tardi sarà la volta degli orologi.

Collana a catena in oro giallo e pavé di diamanti
Collana a catena in oro giallo e pavé di diamanti

Anello in oro bianco e giallo
Anello in oro bianco e giallo
Anello a catena in oro giallo
Anello a catena in oro giallo

Bracciale in oro e pietre
Bracciale in oro e pietre







Van Cleef & Arpels in mostra a Milano, ecco le immagini





A Milano 400 gioielli di Van Cleef & Arpels in una grande mostra che racconta la storia della Maison parigina. Con le interviste alla curatrice, Alba Cappelieri, e a Nicolas Bos Presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels ♦︎

Il grande, sfavillante, fantasioso mondo di Van Cleef & Arpels racchiuso nelle sale di una mostra allestita a Milano. Un’occasione unica per ammirare da vicino documenti d’archivio, disegni al tratto e a gouache, oltre a 400 gioielli e orologi, che raccontano le origini della creazione artistica della Maison parigina dal 1906 a oggi.

L'allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca
L’allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca

La mostra dura dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020 ed promossa dal Comune di Milano e prodotta da Van Cleef & Arpels, in collaborazione con Fondazione Cologni. Allestita A Palazzo Reale, l’esposizione è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza. I gioielli provengono dalla Collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati.

Collana Lion Barquerolles, 1971 Van Cleef & Arpels
Collana Lion Barquerolles, 1971 Van Cleef & Arpels. Trasformabile in due bracciali, una clip e un pendente. Oro giallo, smeraldi, diamanti

Leggi anche: Romeo e Giulietta nei gioielli di Van Cleef & Arpels

La mostra offre anche un allestimento speciale, con una scenografia concepita dalla designer americana Johanna Grawunder, che si specchia nelle sale dell’Appartamento dei Principi e le Sale degli Arazzi della reggia milanese, che ospitano le tre sezioni in cui si articola la mostra: il Tempo, la Natura e l’Amore. Temi che hanno ispirato da sempre i designer della gioielleria parigina nella creazione di pezzi entrati nella storia della gioielleria, come la clip con la ballerina, gli animali, la zip.

Collana Collerette, 1928, Patrick-Gries, Van Cleef & Arpels
Collana Collerette, 1928, Patrick-Gries, Van Cleef & Arpels

Alba Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i quali decodificare le creazioni della Maison e la loro relazione con il tempo ispirandosi a un’opera di Italo Calvino, Sei proposte per il prossimo millennio. La sezione iniziale sul Tempo occupa dieci sale, dedicate a tematiche distintive. La prima sala è consacrata a Parigi, mentre le successive alla nozione di Esotismo e ai cinque valori di Calvino: Leggerezza, Rapidità, Visibilità, Esattezza, Molteplicità. Le ultime sale della sezione pongono poi l’accento sulle Intersezioni con altre discipline quali la danza, la moda e l’architettura.

L'allestimento della mostra a Palazzo Reale con la scenografia curata da Johanna Grawunder. Foto: Santi Caleca
L’allestimento della mostra a Palazzo Reale con la scenografia curata da Johanna Grawunder. Foto: Santi Caleca

Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’Amore presenta creazioni, testimonianze e pegni d’amore, che sono stati l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai entrate nel mito.

Clip Pivoine, 1937, Van Cleef & Arpels
Clip Pivoine, 1937, Van Cleef & Arpels. Platino, oro giallo, Serti Mystérieux rubini, rubini, diamanti

Le ultime tre sale della mostra, infine, sono dedicate alla Natura con la botanica, la flora e la fauna. Esse svelano un mondo incantato in cui l’eccellenza artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia si fondono in un’arte assoluta.

Clip Cinq feuilles, 1967 Van Cleef & Arpels
Clip Cinq feuilles, 1967. Platino, rubini, diamanti, già Collezione Maria Callas

Van Cleef & Arpels: il Tempo, la Natura, l’Amore
Palazzo Reale a Milano
dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020
Curatore  Alba Cappellieri
Mostra promossa da  Comune di Milano e Palazzo Reale
Prodotta da Van Cleef & Arpels
In collaborazione con  Fondazione Cologni
Catalogo Skira Editore
Orari Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Festività  Sabato 7 dicembre 9.30 – 22.30
Domenica 8 dicembre 9.30 – 19.30
Martedì 24 dicembre 9.30 – 14.30
Mercoledì 25 dicembre 14.30 – 18.30
Giovedì 26 dicembre 9.30 – 22.30
Martedì 31 dicembre 9.30 – 14.30
Mercoledì 1 gennaio 14.30 – 19.30
Lunedì 6 gennaio 9.30 – 19.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso libero

Locandina mostra
La locandina della mostra

Di seguito, il comunicato stampa e poi le interviste alla curatrice, Alba Cappelieri, e al presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels, Nicolas Bos.

Documenti d’archivio, disegni al tratto e a gouache testimoniano le origini della creazione artistica accompagnando i preziosi esemplari provenienti dalla Collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati.

Promossa dal Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale e prodotta da Van Cleef & Arpels in collaborazione con la Fondazione Cologni, la mostra è curata da Alba Cappellieri, professore ordinario di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza.

Immagine della mostra. Foto: Santi Caleca
Immagine della mostra. Foto: Santi Caleca

La scenografia contemporanea, concepita dalla designer americana Johanna Grawunder, dialoga con le sale dell’Appartamento dei Principi e le Sale degli Arazzi della reggia milanese.

La mostra si articola intorno a tre concetti: il Tempo, la Natura e l’Amore, considerati come i valori più rappresentativi della Maison. Per la curatrice, “il gioiello è sempre in bilico tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto e il rapporto con il tempo è controverso mentre qui vogliamo dimostrare la capacità della Maison francese di rappresentare pienamente sia il tempo frammentato del XX secolo che la capacità di incarnare gli eterni valori della bellezza e, allo stesso tempo, il potere effimero della seduzione.”

L'allestimento della mostra a Palazzo Reale, Milano
L’allestimento della mostra a Palazzo Reale, Milano

Prendendo le mosse dall’opera di Italo Calvino Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Alba Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i quali decodificare le creazioni di Van Cleef & Arpels e la loro relazione con il tempo. La sezione iniziale sul Tempo si snoda in dieci sale: la prima è consacrata a Parigi, seguono l’Esotismo e i cinque valori di Calvino: Leggerezza, Rapidità, Visibilità, Esattezza, Molteplicità. Le ultime sale della sezione pongono l’accento sulle Intersezioni con altre discipline quali la danza, la moda e l’architettura.

Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’Amore presenta creazioni – testimonianze e pegni d’amore – che sono stati l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai entrate nel mito.

Le ultime tre sale della mostra sono infine dedicate alla Natura con la botanica, la flora e la fauna. Esse svelano un mondo incantato in cui l’eccellenza artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia si fondono in un’arte assoluta.

Ala Cappellieri e Nicolas Bos
Ala Cappellieri e Nicolas Bos

Nicolas Bos, presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels

Com’è nato il progetto di una mostra a Milano in collaborazione con Alba Cappellieri?

Milano è da tempo una delle grandi capitali della cultura in cui desideravamo presentare la storia della Maison. Il ruolo centrale di questa città nel mondo della creazione, del design e delle arti decorative ne fa un luogo per noi imprescindibile. Al di là della presenza della nostra boutique, qui abbiamo sviluppato dei legami con manifestazioni e istituzioni quali il Salone del Mobile, il Museo Poldi Pezzoli, la Scala o la Creative Academy. È del resto grazie alla Creative Academy – la scuola di design del Gruppo Richemont con sede a Milano – che ho potuto incontrare Alba Cappellieri, che qui insegnava in qualità di grande esperta di gioiello. Quando l’opportunità della mostra a Palazzo Reale si è concretizzata, abbiamo voluto affidarle la curatela in modo che apportasse il suo punto di vista sulla Maison attraverso un progetto completamente nuovo, radicato nella cultura italiana. Apprezzo molto questo tipo di collaborazioni capaci di stimolare il dialogo e arricchire lo sguardo sulle nostre creazioni.

Clip Fleur, 1939
Clip Fleur, 1939. Montatura in platino e oro giallo, con due fiori scintillanti dal cuore incastonato con diamanti giunchiglia sono trattenuti da un fiocco

Che cosa l’ha affascinata di questa lettura dell’universo della Maison?

Nelle opere di Italo Calvino a me note – Il barone rampante, Il cavaliere inesistente o Le città invisibili – ero affascinato da questa scrittura del XX secolo che preservava ancora il rapporto col meraviglioso, il racconto, l’infanzia. Grazie ad Alba ho scoperto le Lezioni americane che ci invitavano a un parallelismo tra l’universo della gioielleria e il mondo della letteratura, cercando di trovare una trasversalità, una comunità di valori che non fosse artificiale. Improvvisamente alcune parole di Calvino mi hanno colpito poiché sembravano definirci perfettamente: in effetti negli atelier noi facciamo spesso riferimento alla “precisione” e alla “leggerezza” per qualificare le nostre creazioni. Quando Alba ha sviluppato il progetto, tutto si è attuato in modo naturale, direi poetico. È riuscita a riunire intorno ai valori di Calvino degli insiemi coerenti e armoniosi. Mi piace l’idea di conservare quest’armonioso filo conduttore per tutto il corso della mostra. Ciò del resto è in sintonia con le conferenze di Calvino che avrebbero dovuto trovare compimento in un sesto valore: la Coerenza.

Clip Oiseau de Paradis, 1942. Oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti
Clip Oiseau de Paradis, 1942. Oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti

In cosa, secondo lei, la Maison ha sempre saputo radicarsi nella sua epoca pur conservando la capacità di creare esemplari senza tempo?

È molto difficile rendersene conto dall’interno e ciò richiede una presa di distanza rispetto alla storia della Maison e alla sua cronologia. S’individuano così i legami che le differenti creazioni hanno tessuto con la loro epoca e il loro contesto o con certi eventi in particolare, come quelli di carattere espositivo. Tali legami non erano necessariamente coscienti al momento della concezione degli esemplari, ma possono essere intuiti a posteriori. Ciò dipende probabilmente dal modo in cui da sempre la Maison opera, tramite la sua apertura sul mondo, l’attenzione nei confronti dei differenti stili di vita, dei cambiamenti sociali, dell’evoluzione nel modo d’indossare le creazioni, tanto nella moda come nella gioielleria. Van Cleef & Arpels si è sempre interessata all’attualità del mondo artistico, nonché a quella della creazione in senso lato. Il carattere intramontabile dei nostri esemplari è legato alla natura stessa della nostra attività: per definizione la gioielleria impiega materie preziose antichissime che non sono determinate dalla temporalità. Ma il fatto che lo stile della Maison abbia perdurato, si sia sviluppato senza soluzione di continuità, in modo ininterrotto e sempre coerente rappresenta un autentico fattore di atemporalità. Questa capacità di concentrarsi su alcuni mestieri, di rimanere coerente con il proprio stile, d’integrare le innovazioni senza tuttavia lasciarsi dominare dallo spirito del tempo incarna la vera forza della Maison.

In mostra, un posto importante è accordato agli oggetti preziosi. Perché avete voluto mostrare questo aspetto della creazione di Van Cleef & Arpels?

Gli oggetti preziosi costituiscono una parte straordinaria del nostro patrimonio che non è sempre stata oggetto di valorizzazione. Per esempio la mostra Van Cleef & Arpels, l’Art de la Haute Joaillerie al Museo di Arti Decorative di Parigi era focalizzata unicamente sulla gioielleria nelle sue funzioni tradizionali. Contrariamente a collane, bracciali o spille, che s’iscrivono in una tradizione millenaria e verosimilmente destinata a durare, gli oggetti sono legati a momenti specifici dell’arte di vivere. La loro funzionalità è dunque spesso ricondotta a un periodo definito che essi evocano come i ricordi di uno stile di vita passato, ormai lontano. Con questa mostra abbiamo voluto mettere in luce la qualità intrinseca di tali esemplari, cioè non la funzionalità, bensì la qualità della realizzazione, la dimensione di oggetto d’arte. Attraverso il prisma della molteplicità gli oggetti creano la sorpresa e rivelano il meraviglioso che è in essi. Grazie ai loro segreti, gli automi o le pendolette antiche possono talvolta suscitare più stupore che un gioiello tradizionale.

Collana Zip, 1951. Trasformabile in bracciale Platino, oro giallo, zaffiri, smeraldi, rubini, diamanti
Collana Zip, 1951. Trasformabile in bracciale Platino, oro giallo, zaffiri, smeraldi, rubini, diamanti

Nell’ambito della mostra, qual è la sua creazione prediletta?

La collana Zip. Ai miei occhi essa rappresenta una realizzazione assolutamente centrale e distintiva della Maison. Il dialogo che abbiamo instaurato con Alba è cominciato proprio da questa creazione che ha giustamente ispirato la sua riflessione sullo spirito del tempo. La collana Zip è dunque un’icona sia di Van Cleef & Arpels che della mostra.

 


Alba Cappelieri, Curatrice della mostra

Per comprendere l’universo di Van Cleef & Arpels ha fatto ricorso ai 5 valori definiti da Italo Calvino nelle Lezioni americane (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità). Perché ha adottato questa prospettiva?

Italo Calvino è il primo italiano a essere stato invitato, nel 1984, dall’Università di Harvard a tenere le prestigiose Charles Eliot Norton Lectures. In occasione di questo ciclo di conferenze lo scrittore aveva scelto di trattare dei “valori da preservare per il prossimo millennio” ovvero Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. La conferenza sul sesto valore, la Coerenza, avrebbe dovuto essere redatta direttamente ad Harvard, ma purtroppo Italo Calvino è morto prima, il 19 settembre 1985. Tali “valori, qualità, specificità”, così come sono stati definiti da lui stesso, rappresentano dei valori assoluti per la letteratura, ma anche per il gioiello e per ogni altro oggetto del nostro tempo e supportano l’analisi e la comprensione della nostra epoca al di là delle singole discipline. La Leggerezza, la Rapidità, l’Esattezza, la Visibilità, la Molteplicità offrono delle chiavi di lettura interessanti per decodificare la relazione tra Van Cleef & Arpels e il tempo: un tempo irregolare, spezzato e complesso come quello del XX secolo. L’artificio letterario ha permesso di rilevare che ciascuna di queste cinque “proposte” ben rappresenta alcune icone della Maison francese, che nella loro bellezza eterna esprimono e cristallizzano lo spirito del tempo che ha contribuito a crearle. I valori identificati da Calvino sono ancora attuali, fatto che ne attesta la pertinenza. Essi ci aiutano a comprendere il talento di Van Cleef & Arpels nell’interpretare, plasmare e tradurre il tempo in oggetti preziosi.

Diadema, 1976. Trasformabile in collana. Platino, oro bianco, diamanti
Diadema, 1976. Trasformabile in collana. Platino, oro bianco, diamanti

Nella mostra lei esplora anche altri concetti, come quello delle Intersezioni. Può dirci qualcosa di più in merito?

Ho aggiunto alle proposte calviniane cinque valori supplementari, che appartengono al DNA della Maison: Parigi, l’Esotismo e le Intersezioni con la danza, con la moda e con l’architettura. La sezione dedicata a Parigi è ben più che un semplice omaggio alla città in cui le famiglie Van Cleef e Arpels nel 1906 hanno dato origine a quest’avventura straordinaria, poiché all’inizio del XX secolo la capitale francese era il centro delle arti e della bellezza. L’Esotismo ci permette di comprendere meglio la capacità visionaria dei fondatori della Maison di esplorare mondi sconosciuti alla ricerca di gemme uniche, traendo ispirazioni, colori e motivi da culture altre. Questa capacità di connessione è molto rara nel mondo dell’Alta Gioielleria, che aspira alla trascendenza dell’eternità, abbandonando l’immanenza dell’effimero propria del gusto del momento. In oltre un secolo di storia, Van Cleef & Arpels ha al contrario dato prova del suo particolare talento nel ricavare la bellezza da fonti eterogenee in termini di materie, forme e discipline. Ciò è accaduto in passato e accade ancora oggi. L’intersezione con discipline quali la danza, la moda e l’architettura ha portato alla nascita di capolavori come le clip Ballerina, la collana Zip o i bracciali modernisti.

Spilla Juliette, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, zaffiri, rubini, perle di coltura e Spilla Roméo, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, rubini, perle di coltura
Spilla Juliette, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, zaffiri, rubini, perle di coltura e Spilla Roméo, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, rubini, perle di coltura

In che modo ha scelto il nome della mostra il Tempo, la Natura, l’Amore ovvero i tre grandi temi che strutturano il percorso?

Considero il Tempo, la Natura e l’Amore come i valori più importanti e rappresentativi della vita e quindi degli oggetti che accompagnano il nostro quotidiano. Purtroppo non è facile ritrovarli in gioielleria poiché questa disciplina è in costante equilibrio tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto, natura e artificio. L’Alta Gioielleria coltiva una dimensione che ambisce all’eternità, indifferente allo Zeitgeist, lo spirito del tempo. Ciò non vale per Van Cleef & Arpels che dimostra sempre uno spiccato interesse per il proprio tempo. La mostra illustra la sua capacità di rappresentare un’epoca discontinua come il XX secolo e le sue aporie, la sua facoltà d’incarnare tanto i valori eterni della bellezza quanto il potere fugace della seduzione. Attraverso alcune creazioni della Maison, la natura diventa arte, sia in termini di gemme e di competenze sia di attitudine umanistica che aspira all’armonia. L’amore è l’energia più potente al mondo e ogni gioiello di Van Cleef & Arpels è realizzato con amore. Inoltre le creazioni di Van Cleef & Arpels – in quanto simbolo e pegno d’amore – hanno influenzato alcune leggendarie storie d’amore del XX secolo. È la prima volta che trovo i valori del Tempo, della Natura e dell’Amore riuniti insieme in una Maison di gioielleria. Lo studio della sua storia straordinaria e del suo heritage ha ampiamente superato le mie aspettative.

La sezione “il Tempo” si compone di dieci sale. Cosa l’ha spinta a dare uno spazio così importante a questo tema?

Ogni oggetto dovrebbe rappresentare la propria epoca. È ciò che gli conferisce senso e valore. Il tempo è un elemento cruciale della creatività e della fabbricazione: esso, infatti, modella l’estetica degli oggetti, ne determina la funzione e l’utilità sociale, definisce il loro stile, influenza la scelta dei materiali e delle tecniche, indica la loro origine, stratifica il gusto e soprattutto rivela il contesto. Ho compiuto lunghe ricerche sulla Maison Van Cleef & Arpels per comprendere il modo in cui essa esprime questa nozione di Zeitgeist nei sui oggetti preziosi. È così che ho esaminato e applicato dieci caratteristiche specifiche del XX secolo, adottando come punto di partenza le Lezioni americane di Italo Calvino.

Clip Ballerine, 1945 Oro giallo, zaffiri, rubini, diamanti
Clip Ballerine, 1945
Oro giallo, zaffiri, rubini, diamanti

In mostra, un posto importante è accordato agli oggetti preziosi. Perché avete voluto mostrare questo aspetto della creazione di Van Cleef & Arpels?

Gli oggetti preziosi sono esposti nella sala “Molteplicità”, che ritengo essere una delle più spettacolari della mostra. Essa presenta oggetti che vanno dalla Minaudière – il prezioso scrigno inventato da Charles Arpels nel 1933 – ai portasigarette, dalle lampade ai flaconi da profumo, fino a una gabbia per uccelli, al modellino di una barca o a una scultura di Buddha. Meno conosciuti dei gioielli di Van Cleef & Arpels, questi oggetti sono unici e straordinari in termini di savoir-faire e di stile. Essi ci insegnano qualcosa sulla bellezza, l’arte, l’artigianato e il talento. Per Calvino la Molteplicità è un metodo di conoscenza, un ponte tra gli individui e le idee: è esattamente ciò che Van Cleef & Arpels ha fatto e continua a fare.

Nell’ambito della mostra, qual è la sua creazione prediletta?

La collana Zip, senza dubbio! Naturalmente sono impressionata da numerosi gioielli e oggetti d’arte straordinari della Maison, ma la collana Zip mi ha folgorata. In quanto direttore del Museo del Gioiello di Vicenza, l’ho scelta anche per il museo per la sua capacità di associare la straordinaria manifattura orafa al funzionalismo di matrice industriale della cerniera lampo, in origine applicata alle uniformi americane. Un capolavoro di concetto, innovazione, creatività e tecnica, da scoprire fin nei minimi dettagli!

Bracciale orologio Ludo à volets, 1949 Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti
Bracciale orologio Ludo à volets, 1949. Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti






Les Georgettes punta a 3000 punti vendita. L’ultimo corner è a…

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Les Georgettes è un brand innovativo che ha brevettato un sistema che permette di personalizzare il proprio gioiello o accessorio grazie a inserti di cuoio e vinili intercambiabili e reversibili (ne abbiamo parlato qui). E ha l’obiettivo di espandersi parecchio, visto che negli ultimi anni Les Georgettes by Altesse ha deciso di aprire 3.000 punti vendita in 55 Paesi nel mondo, tra cui la sua prima boutique a Shanghai caratterizzata da un innovativo concept design.

Corner Les Georgettes da Coin, Milano
Corner Les Georgettes da Coin, Milano

Il brand in Francia conta già su 45 corner presenti in department store come Gallerie Lafayette e Printemps, che si aggiungono alla boutique di Parigi. Ora è la volta di Milano, dove ha aperto un nuovo corner all’interno dello store Coin di Piazza 5 Giornate. Il punto vendita vuole anche comunicare un’atmosfera parigina, con una particolare attenzione all’illuminazione, le teche, al ripiano espositivo e ai dettagli della parete. Oltre, ovviamente, a orecchini, bracciali, collane e anelli per donne e accessori in pelle, tutti personalizzabili con cuoi colorati e intercambiabili.

Orecchini Mezza Luna Les Georgettes
Orecchini Mezza Luna Les Georgettes

D’altra parte, Les Georgettes by Altesse, è un brand che fa parte di Renaissance Luxury Group, gruppo dedicato proprio al rilancio del made in France. Nel 2020 saranno aperti un nuovo corner presso la Galerie Lafayette di Berlino ed un Flagship Store a Tokyo. In Italia il brand è già presente con una rete in crescita di gioiellerie multimarca e con un corner presso il Brian & Barry Building di Milano.

Bracciale a catena Girafe
Bracciale a catena Girafe
Bracciale rosa
Bracciale a polsino rosa
Corner all'interno di Coin
Corner all’interno di Coin

Collana con finiture dorate
Collana con finiture dorate







Swarovski apre il concept store Crystal Studio





Swarovski apre a Milano il concept store Crystal Studio. Seguiranno Parigi, Shanghai e… ♦︎

Swarovski apre a Milano (via Dante) il suo primo concept store Crystal Studio. Milano sarà seguita dalle aperture a Parigi e altre città con forti legami con il brand, come Shanghai e Beijing, che Swarovski considera località chiave per l’innovazione e la creatività nel settore del fashion retail.

L’apertura a Milano è stata facilitata anche dal fatto che la città è la sede lo Studio Urquiola, il team di creative design che ha studiato il nuovo concept store, oltre che essere la capitale italiana della moda. L’idea è quella di creare un ambiente moderno, che possa offrire un’esperienza d’uso altamente interattiva e social, che comunichi glamour, esperienza e innovazione. negli obiettivi dell’azienda, il cliente sarà incoraggiato a sperimentare la sua creatività. I touch point digitali interattivi dell’intero store puntano non solo a migliorare il processo di acquisto, ma anche a creare uno spazio accogliente, permettendo ai clienti di immergersi nello scintillante mondo di Swarovski.

Vetrine del Crystal Studio
Vetrine del Crystal Studio

Materiali e colori del Crystal Studio sono pensati proprio per rendere l’idea di un luogo dove sperimentare. Sul pavimento piastrellato in porcellana grigia, gli espositori si presentano come vetrine aperte e modulari definite da una rete metallica in una raffinata tonalità oro rosa, garantendo una maggiore enfasi all’esposizione del prodotto.

Innovazione, creatività e il consumatore sono il centro di questo nuovo ed entusiasmante concept store. Prima di iniziare a lavorare sull’estetica, abbiamo pensato alla funzionalità: l’ambizione è quella di soddisfare le richieste digitali dei nostri consumatori, offrendo loro, al contempo, una shopping experience unica e coinvolgente con il brand.
Robert Buchbauer, Chairman dell’Executive Board e Ceo di Swarovski Consumer Goods Business

Gioielli in esposizione nel Crystal Studio
Gioielli in esposizione nel Crystal Studio

Il cuore dell’esperienza di shopping è lo Sparkle Bar, una postazione dove i clienti possono dedicare tempo a scoprire nuovi prodotti, creare nuovi look con i gioielli con la consulenza degli esperti Swarovski in-store, ed esplorare virtualmente le parure. Un po’ come il Genius Bar degli Apple Store, insomma. All’interno di questo spazio curato nei minimi dettagli, ogni cliente può creare il proprio look. I consumatori sono incoraggiati a toccare e provare i prodotti utilizzando gli specchi che offrono diverse possibilità di illuminazione e ad esplorare, attraverso gli screen digitali, i consigli di stile proposti dalle influencer della community di Swarovski.

Lo Sparkle Bar offre anche una postazione di ricarica wireless per smartphone da utilizzare durante lo shopping. Sono inoltre disponibili differenti carte regalo, per gli acquisti per amici, partner o per sé stessi.

Lo Sparkle Bar
Lo Sparkle Bar







Gioielli e oggetti regali con Faraone Casa d’Aste

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Gioielli, ma anche oggetti preziosi appartenuti a re e imperatori alla vendita di Faraone Casa d’Aste a Milano ♦︎

Ormai l’asta pre natalizia di Faraone Casa d’Aste a Milano è diventata una tradizione, come il dolce tipico della città, il panettone, che infatti si mangia durante le festività invernali. Dunque, quest’anno la vendita all’asta di gioielli, ma anche di orologi e oggetti preziosi, è in programma lunedì 11 novembre al Four Seasons Hotels di Milano.

spilla fiore en tremblant firmata Bulgari realizzata in platino con diamanti a goccia, navette, tondi e baguette
Spilla fiore en tremblant firmata Bulgari realizzata in platino con diamanti a goccia, navette, tondi e baguette

Tra i gioielli affidati alla banditrice Patrizia di Carrobio spiccano una spilla fiore en tremblant firmata Bulgari realizzata in platino con diamanti a goccia, navette, tondi e baguette per un totale di circa 20 carati, stimata 150.000-170.000 euro, un anello in platino con smeraldo colombiano di 8,81 carati (90.000-100.000), un raro smeraldo colombiano no oil di 4,18 carati (65.000-75.000), un anello con un zaffiro rosa di circa 6,53 carati (25.000-35.000), un anello con rubino birmano non scaldato di circa 5,50 carati (40.000-50.000). Inoltre, il catalogo prevede gioielli di Buccellati (con 22 lotti, tra i quali una parure orecchini e anello in oro bianco e diamanti, corredata di scatola e garanzia e un anello in oro giallo e bianco con uno zaffiro di circa 6 carati) e pezzi firmati Cartier, Pomellato, Vhernier, Webb.

anello in platino con smeraldo colombiano di 8,81 carati
anello in platino con smeraldo colombiano di 8,81 carati

Sempre nella stessa asta figurano oggetti preziosi appartenuti a nobili di rango. Tra i lotti più interessanti messi all’incanto figurano una rara tabacchiera della Corte imperiale russa realizzata dal gioielliere Bolin, con una miniatura in avorio dell’imperatore Alessandro II. La stima è di 100.000-150.000 euro. Sempre in ambito regale, è in vendita anche una scatola in oro giallo e smalti raffiguranti le iniziali di Carlo Alberto di Savoia e lo stemma Savoia del Regno di Sardegna probabilmente prodotta a Torino tra il 1830 e il 1850 (stima 15.000-20.000 euro), mentre un portasigarette in oro giallo insieme a un set di gemelli e bottoni in oro giallo con zaffiri e diamanti (stima 9.000-13.000) è appartenuto a un altro tipo di regina, questa volta del cinema: Marlene Dietrich. Scatola e set sono accompagnati da lettera autografata.

L’asta sarà anticipata da quattro giorni di esposizione nell’accogliente Chalet, installazione natalizia nell’hotel.




Anello con rubino birmano non scaldato di circa 5,50 carati
Anello con rubino birmano non scaldato di circa 5,50 carati
Raro smeraldo colombiano no oil di 4,18 carati
Raro smeraldo colombiano no oil di 4,18 carati
Tabacchiera della Corte imperiale russa realizzata dal gioielliere Bolin, con una miniatura in avorio dell’imperatore Alessandro II
Tabacchiera della Corte imperiale russa realizzata dal gioielliere Bolin, con una miniatura in avorio dell’imperatore Alessandro II
scatola in oro giallo e smalti raffiguranti le iniziali di Carlo Alberto di Savoia e lo stemma Savoia
Scatola in oro giallo e smalti raffiguranti le iniziali di Carlo Alberto di Savoia e lo stemma Savoia
Portasigarette in oro giallo appartenuto a Marlene Dietrich
Portasigarette in oro giallo appartenuto a Marlene Dietrich